Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

natural killer

Ranchero
  • Contatore Interventi Texiani

    2882
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    39

Messaggi pubblicato da natural killer

  1. Salve a tutti ragazzi! Non so se questo e' lo spazio adatto per questa domanda, ma eventualmente i moderatori la sposteranno... Volevo chiedere a chi lo sapesse se Luigi Corteggi lavora ancora alla Sbe o se si sia ritirato... In piu qualche cenno biografico su di lui, se possibleVisto che su di lui e su tanti altri non vi e' uno straccio di informazione su imternet... Grazie in antcipo.... ;);)

    Il mitico Cortez da quasi quarantanni alla SBE, Direttore Artistico con ruolo di supervisor mi risulta essere ancora una delle colonne portanti della casa editrice e dovrebbe partecipare in questi giorni a CASALECOMICS: OMAGGIO A SERGIO BONELLI , nona edizione della kermesse fumettistica piemontese.
  2. Anche io ho molto amato le storie con Mefisto e ho apprezzato anche le prime due con Yama. Ma già l'ultima di GLBonelli e Galep, L'ombra di Mefisto (n.265-268) dell'82, iniziava a mostrare quella deriva indicata da Chunz verso il fantastico spinto. La storia di Nizzi, Mefisto! (n.501-504) a distanza di venti anni, pur impreziosita dai disegni di Villa, appare IMHO troppo forzata. Attendiamo adesso l'annunciato ritorno sperando che Boselli riconduca la storia in canoni più classici, evitando deragliamenti e ulteriori fughe in avanti e possibilmente introduca una variante al canovaccio di catturare vivi tutti i pard lasciando a noi solo il dubbio di come Tex avrà ancora una volta ragione della malvagia entit? padre-figlio-spiriti, grottesca rappresentazione di una sorta di Trinit? negativa.

  3. Sai negli States si barcamenano tra sensi di colpa e ricerca del business e gli indiani si prestano bene ad alimentare entrambe le situazioni. Concordo con te nell'inquadrare l'articolo di Grazioli nel contesto che hai descritto. Il mio intento era solo quello di documentare ulteriormente l'esistenza del povero bisonte bianco che, come appare nella tua foto, ha un aspetto decisamente mansueto e meno taurino di quello dell'animazione che usiamo spesso nel Forum.

  4. Secondo me la questione principale non è il contesto o l'ambientazione, dall'iper-realismo al fantastico "spinto", in cui Tex si trova ad agire, ma la necessit? che mantenga tutte le sue caratteristiche. Quante volte restiamo perplessi davanti alla interpretazione grafica di diversi disegnatori (ohib?, ma quello non è Tex...) salvo poi riconoscere il personaggio dal suo agire, dal modo di parlare e comportarsi in scena (caspita, ma allora è proprio Tex...)Per questo io ritengo che la cosa imprescindibile sia che Tex mantenga tutte le caratteristiche che ce lo hanno fatto conoscere e apprezzare, senza mostrare cedimenti nel carattere, nella personalit?, nell'abilità e, perchè no, nella fortuna che lo portano a trionfare e assicurare prima o poi la giusta punizione a chi la merita, indipendentemente dal fatto di dover affrontare uno o molteplici avversari che lo sfidano con mezzi comuni o straordinari fino al fantastico estremo, purch? abbia la possibilità di rispondere colpo su colpo fino ad assestare quello vincente. Non sono per il realismo assoluto o per il verosimile a tutti costi, ma basta che le argomentazioni siano plausibili, anche quando sconfinano nel magico o nel soprannaturale, elementi da sempre radicati nel mondo di Tex. A lui possiamo concedere la fiducia quando da solo ha la meglio su venti avversari o sul fuorinorma comune. Situazioni entrambe poco probabili nella realtà.

  5. Pellerossa in festa ?Ritorna l'era del bisonte bianco?In migliaia arrivano da tutti gli States per rendere omaggio al cucciolo immacolato. La sacerdotessa: "? un segno divino"Oscar Grazioli - Mar, 31/07/2012 - 10:17I bisonti e gli indiani (pellerossa). Un connubio immortalato nelle pagine dei libri, nelle immagini dei film (si pensi a Balla coi lupi) e non certo per amore di fantasia, ma perchè la storia delle popolazioni indigene d'America, prima dell'arrivo del Grande Distruttore ?viso pallido?, è permeata da questa specie di simbiosi, sacralizzata dall'enorme rispetto che si dovrebbe alla principale fonte di cibo. Non furono certo gli indiani a distruggere le mandrie selvatiche di ?buffalo? del Far West, ma, come la storia c'insegna, l'avidit? e la stupidit? dei vari Buffalo Bill che si vantava (ed era vero) di avere ucciso, da solo, 4.000 bufali in quattro anni. L'avanzata della ferrovia pretendeva il suo tributo di sangue: di bisonti e d'indiani. Sabato scorso, centinaia d'indiani hanno vestito nuovamente i loro abiti cerimoniali e hanno battuto, ancora una volta sui vecchi tamburi dei nonni, per onorare la nascita di uno dei più rari animali del mondo: il bisonte bianco. Lo hanno chiamato con un lunghissimo nome (Yellow Medicine Dancing Boy), com'? consuetudine degli indiani ed è nato, in una fattoria del Connecticut occidentale, lo scorso 16 giugno. Molti indiani pellerossa considerano la nascita di un bufalo bianco un evento sacro agli dei e un simbolo di speranza e unione da loro inviato in terra. Altri lo considerano un avvenimento sacro tout court. Secondo la scienza ufficiale la nascita di un bisonte bianco può essere stimata attorno a un esemplare ogni dieci milioni. Mister Fay, il fortunato contadino nella cui fattoria è nato Yellow Medicine, assicura che la prova del DNA (i contadini sono molto più pragmatci degli indiani) conferma che non c'è stato alcun incrocio con le mucche, quindi il bisonte è di linea pura e non è semplicemente un albino, ma un vero e proprio ?buffalo? bianco. Il che probabilmente vorr? dire un bel po' di dollari garantiti nel prossimo futuro. E così, mentre i membri della tribù dei Lakota muovevano dal sud Dakota, altre centinaia di pellerossa, dai Mohawk ai Cayuga, s'incamminavano verso la fattoria del prodigio, dove Mister Fay si fregava le mani molto paganamente, osservando con ossequio religioso le donne dalle tuniche colorate e i bambini attendere il loro turno di visita oltre lo steccato. Alcune donne, oltre alle tuniche, indossavano i braccialetti, le piume e gli stivali dei leggendari Lakota Sioux, orgogliose discendenti di quel Cavallo Pazzo che, seppure alla fine sconfitto, impart? una lezione storicamente indimenticabile a Custer, nella celeberrima battaglia del Little Big Horn. Nel frattempo arriva anche la stampa e Mister Fay, che ha un bisonte tatuato sulla spalla destra, si concede volentieri: ?Sono un po' sacro anch'io per loro, perchè sono colui che ha cura di Dancing Boy?. Cosè Fay ha praticamente officiato la cerimonia, nella giornata di venerdì, assieme ai più anziani e ai maggiori rappresentanti delle tribù, facendosi interprete presso gli dei nel chiedere di riparare ai danni subiti dai corpi e dalle menti di uomini, donne e bambini venuti a vedere il sacro evento. Sabato, mentre la pioggia batteva il terreno, Marian White Mouse, della tribù Oglala, ha detto alla folla che la nascita del bisonte bianco è un segno del profeta, in questo caso la Donna Bufalo Bianca, che conceder? il suo aiuto per tenere lontani conflitti e carestie.

  6. Ho ripreso la lettura degli inediti nel 2005 e sono nove anni, quindi, in cui ho sempre puntualmente comprato l'albo di Tex.

    Se gioco con la memoria, esclusi gli anni che avevo smesso proprio di leggerlo, non ricordo di aver mai aspettato una settimana prima di avvicinarmi all'edicola, beh questa volta è successo, alla fine l'albo l'ho preso ieri sera che ne ho avuto l'occasione, altrimenti avrei aspettato chissà quanto ancora.

    Parliamoci chiaro, la storia è una di quelle del miglior Boselli, perfino ironica, ma questi disegni su Tex sono una mazzata nello stomaco.

    Con l'albo di Tex ho preso anche quello di Zagor, l' il disegnatore non so nemmeno come si chiama, è un signor disegnatore! beh questo per dire che in Italia i bravi disegnatori che non ti disegnano scarabocchi pure ci sono.

    Mi chiedo quanto la logica del non lasciare "buchi" nella collezione mi spinger? comunque all'acquisto. Verr? il momento che, raggiunta quota 650 o 700, dir? basta a questa politica suicida della SBE. Non l'avrei mai creduto possibile, ma questa settimana di assoluta indifferenza  verso la storia non ancora letta che mi aspettava in edicola, mi ha provato che ce la posso fare.

    VOTO: Quattro.

    WOW Sandro (bette duro....)

    Io leggo ininterrottamente Tex e Zagor dal 1972 senza interruzioni, compreso il periodo nero di Zagor, e si può dire che ne ho visto di tutti i colori.
    Il tratto di Font è indubbiamente molto caratteristico e capisco che possa non piacere, ma dopo aver toccato il fondo con Alaska i disegni di Font hanno sicuramente risollevato la media (il tuo quattro mi sembra eccessivo) anche se personalmente preferisco Dotti, per limitare il confronto con l'ultima storia.
    Condivido l'apprezzamento per il disegno di Giuseppe Prisco sull'ultimo episodio di Zagor, che possiede uno stile più classico. Segnati il nome perchè penso che lo rivedremo.

    Non riesco a immaginarti saltare un Tex....

    Adiosu Marco

    PS gli altri utenti perdonino le interferenze dialettali....

  7. Le due storie (Alaska di Tex e La congiura degli dei di Zagor) hanno in comune lo sceneggiatore e l'espediente dei trampoli, ma differiscono naturalmente per sviluppo della trama, per ambientazione e SOPRATTUTTO per realizzazione grafica con disegni all'altezza ad opera di Marcello per Zagor e assolutamente insufficienti per Tex (studio Fernandez)

  8. Il Tex di Magnus è stato un evento realizzato con una cura estrema del particolare e dell'estetica. Il risultato rasenta la perfezione e Tex appare IMHO credibilissimo. Che poi sia diverso dal Tex di Galep mi pare ovvio, così come diversi sono i Tex di tutti i disegnatori che lo hanno interpretato negli anni. Magnus è stato sicuramente uno dei maggiori interpreti del fumetto e il suo talento si è pienamente espresso anche nella sua ultima fatica, il Mitico Texone La valle del terrore.

  9. Dai ragazzi, sono solo un paio di vignette, in cui peraltro le nudit? della ragazza sono ben velate dall'acqua. Non facciamo troppo i bacchettoni :DAltrimenti che dire della scena - più lunga ed esplicita - in cui Dawn si spoglia, in "Nei territori del nord ovest", storia di più di 10 anni fa? Insomma, un mezzo seno (ripeto: velato) una volta ogni morte di papa che male può fare - specie se, come in questo caso, serve alla narrazione?

    Hanno ragione Paco e West10. La scena non è gratuita e peraltro è piuttosto "castigata" dal momento che non mostra molto di più della bella Esmeralda, che nuotava nelle stesse condizioni in una sequenza di ben nove strisce, nella storia de Il tesoro del Tempio (nn.76-77) nei magistrali disegni di Guglielmo Letteri, pubblicata per la prima volta a strisce nella serie Pueblo nel 1965...
  10. Avete ragione. Poter avere e leggere l'intera storia in un unico volume è sicuramente un bel vantaggio sotto molto aspetti. D'altra parte così è stato per gli speciali, che nella collana storica a colori sono stati riproposti come in origine (a parte il colore naturalmente). La scelta di spezzare invece le storie dei maxi nasce forse dalla eterogeneit? dei due formati (maxi e almanacco) per cui probabilmente la scelta è stata di sommare il numero di pagine dei maxi e delle storie degli almanacchi e dividere il tutto per 30 (il numero previsto di uscite). In Brasile una delle ristampe, la serie TEX EDI??O HIST?RICA (con copertine di Claudio Villa che corrispondono alle cartoline allegate a Tex Nuova Ristampa), propone storie che seguono lo stesso ordine del Tex italiano, però ogni volume è più grosso (260-350 pagine circa) ed è articolato in modo da comporre storie complete. Nel n.1, ad esempio, ci sono 736 strisce (quelle pubblicate in Italia dal settembre 1948 al febbraio 1949). Non so se in Italia sia mai stata presa in considerazione l'idea di una ristampa cronologica con queste caratteristiche. Finora molte storie originariamente a puntate sono state ripubblicate in volume unico da Mondadori sia nel formato classico (oscar e supermiti) che gigante e a colori (cartonati)

  11. Torno on topic per commentare le due storie d'esordio. La ballata di Zeke Colter, che considero un gioiello nella saga di Tex, con un Nizzi sorprendente per l'approccio "poetico" e per la caratterizzazione di due personaggi come Zeke e Anatra Zoppa, splendida coppia resa benissimo dal disegno di Renzo Calegari, non certo sminuito dalla colorazione. Oklaoma è ormai un classico e più la rileggo, più la trovo convincente. Il disegno di Letteri, in gran forma nel rendere ognuno dei numerosi personaggi inseriti nella grande corsa da Berardi, lo preferivo, a dire il vero, in bianco e nero.

  12. Buongiorno Mauro. Ho letto in un'altra sezione del forum, relativa alla storia Golden Pass, una dichiarazione di Sergio Bonelli che mi ha colpito:[... nelle vesti di soggettista, anch'io non ero particolarmente in forma, in quel momento: come sempre succede ai narratori in cerca di una nuova idea, sfogliavo impazientemente tutti i miei volumi sul West americano e consultavo attentamente tutte le enciclopedie del cinema, sperando che si ripetesse il "miracolo" già accaduto in altri casi, quando anche una didascalia o un semplice fotogramma erano bastati a farmi scattare la molla dell'invenzione. Nonostante gli sforzi, però, non riuscivo a mettere insieme quella che, nel nostro gergo, si chiama "scaletta", overossia il canovaccio della storia. Nel frattempo, Aurelio, forse per dimenticare i suoi problemi fisici, lavorava a tutta birra, e io, come mia abitudine, non potevo sopportare l'idea che un illustratore professionista rimanesse inattivo anche un solo giorno, per colpa dello sceneggiatore...]La mia domanda è questa:succede ancora oggi che una sceneggiatura incompleta venga affidata al disegnatore, senza che sia stata definita neanche la scaletta?e ancora:come ti sei trovato a intervenire in una storia in progress non tua per condurla a conclusione?Grazie Marco

  13. La storia conferma l'ottima impressione che ho avuto fin dalle prime tavole anticipate da borden. Disegni assolutamente all'altezza di una storia che scorre dura e piena di azione, con Tex che fa Tex e mantiene ancora incertezza sull'evoluzione. Resto in attesa dell'epilogo per vedere quanto diverger? da quello che ho immaginato.

  14. Naturalmente li prender? anch'io per proseguire la mia collezione (ho la storica a colori completa di Tex, Tex speciali e storie brevi oltre naturalmente alla altrettanto completa regolare costa bianca, Texoni prima serie, Maxi e Almanacchi e Color). Ho preso l'abitudine di confrontare le tavole originali con quelle colorate. Personalmente preferisco quelle in bianco e nero, ma avere anche la versione a colori mi sembra un modo di arricchire la collezione. Per quanto affascinanti non sono in grado di inseguire collezioni più vintage come striscie, albi d'oro e raccolte varie. Certo se ristampassero un'anastatica della 1-29 a prezzi accessibili.......... per ora mi accontenter? della collezione a colori!

  15. Probabilmente l'intento di Berardi è stato quello di enfatizzare la trappola dei bari ai danni del "pollo", che nell'euforia della vittoria non si rende neanche conto della presenza del quinto re, facendo così apparire ancora di più l'ingenuità del ragazzo e rafforzandone la figura di vittima predestinata al raggiro. Un po' come Pinocchio con il gatto e la volpe....

  16. Una storia, di cui (mi sembra) non si parla tanto forse perchè non tanto conosciuta è la storia in cui Tex in solitario se la vede con i potenti e ricchi allevatori capeggiati dal colonnello Watson.

    Definire poco conosciuta questa storia di Nolitta e Fusco mi suona strano. Ti ricordo che è stata anche ripubblicata nella collana Cartonati Mondadori col titolo I dominatori della valle. Per quanto atipica, per via delle situazioni che hai citato, rimane una storia memorabile. Pensa solo alla devastante intrusione di Tex nel paradisiaco giardino del poco amabile colonello
  17. Scusa, sono stato poco chiaro io. La leggenda a cui mi riferivo non è contenuta nel libro Sette frecce, indubbiamente più sulle corde di Manfredi, ma nel libro ?White Buffalo Woman è A storybook based on Indian legend' di Christine Crowl e fa riferimento a una delle tante leggende indiane. Grazie per la risposta.

×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.