Quote Rosa Nel Fumetto Tex ?

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Quote rosa nel fumetto Tex

Ho scelto l'immagine di Nashiya, dalla centotrentesima pagina di "Vendetta indiana", perchè con la lacrima che le riga il viso, ci consente di affermare che la presenza femminile nelle storie scritte da G. L. Bonelli, senza essere preponderante, lasciava comunque anche spazio al sentimento fragile e delicato delle donne, che non devono essere inevitabilmente viste come delle figure deboli e indifese oppure viceversa nemiche della pax comune, appena abbozzate nella loro psicologia.

L'altra storia bonelliana che mi viene in mente è quella de "I due rivali" con il doloroso epilogo che separa per sempre i due amanti, Kit Willer e la se?orita Manuela Montoya, e poco importa che l'idea sia nata da un suggerimento di Fred Bongusto, perchè il più grande autore di fumetti italiano quell'idea la raccolse e la fece diventare una bella storia di Tex.

Ma il numero delle storie che lasciano spazio ad un tocco di femminilit? potrebbe estendersi e diventare importante, se lasciamo da parte l'amore come tema portante. Prendiamo come esempio l'inguardabile Nakelele di "San Francisco", una che può vantare gli anni del vecchio cammello e che ha un fascino che non gli deriva ne dall'esotismo e ancor meno dalla sua sensualit?, una figura insomma che non ispira nessun libidinoso pensiero, nessuna tentazione. Eppure l'impronta femminile che riesce a infondere a questa avventura ?, in quella sequenza polinesiana, evidentissima e tanto diversa da quella che lascer? la bella Veda Von Kramar qualche pagina dopo ne "Il tiranno dell'isola", che non sembra tradire invece nessuna delle sensibilit? del suo sesso.

Il temperamento di Claudio Nizzi era ben diverso da quello estroso e vulcanico del predecessore. Con il lato "rosa" o sentimentale si era già confrontato nelle pagine del "Giornalino", basta citare come unico esempio la riduzione del romanzo "Piccole donne" pubblicata in quelle pagine nel 1985. Contrariamente a quanto potremmo pensare, l'autore modenese lascia comunque poco spazio alla femminilit? tanto che se potessimo rivolgergli una accusa fondata, questa verterebbe proprio sulla sua negazione, essendo le belle donne uno degli elementi della texianit? che gli era stata tramandata, che lo sceneggiatore nion ha mai tenuto nel dovuto conto. Forse anche perchè così fu deciso dall'editore quando la sua longa manus inizi? a farsi sentire sempre più pesantemente negli anni del graduale abbandono del padre. Ma appena può, il guizzo di sentimentalismo fa capolino... come avviene - velato dal ricordo - in "Furia rossa", una delle più drammatiche avventure vissute dalla coppia Tex-Tiger.

Nelle tre successive storie di Nizzi dove la partecipazione femminile diventa anche passione amorosa, prima quasi indistinguibile ne "Il messaggio cifrato" e poi sempre più dirompente ne "L'uomo senza passato" e "Il presagio", storie che con quelle di Boselli ( come vedremo fra poco ) segnano il quinto centinaio col colore rosa, occorre dire che nessuna di queste è totalmente riconducibile allo sceneggiatore modenese. La prima infatti è scritta in collaborazione con Canzio ( ci sono tanti di quelli elementi che ci dicono che è più di Canzio che sua ), la seconda è scritta a due mani con il disegnatore Villa, il soggetto della terza è invece di Civitelli, che avrebbe voluto spingere più in la il rapporto tra Tex e Alison e che invece rimane come bloccato, perchè a detta di Nizzi un'idea così audace non sarebbe passata in redazione.

Un'idea altrettanto audace l'aveva avuta Mauro Boselli in occasione del suo secondo esordio sulle pagine di Tex quando si accinse a raccontare "Il passato di Carson" che è innanzitutto un passato galante che gli lascia in eredit? anche una figlia, così come lascerebbe intuire il seguito della storia, "I sette assassini", che tanto spazio lascia proprio a lei, Donna Parker, facilmente attratta dai giovanotti che visitano la locanda materna a Heaven, e immancabilmente da Kit Willer. Che Sergio Bonelli in entrambe le occasioni fosse lontano da Milano, immerso in uno dei suoi viaggi nella foresta amazzonica ?

Il dodicesimo texone è dominato da una figura femminile, fredda e insensibile solo in apparenza, come lascia ben intuire il trittico di vignette inserite poco sopra.

Nel 1997 il texone di Nizzi e Parlov è costruito sul problematico rapporto che si viene a creare tra tre giovani, due maschi amici e rivali innamorati della stessa donna: Sheewa. Nel momento in cui quest'ultima fa la sua scelta, l'escluso non può contenere la sua delusione e non si rassegna davanti ai sentimenti dei compagni, che vede felici coronare il loro sogno d'amore. Una sceneggiatura così, secondo Nizzi, nasce dopo che Boselli aveva mostrato con le sue storie che quella sentimentale era una strada percorribile. E i lettori la eleggono storia texiana dell'anno.

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Ma il texone di Seijas, che per Bonelli non è abbastanza drammatico da giusticare la presenza di scene alla "Piccole donne" e proprio per questo motivo visto come un polpettone indigeribile per il vasto popolo di lettori texiani che tutto potrebbero perdonare a Tex, compresi i cinturoni slacciati, ma non i trini e i merletti, resta sepolto nella sua scrivania per sei/sette anni, rivisto e corretto fin dove si è potuto, e poi stringendo i denti e alzando gli occhi al cielo, dato alle stampe e venduto in tutte le edicole italiane. La storia che non si doveva pubblicare non si rivela neanche una delle peggiori scritte da Nizzi e quel che rimane dell'ennesima censura operata sulle pagine di un albo di Tex, suscita davvero poco clamore... anche se qualcuno che ha avuto da ridire lo si può trovare lo stesso. Non ci giurerei ma mi sa che sono gli stessi che hanno criticato l'autore modenese per il rapporto ( a sentire loro ) di ghiacchio tra Tex e Lilith nell'albo del sessantennale...

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