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natural killer

Ranchero
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Messaggi pubblicato da natural killer

  1. Dopo le ultime prove di Pasquale Ruju sono fiducioso che possa aver imbastito una nuova buona trama. Diso, assai efficace su Mister No, possiede un tratto che mal si concilia con Tex, soprattutto nella resa della fisionomia de personaggi, ma ha il pregio della costanza che lo ha portato dal suo esordio nel 2003 con il Maxi Figlio del vento alla realizzazione della sua quinta storia, rappresentando una costante ormai sul Maxi che ha visto tutte le sue storie a eccezione d Nella terra dei Klamath (Almanacco 2004). Per quanto poco da Tex sarà sempre meglio di Fernandez!!!

  2. Grazie Sam per avere riproposto la discussione sulla storia ormai imminente. Avevo già commentato la copertina del primo albo nell'apposito topic prima che sparissero i post delle ultime settimane (non so se saremo in grado di recuperarli) Nell'attesa di poter commentare la storia che comunque dalla presentazione si preannuncia interessante esprimerò il mio parere sulla cover del secondo albo in "anteprima copertine" con la speranza che il gruppo si riformi presto. Ciao.

  3. Al tuo posto farei così: comprerei oggi l'albo (prima che vada in resa se lo prendi in edicola) e dopodomani quello successivo, così potrai leggere una storia che a mio parere merita, almeno per quanto espresso nella prima parte. Oppure puoi attendere i nostri commenti definitivi sull'intera storia, ma potresti poi avere maggior difficolt? a trovare il primo albo. Per quanto mi riguarda io compro l'albo la mattina che esce, con il mio edicolante che lo deve tirar fuori dalla cassetta delle consegne... l'attesa di un mese è già troppa per me.

  4. Immagine postata

    Bella cover del n.167 della CSAC che però non ha niente a che vedere con l'inedito attualmente in edicola.


    E' possibile, ma non lo affermo con certezza, che in redazione al momento di decidere il titolo dell'albo sia sfuggita la precedente pubblicazione del volume con lo stesso titolo, dal momento che si è evitato di riproporre titoli storici ai volumi della CSAC appare strano che l'inedito esca con un titolo già utilizzato per una collana di Tex, anche se di altro editore. Soprattutto considerando che le storie contenute sono completamente differenti.

  5. Anche nell'edizione norvegese, che esce tuttora in leggero ritardo a quella italiana (? in vendita l'albo Takeoya, corrispondente al nostro L'isola delle nebbie) per un certo periodo le copertine di Galep sono state alternate acopertine realizzate appositamente per l'ed. norvegese, anche se a differenza di quanto avveniva in Svezia dove le copertine erano ispirate ai film western, la presenza di Tex era assicurata.
    Riporto alcune cover del 1994 anno in cui vennero pubblicati 17 albi con frequenza trisettimanale le cui copertine vennero realizzate da Galep (8 albi) che aveva realizzato tutte le precedenti, da Villa (4 albi) che ha disegnato tutte le successive. Le rimanenti 5 copertine del 1994 sono di Pavlovic Boro.


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  6. L'immagine mi è venuta un po' grande... L'albo di 128 pagine corrisponde più o meno al n.203 Il cawboy senza nome che contiene la fine della storia QUATTRO SPORCHE CANAGLIE di G. Nolitta-E. Nicol' e l'inizio del capolavoro I RIBELLI DEL CANADA, di G. Nolitta e F. Fusco In entrambe le storie nolittiane Tex si muove in assenza dei pards e il volume in svedese mi ha dato lo spunto per rileggerle entrambe (in italiano) appena rientrato. La copertina come tradizione svedese non raffigura Tex.

  7. Tex è stato pubblicato anche in Svezia
    In sintesi, ci sono quattro serie pubblicata in Svezia:
    prima serie 1950 "Seriemagasinet"
    Seconda serie 1962/1963 ?Tex Willer è Trio Serien°
    terza serie 1971/1982 "Tex Willer - Kansas Serien "
    quarta serie 1982/1984 "Buffalo Bill"

    La quarta serie corrisponde alla edizione congiunta europea che è stata pubblicata in diversi paesi.
    La serie continua fino a metà degli anni '80, ma nel 1977 cambia la copertina da cui scompaiono i disegni di Galep per essere sostituiti da quello di un artista svedese locale. Cambia anche il formato (gli album sono più grandi).

    In un recente viaggio a Stoccolma ho recuperato un numero della serie kansas

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  8. Buona domenica Mauro. Cosa pensi di questo:http://www.repubblica.it/ambiente/2014/07/...1/?ref=HREC1-21Ciao Marco

    Il cattivo esempio viene sempre dagli Hualpai. :indianovestito:
    Quelli che sulla base delle nostre letture Texiane abbiamo sempre considerato come i rozzi e fanatici Hualpai in confronto con i più evoluti e fieri Navajos, si rivelano oggi nella vita reale assai più tecnologici e imprenditoriali rispetto ai rivali. Ma come avveniva nel west di Tex, non sarà che anche nella realtà di oggi si celino i soliti speculatori che godono dell'appoggio di politicanti corrotti?
  9. Non ho detto che la sceneggiatura lasci dei dubbi, ma che il piano architettato dal Clan dei complottisti fosse alquanto fantasioso ed "ottimista", in quanto legato al verificarsi di una serie di fortunose coincidenze. Per dire, favorire la fuga del Comanche (il quale di certo non avrebbe ammesso ai Comanches di essere stato aiutato, e avrebbe dunque compiuto un'impresa già tale da riabilitarlo agli occhi dei suoi) mi sarebbe parso molto più sicuro e lineare. Anche perchè gli indiani non leggono i giornali, tanto che (vedasi duello finale dell'albo) sono tutt'altro che assuefatti alla "famosa" storia dell'immortalit?.

    Su questo punto hai ragione, ma in questo caso il destino (Ruju) ha fatto si che per quanto azzardato il piano della resurrezione abbia funzionato. Qualcosa mi dice che lo stesso destino farà in modo il resto del piano crolli miseramente ad opera di Tex e Carson.
  10. In effetti, Herbert Addison sarebbe un altro di quei (tanti) personaggi che non mi dispiacerebbe rivedere, anche per via del caratere non sempre decifrabilissimo. Quanto all'assente per antonmasia, ossia Pat Mc Ryan, in quuesti giorni mi è venuto da fantasticare sulla sua assenza: che nel frattempo abbia messo su famiglia e radici da qualche parte nel West?

    Credo non sia più un mistero. Il vecchio Pat dovrebbe ricomparire nella storia ambientata a New York che vedrà il ritorno del Maestro, di Nick Castle e chissà chi altro.
  11. Di se e di ma è lastricato l'inferno. Le cose sono andate esattamente come abbiamo letto e visto.1) nessuna complicazione immediata si verifica durante la finta impiccagione perchè le cose erano pianificate per bene provocando soltanto l'incoscienza del condannato;2) tanto che Wasape non si risveglia, n° si muove nell'immediatezza dell'esecuzione (nonostante la necessaria foto di Zimmer che ne documenta l'esecuzione);3) I barellieri (e gli astanti tutti) non si accorgono della finta morte dell'uomo perchè nessuno ne constata l'avvenuto decesso valutando respiro e battito cardiaco sul corpo esanime (il rigor mortis interviene più tardivamente, così come le ipostasi e le chiazze ecchimotiche, elementi tutti che servono per stabilire l'ora del decesso) poich? dubito che le esecuzioni sommarie e dimostrative seguissero un protocollo di accertamento di avvenuto decesso;4) Wasape si risveglia in tempo per sistemare i soldati, sopraffatti dalla sorpresa e probabilmente anche se non esplicitato c'era qualcuno pronto a dargli una mano se necessario, oppure gli stessi soldati erano coinvolti e non l'avrebbero ostacolato, ma Wasape non sapendolo li toglie di mezzo;5) Wasape non è a conoscenza del trucco (vista che viene mostrato palesemente convinto di essere stato miracolato). Non mi pare che la sceneggiatura costruendo questa sequenza di eventi lasci dubbi e se così ci viene presentata la storia è IMHO più che accettabile al pari della individuazione da parte di Tex delle armi utilizzate nel finale dell'albo per eliminare i militari coinvolti.

  12. Anche sul fatto dei buchi da "colt 45" ci sarebbe da ridire: la "colt" è una "colt" il "45 colt lungo" è un calibro... di armi in calibro 45colt ne era ed è pieno il mondo (la remington 1875 e la S&W schofield per citarne due a caso non fatte da colt) fucili compresi (il winchester 73 per esempio) quindi al limite analizzando un cadavere si potrebbe scoprire il calibro della pallottola (45 appunto) ma non certo il modello di arma che l'ha sparata.

    Il diametro del fo?ro d'ingresso non corrisponde al diametro del proiettile per effetto dei fenomeni di retrazione indotti dalle fibre elastiche della cute, presentando più spesso dimensioni minori. Per risalire al calibro esatto è dunque necessario il ritrovamento del proiettile se la ferita non era trapassante. Non risulta nella storia che i cadaveri siano stati sottoposti ad autopsia, per cui gli elementi a disposizione sono l'ispezione dei corpi e il ritrovamento dei bossoli sul terreno. E in questo caso sia Tex che i militari dovrebbero facilmente riconoscere il tipo di arma usato. Hai perfettamente ragione quando affermi che gli indiani avevano molta più dimistichezza con le pistole di quanto si sia portati a credere, ma poich? ci troviamo in una storia di Tex dobbiamo contestualizzare la situazione con il mondo Texiano e non con quello reale. Non entro nel merito della distinzione delle singole armi dove hai già dimostrato una competenza ben superiore alla mia, però il fascino delle armi inesistenti ingenuamente utilizzate nelle prime storie di Tex continua a essere impresso nella mia fantasia.
  13. Vedo anch'io di buon occhio storie che spaziano nel puro fantastico con esseri non umani, stregoni, mummie, immortali.

    Condivido in pieno. Questo è il motivo per cui da oltre quarantanni continuo a seguire Tex e Zagor. Su Tex l'elemento misterioso, magico, fantastico e sovrannaturale rappresenta un filone (non limitato alle storie con Mefisto, Yama e El Morisco) ben collaudato e gradevole con i suoi canoni definiti e limiti che gli autori finora sono sempre riusciti a rispettare.
  14. Ciao Pasquale, da nuorese a nuorese ti faccio i miei complimenti sia per il texone che hai scritto per Roi sia per la storia di Wasape che si dipana molto texianamente (non so se si usa, ma è un avverbio di sintesi...) e lascia la curiosità di vedere come va a finire. Bentornato su TEX. Ah dimenticavo la domanda... quando scrivi una sceneggiatura conosci già il nome del disegnatore che sarà chiamato a realizzarla? Immagino che per il Texone, tagliato su misura per Corrado Roi, fosse così, ma lo è sempre?GrazieMarco

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