Una guerra a colpi di sabotaggi tra due compagnie ferroviarie, un killer a pagamento dalla personalità complessa, una donna tanto ricca ed affascinante quanto priva di scrupoli, un manipolo di sgherri prezzolati e sbruffoni: tutti elementi ricorrenti nella narrativa western che Boselli ha saputo condensare in maniera ottimale per regalarci una prova di livello davvero molto alto. Forse verso la metà la vicenda si rende un po' troppo verbosa per qualche pagina, dal mio punto di vista, ma tale punto un po' deboluccio viene comunque ampiamente ripagato da una trama ben più intricata di come avrebbe potuto apparire in principio, frutto di personaggi tutt'altro che banali e scontati, in grado di permettere al lettore di non individuare torti e ragioni da un'unica parte.
Molto interessanti, soprattutto, i due principali avversari del premiato duo Tex & Carson: la ricca e bellissima Bethanie Marsh, principale azionista di una compagnia ferroviaria, disposta a tutto pur di ottenere i propri scopi, compresa la prosecuzione dell'opera del fu marito, ucciso da Xavier Mondego, antagonista primario della vicenda, killer a pagamento senza scrupoli, ma a suo modo dotato di un codice d'onore, come sta a dimostrare il suo comportamento nella arte finale della vicenda. Dopo aver condotto alla morte la vedova Marsh (talmente accecata dal perseguimento del suo scopo da rimanere volutamente a bordo del suo treno lanciato in folle corsa e morire nello schianto), rispettando in tal modo il suo triste impegno, potrebbe filarsela al sicuro ed invece resta per seppellire il fido compare Hector ed il giovane Bill, rappresentante dei suoi mandanti (a tal proposito, devo ammettere che l'indecisione da lui palesata ad un certo punto nel giudicare la vicenda mi aveva lasciato intuire il suo coinvolgimento), con l'aiuto di Tex, per poi sfidarlo a duello uscendone fatalmente sconfitto.
Peccato, in un certo senso, per la sua morte: sicuramente si trattava comunque di una canaglia, ma a proprio modo migliore degli sgherri della ferrovia capeggiati da Wagoman e della signora Marsh, rei di reati anche peggiori ai danni di gente inerme. E poi, più utilitaristicamente, se fosse riuscito a cavarsela o ad eclissarsi all'ultimo avrebbe potuto tornare utile per una riproposizione; a mio modesto modo di vedere avrebbe avuto le caratteristiche e le potenzialità per diventare anche un avversario ricorrente, ma tant'è.
Mi è piaciuto molto anche Leomacs, qui alla sua prima - e sinora penultima - prova sulla serie regolare, dopo avere esordito con l'Almanacco 2009: tratto pulito, buona caratterizzazione grafica dei personaggi, buona anche la raffigurazione degli ambienti.