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San Antonio Spurs

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Messaggi pubblicato da San Antonio Spurs

  1. Adesso, Poe dice:

    Spesso compaiono paragoni con GLB che era "sintetico" nei dialoghi, non prolisso, ecc. ecc. Be' non è propriamente esatto, anche GLB - quando lo riteneva opportuno - riempiva pagine e pagine di dialoghi, di balloons e didascalie. Non è una critica, è una costatazione e va bene così, all'epoca lo stile era quello.

    Le sceneggiature più asciutte, sintetiche e cinematografiche sono iniziate - almeno alla Bonelli/Cepim - con Ken Parker alla fine degli anni '70.

     

    Per esempio in queste pagine non definirei GLB "sintetico", visto che le abbondanti didascalie spiegano per filo e per segno cosa sta avvenendo nelle vignette, anche quando è una scena d'azione e anche quando non ce ne sarebbe bisogno (cosa normale all'epoca, che adesso darebbe molto fastidio);):

    tex.jpgTex2.jpgTex3.jpg

     

     

    Io non parlo di didascalie, ma di baloons

  2. <span style="color:red">16 ore fa</span>, Piombo Caldo dice:

    Gran bel inizio di storia. Me la sono letta già due volte e ho guardato più volte i disegni.  Boselli non scrive mai storie banali o fatte con lo stampino, e i suoi dialoghi io gli ho trovati interessanti e centrati,  e non mi hanno mai appesantito la lettura. Spero soltanto che la storia si concluda lasciando un po di mistero, come faceva nelle sue storie Glb, perché la fantascienza in Tex non mi piace molto.🙋🏻‍♂️

    Bosellin è un fuoriclasse che ogni tanto pecca di eccesso di spiegazionismo, ma il più delle volte è bravo ad equilibrare testo e immagine. Non lo  ridico, esprimo un'opinione, vorrei che nei baloons fosse più sinergico, ma lui Sun docente, io sono uno spettatore

  3. <span style="color:red">52 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

    Fermo restando la soggettività dei gusti (personalmente a differenza tua ho apprezzato nel complesso la prova di Bocci ai pennelli), concordo sull'aspetto della poca leggibilità di alcune sequenze.

     

    La ricchezza di dettagli rende molto accattivante sfondi e vignette "statiche", ma andrebbe dosata con più parsimonia nelle scene dinamiche e di azione pura. Come te, ho faticato non poco durante alcune sequenze tipo quella dello stampede: gli sfondi ricchi in queste vignette distraggono l'occhio o lo distolgono dal soggetto principale della vignetta. Bocci è un disegnatore di talento ma questo aspetto dovrebbe curarlo di più e non farsi prendere la mano dalla mania del dettaglio a tutti i costi. 

     

    Questa osticità di lettura la riscontravo nel primo Mastantuono, ma il disegnatore romano pian piano ha messo a fuoco il suo stile ed è migliorato tantissimo sotto questo aspetto, son certo che può farlo benissimo pure Bocci.

     

    Penso sia una questione di equilibrio fra testo e disegno. Il capolavoro di Magnus fu agevolato dalla misura del primo rispetto al secondo. Boselli da tempo è diventato molto verboso, perdendosi fra la sintesi primaria di GLB e la comunque scarna ( parola che non sottintende un difetto) efficacia di Nolitta e Nizzi. Ho trovato gradevoli le vignette piene di Bocci, se mi vado a rileggere la recente saga di Mefisto mi perdo in baloons rompibaloons. Poi è vero che al di là dei gusti personali stiamo a commentare qualcosa tipo pietra miliare e da Steven Spielberg non ci aspettiamo, con tutto il rispetto per un nostro compatriota, che giri una commedia alla Vanzina. A me il ritmo della storia è piaciuto, in quanto ai disegni li preferisco di gran lunga a quelli delle ultime opere di Diso o Laurenti, a tratti imbarazzanti.

     

  4. <span style="color:red">3 ore fa</span>, frank_one dice:

    Dal Tex Willer Blog portoghese, i bozzetti per la copertina di questo primo albo:

    https://texwillerblog.com/os-esbocos-iniciais-a-arte-a-preto-e-branco-e-as-cores-originais-de-claudio-villa-para-a-capa-de-tex-762/

    Anche le versioni scartate non erano male. Sembra che si fosse deciso fin da subito che i lupi dovessero essere un elemento della copertina: sono presenti in tutte e tre le versioni (riuscite a trovarli nella prima? :)). In quella definitiva sembrano giganti, tant'è che mi aspettavo di trovarli così anche nella storia :lol:

    I colori originali di Villa sono sempre splendidi, quelli che poi vengono usati invece li trovo sempre un po' troppo sfumati.

     

    Voi quale copertina avreste scelto delle tre?

    La seconda. Il lavoro di Villa mi appare sempre di più impoverito ogni volta. Capolavoro all'inizio e poi trattamento verso una normale amministrazione della serie "Che tanto vendiamo lo stesso".

  5. Adesso, dario63 dice:

    Interessanti gli spunti di confronto offerti da questo blog portoghese, per quanto ormai superati dalla scelta definitiva.

    In effetti, pur non considerando certamente inadeguata la copertina impiegata, la decisione di raffigurare i lupi con gli occhi rossi allude già ad una loro configurazione "soprannaturale", che però avrei evitato di enfatizzare ulteriormente con delle proporzioni dei corpi davvero esagerate (se rapportate ai due personaggi umani in primo piano). 

    In questo senso, la seconda bozza mi piace di più, perché introduce un elemento dinamico con la corsa frenetica di questa "masnada" di lupi, che fanno da elemento separatore tra Tex e Gros-Jean, di cui emergono solo i torsi. Comunque, questi rilievi sono assolutamente marginali...

    Direi che i primi due bozzetti erano più intriganti.

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, juanraza85 dice:

     

    Premesso di ritenere la scelta finale assolutamente condivisibile, io avrei trovato altrettanto adatta la prima bozza, ossia quella con Tex, Kit Carson e Gros-Jean in primo piano.

     

    La seconda opzione, con Tex e Gros-Jean in primo piano ed una masnada di lupi sullo sfondo, pur assai suggestiva, è a mio modo di vedere un po' troppo enfatica per il primo albo di una avventura. Un'impostazione simile la vedrei più consona per un albo conclusivo 

    Ogni copertina fa storia a sé, che sia da introduzione ad un albo di introduzione o conclusivo. Comunque, Claudio Villa è un maestro di inventiva, di teoria e di pratica.

  6. Il 10/4/2024 at 18:11, frank_one dice:

    Un appunto che potrei fare, per questa storia che si propone come seguito di una storia comparsa su albi vecchi di decenni, è che non vi è traccia alcuna nell'editoriale che lo spieghi, adibito come sempre a sponsorizzare un'altra pubblicazione. La reputo una grave mancanza.

    Quella pagina è utilissima, perché spiega il concetto di inutilità.

    • Grazie (+1) 1
  7. <span style="color:red">20 ore fa</span>, Hellingen dice:

    Pregherei i moderatori per quanto possibile di vigilare un minimo su certi contenuti, che vanno puntualmente ad alimentare flame e sviare la discussione quando c'è Nizzi di mezzo 

    Non ho mai attaccato Nizzi in maniera particolare, ho solo sottolineato la situazione particolare per un autore in evidente declino, attribuendo la questione anche all'età, e senza schierarmi pro o contro di lui a prescindere. Ha gestito per anni un'ordinaria amministrazione fatta di alti e bassi negativi, non ho mai negato la riconoscenza per aver gestito un lungo periodo di transizione fra Bonelli padre e figlio; avrà certamente ancora un contratto in essere che gli consente/gli permette di scrivere ancora sceneggiature e qui finisce il giudizio sul professionista. Sull'uomo, viste certe sue uscite, ho perplessità che però come detto non influenzano il mio giudizio sul suo contributo a Tex. Giusto per non correre il rischio di essere scambiato per un incendiario. Non lo sono mai stato quando facevo il giornalista, figuriamoci ora che sono solo un lemure da tastiera.

  8. Adesso, Carlo Monni dice:

     

    Da quello che ho capito, Torti se non lo ha voluto proprio Nizzi, sicuramente è stato un suo sponsor e sono convinto che forse sincero quando ha detto che l'aveva pensata per la serie regolare. Che la storia di Alessandrini sarebbe andata su un Maxi lo sapeva ancora prima di iniziare a scriverla. Idem per i due Color di prossima uscita ovviamente,

     

     

    E invece pare che sarà proprio lì che vedremo la sua prossima storia, mi dispiace per la tua tesi.

     

     

    Non è proprio così: se n'è andato perché Boselli non aveva assegnato a Biglia per il Texone una sua sceneggiatura che invece aveva dato a Bruzzo.

    Nizzi ha sostanzialmente preteso che a Biglia venisse data quella sua sceneggiatura ed al rifiuto se n'è andato,

    Il suo agiografo Guarino si è lamentato che in questa storia la redazione ha osato modificare un paio di dialoghi.  

     

     

    Mi sa che in Bonelli esista un clima da esaurimento scorte di Nizzi, che come sceneggiatore paragonerei all'ultimo Galep, con una sostanziale differenza. Nel caso del maestro creatore c'era riconoscenza per cosa aveva creato; nell'altro insofferenza, ma utilizzo perché è stato pagato, nonostante l'evidente declino. 

  9. Adesso, Carlo Monni dice:

     

    Mi correggo: non il padre di Steiner, ma del Professore Andreev, che presumo vada pronunciato Andrief con l'accento sulla e.;)

     

     

    Boselli, come Manfredi del resto, è da sempre uno dai finali veloci, che non significa affrettati, sia chiaro.

    Pic indolor, "già fatto".

  10. Il 5/4/2024 at 01:41, Carlo Monni dice:

     

    Dimenticavo: in nessuna delle pagine di anteprima si dice che il Monte Rainier è in Alaska bensì si racconta che mentre si trovava in Alaska il Professor Steiner vide delle strane luci muoversi nel cielo e decise di seguirne la traiettoria fino al punto di arrivo. Che quest'ultimo si trovasse in Alaska è stata una tua  deduzione errata.

    Giusto, grazie. Chissà se un antenato di Steiner di nome faceva Gaspare, Baldassare o Melchiorre e abitava in Medio Oriente un paio di migliaia di anni fa.

  11. Come nella maggior parte delle questioni della vita, l'equilibrio la regna sovrano e in quelle proposte qui l'ho visto, nell'alternanza di situazioni, effetti di dinamicità e sfondi. Nel capolavoro della "Tosca" di Puccini, ci sono dialoghi, monologhi e perfino, in sottofondo, un canto di Trastevere. Nella Nona di Beethoven il Secondo Movimento è un pezzo Rock, il Quarto il massimo del Pop. Poi, questione ovvia di gusti. Io Diso e Laurenti li vorrei per sempre in vacanza alle Canarie, ad esempio, perché le ultime prove mi sono sembrate scadenti.

  12. La storia mi è piaciuta, anche per quell'inserimento onirico inatteso. L'unico dubbio riguarda la partenza. Per inseguire la banda di delinquenti, fra la riserva Navajo in Arizona e il confine con il Canada, non ci sono che Tex e Carson? Va bene che sono dei fuoriclasse, ma... Chi glielo chiede, chi glielo fa fare, altri Ranger non ce ne sono? Poi, posso essermi perso qualcosa all'inizio; poi può essere che i due satanassi non abbiano bisogno di giustificazioni per essere dove sono, a caccia di birbanti, perché fa parte del "Canone" e in effetti siamo molto verniani, da Jules Verne, noi lettori, in questo: così stanno le cose, non ci preoccupiamo troppo del "perché prima", ci basta gustare il "durante".

     

  13. Il 27/2/2024 at 11:07, Angelo1961 dice:

    I miei non sono interrogativi, ma battute. Concretezza però non la vedo nei tuoi e lo dico in amicizia, non fraintendermi. Perchè è un fumetto e certe cose non hanno importanza o concretezza. Altrimenti dovremmo porci gli stessi interrogativi per chiunque, non solo per Tex. Paperino, per esempio, di cosa vive? E Topolino? :)

    C'è un po' di differenza fra il mondo Disney e quello Bonelli, a partire dalla presunta età media dei lettori. Biancaneve o Cenerentola sono film di fantasia un po' diversi da Rambo o Blade Runner. E poi, ho citato solo due aspetti peculiari per stranezza, non sono andato oltre a questionare sui pard che vanno a Boston con una misera sacca o sul fatto che per giorni e giorni nel deserto o fra i ghiacci non spunti loro mai la barba, lo so che questo accade perché è come se fossero mummificati nei tratti e che la regola della sospensione della incredulità regna sovrana anche nel canone texiano. E lo era particolarmente all'inizio della sua storia, ma qua e là, oggi, appare per così dire troppo sospeso e non mi riferisco a fatti e personaggi fra l'esoterico e il magico, ma a questioni - scusa - più concrete, tanto per ribattere alla tua accusa di mancata concretezza (ovviamente ci stiamo confrontando e non scontrando, sui termini e sui concetti). Dopodiché possiamo dare per assunto che il giovane Tex in qualche maniera faceva e che le pallottole se le portano sempre dietro in quantità, povero il cavallo che deve sopportare il sovrappeso, o bestie da soma i pards fra i ghiacci, nello Yucatan o nel Borneo. Perché poi, essendo tutti tiratori infallibili, di spreco non ce n'è. Hasta luego.

  14. <span style="color:red">5 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

    Scherzi a parte, la metà dei risparmni di papà devono essere durati ben poco. Così pure i proventi del rodeo. Secondo me vive con le somme che vince al gioco. 

    E poi, consentitemelo... chissenefrega!

     

    Perchè altrimenti proporrei un topic chiedendo: ma quando si libera l'intestino Tex? E la vescica? Quando si lava la camicia? Si lava i denti? Chi gli taglia i capelli? Quando si fa la barba? Dove compra il caffè? Si cambia le mutande? E i calzini sono bucati?

    Sitratta di inquietanti interrogativi che meriterebbero una risposta!

    Ai tuoi interrogativi aveva già risposto nel secolo passato GLB: fra una vignetta e l'altra. Oggi non perderebbe più tempo a commentare le tue fantasie. Nemmeno i miei interrogativi, certo, che però un po' più di concretezza ce l'avevano. Tipo: ma nell'ultima avventura nel Grande Nord, che dura mesi lontano da qualsiasi centro abitato, come facevano con le munizioni?
    Ah, sì, gliele fornivi tu fra una vignetta e l'altra.

  15. Il 24/2/2024 at 18:11, Diablero dice:

    Beh, ha lavorato per un certo tempo in un Rodeo, e prima ha venduto metà del ranch al fratello, qualche soldo da parte ce l'aveva...

     

    Sì (anche barando), si vede sia in "Pinkerton Lady" che nell'avventura fra i Seminole

     

    Beh, diverse volte si è visto alloggiato e rifocillato da generose fanciulle, ma non credo si faccia anche pagare (se non in natura) :lol:

     

    Oltre a questo, si è visto finora fare il buttafuori, il soldato, il muratore, insomma lavoretti vari. Di spese non ne ha molte (non paga tasse o bollette, per il cibo può andare a caccia, dorme se necessario all'aperto...  lo vediamo spendere praticamente solo quando va al Saloon...  :lol:

    Poi ci sarebbe sempre la lavanderia anche se siamo in odore di Che Guevara che chiamava la sua camicia La semanaria perché una settimana era il periodo minimo di utilizzo e diceva che le sue mutande potevano stare in piedi. Ovviamente parliamo di finzione. Quello che nessuno mi ha mai spiegato è stato invece la disponibilità di pallottole nell'ultima avventura nel Grande Nord, quella delle due navi perdute. Mesi di sparatorie ma con quale riserva? Va bene non cambiarsi., ma 

  16. <span style="color:red">22 ore fa</span>, Diablero dice:

    I Texoni non alterano in alcuna maniera il "linguaggio" di Tex, sono semplicemente in un formato più grande che valorizza i disegni, ma il numero di pagine è quello tipico di una storia di Tex, la struttura della pagina idem... (infatti è capitato che storie pensate per un texone siano finite sulla serie regolare e viceversa)

     

    invece sui cartonati devi intervenire su due aspetti: la lunghezza (in pagine) e la costruzione della pagina.

     

    Significa che, o cambi il linguaggio rendendolo meno "cinematografico" (nel senso delle classiche scene degli albi bonelli dove in una vignetta vedi il fucile che fa pum, nella successiva il tipo che fa ahhh, poi lo vedi che cade, etc, come a voler simulare un montaggio cinematografico. O, se vogliamo essere cattivi, per macinare più pagine con meno eventi...), e limitando i tempi (cosa che implica anche fa parlare diversamente i pards, rendere i testi più asciutti), rendendo insomma questo Tex poco riconoscibile, o devi fare storie semplici semplici.

     

    (di solito finora, con poche eccezioni, sono state fatte entrambe le cose, e come conseguenza sono in generale "generiche storie western" dove che ci sia Tex o un altro ranger non cambia nulla,. con un intreccio da "libero" da 14 pagine su Lanciostory...)

     

    A suo favore c'è il prezzo (possibile solo grazie alle vendite altissime di Tex), e il fatto che anche se una storia "non è di Tex" può essere comunque una bella storia. Ma in generale finora mi hanno deluso. I western in formato francese.... li fanno meglio i francesi (d'altronde anche i francesi non sarebbero bravi nel formato Bonelli, ciascuno ha le sue specializzazioni...)

    Il mio riferimento ai cambiamenti riguarda solo un passaggio in avanti dopo quello relativo a cavallo dei 60/70 dei formati e delle proposte, non di ogni storia in sé, Se vuoi, della forma oltre la sostanza. Poi è entrata in ballo anche questa. In fondo, una storia come nei color brevi o nel cartonato rimanda al pum pum degli esordi, solo più raffinata e, appunto, colorata. Piaccia o non piaccia è come andare a mangiare e scegliere solo un antipasto, o un primo, o un secondo o un contorno. O più d'uno per un pasto completo.

  17. Partendo dal presupposto che per me il termine Cartonati è riferito solo ad una squadra di calcio, modificare le strutture di Tex dal modello tradizionale del mensile è un'operazione che approvo, perché rinnova il dinamismo della serie. E' evidente che tutto nacque a fine anni 80, con la nascita dei Texoni, con tutte le generazioni successive di Maxi, Balenotteri, Storie Brevi, Color. E' come ricordo, Beethoven scrisse nove sinfonie, ma un'infinita di componimenti diversi a partire dalla durata. Poi c'era chi periferia la Nona e chi apprezzava di più Per Elisa.
    Detto questo, la storia mi è piaciuta, i disegni anche ma con qualche Tex a volte un po' troppo squadrato.
    Qualche perplessità sulla colorazione eccessivamente carica e considerazione finale: con il bianco e nero puoi accendere qualsiasi fantasia, con i colori a volte la bruci.

  18. <span style="color:red">22 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

    E sbagli. Calcio e fumetti sono le passioni più belle che possiamo avere. :D

     

    Però, piuttosto che juventino è meglio non interessarsi al calcio...

     

    <span style="color:red">23 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

    Il calcio non mi ha mai interessato.

    Era una battuta, Juventino sono io.

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