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Si vede che non mi sono spiegato. E' chiaro che Gianluigi Bonelli ha fatto altre belle storie dopo Canyon Diablo, non si discute. Ma il "Tex diverso" irrompe all'istante, da un numero all'altro, in "Caccia al'uomo". Quindi, non è stato un logoramento nel tempo di Tex: il personaggio di Tex è stato cambiato all'istante in "Caccia all'uomo". Per poi tornare al Tex classico nelle storie successive, ma per tornare poi a fare capolino in "Cruzado", "I ribelli del Canada", "Sasquatch", "El Muerto", eccetera, tutti di Nolitta. Per poi irrompere in modo definitivo con Nizzi nel "Ritorno del Carnicero", "Zhenda", "Fuga da Anderville" eccetera. Il cambiamento non è stato progressivo, è stato immediato con "Caccia all'uomo", la storia in cui è entrato in scena, praticamente, il Tex di oggi.
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Me lo ricordo, il referendum, come mi ricordo la ridicola limitazione a cinque anni. E la spiegazione di Diablero sul perchè di questa limitazione è plausibile: tutti sapevano che le storie migliori erano quelle di Gianluigi Bonelli, ma a quei tempi non era più "attivo" a causa di quell'incidente, o comunque era ostacolato, quindi non potevano fare molto con lui e si cercava di valutare le nuove leve. Risultato? Su sei storie scelte tra le migliori, tre erano di Gianluigi Bonelli! (Tex 200, La piramide misteriosa, Ombre del passato), e non erano neanche le sue migliori. Tex 200, che non era un granchè, ma era una storia classica con GL Bonelli e Galep (l'unica della classifica: le altre due storie di GLBonelli citate sono disegnate da Letteri) si era beccato il primo posto, battendo l'osannatissimo El Muerto. Il primo posto di Tex 200 era stato quindi un omaggio al classico Tex di GLBonelli e Galep. Inoltre, Cruzado, di Nolitta, si becca il quarto posto...solo che la storia di Cruzado era anche la storia dove erano state pubblicate le domande del referendum! Quindi questo poteva aver influenzato... 1) Cita i titoli di almeno tre albi di Tex che ti sono particolarmente piaciuti negli ultimi cinque anni. La classifica finale è la seguente: 1) Tex 200 - L'idolo di cristallo Non è proprio una storia memorabile, tuttavia si è guadagnata il primo posto. Parla degli indiani Hualpai che rapiscono un idolo dai Navajos e Tex e i suoi pard fanno giustizia; sceneggiatura di Gianluigi Bonelli e disegni di Galep. Forse è al primo posto per essere stata la prima storia a colori negli ultimi cinque anni, quindi nel periodo 1976-1981 (è uscita nel 1977). 2) El Muerto (Tex 190-191; storia di Nolitta, disegni di Galep). Una delle storie più famose in assoluto di Tex, più volte ristampata. La tragica e minacciosa figura di El Muerto è rimasta impressa nei lettori, tanto da meritare il secondo posto. 3) La piramide misteriosa (Tex 228-229; storia di Gianluigi Bonelli, disegni di Guglielmo Letteri) Qui passiamo alla magia: i malefici di Rakos minacciano El Morisco, il brujo amico di Tex: il ranger e Kit Carson intervengono. Una storia intrisa di tensione e misticismo, ben raccontata nello stile drammatico di Bonelli padre: grazie anche ai disegni di Letteri, la storia colpì molto i lettori tanto da arrivare al terzo posto. 4) Ombre del passato (Tex 239-240; storia di Gianluigi Bonelli, disegni di Guglielmo Letteri). Come resistere ad una storia di Tex contro dei vichinghi disegnati da Letteri? I guerrieri cornuti fanno guadagnare a questa storia il quarto posto! I vichinghi vendono! 5) Il segno di Cruzado (Tex 243-245; storia di Nolitta, disegni di Galep). Stranamente, questa è anche la storia sui cui numeri era stato pubblicato proprio questo referendum: quindi l'ultima che era uscita. Tuttavia, la drammatica storia di Cruzado, che era ancora in corso, ha fatto guadagnare addirittura un quinto posto! 6) Sasquatch (Tex 220-224; storia: Nolitta, disegni di Erio Nicolò). Anche se ultima in classifica, con questa abbiamo qui ben tre storie di Nolitta. La strana storia del Sasquatch con gli eleganti disegni di Nicolò, pur non essendo un racconto texiano, ha avuto comunque un fascino memorabile per i lettori. Si era parlato del fatto che le storie peggiori e le migliori erano le stesse, Così è stato, per tre storie: 1) Ombre del passato (Tex 239-240; storia di Gianluigi Bonelli, disegni di Guglielmo Letteri). Come si può accettare una storia così cretina di Tex contro dei vichinghi disegnati da Letteri? I guerrieri cornuti fanno guadagnare a questa disgraziata storia il primo posto tra i peggiori! I vichinghi non vendono! (come vedete, c'è qualcosa che non va in questa classifica, cosa spesso notata da molti e dagli stessi redattori...) 2) Sasquatch (Tex 220-224; storia: Nolitta, disegni di Erio Nicolò). Ultima in classifica tra le migliori storie e seconda in classifica tra le peggiori. Il Sasquatch ha diviso parecchio i lettori... 3) Il clan dei cubani (Tex 229-232; storia: Gianluigi Bonelli, disegni di Ferdinando Fusco). Davvero curioso, una delle mie storie preferite caduta terza tra le peggiori (bè, almeno non è la prima). Si vede che i disegni di Fusco non piacevano allora, o forse non piaceva l'ambiente, o la maschera di ferro, o la bella Lola...certe volte non si possono capire bene i gusti dei lettori. 4) I due rivali (Tex 214-215; storia: Gianluigi Bonelli; disegni: Erio Nicolò). Effettivamente la storia tra i due "rivali d'amore" Kit Willer e Don Pedro Cortez per la bella Manuela Montoya non ingrana per niente, tanto da non convincere lo stesso Bonelli padre, che la volle chiudere in fretta. Per poi essere ripresa nel 2021 in un orrendo ritorno di Manuela Montoya da tre meno, disegnato male e sceneggiato peggio. Oh, se vi piace tanto farlo... 5) La piramide misteriosa (Tex 228-229; storia di Gianluigi Bonelli, disegni di Guglielmo Letteri) Una storia terza tra le migliori e quinta tra le peggiori. Non è mai chiaro se la magia in Tex piaccia o no... 6) Il cowboy senza nome (Tex 202-203; storia di Nolitta, disegni di Erio Nicolò). E abbiamo l'ultima tra le peggiori: effettivamente, è una storiella senza infamia e senza lode. Dei tizi cattivi rubano dell'argento ammazzando delle persone, Tex li sistema, aiuta una ballerina di nome Glenda, prende a schiaffi un cattivo legato, che quindi non può reagire, disarma un cattivo e, dopo averlo disarmato, gli spara e lo ammazza a sangue freddo. Una delle storie più strampalate e meno convincenti di Tex.
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Anche tu ti stai superando nel non capire quello che scrivono le persone. Quindi è inutile parlare con te.
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So bene che non si può certo evocare Gianluigi Bonelli. Ma vorrei precisare: non è stato il "passare dei tempi" a cambiare Tex. Tex è stato cambiato in un istante da quello di Gianluigi Bonelli a quello irriconoscibile di adesso. E l'istante di cui parlo è quello tra "Canyon Diablo" (Dicembre 1975) e "Caccia all'uomo" (Gennaio 1976): è stato uno spartiacque. Da allora, dal Gennaio 1976, venne il Tex irriconoscibile di Nolitta e poi quello da commedia umoristica di Nizzi, più tardi: ma il cambiamento non è accaduto lentamente, come si potrebbe pensare. E' successo in un momento, non sono passati "decenni di cambiamenti graduali".
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La tua osservazione sarcastica dimostra che che non hai seguito il mio commento al riguardo. Non parlo di "pesante revisione", ma di "intromissione": frasi non adatte al personaggio, pensieri non adatti al personaggio, scene poco convincenti inserite ogni tanto che stonano con la narrazione generale, senza però stravolgerla. L'ipotesi di Diablero dell'intromissione di Nolitta è convincente: ho riconosciuto certi dialoghi.
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Io la vedo parecchio, invece. Non ci avevo mai fatto caso prima, ma le osservazioni di Diablero erano giuste: diversi dialoghi della storia sono davvero nolittiani. Anche a me stonava il tono delle discussioni tipo: "Vale la pena andare a cercare degli sporchi assassini satanici di squaw?" "No, quella potrebbe essere una falsa pista, bisogna riflettere profondamente, andiamo a parlarne davanti a una bisteccona con una montagna di patatine! Mi hanno suggerito il nuovo ristorante La Mama a Bomba City, delizioso!" "Hai ragione, fratello! A pancia piena si ragione meglio! Giddap!" Questo è il Tex rimbambito di El Muerto e il Segno di Cruzado che parla (a dire il vero, è anche il Tex rimbambito di Nizzi, ma siamo comunque lì). E meno male che non hanno messo questi dialoghi qui: ma già il fatto di Kit Carson che pone una domanda simile fa già vedere il taglio nolittiano...
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Mi spiace, ma questa è una resa. Ammettere che Tex può essere qualunque cosa significa non interessarsi più di Tex. Non si tratta di "cambiamenti", ma di "sostituzioni". Il personaggio non è "cambiato", è stato "sostituito" con un altro. GL Bonelli ha cambiato Tex in trenta-quarant'anni di attività, con storie sempre più aggiornate, più elaborate, ma sempre comunque fedeli al personaggio. Quarant'anni sono tanti. Eppure ci è riuscito. Questo dimostra che o si è capaci di mantenersi fedeli al personaggio, cambiandolo nei dettagli magari ma mantenendolo sempre tale, nonostante il tempo che passa, o non si è capaci di farlo. Non si tratta di "tempo", si tratta di capacità. O meglio ancora, di volontà. Fare un Tex qualunque è fare un western qualunque. Ma non è fare Tex.
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Non si tratta di essere espliciti, verosimili o meno: si tratta di stile del racconto. Se lo cambi, non è più Tex. Se lo metti in qualche Tex extra, va bene, è una cosa fuori dalla norma che viene messa in un albo fuori dalla norma. Ma metterlo nella serie principale, che ha una sua filosofia di racconto, un suo modo di raccontare, significa fare un Tex che non è più Tex, ma un western qualunque. Ci puoi mettere la spacconaggine, i riferimenti sessuali, le vedove che vogliono vendicarsi delle vittime, il giovane ragazzo che vuole seguire gli adulti perchè ha fame di avventure (Kit Willer), tutto quello che vi passa per la testa. Non vi rendete conto che questa storia di Tex ha solo il nome? Potreste chiamarlo Moss Penam, il pistolero, o Jed Smith, il ranger. E' un western qualunque, senza identità, che potrei benissimo leggere su Lanciostory, Blueberry, Super Totem eccetera. Questo non è Tex.
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Quando chiedevano a GLBonelli se Tex frequentava le donne, lui rispondeva che magari lo faceva tra una storia e l'altra, senza mai che se ne facesse cenno, così chiunque poteva pensare che lo faceva o non lo faceva. Perché queste scene sono inutili per l'avventura. Ma mostrare esplicitamente Kit Carson che va dalla proprietaria del ristorante (e il fatto che non abbiano guardato le collezioni di farfalle tutta la notte lo si capisce nei suoi commenti sulla stanchezza, il giorno dopo) significa rompere questo tipo di narrazione. E trasformare Tex in un altro tipo di western.
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Hai ragione, adesso ci sono. Strano, perché prima non c'erano...
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Qui mancano i commenti di Diablero, che dovrebbero esserci...
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E chi ha detto il contrario? E' proprio come tu dici. Ma un fumetto, un film, eccetera, sono l'opera di un autore. E ogni autore ha il suo stile narrativo. Metti a confronto una pagina di Ken Parker, una pagina di Tex e una pagina della Storia del West. Tu non solo leggi una storia di una pagina per ogni fumetto, ma leggi anche il modo di raccontare, di comunicare, di Giancarlo Berardi, di Gianluigi Binelli, di Gino d'Antonio, rispettivamente. Tutte e tre narrazioni diverse, stili diversi. Ciascuno di loro può cambiare registro, inquadratura, stile scenario, ambientazione, tutto quello che vuoi, ma sono tutti immediatamente riconoscibili appena letta solo una pagina! E' molto raro che, dopo un inizio fiacco, la storia decolli. In questo caso, è una storia fatta male, anche se finisce bene (francamente, non me ne ricordo neanche una di storie così). Una storia fatta bene non deve mai avere inizi fiacchi. Deve catturare SUBITO lo spettatore, o il lettore. Se osservi i classici film western, per esempio, non hanno mai inizi fiacchi. Una storia con un inizio fiacco finisce in modo fiacco, con pochi sussulti. Di solito l'autore del film a episodi è lo stesso, quindi con un trailer si può avere un'idea della sua impostazione narrativa. Certo, poi sono d'accordo con te: stiamo andando troppo OT, quindi chiudiamo qui e ciascuno si legga quello che vuole.
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Mai detto questo su questo racconto, che infatti non ho letto. Ti sfido a mettermi qui il mio post in cui ho affermato una cosa del genere. Ho solo raccolto quello che dicevate voi riguardo a Carson e le donne in generale. Inoltre, mi basta guardare le anticipazioni per capire la storia: le pagine che mettono come anticipazione devono per forza essere rappresentative. Inoltre, guardate che una pagina E' una storia di per sè. Già una pagina fa capire l'impostazione della storia. Provate a guardare una pagina di qualunque fumetto: vedrete che ogni pagina è un modello - in scala minima - della storia intera. Il tipo di dialoghi, il tipo di impostazione dei personaggi, il modo di sviluppare quel tratto di narrazione, il disegno, e cose simili, sono una costante per tutte le pagine di tutto il fumetto. Ecco perchè l'esempio della torta è sempre valido: ti accorgi che è buona dopo solo un assaggio. Se per voi questa è una cosa strana, bè, allora vuole dire che le anticipazioni non servono a niente, quindi sarebbe meglio non metterle. Non ho detto che leggere per intero un fumetto è superficialità. Ho detto che, se devi capire la qualità di un fumetto solo quando arrivi alla fine, senza capire subito se quello che stai leggendo è un fumetto di buona qualità o no, vuol dire che non l'hai letto con la giusta attenzione. Ma temo che sia inutile insistere: per voi ogni fumetto va sempre letto tutto senza mai fare giudizi prima. Io invece i giudizi prima li faccio sempre. Per esempio, sapevo che Caccia all'uomo era una pessima storia - almeno per me - appena avevo cominciato a leggerlo. Mi era bastato leggere il dialogo delle prime tre-quattro pagine tra Tex e il mercante di città: avevo avvertito subito che quello non era Tex. E infatti non mi ero sbagliato: era il Tex di Nolitta.
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Al passato di Carson e Gli Invincibili non mi sarei mai fermato al primo albo. A sfogliarli capivo già che erano ottime storie con ottimi disegni prima ancora di leggerli. Ma vedo che non ci capiamo, quindi la finiamo qui.
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Infatti non hai capito il senso: il trailer ti fa capire com'è il film. Non ti fa vedere il film, però ti fa capire che film è. Non è superficialità, al contrario: è attenzione, è capire il messaggio del trailer e quindi del film. Nel caso del fumetto, è capire il messaggio delle pagine di anticipazione e quindi del fumetto. Non è superficialità capire un fumetto sfogliandolo: è attenzione, acutezza. Comprendi in un attimo il disegno, i dialoghi, il personaggio, il contesto, il tipo di narrazione, eccetera. Credimi: bastano poche pagine per capite tutto il senso di una storia. E capisci se vale la pena leggerla o no. E superficialità invece leggere TUTTO IL FUMETTO PAGINA PER PAGINA per capire solo alla fine se è bello o no. Questo lo si deve capire prima di finirlo. Se non lo capisci prima, vuol dire che lo leggi senza neanche capire cosa stai leggendo. Non lo stai leggendo, guardi solo le figure.
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Mi sa che non hai capito niente di quello che ho detto, ma lasciamo perdere. Chi vuole capire, capisca.
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Black Baron è una storia di decadenza e tragedia. Non è la storia che i lettori di Tex si aspettavano, col ritorno di Mefisto che fa dei piani di vendetta, come nella Gola segreta e Il Drago Rosso. Qui Gianluigi Bonelli, da vero narratore, spiazza tutti raccontando una storia di Mefisto che fa presagire il suo crollo, il suo fallimento, sin dall'inizio. I primi malvagi che noi vediamo sono Loa e Otami. E Otami fa delle magie per vedere il futuro, e queste gli mostrano sempre un futuro fosco, tanto che Loa, sin dalle prime battute, dice: "Se si tratta ancora di future disgrazie, risparmiamelo". La sconfitta di Mefisto è già certa prima ancora che lui appaia. Tutto il contesto parla di follia e decadenza: Jean che fa il folle Baron Samedi con la sua amante Loa, il castello circondato dalle paludi, la musica ossessiva e cupa che fa calmare un folle come Mefisto. I suoi incantesimi, anche se potenti, non portano a un nulla di fatto: non riesce a convincere Yampas ad unirsi a loro, non ha nemmeno il tempo di fare una sua potente invocazione che lo potrebbe salvare dall'attacco imminente di Tex. Non riesce a fare nulla a Tex, solo minacciarlo di andare via con una visione, neanche tanto grandiosa. Lo stesso demone evocato dice che porterà Mefisto a "colui che gli darà la fine", cioè Tex. Il ranger qui rappresenta un destino ineluttabile per un nemico che resta sempre carismatico, ma che vede avvicinarsi sempre più su di sè la fine: una cosa che rende "Black Baron" una storia molto drammatica e indimenticabile. Infatti, GL Bonelli non fa nemmeno incontrare di persona Tex con Mefisto per un ultimo duello, come si sarebbero aspettati tutti: anzi, spiazza i lettori con un colpo di cannone che fa saltare in aria la santabarbara del castello, provocando - forse - la morte di Mefisto. In un attimo. Tutta la faccenda di Baron Samedi, Mefisto, Loa, Otami, Dambo...tutti nemici ben costruiti, spazzata via in un attimo come da un fiume in piena. Spiazzante, come ho detto, ma inevitabile. Il vero protagonista della vicenda è Mefisto coi suoi compari: ora che la storia per loro è finita, è tempo di chiudere il sipario. Lasciando però delle tracce, perchè il GL Bonelli già allora pensava ad un seguito: lo si vede dalla faccenda di Loa, diventata schiava di Yampas, che vuole vendicarsi, e il mistero di Mefisto. Al momento dell'esplosione, lui si trovava nei sotterranei del castello con Jean-Baron Samedi, quindi i lettori pensavano che potevano essere ancora vivi tutti e due. Ma nessuno avrebbe mai pensato a un figlio dello stregone e a Baron Samedi già morto e sepolto... Bonelli sapeva sorprendere e coinvolgere, cosa rara.
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Guarda che le pagine scelte per fare un'anticipazione sono sempre le più rappresentative della storia, senza ovviamente fare delle rivelazioni sui colpi di scena o sequenze significative. Ma descrivono comunque il tono della narrazione. E' quello "l'assaggio della torta" di cui parlavo: quello che fa capire il gusto della torta. Fuor di metafora, il tipo di storia che hai davanti. Tra l'altro, scusa, cosa c'entra la "bassa risoluzione" qui? Sono stato capace di descrivere tutte le scene di anticipazione, non importa quale sia stata la loro risoluzione, e resterebbero sempre quelle anche a una risoluzione altissima. Non è la tecnica di rappresentazione che conta, ma quello che viene rappresentato. Lasciamo stare quindi i tecnicismi. E le tavole di anticipazione non sono tre, ma cinque, tra l'altro. Più che sufficienti per "capire l'atmosfera". Dovrebbe prendersela allora con chi i trailer li fa, non con chi li vede.
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Il trailer ti fa già capire com'è il film. Esattamente come le pagine di anticipazione dei fumetti della Bonelli ti fanno capire il tipo di storie che leggerai. Questo ti fa capire se vale la pena seguire tutto il film, o il fumetto, che vedrai. Nelle pagine di anticipazione che ho visto, su questo fumetto, ci sono: - un tizio coi baffi a manubrio che non conosco che evita stancamente il coltello di un indiano, dopo una discussione che si sarebbe potuta ambientare in un salotto; - il giovane Kit Carson che fa "bang" e abbatte un bufalo. Emozionante come un documentario; - PUM PUM PUM Corna di satanasso WOOOAAH! scene di azioni varie simili a miliardi di altre; - Scena che sembra presa da un romanzo Harmony; - Kit Carson che gli hanno fatto una pera e vede dei tizi con la testa di bisonte che gli parlano. Disegni senza infamia e senza lode (giudizio personale). e ho concluso che non vale la pena di leggere questa storia perchè per me non ha niente da raccontare. I trailer servono per dare un giudizio. A qualcun altro questo trailer sarà piaciuto, avrà comperato il fumetto e lo avrà letto volentieri. Liberissimo, giustissimo. Ma io sto parlando delle impressioni che ha fatto a me, e che sono indipendenti dalle impressioni che hanno fatto ad un altro. E' vero, sono testimone, ho visto diverse donne che sono state attratte dai baffetti di Kit Carson. Non so come sia andata con la donna di questo fumetto, ma sembra sia stata una variante molto più sul romantico, a quanto pare (e lo si capisce anche dalla penultima pagine delle anticipazioni, tra l'altro). Ma la sostanza non cambia molto...
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Un trailer fa capire com'è fatto il film: se promette bene, si va a vedere il film. Se promette male, si lascia perdere. I trailer sono fatti per questo.
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Non è necessario leggere tutto il fumetto per capire che storia è: basta un assaggio. È come una torta. Quando una storia non mi convince dopo una sfogliata, la metto via e non ne parlo più. Quando una storia non mi convince dopo averla letta, ne parlo sul forum, perché la posso descrivere. Stesso discorso se mi è piaciuta: ma sempre dopo averla letta. Quindi non sto impoverendo il topic: neanche ci entro, in questo caso, proprio perché la storia non l'ho letta. Ma dai vostri commenti noto che la mia prima impressione non era sbagliata. Infatti non l'ho fatto. Ho solo parlato di Carson che va a donne, e visto che avevate toccato l'argomento prima voi, ho parlarto solo di quello.
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Non ho letto il fumetto, ma mi è bastato guardare le anticipazioni per arrivare alla stessa conclusione...
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Non aggiunge molto alla storia. Ma adesso finiamola qui perchè siamo OT: qui l'argomento è lo Speciale Tex Willer, non la storia di Devil. Quindi, anche se ne parli ancora, non rispondo più: magari da un'altra parte, ma non qui.
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Mah. Per non andare OT, dico solo la mia su quella storia e poi ciascuno la pensi come vuole. Diavolo Custode è una storia pesante, noiosa, non ha ritmo: la tira troppo alla lunga con delle cose che non si capiscono. Devil si comporta da pazzo visionario e alla fine induce al suicidio una persona aggredendola con crudeltà. Non ci fa una gran figura.
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E' questo il punto: il Diavolo Custode è un'imitazione de L'ultima mano. Certo, è una storia che va sull'onirico, a differenza dell'Ultima Mano, ma all'autore non sarebbe venuta in mente senza L'ultima mano e il ciclo narrativo di Miller, con tanto di ennesima - e inutile - morte di una ragazza in mano a Devil. E nemmeno senza L'ultima caccia di Kraven, vista la fine del cattivo (che addirittura cita l'Ultima Caccia). Fare la fotocopia è più facile che fare delle storie originali: dopo il Passato di Carson, siamo sommersi di vari Kit Carson e i suoi innamoramenti. Dopo Mefisto e Il figlio di Mefisto, siamo sommersi di fotocopie di bassissima qualità tipo la Mefistolata o la mega bosellata di sette numeri che parlava di niente. E si potrebbe continuare. Nello stesso Diavolo Custode, Devil dice al cattivo che lui è una fotocopiatrice umana! L'autore si stava prendendo in giro?