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paco ordonez

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Messaggi pubblicato da paco ordonez

  1. <span style="color:red;">10 ore fa</span>, West10 dice:

     

    Ciclicamente sento frasi del genere "Sergio Bonelli non lo avrebbe mai fatto" dette peraltro da semplici lettori che al massimo lo avranno incontrato in qualche fiera, a gente come Boselli o Burattini che lo hanno conosciuto e ci hanno lavorato a fianco per decenni. Queste frasi mi sembrano perlomeno presuntuose.

     

    Che la Bonelli del post Sergio si sia avviata su una strada inedita che non comprende più solo il fumetto, con una presenza massiccia in fatto di gadget, libri, e addirittura film, credo sia innegabile. 

    Possiamo giudicare questo sia positivamente che negativamente (io qualche dubbio ce l'ho), e certamente chi gestisce oggi la Bonelli ha il diritto di farlo come crede: ma che ciò sia una deviazione (non dico tradimento) rispetto alla linea di Sergio Bonelli mi sembra del tutto palese.

  2. <span style="color:red;">19 minuti fa</span>, natural killer dice:

     

    Allora quello che dite voi emerge chiaramente, con gli stessi autori impegnati a garantire la produzione nel rispetto delle rispettive scadenze che - speriamo solo per il settantennale - si sono pure moltiplicate, col rischio, non poi così imprevedibile, di privilegiare la quantità a discapito della qualità, soprattutto a carico di quella che comunque garantisce la maggiore vendita, la serie regolare.

     

    Questo mi sembra uno dei punti nevralgici della questione.

    Aggiungo un altro appunto: ricordo bene le varie rubriche in cui, ormai un'epoca fa, Sergio Bonelli scriveva ai lettori che volevano due Texoni all'anno che era impossibile averli per via dei tempi di lavorazione. Stiamo parlando di tempi in cui Letteri e Marcello producevano per dieci! E' saggio che una tale moltiplicazione di uscite extra avvenga oggi, in un momento in cui i disegnatori sono certo più numerosi ma anche decisamente molto meno prolifici? 

  3. <span style="color:red;">15 minuti fa</span>, JohnnyColt dice:

     

    Beh, in realtà caro Pecos anche io ho notato quel punto. Se è vero che il titolo è imparziale, purtroppo l'opinione di Paco è chiara e netta, ormai per partito preso. Cerchiamo di fare un dibattito costruttivo e non un tutti contro tutti.

     

    Prima parli di "partito preso" in merito alle opinioni altrui e poi inviti a un dibattito costruttivo. Vabbè, lascio perdere che mi sei troppo simpatico ;) 

  4. <span style="color:red;">29 minuti fa</span>, JohnnyColt dice:

    ma anche tali storie servono.

     

    Qualcuno mi spieghi questa affermazione, per piacere.

    A Tex servono storie brutte, con trame involute, dove tutto si risolve in un enorme (l'ennesimo) BANG BANG da videogame, dove lo sceneggiatore (che secondo alcuni ha realizzato una cosa "scritta di mestiere": quale, vorrei sapere) è così svogliato da risolvere una scena di rapimento con un Tex spietato cecchino del tutto improbabile?

    Qui siamo ai livelli del peggior Nizzi, con l'aggravante che Faraci non ha scritto i capolavori che ha scritto Nizzi nel suo periodo migliore e non ha mai dovuto scrivere la mole di pagine di Nizzi. Però,. per la strana legge dei "due pesi e due misure", Nizzi (che ripeto: ha scritto storie come "Furia rossa") lo si massacra, Faraci (che al massimo ha scritto "L'uomo di Baltimora") lo si tratta coi guanti. Mah.

    • +1 2
  5. Just now, Carlo Monni dice:

     

    Non scambiare il tuo giudizio personale per un dato oggettivo per favore: "La citta nascosta"  è comunque una storia carina, senza guizzi, e questo è uno dei suoi maggiori difetti, ma scritta con mestiere. Il suo maggiore difetto, e non da poco lo ammetto, è che il tema della comunità nascosta avrebbe potuto essere meglio approfondito ma la storia merita comunque la sufficienza. I disegni, poi, sono eccezionali.

    Se questa storia è impubblicabile, che dovrei dire di tante, troppe storie di Nizzi uscite dal 2002 in avanti: una a caso: "I fratelli Donegan"?

    E questa è la mia opinione non un dato oggettivo ed indiscutibile.

    Ok, se hai un giudizio così moderato di una presa in giro come "La città nascosta" (massacrata da chiunque, e non solo sui forum), partiamo da due punti di vista inconciliabili.

  6. 9 minuti fa, Carlo Monni dice:

    Vorrei fare un'ulteriore osservazione generale: il topic lo ha aperto Paco ed avrà pure il titolo espresso in forma dubitativa ma per me rimane ingeneroso e perfino irrispettoso se vogliamo.

     


    Ma irrispettoso di cosa? E peraltro, se trovassi davvero la serie regolare alla canna del gas, avrei tutto il diritto di scriverlo, senza che mi si accusi di cattiva educazione - ma come al solito c'è sempre qualcuno a cui le critiche verso la Bonelli non vanno bene in nessun caso.

    Se vogliamo parlare di qualcosa di irrispettoso, verso Tex e verso i lettori, rivolgiamoci a chi ha mandato in edicola una roba come "La città nascosta", per di più col bollino dei settant'anni sopra.

     

  7. Just now, JohnnyColt dice:

    Terrei queste tre come collane speciali, basta Maxi e Basta Magazines.

     

     

     

    Pensa che quest'anno li raddoppiano, con la scusa del settantennale - che, per inciso, è partito davvero male: forse qualcuno in Bonelli spera di celebrarlo riempiendo di gadget e paccottiglia varia.

    Davvero nessuno oltre a me vede un tentativo di spremere la vacca grassa? 

  8. <span style="color:red;">2 ore fa</span>, kento dice:

     

    Il segreto del Giudice Bean

    El Supremo

    Luna insanguinata

    Winnipeg

    L'onore di un guerriero

    I rangers di Lost Valley

    Il segno di Yama

    Jethro!

    La pista dei Forrester

    Wolfman

     

    Tutto ciofeche inenarrabili, vero? :P

     

    Da lettore, non compulsivo, NON sono obbligato a comprare tutte le uscite possibili ed immaginabili della collana.

    E se ho una particolare idiosincrasia nei confronti di un particolare disegnatore, lo posso facilmente evitare non acquistando l'albo.

     

    Con "l'iper produzione che va a discapito della qualità", sulle collane collaterali ci siamo letti negli ultimi due anni "Il magnifico fuorilegge", "Il vendicatore", "Giustizia a Corpus Christi" e "Nueces Valley". 

    Alla faccia della scarsa qualità. -_-.

     

    Per alcuni conta solo la serie mensile?

    Mi sta pure bene come ragionamento, ma allora interpreterei le ultime due storie (sulla "Città nascosta" ci sono stati dei problemi di gestazione, a me pare evidente) come i fisiologici alti e bassi della collana. Che ci sono sempre stati, anche nel periodo d'oro.

    O qualcuno può sostenere che "Il cacciatore di taglie" sia uguale a "Sulle piste del nord"?

    E "Lo sceriffo di Durango" è bella quanto "in nome della legge"?

    "Il cacciatore di taglie" è un piccolo classico: fossero tutte come quella le storie "minori" io - e non solo io - ci metterei la firma!

    Per il resto: oltre alle storie che citi tu, abbiamo anche letto cose assolutamente mediocri nei vari Almanacchi (o Tex Magazine, come vogliono ora) e nei Color, e ci siamo a più riprese beccati - e ci beccheremo ancora - disegnatori come Diso e Cossu. Troppo facile, insomma, elencare solo le storie belle - che poi, per quanto mi riguarda, "La legge dei Forrester" è una storia carina ma castrata dal limite dei due albi. Ah, per la cronaca: molte storie che tu citi io per primo le ho elogiate e le elogio (pensa che dico spesso che il Boselli sceneggiatore è nel suo miglior periodo texiano).

     

    Sul discorso del "non acquistare l'albo" è un discorso che lascia un po' il tempo che trova: io leggo Tex da quando ho 7 anni, quindi, oltre a non comprare le uscite che non mi interessano - e ormai salto quasi tutte le uscite extra - credo di avere il diritto, specie se scrivo su un forum di Tex, di esprimere il mio malumore. Specie se il malumore non riguarda una singola storia, ma quello che mi appare come un andazzo generale.

    E basta leggere le risposte di Boselli in questo topic per accorgersi che l'iper produzione non è un problema solo per me.

  9. <span style="color:red;">4 ore fa</span>, kento dice:

    Ciao a tutti, non intervengo spesso sul forum ma leggo sempre con piacere tutti gli interventi e (soprattutto) le succulenti anteprime di Monni... :)

    Questa volta però esco dal mio torpore perché sono rimasto un po' perplesso (eufemismo, in realtà sono basito :D) da questa discussione, che comunque è sempre stata condotta nei limiti della buona educazione...

    Secondo qualcuno la serie sarebbe alla canna del gas?!?!:blink::blink: 

     

    Ma come, avete dato un'occhiata alle preview...

    Nei prossimi mesi/anni sulla serie mensile leggeremo i ritorni di Proteus, del Maestro, di Mefisto, di Capitan Barbanera, della Tigre Nera, del Morisco alle prese con vampiri messicani. Conosceremo la figlia di Satania, Tex tornerà nel Grande Nord, nella Florida dei Seminole e in centro America 40 anni dopo "Il solitario del west"... Direi non male, per un attempato settantenne! :lol:

     

    Davvero bastano un paio di storie mediocri (ma oserei dire anche "normali", assolutamente inevitabili in un personaggio seriale!) a dire che la serie è alla canna del gas? :o

    Che poi "La città nascosta" aveva pur sempre i bellissimi disegni di Venturi, mentre la prima parte del "Messaggero cinese" è stata a mio avviso molto divertente e con dialoghi spassosi... Insomma, a mio avviso c'è qualcosa da salvare anche nel brutto (o nel meno bello). ;)

     

    Anche sull'iper produzione posso essere d'accordo, peccato che (ahimè) non viviamo più nei favolosi - per Tex - anni '70, in cui bastava il mensile per far vivere serena la Casa Editrice. Con le tirature dei giorni d'oggi, presumo sia pressoché vitale mandare in edicola più inediti, è una dura realtà del mondo editoriale del giorno d'oggi. :mellow:

     

     

    Il titolo l'ho scelto io, avendo creato io il topic: e, se leggi bene, era in forma interrogativa.

    Per il resto: di nuovo inviterei a stare nel concreto, cioè alle storie uscite finora e su cui, quindi, possiamo dare un giudizio fondato; troppo facile giudicare in base a previsioni ipotetiche di "grandi storie" che possono poi rivelarsi deludente (e cito ancora il secondo albo di Lupe). E no, per me "La città nascosta" è una bruttura inaccettabile, non certo una "storia normale" (che se il livello "normale" di Tex fosse quello, avrebbe chiuso da anni).

     

    Sul solito e aziendalista discorso inerente i "bisogni" e la "vita serena" della Bonelli, ripeto che io ragiono - e sono tenuto a ragionare - da lettore: se quindi l'iper produzione va a discapito della qualità, io, semplice lettore di Tex che non lavora nella Bonelli, ho tutto il diritto - e forse anche il dovere - di lamentarmi. Se la Bonelli deve sopravvivere spremendo Tex, a me non sta bene. 

  10. <span style="color:red;">17 minuti fa</span>, Kershaw dice:

    Per concludere uno sceneggiatore che scrive tanto come lui, come può riuscire a mantenere un livello medio buono per le sue storie e in più correggere quelle degli altri? Non mangia e non dorme e non si diverte mai? Quindi non c'è da stupirsi se poi sdogana brutture come la "Città Nascosta" o quella dei cinesi. Sinceramente non condivido la pia speranza di Ymalpas che nella sua lista delle storie che verranno mette in prima fascia ben 10 works by Boselli. 

     

    Personalmente credo che si debba distinguere tra il Boselli sceneggiatore e il Boselli curatore.

    Il Boselli sceneggiatore per me è nel suo momento migliore, almeno per quanto riguarda la sua carriera texiana - e forse è questo che rende più bruciante la riuscita mediocre del ritorno di Lupe (o meglio, del suo secondo albo, perché il primo è bellissimo).

    Sul Boselli curatore io ho due grandi dubbi: il primo è che questo moltiplicarsi di storie e storielle sia un rischio per la qualità (e qui bisognerebbe vedere anche che responsabilità ha la Sergio Bonelli Editore); il secondo è che, come dicevo più su, la severità di Boselli sia soprattutto, o esclusivamente, per i nuovi arrivati, mentre un Faraci può impunemente scrivere "La città nascosta" e un Manfredi "Oro nero" e "La banda dei serpenti". Non vorrei che, come nei tempi più bui della fascia 500-600, valga sempre la regola per cui uno sceneggiatore "fidato" pubblica tutto.

     

    C'è poi la questione disegnatori: mentre ci becchiamo Cossu sulla regolare (che per me era e continua ad essere un assurdo) Mastantuono e Andreucci (e altri, se non ho capito male) sono dirottati su altre serie. Questo è forse il sintomo più preoccupante di una perdita di importanza di Tex.

  11. Fossi nella SBE il post di Leo lo incornicerei e lo appenderei in redazione, come memento da rileggere ogni giorno.

    Spero tuttavia che su Ruju si sbagli: e ricordo comunque la recente Wolfman a risollevare il bilancio del Ruju recente.

     

    Una cosa voglio dire a Borden: che non serve a niente spostare la discussione sulla questione dei ritorni e dei nemici ricorrente. Qui si sta parlando di cose molto più concrete: della qualità insoddisfacente di alcune storie recenti, sia dal punto di vista dei testi che dei disegni.

    A Borden non chiederei spiegazioni sulla faccenda dei ritorni, ma sul perché si sia mandata in edicola una roba come "La città nascosta".

  12. <span style="color:red;">23 minuti fa</span>, Anthony Steffen dice:

    Una volta il disegnatore che veniva chiamato per illustrare l'albo inedito poteva essere paragonato al calciatore convocato in nazionale.E' cosi' anche adesso?Secondo voi un Cossu con quel suo tratto e' all'altezza?

     

    La mia sensazione su Cossu è che, non trovando più spazio sul "rinnovato" Dylan Dog di Recchioni, sia stato dirottato su Tex per il solito discorso che i prezzi dei disegnatori "storici" della Bonelli può permetterseli solo Tex. Non trovo un'altra spiegazione plausibile per questa cosa, che peraltro è più o meno la stessa del caso Diso. Col che mi sembra chiaro che il mito per cui su Tex vanno solo i migliori, o addirittura di un Tex che "frega" i disegnatori migliori delle altre serie, appartiene al passato: mi sembra più plausibile l'idea di Tex come ottima pensione, in barba ai lettori. 

  13. Io, Sandro, uscirei dal discorso sulle aspettative, perché sono tutte ipotesi che non è detto si realizzino: storie (Lupe) e autori (Manferdi) da cui ci si attende tanto possono infatti deludere.

    Personalmente guardo ai fatti concreti, cioè alle storie uscite. E onestamente mi sembra che la serie regolare in quest'ultimo anno non abbia passato un bel periodo (Jethro e Wolfman a parte). E oltre a quanto scrivevo nel post di apertura, aggiungo che un motivo di delusione può venire anche dalla solita gabbia dei due albi che, almeno secondo me, ha castrato storie come quella di Ruju e Filippucci, e compresso troppo la storia di Lupe.

     

    Aggiungo anche - e non me ne voglia Boselli - che l'idea che lui sia un curatore severo mi sembra più una leggenda che un fatto vero: perché davvero non mi spiego come un curatore severo possa aver accettato una roba insulsa come "La città nascosta".

  14. Questo topic nasce dalla semplice constatazione che diverse tra le ultime storie della serie regolare stanno deludendo.

    In particolare mi riferisco alla seconda parte del ritorno di Lupe, alla storia di Ruju e Filippucci, a quella di Faraci e Venturi e alla appena uscita doppietta di Ruju e Cossu, che mi sembra stia generando un malumore ampio e generalizzato.

    Da cui la domanda: al netto degli annunci di "grandi storie" che ci attendono (Mefisto, il Maestro), è esagerato dire che la realtà concreta delle storie uscite sta cominciando a diventare piuttosto deludente?

     

    E ancora: tutto ciò è dovuto alla marea di speciali che, tra storie e storielle brevi, alla lunga stanno incidendo sulla qualità della serie regolare? Ha forse ragione Natural Killer quando suppone che la storia di Ruju e Cossu è stata allungata in extremis per coprire un buco? E' quindi questo il motivo per cui un disegnatore come Cossu si è ritrovato sulla serie regolare? 

     

    Domande inquietanti, dato che vengono nell'anno dello sbandierato settantennale. A voi la parola. 

  15. <span style="color:red;">51 minuti fa</span>, Havasu dice:

    mi spiace anche per Roberto Diso,del '32 come mia mamma,che non voglio nè offendere,nè sbeffeggiare,ma è innegabile che il "suo" Tex è inguardabile oltre ogni limite . Adesso basta.

     

    Ecco, non vorrei sembrare offensivo verso Diso, che su Mister No disegnò pagine bellissime. E' chiaro che un disegnatore che va sulla novantina non può offrire molto più di così (anche se, a onor del vero, Diso non è mai stato il massimo su Tex): io personalmente me la prendo con la Bonelli, che permette disegni del genere su quella che considera (o dovrebbe considerare) la sua testata più gloriosa.

    Chiedere ai lettori, per quanto fedeli, di spendere 6 o 7 euro per un fumetto con disegni del genere è francamente una presa per i fondelli. 

  16. La copertina è semplice ma molto bella, la trama è interessante, Ruju è una garanzia... ma i disegni, a vedere le pagine sul sito Bonelli, sono davvero inaccettabili, specie per un albo che costa 6 euro e più. A vedere le vignette in anteprima, sembra anzi un Diso ancor più minimale e tirato via del solito.

    Mi spiace dover lasciare un Ruju in edicola (ed è il secondo Maxi suo), ma trovo questi disegni indegni di Tex e dei miei soldi.

  17. <span style="color:red;">32 minuti fa</span>, ymalpas dice:

    Dopo le striscianti e bavose performance del Ranger nelle storie degli ultimi anni, purtroppo, c'è poco da sperare. 

    Scusa Ymalpas, questa non l'ho capita. Che intendi per "striscianti e bavose"?

  18. Dopo una storia brutta e inutile come questa è normale che ci sia del malumore. Però non esagererei, perché comunque mi sembra che Tex, per merito di Boselli e Ruju, stia vivendo un ottimo periodo.

    Certo, veder cominciare il settantennale con una robetta del genere fa un po' incazzare, e vedere quel bollino glorioso con "Tex 70" sopra un albo del genere sembra quasi una presa per i fondelli alla storia di Tex.

     

    Quel che personalmente trovo più preoccupante è il modo pachidermico in cui si muovono le cose nella redazione di Tex. Voglio dire: è palese da anni che Faraci non è adatto a scrivere il personaggio (nonostante qualcosa di buono l'abbia anche fatto), eppure abbiamo assistito a ben 10 anni di agonia! Possibile che non lo si poteva allontanare dalla serie prima, dopo il Nulla assoluto di storie come "Braccato" o "L'inseguimento" o "Sotto assedio"? E la stessa domanda me la faccio per Manfredi, che dopo un inizio eccellente ha sfornato, con le sue due ultime storie sulla regolare, due brutture.

     

    Altra preoccupazione: l'eccesso di uscite speciali e storielline di vario tipo, che ci costringe a vedere sulla serie regolare un artigiano come Cossu, sicuramente meritevole, ma non certo della serie più gloriosa del panorama italiano, a maggior ragione in un anno celebrativo come questo! E purtroppo, a vedere le anteprime della storia cinese (ma spero sia un problema di scannerizzazione delle tavole), l'impressione aumenta.

    Mi chiedo poi se questo eccesso di storie non porti anche a un esaurimento creativo: mi chiedo, cioè, se in altri tempi un soggetto come quello de "La città nascosta", mero e vuoto omaggio a GL Bonelli senza guizzi di alcun tipo, sarebbe stato accettato.

    • +1 1
  19. <span style="color:red;">16 ore fa</span>, L`UOMO SERPENTE dice:

    Qualcuno rema contro la Bonelli , anche ammettendo la veridicita´ dei dati, c´ e´ qualche ´Deep Throat´ che passa i dati a CA-GP- Bottero  e che gode come una iena nel vedere poi il putiferio o i commenti dei fan pro e contro e l´autore di turno che corre  di qua  e di la´ a rassicurare .... Chi c´ e´ dietro ?

    Trombati dell'ambiente e ex collaboratori della Bonelli finiti nel dimenticatoio. Facile ;)

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  20. Nel commento al primo albo avevo scritto che, con un po' di pathos e sana violenza, il secondo albo sarebbe potuto essere molto bello; ma dicevo anche che Faraci non è Ruju. E infatti, come volevasi dimostrare, siamo di fronte all'ennesima faraciata, a una storia, cioè, che mostra tutti i limiti e i difetti di un autore che sembra essere giunto su Tex già bollito e stanco, quasi sempre incapace di scrivere qualcosa di lontanamente memorabil. 

    Possibile che i banditi non riescono nemmeno a uccidere uno, dico uno, dei "buoni" che appaiono nella storia? Che non riescano a mettere in difficoltà i pards nonostante i tanti ostaggi? Che si facciano macellare imperterriti quasi senza battere ciglio? Ancora una volta, insomma, i nemici di Faraci sono burattini senz'anima, buoni solo perché numerosi e quindi più lunghi da fermare tutti (più nemici, più BANG BANG, più pagine riempite facilmente: il solito nulla faraciano).

    Davvero, mi auguro che questo strazio finisca al più presto e definitivamente.

     

    Ah, l'ultima chicca: il Tex cecchino che ammazza a sangue freddo e a distanza di sicurezza. E qui anche Boselli, in quanto curatore, ha la sua parte di colpa.

     

    Insomma, mi auguro di non leggere mai più robetta di questo tipo, specie nella serie regolare: se storielle del genere devono finire sulla testata principale, e si si fanno passare cose come il Tex cecchino, allora forse davvero la sbornia di speciali, extra, storielle e cartonati rischia di portare a un problema qualitativo.

     

    Venturi ancor più sintetico che nel primo albo. Bontà dei pards e delle scene d'azione a parte, devo ancora capire se è una evoluzione che mi piace del tutto

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