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TWF - Tex Willer Forum

virgin

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Messaggi pubblicato da virgin

  1. Volevo rileggermi una storia del Nizzi 300-400 e sono rimasto a lungo sospeso fra le avventure più quotate, che però conosco ormai a memoria, per poi scegliere questo episodio minore scoprendo che poi tanto minore non è! Non sarà mai un capolavoro, ma contiene tutto ciò in cui Nizzi eccelleva al tempo: tanto, tantissimo divertimento senza troppe pretese. Anzitutto, menzione d'onore va all'ambientazione: i paesaggi del Missouri erano quasi inediti e, soprattutto, dopo 600 numeri di Tex finiscono per essere molto più affascinanti del Sud-Ovest, anche per il contesto storico-culturale che qui è reso alla perfezione, pur senza lungaggini in quanto si tratta pur sempre di decorazioni al servizio dell'avventura (e non il contrario, vale a dire una storia sottomessa alla Storia). Fa piacere, infine, vedere i banditi descritti per ciò che erano in realtà, avidi assassini, invece di eroi, come troppe volte la narrativa ha mitizzato. Tex e Carson vengono presentati come eroi infallibili, certo, ma per niente tronfi delle proprie sovrumane capacità e sempre disposti ad ironizzare argutamente e a sminuire le proprie imprese, il che è senza dubbio salutare, dopo anni di mignatte e di complimenti rivolti anche agli stallieri. Il soggetto della storia è semplicissimo, pur non essendo elementare come nella successiva "La nave perduta", e ciò acuisce ulteriormente la riuscita della storia. Al solito, il problema non è il cosa, ma il come, e la risposta è una sola: in modo dannatamente divertente. Certo, vi sono alcune imperfezioni: la sparatoria al Golden Crow è legnosa e non ci sarebbe proprio bisogno della spifferata di Lizze (Tex e Carson avrebbero potuto anche arrivarci da soli), ma si tratta di errori veniali, senza contare il fatto che la spifferata ha anche un ruolo narrativo importante, di fatto giustificando la clemenza dei rangers. Sul versante grafico, ammetto che da bambino non amavo molto Blasco, ma ultimamente lo sto rivalutando: soffre di qualche sproporzione e l'impostazione delle vignette è talvolta un po' ingenua, ma l'atmosfera è sovente resa magistralmente, soprattutto durante il cambiamento atmosferico. Le nubi dapprima si avvicinano, e Blasco le visualizza con un orizzonte molto basso e la vignetta letteralmente invasa dalle nubi, poi il temporale si scatena con una violenza che par quasi vera, rendendo indimenticabile la scena dello scontro finale. Voto: 8, si tratta di fumetto popolare nella propria forma più pura. Grande intrattenimento, ma soprattutto farebbe piacere leggere oggi storie di Tex così spigliate e divertenti. Infine, due curiosità: il nome di Ezra Brown a me suona come un ammiccamento abbastanza evidente ad Ezra Pound, mentre l'uso del cognome O'Hara potrebbe essere una citazione da "Via col vento" che io non ho mai visto! Particolarmente suggestivo il fatto che si parli degli O'Hara come se fossero scomparsi. Poi, Richmond viene visualizzata come una modesta cittadina e chiamata paese quando era una delle città più grandi del sud degli Stati Uniti. :mellow:

  2. Scusate se torno in tema con un altro messaggio, ma... nell'avventura "La banda Border", scritta da Nizzi e pubblicata sui numeri 326-328, nelle prime pagine de "Il mulino abbandonato", Carson esprime nostalgia per la riserva ed il desiderio di tornarvi il prima possibile... dunque, per il Nizzi dei primi tempi, Carson abitava evidentemente alla riserva!Non so se ci sia stato un fraintendimento delle coordinate di GLB oppure sia stata un'operazione incoraggiata dall'editore, tuttavia allora (1987) la Daim Press era indubbiamente molto meno strutturata della Sergio Bonelli Editore di oggi.

  3. Secondo me entrambe le caratterizzazioni di Carson proposte sono accettabili: quella che ne sottolinea maggiormente l'indipendenza ha un sapore maggiormente da secondo centinaio (dunque bonelliano), mentre quella che lo vede come membro a tutti gli effetti della famiglia della riserva mi richiama alla mente il Nizzi del quarto centinaio, ovvero quello che io ritengo essere stato il secondo vertice di massimo splendore della serie.(S?, lo so che dopo anni di "Soldi sporchi" sembra eretico dirlo, ma ritengo che il Nizzi anni ottanta non avesse nulla da invidiare a Bonelli)Dunque, inutile dirlo, preferisco la seconda, ma ciò non vuol dire che anche la prima non possa essere svolta in modo interessante: anzi, uno dei meriti più grandi di Boselli è stato proprio l'aver arricchito di risvolti inediti ed inconsueti proprio mentre il Nizzi del quinto centinaio trasformava l'atletico Carson nella mignatta che tutti conosciamo (e il termine "mignatta" è stato introdotto da Nizzi stesso). Da quel che avete scritto, nell'ultimo albo che devo ancora leggere, Ruju mi sembra si sia mosso nella prima direzione, e confesso che il fatto non mi spiace, visto che tutti ne hanno parlato bene. Aspetto di dire la mia... :colt:Su Segura non sono troppo d'accordo con Don Fabio: è vero che il buon Tonio si è mosso in tal senso, ma le sue storie sono state talmente poche che certamente non hanno potuto influenzare altri autori. Nizzi, che credeva di essere l'unico degno erede della formula glbonelliana, non mi sembra proprio il tipo da farsi influenzare da Segura...

  4. Buongiorno, Pasquale! Approfitto della tua iscrizione per porti due domande... una mi girava in testa da un po', l'altra mi è venuta guardando "La prova del fuoco":1) Le tue storie pubblicate fino ad oggi si sono segnalate per la presenza di personaggi particolari e ben caratterizzati psicologicamente o per piccoli spunti inediti in Tex (come la sorgente avvelenata per uccidere i Klamath ne "La terra dei Klamath"). Punti su qualcosa di curioso anche per le storie che stai scrivendo attualmente (e per quelle che scriverai in futuro haha ), oppure ti orienterai su elementi più ordinari?2) Sulla copertina del Cassidy uscito ieri, "Sulle strade di Las Vegas", l'insegna del casin° alle spalle del protagonista presenta la figura stilizzata di un cowboy in camicia gialla e pantaloni blu... semplice coincidenza? :trapper: E, se non è un caso, di chi è l'idea?

  5. Bellissimo topic, Cheyenne: ricordo che alle elementari Storia e Geografia erano le mie materie preferite, perfino più di Italiano, dunque non posso esimermi dal dire la mia anche su questo argomento :D . Anch'io sono un nostalgico delle cartine che mostrano i luoghi nei quali avvengono le avventure dei nostri eroi!Ricordo, tanto per citare un esempio simile a quelli riportati da Cheyenne, che una delle mie caratteristiche preferite di "A sud di Nogales" era proprio lo splendido splash-panel col quale la storia si apriva, che Ticci aveva riempito con la magnifica riproduzione di una cartina. Provo la stessa emozione, oggi, riguardandomi i luoghi su Google Earth... anche se a volte mi chiedo come abbia fatto Tex a passare attraverso gli stabilimenti della Texaco senza vederli. :lol:La mia, però, è un'ossessione che risale all'infanzia: ricordo che quando ero piccolo una delle mie più grandi passioni era trascorrere ore a guardare cartine geografiche fantasticando sul nulla. haha :rolleyes: Per quanto riguarda le avventure storiche, io sono sempre stato favorevole. A parte la doccia fredda di "Missouri", i tentativi in tal senso hanno sempre dato ottimi risultati, almeno secondo me, ed è sempre affascinante documentarsi sul periodo storico e vedere in quali punti lo sceneggiatore ha maggiormente aderito alla realtà e in quali, invece, si è concesso maggiori libertà. Paco Ordonez ha citato "Congiura contro Custer", che io annovero fra le avventure storiche più affascinanti. Non la più epica, "Tra due bandiere" ha un respiro ben diverso, ma trasmette perfettamente quel lento senso di tragedia e di continua, inesorabile caduta che hanno le vicende storiche riviste ai giorni d'oggi. Dunque, memore delle mie antiche passioni, dico: non Storia O Geografia, ma Storia E Geografia! :italia:

  6. Sul fatto che Boselli ultimamente mostri una certa freddezza mi trovo d'accordo... ma dire che non ami Tex è una bestemmia! Senn°, come avrebbe potuto procurarci capolavori a getto continuo per quasi dieci anni?Poi, anch'io mi trovo basito sull'affermazione che il Texone di Parlov sia vergognoso... :huh:

  7. Bah, credo che parlare di errori di gestione di Sergio Bonelli sia completamente sbagliato. Non so, ma ho come la sensazione che ben pochi di coloro che fanno rimostranze (ed io per primo, lo ammetto) abbiano anche la minima idea di come debba essere gestita una casa editrice, oltre a non avere alcuna esperienza in merito. A Sergio Bonelli si deve dare il merito di avere fatto sopravvivere egregiamente il mito di Tex ben oltre l'abbandono di GLB, il che non è poco. Certo, forse con una gestione diversa serie dal valore artistico indubbiamente superiore rispetto a Tex, come Mister No, avrebbero potuto essere salvate, ma si tratta di un discorso che non sta in piedi, in quanto fondato sull'evanescenza delle possibilità. Riprendendo il discorso su Mister No, ritengo che per salvarlo sia stato fatto quasi tutto il possibile: si è architettata una meravigliosa saga per farlo tornare a New York, ove le avventure si erano mantenute interessantissime, addirittura più umane e coinvolgenti di quelle amazzoniche... ma non è bastato. Il lavoro superlativo di Masiero, Marzorati e Colombo non è stato compreso. E credimi, al di l' delle soggettivit?, non si può negare che Masiero fosse un grandissimo sceneggiatore, "un ragazzino trentenne", come diceva Bruzzo, con la stoffa di un autentico genio. Mister No era il suo ambiente naturale, ove il suo talento trovava la migliore atmosfera per esprimersi. Se la serie fosse sopravvissuta, Masiero si sarebbe probabilmente segnalato come uno dei più grandi sceneggiatori italiani. Ora, purtroppo, è finito a ricoprire incarichi amministrativi. Forse sarà anche contento, ma non poter più leggere sue storie è un dolore immenso. Sapeva emozionare anche con storie ordinarie come "Il clan dei colombiani"... Ma forse ho divagato troppo: tornando in topic tutto questo era per dire che non sempre il lettore esigente è anche un lettore intelligente. Non sempre chi esercita il proprio sacrosanto diritto di critica lo fa ragionando con strumenti parimenti critici. Ed è naturale che lo sia, diciamocelo: in fin dei conti, leggere un fumetto è svago, dunque se uno non vuole più leggere un dato personaggio per caratteri secondari come il cambio d'ambientazione, ha tutto il diritto di farlo, così come di condannare una storia di Tex perchè "troppo soprannaturale". Poi siamo tutti d'accordo che siano critiche stupidissime, ma c'è anche chi pensa in questo modo. Una domanda, però, mi rimane: se uno scrive alla SBE, significa che conosce bene la serie di Tex e ha speso un po' di tempo per ragionarci su. E allora perchè ha scritto cose così superficiali? :rolleyes::mellow:

  8. In parte sono d'accordo, però forse si tende a dare più importanza alle lettere perchè, come c'è scritto sull sito SBE, chi le scrive deve fare qualche "sforzo" in più del semplice inviare un messaggio in un forum.

    E qui sono perfettamente d'accordo con la Sergio Bonelli Editore. Ammiro molto queste scelte reazionarie, forse perchè, in fondo, per queste cose sono reazionario anch'io... anche se poi trascorro mezz'ora quasi ogni giorno connesso a questo forum. :D

    Anche se il numero di lettori che solitamente sono attivi sui forum sono praticamente una goccia nell'oceano, considerando quanto vende la serie.

    Qui li capisco un po' meno. Insomma, se gli utenti dei forum sono la goccia nell'oceano, i lettori che scrivono sono la classica schittata di piccione che ci cade in testa. Per carit?, a me è già successo due volte quest'estate :lol:, ma ovviamente mi riferisco a ciò che accade normalmente ad un essere umano mediamente non troppo iellato. Se si ritiene che i forum siano poco rappresentativi, le lettere lo sono ancora meno. Senza contare, poi, che sono espressione di due categorie di lettori completamente diverse: chi scrive lettere ha mediamente una certa età, chi frequenta sui forum ?, ancora mediamente, più giovane. Io ho diciannove anni, non sono troppo entusiasta delle nuove tecnologie, ma non ho mai scritto una lettera in vita mia. Costa indubbiamente di più che connettersi a sbafo sulla linea Wi-Fi dei vicini...
  9. Mi trovo completamente d'accordo con Tahzay! Infatti è da quando ho cominciato a leggere Tex che attendo sempre di avere la storia completa. In ogni caso, secondo me, ci si guadagna non poco, non soltanto con le storie di Boselli. Sarebbe esattamente come spezzare un film in tre parti, guardandone una a distanza di un mese dalla precedente... :rolleyes:

  10. Non so perchè, ma leggendo i commenti fino a qui sono rimasto colpito, molto colpito. Mi ritengo un lettore molto critico e severo, dunque non riesco a spiegarmi come mai Ymalpas abbia dato cinque a questa storia ed io avrei voglia di dare addirittura sette. Sarà forse merito del fatto che il tema della guerra dei pascoli è il mio preferito in assoluto fra tutti i topoi della Frontiera, al punto da farmi apprezzare avventure stroncate praticamente da tutti come "Muddy Creek" e "Dieci anni dopo". Tuttavia, in questa storia ci sono diversi elementi che me la fanno amare: certo, si tratta sempre della solita vecchia storia già raccontata decine di volte, ma questa volta c'è una cattiva che, nonostante Wasted l'abbia definita "da cartone animato", io reputo "da antologia"!Senza Tessy Malone questa storia varrebbe ben poco, e forse vale poco davvero, ma una cattiva così carismatica permette di passare sopra tutte le chiacchiere inutili e gli spiegazionismi, che comunque non mi sono sembrati essere presenti in quantit? soverchianti. Capitano Mendoza per commentare "Oltre il fiume" usè l'aggettivo "rilassante". Orbene, io non ho problemi ad utilizzare il medesimo aggettivo per questa storia: non sarà un capolavoro, ma mi ha divertito senza schifarmi. La marmaglia col compito di uccidere Tex è composta esclusivamente da gallinacci senza testa che, indipendetemente dalla reputazione, sparano peggio dei vigili urbani di Brescia (che a dieci metri non riescono a colpire la sagoma di un essere umano o. O, li ho visti esercitarsi!) e non hanno un briciolo di cervello per affrontare il seppur minimo rivolgimento. Jubal Ford è un babbeo, ma di tirapiedi babbei erano piene le storie di GLB, ed io non mi formalizzo. Anzi, mi fa piacere vedere un po' di pessimi tiratori... ho sempre provato simpatia per gli inetti. Starret e la moglie sono personaggi di cartapesta, così come il loro ridicolo figliolo, macchiette monodimensionali senza alcuna profondit?. Eppure... c'è Tessy Malone. Fra tutte le belles dames sans merci che sono apparse nelle storie di Tex, è probabilmente la più arrivista e la più cinica, nonchè... ehm... quella che fa un uso più disinvolto della propria avvenenza (avrei utilizzato termini più appropriati di questa elegante perifrasi, ma le volgarit? sono giustamente vietate :censura2: ). Nizzi ci ha regalato un ritratto di cattiva che rimane impresso nella memoria, compreso il finale azzeccatissimo, sebbene un po' affrettato. Solitamente non mi vergogno di ciò che penso... e non mi vergogno nemmeno stavolta. VOTO: 7, anche se tecnicamente la storia meriterebbe qualcosa di meno. Diciamo, 8 a Tessy Malone e 5 a tutto il resto. P. S.: quando lessi per la prima volta la storia, quando ero piccolo, lo sconforto di Carson dopo essere stato colpito mi impression° notevolmente.

  11. Vuoi dire "di che sondaggio stavate parlando sei mesi fa"? ;)Del sondaggio di TWO sulla miglior storia di Tex in assoluto, che ha visto "Il passato di Carson" arrivare in finale. Non so perchè, ma ai tempi Anthony aveva l'abitudine di darmi la colpa di più o meno qualsiasi cosa succedesse su TWO e non fosse di suo gradimento. Tra l'altro, io frequentai TWO assai saltuariamente, poi conobbi questo forum e lo abbandonai del tutto... Le ragioni del perchè Anthony non mi sopportasse mi sono ancora oggi sconosciute, ma in ogni caso ciò che conta è che da allora abbia seppellito l'ascia di guerra nei confronti del sottoscritto. Però, scusami Don Fabio, si tratta di cose di mesi fa!Oltre al fatto che mi sembra inutile rivangarle, trovo che c'entrino molto poco con Segura e Ortiz. Non sarebbe stato meglio chiederlo con un messaggio in shout? :trapper:

  12. Forse un vero team-up no, ma un piccolo cameo come quello di Ken Parker ne "Lo sceriffo indiano" di Faraci mi piacerebbe. Sono ancora estasiato da Mister No che appare nella pubblicit? della Birra Amazonas nell'episodio di Dylan Dog "Storia di un povero diavolo"... ^_^

  13. Su two Boselli ha appena definito questa storia di Ruju "bellissima"!Che dite, c'è di che ben sperare, no? :trapper:

    Suvvia, Paco! Boselli è troppo corretto e gentile per parlare male dei colleghi (a differenza... ehm ehm... di Nizzi): ricordo che defin° non "bellissime", ma comunque "piacevoli" storie come "Mescalero Station" e "L'artiglio della Tigre"... che possono essere definite "piacevoli" almeno quanto l'Inghilterra!borden avrà anche perso quasi del tutto la carica emozionale, ma la correttezza professionale è ben lungi dal perderla. Poi, sia ben chiaro, anch'io sono molto ottimista riguardo a questa storia! I primi due episodi di Ruju mi sono piaciuti, e il fatto che altrove si stiano già caricando i fucili per sparargli addosso una volta uscita la storia, non può che rendermelo ancora più simpatico. Speriamo che, assieme a Faraci, Ruju possa diventare la speranza per il futuro di Tex!
  14. Io invece continuo a credere che prendere una brutta storia di un autore in declino e farne il paradigma del Tex attuale sia sbagliato.

    Sinceramente, "Il veleno del cobra" era noiosa, ma non la definirei proprio "orrenda". Come ogni altra storia, ha comunque un messaggio da trasmettere e parla del clima in cui è stata scritta.

    "I ribelli di Cuba", per esempio, non è proprio politically corret, dato che il nostro se la prende con due culti religiosi diversi, e spara e malmena un bel p? di neri.

    Alcune delle ultime storie di borden sono stucchevolmente corrette sotto il profilo politico: lo è anche l'ultimo texone, con tutti i suoi discorsi sulla schiavit?, col riccone che si redime e il ribelle che si mette a piangere. Un paio di negretti ammazzati passano in secondo piano rispetto al resto, e sinceramente per me non fa una grande differenza: non sono mica un fanatico che vuole vedere le minoranze brutalizzate.

    E che dire di "La grande sete", una delle storie più politiche e di parte mai apparse su Tex?

    A me non lo sembrava così tanto. I ricchi disonesti esistono, e Tex lo dice da più di sessant'anni. Molto più politico mi sembrava D'Antonio, che come cattivo della storia mette un nano pavido col cognome composto da dieci lettere che comincia con la B... che caso! Il cognome, poi, è tipicamente ebreo, e la ciliegina è fatta! Un po' di antisemitismo su Tex mancava, giusto...

    Il finale di "Sangue in paradiso", in quel suo avvicinare la religione al fanatismo,? religiosamente scorretto.

    Il fanatismo fa parte di ogni fenomeno religioso. La storia non è scorretta poich? al fanatismo di Elias viene contrapposta la religiosit? sana e ragionevole di Marcus. Almeno, io la vedo così, Paco! :indianovestito:
  15. Vedere, a proposito di quanto dice Ymalpas, il Tex del maxi "Il veleno del cobra", che sconfigge i cinesi non a cazzotti o a sparatorie, ma con... centinaia di pagine di chiacchiere!!! :mellow:Si veda anche i pestaggi di cinesi nelle vecchie storie di GLB, per correttezza politica del tutto eliminati, così come i simpaticissimi e per niente razzisti epiteti "muso giallo" e "limoncino". Se Tex non uccide nessun cinese in 338 pagine di Maxi, non si tratta di un semplice caso... E non venitemi a dire che ai giorni d'oggi una storia come "Quartiere cinese" non sarebbe proponibile e non sarebbe accettata dai lettori. :rolleyes:

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