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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    State sottovalutando una cosa. Quello... è Kit Carson
  2. Leo

    ....tutto è cambiato...

    Va bene che i gusti sono gusti, ma con tutto il rispetto per Ruju, come si può dire che quest'ultimo è più bravo di Nizzi? Non si può paragonare un autore così prolifico con uno che ancora ha scritto poche storie. Senza contare che Ruju, pur essendo un buon autore, non ha ancora scritto il suo capolavoro mentre Nizzi, nel giro di pochi anni, aveva già scritto I Delitti del lago ghiacciato e Fuga da Anderville. E su ragazzi, dai...
  3. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Ragazzi, io non ce la faccio ad attendere febbraio. DEVO commentare! DEVO chiedere a Borden alcune cose! NON posso proprio aspettare, scusatemi. CONTIENE S P O I L E R scherzavo scherzavo perdonatemi...
  4. Leo

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    La serenità con cui ammetti una cosa del genere ti fa onore Dix. Detto questo, non credo che sia solo un luogo comune quello che vede alcuni non bravi a scuola riuscire poi bene nella vita. Certo è che Borden, per sua stessa ammissione, non è molto paziente e non ama "aspettare" quelli dell'ultimo banco. La sua stessa scrittura non sempre è "popolare" e strizza l'occhio, talvolta, ai "primi della classe" (quante volte lo hanno accusato di scrivere storie che fanno venire il mal di testa? ). Tornando alla storia del topic, io non sono tra quelli che hanno equivocato sulle parole della vedova, ma l'espressione del viso datale da Font potrebbe forse aver contribuito al travisamento, che peraltro ha interessato diversi utenti e non tutti di primo pelo. Per questo dico che, nonostante io sia un estimatore del disegnatore spagnolo, ammetto di essere rimasto impressionato dall'espressione tormentata e al contempo sensuale della vedova di Babini, e sono quindi rammaricato per il fatto di non aver potuto leggere la storia nella versione di quest'ultimo. Magari, con un viso e un'espressione della donna diversi, l'equivoco che sta movimentando questo topic non si sarebbe mai generato... Comunque mi diverte molto leggere gli aneddoti di lety e di dix sulla loro gioventù: con le vostre esperienze, peraltro, confermate cari pard di avere perso delle occasioni che la vedova Burdette, previdente e pratica, non si sarebbe mai fatte scappare
  5. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Senza contare appunto l'altro aspetto dell'ottima qualita' della carta
  6. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Sì, è esagerato, ma ti posso garantire che averlo tra le mani e guardare quelle maxi vignette è un soddisfazione altrettanto esagerata...
  7. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    È un volumone spettacolare Dix. In libreria l ho dovuto riporre sdraiato, perché in piedi non ci stava.
  8. Leo

    [423/425] L'uomo Senza Passato

    Comunque l'idea di realizzare una versione alternativa di questa storia a me non dispiace affatto. La ritengo una delle storie più belle dell'intera saga, rovinata purtroppo da un finale non all'altezza di una sceneggiatura per due albi semplicemente magnifica. Se volessero emendare l'infelice finale sfruttando più pagine, questo capolavoro mancato potrebbe trasformarsi in capolavoro perfetto.
  9. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    L'ho preso anch'io: è un volume eccezionale. L'avrei preso così anche se fosse uscito in contemporanea col Texone tradizionale, perché davvero è un'edizione magnifica. Concordo con Diablero e con gli altri pard che la scelta della pubblicazione separata è stata molto infelice (eufemismo) soprattutto perché, con l'intento di speculare, hai scontentato tanti e non puoi sfruttare appieno le potenzialità che un simile volume avrebbe in termini di iniziative promozionali. È frustrante anche il non poterne parlare qui sullo stesso forum di Tex, peste! Mi sento solo di dire una cosa, non spoilerando nulla: Boselli ha scritto una storia cucita su misura per Claudio Villa. La stessa storia, con un altro disegnatore, non mi sarebbe piaciuta così tanto; contemporaneamente, penso che Villa abbia potuto rendere al massimo proprio per il tipo di storia che aveva tra le mani, ricca di personaggi, di volti in primo piano (il riferimento a Sergio Leone fatto in questo stesso topic non è per nulla campato in aria), di puro west. Una storia insomma scritta per esaltare il disegnatore e per essere esaltata dallo stesso. Nonostante i vent'anni, i disegni presentano una ferrea continuità di stile; dubitavo invece, prima della lettura, della tenuta di Borden, che avrebbe potuto "perdere il filo", lungo la strada, anche solo per stanchezza o rabbia verso il disegnatore, e invece il vecchio leone ha tenuto botta alla grande. Ci risentiamo a febbraio sullo stesso argomento, che beffa però!
  10. Leo

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    No Letizia non l'ho cercata, ti giuro che l'ho interpretata sin da subito nel modo in cui ti ho detto. Anzi,non mi è proprio venuto in mente un secondo significato malizioso. La situazione, quella sì, era maliziosa ma, come ho già scritto, una vedova giovane e provata, dopo un inverno in ambasce può ben prendersi uno svago, in quella terra incredibilmente crudele. E poi ha ragione Ymalpas: come poteva non succedere qualcosa di piccante, a Teton Pass?
  11. Leo

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    Alle esperienze della vita. Suo marito da sceriffo, Carson da ranger, sono rotti a ogni tipo di avventura, da questo è attratta la signora. Ora capisco perché ti sei inalberata, se il dialogo avesse avuto il significato che gli hai attribuito tu sarebbe stato inaccettabile. Hai preso una cantonata, detto con simpatia ovviamente
  12. Leo

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    A parte il fatto che il tuo messaggio è (come spesso succede) divertente, e in qualche punto condivisibile ("ma a me non capita mai?" ), mi sento invece di dissentire dalla frase citata: il vecchio Cammello non è mai stato tutto fumo e niente arrosto, da Lena al donnone dell'ultima storia di Nolitta/Boselli. E penso che anche in vecchiaia non abbia perso questa sua abitudine/debolezza. Semplicemente, stavolta Borden ha deciso di fare uno strappo alla regola facendolo vedere al lettore, ma lo ha fatto in una storia breve di una collana speciale che propone storie particolari, non certo nella regolare. Per me ci sta.
  13. Leo

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    C'è da fare la tara, per i disegni. Il disegnatore ha ottantacinque anni, anche se devo ammettere che il suo stile è sempre stato così. Però sai perché io non ne avrei fatto a meno, ed anzi sono stato felice per questa presenza? Perche questa storia ha consentito di associare al personaggio italiano più celebre, Tex, un artista che meritava questo omaggio. Proprio per questo, per me questa storia e questa presenza hanno un'importanza particolare. Non so se l'idea sia stata di Borden o di qualcun altro, ma a chiunque sia stato faccio i miei complimenti.
  14. Leo

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    Dix, non è questione di impegno, che da un professionista come Font non manca mai. E' il suo stile, e sarà così sia che debba disegnare una o trecento pagine. Stavolta sono state una trentina, tutte belle e efficaci. Per me, ovviamente. Credo che non sia più macchietta-rincoglionito da circa 25 anni dai... Poi, come ho già scritto, la vedova è evidentemente attratta da uomini maturi
  15. Leo

    [Color Tex N. 16] Teton Pass e altre storie

    Che bel prodotto, ragazzi. Che bel Color Tex. CONTIENE SPOILER Teton Pass: Il Wyoming di Font è tanto suggestivo quanto è sexy Kit Carson, e non stento a credere che la bella vedovella gli si conceda in un batter d'occhio. Qualcuno potrà pur dire che se le trova tutte facili (questa è vedova da poco tempo), ma sarebbe una considerazione ingenerosa. Dopo un'invernata in solitaria su quei monti, sola e abbandonata e con i nervi a fior di pelle, una giovane donna evidentemente attratta da uomini maturi (anche il suo defunto marito lo era) può ben prendersi ciò che di bello può dare la vita in circostanze per altri versi crudeli. E così possiamo goderci in tutta la sua "poesia" quella finestra rischiarata da un flebile lume da cui si vedono due sagome avvicinarsi e cercare calore reciproco, o quella splendida notte stellata e al contempo carica di minaccia, contemplata da un uomo e una donna abbracciati e pronti ad affrontare la tempesta in arrivo. Gli avversari hanno il giusto piglio di canaglie, anche se ho trovato esagerato tutto quello spiegamento di uomini per aver ragione di una donna sola, ma almeno sono serviti a far risaltare le doti di un Carson in grande spolvero, letale con le sputafuoco quanto agile a combattere a cavallo come un diavolo scatenato. Tutti ormai penso conosciate il mio debole per il Vecchio Cammello, per cui nessuno si sorprenderà se ringrazio Borden per questi sempre graditi regali. Font da lustrarsi gli occhi, il suo Wyoming è lirico. Altrettanto bella ma del tutto diversa la kenparkeriana Attenti al lupo, la cui trama è al servizio dell'eccellente disegnatrice che ci regala sequenze graficamente magnifiche. Avvincente Una Trappola per Kit, in cui gli avversari sono davvero dei gran bastardi, al cospetto dei quali il lupacchiotto di casa Willer fa un'eccellente figura. Molto belli, anche qui, i disegni di un disegnatore che amai molto in Rancho Dorado, ottima performance che però non fu sufficiente (insieme se non erro a La Pistola Nascosta) a farlo confermare nello staff del ranger. Sono contento che sia tornato. La voce del killer è una buona storia gialla, la cui peculiarità sta però soprattutto nei disegni. Un grande maestro, che mai si era cimentato con Tex, colma questa grossa lacuna alla veneranda età di 85 anni, sfoderando una prestazione da par suo, con i suoi disegni tanto sporchi, anche sofferenti se vogliamo, ma sempre straordinariamente evocativi, soprattutto nella resa dei volti e delle loro espressioni. Infine, il Majo che non ti aspetti. Che i suoi disegni siano eccellenti non è più una sorpresa, ma che possa dar vita a una bella trama e a un personaggio tanto classico quanto convincente un po' meno. Tanto mi è piaciuto l'Ultimo dei Mimbres, che alla soddisfazione per la storia si accompagna un lieve rammarico per un personaggio che avrebbe potuto essere protagonista di una trama più lunga e di più ampio respiro. Ma va bene così. Una riflessione sulle tante uscite di questo periodo. E' vero che un collezionista potrebbe sentirsi preso un po' per la gola, e che da un punto di vista economico la sovrabbondanza di collane può creare qualche problemino, ma è altrettanto vero che ciascuno poi può fare le sue scelte in base al budget che vuole assegnare al comparto fumetti. Ciò che potrebbe preoccupare di più è invece la qualità, ma quando sotto il marchio Tex esce Teton Pass e altre storie, e poi il giovane Willer roboante della collana TexWiller, accanto ad una regolare sempre su buoni standard, e non parliamo del Texone di Villa, che vuoi farci? Non si ferma un fiume in piena, e questo, nonostante la sovraesposizione, è un fiume sorprendentemente sempre di grande qualità.
  16. Leo

    ....tutto è cambiato...

    Ogni riferimento è puramente... casuale? A parte le battute, do anche io il mio benvenuto a Old John, permettendomi di consigliargli solo di argomentare un po' più approfonditamente i temi che vuole proporre. Oltre che ironico, si tratta di un forum molto esigente, e attento alla qualità degli interventi, oltre che delle storie (e su quest'ultimo aspetto Borden e ruju ne sanno qualcosa...)
  17. Leo

    [Texone N. 01] Tex Il Grande!

    Bellissima storia Ymalpas. Andrò a recuperarmi il 14' Tex Willler Magazine per continuarne la lettura, avvincente quanto un'avventura di Tex! Dei Texoni qui citati, quello che di più solletica le corde del mio cuore è il quinto, Fiamme sull'Arizona, storia western semplicemente meravigliosa e illustrata in maniera eccelsa da quel grande autore che era De la Fuente: non ricordavo che, dietro questo Texone, ci fosse una "romantica" cena a lume di candela tra Sergio e l'autore spagnolo sulle rive placide della Senna
  18. Leo

    [708/709] La tribù dei dannati

    Un buon primo albo. Scene efferate, crudeli, d'impatto. Il massacro di una madre che guarda sorridendo il carro del marito che torna a casa, non sapendo che sul veicolo c'è la Morte. Il massacro di un'intera tribù, a partire dall'ascia conficcata nella schiena del capo dai capelli bianchi, per finire col giovane innamorato che tiene tra le braccia il corpo esanime dell'amata di fronte alle macerie di quella che, sia pure per poco, era stata la sua nuova casa. Poi una ragazzina terrorizzata, che fugge dai suoi aguzzini, inciampa, sviene, torna a correre. Terrore puro, bello da leggere. I mostri sono vicini, pronti a ghermire la preda, quand'ecco che la stessa va a sbattere su una camicia a frange familiare: sospiro di sollievo, allora c'è un Dio buono e misericordioso, i nostri sono arrivati. Per la verità, più che misericordia, quello che ispira il vecchio dal pizzetto bianco è violenza, e potenza. Ha ragione dei due avversari in men che non si dica, e il bello è che non lo fa solo con le pistole, ma anche a suon di pugni, come nella migliore tradizione del suo pard Tex: evviva! Con Carson, Ruju non si smentisce, sempre figuroni. Grazie. Il secondo albo, invece, perde e si perde. Per me, la macchia sta nell'inconsistenza. Dell'avversario Mateo, tanto crudele nel primo albo quanto macchietta nel secondo; dell'altro avversario, l'indiano con la camicia, ridicolo e patetico. Ma anche di Makua, il cui travagliato vissuto a mio parere non può giustificare l'errore di valutazione nel non fidarsi di Tex dopo l'uccisione (legittima) dei tre banditelli che si spacciano per sceriffi. Insomma, la storia lascia un po' con l'amaro in bocca, perché parte bene ma poi perde vigore. Anche Font, che io apprezzo tanto, l'ho visto un po' giù di corda.
  19. Leo

    [710/711] L'assedio di Mezcali

    La trama mi ricorda I Diavoli Rossi, ispirata a Ombre Rosse e una delle più belle storie di Nizzi. Se non sarà un deja vu, potrebbe essere una bella storia. Speriamo bene.
  20. Leo

    [Maxi Tex N. 25] Il boss di Chicago

    Un sofferente tratto di Repetto (perché io la sofferenza, a differenza di molti di voi, l'ho vista invece) illustra una buona storia, caratterizzata da un personaggio che, nella sua metamorfosi da criminale a senatore sotto mentite spoglie mi ha ricordato il Max Bergovitz di C'era una volta in America, interpretato da James Wood. Anche il novello Max texiano, come quello leoniano, ha manie di grandezza, destinate a infrangersi davanti alla canna della pistola dei rangers. Buona storia e degno commiato di un grande artigiano del fumetto, di cui porterò nel cuore soprattutto Rio Hondo, storia superba e con ottimi personaggi, come la moglie del peone Herrero, epica - proprio grazie a Repetto! - nel suo sguardo deciso e nella cupezza fiera e dignitosa degli occhi. Il "civitelliano" Rossi invece illustra la seconda storia, in cui tutta una città ha qualcosa da nascondere. Storia in definitiva coinvolgente, riesce ad appassionare fino alla fine, anche grazie alla presenza di buoni comprimari. Tutto sommato un buon Maxi, destinato purtroppo sempre a ospitare storie di second'ordine, quando invece il suo formato si presterebbe a storie di ben altro respiro. Ma stavolta non mi lamento più di tanto.
  21. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Esatto. Volevo dire questo. Tanto che anch'io ho parlato dei personaggi simili disegnati un po' da tutti.
  22. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Non si tratta di storcere il naso: semplicemente, all'inizio ho avuto l'impressione che la tavola postata riguardasse l'uomo senza passato. Con l'avversario che era identico a Joe galvez, mi pare si chiamasse. La tavola è eccellente, e come ho detto sono convinto che avremo tra le mani un lavoro eccezionale. Però, in un forum su Tex, si può anche far notare una certa ripetitività nei comprimari (cosa peraltro consueta nel mondo dei fumetti).
  23. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Guarda Paco, l'avversario della prima sequenza è identico al nemico - e alla scena iniziale - de L Uomo senza passato. Non posso consultare gli albi ma la prima impressione, fortissima, è stata quella. Detto questo, Villa è senz'altro il top, resterà nella storia insieme a Ticci come il più grande di tutti. Questo texone si preannuncia fantastico
  24. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Capisco il punto di vista di max e mi accodo alle speranze di letizia. Se non ci saranno - come penso e spero - grossi spoiler, tutti potranno godersi il texone, chi prima chi dopo. Sperando che non sia troppo dopo (anche se credo non avrebbe senso farlo uscire dopo mesi: avremo due texoni, vedrete). Piuttosto, il timore è che la storia non sia all'altezza delle aspettative. Boselli è una garanzia ovviamente, però per una storia così anelata, un po' di timore ce l ho
  25. Leo

    [Texone N. 35] Tex l'inesorabile

    Io sono un collezionista di storie, non di albi. Quindi acquisterò solo il cartonato. Che poi i collezionisti incalliti acquisteranno entrambi ci sta, ed è su questo che conta la Sbe. E fa pure bene, non essendo una non profit. Poi ognuno è libero di fare quel che gli pare, non è che arriva Tex a puntarti la canna della pistola alla tempia se non prendi tutto quello che c'è da prendere.
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