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james

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Messaggi pubblicato da james

  1. A me non disturba affatto il sesso nelle storie di TEX. Tutto dipende dal come e dal quanto.... per non stravolgere il cuore, lo spirito della serie.

    Circa l'abbigliamento di Tesah, ho già espresso i miei dubbi (per non dire certezze), che non sia affatto storicamente verosimile. Però, occorre considerare che lo stesso adattamento ai gusti moderni, è sempre avvenuto anche per quanto riguarda i lineamenti e le caratteristiche fisiche dei pellirosse, soprattutto delle donne.

  2. Ho la netta impressione che sarà una storia superba, per trama, per il rilievo dato a Carson e anche per la collocazione temporale. Concordo con Monni nell'ipotizzare si tratti degli "anni perduti", cioè quei 7 o 8 anni che intercorrono dal piccolo Kit che colpisce con una freccia il cappello di Carson e la prima avventura di Kit quindicenne.

    La scena iniziale è chiaramente collocata al tempo della guerra col Messico (1846-48): a quel tempo Tex era un bambino di 8-10 anni e Carson un ragazzo di 18-20. Probabilmente nessuno dei due comparirà in questo antefatto (o forse Carson?). Il seguito si svolge circa vent'anni dopo.

    Sul volto di Carson, beh... certo il modello che preferirei è quello, ad esempio, di E venne il giorno, oppure di Bourbon Street o, ancora, della recente avventura a New York. Però, per me, è abbastanza secondaria la cosa. L'importante è la trama e il ruolo che vi gioca Kit Carson. Ho trovato, ad esempio, bellissima l'avventura I giustizieri di Vegas, con un Carson veramente protagonista e all'altezza di Tex, nonostante, come resa grafica, non mi abbia entusiasmato.

  3. Io, invece, sono molto felice del fatto che Berardi non sia venuto a far parte dello staff di Tex. Ricordo molto bene la saga di Ken Parker, per averla letta quasi integralmente. Anche se la lettura risultava gradevole,  a volte avvincente, l'impianto, lo spirito era quello tipico del cinema western revisionista, anni '70, con un personaggio ritagliato su modello di un ideale libera del XX secolo, calato, in maniera antistorica, negli anni '70 del XIX.

    E aggiungo che Oklahoma non mi entusiasma affatto, non fosse che per l'infimo trattamento riservato a Kit Carson.

  4. <span style="color:red;">18 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    E quale sarebbe la parte strana? Che Carson abbia una casa? Che si sia incendiata? Che lui sia saltato dal tetto? Che sia accaduto un anno prima?

    Non è polemica, è che davvero non lo capisco.

     

    Lo strano è il fatto che abbia una casa, intendendo con ciò un'abitazione stabile, una dimora. Dallo svolgimento delle storie, parrebbe di intendere che, quando non impegnato in trasferte "di servizio", Carson - così come gli altri pard - risiedano nel villaggio principale della riserva Navajo. L'dea che, invece, abbia una sua casa altrove, mi pare strano. Ancora di più che non se ne sia mai parlato. Probabilmente, è uno dei due elementi sfuggiti all'autore della storia "Grido di guerra2 (l'altro è il grado di colonnello: immaginare che sia riferito al grado raggiunto nella vita militare e non al grado come ranger, ci potrebbe stare, ma allora perché non vi sono stati (che io ricordi) altri episodi in cui i militari si rivolgono al "colonnello" Carson?) e che poi son stati lasciati cadere

  5. So seguendo la nuova serie di Tex Willer, con grande soddisfazione. Ancora non mi pare vero che Boselli abbia deciso di colmare i vuoti, integrare storie, del passato più o meno lontano. Va tutto bene. Tesah è un piacere per gli occhi, anche se .... non mi pare un abbigliamento realistico per l'epoca.... 

    Non vedo l'ora di vedere anche il Steve Dickart e sorella in azione.

    Ottima l'idea degli intrecci tra azioni di personaggi che però non si incontrano (per rispettare il canone e i vincoli della saga). Con lo stesso meccanismo, mi aspetto di vedere anche Kit Carson.

  6. Mauro, sfogliando l'albo 287 (L'uomo nell'ombra), ho visto che Tex, ferito da Appanoosa, fa diversi cenni ad azioni del passato di Carson. Credi che verranno riprese? Inoltre, un'osservazione: Tex fa anche cenno alla "casa" di Carson, dal cui tetto, mi pare in fiamme, Carson sarebbe saltato, solo un anno prima. Non è un po' strano?

  7. On 15/1/2019 at 10:03, Grande Tex dice:

    Carson riceve un telegramma da una vecchia   amica. Tex gli chiede  spiegazioni e Carson gli racconta una storia. Durante la Guerra Civile, pur non simpatizzando per la causa schiavista, Carson, essendo del Sud e per amor di patria, si arruola nell' esercito confederato. Quando  quest' ultimo è  prossimo alla fine, Carson si trova in Giorgia, a combattere contro il generale Sherman, e a difendere Atlanta, insieme  ad un suo caro amico di infanzia, che nel frattempo  si innamora di una donna di Atlanta. Nel frattempo, i Nordisti, tra cui la brigata del perfido colonnello Milton, espugnano la citta, incendiandola. Tra mille difficoltà, Carson cerca di portare in salvo il suo amico e la sua donna, ma l' amico è  ucciso da Milton, che a sua volta  viene  colpito da Carson, convinto di averlo ucciso. Riesce pero a portare in salvo la donna. Ora lei gli ha scritto un telegramma,  perché su un avviso di taglia ha riconosciuto  lo stesso uomo che ha ucciso il suo amato: ora, insieme  ad alcuni suoi vecchi  commilitoni,  spietati  quanto lui, comanda una banda di banditi. Tex e i pards partono per affrontarli, e alla fine di molte peripezie sarà  Carson ad uccidere il colonnello, avendo la sua vendetta.

    Grande Tex, a me la tua storia piace. Va solo cambiata la militanza di Carson. Le ragioni per le quali dobbiamo ritenere che Kit Carson abbia combattuto per l'Unione non derivano tanto dal Carson storico, ovviamente, ma da due dati di fatto della saga: 1) nei primi albi, viene accennato ad un passato militare di Carson in Kansa (che sia ne Gli sciacalli del Kansas? non ricordo esattamente...) e 2) dopo le varie rievocazioni della guerra civile fatte a Tex, è credibile che non venga mai fatto cenno da nessuno, che Carson si trovava sul fonte opposto?

  8. On 27/11/2018 at 19:37, Andrea67 dice:

    Per i fans del vecchio cammello, penso che questo sia il miglior Carson mai apparso su un'avventura di Tex (Il passato di Carson a parte, ma lì é scontato). Per ben 3 volte Carson fa il Tex mettendo in ombra il più celebre compagno e dimostrando di essere svelto con le mani e con la pistola (a proposito, ma un
    bel duello con Carson, a quando?).

     

     

    Concordo con il giudizio di Andrea67. Questa è una delle non numerose storie in cui Carson mostra il suo valore. Intendo dire, non molte, nel periodo anteriore a Boselli. Per trovarne altre, dovrei citare quella ambientata a San Francisco (mi pare L'artiglio ha colpito, il titolo di uno degli albi). Per assistere ad un duello in cui Carson riveste un ruolo da coprotagonista, al fianco di Tex, si dovrà attendere la conclusione de Il passato di Carson, i giustizieri di Vegas e le storie dedicate al Carson giovane: niente male come attesa....

    Del resto, se si prendono i primi 200 numeri di Tex, si vedrà che sono rarissime le performance  di Kit Carson.

  9. Una delle migliori storie di Tex, per soggetto e per i disegni. La ricostruzione di New York è perfetta e manifesta un grande sforzo di ricerca storica e iconografica. Vedere Tex e Carson nella grande e moderna metropoli è stato emozionante. Considerata la "modernità" della New York di fine 800, è un po' come se le imprese dei nostri amati pards fossero un po' più vicine a noi, al mondo che conosciamo.

    Boselli può veramente andare fiero di questa storia. Anche il modo in cui Tex e Carson agiscono è perfetto: nessuno dei due prevarica l'altro. Carson ha il giusto rilievo. Anche il rapporto dei ranger con la polizia e, in particolare, con il capo della polizia, è equilibrato: nè troppo arrogante nè troppo subalterno. Delizioso il cameo di Annie Oakley e il nuovo incontro con Kit Carson. 

    L'appetito vien mangiando, per cui .... spero che prima o poi i nostri tornino a New York!

  10. Non reputo questa storia una delle migliori della saga. Buona, sì. Assume valore, forse, per il ruolo positivo degli indiani, il che, però, non era una novità per Tex. Non mi piace il modo caricaturale in cui viene reso il colonnello Arlington (mi pare si chiamasse così...). E' certo un dato di fatto che in questa storia si possono vedere delle anticipazioni della stucchevole "moda" filoindiana che stava per dilagare a Hollywood (dal pessimo Soldato Blu per arrivare al soporifero balla coi lupi), il che, però, non è un pregio. Originale, per l'epoca, il finale, in cui il ruolo del vendicatore/giustiziere è assunto da una vedova indiana.

    • Triste (0) 1
  11. <span style="color:red;">22 ore fa</span>, Letizia dice:

    Adesso ho capito finalmente.

    Tante discussioni sulle scene di softsesso di Carson e nessuno che ha indovinato il perché di quelle scene.

    Ci sono cascata anch'io.

    Credevo che fosse un test di Boselli per vedere se era il caso di continuare su quella strada oppure se abbandonarla definitivamente.

    Oh certo, uno dei motivi poteva anche essere quello.

    Ma non certo il motivo principale.

    Il vero motivo, quello più importante, è un altro.

    Non credete anche voi?

    Abbie è...

    Forza, ci siete arrivati anche voi.

    Abbie è incinta.

    Carson avrà un figlio, un figlio maschio che diventerà bravo con le colt come il padre.

    Il figlio di Carson!

    E il bello è che non comparirà nella nuova serie Tex Willer, ma sul mensile.

    Il figlio di Carson, cresciuto senza la guida del padre che ignora la sua esistenza, sarà un fuorilegge o un bravo ragazzo?

    Difficile dirlo.

    Gli scenari che si aprono sono infiniti e tutti allettanti, non trovate?

     

     

    Apprezzo l'ironia, però ... A prescindere dal fatto che una probabile paternità, seppure non riconosciuta, basta e avanza per Carson. L'aver collocato la storia nel 1866 faciliterebbe, invece, la ricomparsa di una Abbie ancora abbastanza giovane....

  12. Trovo che sia uno dei migliori Color. Storie brevi e interessanti. Naturalmente, ho trovato entusiasmante in particolare Golden Queen, per il ruolo assegnato in essa a Carson. E' interessante la collocazione temporale: il 1866. Sono dunque passati 7 od 8 anni dalla storia a Bannock, e probabilmente Carson ha già incontrato Tex. Dovrebbe trattarsi di un Carson sui 37-39 anni.

  13. Bene. mi ero ripromesso di leggerlo assieme al seguito - o addirittura ai seguiti - ma non ce l'ho fatta... Letto, gustato, apprezzato. L'inizio è veramente "alla grande". Per dimostrare acume e spirito analitico occorre trovare sempre il pelo nell'uo... pardon un difetto? Mah, se proprio occorre, direi che risulta forse confermata - in ciò, attenendosi esattamente all'imrponta glbonenniana del del personaggio - l'aria un po' troppo "saputella" di un ventenne, abile con la pistola finchè si vuole, ma pur sempre nella mischia da poco tempo. Ma la realtà è che, n fondo, è questo che Tex ventenne era ed è nella nuova serie. Pertanto, benvenuto lui e la serie!

    Se non sbaglio l'intento è quello di colmare le lacune della serie originale: dobbiamo, perciò, aspettarci dei salti temporali? direi proprio di sì...

    Spero, tornando al discorso di prima e al tema della fedeltà all'originale, che invece per Kit Carson si sia scelta una minore fedeltà alla versione originaria, visto che a me il Carson dei primo 12 albi della serie gigante è sempre apparso una figura un po' scialba, molto, molto al di sotto di Tex sotto tutti i punti di vista. Un personaggio lontanissimo dalla sacrosanta rilettura e valorizzazione che ne ha dato Boselli (Il passato di Carson e I giustizieri di Vega, per citarne alcuni, ma non sono le sole occasioni...)

  14. Condivido il giudizio espresso già da molti sulla storia. Una delle migliori di Boselli e anche dell'intera saga. Non ripeto, pertanto, gli apprezzamenti, che devono intendersi pienamente condivisi. Sottolineo, solamente, per amor di discussione e non di polemica, ciò che mi differenzia da alcune delle principali analisi prima espresse.

    Affermare, in modo tranchant, che con questa storia risalta una volta di più la sostanziale ingiustizia del sistema statunitense di fine ottocento (alludendo, in realtà all'intero arco della repubblica a stelle e strisce) significa attribuire a Boselli ciò che Boselli sicuramente non ha inteso affermare, oltre che dare una lettura della storia buona per pamphlet da Editori Riuniti anni '70.

    L'epoca e i luoghi delle gesta di Tex vedono, senza dubbio, i nativi in posizione di sconfitti (confinati in riserve), ma se da ciò si vogliono trarre giudizi sugli usa, del tempo, allora va aggiunto:

    - il sistema delle riserve avrebbe potuto essere (e a volte lo fu davvero), il modo meno cruento e, tutto sommato, rispettoso delle "culture" native, per risolvere il conflitto tra mondi incompatibili (piccola notazione marginale: chissà perché molti di quelli che si commuovono al pensiero della perdita delle tradizioni, delle identità etniche e culturali dei popoli indigeni, sono anche critici verso le tematiche identitarie oggi in voga in Europa. Mi ricorda il paradosso dell'anrtopologo, descritto da Lèvy.Strauss ne Tristi Tropici: gli antropologi sono sommamente rispettosi di ogni aspetto delle culture indigene che studiano, si ribellano alle tradizioni della civiltà in cui vivono «Spesso sovversivo tra i suoi e ribelle agli usi tradizionali, l’etnografo appare rispettoso fino al conservatorismo appena la società in questione si trova a essere diversa dalla sua». Tex non ne è affetto, certamente, egualmente pronto ad imbracciare le armi contro qualsiasi cosa senta come ingiusta, quale che ne sia il fondamento o l'origine...);

    - la conquista e il dominio, manu militari, dei più forti e/o intraprendenti sui più deboli e/o arretrati è una costante della storia e non è un'esclusiva dell'occidente e, tanto meno, di Usa od Europa (lo si dimentica troppo spesso, un po' come avviene quando ci si riferisce alla schiavitù, limitandosi ai circa tre secoli della tratta atlantica, scordando tutto il resto, più duraturo e ampio e, significativamente, molto, molto meno studiato...)

    - non va mai dimenticato che il mondo degli amerindi, sia precolombiano sia post scoperta-conquista, era tutt'altro che idilliaco e pacifico. Senza citare le aberrazioni azteche o maya, anche nelle epoche più recenti è evidente che l'suo della guerra tribale che poteva tradursi in scaramucce isolate ma anche in veri massacri o pulizie etniche era tutt'altro che sconosciuto nelle Americhe.

    Aggiungo che anche a me è dispiaciuto vedere sparire di scena Torrence, figura nobile ed eroica (direi con una modalità che, mutatis mutandis, abbiamo rivisto nella fine di Shane de Gli Invincibili). La figura del soldato si presta sempre, in modo particolare, alla rappresentazione di figure estreme, negative o positive, o problematiche.

    • +1 1
  15. Anch'io avrei alcune domande e proposte per Borden.

    1) la prima è questa: benissimo esplorare i vent'anni di Tex. Però, non credi sarebbe bene anche illuminare i suoi trent'anni? mi riferisco, ovviamente al decennio. Mi pare, infatti, che siano molto poche le storie di Tex all'epoca in cui Kit aveva pochi anni di vita;

    2) ho apprezzato moltissimo la storia imperniata sulla ricerca dei colpevoli della congiura ai danni di Wild Bill Hickok (il personaggio storico del vecchio West che prediligo). Dal tenore della storia, pare che le strade di Tex e Carson non avessero mai incrociato quella del "Principe dei pistoleri"  o, perlomeno, non si fa cenno di una loro passata conoscenza... però ... pensi sia possibile, invece, ipotizzare che si fossero incontrati? Sia chiaro, però, che in tal caso va evitato nella maniera più assoluta una storia tipo "La sfida".  

    3) nella nuova serie si mostreranno anche altri aspetti del passato di Carson? e se sì, saranno del periodo ante o post conoscenza con Tex?

     

  16. Io ho grandi aspettative. Prendo atto di ciò che ha affermato l'avvocato Monni, circa l'assoluta fedeltà alle storie originali, considerate come "vincoli" insuperabili. A costo di scandalizzare molti, io non avrei avuto alcun problema ad assistere a vere e proprie riscritture del passato, colmando lacune, certo, ma anche cambiando l'esistente. Ma va bene lo stesso. Sono certo che saranno grandi storie! Anzi, non vorrei che la nuova serie facesse concorrenza alla serie inedita ....

  17. <span style="color:red;">20 ore fa</span>, Barbanera dice:

    Giungla crudele, che pur non è tra le mie storie favorite (va beh, non sono un fan di Nolitta...) è comunque una bells storia, con il mitico O Sullivan...e con una critica neanche tanto velata al corpo dei marines degli Stati Uniti, Orgoglio della nazione ma impietosamente descritti nei loro vizi e virtù.

     

    Critica? del corpo dei marine? non ricorso questo aspetto .... e in che termini sarebbe questa ciitica neanche tanto velata?

  18. <span style="color:red;">16 ore fa</span>, Barbanera dice:

    In realtà, Napoleone molla la presa in Messico sia per il rafforzamento dell' influenza militare Prussiana sull' Austria (successiva alla Guerra del 1866 tra i due imperi di lingua tedesca) che portano la Prussia a sfidare l egemonia francese in Europa (detto in parole povere:Napo ha bisogno di tutti i soldati disponibili per contenere la Prussia e l Austria di Francesco Giuseppe non vuole  e non può più aiutare il fratello Max) sia per la diplomazia britannica che appoggia Juarez di matrice liberale e isola la Francia sia naturalmente per l aggressiva politica americana figlia della dottrina Monroe (Americhe agli Americani).A ciò va aggiunto la mancanza di sfruttamento delle immense risorse minerarie del Messico da parte della Francia a causa della guerriglia che portano l Imperatore francese a non ritenere più conveniente il conflitto

     

    Mah,questo potrebbe semplicemente voler dire che alcuni mesi dopo la Guerra Tex sia tornato in Virginia su richiesta governativa ma non che ci sia rimasto ancora per mesi dopo la fine del conflitto...

    Grazie per la lezione - non richiesta - di storia. Però, Barbanera, noterai che non ho certo affermato che il ritiro delle truppe francesi dal Messico fosse dovuto alla SOLA ostilità - VERA - del governo federale Usa. Del resto, gli Stati Uniti, all'epoca, non erano ancora una potenza di prima grandezza, in ambito internazionale. Un blog imperniato su un fumetto - per quanto importante - disquisire di aspetti teorici in varie discipline. Però non riesco a trattenermi dal dire che non reputo affatto AGGRESSIVA la politica attuativa della dottrina Monroe. DIFENSIVA, semmai.

    A meno che non vi si voglia ravvisare, in nuce, le origini della politica del "cortile di casa" nei riguardi dell'America Latina, con le conseguenti spiegazioni consolatorie e vittimistiche delle ragioni per le quali le ex colonie iberiche hanno avuto uno sviluppo e un destino ben diverso da quelle anglo- sassoni.

     

    ciao

  19. <span style="color:red;">10 ore fa</span>, Barbanera dice:

    Ma in questo caso,come ti ha già detto Carlo,la Guerra Civile cui Tex prende attivamente parte non gli permetterebbe di essere contemporaneamente in Messico e in Missouri...in più gli Usa durante la Guerra Civile non prendono parte in alcun modo al conflitto tra Juarez e Max

     

    Bene,ma in che modo? piuttosto,si potrebbe studiare un incontro/scontro successivo al 1865 tra Tex e legionari,magari prima o dopo la puntata di Tex a Ciudad Juarez...

    Circa il primo punto, hai ragione: durante la guerra civile, l'Unione non prende parte alla guerra contro Massimiliano e i francesi, però si mostra immediatamente ostile e, a guerra di secessione appena conclusa, il governo Usa intima alla Francia di "lasciare la presa". 

    Sicuramente, immaginare il coinvolgimento di Tex dopo la fine della guerra di secessione, agevolerebbe le cose. Però, mi chiedo - e ciò a prescindere dall'ipotizzare trasferte di Tex in Messico o altrove nel periodo 1861-1865 - è tassativo immaginare che Tex prenda parte alla guerra degli stati per tutta la sua durata? è detto o lasciato intendere in qualche modo? bada, non è una domanda polemica o retorica, me lo chiedo davvero....

  20. <span style="color:red;">4 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

     

     

    Scusami, ma non hai capito:niente di quel che ho scritto. Non è una questione di bianco o nero o di far scegliere una parte a Tex ma di narrare una storia e sto parlando di una storia che abbia un senso. Nel caso specifico è la presenza di Tex che deve avere un senso.

    Tralasciamo pure il fatto che Tex nel 1863 non poteva essere non dico a Camerone ma nel Messico stesso perché impegnato altrove e facciamo pure finta che potesse esserci. A fare che? La battaglia in sé è relativamente breve quindi la storia non potrebbe essere incentrata su di essa.

     

    Certo, potrebbe essere una storia di 32 pagine per un Color ma resta il problema di che ci fa Tex. Mai e poi mai sarebbe dalla parte della Legione che appoggia un'invasione straniera contro un governo legittimamente eletto, quindi combatterebbe con i juaristi e dove sta l'interesse in questo? 

    Una storia più lunga tipo un Color estivo, un Maxi o Tex Willer? In questo caso o focalizzi l'azione su Tex che fa qualcos'altro e poi arriva a Camerone ma allora non è la storia della battaglia di Camerone.

    Potresti narrarla dal punto di vista dei legionari ma anche qui, essendo appena sbarcati dall'Europa non potrebbero interagire con Tex fino alla battaglia e siamo daccapo: non sarebbe una storia di Tex.

    E comunque, se proprio vuoi saperlo, io non ci tengo affatto a vedere Tex nella parte di chi partecipa al massacro dei legionari.

    Potrebbe, al limite, funzionare come storia di Montales.

    Vedi:  non basta individuare una situazione ma anche costruirci una storia sopra, una storia che regga, Per quanto io mi sforzi, non vedo cosa potrebbe fare Tex in una circostanza come quella.

     

    Veramente, non mi sono mai sognato di ipotizzare una storia incentrata sul solo scontro di Camerone. Tu hai ricostruito un'ottima cronologia della vita e delle avventure di Tex, per cui se dici che all'epoca era altrove, ne prendo atto. Però, per quanto riguarda l'occasione, la ragione della presenza di Tex, certo non sarebbe impossibile escogitarne. Ad esempio, una missione segreta unionista, volta a compiere un qualche sabotaggio ai danni dei francesi. Francesi, però, che non vorrei veder rappresentati in modo macchiettistico, come ad esempio le "giubbe rosse" nel Comandante Mark o in Blek. Tutto qua. Condivido certo che sarebbe sgradevole, per tacer d'altro, vedere Tex partecipare ad un massacro di legionari e, del resto, anche ad uno scontro dall'esito scontato. Ragion per cui, Tex in quello scontro dovrebbe avere un ruolo, diciamo, di "mediazione" tra le parti. 

  21. <span style="color:red;">17 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Con tutto il rispetto, a farci che?

    Innanzitutto nel 1863 Tex era uno scout dell'esercito unionista e non aveva certo il tempo per arrivare sino in Messico, che era abbastanza distante dai teatri di guerra.

    Seconda cosa, anche se ci fosse stato sarebbe stato dalla parte dei Juaristi e non della Legione Straniera e la storia di un'eroica resistenza è sempre poco interessante se vista dalla parte dei vincitori. Nel narrare di Alamo su chi è  puntata l'attenzione: sui texani o sui messicani? E la battaglia delle Termopili la narri dal punto di vista degli Spartani o da quello dei Persiani?

    Senza contare che una battaglia di dieci ore non basta a riempire 220 pagine o anche meno. Dovresti avere una storia solida da raccontare su quanto accaduto prima dello scontro e siamo daccapo: se parli di Tex, sarebbe una storia di Tex ma non una storia della battaglia di Camerone se non nelle ultimeventi o trenta pagine.. Se invece narri qualcosa sui francesi, non sarebbe una storia di Tex.

    La battaglia di Camerone è narrativamente interessante ma non per una storia di Tex a mio parere.

    Bianco e nero. Nessuno spazio per mostrare l'eroismo mostrato dagli avversari? mi pare troppo schematico. sarebbe come dire che, scelta una parte per Tex, gli altri vanno disprezzati...

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