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TWF - Tex Willer Forum

pecos

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Messaggi pubblicato da pecos

  1. Ho finalmente letto anch'io i primi due albi: che splendida storia! Sono davvero soddisfattissimo della lettura fino a questo punto :ok:

     

    Un plauso al coraggio di Borden per aver scelto di raccontare una storia dura, tragica, altamente drammatica, decisamente insolita. E un nemico davvero coi fiocchi, uno di quelli che viene dal passato - come tradizione insegna, questi sono sempre i più rognosi, d'altra parte non sono tanti a poter dire di essere sopravvissuti in uno scontro con Tex! Unico aspetto che non mi ha convinto del tutto è nel fatto che il terribile Charvez era inizialmente soltanto un vaquero, cacciato dal ranch in cui lavorava, mentre lo avrei visto meglio se fosse stato fin da subito un terribile predone Comanche, avrebbe ancora accresciuto maggiormente la sua figura. Ma è solo un dettaglio.

    Ho grande curiosità invece sul capire in che cosa consista la "medicina" di Charvez - che mi aspetto abbia un ruolo preponderante nel terzo albo, dato che gli è dedicata la copertina: mi chiedo se sia solo superstizione, o se ci sia davvero qualcosa di soprannaturale. La scena (per me una delle più riuscite) in cui Tex ha la visione dell'antico nemico toccando i feticci indiani mi farebbe propendere per la seconda possibilità; anche il sogno di Rick (ottimo personaggio, che mi aspetto giocherà un ruolo importante nel finale della vicenda) non potrebbe essere una visione vera e propria?

     

    Insomma, ottimo Boselli per come ha raccontato finora questa storia, con una tensione sempre altissima anche nell'assenza di azione vera e propria. Storia perfetta per Tex in solitaria; Tiger avrebbe potuto starci bene, tra i quattro pards era forse il più adatto per il clima della storia, però se Boselli ha fatto questa scelta credo sia anche per sottolineare il fatto che lui è davvero coinvolto personalmente (sia per il rapporto che lo lega ad Ada e famiglia, sia per la presenza di un antico nemico) e deve essere lui a mettere la parola fine. Nessun altro.

     

    Disegni di Mastantuono per me ottimi, splendide le sequenze sotto il diluvio (elemento centrale per creare il clima cupo e tesissimo che si respira), e noto anche un miglioramento nella rappresentazione del viso di Tex, uno degli aspetti del suo stile che non mi aveva mai particolarmente convinto.

     

    Infine, non voglio entrare troppo nel merito delle disquisizioni sul mancato rispetto della cronologia - personalmente sono per lasciare abbastanza libertà di azione agli sceneggiatori senza mettere troppi paletti, anche perché di contraddizioni cronologiche la saga ne è zeppa.

    Faccio solo notare che uno degli assunti su cui si basano alcune delle speculazioni che ho letto nei post precedenti potrebbe essere sbagliata: mi riferisco al fatto che uno dei punti di riferimento per datare gli eventi del flashback iniziale è l'età "attuale" di Kit Willer e al fatto che gli eventi sono accaduti 16 anni prima rispetto al presente della narrazione: quindi, se Kit adesso è sulla ventina, gli eventi del flashback sarebbero da collocare in un periodo in cui Kit aveva 4-5 anni...

    Ma il fatto è che (per il momento) non c'è nessuna indicazione sull'età "attuale" di Kit: Kit non è presente nella storia, chi ci dice quindi che il "presente" di questa storia non sia da collocare qualche anno prima rispetto alle storie attuali, ad esempio quando Kit aveva circa 16 anni?

    Detto questo poi mi ritiro dalla discussione, perché onestamente non sono così tanto ferrato sulla cronologia e mi sono un po' perso in tutta la discussione precedente :lol:

    • +1 1
  2. Ho da poco riletto questa buona prova di Nizzi, che riprende alcuni dei protagonisti di uno dei suoi più grandi capolavori,"L'uomo con la frusta", ma non raggiunge certo i vertici toccati con quella storica avventura messicana. La storia è godibile, ma il soggetto è forse un po' troppo semplice e a lettura ultimata mi rimane la sensazione che il ripescaggio del colonnello Olivera meritasse qualcosa di più che una semplice fuga verso il Rio Grande con un gruppo di banditi alle calcagna. Fuga che è comunque gestita bene da Nizzi, ho trovato particolarmente riuscite le scene dell'agguato al ponte e dell'assedio alla vecchia missione; il colonnello Olivera riesce a tenere in pugno Tex con le minacce al figlio di Conchita dimostrandosi ancora una volta un avversario tosto, anche se nel finale crolla abbastanza facilmente, a mio parere.

     

    Buona storia ripeto, ma rapportata alla prima apparizione di Olivera non può che sfigurare (e il paragone viene naturale farlo). Disegni di Fusco ottimi, come sempre.

  3. A me piacerebbe poter leggere ...

     

    un Tex d'autore scritto e disegnato da Civitelli,

     

    un Tex d'autore disegnato e colorato da Ticci con i suoi splendidi acquerelli,

     

    con peculiarità concesse ad autori nei quali possiamo immediatamente riconoscere l'appartenza e che a mio avviso niente hanno da invidiare ai pur grandissimi autori che hanno però minor dimestichezza con il personaggio.

     

    Mah, non so. Quello che mi piace leggere in Tex non sono solo i disegni, ma anche delle belle storie, di ampio respiro, come sono sempre state le storie di Tex. Questi Tex d'autore invece devono avere necessariamente un numero limitato di pagine, per l'impegno che richiedono al disegnatore (Ticci non si puo' certo mettere ad acquerellare 220 tavole!); e le storie brevi, per quanto possano essere carine ed originali (lo speciale "storie brevi" mi ha comunque abbondantemente soddisfatto), non arriveranno mai a darmi quello che mi da' la lettura di una bella storia lunga due o piu' albi.

     

    Ben vengano quindi nuovi maestri a cimentarsi con questo nuovo esperimento, ma io non scambierei mai una bella doppia o tripla di Ticci o Civitelli sulla regolare con un loro "Tex d'autore" nello stesso formato di quello di Serpieri. Se (per assurdo) Civitelli dovesse sospendere la storia di Yama per dedicarsi ad un'iniziativa di questo genere, non mi farebbe molto piacere!

     

    Poi dipende tutto dai gusti personali, questo e' quello che piace leggere a me da lettore...

  4. E Borden allora ha preso un altro abbaglio,perchè Kit beve,eccome. Vedasi "Salto nel vuoto" (258),avventura riletta recentemente,in cui Kit ed i suoi amici cowboys bevono allegramente tequila ("..si no te gusta el olor de la tequila...." ).

     

    E poi,caro Pecos,almeno da parte mia trattasi di una precisazione,non di un "attacco". Si possono ancora fare le precisazioni ?

     

    Caro Havasu, leggo solo ora il tuo post e permettimi una spiegazione, perché credo che tu abbia travisato il senso del mio commento precedente (in cui forse avrei potuto essere più esplicito, me ne scuso). Ovviamente è legittimo - anzi doveroso - fare le dovute precisazioni quando si crede che qualcuno abbia preso un abbaglio, come hai ben fatto tu con il tuo preciso riferimento ed altri nella discussione sopra. Quando parlavo di "attacco", mi riferivo semplicemente ad un commento letto su facebook, da parte - indovina un po'? - di uno dei critici di UBC, che all'affermazione di Boselli sul rapporto di Kit con l'alcool ribatteva ironicamente che "per voi sarà un altro degli errori di GLB da correggere", come se le intenzioni del curatore fossero sempre e solo quelle di impadronirsi dei personaggi di GLB e modificarne le caratteristiche a suo gusto e piacimento. Sono i commenti di questo tipo che mi danno un po' fastidio, ed e' soltanto a questo che mi riferivo quando parlavo di attacco nel post precedente, di cui spero ora di aver chiarito meglio il senso.

     

    Riguardo al tema del discorso, Boselli può aver preso un abbaglio ad affermare che Kit non beve bruciabudella, ma è innegabile che questo accade molto di rado. D'altra parte, sappiamo bene che anche GLB non era poi così attento alla coerenza di certi dettagli. Per questo, a mio parere ci sta che la tavola in questione venga modificata, tanto più se in un altro punto dell'albo la questione verrà approfondita.

  5. Secondo Boselli Kit Willer è astemio?

    Strana novità per me, non lo avrei mai immaginato, ma se non sbaglio lo avremo visto bere birra in decine di occasioni, come può essere astemio? :dubbioso:

    Nelle storie di Nizzi ha sicuramente bevuto tranquillamente.

     

    Forse Boselli vuole dire che nelle sue storie a Kit non fa bere nulla, ora non ricordo ma mi sembra strano che Kit non abbia mai bevuto niente nelle storie di Boselli...

     

    Mah, per me è ovvio che come ha sempre bevuto birra (whyskey non ricordo ma penso di si) anche ora può bere quello che vuole...

     

    Più che altro la questione che trovo interessente è: è vero che Boselli lo vuole astemio? e come mai lo vorrebbe astemio?

     

    In realtà Boselli non sostiene che Kit Willer è astemio, ma che non beve superalcolici. Qualche birra, anche se di rado, se la scola!

     

    Ovviamente, i soliti "critici" hanno già iniziato ad attaccare Borden parlando di "un altro degli errori di GLB da correggere"... :craniate:

  6. Vorrei commentare un altro aspetto della storia, che ho dimenticato nei miei post precedenti.

    Un punto che e' stato molto criticato e' l'eccessiva verbosita' della storia del "logorroico" :lol: Boselli... Ecco, io sono stato contento di leggere anche delle parole, non solo dei bang-bang. La lettura di ciascuno degli albi mi ha richiesto piu' di un'oretta, che per me e' sempre stato il tempo di lettura ottimale delle storie di Tex: lo metto decisamente tra gli aspetti positivi della storia.

    A volte ci troviamo a leggere albi che si fanno fuori in meno di mezz'ora, onestamente questi mi lasciano sempre un po' insoddisfatto. E poi, ma nessuno ricorda i ballon pieni di parole di GLB?

     

    (poi, si puo' discutere sui dialoghi stessi, se il linguaggio sia da Tex o non da Tex... ma questo e' tutt'altro discorso)

  7.  

     

    Una storia molto bella che, ovviamente, trae ispirazione dal capolavoro di Sergio Leone "Giù la testa".

     

    Ma neanche per sogno. Se ci sono dei film da cui trae spunto, anche se non diretto, questi sono: "Il mucchio selvaggio" di Sam Peckinpah,e "Vera Cruz" di Robert Altman e potrei citare anche altri film ambientati durante la "Guerra di Massimiliano". Per tacere del fatto che quella del tesoro di Massimiliano è una leggenda autentica del Messico su cui anni prima Boselli aveva fatto ricerche per G.L. Bonelli che voleva scriverci sopra una storia (uno dei tanti progetti del'epoca a cui rinunciò). Il tutto intriso di un'atmosfera tipicamente fordiana

    Le sole cose in comune con "Giù la testa" sono un ex terrorista irlandese e l'ambientazione messicana.

    Rivoluzione diversa personaggi differenti, obiettivi differenti, svolgimento diverso.

    Per me "Giù la testa" neanche è passato per il cervello di Boselli ci scommetto.

     

    Non è ho scritto che è un remake di Giù la testa, ma che al film si è ispirato. Per il nome di Shane di sicuro, ma non escluderei che anche la nazionalità irlandese e la location messicana gli possa essere venuta in mente guardando il film anche se, ovviamente, se Borden dice solo per il nome ne prendo atto.

     

     

    Come dice Monni, il rimando più evidente è a "Il mucchio selvaggio" - e qui direi che lo spunto è proprio diretto, dato che la grande battaglia conclusiva che occupa tutto il terzo albo richiama proprio la scena finale del massacro che ha reso celebre il film. Anche la copertina di Villa de "Gli invincibili" strizza l'occhio alla celebre "camminata" del mucchio selvaggio (scena straordinaria):

     

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    Ovviamente il fatto di essersi ispirato a un film non è certo motivo di svalutazione della storia, che anzi ha comunque elementi originali ed è riuscitissima, tanto che è quasi unanimemente considerata un capolavoro della saga. Per onestà anch'io ammetto che mi riporta sempre alla mente il "Giù la testa" di Leone, probabilmente soltanto perché è un film famosissimo che ha alcuni elementi in comune con il racconto di Boselli (gli irlandesi, il Messico e l'amico traditore, oltre al nome del coprotagonista). Ma su questo punto ha già chiarito tutto l'autore stesso.

  8. E dove sarebbe lo sconvolgimento del personaggio? Nel mettergli una giubba a frange, forse? Peccato che quest'accorgimento sia stato già usato per tre quarti della storia "Il tranello", scritta da G.L. Bonelli e disegnata da Aurelio Galleppini ben 64 anni fa. In ogni caso nella versione definitiva niente frange.

    Nell'avergli allungato i capelli? Ecco qui ci potremmo anche incontrare ma non parlerei di stravolgimento quanto di un'interpretazione un po' troppo libera.

    E non ditemi che è perché Serpieri lo ha disegnato coi pantaloni fuori dagli stivali. :D

     

    Di certo è una versione grafica di Tex piuttosto inconsueta, che si distacca decisamente da quello a cui siamo abituati. Parlare di stravolgimento è eccessivo, ma staremo a vedere con l'albo in mano cosa avrà combinato Serpieri e se di stravolgimento si tratterà...

  9. Cercare di ricostruire una cronologia interna al fumetto Tex e' un gioco divertente ed interessante, ma come ben sappiamo le contraddizioni non mancano. Sono quindi dell'idea che le vicende vadano considerate in un passato non completamente definito, con un alone di indeterminatezza (che lasci anche maggior liberta' agli autori). Nella saga non mancano i riferimenti storici precisi, come la guerra di secessione, ma voler adattare la cronologia interna degli eventi texiani a quella storica e' forse una pretesa eccessiva.

     

    Con cronologia interna intendo gli eventi principali della vita del ranger: guerra di secessione, matrimonio con Lilith, nascita di Kit, morte di Lilith... mi basta conoscere la successione temporale di questi avvenimenti fondamentali e la distanza tra di essi a grandi linee, senza voler rigorosamente datarli, e che il "presente" di Tex e' negli anni '80 del 1800...

  10.  

    L'avversione dei critici di Ubc all'autore Boselli e' ormai degenerata a tal punto che, invece di leggere la recensione di una storia a fumetti, uno si trova a leggere un'astiosa invettiva contro il lavoro del curatore della testata.

    Gli argomenti sono i soliti, ormai letti e riletti decine di volte. Che Boselli non scriva come GLB e' un fatto, credo, incontestabile. Ha il suo stile, diverso da quello del creatore del personaggio, e non vi rinuncia; e credo che sia giusto che non snaturi il suo modo di scrivere cercando di emulare quello del predecessore. Forse critichiamo Piccinelli perche' i suoi disegni non sono uguali a quelli di Galep? L'importante e' che Tex non diventi qualcosa di diverso, cosa che io, a differenza dei detrattori, non penso che sia vera. Io, durante la lettura di questa storia (e delle storie di Boselli, in generale), mi sono divertito, ne esco soddisfatto, e non avverto una discordanza col personaggio originario che mi faccia storcere il naso. Parlare di "aberrazione di un piccolo patrimonio a fumetti", questo si' che e' aberrante, quando il curatore sta rilanciando la testata con storie di ottimo livello dopo gli anni di mediocrita' che abbiamo passato. Questa storia non e' un capolavoro, ma rimane comunque una storia eccellente.

  11.  

    Non sono d'accordo invece quando definisci "banalotto" il rimedio proposto dal Morisco: mi pare che la "maledizione" della famiglia Diago nasca dal mescolare il proprio sangue con quello della famosa stirpe dell'abisso, quindi trovo la soluzione di Boselli accettabile e coerente. L'unica alternativa secondo me era sacrificare la bella Leonora, ma sarebbe stato un peccato (gia' le morti di Victor e del figlio Sebastian bastano).

     

    Vorrei sentire a questo punto l'esperto natural killer che da quanto mi è sembrato di capire non è estraneo alla materia. Il sangue di per se può portare a un'infezione, non alla trasformazione di un essere umano in rettile. Se è immaginabile una manifestazione cutanea che porta la pelle della persona ormai infetta a somigliare a un rettile, ciò che si riscontrerebbe per esempio nella legione dei peones trasformati, gli occhi a lamella di Sandoral e la sua capacità di vedere tramite e/o di  comunicare con normalissimi rettili ha un'origine senz'altro più complessa. Difficilmente, insomma, delle trasfusioni potrebbero portare alla perfetta guarigione della bella Leonora che è nata contaminata e che non è vittima di nessun contagio posteriore. Su Sandoral restano tutti i misteri, chi diamine é costui ? partendo da questo presupposto, Boselli avrà modo di riprendere la sua figura in una o più storie successive in cui cercherà di vendicarsi oppure, con opportuni flshback, di narrare le proprie origini. Se Boselli non lo fa, questa storia perde automaticamente uno o due punti di interesse.

     

    Ovviamente siamo nel regno del puramente fantastico (a proposito, finalmente una storia dove il soprannaturale rimane soprannaturale vero fino alla fine!), quindi non possiamo pretendere che tutto sia convincente fino in fondo, pero' e' bene che la storia abbia comunque una sua coerenza interna. Potremmo ad esempio pensare che il sangue di Leonora sia irrimediabilmente infetto, ma che periodiche trasfusioni possano "diluire" il suo sangue malato e attenuarne o eliminarne i sintomi. Lasciamo la parola all'ematologo del forum a questo punto!

     

    D'accordissimo con te invece sul fatto che rimangono dei punti oscuri sui misteriosi poteri di Sandoral, piacerebbe anche a me che Boselli lo riprendesse in futuro per darci qualche spiegazione in piu' (e credo che con il finale che ha scelto si sia voluta lasciare aperta questa possibilita'). In un topic di qualche tempo fa ci chiedevamo se potesse nascere un nuovo arcinemico per Tex, chissa' se Sandoral non possa ricoprire questo ruolo (anche se, al momento, mi sembra avere caratteristiche troppo simili a quelle di Mefisto e Yama).

  12. SPOILER

     

    b ) Lenora resta confinata ai margini della storia ma la sua presenza mi pare comunque preponderante. Banalotto il sistema escogitato dal Morisco per salvarla dal suo tragico destino, in quanto le trasfusioni potrebbero andare bene di rigore per i peones infettati, non certo per lei che è geneticamente modificata.

     

    Leonora e' il vero motore dell'azione, colei che all'inizio mette in moto gli avvenimenti. Il suo ruolo nel finale, ridotto a quello di damigella da salvare, non poteva effettivamente essere diverso (non ho mai creduto a un suo schierarsi dalla parte dei cattivi, come qualcuno aveva ipotizzato), e necessariamente questo la porta a defilarsi ai margini della storia. Come ben dici pero' la sua presenza e' fondamentale, in particolare nel secondo albo. Bel personaggio, a mio parere.

    Non sono d'accordo invece quando definisci "banalotto" il rimedio proposto dal Morisco: mi pare che la "maledizione" della famiglia Diago nasca dal mescolare il proprio sangue con quello della famosa stirpe dell'abisso, quindi trovo la soluzione di Boselli accettabile e coerente. L'unica alternativa secondo me era sacrificare la bella Leonora, ma sarebbe stato un peccato (gia' le morti di Victor e del figlio Sebastian bastano).

     

    c ) Ottimo infine il personaggio di Victor, ma anche qui trovo il difetto di averlo tirato in ballo troppo tardi. Se c'era la necessità di dargli un ruolo da coadiuvante, invece della repentina conversione ( legata alle parole incoraggianti del Morisco ma anche a un animo sostanzialmente buono ) si poteva inbastire una trama più articolata mettendolo a capo di un gruppo di personaggi che combatteva contro il resto della sua famiglia

     

    Condivido l'apprezzamento per la figura di Victor, secondo me la piu' riuscita e affascinante della storia. E' vero quello che dici sulla sua comparsa soltanto nella parte finale della storia (anch'io ho avuto il rimpianto di non averlo visto in azione piu' a lungo), ma d'altra parte bisogna dire che questa soluzione ha l'effetto di mantenere la sua figura, e quella del figlio, in un alone di mistero fino all'ultimo. Secondo me era questo lo scopo principale di Boselli, lasciare l'incertezza fino alla fine, e credo che parte del fascino esercitato da questo personaggio derivi anche da questo.

    Farlo entrare in gioco prima, come proponi, avrebbe determinato uno stravolgimento della trama, che a me cosi' com'e' pare pienamente convincente.

  13.  

    Non per far polemica, ci mancherebbe, ma mi chiedo come si faccia a non prendere un tale albo
    Non obbligo nessuno ma personalmente non capisco il perché, io lo prenderei anche solo per avere uno dei migliori Tex dal punto di vista grafico...

    Semplice: magari uno da Tex si aspetta altro (formato bonelliano, bianco e nero, storie lunghe...).

     

    Per quanto riguarda "uno dei migliori Tex dal punto di vista grafico": non nego che i disegni di Paolo Eleuteri Serpieri siano molto, molto belli. Ma, come sopra, magari uno da Tex si aspetta altro (non scambierei Letteri e Nicolò con Eleuteri Serpieri nemmeno per un istante).

     

    Considera tutto ciò e ottieni un appassionato texiano che non compra il volume, ma ugualmente spera che venda molto bene. ;)

     

     

    Mi trovo perfettamente d'accordo con te, virgin (anche se io penso che comprerò comunque l'albo). Anche a me questa iniziativa non provoca molto entusiasmo. Certo, i disegni sembrano stupendi (ma non li scambierei mai e poi mai con un albo di Ticci o Villa, sia chiaro!). Però anch'io in Tex voglio leggere altre cose: storie lunghe, di ampio respiro, disegni in bianco e nero, ordinati nella consueta gabbia bonelliana... Poi ci sono i tanti dubbi riguardo all'interpretazione del personaggio fatta da Serpieri... ma su quelli non mi pronuncio, potrò esprimermi soltanto con l'albo tra le mani.

    Riflettevo prima che tra le tante uscite texiane quella che mi dà sempre le maggiori soddisfazioni è l'inedito mensile!

    Con questo non voglio dire che gli esperimenti non vadano fatti, anzi fa bene Boselli a cercare nuove vie, da affiancare alle collane tradizionali; ma voglio rispondere a chi si chiede come qualcuno possa non essere entusiasta di questa uscita.

    In ogni caso auguro a questa nuova collana tutto il successo possibile, e soprattutto che riesca nell'intento di avvicinare al mondo di Tex anche una grande fetta di lettori attirati proprio dal grande nome dell'autore!

  14. Questa volta arrivo per primo a commentare il finale di questa storia... non dico niente per non rovinare la lettura a nessuno, ma esprimo solo il mio apprezzamento per una storia che a mio avviso si conferma la migliore del 2014! Il finale è rocambolesco come nello stile di Boselli, e finalmente abbiamo la spiegazione a tutti i "misteri di villa Diago".
    Ottimo Piccinelli anche nel finale, dove si trova ad illustrare alcune situazioni piuttosto "insolite" e gli riesce benissimo!
    Il mio voto al termine della lettura è un 9 pieno! Complimenti agli autori!

  15. Appena concluso il lunghissimo capolavoro "In nome della legge", ecco che GLB ci propone un'altra stupenda storia-fiume, questa volta affidata alle matite di Ticci, che entra a buon diritto nel novero delle migliori storie di Tex di sempre.

     

    Quello che mi colpisce di più in questa avventura è la grande varietà di ambienti e di attori che si presentano al lettore e vanno a costituire quasi tante diverse storie in una: si parte come una storia cittadina, a Cedar City, dove i nostri sono alle prese con il losco affarista Goldfield, capo dell'organizzazione criminale finalizzata a depredare le carovane di coloni.

    La cosa particolare è che i nostri in sostanza chiudono i conti con il capo già nella prima parte della storia, dopodiché la scena cambia radicalmente e si passa, dalle strade cittadine di Cedar City, alle grandi praterie lungo le piste delle carovane. E nella seconda parte entrano in gioco nuovi attori, dalla perfida guida Clayton agli Cheyenne del terribile Kento!

    Infine, un nuovo cambio di scena ci porta alla terza e conclusiva parte, al trading post di Harport, con gli indiani desiderosi di vendetta all'assalto del rifugio dei loro ex-complici.

    Insomma, tanta varietà di personaggi e ambienti in questa lunga epopea, che la rendono varia e mai annoiante!

    Nota di colore per alcune spassosissime scene con protagonista il vecchio cammello, che prima dà "involontariamente" fuoco all'emporio di Goldfield, poi ha un'espressione da oscar quando Tex viene a sapere che i mormoni hanno liberato l'indiano prigioniero...

     

    Durante la lettura mi sono soffermato sulle magnifiche tavole di Ticci e non ho potuto fare a meno di considerare l'evoluzione stilistica che ha avuto questo artista dagli tempi di questa storia fino ai giorni nostri, con una tendenza sempre più spiccata verso la stilizzazione e il sintetismo. Devo dire che il mio preferito rimane il Ticci maturo di qualche anno fa, ma anche i disegni di questa storia sono davvero belli (anche se i visi allungati di Tex e pards a volte fanno storcere un po' il naso, devo essere sincero).

     

    Voto: non meno di 10, ovviamente.

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