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TWF - Tex Willer Forum

Burningbullet

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Messaggi pubblicato da Burningbullet

  1. Attenzione, adesso si parla di naso, ma in realtà è stato solo un elemento ripreso più volte per discutere qualcosa di un pò più profondo, ossia sul fatto che in diversi non riconoscono il vero Tex nella fisionomia che ha ritratto l'artista. Se ho letto bene, il succo del discorso è che quasi per tutti Breccia ha fatto un buon lavoro, ma in diversi non sono riusciti ad identificarsi nel loro beniamino di sempre, il che ci sta perché si può dire di tutto salvo che il viso del Tex disegnato da Breccia ricordi quello di Villa, Ticci o Galep autori ai quali la stragrande maggioranza dei disegnatori odierni fa riferimento per illustrare le storie della serie regolare e non.

    La domanda è:
    "i lettori cosa si aspettano dal disegnatore invitato per il Texone? un Tex molto personalizzato come potrebbe essere quello di Font, Alessandrini, Bernet, Breccia oppure che pur infondendo la loro personalità si riallaccino in qualche maniera alla fisicità e fisionomia del Tex più classico come possono aver fatto Seijas, Brindisi, Gomez, Magnus, ecc.. ?

    • +1 1
  2. Un Texone dal punto di vista grafico davvero intenso ed intrigante.
    Atmosferiche e molto belle le sfumature date dalle retinature manuali. Ho apprezzato moltissimo anche la scomposizione artistica della gabbia in diverse nuove varianti che hanno dato un tocco di dinamismo e respiro alla storia.
    La caratterizzazione di Carson è molto audace e grottesca, ma mi è piaciuta perché in qualche maniera mi ha ricordato il buon vecchio cammello.
    Diversamente quella di Tex non mi ha molto convinto, lo sguardo è quello di Tex, ma il viso mi è sembrato un pò "Hulkizzato"(se mi si passa il termine senza offesa :) )e invecchiato, personalmente lo preferisco con linee leggermente più morbide e gentili e che pur mantenendo una propria personalità richiamino in qualche maniera il Tex che conosciamo. Ovviamente si sa che questa serie è caratterizzata anche da interpretazioni più personali.

    Il tema della storia classico trovo sia sempre qualcosa di affascinante.
    Mi è piaciuto il modo di Faraci nell'imbastire i dialoghi che non sono mai troppo pesanti e copiosi, ma direi neanche scarni. A mio modesto parere, dicono il giusto senza appesantire, così da rendere la lettura scorrevole e al tempo stesso offrono alle immagini stesse di raccontare la storia e di essere gustate.

     

    Ad inizio lettura avrei detto che la lettura si sarebbe conclusa in maniera diversa, invece per ciò che riguarda le sorti di Kintpuash e di Hooker Jim tutto si dirige verso la realtà storica.

     

  3. Le altre le avevo già viste sul forum non volevo creare dei doppioni.
    Comunque di questa immagine mi piace molto l'effetto del sole che sbuca da dietro la roccia, lascia una sensazione molto vivida, si percepisce
    quasi l'accecamento dei raggi solari come nella realtà.
    Civitelli è uno specialista nel ricreare gli ambienti.

  4. Ho apprezzato molto la storia,
    in particolare la scelta dei dialoghi snelli ma non per questo superficiali, una storia ricca di azione, molto raccontata dalle immagini e meno dai dialoghi, che ho letto più velocemente rispetto ad altre storie, ma che non considero un punto di demerito, anzi una possibilità di assaporare una maniera diversa di raccontare una storia western.
    Un pò dispiaciuto solo per la morte del cecchino dal mantello nero sul tetto..
    :( che mi era simpatico. :)
    In questa storia mi è piaciuta molto la chiara distinzione tra bene e male, con un Tex roccioso e deciso a sconfiggere il nemico che non è uno in scale di grigi ma nero.

    Leggendo questa doppia ho avuto il sapore di una storia classica, ma raccontata con uno stile odierno.

    Davvero belli i disegni di Dotti, apprezzabili in particolare le sue inquadrature e la capacità di rendere l'azione vivida con i vincoli della gabbia bonelliana che impone delle vignette ben distaccate mai con linee oblique o sovrapposizioni che potrebbero favorire un intenso dinamismo.
    Le sue mezzetinte realizzate con il pennello quasi scarico di colore sono veramente particolari e donano alle vignette un valore aggiunto.
    E che dire delle numerose vignette "sotto" la pioggia? Mi hanno tenuto letteralmente incollato all'albo.
    I suo cavalli insieme a quelli di Andreucci sono quelli che apprezzo di più nella serie.
    Si nota uno studio davvero accurato della bestia e del suo movimento.
    Mi ha convinto molto anche la rappresentazione grafica della protagonista femminile in particolare sulle scene finali.
    Solo qualche neo qua e là ne primi piani di Tex e Kit Willer, alcuni mi sembrano ancora leggermenti incerti.


    Disegni : 9
    Storia: 8.5

  5. Secondo me è una buona idea non solo per il fatto che si ripubblichi una rarità del genere, ma anche perché così facendo si incrementano le pagine dedicate al fumetto e si snellisce il comparto redazionale che, personalmente, ho trovato sempre un pò ingombrante sulla collana "almanacchi".

    Complimenti alla SBE per la scelta, e spero si possa continuare su questa scia anche per i numeri futuri.

  6. Tex Willer è apparso anche sulle pagine di "Cattivik", fumetto umoristico creato da Bonvi (e successivamente ripreso da Silver) in cui si raccontano le peripezie del ladro più maldestro della storia dei fumetti.

    Qui sotto una striscia in cui Tex si appresta anch'egli a dare una strigliata al criminale colpevole, nella foga della fuga, di aver rovesciato la pentola del suo bivacco.. :D

    tratta dalla storia del 1991 "Lo spray vitalizzante" disegnata da Giorgio Sommacal.


    2hnco5f.png
  7. Cioè, ho scritto io una storia noiosa?... :D Dubito sia questo il problema... e contraddice il dato di fatto che le prime 90 pagine le aveva disegnate in tempi normali. No, è proprio Tex che non gli va di fare.

    Mi spiace molto apprendere questa notizia! Anche se, da una parte potrebbe risultare comprensibile. Il lavoro di realizzazione delle copertine di tutte le differenti serie può aver "scaricato" le pile o l'entusiasmo.

    A questo punto ci terrei comunque ad incoraggiare Claudio, se ci legge, a compiere un ultimo sforzo texiano: raccogliere le forze per completare le tavole mancanti e regalare a tutti noi questo epico Texone. Quale migliore occasione per coronare una grande carriera iniziata sulle pagine del lontano numero 311..

    Le tavole viste finora sono davvero strepitose!
    Forza Claudio! :)

  8. Alla fiera di Lugano del mese scorso Claudio aveva con sé 129 tavole del Texone. Spero che possa ritrovare lo stimolo per riprendere il ritmo giusto e portare a compimento in tempi non troppo lontani questa opera che tutti aspettiamo con grande attesa. Forza Claudio!! e buon lavoro Mauro.

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