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TWF - Tex Willer Forum

San Antonio Spurs

Ranchero
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Posts posted by San Antonio Spurs

  1. Le opere memorabili restano quelle in bianco e nero, da "Sulle piste del Nord" al Texone di Magnus e poche, colorate, meriterebbero una menzione. Sono invece d'accordo sull'abolizione dell'obbligo di griglia classica anche perché uno dei capolavori di Galep, rimasto unico, nacque proprio grazie alle briglie sciolte. Starebbe alla sensibilità fra sceneggiatore e designatore trovare i giusti equilibri.

  2. A sparare nel mucchio qualcosa si finisce col prendere, a meno di non essere dei fuoriclasse come i nostri pard che hanno percentuali da finale olimpica di tiro a volo. Non appartenendo alla categoria superiore, quelli dell'attuale Bonelli fanno di tutto un po' per accaparrarsi acquirenti - sperando soprattutto nei nuovi - finendo con lo scontentare ancora di più i vecchi (e fedeli) che si aspetterebbero più qualità e meno quantità. Si può dire che i primi ragionano a sentimento, i secondi a guadagno ma le cose possono finire per intrecciarsi come mi pare di capire stia accadendo. Non leggo altre testate della Casa, non compro più nessuna ristampa. In quest'ultimo caso lo farei solo se in edizione CSAC di Repubblica (ma senza colorazione) con una precisa impostazione: tavole originali accompagnate da una parte redazionale che spieghi e mostri i cambiamenti e le censure a testi e immagini messi a confronto. Questo potrebbe interessare non solo gli aficionados, ma anche i neolettori più giovani attirati da un'opera che sarebbe unica nella storia del fumetto italiano.
    Le copie di un "Jethro!" nella collana IperTex, ExtraTex, Mega Tex, Tex Appeal e Tex Symbol mi aspetteranno invano.

  3. Il 2/4/2025 at 16:35, borden dice:

    Non sono d'accordo né su Villa (le indimenticabili sono tante, secondo me, da Gli invincibili a Sulla pista di Fort Apache) nè su Dotti. Ma le tue sono opinioni,  discutibili, ma pur sempre legittime opinioni.

     

    Dove sbagli, e alla grande, è ritenere Villa non responsabile nel bene e nel male delle sue stesse copertine! :D E chi lo sarebbe, allora? La Madonna?  :P Anche il Duce, si sa, era mal consigliato.:lol:

     

     

    Definire qualcosa come non indimenticabile non significa affibbiargli la patente di brutto. Come ricordava di recente Corrado Augias, ogni giudizio dovrebbe riguardare una frase, una parola, una scena nel suo contesto ed è indubbio che nel mio preferire certe copertine di Galep ha un peso importante l'epoca della mia vita in cui le ho conosciute. Non intendevo fare paragoni, adoro sia Beethoven che Mike Oldfield e a loro modo sono stati entrambi rivoluzionari ma scambiandoli d'epoca sarebbero stati due geni incompresi.
    Questo vale sia per l'estro del disegnatore che per lo sbuzzo di chi gli suggerisce le copertine e a volte gliele boccia o gliele corregge, ma ripeto - o urlo - che Claudio è di gran lunga il miglior copertinista di Tex e che certi suoi bozzetti mi sono piaciuti molto più dei risultati finali (modificativi o sostitutivi)-
    P.S. Duce e Tex nello stesso post sarebbe come mettere nella Top 11 del Milan Calloni e Van Basten.

  4. Nella perduta arte delle copertine degli LP, quella di "The Dark Side of the Moon" è un capolavoro slegato dall'album; quella di "Tubular Bella" è allusiva ed esaustiva allo stesso tempo. Le copertine di Tex nel tempo hanno cambiato struttura, risultando il più delle volte descrittive. Dal 401 in poi - l'epoca di Villa ancora in auge - ne ho trovate poche brutte, ne ricordo poche indimenticabili. Ripeto, non certo per colpa dell'autore che, come noto, riceve input e propone più di un progetto.
    Non credo che mi rimarrà impressa nessuna copertina di Tex Willer.

  5. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Letizia dice:

    Kit è stato "morsicato" da un vampiro (lo si capisce dal fazzoletto usato come fasciatura intorno al collo) e Tex (guardate l'espressione angosciata del suo volto) sta disperatamente cercando di portarlo in salvo.

    Tex continua a tenere in mano la Colt, caricata con proiettili d'argento, ma dovesse usarla sarebbe obbligato a mandare a gambe all'aria il già di per sé malandato Kit. Poi evidenzierei un errore marchiano: la vegetazione al contrario. Sì, perché dove passa Attila Tex non cresce più l'erba, qui invece è transitato dentro un prato inselvatichito senza lasciare tracce. Lo stesso dicasi per il disegno, dove però lo sguardo non è da incazzato ma da furbetto (come a dire: nulla di che, me ne intendo, io, di svenimenti).:unsure:

  6. <span style="color:red">17 ore fa</span>, Il sassaroli dice:

    La prima e la terza raccontano una storia, quindi sono ottime copertine, la seconda invece -come dice giustamente Diablero- è una splendida illustrazione, ma come copertina è la più debole delle tre.

    In realtà la prima non racconta una storia perché non ha nulla a che fare con l'avventura narrata. Ma anch'io la ritengo la migliore, magari per nostalgia del tempo in cui l'immagine della "vetrina" interessava per la sua bellezza intrinseca e quello che funzionava come richiamo era l'insegna Tex. Delle prime 100 ne ho contate otto con un possibile riferimento al contenuto dell'interno.

  7. Indipendentemente dal "mezzo" (regolare o Texone o Magazine o..) questa è una delle storie che ti risucchia dentro se stessa, tanto è ammaliante l'insieme miscelato da sceneggiatore e disegnatore. Mi vengono in mente il duo Bonelli-Ticci in "Sulle piste del Nord" o il Bonelli-Galep di "Terrore sulla savana". Era invece più che incompleto sbilanciato il Texone di Magnus, gioiello a 23,99 carati per i disegni e il nome dello sceneggiatore non mi importa nemmeno fosse stato Umberto Eco sotto mentite spoglie.
    Qui distribuisco i meriti dell'eccellente prodotto al 52% a Boselli e al 48% a Gomez che, per la teoria del pelo trovato nell'uovo, non ha saputo connotare con continuità  i primi piani di Tex: quello della terza vignetta di pagina 15 sta a  quello della quarta di pagina 19 come Rosario Fiorello sta a suo fratello Beppe e a alle alla fine di pagina 43 come a sua sorella Catena. Quisquilie, pinzillacchere. E ricordi: chi ne ha di quando in Italia imperversavano i prodotti prevalentemente di pelletteria del brand "El Charro", negli anni '70 e '80? A nominarli c'era sempre chi tirava fuori la rima con tamarro.

     

     

  8. Mi accorgo di aver gradito molto gli ultimi albi della serie e scopro un filo conduttore - anzi due - che si prolungheranno da qui in poi per sempre, nella saga: il Tex non più fuorilegge e la presenza più consistente di pard coprotagonisti.

    Come se finalmente si fosse saldata la storia con quella larghissimamente proposta nella "regolare"

  9. Il 8/2/2025 at 10:54, virgin dice:

    Messa così, il nostro eroe ha tutti i requisiti per partecipare al festival di Sanremo.

    Contro tutti i loschi che usano l'autotune?

    Colgo l'occasione per chiedere: chi si ricorda, e dunque può darmi una conferma oltre che un'informazione dimenticata, il numero in cui Tex scuce la cintura e ne estrae un bel po' di "Verdoni"?

  10. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Arthur_Morgan dice:

    Nella presentazione su YouTube, Boselli dice testualmente “Questa è una mia normalissima storia, ma che vale oro per i disegni di Gomez”

    Chissà perché la definisce normalissima, come se non fosse nulla di esaltante a livello di trama, che intenda forse dire “non epica, memorabile, ma classica”?

     

    Comunque da prendere al volo! Sono certo che sarà un eccellente lavoro grafico e narrativo!

    Un modo intelligente per sottolineare la bravura del disegnatore.

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  11. La storia mi sarebbe piaciuta di più se sfrondata dalle tiritere dei cowboys negazionisti (e tanto si sa già che Il Caderousse di turno logorato dal pensiero del tradimento di una persona onesta sarà l'anello debole della catena) e dall'assurdo motivo del contendere all'origine dello scontro che metterà nei guai Julio. In quanto al tutore della legge in combutta con i "Cattivi" ne abbiamo avuto una recentissima riproposizione: mi sarebbe bastata la figura dello sceriffo inetto, non sospettato (ancora) di essere marcio pure lui, ma di avere un debole per la bella vedova dalle guance ricolorite dopo sette anni di rimpianto della buonanima. Disegni consoni alle attese, con qualche piccola sbavatura qua e là (pochissime) nelle figure intere. 7 pieno complessivo.

  12. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablero dice:

    In effetti, Tex impenna il cavallo dando un inchiodata come se fosse in moto (notare la polvere della sgommata), appena il cavallo dovrà appoggiare di nuovo le zampe finiscono tutti e due disotto...  :lol:

    No, perché Tex ha frequentato Pino dei Palazzi.

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  13. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Letizia dice:

    Lungi da me l'idea di difendere Nizzi ma, dopo un migliaio di albi inediti di Tex, trovare qualcosa di non già raccontato è dura.

    Ma si possono tirar fuori ottime storie anche con minestre riscaldate.

    Bisogna vedere come le si riscalda.

    Io adoravo il minestrone riscaldato della nonna, magari con l'aggiunta di un pezzo di lardo.

    Appunto, semmai aggiungendo qualcosa. Qui, in più, c'è la proposta contemporanea di diverse situazioni già proposte. Con gli avanzi si fanno pietanze meravigliose; controvoglia a volte si rischia di fare pietà e il mestiere più che un pregio diventa un peso.

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  14. Quasi in ogni singola situazione, il sovrappensiero è che si tratti di qualcosa di già letto e questo Nizzi mi ricorda il Mike Oldfield che non tira fuori un'idea nuova dalla fine del secolo scorso. Per la serie "Salviamo il salvabile" i dialoghi fra i due pard. Ottima e in crescendo la prova di Bruzzo.
    Peccato preventivo, la mia sfiducia per la prossima storia, che temo anche questa infarcita dai "deja vu": un amore contrastato, fughe, inseguimenti, messicani biechi, immagino un capo baffuto e qualche gonzo sorpreso mentre fa la guardia.

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  15. Tutto quello che è venuto dopo il Texone, e quindi parliamo più o meno degli urli 30-35 anni non ha mai raggiunto l'interesse e le vendite dei primi due formati. Pare stare all'altezza Tex Willer, ma perché temo sia più ricercato dai vecchi appassionati che dai nuovi lettori. Il Color mi piace se lo penso come palestra per nuovi sceneggiatori e disegnatori, ma in questo caso la colorazione mi appare superflua.

  16. Il 8/12/2024 at 11:52, Poe dice:

    - ma soprattutto: come fa il padre del disertore, che racconta a Tex la vicenda, a conoscerne i particolari (per esempio che il figlio è scappato con l’indiana), visto che non era presente ai fatti che racconta?

    E' fuori dalla stanza degli ufficiali e può sentire tutto (seconda vignetta di pagina 35.

     

    In quanto alla storia mi sembra da metà classifica per quel che riguarda la sceneggiatura, del resto è chiaro che se per anni hai usato gli stessi ingredienti per fare il minestrone o il brodetto di pesce, quelli usi riusi e non credo proprio che Nizzi abbia voglia di cambiare quegli elementi che ormai conosce benissimo per pratica andando alla ricerca di soluzioni o spunti nuovi.  La qualità del disegno non è omogenea e a volta una certa caricaturalità mi riporta  a Gamba (do you remember?), ma nel complesso non mi è dispiaciuta.
     

  17. Promosso.Al di là dei disegni e delle colorazioni (adeguate) mi sono piaciute le sceneggiature e faccio prima a dire come non sono: sciatte, banali, scontate, ripetitive. Il problema di fondo è lo stesso che account il destino artistico di molti: bravo in uno sketch o in una hit, capace di prolungare in uno più spettacoli/film/album mantenendo alta la qualità del prodotto.

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  18. <span style="color:red">8 minuti fa</span>, Il sassaroli dice:

    Però l'uscita di scena di Marie Gold è stata un po' sottotono. Questo mi è un po' dispiaciuto.

    Magari tornerà buona per una storia sul mensile. Lei che è rimasta a Gila, trovando certamente qualcuno che finanzia il locale per riprendere l'attività e che la bontà degli autori rappresenterà come ancora piacente, anche se ovviamente con mansioni diverse all'interno dell'attività. Una novità potrebbe essere che ha sì prole, ma maschile.

  19. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Letizia dice:

    Le quattro vedove ritorneranno?

    Purtroppo sì.

    Una sicuramente no, per lei questo era già un ritorno.

    Le altre due more assolutamente no, non hanno altro da dire.

    Ma la biondina tornerà di sicuro, lo do 10 a 1.

    Accompagnata dai Rurales oltre ai gioielli e ai quadri non di Teomondo Scrofalo troverà oro, incenso e mirra. 

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