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TWF - Tex Willer Forum

natural killer

Ranchero
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Messaggi pubblicato da natural killer

  1. Ma veramente le possibilità sono quasi infinite.

     

    Siamo sicuri che Lacy e Tull siano effettivamente periti sotto il piombo di Tex nel drammatico salvataggio del piccolo Kit nel campo dei Saks che costò un buco alla spalla a Jim Brandon? Certo li abbiamo visti cadere e dati per morti, ma non si è visto nessuno confermarne il decesso, nè tanto meno seppellirli....

  2. La magia di Zhenda appare ben poca cosa se paragonata a quella di Mefisto,  ma quest'ultimo potrebbe rendere la "collega" assai più potente con lo scopo di creare un'azione diversiva atta a distrarre Tex. Sarebbe però più uno strumento che una reale alleata. Del resto Mefisto ha sempre mostrato di preferire l'alleanza dei neri signori delle tenebre a quella degli uomini.

    Un eventuale coinvolgimento di Zhenda potrebbe non richiederne il sacrificio finale, avendo  la possibilità di essere semplicemente rispedita al suo esilio sulle montagne.

    Viceversa potrebbe morire Mefisto il quale appare essere ormai dotato di passaporto con biglietto di andata e ritorno tra la vita e la morte di durata illimitata che gli consente di varcare le soglie dell'inferno indifferentemente nei due sensi.

  3. La mano di Burningbullet è sempre più sciolta e fa bene a tenerla in esercizio.

    Anche in questa vignetta comica i tratti essenziali dei pards sono ben impressi, pur trattandosi di uno schizzo e cominciano ad assumere una fisionomia definita che consente di riconoscere i personaggi rappresentati e al contempo il tratto di Samu.

    I suoi progressi da quando ha iniziato a postare i suoi disegni sul forum sono evidenti e tanta costanza merita i nostri sinceri complimenti.

    In questo caso oltre all'aspetto grafico è riuscita anche la costruzione della vignetta con Tex che osserva con disappunto la disavventura del pard tradito in questo frangente dalla gola! L'espressione del Vecchio Cammello che si soffia la mano ustionata è veramente esilarante.

    Bravo Samu!

  4. Primo albo di una tripletta che si annuncia da ricordare. Ci fa subito scervellare a cercare il nemico nascosto, e qui non so perché ma mi è venuto in mente il Leopardo Nero con il suo complice Pierre, comunque inutile azzardo perché Boselli ci stupirà. 

     

    Ipotesi piuttosto suggestiva.

    Intanto perchè il castello del Leopardo Nero si trovava i n Canada, non molto lontano da Winnipeg, dove operava il trafficante Madison fornitore di armi per l'esercito di pellirosse di Louis Laplace. La vera eminenza grigia della vicenda era il viscido Pierre Gaul, la Voce del Grande Re. 

    Ora l'impresa fallì per l'intervento di Tex e di suo figlio Kit.

    Tutti e tre i succitati protagonisti sono apparentemente morti:

    Madison in seguito all'esplosione di un pacco bomba con il quale gli ex complici intendevano fargli pagare il tradimento dopo che Kit l'aveva consegnato alle Giubbe Rosse.

    Il Leopardo nero travolto dall'esplosione del suo castello dopo che, abbandonato da tutti, ne aveva avviato l'incendio.

    Pierre Gaul l'abbiamo lasciato ferito nel sotterraneo del castello dove era stato sorpreso dal Grande Re nel tentativo di dileguarsi con buona parte del tesoro dopo aver constatato che le sorti del Regno di Laplace erano destinate ad andare in fumo ad opera di Tex.

    Proprio Gaul che riteniamo possa essere finito con il suo padrone nel crollo del castello in realtà potrebbe essere sopravvissuto, magari riportando danni fisici per l'incendio,il crollo e l'esplosione, magari riuscendo a portare via parte del tesoro. E sicuramente la sua nemesi fu Tex, prima come Aquila della Notte nella riunione dei capi dove costringe Pierre a ingoiare il rospo, poi come ranger nel dare il colpo di grazia definitivo al loro progetto.

    E allora Pierre Gaul potrebbe possedere tutti i requisiti indicati per rivestire il ruolo del personaggio misterioso.

  5. Ecco la copertina definitiva del primo volume della SBE Tex Vendetta indiana.

     

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    Copertina storica di Galep del n.179 Assalto al Treno nella versione aggiornata per la collana tutto Tex, con una grafica moderna che dà grande risalto al logo e al nome degli autori. Contiene tre storie scritte da GLBonelli e disegnate da Ticci

     

    Vendetta indiana (1968) – Il sanguinario colonnello Arlington massacra i pacifici Utes di Black Elk. Soltanto Nashiya, figlia di Nuvola Rossa, sfugge alla carneficina e chiede aiuto ad Aquila della Notte. Ma anche dopo la destituzione del colonnello, l’intrepida ragazza continua la sua battaglia alla ricerca della vendetta.

    Il massacro di Goldena (1969) – Giunto a Goldena tallonando una gang di trafficanti d'armi, Tex raddrizza la schiena a Fraser, un baro che, scacciato a frustate dalla città, spinge i sanguinari Apaches di Wa-Ha-Tah a compiere un autentico massacro a Goldena.

    Assalto al treno (1975) – Dopo aver inchiodato una banda che aveva assaltato un treno per depredare una cassa d'oro dell'esercito, Tex e Carson organizzano l'evasione da Yuma di Carver, un superstite della gang, per scoprire dov’è nascosto il bottino della rapina.

     

    Tex. Vendetta indiana 
    di Giovanni Luigi Bonelli e Giovanni Ticci
    16x21, B., 448 pp., b/n
    ISBN 978-88-6961-012-7
    Euro 15,00

     

    http://www.sergiobonelli.it/gallery/39024/Tex---Vendetta-indiana.html

  6. Io a questi particolari sto attento. Mi piace ritrovare del realismo nelle cose che disegnano i nostri autori di Tex. Qualcuno lo può ritenere pretenzioso, altri possono ritenere farsesca questa richiesta di maggiore accuratezza. Per me il Venturi che ti disegna  il quartiere cinese di Frisco per come appariva, Civitelli che si getta sui libri per riprodurre con cura maniacale la città di Boston o la città vecchia di Phoenix... Mi aspetto da un artista come Dotti la città di New York così com'era, perché anche la città è protagonista della storia. Sono rimasto preventivamente deluso che la storia di Chicago fosse stata destinata a Repetto, pure non sono sicuro di come poi l'abbia resa graficamente, ma in cuor mio resto dubbioso. Majo disegna Austin ed è quella, caspita, è un piacere vederla, un elemento aggiunto alla storia, mi arrabbio quando si (forse è lo stesso Borden) parla di togliere i tralicci, eh no li lasci, perché li togli? Per dirla tutta, la Winnipeg di Font mi fa l'effetto dei tepee e dei totem nella riserva navajo, del copricapo a piume tra gli apaches. E' vero che in passato si sono commesse delle leggerezze, che la Frisco di Letteri così come quella di Villa (ritorno di Barbanera) non hanno nessuna pretesa di illustrare storicamente quelle città, ma i tempi sono cambiati, si sta andando in una direzione nuova, più attenta e rigorosa. E se ci sono proteste che qualcuno chiama derive farsesche, forse il Font della prossima storia sarà indotto a una maggiore cura. Non siamo tutti clienti del barbiere, non siamo tutti lettori che non si pongono domande, che leggono l'albo e lo mettono da parte ad impolverarsi finché qualcuno non passa a cestinarlo. La cara Atha insiste nel cercare le vignette che dovrebbero confutare tutto l'insieme di idee che mi sono fatto a proposito della Winnipeg fontiana. Eppure ho ribadito che di edifici in muratura nell'albo ce ne sono tanti, ma l'impressione generale è che Font abbia semplicemente disegnato una cittadina classica del west, di quelle che è abituato a disegnare di solito: manca in lui quel lavoro di ricerca che si accollano certi altri artisti, d'altronde non potrebbe permettersi 30 o 40 tavole al mese...
     
     
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    Infatti se guardi l'immagine e la vignetta, non noti che sembra addirittura "fotocopiata" ? Quanti minuti ti ha preso la ricerca su google immagini ? Quanti minuti ha speso l'autore a dare una visione personale dell'edificio ? Siamo sicuri che quella è la prospettiva esatta richiesta da Boselli nella sceneggiatura ? Ma non è una colpa, anche così, uguale alla foto, non sono io che brontolo. Il problema della Winnipeg di Font non è l'ospedale, se tutto il resto fosse come l'ospedale, mi concentrerei su altri aspetti, il fatto è che mi ritrovo anche immagini come questa:
     
     
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    Siamo sicuri che il quartiere generale della North West Mounted Police di Winnipeg sia questa "cosa" in legno ? Anche questa vignetta è ricavata da libri o internet? L'insegna, con quei caratteri, mi ha fatto sobbalzare dalla poltrona durante la prima lettura. Onestamente, vorrei chiedere a Carlo Monni, sono quasi sicuro che in linea generale condivide le stesse aspettative, se questa non la ritiene anche lui il frutto della faciloneria e non della ricerca. A paco ordonez che la crociata la fa in difesa di Font e contro di me, vorrei chiedere qual'è il segreto alchemico che gli fa ammirare il rigore estetico dei marmi di Michelangelo e i disegni di Font. A meno che l'arte non la si ami a prescindere, succede nella religione, nella politica, nello sport, perché non nell'arte?

    Non sono sicuro che la sede delle Giubbe Rosse di Winnipeg nella realtà fosse così, ma sono sicuro che così è stata disegnata la prima volta da Ticci nel 1970 nella sua Avventura nel Nord e evidentemente questa è la fonte di Font.

    • +1 1
  7. Dopo il primo commento nel quale ho accuratamente evitato spoiler torno sull'argomento per commentare alcuni aspetti.

    Poichè qualcuno potrebbe non avere ancora letto metto sotto

     

    Il coinvolgimento di Tex e dei pards appare come una mossa suicida. L'eventuale intervento dei nostri sarebbe stata una ipotesi alquanto remota, come risulta evidente anche dall'accoglienza riservata dal giudice ai due Kit. Dunque andare a svegliare il can che dorme è stato un palese errore strategico del dominus della vicenda. L'espediente allora rivela l'unica utilità di far entrare in scena i nostri, da RRobe, pur nel rispetto della tradizione che si era ripromesso di rispettare, era lecito aspettarsi una trovata più originale.

     

    La debolezza e lo scarso acume di tutti gli scagnozzi della banda messa su dal dottore è veramente disarmante e indipendentemente dal colore della loro pelle danno tutti la sensazione di entrare in scena esclusivamente per consentire le azioni topiche di Tex disseminate nell'albo, tutte fedeli all'icona tradizionale del ranger, ma poco funzionali allo svolgimento della trama.

     

    Positivi invece i dialoghi che Recchioni gestisce efficacemente mettendo in scena Tex e i pards che dicono quello che nell'immaginario collettivo ci si aspettava che dicessero

     

    Una buon lettura per trascorrere piacevolmente il tempo, ma non certamente un capolavoro. RRobe dice di avere già in testa un'idea da proporre al Bos... speriamo sia quella buona!

  8.  

    - il recupero dell'uso delle gambe da parte del Kid. Natural non lo escludeva già tempo fa, commentando I Giovani Assassini: ma, approfittando del nostro Doc forumista, volevo chiedergli se possa essere realistico un tale recupero.

     

     

    Come già spiegavo nel topic di Giovani Assassini la possibilità di recupero di un tale deficit non è irrealistica, infatti in assenza di lesioni il danno può essere determinato dalla sola compressione midollare e la reversibilità della paresi è inversamente proporzionale alla durata della compressione: prima si risolve e maggiori sono le possibilità di recupero, mentre più passa il tempo e maggiori sono le probabilità che il danno diventi irreversibile.

    Questo vale oggi in clinica nella vita reale, era un po' più difficile nel far west dove la sorte più probabile era quella di soccombere per complicanze infettive o per l'emorragia,ma non è inverosimile che  Rodelo possa essersela cavata.

    E se non è inverosimile nella realtà a maggior ragione non lo è nella fantasia senza necessità di scomodare miracoli, prodigiosi interventi o cause soprannaturali. 

  9. Finora la maggior parte dei commenti verte sull'identità del personaggio misterioso e sul gradimento dei disegni di Font.

     

    L'intervento di Betta ci riporta sulla sceneggiatura che borden ha sapientemente organizzato per far crescere l'attesa.

     

    Molti hanno sottolineato come la lettura abbia richiesto un tempo superiore alla media e anche questo è un elemento che conferma la complessità della trama.

    Di solito personalmente non gradisco i personaggi nell'ombra, spesso espediente narrativo abusato, ma in questo caso ben venga un elemento in più a distogliere l'attenzione da quello che per me continua ad essere il principale motivo di interesse di questa storia: Kid Rodelo ha meritato la fiducia concessagli al termine della precedente storia o i legittimi dubbi di Tex non erano privi di fondamento? Abbiamo già avuto modo di verificare l'ambiguo comportamento del giovane assassino e sappiamo dalle anteprime che seguendolo Kit andrà verso il suo destino nella chiesa sulla collina di Selkirk. L'ipotesi di Betta di un possibile riscatto di Kid Rodelo che si sacrifica per Kit non mi pare un'idea del tutto da scartare.

  10. Un altro che se ne va!

     

     

    Dopo essersi ritirato in compagnia dei suoi pennelli la sorte ha deciso di portarselo via proprio alla vigilia della notte di San Lorenzo.

     

    E se è vero che le stelle cadano quando se ne vanno i migliori, stavolta è caduta la stella di Fernando Fusco.

     

    E se ancora vale la possibilità di esprimere un desiderio alla vista della caduta di una stella il mio, contravvenendo alla regola, mi sento di renderlo pubblico...

     

    vorrei avere la possibilità di rileggere una delle tante magnifiche storie da lui realizzata in uno dei prossimi volumi da libreria che la SBE ha in preparazione.

     

    E mentre lui da lassù ci guarda intingendo il suo pennello direttamente nell'arcobaleno a noi resta il conforto di poterlo ricordare rileggendoci una sua storia...

     

    Adios amigo!

    • +1 1
  11. Come ho scritto prima Font o lo ami o lo detesti.

    Ognuno è chiaramente libero di esprimere le proprie impressioni,ma tenendo presente che le impressioni tali rimangono, senza assurgere a verità assoluta.

    Io, come altri sul forum, apprezzo il disegno di Font per quello che le sue tavole esprimono.

    Su Tex è ormai un disegnatore abituale e sempre con storie di elevata qualità e la sua bravura è documentata dal vasto consenso interazionale.

    Il fatto che nell'ultimo decennio abbia dedicato a Tex tanto tempo della sua attività lo considero con molto favore e invito a riguardare le sue tavole con maggiore attenzione.

    Capisco e non contesto che possa non piacere ma da qui a considerare caricaturale il suo disegno mi sembra un po' eccessivo.

     

    Chi volesse leggere qualcosa del maestro spagnolo extra Tex consiglio tra le sue ultime opere la storia medievale scritta da Marazano,  Eloisa di Montfort

     

     

    Eloisa-cover.jpg

  12. Una curiosità indipendente dalla storia che stiamo leggendo.

     

    Selkirk vanta attualmente una prestigiosa casa di cura per le malattie mentali operante dal 1871 quando venne ospitata in un antico edificio nel Penitenziario di Lower Fort Garry. Dopo un temporaneo trasferimento nel penitenziario di Stony Mountain la casa di cura tornò a Lower Fort Garry nel 1885 fino alla apertura del Manitoba Asylum nel maggio 1886, primo nucleo della casa di cura che è stata progressivamente ingrandita negli anni.

     

    Data la contorta personalità di alcuni personaggi della storia che stiamo leggendo, chissà che qualcuno di loro anziché finire sottoterra o nelle patrie galere non possa essere accolto in questo storico manicomio che fino al 1886 faceva parte della struttura penitenziaria...

  13. Al di là delle speculazioni circa l'identità del personaggio misterioso e dei disegni di Font che ho già commentato ritorno sulla discussione per alcune considerazioni sul versante testi. La storia arriva abbondantemente preannunciata come sequel di Giovani assassini e lo stesso autore ci comunica che si tratta di una vicenda complicata.


    Il destino dei superstiti Dallas e Rodelo sotto la tutela del gambler Mike Foster e la stretta sorveglianza di Jim Brandon

    La guerra di campanile tra le città di Winnipeg e Selkirk per il predominio nella provincia del Manitoba

    Un villain chiaramente identificato nell'ambizioso e privo di scrupoli direttore della Compagnia delle pellicce Grant e un altro misterioso che siamo chiamati a riconoscere sulla base di indizi seminati nella sceneggiatura

    Un quartetto che appare meno unito del solito, ancora con gli strascichi e i dubbi lasciati dalla famosa e contestatissima votazione che per la prima volta ha visto Tex cedere democraticamente al parere della maggioranza anche andando contro le sue convinzioni, con un Kit (Willer) sempre più vittima dell'ammirazione e del fascino di Kid Rodelo, con l'altro Kit (Carson) che appare meno lucido del solito, probabilmente anche lui alle prese con i dubbi generati dalla precedente decisione e il solo Tiger Jack che nel suo silenzio appare conservare la solita capacità di giudizio e, si spera, di azione

    E in questa situazione di incertezza si aggiungono i dubbi di Jim Brandon non pienamente convinto della buona condotta dei tre esuli americani.

    E ulteriore incertezza borden aggiunge con la presenza del personaggio misterioso la cui esistenza al momento non è percepita dall'ignaro quartetto che oltretutto si lascia facilmente ingannare, almeno apparentemente, dalla simulazione di Rodelo che riesce a nascondere il più che prevedibile recupero della funzionalità motoria.

    E l'ambiguità del Kid porta ulteriore incertezza nel clima generale, cosa sa realmente della situazione? ne è coinvolto e se sì fino a che punto? chi è il fedele amico nero unico depositario del suo segreto riacquisto dell'uso delle gambe fino alla drammatica e inattesa scoperta fatta dalla sorella? e ancora cosa lo spinge a Selkirk proprio nella notte in cui Tex e Carson iniziano a smuovere le acque in questa cittadina? e della sua doppia personalità quale finirà per prendere il sopravvento?

    E l'albo si chiude con un angoscioso raduno nella chiesa di Selkirk dove sotto le potenti note dell'organo suonate dal nuovo arrivato stanno per celebrarsi le esequie dei primi due malcapitati avversari che pensando di sbarazzarsi facilmente dei rangers sono spediti al creatore dalla (finalmente) tempestiva azione di Tex

     

    Borden mescola sapientemente tutti questi ingredienti, portando avanti la storia con un intreccio appassionante che ci lascia alla fine della lettura tante incertezze e la voglia di leggere il seguito, con la consapevolezza che la nebbia inizierà verosimilmente a dissiparsi soltanto nel terzo conclusivo albo.

  14. Font è un grande disegnatore dal tratto molto particolare per il quale non esiste una via di mezzo, o piace moltissimo o lo detesti.

     

    E' innegabile che abbia caratterizzato storie memorabili quasi sempre scritte da borden e anche questa sua undicesima fatica Texiana promette di essere annoverata tra gil episodi da ricordare.

    Da Gli assassini (Texone 98) a Nei territori del Nordovest (Maxi 2001) passando per La legge del deserto (Almanacco 2000) prima di approdare sulla serie regolare con I Lupi rossi, Colorado Bell, Morte nella nebbia, Terre maledette, La mano del morto, Mezzosangue (unica sceneggiata da Ruju) e Giovani assassini la sua rappresentazione del west ha accompagnato episodi di Tex che restano scolpiti nella memoria e che ne fanno oramai una delle matite caratterizzanti della saga nel nostro secolo.

     

    Per tante di queste storie il giudizio è stato ridimensionato proprio per il particolare aspetto grafico dato da Font nella realizzazione delle tavole. 

     

    Per quanto riguarda la storia attuale i suoi disegni su questo primo albo mi sono piaciuti e apprezzo anche il suo sforzo di limitare il ricorso a pochi tratti essenziali nella realizzazione dei personaggi ottenendo un disegno che appare più curato, conservando nel contempo la sua peculiare capacità di rendere le ambientazioni western con estremo senso di immediatezza ed efficacia.

  15. Se per Nemesi intendiamo la personificazione della giustizia, Tex è stato la nemesi di una infinità di avversari e in questo senso la direzione di azione è sempre irreversibile dalla parte della ragione a quella del torto.

     

    Se intendiamo Nemesi nella accezione di vendetta che ripara i torti attraverso la punizione dei colpevoli, svuotando il termine dal contenuto intrinseco di giustizia, allora ecco che la direzione può divenire reciproca nel senso che la vendetta non si misura in termini di ragione o torto, ma si dirige dalla parte che si ritiene offesa a chi di tale offesa è stato artefice.

     

    Se infine estendiamo il significato di Nemesi a quello di acerrimo nemico è evidente che la reciprocità diventa assoluta per cui ognuno dei contendenti diventa la Nemesi dell'altro.

     

    Con il proseguimento della lettura probabilmente sarà più chiaro quale significato abbia voluto dare Boselli alla parola.

     

    Quanto alla volontà di escludere a priori da questa storia il ritorno di personaggi creati da altri autori, non sono sicuro che Mauro  possa essersi posto il problema in questi termini con una decisione che di fatto limiterebbe le possibilità narrative in una vicenda che l'autore stesso definisce complessa.

     

    In questo momento penso che l'ipotesi di ciascuno di noi possa valere esattamente quanto quella di tutti gli altri, poi uno solo avrà avuto ragione e non è detto che si tratti di chi si è già esposto in questa discussione.

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