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Bella illustrazione Sandro, l'acquerello dato sulla china con una sapiente scelta cromatica esalta la tavola rendendo ancora più arido il deserto inondato da una luce accecante con il sole sulla linea dell'orizzonte. I due pards hanno l'aria di riuscire a trattenere a stento i cavalli davanti alla macabra apparizione.
PS certo che i conquistadores non erano propriamente equipaggiati per attraversare il deserto!!!!
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L'acquisto da parte mia è assolutamente fuori discussione, sarebbe la prima volta che non prendo un Tex inedito negli ultimi 40 anni...
La lettura di una storia può dare più o meno piacere a seconda di come si sviluppa la trama o della realizzazione grafica, ma finora ho sempre preso ogni inedito al suo arrivo in edicola.
E' chiaro che non tutto piacerà, e sarebbe penso impossibile, ma in ogni caso la curiosità supererà da parte mia ogni possibile pecca grafica e/o narrativa.
In definitiva non saranno i disegni di Diso a impedirmi di leggere un Tex.
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Confermo di aver avuto la stessa impressione.
Ho riletto la prima parte di Alaska sull'ultimo TexGold concentrandomi soprattutto sull'aspetto grafico dal momento che la storia, essendo molto recente, la ricordo bene.
Anche per me il formato e la colorazione giovano molto alle tavole che appaiono tonificate e meno "terribili" di come le ricordavo.
Che si possa prendere in considerazione Fernandez per un prossimo Color?
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L'antro della tortura
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Pietro Gamba Tex - La Piovra. Dipinto a mezzatinta
Una curiosa situazione di Tex alle prese con il mostro marino
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Ciao John è curioso che continuiamo la discussione noi due, mentre chi dovrebbe essere più interessato a far conoscere cosa realmente possiede non si è più fatto vivo. Hai ragione tu sullo scarso valore delle ristampe in senso lato, ma se mk avesse albi censurati o non, spillati a o anche solo similspillati il discorso cambierebbe molto perchè si sposterebbe in un ambito prettamente collezionistico dove le valutazioni sono spesso sorprendenti!
N.1 spillato
e il suo retro
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Gilbert è stato sicuramente un grande e anche il suo contributo a Tex rimane tra le migliori espressioni della sua arte.
Il suo Tex somigliava a lui
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No John, le ristampe sono tante e in ogni caso la TreStelle è uscita prima (1964) della tuttoTex (1985)
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Fatto e letto, ma il TWM mi piace di più
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Ciao a tutti ragazzi!
Ho dei numeri di Tex dal primo numero fino al duecento, quasi tutti di prima ristampa e solo qualche numero della seconda ristampa sono quasi tutti in buono stato, avete un idea di quanto possano valere?
Vi ringrazio in anticipo
Ciao masterking21, cosa intendi esattamente per prima e seconda ristampa?
Perché se intendi le ristampe con autorizzazione 478, la prima non censurata e la seconda censurata, gli albi pur non essendo prima ed. valgono molto di più di quanto pensa John Deere.
Prova a mettere delle foto nella sezione mercatino dove possiamo continuare la discussione. Ciao.
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A pensarci bene, data anche la ben nota scarsa documentazione disponibile allora, potrebbe anche darsi che Galep inizialmente si sia ispirato al più familiare modello del cavallo anglo arabo sardo
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Fortunatamente, caro Mauro, non mancano certo altri spunti per farci vivere avventure in flashback di Tex raccontate magari intorno al fuoco di un bivacco mentre le ombre si allungano... Convengo che Lilith per quanto cara possa essere ai nostri cuori, ora come ora non offra nuove interessanti idee da sviluppare in una trama avventurosa, se poi la famosa idea dovesse accendere la lampadina, noi saremo pronti a leggere l'eventuale storia che dovesse derivarne.
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Bella presentazione John, però nell'immaginario western hanno molto più appeal i mustang, cavalli selvaggi senza padrone che gli indiani cavalcavano a pelo e i caw-boy si sfidavano a domare. Il Mustang ha costituzione robusta e aspetto poco elegante, ma è lo specchio dell'avventura. Ha un'altezza variabile dai 137 ai 152 centimetri presenta un treno anteriore poco imponente(collo corto e lunghi stinchi tondi) con una discreta linea del dorso e profilo diritto e convesso tipico del Berbero, groppa obliqua e la coda ben attaccata. Il corpo risulta quindi appiattito con il tronco corto e stretto. Il mantello più comune è il sauro seguito dal baio, ma i più affascinanti sono i chiazzati a fiocchi di neve come gli Appaloosa, o i pezzati come i Paint Horse, ma nel far west non mancavano anche palomini e buckskins e naturalmente i morelli come il nostro Dinamite.
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Anche io non trovo assolutamente fuori luogo la sequenza della rissa alla locanda quantunque appaia scollegata e probabilmente non funzionale allo sviluppo della storia. E' una situazione altamente in linea con la serie, dove il lettore si aspetta che l'ingresso dei nostri in un saloon o affini, possa scatenare situazioni simili, che hanno il pregio di vivacizzare il racconto con scene di azione dove i pards si comportano come noi ci aspettiamo da loro. La scena in questione, ben inserita in quel momento della sceneggiatura risulta, da parte mia, apprezzabilissima per concepimento e realizzazione. E che diamine un po' di sano Tex, ogni tanto ci vuole e in ogni caso non mi pare che distragga più di tanto dalla trama principale che resta comunque piuttosto intrigante.
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Al di l' della plausibilit? della sopravvivenza, il mancato ritrovamento del cadavere di un presunto immortale lascia aperto più di uno spiraglio a un suo non improbabile ritorno...
Da un punto di vista 'anatomico' non così improbabile, pare. Almeno così ha sostenuto uno laureato in antropologia fisica o-come-si-chiama-quel-corso a cui ho descritto la scena proprio per chiedergli se era plausibile.la sua stessa salvezza è uno stratagemma a dir poco improbabile
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Beh, io tendo a immedesimarmi nel personaggio, perciò il mio Tex è 182 cm per 85 kg (magari meno massa grassa e più muscolatura del sottoscritto)Calzo, pardon calza 43-44...
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Ciao Tito, complimenti per l'albo di questo mese, del quale ho apprezzato il ritmo della sceneggiatura, come ho scritto nel commento alla storia. Una piccola curiosità, per il nome del protagonista ti sei ispirato per caso agli Slade, storico gruppo hard rock degli anni 60-70? La musica, immagino, rientra ancora nei tuoi interessi, o sbaglio?
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Il ricatto di Slade ci propone un racconto dal ritmo serrato ricco di azione
dal prologo che ci mostra il feroce, cinico e scaltro Slade che bracca la sua vittima prima di trovare quello che sarà il filo conduttore di tutta la vicenda (le prove che accusano il governatore Madison) e nel serrato succedersi delle sequenze dal primo scontro con Tex nella città morta, al rapido ambientamento nel carcere, alla fuga orchestrata con l'appoggio del perfido Maxwell, desideroso di volgere a proprio vantaggio la situazione, al brillante siparietto alla posada dove i nostri regolano alla loro maniera gli insolenti quanto ignari attaccabrighe, alla seconda fuga di Slade dal tranello di Maxwell, al ritrovamento del fuggitivo da parte di Tex distolto però dall'arrivo degli sgherri di Maxwell che consentono la terza fuga a Slade che, mentre un piccolo esercito si appresta a dargli la caccia, trova rifugio in un modesto ranch nel quale proseguirò verosimilmente la storia, trovando l'epilogo
Il tutto reso molto efficacemente dal disegno di Bruzzo che mantiene la promesse delle tavole diffuse in anteprima. Giudizio finale rimandato alla conclusione, ma personalmente rimango soddisfatto sia dalla sceneggiatura ad alto ritmo di Tito (anche se forse indugia troppo sulle debolezze di Carson formato brontolo, ma assai efficace quando chiamato all'azione) sia, come detto, dalla realizzazione grafica. -
Il problema sta nel fatto che Diso continua a disegnare Tex come se fosse Mister No.
Piuttosto che adattarsi al modello Texiano, l'ha trasportato nel suo scenario, confondendo un personaggio con l'altro e mantenendo inalterato il suo stile, senza tentare di avvicinarsi a canoni maggiormente Texiani.
Non discuto la qualità del disegno, ma la sua poca vicinanza al Tex che noi tutti conosciamo e preferiamo. -
Ticci dimostra di saper maneggiare i pennelli e gestire i colori assai meglio di quanto traspaia dalle copertine, pur belle, della CSAC TexGold. Che dire?Basta contemplare!!!
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Perchè doveva andare in stampa il capolavoro di Lito Fernadez :malediz...La cosa divertente è che vi lamentate della velocit? di Diso e della sua presenza costante quando la sua ultima storia è di quattro anni fa.
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La selezione di tavole in anteprima proposte per questa storia ci offre la possibilità di immaginare lo sviluppo di di una trama caratterizzata da numerose sequenze d'azione dove i nostri non risparmiano piombo. Particolarmente riuscita la prima vignetta vista dall'alto del tentato arresto della banda di turno. Bella la tavola della chiesa dove i fasci di luce danno un senso e molto equilibrio all'insieme con una efficace distribuzione dei neri. Nella terza tavola Tex che emerge dalle acque sorprende oltre gli avversari anche il lettore. Dell'ultima tavola invece non mi convince molto il Tex-John Wayne della penultima vignetta. Complessivamente Bruzzo promosso a pieni voti, ma conserva margini di miglioramento!
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Dopo il promettente inizio del primo albo Pasquale Ruju porta a compimento egregiamente la storia di Wasape. La coppia Tex/Carson agisce in sintonia con Tex che assurge comunque e in ogni circostanza al ruolo di leader incontrastrato con la complicità di un Carson che non sfigura. Sia nel soccorso alla carovana che nella difesa della città di Scotsville l'abilità dei nostri fa da contraltare alla scarsa capacità di combattere degli abitanti che con la loro pessima mira sembrano alimentare la leggenda dell'immortalità di Wasape che culmina con la tavola di pag 57 che lo vede attraversare indenne la main street sotto una girandola di spari, sprezzantemente ridimensionato da Tex nella tavola successiva. Ci si avvia quindi all'epilogo che vedrà in sequenza la mesta fine del gatto (Zimmer) e la volpe (Crane) con quest'ultimo tradito dalla eccessiva fiducia nel suo Sharp che si rivela purtroppo per lui mal riposta grazie a una prodezza balistica di Tex e il primo facile preda di Carson; e Wasape costretto a prendere atto della sua mancata invulnerabilità dopo aver visto i suoi guerrieri calare drasticamente di numero, prima per le perdite subite negli scontri precedenti poi per la defezione dei rinsaviti ex alleati Tonkawa, finisce per accettare la sfida di Tex in campo aperto e nonostante i suoi trucchi finirà per soccombere per lasciar posto alla propria leggenda; il grande manipolatore mister Johnson rimane incastrato alla fine proprio mentre sta per brindare al successo dei suoi piani. I disegni di Garcia Seijas sempre all'altezza contribuiscono alla riuscita della storia che scorre fluida fino alla fine con leggerezza senza imprevisti colpi di scena, riservati alla parte iniziale che vedeva il coinvolgimento di Fort Worth.
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Dal momento che il mio commento del 7 agosto è scomparso per i noti problemi, lo rimetto oggi
Letto tutto d'un fiato Delta Queen (NK-07-08-14)
COVER
Ottimo disegno che Claudio Villa ha realizzato con la solita maestria. Essendo uno speciale e per di più a colori, trovo più che giustificato variare rispetto alle copertine della serie regolare, ma avrei preferito una colorazione più acquerellata e leggera. Apprezzo la scelta di riportare due situazioni diverse, come avvenuto per l' Appuntamento con la vendetta, con un Tex in primo piano che appare molto illuminato, con i riflessi della camicia addirittura abbaglianti, fortemente contrastato dalla immagine di fondo che raffigura la navigazione notturna del battello. L'insieme finisce per assumere ai miei occhi un aspetto da locandina cinematografica vintage molto efficace.
In seconda copertina il commento introduttivo è anonimo, mi piacerebbe conoscere il nome dell'autore? una piccola firma in calce non avrebbe guastato!
Il lancio pubblicitario in terza mi piace moltissimo e mi ricorda i vecchi albi.
La quarta, molto ben realizzata, mostra una grafica decisamente superiore alla copertina penalizzata dalla scelta troppo spartana del titolo e dal logo COLORTEX che non mi piace, ma è questione di gusti personali.
SOGGETTO
L'intreccio di due vicende distinte che nascono e si concludono a bordo della Delta Queen fino a fondersi senza confondersi si sviluppa mostrando due tipi di umanit? che popolano il battello a fare da sfondo allo svolgimento della trama.
SCENEGGIATURA
Ancora un grande prova di Mauro Boselli che riesce a costruire un crescendo di tensione narrativa mostrando prima il reclutamento di Lucas da parte della bella e feroce Aline e poi i metodi sbrigativi di indagine dei quattro pards che portano alla uccisione del responsabile materiale dell'omicidio del ranger prima di portare l'azione a bordo della Delta Queen, vera protagonista della storia. Buona alternanza di scene di azione con un Carson in gran forma e tutto il quartetto impegnato a svolgere la sua parte con ruoli ben definiti. Interessanti e al solito ben caratterizzate le figure di Lucas e del gambler Demarest, ben assortita la banda che controllava il battello e le attività collaterali, piacevoli altre figure di contorno a bordo sia tra i ricchi viaggiatori che tra i passeggeri di terza classe. Ben caratterizzati anche gli Atakapa soprattutto la regina Aline e il fedele Tanikan. Spazio anche alle donne che pur recitando un ruolo da non protagoniste lasciano il segno.
Buona la gestione del concitato finale che ci regala due personaggi memorabili in Lucas e Demarest e Tex applica la sua ragionevole e indiscutibile giustizia.
DISEGNI
Civitelli si conferma abilissimo disegnatore e realizza tavole che rasentano la perfezione senza rinunciare, sia pure ricorrendovi in misura ridotta, al suo caratteristico effetto retino su tavole nate per essere colorate, ma non per questo meno curate in fase di inchiostrazione. Tutto è realizzato con meticolosa precisione nel suo inconfondibile tratto.
COLORI
A mio avviso assai gradevoli, ben coniugati al disegno, senza provocare eccessiva distrazione n° penalizzazione delle tavole. Anche qui condivido in pieno la scelta di una colorazione classica rispetto ad altre tipologie più moderne che si sarebbero distaccate eccessivamente dalla tradizione.
Complessivamente lo considero il migliore dei 5 color finora pubblicati.
[Maxi Tex N. 17] Alaska!
in Maxi
Pubblicato
Ok, parziale riabilitazione ma, a scanso di equivoci, basta così.