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TWF - Tex Willer Forum

virgin

Ranchero
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Messaggi pubblicato da virgin

  1. Mah, io personalmente preferisco il Kit "bamboccione" al Kit-Carson. Il figlio di Tex che ci è stato presentato da Boselli e Faraci infatti è troppo "Carsonizzato": è un Kit che a volte supera addirittura il padre, quasi inconcepibile per me!

    Per te, ma non per Gianluigi Bonelli: come dimenticare "Il figlio di Tex", nel quale il piccolo Kit si dimostra un autentico tizzone d'inferno in miniatura? Allora sè che aveva un buon temperamento, e la differenza nei confronti di Tex non era segnata dal far domande idiote a ripetizione (caratteristica molto carson-nizziana questa) e dal non riuscire a svegliarsi, bensì dalla minore esperienza e da un ingegno che non poteva di certo competere con quello del padre. In diversi frangenti di questa storia, Kit Willer mi sembrava più una versione magra e noiosa di Cico, con un'unica differenza: ha la sveltezza di mente delle pecore inferocite che travolgono i banditi, ma almeno sa sparare...
  2. [scusate se lascio un piccolo commento, cancellatelo pure se viene considerato uno spam]Molto bella questa intervista a Sergio Bonelli, fa ben comprendere come il mestiere dell'editore sia molto più complesso e delicato di quanto si possa immaginare. E poi, diamine, c'è una frase da incorniciare: "Se si clicca con il tasto destro del mouse sulla parola ?fumetto? alla ricerca di un sinonimo, viene fuori l'espressione ?storia banale?."? per questo che mi ostino ad utilizzare carta e penna al posto di un ?banale? computer. haha grandissimo Sergione! :generaleS:

  3. Il primissimo Tex che lessi nell'estate del 2001 fu una copia originale di "Giubbe rosse" priva di copertina, che recuperai dalla casa di campagna della mia famiglia ove veniva usata come ferma-ante (!!!), assieme a una copia decisamente più in buono stato di "Lotta sul mare", ma devo dire che già un anno prima avevo letto in biblioteca i cartonati di "Caccia all'uomo" (che mi aveva lasciato tristissimo e non mi piacque affatto), "Il segno di Cruzado" (che già mi piacque di più, grazie ai disegni di Galep) e "La nave perduta", che mi aveva entusiasmato moltissimo, anche se a posteriori penso sia la peggior storia fra queste tre, nonostante i magnifici disegni di Villa. Coerentemente da un punto di vista temporale, i primi Tex che acquistai in edicola furono la ristampa tre stelle di "Missione speciale" e l'inedito "Congiura contro Custer". Quante emozioni...? da molto tempo che non mi capitava più di ricordare quei tempi della mia infanzia! haha haha

  4. Un esempio di continuity che mi piacerebbe vedere sulle pagine del ranger piu' famoso del West sarebbe questa:una storia ad ampissimo respiro, lunga e appassionante, epica, un specie di kolossal, che porti Tex e suoi pards in molte regioni, dal Messico al Texas, dal Missouri al Canada', in modo da far partecipare anche i vari Brandon,Montales,Gros Jean,McKennet etc.. Il tutto per una anno intero, per un totale di 12 albi. E' un sogno, sia chiaro, ma mi piacerebbe moltissimo leggere una superavventura del genere. In definitiva, sono favorevole per una continuity su Tex, ma solo per pochissime volte, e solo in occasioni eccezionali, come quella descritta sopra.

    Vedi, Steffen, che qualcosa condividiamo, a parte l'appartenenza al genere umano?Un'idea simile (per il settantennale di Tex, ad esempio) sarebbe veramente esplosiva, ma dubito fortemente che, visto il coraggio delle scelte editoriali, possa mai venire realizzato. Eppure Tex ha praticamente i migliori sceneggiatori viventi (Boselli, Manfredi e Faraci), dunque non sarebbe male vedere per una volta il loro talento sfruttato in grande, con un'ampiezza che non sarebbe fuori posto definire omerica.
  5. Ok, per me la storia è semplicemente pessima, ma visto che l'avete già doverosamente macellata, me ne astengo, perchè prendersela ad oltranza coi poveracci non è mai edificante. Lasciatemi soltanto dire una cosa: ma Tex e Kit Willer, quelli di questa storia, sono proprio gli STESSI personaggi che il medesimo Nizzi ci aveva felicemente presentato nelle gloriose pagine de "L'uomo senza passato"? Secondo me no: sono dei fantasmi, delle caricature grottesche, così come Nizzi è la grottesca caricatura del se stesso di un tempo che fu... del se stesso che riusc? a regalarci una delle più belle storie del quinto centinaio. L'unico momento in cui ho visto un lembo del Nizzi d'antan è stato nella scena della sparatoria finale, con un fulminante scambio di battute fra i Messicani, per intenderci quello del "con mille dollari nessuna muchacha potr? dirmi di no... le muchachas le incontrer? all'inferno ora, io non ho fretta... per fortuna che non aveva fretta!", ma nella vignetta successiva siamo già in letargo cerebrale. Lasciatemelo dire: BAH...

  6. In questa storia i disegni di Civitelli sono meravigliosi! E anche la storia di Nizzi, pur non essendo un capolavoro, sta a galla grazie ad un buon ritmo, a personaggi ancora migliori, come la memorabile Julie Calvi e al bel riferimento alla storia corsa che, viste le mie origini, non può che piacermi. Alle volte Tex e Carson fanno un po' la figura dei fessi, ma niente di troppo grave, direi...

  7. Come al solito, non condivido mai niente di quello che scrive Virgin. Chissa' perche'!Viviamo in due mondi completamente diversi.

    Tanto per darti ragione: sai che, assieme a Tex, il mio fumetto preferito è Mister No? :D Anzi, per molti aspetti trovo che il pilota amazzonico sia un personaggio molto più interessante di Tex, ma purtroppo negli ultimi decenni è stato gestito malissimo, sprecando tutto il proprio potenziale fino al suicidio programmato. Comunque, come al solito, Steffen, mi pare sia una questione di gusti soggettivi: chiunque è liberissimo di non apprezzare ciò che gli pare, soprattutto se si tratta di un elemento puramente emozionale come il colore. L'atmosfera di Tex, lontana, selvaggia e crepuscolare, mi sembra molto poco adatta alle tonalit? "cartoon" del colore. Ma poi, è ovvio, ad ognuno il suo...
  8. A mio parere "l'ombra minacciosa" era il minimo dovuto a Lilyth per quanto male è stata trattata: creata con l'evidente intenzione di sbarazzarsene dopo aver dato vita ad un erede che adesso si scopre difficile da trattare quasi come la madre (e grazie di cuore a Tito che ci ha ridato un po' del Kit Willer a cui ci eravamo affezionati); rifilata a Tex in un matrimonio non dico combinato, ma peggio ancora "salvavita", e tolta ad un marito che era arrivato ad amarla come si deve amare una moglie e ad un figlio troppo piccolo per serbare ricordi ben delineati. Oh, sè che meritava un risarcimento!Certo, Tex è un uomo piacente ed atletico, tale da attirare l'attenzione delle donne; e non è così inverosimile che le donne attirino la sua. Ma tralasciando incontri occasionali di saloon, dove eventualmente si "corteggia" la "signora" giusto per essere educati e non zomparle addosso prima delle presentazioni, situazioni comunque che secondo me non darebbero minimamente sugo da qualunque parte le si guardi, continuano a rimanere aperte solo due possibilità: matrimonio, ma lo scarto subito - Lylith docet! - oppure relazione di una certa importanza, con la Alison o la McIntire di turno, senza un vero e proprio legame fisso ma con un interesse un po' più forte di una semplice avventura. "Oh Tex, finalmente sei tornato!" "S?, cuore mio, finalmente insieme per due giorni!" "Cosè poco?" "Eh sè, che vuoi farci, il dovere mi chiama. Ma non ci rattristiamo, questi due giorni sono tutti per noi!"Ve lo vedete veramente questo Tex? Cosè magari la fortunata potrebbe andare a vivere a Heaven con Lena e Donna e consolarsi prendendo una tazza di t? mentre l'eroico solista, duo, trio o quartetto - secondo i casi - gira per il West a raddrizzare torti. E invece di chiederci quando torner? un famoso nemico o un simpatico amico, cominceremo a chiederci "A quando il prossimo bacio"? e magari con l'andar del tempo "Non è che Kit si ritrover? con un fratellastro"?

    Quoto integralmente questo bellissimo intervento di Cheyenne che, oltre ad esser stato scritto con la sensibilit? di una donna, dice tutto quanto vorrei esprimere io. Fortunatamente, un Tex che frequenta altre donne, visto l'immobilismo democristiano di Sergione, è quanto di più improbabile possa essere immaginato. :trapper:
  9. La storiellina è proprio il minimo sindacale: quando Tex non è in scena i personaggi sono piacevoli e l'andamento, pur lento, è piuttosto divertente. Ma, globalmente, ci sono molte, troppe, parole. Si parla tanto, si chiacchiera tantissimo, e si agisce poco. Ridicoli, infine, i cattivi che invece di far fuori il tirapiedi catturato lo liberano di prigione, consegnandolo di fatto a Tex e Carson. Alla storia do un 6- globale, perchè la noia e gli sbadigli vengono in minima parte risarciti dalle simpatiche figure di contorno. Ho un ricordo migliore di "Muddy Creek", soprattutto per il tema delle gelosie fra fratelli, che quando lessi la storia mi coinvolse molto. Ma ero picciriddo allora: dovr? rileggerla!Ah, dimenticavo: compaiono pocchissimo, ma Vicente e Dolores Herrero sono figure pienamente azzeccate! Forse, assieme ad Annie e Larry, l'unico sussulto emotivo in una desolante calma piatta...

    • +1 1
  10. Pensa che il mio più grande timore era che rendessero il tutto una pagliacciata colorando la storia! Io odio i fumetti a colori, a parte "La jeunesse de Picsou", e se fosse per me anche i numeri "centenari" di Tex dovrebbero essere in bianco e nero. Quanto ho sporconato per i meravigliosi disegni di Civitelli profanati dalla colorazione in "Sul sentiero dei ricordi"...

  11. Si trovano perfettamente in fumetteria, a prezzi modici. Sono tutti albi molto comuni e con pochi euro eviterai di dover aspettare future ristampe, ammesso che le facciano in tempi congrui, il che non è molto probabile, IMHO.

    Grazie per il consiglio haha ... ma di preciso cosa sarebbe una fumetteria? Un negozio specializzato in fumetti? Ho già sentito il nome, ma non sono mai entrato dentro una fumetteria, n° l'ho vista (almeno coscientemente) dall'esterno...
  12. Tenendo conto della lunghezza, è veramente notevolissimo il risultato di borden nel riuscire a costruire una storia mai banale, assai emozionante e addirittura epica, soprattutto grazie alla figura straordinaria di Dan Reynolds. Vorrei aver creato io un personaggio e una storia del genere: tutto è perfetto, un piccolo gioiello che riluce di mille colori.

  13. E dimenticavo, fra i disegnatori già interni alla serie, se la coppia Galep-Ticci è stata omaggiata, penso non possa mancare un omaggio anche ai grandissimi della seconda generazione: Villa (la cui prossima storia sarà pubblicata in un Texone, dunque nessun problema) e il maestro Civitelli, che dei rimanenti, escluso Ticci, è senza dubbio la colonna più importante. :indiano: UN TEXONE PER CIVITELLI, SUBITO! :indianovestito:

  14. Questa storia mi è sempre piaciuta molto, in rapporto a ciò che è: un Nizzi insolitamente in grande spolvero, frizzante, non scontato, e divertente anche se molta dell'ironia di un tempo è scomparsa. Almeno Tex non fa alcun tipo di figuraccia... Secondo me siamo ai livelli di "Dieci anni dopo" e "Puerta del diablo", i migliori episodi del Nizzi post-500.

  15. La lessi la prima volta a dodici-tredici anni e mi piacque. La rilessi a quindici e mi lasciò un po' deluso. La rileggo adesso e, oh mio Dio, la trovo veramente spaventevole: molto goffa in numerosi passaggi narrativi, come la scena della foto e della ley de fuga, ed infine irritante quando, in quasi ogni scena, Tex inciampa nel ben informato di turno che gli dice cosa fare e come farlo. Un po' è sopportabile e accettabile, ma qui si scende a livelli parossistici: non tanto per le singole scene (spesso più tragicomiche che altro), quanto per la loro frequenza. Vedere:1) il conducente del carro che ha casualmente incontrato una settimana prima il guercio e dice a Tex e Carson dove indagare;2) la piccola Estrella che spiffera tutto ai pards dopo aver origliato i discorsi del padre. Almeno questa scena è anche tenera, col vecchio Carson che si piega sulle ginocchia e la chiama carina e Tex che le dice "ti crediamo, hai l'aria della brava bambina, Estrella". Frasi un po' fuori posto su Tex, ma molto tenere, soprattutto per l'aria simpatica della pulzella;3) altra scena penosa, Tex e Carson arrestati dai rurales senza nemmeno ribellarsi. Imbarazzante, poi, l'organizzazione della finta evasione;4) alla Paloma Blanca, il morente che spiattella tutto a Tex in punto di morte, dopo avergli sparato addosso all'incirca centocinquanta colpi da una distanza di massimo cinquanta centimetri e averlo mancato. Ok, ci starebbe, ma da un desperado in punto di morte mi sarei aspettato più un "va' all'inferno, ranger";4) più o meno dieci secondi dopo, Tex e Carson verrebbero arrestati di nuovo se non intervenisse il giornalista, anch'egli caratterizzato come una macchietta;5) il giornalista conosce il frate. Ma come, se il frate non gli ha nemmeno detto niente sulla propria fuga? Proprio due grandi amici. E se non erano grandi amici, perchè condividere un segreto così importante?;6) il frate spiattella tutto (novità);7) il buon Paco Fuentes incontra due perfetti sconosciuti alla festa di paese (Tex e Carson) e, ripetendo ogni due sillabe di fare attenzione agli sconosciuti, che ci sono in giro molte spie, racconta loro la propria vita e spiega loro come ingannare i soldati;8) arriva il frate che avvisa Tex e Carson dell'arrivo degli scagnozzi di Don Obregon, impedendo ai nostri eroi di venire fregati come fessacchiotti la terza volta di fila;9) alla miniera Tex parla ad un bambino, guarda caso amico del piccolo Juanito, e poi viene da questi avvisato del nuovo arrivo degli scagnozzi di Don Obregon. Ebbene, tutte queste casualit? sarebbero accettabili singolarmente, ma qui mi paiono francamente troppe: praticamente Tex senza essere continuamente imboccato non combina niente! Ci sono una folla di personaggi creati allo scopo di dirgli cosa fare/ avvisarlo quando arrivano i cattivi/ fare rivelazioni scomode/ farsi accoltellare al posto suo. Dopo tutto questo è poi un po' risibile il Tex che si pavoneggia col giornalista, dicendogli "adesso vi raccontiamo come abbiamo liberato i bambini", quando senza un numero spropositato di macchiette a suggerirgli tutto lui sarebbe ancora fermo davanti alla porta della missione di Padre Mateo. A mio avviso, una pessima storia. Forse la peggiore di Nizzi, anche se non rileggo da un pezzo "I fratelli Donegan", "Moctezuma!" e ho già dimenticato "Soldi sporchi" e "La sentinella".

    • +1 1
  16. Il finale della "storia d'amore" (mettiamolo tra mille virgolette), trovo sia autenticamente struggente. Molti l'hanno criticato, ma secondo me è bellissimo, e rende questa l'ultima grande storia scritta da Nizzi. Intensa e composta. Bravissimo il buon Claudio!

  17. Ho riletto questa storia due sere fa e mi è sembrata una buona sintesi dello stile nizziano più puro: trama semplice ed estremamente lineare e colpi di scena telefonati, ma tutti questi difetti vengono allegramente compensati da un Tex esplosivo, da un Carson simpatico e non ancora "mignatta" e da una vicenda estremamente divertente. Le scenette fra Pat e Flora sono davvero da antologia!I disegni di Buzzelli: molto buone le figure umane, dotate di una vitalit? e di un'espressivit? eccezionali, ma... i paesaggi sono spesso appena abbozzati e le pistole semplicemente pietose. Un po' meglio i Winchester. Comunque credo che la storia un 8 globale lo meriti, soprattutto per la propria importanza quale capostipite dei Texoni.

  18. uno splatter di serie Z

    Scusa, Don Fabio, ma che film splatter guardi? :rolleyes: Mai visto il remake che Nispel ha fatto di "Non aprite quella porta"? Perfino un filmetto leggero leggero come "San Valentino di sangue 3D" è molto, ma molto peggio di questa storia. Quando lessi per la prima volta "I sette assassini" a undici anni la violenza mi diede fastidio, è vero, ma ricordo che già alla prima rilettura, a tredici anni, non mi fece per niente paura...
  19. Per rimanere sulle citazioni, mi piace pensare che le ultimedue vignette in cui parla Lena sono una citazione-omaggio a due splendidi quadri di Boccioni,"Quelli che vanno"e "Quelli che restano", facenti parte della serie "Gli stati d'animo".

    :inch: Nemmeno io, con tutta la mia passione per le citazioni, l'avevo pensato! :lupos: Ma la frase mi è piaciuta talmente tanto ("chi parte ha davanti a sè tutto il mondo") che l'ho utilizzata come finale del mio primo romanzo :indianovestito: .
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