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james

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Messaggi pubblicato da james

  1. Rileggendo Golden Pass, ho riscoperto un altro elemento della biografia di Kit Carson (naturalmente mi riferisco al personaggio del fumetto) - che non si esaurisce nel ruolo di ranger. Ebbene, in Golden Pass, KC afferma che si era sottratto all'autorità della madre (e il padre?) già all'età di 12 anni. Ebbene, nell'auspicata eventualità che Boselli decidessi di scrivere una "Nueces Valley" anche per Kit Carson, questo è un altro elemento da tenere presente.

  2. Letta allora e riletta oggi, l'impressione non cambia: un'ottima storia. E ciò sia per l'abilità di un Boselli ispirato sia perché tutto ciò che riecheggia il grandissimo John Ford non può che trarne beneficio. Quanto al ritorno di Parkman - un Parkman molto diverso, ravveduto - non mi è affatto dispiaciuto. L'unica cosa che mi ha stupito è stata il ritrovarlo rappresentato come un tiratore formidabile, mentre di questa sua abilità nella prima storia era del tutto taciuta. Ma va bene lo stesso, le idee vengono anche in tempi diversi...

     

  3. Ho letto l'anticipazione del seguito. Tex dovrà affrontare Carson! Non so quale espediente consentirà di risolvere lo scontro, ammesso che ci sia! Spero solo che Boselli (santo patrono protettore di Kit Carson) abbia vigilato e abbia impedito ogni umiliazione/sconfitta di KC! Sarebbe un sacrilegio!!! 

  4. Il 19/3/2021 at 19:03, borden dice:

    Ma no! E chi  l'ha redatto?  Chiunque sa che la banda degli Innocenti  era attiva nel 1863-4. Prima della scoperta dell'oro c'erano solo  due centri abitati nel territorio e sono quelli che troverete in Tex Willer. Bannack non era ancora stata fondata.

     

     

    Correggete subito il topic.

    Mah, Mauro ha l'ultima parola, come autore. Però, pensare che il "presente" texiano sia svolga nel 1899 (se non ricordo male, si dice che sono passati 25 anni) mi pare un poco eccessivo....

  5. Una delle storie migliori dell'intera saga. Non ci sarà il respiro epico de Il passato di Carson, ma è un piccolo grande gioiello. M eccanismo perfetto e disegni superlativi! Tex e Carson sono al massimo della forma. Aggiungo che questo è il Kit Carson che vorrei sempre vedere!

  6. <span style="color:red">7 ore fa</span>, Leo dice:

    Copertina per me meravigliosa! Bellissima la posa di Tex, bellissima la cartolina sullo sfondo, apprezzabile (l'ho già detto altrove) il logo, per un insieme d'impatto e al contempo fine, come ben dice virgin.

     

    La storia sembra molto interessante, peccato che non si veda Carson...

    Da filo-carsoniano dico che è meglio che in questa storia non compaia Carson. Da quanto capisco, il cuore della vicenda è l'arrivo di un miciadiale (e soprannaturale?) pistolero ansio di misurarsi con (dice l'annuncio sul Tex mensile di questo mese) il più grade di tutti, Tex Willer. Ebbene, sarà pure così, però il "carsoniano" sul punto preferisce glissare o, comunque, illudersi che il vecchio cammello possa (quasi o senza quasi) eguagliare Tex. Ma in una storia del genere, destinata a concludersi con una sfida e un duello, vedere Carso, come semplice spettatore... meglio di no, grazie. 

  7. Il 3/3/2021 at 16:54, Loriano Lorenzutti dice:

    E fai bene. :ok:

    Sono contento perché, nonostante gli anni, un po' di memoria mi è rimasta. :old:

    Io ricordo anche che in una occasione Kit Carson viene indicato come Lunghi capelli. Lo ricordo perché rimasi stupito. È vero che, almeno in alcune storie, i capelli di Carson sono visibilmente più lunghi di quelli di Tex, ma non tanto da meritare quel nomignolo

    Aggiungo che mi pare che in quella avventura Carson fosse già brizzolato. 

  8. <span style="color:red">56 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Boselli ha detto più volte che sono in lavorazione storie che arrivano a coprire intorno al n. 70 e che in quel periodo ci sarà l'incontro con Montales, quindi hai già la tua risposta.

    Sarebbe anche interessante mostrare il primo incontro di Carson con Montales, visto che - se non ricordo male - ne Il ritorno di Montales - i due sembrano conoscersi già.

    Lo stesso dicasi per Carson e Jim Brandon: nel numero 100 SuperTex sembrano già amici...

  9. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, Barbanera dice:

    Se ha trentaquattro anni ha preso quasi sicuramente parte alla guerra contro il Messico del 1848...

    Magari nel 1836 durante la battaglia di San Jacinto appena dodicenne sparava già contro i Greasers di Sant' Ana,sotto il comando di Sam Houston...:D...a dodici anni si entrava già come guardiamarina o cadetti...😅😜

    Nello speciale L'uomo con le pistole d'oro, Kit Carson viene mostrato durante la guerra Usa / Messico 1846/48. Appare davvero molto giovane. Sembra quasi in soggezione rispetto ai rangers anziani, infatti viene da questi zittito tranquillamente quando prova, timidamente, ad opporsi all'impiccagione dei prigionieri. Sembra, in effetti, una recluta, probabilmente di neppure vent'anni. 

  10. Mauro, non capisco: nello scorso numero di Tex Willer hai scritto che entra in scena il trentaduenne kit  Carson e nel numero di questo mese scrive che ha trentaquattro anni a fronte dei ventidue di Tex. Una svista? Non li avevi riportati ad una differenza di 10 anni (circa)?

  11. Da quel che leggo, dunque, Zagor dovrebbe essere molto più anziano di Tex, diciamo di oltre trent'anni.. é così? da cosa lo si deduce? Per quanto riguarda il confronto tra i due, come lottatori/boxeur, penso non vi siano dubbi: Zagor prevarrebbe (salvo l'effetto dovuto alla differenza di età). Tex è certo un formidabile pugile, forte e scattante, ma Zagor viene presentato come una sorta di Blek Macigno, un eroe dalla forza erculea, un tarzanide che si diverte a gareggiare con altri trapper nerboruti, per vedere chi scaraventa l'avversario più lontano. Gli unici due personaggi della saga texiana che potrebbero tenere testa - e forse prevalere - con Zagor, sarebbero Pat e Gros Jean.

  12. Fino ad ora, la storia è ottima. Avventura molto intrigante a cui l'ambientazione diversa dal solito conferisce anche maggiore interesse. Apprezzo moltissimo la scelta di fare agire separati i pard (e pazienza se finora il mio preferito - Carson - non ha ancora avuto occasione di agire...). Mi lascia perplesso, molto perplesso, la scelta di far "spendere" a Carson il suo vero nome con dei cittadini statunitensi. Possibile che non lo conoscano di fama?!

  13. <span style="color:red;">16 ore fa</span>, MacParland dice:

    Ho controllato, ed è così, ma penso che sia casuale.

    Questa maggior presenza, è dovuta al fatto che, Joe è molto più alto di Tex e Carson, Galep faceva un Tex alto a stento 1 e 80, mentre da Ticci in poi, (tranne Nicolò) Tex è molto più grosso, alto quasi 1 e 90, basta vedere "Gli Invicbili", dove Pat afferma di essere 1 e 95, e la differenza con Tex non è molta.

    Sì, certo, però intendevo riferirmi ai caratteri con cui viene scritto il nome esclamato da Tex

  14. Non vorrei la memoria mi tradisse, ma ricordo che al momento dell'incontro - che si esaurisce in pochissime vignette - il balloon che contiene l'esclamazione di Tex quando gli vengono presentati Carson e Arkansas Joe, contiene una maggiore rilevanza grafica di quest'ultimo, quasi che Bonelli credesso che questo fosse ancora più importante e famoso di Carson, o che così intendesse sviluppare il personaggio. Ma forse è casuale.

  15. Fino ad ora la serie Tex Willer è una miniera, un forziere di grandi racconti, veri romanzi d'avventura, direi capolavori. Mi chiede, però, come possono sparire nel nulla personaggi di grande spessore come la bella agente Pinkerton, il desperado Cortina (a proposito: perchè presentarlo come un cinquantenne? il vero Cortina nacque nel 1824), i due disertori o l'agente federale Carswell (questi, tra l'altro, pare avere influenzato il futuro di Tex). Personaggi del genere non possono non essere di nuovo utilizzati o nella serie regolare o di nuovo nella serie Tex Willer.

  16. <span style="color:red;">20 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Ti sfugge un punto semplice quanto essenziale  ovvero che Sam Willer non è una persona reale ma un personaggio di fantasia che è esattamente come il suo creatore l'ha voluto 54 anni fa. Ti sembra poco realistico? Può essere, ma fatti una domanda: sei davvero sicuro che i Texani del 1857 fossero tutti inclini a farsi giustizia da sé piuttosto che rivolgersi allo sceriffo o non si tratta piuttosto di un'esagerazione per fini narrativi? Pensaci

    Certo che non sono sicuro, ma sono sicuro che il sistema giudiziario e di sicurezza del tempo e del luogo non favorisse certo l'atteggiamento oggi da molti reputato normale, che ho, forse sbrigativamente, definito "legalitario". Penso al contrario che le condizioni del tempo e ambientali spingessero all'autonomia dei singoli e delle comunità, anche nella garanzia della propria sicurezza, sia per prevenire minacce sia per reprimere minacce e, anche, per reagire ad attacchi subiti. Spero che nella prossima storia a lui dedicata Sam Willer si riscatti e riesca a far fuori qualche canaglia, senza restare preda di eccessivi tormenti per non aver seguito le giuste procedure nella lotto contro la feccia del suo tempo.

  17. On 4/11/2020 at 08:11, Grande Tex dice:

    lasciamo stare la politica

    e comunque Sam, in linea teorica, avrebbe ragione, così come oggi ce l' hanno...

    solo, nel west non era sempre possibile

    Non intendevo introdurre la "politica", ma solo evidenziare che sembrava di sentir parlare un tipico fautore di posizioni, come definirle, legalitarie (spetta allo Stato arrestare e giudicare...), che per l'epoca e l'ambientazione mi parevano piuttosto eccentriche. 

  18. Non vedo l'ora di leggere questa storia, come qualunque altra getti luce su aspetti e vicende di familiari di Tex (e solo di lui, visto che di Carson non ci si è ancora decisi a narrare nulla circa genitori o fratelli). Su Sam Willer devo dire che fin da principio mi era parso una figura del tutto non realistica. Mi spiego meglio: mentre Tex diventa irreale sotto l'aspetto delle capacità, delle abilità, Sam non è realistico come psicologia. Non penso, infatti, fossero molti i texani di metà Ottocento assolutamente ligi alla legge, categoricamente ostili alla giustizia privata, sempre pronti ad alzare il ditino per dire "spetta al giudice", quasi fosse un moderno piddino catapultato con la macchina del tempo nel 1857. Va bene voler rappresentare una personale più posata, più tranquilla di Tex, ma da qui a pensare che nella valle del Nueces, tra Comanches, comancheros, razziatori potesse vivere un legalitario del XXI secolo, ce ne corre...

    • Confuso (0) 1
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  19. On 8/10/2020 at 08:48, Diablero dice:

     

    Eh, come cambia la valutazione delle cose da persona a persona, in base a quanto si voglia qualcosa di "storicamente plausibile e/o avventuroso" o qualcosa di "corretto ed educativo"... per me quella battuta è stata un sorso di "verosimiglianza western" che credevo perduta per sempre, in mezzo alle descrizioni attuali, in praticamente tutti i fumetti, di tribù indiane dove fra poco metà dei sakem saranno donne perché hanno introdotto la parità di genere!  :P

     

    Intendiamoci: l'avessi letta anche solo pochi anni fa, quella battuta non l'avrei nemmeno notata. Quelli sono Apache, e trattano le donne da Apache. Fino a pochissimi anni fa non solo non sarebbe sembrata strana, ma anche il/la femminista più sfegatata l'avrebbe approvata, perché mostrava il livello di discriminazione nel passato e motivava quindi la sua causa.

     

    I social network e la cancel culture non hanno solo cambiato la maniera di esprimersi, hanno proprio cambiato l'idea stessa di "battaglia culturale": fino a pochissimi anni fa, le storie "femministe" erano quelle che descrivevano realisticamente, senza fronzoli, le discriminazioni passate, giustificando le lotte del presente. Perché la lotta politica era una cosa seria, che si faceva seriamente, e richiedeva quindi cause serie.

     

    Adesso la prima e sola causa importante è "non venire offesi. Oggi. Chissenefrega della storia", quindi tutte le discriminazioni passate devono sparire ed essere dimenticate, anche in fiction. Non c'è più la celebrazione delle lotte femministe, ma anche quelle vanno cancellate: le donne devono sempre essere state rispettate e sono sempre state alla pari, da sempre. Nelle orde vichinghe c'era la parità di genere (non me lo sono inventato, è una delle tante polemiche attuali sulla storia e sulla sua rappresentazione), e se ci devono essere neri fra gli Dei di Asgard, è ovvio che ci devono anche essere un 50% di donne fra i guerrieri Apache... 

     

    .....

     

     

    Sottoscrivo parola per parola. Aggiungo che la piaga del "politicamente corretto" (rectius, "mentalmente sconnesso") prevede soprattutto il vituperio delle sole discriminazioni e ingiustizie (secondo la morale odierna) perpetrate da europei. Queste sono quelle su cui si dirigono gli strali. Le discriminazioni passate e presenti degli altri, meglio ometterle, o al massimo giustificarle.

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