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TWF - Tex Willer Forum

pecos

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Messaggi pubblicato da pecos

  1. Si Pecos ho capito cosa vuoi dire. Se vogliamo intendere il più dotato tecnicamente, più originale, che scrive i dialoghi migliori, il discorso potrebbe cambiare, ma non tanto facilmente. Personalmente non mi sento in grado di esprimere giudizi oggettivi, perché io non saprei scrivere una sceneggiatura e figuriamoci giudicare le capacità professionali altrui che io non posseggo. Tutto quello che posso dire è che amo la scrittura di Nolitta, i suoi inizi soft, carichi di ironia e spensieratezza, l'introduzione nella storia e la presentazione dei vari personaggi,  il crescere della tensione, il pathos apicale e le conclusioni finali,  talvolta amare. Mi piace il suo tentativo di toccare temi sociali attraverso la scrittura del fumetto.  Mi piacciono i suoi personaggi, le caratterizzazioni che ne sa dare. Il suo Tex molto umano. Per queste caratteristiche potrei metterlo al primo posto. Ma voglio riconoscere anche a Nizzi il talento, perché la sua scrittura mi dava sicurezza, con i suoi cliché, la sua rappresentazione sicura di Tex, la valorizzazione di Carson, le potenzialità che lasciava trasparire, talvolta contenute per scelta (sua o dell'editore). 10 anni di bel Tex e altrettanti di un discreto buon Tex sono un biglietto da visita non di poco conto, che l'ultimo periodo di grande declino non possono cancellare. Ma devo anche dare atto a Boselli di aver rivitalizzato Tex con autentici gioielli di storie, di aver trasmesso il senso dell'epicità nelle storie e anche per Boselli (come per Nizzi) le ultime delusioni provate nelle storie degli ultimi 3/4 anni non inficiano il suo grande talento. Come vedi, però a mio avviso si tratta di valutazioni più soggettive che oggettive. Se devo dire la mia nel senso da te esposto, ribadisco quanto prima: su Tex il migliore è GLB perché è il più nelle corde del personaggio. Su altri soggetti, lascio a chi è più competente di me le valutazioni.

     

    Esatto, hai colto il punto. Ma come ben osservi, anche interpretando la domanda nel senso che ho proposto la risposta non è facile, e mancando (per ignoranza, essendo un semplice lettore e non un professionista) di criteri oggettivi per valutare una sceneggiatura, la risposta diventa per forza di cose una risposta soggettiva. Tu hai parlato di Nolitta e Nizzi, che riconosco come ottimi autori, ma per me Boselli e Manfredi sono un gradino più in alto (ora non ho tempo, ma magari poi scriverò un post sulle caratteristiche di questi due autori che me li fanno preferire agli altri). Ma su una cosa siamo d'accordo: in ogni caso, GLB resta sul gradino più alto!

  2. Beh per me è ovvio che diamo alla domanda il senso "quale autore ha scritto meglio il fumetto Tex", la risposta non può che essere GLB, proprio perché ne è il creatore ed è entrato talmente in simbiosi con il personaggio da identificarsi con esso.

    Ma se diamo alla domanda una sfumatura diversa, cioè "quale sceneggiatore, tra quelli visti sulle pagine di Tex, è il migliore (più dotato tecnicamente, più originale, che scrive i dialoghi migliori...)", a questo punto non sono più così certo... Ne metto tre nell'Olimpo: GLB, Boselli e Manfredi (che conosco bene anche per Dampyr e Magico Vento, rispettivamente). Pur avendo caratteristiche molto diverse gli uni dagli altri, per me sono tutti a parimerito!

  3. Immagino che Monni si riferisse al fatto che la presenza di Carson esclude la possibilità di avere Tex bambino, dato che non si conoscevano... a meno di non reinventarsi un'altra volta il loro primo incontro :lol2:

  4. Storia da cui mi aspetto tanto, vista la mia predilezione per Manfredi che anche su Tex non mi ha mai deluso. Mi dispiace che scriva Tex col contagocce, ma d'altra parte mi auguro che l'esiguo numero di storie del ranger che scrive sia garanzia dell'alta qualita' delle stesse. Come spesso accade nei suoi soggetti, pare aver preso spunto da qualche episodio storicamente documentato prima di iniziare a lavorare di fantasia.

  5. In effetti dalla frase in anteprima per il Magazine di Dylan Dog non sembrerebbe esserci una grande innovazione nei contenuti...

    A me piacerebbe trovare una sezione dedicata proprio al fumetto Tex (un po' come per lo splendido Tex Willer Magazine del nostro forum!): ad esempio con interviste agli autori, tavole preparatorie (bozzetti o matite non inchiostrate) della storia contenuta nell'almanacco o di altre storie, magari con note tecniche riguardo alla realizzazione delle tavole stesse... troverei tutto questo molto interessante.

    Oppure qualcosa dedicato ai grandi autori del passato che hanno fatto la storia di Tex (Galep, Letteri, Nicolò...)

     

    Mi auguro comunque che il cambiamento non sia solo nel nome (anch'io sono tra quelli che trova il termine "almanacco" molto più affascinante e "vecchio stile" rispetto a "magazine") o nella grafica, ma sia un cambiamento di sostanza...

  6. Stimolato dalle recenti discussioni sul cartonato di Serpieri, in cui proprio questa storia viene tirata in ballo, me la sono andata a rileggere con grande piacere, e concordo con chi prima di me l'ha definita come l'ultimo capolavoro di GLB! Storia davvero memorabile, giocata su due fronti in contemporanea: da un lato Kit e Tiger con la loro strenua difesa del Devil Pass dall'attacco di Utes e Hualpai (l'epicita' del racconto e' sottolineata gia' dal titolo dell'albo, "Gli eroi di Devil Pass"), dall'altro Tex e Carson che mettono a ferro e fuoco l'organizzazione dei trafficanti di armi, a partire dal mitico trading post di Oraibi! Da notare come siano sempre i due Willer a condurre il gioco, mentre Carson e Tiger sono relegati al ruolo di spalle.

    Decisamente insolito l'avvio della storia, con i quattro pards del tutto assenti per almeno una cinquantina di tavole: un incipit in cui assistiamo ai preparativi di quella che avrebbe dovuto essere la grande invasione degli Utes, in cui si respira la tensione dell'attesa e che fa presagire una storia fuori dall'ordinario.

    E' soprattutto il finale della storia, con il duello tra Tex e Cane Giallo e la successiva umiliazione di quest'ultimo, che si fa davvero ricordare come uno degli episodi piu' memorabili dell'intera saga. Onestamente era davvero tanto tempo che non rileggevo questa storia, e credo di averla letta in un passato ormai piuttosto lontano, da bambino, non piu' di un paio di volte (purtroppo questi albi si trovano nella fila di dietro della mia collezione ed e' un po' difficile accedervi...): eppure, la punizione inflitta da Tex al capo degli Utes e le vignette di Ticci mi sono rimaste talmente tanto impresse da ricordarle vividamente a distanza di anni.

    Ovviamente, splendidi disegni, non ci sarebbe nemmeno da ricordarlo. Voto 9.

  7.  

    3) 8 su 10 di che ? Del sondaggio qui sopra ? 30 persone sono già tanti effettivamente ma non è un campione serio. Io ad esempio non lo ho comprato e quindi non posso votare, come me altri suppongo.

     

    Sono i numeri espressi in questo forum. Poi è facile farci passare per accondiscendenti, il discorso è che una merdaccia come "Alaska" che era di Boselli l'abbiamo contestata e questo Tex che è di Serpieri, autore fuori dal nostro mondo, quale sarebbe la logica di farcelo piacere ? Non sarà che ormai i due forum si sono nettamente divisi l'utenza, di qua quelli tutto sommato soddisfatti, di là quelli che criticano e basta e da quando è nato quel forum ? Ma che senso ha criticare questo cartonato ? Non lo si compra come fai tu e tutto dovrebbe finire lì e invece no.

     

    Il fatto che questo forum sia una sorta di appendice della SBE pronta ad osannare qualunque iniziativa di Boselli e compagnia è un falso mito che anche stavolta secondo me è stato sfatato, le voci critiche e fuori dal coro ci sono (questa volta anche la mia è fra di loro) ma mi pare di aver letto critiche motivate e non fatte solo per partito preso. Mi è piaciuto leggere interventi precisi e competenti, e discutere con chi la pensa diversamente da me, sempre nel rispetto delle opinioni degli altri. Credo che sia un bel segno di vivacità del forum.

     

    Sulla questione del voto, anch'io non credo che sia un campione significativo dei lettori di Tex, io personalmente mi sono trovato in difficoltà a dare un voto a quest'opera e non ho votato, come credo abbiano fatto altri tra i più critici: al volume in sé darei anche 9, ma per i motivi che ho esposto in altri post non avrei pubblicato questa storia così com'è, quindi il giudizio diventa 1 (impubblicabile)... quindi nel dubbio mi astengo...

  8.  

    Quanto alle incongruenze relative alle date, ai riferimenti all'aspetto e al modo di agire, le accetto con la coscienza di essere davanti a un altro Tex.

    .

    Esatto. Cosa voluta. Alcuni utenti qui e altrove sembrano averla presa addirittura come un insulto alla memoria di Bonelli & Galep e la cosa proprio non la capisco.

     

    Capisco la delusione di chi si aspettava di trovarsi davanti il solito Tex, ma ho trovato la storia godibilissima.

     

    Io invece non la capisco: glie è stato detto più e più volte cosa aspettarsi, cos'era questa operazione, quindi dovevano sapere cosa aspettarsi.

     

    Scusate, sapevo cosa aspettarmi ma, come ben dice Paco, non è che debba piacermi per forza o che la debba lasciare per forza in edicola se ho il sospetto che non mi possa piacere. Sono appassionato di Tex, non mi lascio scappare nulla del nostro ranger e ho comunque apprezzato l'iniziativa, che a cose fatte non mi è sembrata riuscita; sono lieto che invece a molti lettori sia piaciuta! Non confondetemi per piacere con quei lettori ipertradizionalisti che gridano allo scandalo per ogni minimo dettaglio che si distanzia dal Tex della tradizione e che lasciano Tex in edicola.

     

    Qui, io l'operazione l'ho intesa in questo modo (operazione lodevole in linea di principio, ma che mi ha deluso a cose fatte): dare la possibilità a un grande artista del fumetto come Serpieri (e ad altri che lo seguiranno) di confrontarsi con il mondo del nostro ranger, con piena libertà grafica e con un formato che gli garantisse, per numero di pagine, un impegno non troppo gravoso in termini di tempo. Ripeto, iniziativa lodevole che spero avvicini in futuro altri grandi nomi del fumetto nazionale e internazionale.

     

    Per me, però, questo primo albo non è riuscito. Non lo è per un semplice motivo: da un grande autore che decide di scrivere una storia di Tex, mi aspetto che con la sua arte si metta a disposizione del personaggio, lo omaggi, e non che lo pieghi e lo stravolga per farlo rientrare in quello che ha voglia di disegnare (che è la sensazione che ho avuto leggendo l'albo). Qui non ho trovato Tex, sotto nessun punto di vista: grafico, cronologico (e qui siamo tutti d'accordo) e comportamentale (qui non siamo invece tutti d'accordo, ma ho spiegato sopra i motivi per cui, secondo me, il personaggio di Serpieri non si comporta da Tex).

    Ho capito il senso della storia, questo Tex è un altro Tex, forse reale, forse invenzione di quel vecchio che forse è Carson, forse non lo è, da cui un GL Bonelli che forse è GL Bonelli, e forse non lo è, prende ispirazione per il suo fumetto. E' un'idea bellissima, l'ho già detto! Geniale! Ma avrei voluto leggere, nel racconto di Carson, il Tex che conosciamo, quello di GL Bonelli e Galep! Invece così non sono soddisfatto.

     

    Non pretendo certo che la pensiate come me, anzi sono felice che siate rimasti entusiasti dell'albo, ma anche le mie sensazioni non mi sembrano così incomprensibili o irragionevoli...

  9. Il Tex di Serpieri ha un'accuratezza storica incredibile, e a quei tempi e in quei posti facevano così con gli indiani. Non sono sicuro che tagliare i capelli a un indiano per umiliarlo sia storicamente una cosa corretta, e sono ancora meno sicuro che sarebbe servito a evitare un massacro come nella storia di Serpieri.

    Il mio punto è: Tex non è un fumetto realistico. Nessuno mette in dubbio l'accuratezza storica, che come ho già scritto in precedenza è impressionante. Ma Serpieri ha per me il torto di aver piegato il personaggio di Tex al rigore storico; ha voluto realizzare un documentario sugli anni '50 dell'800, mettendoci dentro Tex a forza, stiracchiandolo e schiacciandolo per farlo entrare dove non ci stava. E il risultato, per me, non è Tex.

  10. Riguardo alla questione della scalpatura: beh, per me tra l'umiliare un avversario vivo tagliandogli i capelli, e il fare scempio del cadavere di un avversario morto scalpandolo, c'è una differenza abissale. Non è un cavillo. Crudele non è l'aggettivo giusto; è un gesto cruento, sanguinario, barbaro e brutale, Tex non l'ha mai fatto e secondo me non doveva farlo, è del tutto contrario al suo modo di essere.

    Era indispensabile? Secondo me no. Avere sconfitto (e ucciso, cosa già di per se molto rara) l'avversario a duello era per me già un'affermazione indiscussa della sua autorità e della sua superiorità, sufficiente a fare ritirare i comanches rimasti senza capo, come già altre volte è accaduto.
    Davvero voi, e Serpieri, pensate che la scalpatura fosse un atto necessario in quella circostanza? Beh allora Serpieri non avrebbe dovuto mettercelo Tex, in quella circostanza. L'abilità di un narratore è anche quella di saper evitare le situazioni senza uscita, di non mettere i personaggi in condizioni tali da dover compiere gesti contrari alla loro natura. È una regola base della narrativa.

    Questo è il mio punto di vista, rispetto il vostro e non voglio convincervi di niente :) Ma è soltanto uno dei motivi per cui questo albo non mi è piaciuto.

  11. Pecos, innanzitutto l'atto finale non è affatto "senza motivo", e Serpieri lo spiega fin troppo tramite i commenti di Carson!
    Inoltre ripeto: la stessa identica cosa (e su un avversario ancora vivo!) Tex l'ha già fatta - rinnovo l'invito a leggere l'ultima parte del capolavoro bonelliano "Gli eroi di Devil Pass".
    Per quanto riguarda il grido o lo sparo d'avvertimento: rileggevo "Il nemico senza volto", quando Tex fa saltare in aria i cattivacci con la dinamite. Senza avvisi. Seza preamboli.
    Per cui boh, per me questo Tex è il solito Tex, con poche piccole "personalizzazioni" del tutto gratuite.

    Mi sa allora che mi devo ripassare un paio di storie :)

    Però, se non ricordo male, in "Gli eroi di Devil Pass"

    Tex si limita a tagliare i capelli a Cane Giallo, ma non lo scalpa davvero;


    o sto prendendo un abbaglio clamoroso?
    In ogni caso, la sensazione di un Tex troppo sopra le righe mi rimane; di solito sono di vedute aperte laddove i più traduzionalisti lamentano spesso dei tradimenti del personaggio (per farti un esempio, il tanto criticato finale di Giovani assassini per me è stato un finale decisamente felice), ma questa volta anch'io ho storto il naso :)

  12. Dimenticavo: ma dove diavolo l'avete visto il Tex particolarmente "crudele"? A me sembra il solito Tex duro coi cattivi.
    ...quasi quasu, prima di addormentarmi mi rileggo la parte finale del capolavoro "Gli eroi di Devil Pass" ;)

    Mah, onestamente la scena finale


    in cui Tex prende lo scalpo del capo indiano


    mi sembra decisamente cruda, un gesto sanguinario senza motivo. In circostanze simili, Tex si è sempre limitato a far valere la sua autorità e il suo carisma sconfiggendo l'avversario; un gesto così è eccessivo, per i miei gusti. Poi magari Serpieri era alla ricerca di un maggior realismo, e un gesto del genere nelle sue intenzioni voleva forse far respirare tutta la crudezza della Frontiera; ma Tex non è mai stato un fumetto realistico, e far compiere a Tex gesti contrari alla sua natura mi sembra una mancanza di rispetto per il personaggio.

    Ma non è solo in questo punto la eccessiva violenza del Tex di Serpieri che non mi è piaciuta:

    pensa alla scena iniziale, in cui Tex si lancia armi in pugno sui comancheros uccidendone un paio a sangue freddo prima di fare strage dei rimanenti: a mia memoria (ma correggetemi se sbaglio) Tex lascia sempre una possibilità di difendersi ai suoi avversari prima di impiombarli, quando prende di sorpresa un gruppo di nemici lancia sempre un grido di avvertimento o uno sparo; qui uccide a sangue freddo, piomba su di loro e li fredda con una foga sanguinaria che non mi sembra proprio da Tex...

  13. Comunque non è una storia diretta al Tex del fumetto quindi ( Capelli lunghi, giacche diverse, incongruenze sulle date ) tutte le possibili critiche sul fatto del Tex non canonico decadono tutte.

     

    Scusami, quest'affermazione non mi è molto chiara. Perché non dovrei criticare il fatto che il Tex di Serpieri è un Tex tutt'altro che canonico? Per me è proprio questo il (grande) difetto di questo volume, che altrimenti non esiterei a definire un capolavoro.

    Se io producessi del pecorino, e sull'etichetta ci scrivessi che è parmigiano con l'avviso "Attenzione, questo non è parmigiano canonico!", sarei giustificato? Perché la mia impressione, a lettura ultimata, è proprio questa...

  14. (Attenzione ovviamente allo SPOILER, anche se cercherò di non rivelare nulla della trama)

     

    Preso e letto anch'io, e devo qui esprimere tutta la mia perplessità nei confronti di quest'opera che, a differenza di chi ha commentato prima di me, non mi ha convinto per niente. Inizio però col dire che - al di là dei dubbi che io e, immagino, altri lettori non mancheranno di esprimere - si tratta di un prodotto di eccellente fattura, sia dal punto di vista della "confezione" (il volume è molto bello, curatissimo in ogni dettaglio, a un prezzo più che ragionevole), sia dal punto di vista dei contenuti: i disegni di Serpieri sono pregevoli così come la loro colorazione, e ammirevole è lo scrupolo documentaristico dell'autore che non lascia nulla al caso, dalle armi ai costumi. Ottimi anche gli articoli introduttivi.

     

    Ma il problema è che la storia non c'entra nulla, ma davvero nulla, con Tex. Anzitutto dal punto di vista grafico (cosa di cui mi ero già reso conto dalle tavole in anteprima): quello lì, che si veste più o meno come Tex, non è Tex. Non ha nulla a che fare con il personaggio di Galeppini; e non nego di aver storto più volte il naso quando questo ragazzotto si presenta con il nome di Tex Willer, o Aquila della Notte. Per me, inguardabile. Poi, dal punto di vista cronologico: la storia è assolutamente incompatibile con tutto ciò che GL Bonelli ci ha raccontato di Tex. Ora, io ho più volte detto che sono per una certa libertà agli autori riguardo ai "paletti" di un rispetto rigoroso della cronologia texiana; ma da qui a riscrivere completamente ciò che GL Bonelli aveva "codificato", ce n'è di differenza... Infine, la belva sanguinaria raccontata da Serpieri per me ha ben poco a che fare con il Tex che conosco.

     

    Ho la sincera impressione - sbaglierò - che all'autore interessasse raccontare una ben precisa epoca del West, gli anni '50 dell'800, con i suoi costumi, e ci abbia ficcato dentro Tex ben consapevole che non c'entrasse nulla. L'autore non si è minimamente sforzato di entrare nelle corde del personaggio, l'ha piegato a quello che lui aveva voglia di rappresentare. Ecco, confrontarsi con la leggenda di Tex, per un grande artista come Serpieri, dovrebbe essere tutto il contrario: dovrebbe voler dire rispettare il personaggio, mettersi al suo servizio, omaggiarlo con la propria arte.

     

    Il colpo di scena finale è indubbiamente un vero e proprio colpo di genio, che dà un senso all'opera e mi lascia un rimpianto: che tutto quello che c'è in mezzo, il racconto del vecchio Carson, non abbia nulla a che fare con il Tex che conosciamo. Una maggiore attinenza al personaggio di GL Bonelli mi avrebbe sicuramente fatto gridare al capolavoro assoluto; così com'è, rimane una bel volume, ma mi viene la voglia di cancellare il logo di "Tex" dalla copertina.

    • +1 1
  15.  

    @Betta  @Pallino   Ognuno la pensa come crede, rispetto il vostro punto di vista, meno le motivazioni date, nel senso che non mi convincono per niente.

     

    Boselli l'ha concepita in questo modo ma se avesse inserito Tiger che 16 anni dopo accompagna Tex ed insieme passano dal ranch per voi non sarebbe cambiato niente, la storia vi sarebbe piaciuta lo stesso e non avreste trovato niente da ridere. E non cercate di trovare altre motivazioni perché sapete benissimo che le cose stanno così. Una cosa sola non vi sarebbe piaciuta, se per caso il finale avrebbe contenuto una scena in cui Tiger rubi la scena a Tex, allora si che avreste versato fiumi di parole. 

    Ma nel caso la storia si fosse conclusa con Tex al centro dell'azione e Tiger un passo indietro al suo fianco vi sarebbe andato più che bene.

    Per cui evitiamo frasi del tipo "In questa storia Tiger non ci sta". Altre volte abbiamo avuto storie simili con Tex in solitaria o accompagnato dai pard la sostanza non cambia. Il mio discorso era un altro, considerato l'avversario e il terreno su cui si svolge lo scontro, mi sarebbe piaciuto per una volta vedere uno scontro fra due uomini appartenenti a due culture simili (Tiger e Charvez per l'appunto).

    Come detto so che ciò non è desiderato per la stragrande maggioranza dei lettori, ma è inutile cercare di fornire argomentazioni e giustificazioni all'unica che c'è: ossia noi vogliamo sempre Tex al centro dell'azione e una spanna sopra a tutti, lui e nessun altro deve metter fine alla storia. Questa l'accetto, non la condivido ma l'accetto. 

     

    Invece, anche io, caso più unico che raro, penso che in questa storia "Tiger non ci sta", e nemmeno nessun'altro pard ci sta.

    Credo che, per come è gestita questa storia, e per le atmosfere molto ben costruite che possiede di azione "vecchio stile" nel primo albo, ma soprattutto nel secondo albo con ansia, paura, stress. Certe determinate emozioni vengono espresse solo quando Tex è in solitaria, più cupo e più introverso. La presenza di un Carson con le sue battute, ahimè, forse per la prima volta su 650 albi, avrebbe rovinato la storia.

    Meno l'avrebbe rovinata Tiger, essendo  un "muso lungo" che quando vuole sa essere una tomba, ma comunque lo vedo superfluo.

    Una storia così intensa, con Tex solitario, ci sta benissino ogni tanto, ma attenzione, deve essere veramente fatta e gestita molto molto bene per avere la mia apporavione, e questa ce l'ha.

     

     

    Concordo con tutto quello che dici, e ribadisco un aspetto secondo me importante: questa è una storia che coinvolge Tex personalmente, a livello privato - per l'amicizia che lo lega alla famiglia di Ada, di cui abbiamo testimonianza nella bella scena di apertura del secondo albo, e per la presenza di un nemico che viene dal suo passato, responsabile della morte di un amico ranger. Per questo secondo me ci sta bene che sia Tex, e solo Tex, a confrontarsi con l'antico nemico e a mettere la parola fine. E' una storia perfetta per Tex in solitaria!

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