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natural killer

Ranchero
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Messaggi pubblicato da natural killer

  1. Il sanguinamento non è di per sè un'azione violenta, ma la naturale conseguenza di una ferita, comunque sia stata prodotta.

    Se mi taglio la mattina con il rasoio sanguino, ma non c'è violenza.

    Se cado sugli scogli e sanguino non c'è violenza.

    Se mi becco un pugno sul naso e sanguino è conseguenza di atto violento, così come per le ferite da arma bianca o da fuoco.

     

    Allora la violenza sta nel pugno, nella coltellata o nello sparo, non nella rappresentazione del naturale sanguinamento che ne deriva.

     

    Se per evitare la violenza dovessimo bandire oltre al disegno del sangue anche le azioni che lo hanno provocato, beh allora molliamo Tex e leggiamo Topolino....

     

    Scazzottate, sparatorie e uso di lame sono da sempre elemento costitutivo del racconto western e delle storie di Tex. Il fatto di vedere o non vedere la presenza del sangue non aumenta a mio vedere il tasso di violenza o la crudezza delle scene.

     

    E' pur vero che la vista del sangue, reale o simulato, sia pure nei disegni, produce in molti una reazione istintiva di ribrezzo o comunque di timore.

    Io che per motivi di lavoro passo dalle sei alle otto ore il giorno a curare le malattie del sangue non vi faccio caso, ma riconosco che qualcuno possa essere infastidito dalla sua vista anche se mi pare eccessivo promuovere crociate contro la peraltro modica presenza di qualche macchia rossa su Tex

    • +1 1
  2. Una discussione così calda in un topic dedicato a un Maxi  per giunta non ancora uscito mi sembra sinonimo di cambiamento dei tempi.

    Che il rilancio della collana possa passare anche da questo è un dato incontrovertibile e se la pubblicità è l'anima del commercio anche la curiosità è in grado di accrescere le aspettative.

    Apprezzo oltremodo il fatto che Mauro dedichi parte del suo tempo a seguire le nostre argomentazioni nobilitandole con interventi autorevoli,

  3. A questo punto mi chiedo se, senza voler svelare particolari strutturali qualcuno possa aggiornarci sul numero di tavole realizzate da Del Vecchio e a che punto è arrivata la sceneggiatura. L'albo è sempre previsto tra quattro anni o dobbiamo aspettarci uno slittamento?

  4. Ora che borden ci ha rivelato la prossima ventura storia epocale lunga sul Maxi che a quanto dice Carlo sarà realizzata da Del Vecchio e posto che a me va più che bene che sul Maxi si possano leggere storie maxi considerando che tale attributo lo vedo calzare più alla dimensione della storia che al volume dell'albo, tornerei a commentare il Maxi in imminente uscita,oggetto di questa discussione.

    E' vero che conterrà due storie, ma come chiarito da Tito, avranno un filo conduttore comune nella giustizia,tanto da valere il titolo cumulativo La giustizia di Tex.

    Ora qualcuno potrà obiettare che in questo caso ci troviamo di fronte non un albo monografico, bensì antologico in quanto composto da due episodi per quanto entrambi autoconclusivi.

    E' oggettiva la difficoltà di trovare oggi un disegnatore che coniughi la velocità alla qualità richiesta un tempo dagli editori e pretesa oggi dai lettori, per cui dobbiamo rassegnarsi all'idea di trovare in futuro Maxi realizzati a due mani con episodi differenti, ma se una tantum si riesce a farne uscire uno di qualità della lunghezza idonea a definirlo Maxi personalmente non posso che esserne soddisfatto. Se poi la storia raccontata abbia diritto di cittadinanza sulla serie regolare o su una collana extra lo lascio ben volentieri decidere a Boselli.

  5.  

    Credo con la supervisione del curatore, se non sbaglio.

    L'ultima dovrebbe essere Nodo Scorsoio e il Texone di Breccia a non aver subito la supervisione di Boselli.

    Potrei comunque sbagliarmi e aver detto una cavolata

     

    No, però hai dimenticato "Tiro incrociato", in uscita da febbraio, che risale addirittura al 2008. Era stata affidata a Marco Bianchini ma poi gli fu tolta perché Sergio non lo riteneva all'altezza degli standard di qualità e quantità delle pagine da lui richiesti. Nel 2009 fu affidata ad Alessandro Nespolino che arrivato a pag. 68 fu costretto ad interromperla e fu dirottato a realizzare tre numeri di Shangai Devil e il primo di Adam Wild e lo ha completato solo verso la fine dell'anno scorso.

    Secondo me anche Faraci se n'era dimenticato. :D

     

    Approfitto della conoscenza di Carlo sia delle vicende editoriali che immagino del gruppo di disegnatori aretini.

    E' nota la collaborazione di Marco Santucci (matite) con il suo "maestro" Marco Bianchini (chine) su Mister No.

    L'unica storia di Tex realizzata con le stesse modalità dai due disegnatori aretini dovrebbe essere quella di Boselli Omicidio in Bourbon Street poi Santucci è passato su Dampyr mentre Bianchini aveva riferito di aver iniziato la storia di Faraci ambientata nelle foreste a ovest del Colorado in una sorta di caccia all'uomo che vedeva oltre Tex e Carson anche la partecipazione della cavalleria e degli Ute. Personalmente ero convinto che avesse messo da parte quella storia per realizzare il Dylandogone di Gualdoni La sala della tortura e che poi l'avrebbe ripresa in mano. Apprendo solo ora da Carlo che Bianchini non sia stato ritenuto degno di Tex e mi chiedo se collabori ancora in qualche modo con la SBE.

  6. A meno che le due storie non siano collegate torniamo dopo tempo a vedere due avventure sul maxi.

    L'ultima prova di Ortiz che arriva postuma e una nuova chance concessa a Cossu.

     

    Devo dire che la prospettiva non mi entusiasma, ma chissà che la lettura non riesca a farmi cambiare idea...

  7. $_57.JPG   $_57.JPG

     

     

    Originale e ristampa, il sangue in copertina che non ti aspetti nel 400 lire. Che sarà mai!

     

    Il sangue è comparso già dalla ristampa tre stelle L.200

     

    $_57.JPG

     

    Io, come per la maggior parte degli albi in quella fascia, ho una ristampa L.250, naturalmente con il sangue...

  8. Sai anche io ho letto ai miei figli, quando erano in età prescolare i cartonati rossi di Tex al posto delle favole della buonanotte (il loro preferito era, manco a dirlo, Tex contro Mefisto...)

    Oggi che hanno 21, 15 e 13 anni continuano a leggere fumetti, anche per l'ampia disponibilità che trovano in casa, ma a quel che mi dicono, pochissimi dei loro compagni lo fanno.

    Mentre noi tra amici ci scambiavamo fumetti, oggi i ragazzi si scambiano videogiochi per la playstation o per le altre consolle che, se da un lato costano fino a oltre venti volte un albo a fumetti, in compensano durano di più e consentono una maggiore interazione, anche se ti costringono a infinite ripartenze dall'inizio fino a che non superi il livello.

    Sugli ultimi videogiochi tutti sanno tutto, sui fumetti a stento conoscono i principali personaggi.

    Mi diceva un amico che commercia in fumetti usati che la flessione quest'anno si è accentuata ancora e che le uniche cose che ancora vendono sono quattro: Tex, DylanDog, Diabolik e Disney, ma gli acquirenti sono adulti o bambini, gli adolescenti rappresentano una generazione pressoché disinteressata e rivolta ad altro.

    Poi le eccezioni ci sono e lo dimostrano i miei figli ma, ripeto, sono solo eccezioni...

  9.  

     

    I giovani che leggono fumetti ci sono, te lo garantisco. Ne ho incontrati più di quanti mi immaginassi.

    Ovviamente sono molti ma molti di meno di quelli dei miei tempi ma comunque abbastanza da far sopravvivere il fumetto sia pure come fenomeno di nicchia, come dicevo prima.

     

    Dissento. Lavorando tra i giovani conosco abbastanza bene la situazione e quei pochi che leggono fumetti non fanno parte dell'universo bonelliano. Chi legge fumetti oggi, tra i giovani, è una sparuta minoranza: niente a che vedere con i numeri di quando ero giovane io, parlo dei primi anni ottanta, quando con i fumetti noi ragazzi ci si viveva, all'ombra degli adulti, che li leggevano e poi li lasciavano sul divano, perché sapevano che erano ambita preda. E passavano da una generazione all'altra ed era una cosa bellissima. E negli anni settanta, e nei sessanta, l'affezione era ancora più grande. No, oggi non c'è più nemmeno l'ombra di questo clima culturale, per rendermene conto basta che mi guardi attorno. Sarei curioso però di sentire un maggior numero di testimonianze, magari da una provincia all'altra, da una regione all'altra, i "bonelli" li vedete ancora in mano agli adolescenti, le leve del futuro.

     

     

    Devo purtroppo confermare quello che dice Ymalpas.

    Noi siamo stati avidi lettori di "giornalini" per tutti gli anni 60 e 70.

    Negli anni 80 c'era ancora una gran parte di adolescenti che leggeva fumetti.

    Fino a qualche anno fa capitava di vedere qualche adolescente che leggeva Naruto,o comunque Manga.

    Oggi tra le mani degli adolescenti (e pre-adolescenti) non vedo altro che smartphone....

  10. La presenza del sangue nelle tavole, peraltro già vista nell'ultimo color brevi, non rappresenta più un tabù e non c'è pertanto la tendenza  a nasconderlo in una sorta di autoregolamentazione da "Garanzia morale".

     

    La rappresentazione grafica del sangue in questa scena non appare fine a stessa, né un indugiare morboso, ma soltanto una realistica descrizione di quello che è illustrato. Sarà che per motivi professionali sono quotidianamente a contatto con il sangue, ma la sua visione non mi disturba, nella consapevolezza che una ferita sanguina,

     

    Dal punto di vista tecnico poi in questa tavola lo schizzo di sangue che si sovrappone alle linee cinetiche fino a fondersi con l'onomatopea del colpo conferisce alla scena una dinamicità quasi cinematografica che lascia intuire tutta la sequenza non riprodotta del pugno con una sintesi assai efficace.

  11. Che sia Tex penso non possano esserci dubbi.

    D'altra parte in una storia condensata in 48 tavole è difficile lasciare il ruolo da protagonista a un altro che dal modo di agire e di parlare appare identico a Tex.

    Conservo ancora qualche perplessità sulle caratteristiche fisiche (e non solo del volto) ma riconosco che, da quanto visto finora, è realizzato benissimo.

     

    Rispetto al Tex di Serpieri, dove alle anomalie grafiche si sommavano anche deviazioni comportamentali (tra tutte il da me ingiustificabile scalpo dell'avversario, ma non solo), in questa versione Il Tex "diverso" appare comunque più familiare, almeno nei modi (per quanto ci è dato di giudicare dal poco finora visto), ma essendo uscito dalla penna di Boselli questo poteva essere piuttosto prevedibile. 

     

    Se poi la collana si distingue dalle altre pubblicazioni di Tex non solo per il formato, ma anche per interpretazioni differenti e se lo standard qualitativo si mantiene elevato come traspare dalle anticipazioni, sono più che disposto ad accettare gli scostamenti dai canonici paletti passati attraverso l'approvazione di Boselli che rappresenta per noi la maggior garanzia di fedeltà e rispetto del personaggio.

  12. Dopo il protratto OT che mi rendo conto di aver contribuito ad alimentare (e per questo chiedo venia...) ecco un'altra tavola in anteprima del cartonato di Boselli & Alberti

     

    1440420654116.jpg  

     

    Al di là della pregevole costruzione della tavola, fatto salvo che quella che vediamo nella prima vignetta dell'ultima striscia debba essere la famosa Blanche Denoel, mi chiedo se il detenuto che guida la rivolta possa invece essere Tex riconoscibile non fisicamente (va bene l'interpretazione personale dell'autore, ma io ho difficoltà, se quello è Tex, a riconoscerlo...), ma dall'eloquio (non dice PESTE, è vero ma quel TESTA DI VITELLO rivolto al gigante nero...)

  13. AHAHAHAHHAAHUAHAHAUHAHAA!!!!!!!!!!!

     

    Chi è il buontempone.

     

    Dicono che sia anche stupefacente:
     

    28l70xc.png

     

    Mi spiace deluderti ma il prodotto non è ancora registrato per l'uso clinico e non può pertanto essere prescritto...

    L'associazione dell'antibiotico alle tavole di Font non è ancora stata studiata, ma se ipotizziamo una maggior efficacia nel controllo delle infezioni si potrebbe pensare a uno studio clinico per valutare gli effetti dell'antibiotico associato o meno alle tavole di Font o viceversa delle tavole di Font associate o meno all'antibiotico...

  14. L'approccio terapeutico proposto da Sandro non gioverebbe granchè all'eventuale sintomo nevrotico, ma avrebbe un significato di terapia sostitutiva per il prodotto finale che dovrebbe essere assunto dai lettori.

    E in questo caso l'aumentato numero di tavole di Font, sia pure in piccola dose, potrebbe risultare indigesto a chi presenta intolleranza su base allergica o idiosincrasica al prodotto.

    Ma anche a me, che non ho problemi di tolleranza nei confronti del surrogato ipotizzato, non farebbe molto piacere la compensazione della ridotta produzione di Villa con un aumentato ricorso alle pubblicazioni di Font...

  15. Avevo già incrociato questo topic senza intervenire dal momento che l'ipotesi che Tex possa cessare per deliberata scelta narrativa la ritengo priva di fondamento e sensatezza.

    Se la malaugurata fine della testata dovesse essere legata a problemi di mercato per caduta delle vendite sotto il punto di pareggio, nessuno spin off sarebbe a mio parere in grado di risollevarsi, nè se riguardasse uno dei pards, né tanto meno se orbitanti intorno a personaggi come gli ipotizzati MacKenneth e Devlin che possono riscuotere tutta la nostra simpatia, ma finora hanno dimostrato una sostanziale inadeguatezza a coprire il ruolo che rivestono dal momento che sempre si è reso necessario l'intervento di Tex per levar loro le castagne dal fuoco.

     

    Il mio parere è che la serie proseguirà cristallizzata nel tempo come è stato finora, senza pensionamenti di Carson, imborghesimento di Tex, matrimonio e paternità di Kit, emancipazione sociale di Tiger e via discorrendo, fino a quando continueremo a sostenere le vendite. Personalmente auguro a Tex e a me stesso di poter leggere il numero 1000 tra poco più di 28 anni...

     

    Per quanto riguarda Zagor sono anch'io convinto come Carlo che al n.700 ci si arriva, grazie alla consistenza dello zoccolo duro di affezionati che ha clamorosamente consentito, a dispetto di ogni previsione, il proseguimento ad oltranza della pubblicazione della collezione storica a colori ben oltre le 30 uscite inizialmente programmate come banco di prova, cosa non riuscita viceversa alla analoga iniziativa di Dylan Dog che, pur forte di un maggior volume di mercato nel formato classico, si è fermato alle prime 50 uscite programmate. E non vale secondo me la mancata presenza di altre ristampe di Zagor in edicola dal momento che sono convinto che la maggior parte degli acquirenti della CSAC possieda anche gli albi Bonelli...

  16. Il team up (il crossover tecnicamente è una storia che comincia nell'albo di una serie e termina in quello di un'altra) era già previsto con Ken Parker ma non si è è potuto realizzare per motivi squisitamente tecnici di cui si è già discusso tempo fa.

    Incontri con altri personaggi bonelliani attualmente in edicola li vedo difficili (ma non  impossibili) anche perché praticamente nessuno è contemporaneo di Tex.

     

    A me piacerebbe un team up "soft" con qualcuno dei vecchi personaggi western di G.L.Bonelli o col "Ragazzo nel Far West" Tim Carter inventato da Guido Nolitta. di cui chissà quanti lettori di oggi si accorgerebbero. ;)

    Non intendevo un crossover all'americana sul genere DC o Marvel, ma mi riferivo alla possibilità che su una storia di Tex potesse avvenire un incrocio narrativo di situazioni e/o personaggi, non necessariamente principali, caratteristici di altre serie. 

     

    Come ha incontrato Guitar Jim, Tex potrebbe capitare a Hellgate o imbarcarsi su una nave che annovera tra il suo equipaggio qualche vecchio marinaio della Golden Baby di Fishleg o della Dragoon di Honest Joe e tramite flashback far iniziare la storia ai tempi di Zagor e farla concludere a Tex senza un team up reale dei due personaggi.

     

    Kit potrebbe imbattersi nella figlia di Jack Lassalle e Denise Lafitte...

     

    Oppure in una delle sue avventure canadesi nel Manitoba Jim Brandon potrebbe fagli incontrare la giubba rossa Paul Brady che gli racconta del biondo ricercato americano che aveva trovato rifugio a La Rochelle...

  17. Parlare di chitarre in un forum di Tex mi ha fatto tornare in mente il suo incontro con Guitar JIm

     

    tav1_g.jpg

     

    E per tornare in topic mi piacerebbe dopo il n. 700 poter finalmente leggere storie che prevedano il cross over di Tex con personaggi di altre serie che finora si limitano alla tavola realizzata per gioco da Graziano Romani....

  18. Scusate ancora per l'OT......

     

     

    Scusate per l'OT...
     

    Di questo passo, tra quattro/cinque anni il Texone sarà pronto  :D

     
    E dopo del Texone sarebbe buona cosa fargli fare uno stop alle copertine e cartoline almeno per qualche anno per fargli disegnare una bella triplona o quadruplona !!!
    Preferirei di gran lunga una storia sulla regolare che un album di questo tipo, da un disegnatore come VILLA.
     
    In copertina? Fon... ops, ehm, Piccinelli ! :D :D :D :D

     

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    Avresti anche ragione se fossero veramente solo le copertine a farlo rallentare. L'esperienza di altri disegnatori dimostra che al massimo ti fa dimezzare il ritmo, non  passare a 10 pagine all'anno.

    Fino al 2002, otto anni dopo aver preso in mano le copertine, Villa riusciva comunque a garantire almeno 6 pagine al mese e mentre lavorava alle copertine di Repubblica ha comunque consegnato 40 pagine o giù di lì di una storia di Devil & Capitan America per la Marvel, è evidente che non è solo il carico di lavoro con le copertine a farlo rallentare.

    Joevito Nuccio, disegnatore di Zagor ha raccontato che Villa, perennemente insoddisfatto del suo lavoro, rifà più e più volte vignette o intere pagine già completamente disegnate.

    Morale: una tripla di Villa te la scordi ormai anche se smettesse con le copertine o la leggi per il tuo quarantesimo compleanno. :D

     

     

     

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    Affare fatto per il quarantesimo.

    Ma che diavolo è allora l'altro "carico"?

     

    Trattasi di un chiaro caso di perfezionismo.

     

    Possiamo trovarci di fronte a due diversi gradi di perfezionismo: quello "normale" che possiamo considerare un pregio e quello patologico.

     

    Il perfezionista "fisiologico" è colui che ambisce al raggiungimento di standard elevati e si sforza di perseguire la perfezione senza avere contraccolpi sulla sua serenità.

    E questo è il perfezionismo che porta a ottenere ottimi risultati a prezzo di un maggior dispendio di tempo e di energia per il loro conseguimento.

     

    Ma se si eleva al livello di una vera e propria nevrosi ossessiva, che comporta il tentativo di raggiungere traguardi impossibili e solo tale raggiungimento risulta essere gratificante per chi ne è affetto, il perfezionismo cessa di essere un pregio e diventa sintomo di patologia. E il perfezionista in questo caso diventa vittima dei propri ripensamenti ossessivi.

     

     

    Claudio ritengo si trovi ancora nel primo gradino (che altrimenti difficilmente vedremmo regolarmente le sue splendide copertine) ma è bene che faccia attenzione a non superare il limite che sfocia nel patologico...

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