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TWF - Tex Willer Forum

Wasted Years

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Wasted Years

  1. Wasted Years

    [Texone N. 31] Capitan Jack

    Non gli piace manco a loro, il volto di Tex, la verità è questa. Come la musica di Frank Zappa e il formaggio con le larve saltellanti, quel volto poco convincente ha trovato dei difensori assoluti, che si sono tanto sforzati di apprezzare qualcosa che non è immediato e adesso, alla notizia che il re è nudo e Breccia, con tutta la sua grande bravura, non è stato in grado di rappresentare il ranger in maniera riconoscibile, insorgono alla difesa del loro feticcio. . Il volto di Tex è fondamentale nella serie, Virgilio Muzzi è stato affiancato da Galep, e certamente un volto tanto poco convincente fa e farà discutere. Perché questo non sia lecito a mio giudizio si desume da quanto ho detto sopra. Il disegnatore è bravo e ha disegnato molto bene. Non mi sento zitella acida più di quanto i giovani baldanzosi non debbano sentirsi presuntuosi e convinti di sapere tutto e poter insegnare tutto a chi ha 20 anni più di loro.
  2. Wasted Years

    [Texone N. 31] Capitan Jack

    CONTIENE S P OILER Letto e digerito. L'illustratore è un maestro e si vede e si sente, il clima cupo sulle lava flows (o beds) nella nebbia è inquietantissimo e ci sono diverse tavole fenomenali. Ciò premesso resto dell'avviso che ci siano dei texoni molto più azzeccati, Giolitti ad esempio disegnava Tex che sembrava un altro eppure il suo albo è più vicino alla tradizione texiana e più azzeccato. Comunque i visi di Carson, accettabile, e Tex, inguardabile, non combaciano proprio, ma mentre Carson lo hanno stravolto altri pure, tipo De la Fuente, Tex con quella faccia da puglie proprio non quadra. Comunque mi è piaciuto molto, anche i disegni, se non li eleggono alla serie regolare come fecero con FONT che in ogni modo ha in comune con Breccia solo il fatto che non azzecca le facce, per il resto non può competere proprio, non ha mai disegnato niente del genere. Mi è piaciuto, bella la storia di Tito che inizia nel suo solito modo un po' forzoso, descrivendo una scena da saloon tirata per i capelli, poi riesce a coinvolgerti nella storia in modo molto lineare nonostante la relativa complessità della vicenda, non come Boselli che tende ad ammorbarti, ad esempio, con dettagli e discorsi e spiegazioni infinitamente BORING. Mi è piaciuta, bella, dei testi messi completamente al servizio dei disegni, una sceneggiatura che si capisce che è scelta apposta per far risaltare la spettacolarità dei disegni. Come Galep mai, ma mister "nasi camusi" ci sa fare davvero, formaggio con le larve e pompelmo non c'entrano più di tanto.
  3. Wasted Years

    [Texone N. 31] Capitan Jack

    Emh, mister Mate, se uno si pone con affermazioni come "Bha, nemmeno ti rispondo, è evidente che fino a ieri neache sapevi chi fosse Enrique Breccia." non è che si candida a mister simpatia 2016, sappilo. Sei libero di amare breccia fino al punto di sposartelo (scherzo, ovviamente, è un'iperbole) ma assumere questo atteggiamento non ti giova in un luogo dove si parla di Tex da anni e dove in molti conoscono i fumetti per averci dedicato anni della loro vita. Arrivare qua con questo atteggiamento non è il sistema giusto. Nessuno contesta l'opinione, il modo di esprimerla certamente sì. E te lo dice uno che non le ha mai mandate a dire e sa che significa essere sospesi per tempo immemore. Inoltre, se scrivi Galleppini con una sola L forse non sei questo texiano così incallito, io non avrei sbagliato ad esempio. e se tratti un mostro sacro del fumetto italiano come se fosse un dilettante sorridendo nel paragonarlo al disegnatore dei nasi camusi, forse poi dovresti accettare che la gente ti dica che Breccia non è bravo. Oppure le opinioni sono legittime solamente quando sono le tue? A me Breccia non piace, secondo me il suo Tex è orribile e non mi piacevano manco le cose che pubblicava su Skorpio, le saltavo. Quindi per me è un dilettante. Ora prova ad incavolarti e ti sarai dato la zappa sui piedi. E si scrive BAH e non BHA, per inciso. Ho la documentazione Texiana del fenomeno. Secondo me in molti si fanno suggestionare dal nome che leggono nei credits e di conseguenza recensiscono, un periodo Nizzi era il peggio del peggio e Boselli il non plus ultra quando alla fine anche quest'ultimo era ben lontano dall'apice della forma e chiunque si discostasse da questo sistema di ragionamento era un visionario. Ogni buon prestigiatore sa che la gente percepisce quel che vuole percepire e non ciò che vede, perché nessuno vede veramente, tutti guardano. Se Breccia fosse stato di Esporlatu, avesse avuto 20 anni e avesse pubblicato un Texone per aver vinto il premio "bevitore di birra dell'anno" sono certo che in molti avrebbero detto che prometteva e che per illustrare libri per ragazzi e manifesti pubblicitari poteva andare bene, se avesse studiato altri 10 anni. Il bello è dare giudizi senza leggere i credits, io se leggo qualche nome manco mi incomodo a comprare l'albo. E magari quella volta il Tex non è orrendo come me lo aspetto, ma lo vedrei così. Potere della percezione...
  4. Wasted Years

    [Texone N. 31] Capitan Jack

    Capitanio e Giolitti, per dirne 2 a caso, a questo Texone gli fanno le labbra come quelle di un cammello. Non è che Breccia disegni male, ma da qui a farlo secondo solo a Magnus ci passa l'Atlantico, il Pacifico e l'Indiano. A me quandi si inizia così mi sembra la storia di quelli che apprezzano il pompelmo o il formaggio con i vermi, o altre cose che non piacciono alla maggioranza e deliziano quei pochi. Bravissimi, siete intenditori, il formaggio con le larve me lo magno anche io se mi capita che si avarii a casa mia, ma evitiamo di dire che è secondo solamente al caviale triplo zero. Che non è condivisibile, dai.
  5. Wasted Years

    [Texone N. 31] Capitan Jack

    Sono d'accordo, la faccia di Tex e quella di Carson sono assurde, ma si tratta di un Texone, se non si mettono in testa di portare il disegnatore sulla serie regolare va bene, che poi io non la leggo o la leggo solo quando leggo nei credits che l'ha scritta e disegnata qualcuno che, a mio INSINDACABILE giudizio, merita i miei soldi, quindi la può disegnare il mio vicino di casa a rigore, tanto rimarrebbe in edicola. Quindi anche l'arruolamento A ME andrebbe bene. Suppongo non altrettanto ai lettori regolari. Ho dato una scorsa alla storia, visto che la scriveva Faraci ero un po' dubbioso nonostante la stima che ho di Tito, perché aveva messo diversi colpi fuori bersaglio, IMHO. Mi riservo di finirla di leggere ed emettere un buon giudizio, mi stava piacendo finché non l'ho dovuta mollare.
  6. Mentre si discute del sesso degli angeli, della mano cattiva e de su poddighe malu il forum è diventato statico, non si interviene più e la discussione si è spostata sui gruppi di facebook, dove anche io mi sento più a mio agio e libero. Qua ci faccio una capata giornalmente e non mi viene mai voglia di intervenire. Eppure ho ripreso a leggere Tex.
  7. Io non ho capito perchè pino mi o addirittura ci accusi, a me e Carlo Monni che siamo per una rarissima evenienza dallo stesso lato della barricata, di non rispettare le sue idee, di prenderlo in giro e quant'altro. A me non piace essere apostrofato con il modi imperativo, e se mi danno un ordine mi scoccia. Se mi capita replico con un ordine e ottengo sempre reazioni negative, segno che non disturba solo me. Mi scoccia anche essere giudicato irrispettoso perchè dissento da un'idea, se non si accetta la discussione è sufficiente non intervenire in thread, oltretutto aperto da me nel decennio scorso. E con ció chiudo. Oggi a Burgos niente Mariano di Arborea, solo questa meravigliosa immagine del castello.
  8. Magari siamo d'accordo anche sul vino e sull'ammazza, chissà. Se il raduno verrà organizzato in un giorno umanamente viaggiabile vedremo di scoprirlo. Per quanto riguarda mister Pino, non c'è ragione di scaldarsi. Se desidera rileggere un Tex con le sue belle didascalie e la sua America improbabile, i suoi "palla di neve", "zi badrone" e i suoi cinesi cattivissimi, i suoi ranger in divisa eccetera non deve far altro che rileggersi i vecchi numeri. Dal canto mio sono profondamente convinto che a suonare sempre gli stessi brani si stufi anche il musicista. L'unica cosa che mi rompe i suddetti è il modo imperativo, "rispettate!" stemperato poco dal successivo formale "per favore". Io dico quello che penso e paragono a quello che ritengo opportuno, nei limiti dell'educazione e del rispetto. Se il nostro bravo pino non desidera che le sue idee vengano messe in discussione, vada via, anzi, "vai via" per piacere.
  9. Il tuo discorso mi ricorda quello di certi miei corregionali sardi che sono convinti che essere sardi significhi vestirsi con il costume tradizionale e ballare il ballo tondo. Essere sardi non significa vivere come prima dei Savoia, che poi non siamo mai stati indipendenti se non forse ai tempi dei giudicati entro certi limiti, allora mi vestirò da Mariano di Arborea e andrò a vivere nel castello di Burgos.Tex non può vivere più nella sua america immaginaria con gli indiani, o nativi, tutti uguali ed ispirarsi al cinema del dopoguerra in mancanza di altre fonti. Tex può tornare ad essere se stesso, ad avere il suo carattere, a provocare, a spaccare grugni, a sfasciare locali, ad essere un incendiario, un fuorilegge applicato alla legge, uno che affronta il diavolo senza "rodersi le budella". E che torni ad essere il perno del mondo, l'asse terrestre nelle sue storie. Il resto nasce dalla fantasia degli autori.
  10. Ma infatti tradizione e modernità sono concetti vuoti. Quello che conta è la sostanza delle cose. Chi desidera una Ferrari non credo che desideri un modello degli anni '60, desidera una Ferrari oggi. Scattante e prestigiosa, una macchina da corsa. Se le nuove hanno il carattere delle vecchie è una Ferrari, se sembrano Alfa o Jaguar non sono Ferrari. Quello che conta è quello che suscita dentro, la percezione, l'idea, il sentimento. Il resto è fuffa tecnica.
  11. Le avventure moderne dell'autentico Tex e non del piccione o del Solone. Solo questo piacerebbe molto a chi ha amato il personaggio, e che all'età di 10 o di 20 anni ha riletto fino a consumarli storie di cui possedeva solo un albo, o due senza il principio o il finale. E che ha aspettato di iniziare a lavorare e a percepire un proprio reddito e che aprisse una fumetteria per andare a recuperare albi per rimanere anche deluso per il finale o il principio diverso da 20 anni di immaginazione. Sarebbe semplicissimo. Levato Taylor ci si mette Ron Wood, non Giovanni Allegri. Taylor è superiore e gli mangia gli spaghetti in testa, sia a Wood che a Richards, però si è trovato un sostituto adatto. Se nella Stratocaster ci si mettesse gli hambucking sarebbe una pessima imitazione di una Les Paul, solo alnico 2 o 5 può suonare come Hendrix. Se ti piacciono i metallica comprati la Ibanez o la Jackson. Tornare indietro non ha senso, scrivere storie con un ranger che brilla invece di stare nell'ombra ha senso. Ho visto Ruju riuscirci anche bene, Boselli aveva scritto cose egregie come Wild West Show, prima di lupi rossi e buffalo soldier e quella storia sul ciclone o tornado. Anche Nizzi sapeva brillare molto bene. Quando aprii questo thread speravo che fosse fattibile. Direi che si fa un passo avanti e uno indietro, in una sorta di stallo. Secondo me occorre berci sopra, e penso che se mi si darà la possibilità di essere presente al raduno, sarà un piacere poterlo fare. Magari, come l'albana di Claudio Lolli, ci uniamo con il vino, la birra e il torcibudella. Chissà, in ogni caso sarà bello provarci.
  12. Leggere una recensione però significa anche rendersi conto del valore di qualcosa. Se mi dicono, come Giuseppe Masia nella canzoncina, che la cinquecento nelle curve fa spavento e se la compro me ne pento, occorrerà che abbia dei difetti. E che questi siano misurati in maniera oggettiva, pur trattandosi di una opinione. Se invece prendiamo come metro di misura i nostri gusti ed argomentazioni speciose per distruggere qualcosa, giustamente veniamo ripresi, magari da qualcuno che ha sempre adoperato argomentazioni speciose ed i suoi gusti per difendere a spada tratta lo stesso qualcosa e che farebbe altrettanto bene a riprendere se stesso. Questo per dire che quando ero piccoletto compravo i videogiochi dopo aver valutato attentamente le recensioni, salvo comprare delle schifezze in base a quanto gli sviluppatori avessero forse, e dico forse in base ad un'idea mia basata sulla sensazione, ovviamente, unto i recensori con omaggi e vantaggi. Oppure semplicemente perché chi recensiva aveva gusti molto diversi dai miei. Nel primo caso, come dici tu anche giustamente per un altro verso, siamo di fronte ad un operazione intellettualmente disonesta, nel secondo intellettualmente onesta che si può condividere. Obiettivamente però, anche una cosa intellettualmente onesta può essere basata su un metro che andrebbe rivisto e che non mi piace vedere applicato. Ciò detto, il calcio farà anche pena a volte, ma la corazzata SEMPRE.
  13. Non condivido una parola della recensione di UBC, ma non mi meraviglia. L'unica storia passabile delle quattro è etichettata come la più scarsa con la solita argomentazione frusta dei "topoi" e delle scelte scontate, certo, è opportuno trasformare Tex in Zagor o in Dampyr per essere originali e a puntino. Nell'avventura soprannaturale i due pard come spesso nelle storie di Boselli fanno la parte dei comprimari ma è tutto comprensibile e chiarissimo e logicissimo. Non conta se una cosa è leggibile e godibile per un amante di Tex, a me fa l'effetto di quelli che al posto della partita ti costringono alla corazzata Poteomkin, o come diavolo si chiama. Devo essere onesto e ribadire che ho sempre pensato le recensioni non valgono il prezzo del giornale di ieri in quanto opinioni e non fatti, per quanto argomentati, ma è come scegliere il ristorante con tripadvisor e rendersi conto che in molti apprezzano quello che noi detestiamo. Diceva Hume che i fatti sono fatti e i valori sono valori e io sono sempre stato concorde con il grande scettico scozzese. Figuriamoci se poi esistono idee preconcette o difese di ufficio ad oltranza, come mi è capitato spesso di pensare leggendo e non mi riferisco ad UBC ma parlo in generale, o scelte di UBC come quella contro il Brad Barron di Tito, che io trovo meraviglioso e che UBC ha bocciato dalla prima uscita senza appello, direi che esistono modi migliori di occupare il tempo.
  14. Letto e digerito. Copertina orrenda, un mingrino con le uose su un cavallo di plastica, oltretutto brutto come il peccato. Da dimenticare. Prima storia pesante e "mazzosa", lenta a decollare, cupa e con la solita seriositá tipica, una azione forzata alla fine con avversari birilli e un colpo di scena finale prevedibile e allo stesso tempo poco convincente. Ho criticato ruju per una storia breve noiosa, ora trovo soporifera questa. Buoni i disegni e interessante lo spunto, magari meritava miglior sorte ma per me è fuori bersaglio. Seconda storia colorata da lsd, mi ha stancato la vista, sembrava disegnata nella nebbia. Storiellina esilina, la mogliettina che sceglie di mollare entrambi. Degna di Topolino. Bella la terza, storia western classica con ritmo e Tex intuitivo, mi ha fatto venire in mente Nizzi in senso buono, con Tex pettinato come se avesse i capelli di carnevale, ma poco male. Bravo all'autore. L'ultima la fanno onirica, ho notato. Quella di Boselli che ho trovato eccessiva, questa è scontata quanto un tre per due. Questi spiriti poco spiritosi sembrano tanto eterei da rendere la storia trasparente. Solito ColorTex con storia noiosa, esile, carina e sognante. Sará il format...
  15. Wasted Years

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    No, montagne qua. Ogni giorno passo a quota 950 e passa, che per Sardegna è come dire l'Everest. Potrei anche ordinarlo, ma faccio prima che con quella scusa mi faccio una passeggiata al mare. Ma hai postato Villanova Montelone?
  16. Wasted Years

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    Ci ho provato, ma è risultato un pasticcio che attualmente quando mi vede cambia strada. Ho chiesto che mi lasciassero da parte la ristampa di Nick Raider o similia, e lo raccoglievamo in tre. Per pasticci della distribuzione ne ricevette due copie e scelse gli altri due clienti, lasciandomi a becco asciutto e spedendomi a Sassari d'urgenza per non perdere la raccolta. Occorse che poi cambiai edicolante, ma prima andai dal primo raccomandandomi di mettermi da una parte circa 10 serie tutte assieme per un paio di mesi, dopodiché quando ne parlammo al bar all'ora del caffé, dissi "che desideri, per caso un Nick Raider?" Penso abbia ancora arretrati dovuti a questa mia reazione proporzionata. Morale, mi servo da un'altra parte, anche se devo dire che le rare volte che chiedo qualcosa il mio ex fornitore non fallisce un colpo anche se a Sassari ci deve andare a piedi. Ma ormai ho perso la fiducia.
  17. Se il vizio è dire la mia opinione infischiandomene di quello che pretende un qualsiasi altro essere umano che io debba pensare, dirò che sarà dura perderlo. Si chiama "libertà di pensiero" e non è un vizio, bensì un sacrosanto diritto. Ma mi rendo conto che a certi non piace. Un caro saluto.
  18. Wasted Years

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    Io questo volume non l'ho trovato in edicola. Dove compro Tex normalmente non è durato in vendita, o è andato a ruba oppure l'edicolaio ha allertato la distribuzione in modo da riceverne poche copie in quanto gli ingombravano lo scaffale per tanto tempo. Mi piacerebbe leggerlo, spero di beccarlo in fumetteria, se riuscirò ad andarci visto che sto lavorando su nelle montagne, come Heidi.
  19. Io opterei per una bella camicia hawaiana. In modo da salutare con un bel "ALOHA" il mitico ranger tizzone d'inferno di un tempo e con lo stesso "ALHOA" accogliere l'arrivo di mister broncio in vacanza nella sua stessa serie. Ma, si dirà, sono sempre il solito. Infatti sì, non riesco a mutare idea. L'abito non fa il monaco.
  20. Credo sia meglio se per un periodo mi limiterò agli analcolici. Dannata acqua di fuoco!

  21. Wasted Years

    [154/156] San Francisco

    Storia del Kit rapito, in generale quelle che meno mi piacciono, della serie "sosia e rapimenti". Divertenti i capitani, con i loro modi di fare opposti ma entrambi autentici lupi di mare, divertenti i passaggi cittadini con il comitato di virago, però la storia che regge il tutto è poco convincente, mi irrita. Direi che è una delle meno belle della serie di "Frisco", anche se rivela un Galep sorprendente, in certi passaggi. Tutto sommato niente di speciale, anche se ci sono molti passaggi davvero divertenti. Ma poco convincenti.
  22. Wasted Years

    Se Si Chiudesse La Serie....

    Cioè, tradotto in italiano, Tex costava relativamemte meno prima, e oggi se i lettori mollano, l'editore alza il prezzo, la domanda è considerata data ed esogena.Un lettore perso è perso e saludos. Se rimane uno a leggere è sufficiente sommare costi fissi e variabili e si fa il prezzo. Semplicissimo. Tanto i vecchi lettori muoiono...
  23. Wasted Years

    Dopo Il 700

    Boh, io ne ho avute in mano un centinaio, di queste fender. E ho suonato custom shop, anniversary, signature eccetera. Si tratta di un pezzo di legno con un manico avvitato non piatto bensì cilindrico nella sua posizione, con tre pick up ad avvolgimento singolo ed un selettore a cinque posizioni. Un mio amico liutaio lo ha definito "intagliare un tagliere". Non è una ramirez che va intonata, va incatenata e via discorrendo. Non è una chitarra acustica. È un pezzo di legname. Ci sono chitarre più moderne a manico piatto e a circuitazione attiva che sono tecnologiche, una strato è una FORD modello T. Oltretutto la CBS, quando acquistò la fender, abbassò la qualità dei materiali elettrici fino a farne una imitazione. Se vuoi una strato vera e autentica, conviene farsela fare artigianale allo stesso costo di una USA. Vuoi i Texas special? I Vintage '59? Te li fai piazzare e suona. Qualche volta siamo riusciti a imbrogliare chitarristi anche esperti suonandogli una Mexico invece della sua preziosa signature. Le Japan erano considerate una chiavica, oggi sono ricercatissime dagli amatori per il PURO suono FENDER. Questo dimostra il peso della psicologia in un pezzo di legno con niente di speciale se non il logo sulla paletta. Poi, per carità, se vuoi la preziosa vintage 57 col manico a "V" e i pick up in alnico 3 ok, sei libero di adorarla. Poi uno con una epiphone da 300 dollari inserisce il distorsore e ti UMILIA.
  24. Wasted Years

    Dopo Il 700

    Ci sono Mexico e Mexico e USA e USA. Trattandosi di single coil e di circuitazione elementare, le fender sono chitarre antiquate e costano tanto rispetto all'effettivo valore dell'hardware. Non conviene investire tanto in una chitarra così, conviene cercare il proprio strumento nella fascia economica. È come Tex Willer, richiama tanto il nome. Le Mexico sono in legno, hanno discrete meccaniche e buoni componenti, al limite una cambiata di pick up...
  25. Vino come se piovesse! E niente CUBA LIBRE!

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