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TWF - Tex Willer Forum

Anthony Steffen

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Messaggi pubblicato da Anthony Steffen

  1. Non so se non riesco a spiegarmi, oppure per portare acqua nel proprio mulino si fa finta di capire tutt'altro,.. ma è evidente che è un ipotesi, non una mia versione... :lol2: era solo un esempio per far capire cosa intendo in "nemico di spessore", sicuramente a pari risultato caro Mauro, lo si poteva sviluppare in modo differente. Cioè io scrivo un esempio per far capire cosa intendo del personaggio che entra in azione, e diventa un nemico rilevante per Tex...= era solo per farmi capire (visto che tu hai introdotto lo svisceramento psicologico), ed anzich? restare sul tema del dialogo, mi attacchi sulle storie fotocopia, la banalit? dell'ipotesi (ripeto fatta solo per spiegare),... continui a non rispondere sul tema, io capisco che ti fa incavolare sta cosa (lo sarei anche io al posto tuo), ma le parti sono invertite... io lettore, tu autore.... Vabb? vediamo se prossimamente potr? fare qualche domanda che va incontro solo alle cose positive.... perchè in realta mi sono ben stufato..... blablabla

    Uffa! zzzz zzzz zzzz zzzz zzzz zzzz zzzz zzzz
  2. Quando ho letto le storie di Nizzi, negli anni Settanta, personalmente sono INORRIDITO, tanto le trovavo DIVERSE come il giorno e la notte da quelle di GL Bonelli. E LUI la pensava come ME.

    Se non sbaglio Nizzi inizio' a scrivere Tex nei primi anni '80 e non nei '70. Comunque sia, e' vero, tante teste tante opinioni. Personalmente io leggendo le prime storie sceneggiate dall'autore di Fiumalbo sono rimasto tutt'altro che inorridito e non li ho trovati poi cosi' diversi da quelle scritte da G. L. Bonelli. :trapper:
    Forse non conoscevi Tex così bene.... :lol2:
    Puo' darsi, ma di sicuro mi piacevano molto :lol2:
  3. Quando ho letto le storie di Nizzi, negli anni Settanta, personalmente sono INORRIDITO, tanto le trovavo DIVERSE come il giorno e la notte da quelle di GL Bonelli. E LUI la pensava come ME.

    Se non sbaglio Nizzi inizio' a scrivere Tex nei primi anni '80 e non nei '70. Comunque sia, e' vero, tante teste tante opinioni. Personalmente io leggendo le prime storie sceneggiate dall'autore di Fiumalbo sono rimasto tutt'altro che inorridito e non li ho trovati poi cosi' diversi da quelle scritte da G. L. Bonelli. :trapper:
  4. Con colpevole ritardo scrivo anch'io qualche commento su questo texone. E comincio col dire che mi e' piaciuto molto. Una cosa e' certa. Dopo oltre sessantanni e centinaia di storie non si puo' pretendere di leggere di meglio. Attenzione, non dico che e' un capolavoro (uso questa parola con moderazione) ma e' proprio una bella storia e letta nella quiete notturna ti coinvolge. Un ruolo importante per la buona riuscita di questo texone sicuramente sono stati i disegni. A mio parere, uno dei piu' bei texoni a livello grafico. Venturi e' un misto fra il Ticci di qualche decennio fa' e il miglior Villa, e il risultato non puo' essere che una goduria per gli occhi. Tornando alla storia, mi e' piaciuto in particolar modo il coinvolgimento dei quattro pards, ognuno con un proprio ruolo e con un proprio spazio. Non c'e' che dire, tra gli sceneggiatori attuali,Boselli e' l'unico ad insistere sui quattro pards e riesce a gestirli veramente bene. Il che non e' poco. Cos'altro mi e' piaciuto?oltre alla storia, il fatto che nessun personaggio alla Boselli ruba spazio a Tex relegandolo a coprotagonista. Per me, che odio questa tendenza boselliana e' gia' tantissimo e mi fa apprezzare di piu' questo autore. Cio' non mi impedira' comunque di esprimere le mie critiche quando ritorneranno i vari Juan Raza e compagnia bella. :trapper: Complimenti sia a Boselli che a Venturi.

  5. Se il prossimo Color di Civitelli sarà pitturato ancora in questa maniera indegna, se quindi la Bonelli in questo anno non avrà imparato niente dalle proteste dei lettori, giuro che, per la prima volta dal 1994, lascer? un Tex in edicola.

    Ma quali proteste Paco?a parte noi del forum, secondo te il lettore "normale", cioe' quelli che non sanno che cos'e' internet o quelli che leggono Tex dagli anni '60 protestano contro la Sergio Bonelli per i colori?anzi, per loro sembrera' questo Color Tex una meraviglia. Mettiamoci il cuore in pace. Non e' con un Don Fabio Esqueda o con un Paco Ordonez che non comprano l'albo a spingere la Sergio Bonelli ad innalzare la qualita' del colore. Questo e' sicuro!
  6. Più che altro sarebbe interessante - ai fini della discussione - esplicare il concetto di "copertina da Tex". Concetto che al sottoscritto sfugge.

    Appunto!Sono copertine da Tex anche "Il figlio di Mefisto" o tutte quelle a sfondo fantastico?

    Peccato per il font della scritta "color", quello sè deprecabile, inguardabile, fate voi insomma. Non si era detto che sarebbe stato modificato? Mi auguro che Boselli ci faccia, o magari l'ha già fatto, un pensierino.

    Quella schifezza di scritta (per non usare un eufemismo) e' uno scempio e non credo proprio che ci sara' in futuro una correzione perche' la Sergio Bonelli non torna quasi mai indietro.
  7. Sicuramente e' un copertina un po' anomala, ma credo che lo sfondo un po' mistico abbia a che fare con il titolo e quindi con la storia dell'albo. Io non ci vedo nulla di scandaloso e anzi, mi godo finalmente i colori originali di Villa. Per quanto riguarda la trama di questo SColor Tex, la coppia Tex & Tiger mi e' sempre piaciuta e spero che sia una storia all'altezza delle aspettative, anche perche' ai disegni c'e' un certo Ticci, l'artista che proprio quest'anno supera persino Galep nella classifica degli autori di Tex piu' longevi con i suoi 47 anni di carriera.

  8. Letto anch'io quest'ultima storia scritta da Nizzi e mi trovo spiazzato nel giudizio. Mi e' piaciuta senz'altro per la sua linearita' e per il tema classico utilizzato ma allo stesso tempo mi ha ricordato fin troppo "Sangue Navajo" e tutte le storie di quel filone. Insomma un film visto e stravisto, seppur gradevole, non trasmette piu' quell'emozione delle prime volte. Trame e personaggi eccessivamente abusate alla lunga annoiano. Tuttavia preferisco anch'io questo film gia' visto che l'ultima di Faraci. Su questo non ci piove.

  9. Ortiz non ci pensa nemmeno ad andarsene in pensione!

    :snif: Ok Borden, ma spostarlo da qualche altra parte proprio non si può?
    Mi aspettavo la tua domanda, Paco :DInutile aggiungere che io spero resti su Tex...
    Inutile aggiungere che io attendo da tempo che il buon Ortiz si goda la sua meritata pensione. Sembrero' cinico ma e' cosi'.
  10. La sensazione che ho provato dopo questo primo albo, a parte i dialoghi e alcuni situazioni puramente texiani e' quella di aver letto qualcosa di gia' visto e rivisto. Non c'e' nessuna novita' e finora tutto prevedibile. Spero che la seconda parte ci riservi qualche piccola variazione o sorpresa, perche' quasta prima parte e' un film visto troppe volte. La copertina dell'albo, come ho gia' detto qualche settimana fa', e' anonima e per nulla esaltante e non capisco perche' scegliere proprio quella scena che non dice proprio nulla. Mah.

  11. Io vorrei leggere tutti i mesi storie come Gli Invincibili o Colorado Belle. Il reverendo preoccupato per la sorella che si mette in gioco nel West e si confronta con un mondo che non gli appartiene è una figura secondo me altissima: quale sarà il suo destino? Riuscir? a ritrovare sua sorella? Sopravviver?? E sua sorella, è ancora viva? Non mi ripeto poi su Shane, il comprimario più grande. Sono queste le domande che voglio pormi mentre leggo Tex. Voglio entrare in sintonia con un personaggio e stare in apprensione (ed essere curioso) per il suo destino, di cui non riesco ad immaginare nulla. Questa è la cifra di Boselli che più mi affascina. Che piega prender? la storia? Come andr? a finire per questo o quel personaggio? Che farà Glenn Corbett una volta fuggito? Avvertir? le autorit? o si infischier? dei propri compagni di sventura? Queste domande voglio pormi. Il Tex di Nizzi e GlB, divertenti quanto si vuole, queste domande non me le hanno mai fatte porre. La strada era segnata, il destino degli antagonisti pure. Preferisco il nuovo Tex.

    Io invece no!Se devo leggere storie con un Tex relegato a un comprimario qualunque, allora preferisco di gran lunga il Tex di G. L. Bonelli e di Nizzi. Non me ne puo' fregare di meno del destino di un personaggio quando Tex ha un ruolo da "guest star". Sulla centralita' di Tex nelle storie mi sono espresso piu' volte in passato e rimango sempre della stessa idea. Le storie e i personaggi devono ruotare attorno a lui (e i pards). Cos'altro mi manca del vecchio Tex?mi mancano quando i cattivi erano cattivi. Ultimamente vi e' la moda della redenzione. Molti personaggi, inizialmente descritti come canaglie si sono rivelati poi dei santi. Ogni tanto il "grigio" non guasta, ma quando viene usato con moderazione.
  12. Sono convinto che ci regaler? un addio con i fiocchi che lo farà rimpiangere. poi se lo dice anche Boselli possimo averne la certezza che sarà un ottima storia.

    Non vorrei passare per un pessimista alla Kit Carson, ma consiglierei di non farsi troppe illusioni e di non aspettarsi un capolavoro, perche' non sara' cosi'. Qualche tempo fa' lessi da qualche parte che lo stesso Nizzi giudica questa storia come una storia ordinaria e senza tante pretese. Quindi e' bene stare con i piedi per terra e non aspettarsi chissa che'. Io mi accontenterei di una buona storia e che sia almeno leggibile. Ma di sicuro non mi aspetto i fuochi d'artificio.
  13. chi non piaceva il Tex spaccone? Preferite il musone e ragionatore che è diventato?

    Assolutamente no!Questo del Tex musone e' un altra caratteristica del Tex "moderno" che non mi va' proprio giu' e negli anni passati in questo forum l'ho segnalato piu' di una volta. Ma questa peculiarita' che ha acquisito ultimamente il nostro ranger e' da attribuire soprattutto a tutti questi nuovi disegnatori cosi'"acclamati" da tutti e cioe', i vari Font,Mastantuono e adesso purtroppo anche gli ultimi Cestaro. E dai, ogni tanto facciamolo sorridere questo Tex invece di dargli un espressione perennemente da gufo notturno.
  14. Cosa c'e' che non va' a mio avviso nel lavoro di Faraci su Tex?scrivere storie "usa e getta". Dopo qualche mese non li ricordi neppure e non ti lasciano niente. Cosi' come le tante sparatorie presenti nelle sue sceneggiature. A me non piacciono gli scontri a fuoco in generale, e' tutto troppo scontato e Faraci ne ha abusato un po' troppo. Ci vogliono storie che lascino il segno con trame piu' ambiziose, con antagonisti piu' marcati e soprattutto basta con tutti questi inseguimenti. Spero che nei suoi prossimi lavori cambi un po' la rotta. E' quasi necessario!

  15. Del vecchio Tex mi mancano soprattutto le storie/kolossal, cioe', tutte quelle avventure ad ampio respiro, non per forza solo western. Storie piu' ambiziose, con una trama non necessariamente complessa ma ben articolata, ma ricca di colpi di scena. Magari spalmata in tre o quattro albi.

    Mi mancano anche tutte quelle storie filoindiane, che da un po' di anni a questa parte sembrano sparite,. Ultimamente c'e' una tendenza strana e cioe', quella di utilizzare spesso un gruppo di indiani (soprattutto Apache) per allungare un po' il brodo in storie dove la loro presenza non e' determinante. Vorrei tanto leggere una bella avventura in stile classico, con un Tex pronto a scontrarsi con l'esercito per difendere i suoi fratelli Navajo, tanto per capirci.

    Mi piacerebbe vedere un Tex meno robot e meno alla "rambo", insomma piu' umano e un po' meno infallibile. Le sparatorie alla "Faraci", non mi dicono proprio nulla. Non nascondo che mi mancano certe storie alla Nolitta, dove il nostro eroe era messo davanti a certe situazioni difficili e meno scontate del solito.

    Come ha gia' detto qualcuno, con l'abbandono di Nizzi e' venuta a mancare quella certa ironia che alleggeriva per qualche vignetta la lettura. Non era funzionale alla storia, ok, ma era quasi sempre gradevole.

    Ultimamente, mi mancano anche certe copertine cosidette generiche, cioe' slegate dal titolo e dalla trama. Perche' continuare ancora a propinarci ogni mese scene contenute all'interno dell'albo, anche quando non dicono proprio niente. Ci vuole un po' piu' di coraggio e scegliere qualche strada piu' innovativa. Francamente non se ne puo' piu' con queste cover scialbe e insipide.

  16. Appena letta la seconda parte di questa storia. Che commenti dovrei fare?Mi sono annoiato e non vedevo l'ora di finirla. Ma possbile che ormai leggere una storia di Tex mi da' solo questo effetto?forse saranno gli anni che passano, forse sara' il sottoscritto che cambia, ma resta il fatto che leggere un avventura nuova di Tex non mi trasmette piu' quell'entusiasmo di un tempo. Texianamente parlando e' grave. Scusatemi, ma non riesco a commentare nient'altro. Trama, disegni e copertine meritano un insufficienza piena. Non ci siamo proprio! :fumo:

  17. Non ho avuto ancora il tempo di leggere il secondo albo di questa storia ma ho dato un occhiata ai disegni di Mastantuono e a questo proposito voglio rivolgere una domanda a chi ritiene questo artista uno dei migliori disegnatori di Tex del momento:mi spiegate, per esempio, cosa vi piace di questo viso che tutto sembra tranne che Tex?


    Immagine postata



    Una considerazione personale.
    Molti si lamentano delle storie degli ultimi anni, giudicandole ripetitive, scialbe, insipide ed etc. Ma vogliamo anche dare un occhiata ai disegni?volgiamo parlare del peso che hanno i disegni in una storia?ci si puo' "innamorare" di un Tex disegnato cosi'?

    Scusate, ma a me viene da piangere...

  18. Devo dire che anche a me hanno dato fastidio i sorrisini (assolutamente gratuiti, date le circostanze) di questa storia: a furia di rimproverare a Mastantuono un Tex troppo cupo, ecco che ce lo fa immotivatamente allegro: occorre trovare il giusto equilibrio.

    Al di la' del Tex imbronciato o con i sorrisini gratuiti, e' proprio il volto del ranger che Mastantuono non riesce proprio a disegnare. Troppo distante dai canoni. Malgrado in questa storia il suo tratto si e' un po' addolcito, e' uno stile che non riesco proprio a "codificare".
  19. Letta solo adesso con colpevole ritardo questa seconda parte. Devo dire che il secondo albo mi e' piaciuto di piu' rispetto al primo e non me l'aspettavo. Ritmo serrato, scene avvincenti e buona gestione dei personaggi. Qui Kit Willer, figure da fessacchiotto a parte, e' quasi il protagonista della storia ed era ora. Devo riconoscere a Boselli il merito di rivalutare il personaggio offrendogli un ruolo di rilievo e non relegandolo a semplice personaggio di contorno. Era ora. Mi son piaciuti anche Tex e Carson, i soliti due tizzoni d'inferno in questa avventura sono in forma smagliante e ben dosati. Insomma la storia mi e' piaciuta molto anche se il finale mi e' sembrato leggermente affrettato. Mi sarei aspettato qualche dialogo in piu' tra Kit e Sarah, ma va bene lo stesso. Andreucci ha offerto una prova discreta sia nella rappresentazione dei personaggi e sia per le ambientazioni. Qualche piccola perplessita' pero' rimane per quanto riguarda il volto di Carson.

  20. Anche io non riesco a capire, talvolta, le idee di certi lettori a cui non piace vedere i cattivi che si pentono del loro passato, che si dimostrano esseri umani, che si schierano decisamente dalla parte degli umili e degli oppressi dopo aver vissuto una vita da assassini.
    Impossibile non ammirare e percepire il fascino di queste storie... :shock: :trapper:

    Che dire? Ognuno ha i suoi gusti e può pensarla come vuole, anche se a volte non si riesce a capirne il motivo... doubt

    Il sottoscritto e' uno di quei lettori che non vede di buon occhio questa nuova "moda" della redenzione. O perlomeno, non questa frequenza. Sta diventando quasi una regola e a me non piace. Nelle storie di Boselli la lista e' molta numerosa (Lope-"Vendetta per Montales"-Parkaman-"Caccia infernale", tanto per citarne alcuni) e il troppo storpia. Mi mancano i cattivi di una volta.
  21. continuo a sorprendermi di fronte a quelli che dicono di trovarsi in difficolt? con "La mano del morto". C'è da dire però che io ho anche una predilizione per storie di questo tipo.

     

    Io sono uno di quelli che non sono riuscito a leggere "La mano del morto". Troppi intrecci e una trama troppo complessa. Ci si perde facilmente e in piu', i disegni di Font non aiutano per niente. Io sono un amante delle storie lineari come per l'appunto "Gringos". Per me leggere Tex significa "rilassamento", non mal di testa.

  22. Si tratta, dopotutto, di una tipologia di personaggio, quella del fuorilegge redento, che è tipica del western classico. Il fatto che non si sia vista spesso su Tex non ne cambia la natura.

    Caro Monni, il problema e' che ultimamente se ne vedono troppo spesso di questi fuorilegge redenti e Boselli ne ha forse abusato troppo. Non sta diventando piu' una sorpresa ma una consuetudine ormai. Ed in questa storia mi e' sembrato tutto eccessivamente forzato.
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