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San Antonio Spurs

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da San Antonio Spurs

  1. Mi chiamo SAS pensando che sarebbe la squadra per cui tiferebbe, ma il mio cuore è al Gardem da quando ci giocava un certo numero 33.
  2. Cresce il movimento a favore di una collana "Hard Tex".
  3. No, che di questo passo Tex potrebbe incontrare Jacula, che era pur sempre (anche) un vampiro. :-)
  4. Caccia a Tiger Jack Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju Disegni: Ugolino Cossu Un gruppo di spietati trafficanti di uomini rapiscono delle giovani squaw sulle montagne del Wyoming… Tiger Jack giunge al villaggio dei Black Foot per accompagnare un vecchio amico ed è pronto a correre in soccorso delle indiane finite schiavitù, ma finisce per trovarsi accerchiato dagli avversari e stretto dalla morsa delle nevi d’inverno… La cartomante Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju Disegni: Romano Felmang Tex e Carson sono sulle tracce di un gruppo di sanguinari rapinatori che cercano di fuggire in Messico dal sud dell’Arizona… La loro pista di sangue si intreccia con quella di Alithia, una misteriosa cartomante proveniente dall’Europa dell’est… Per vedere le anteprima di alcune tavole: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1059843651026790&set=pcb.2804883046260687&type=3&theater
  5. 1838, maggio. La decina di anni di differenza fra i due ci sta tutta, così come la comprensione per l'approssimazione di date relative ai primissimi numeri. Forse anche per questo ancora più godibili nella memoria di chi, come me, li ha letti da bambino un bel po' di anni fa.
  6. Ho un vuoto di memoria, nonostante ne abbia scritto io stesso. In un albo viene dichiarata la precisa età di Tex e Carson, che battibeccano su quella del secondo. Mi pare di ricordare che fosse per la creazione di due documenti di identità falsi che sarebbero serviti per entrare in un penitenziario a liberare un amico ingiustamente incarcerato. Qualcuno sa dirmi che albo era, se ricordo tutto tranne il particolare delle due età, che potevano essere tex 40 e Carson 55 o 56?
  7. Storia avvincente e convincente, al di là dell'assalto al carcere, in effetti poco credibile nella sostanza. Ma vabbeh, non è un trattato di fisica quantistica e in in tanti anni abbiamo visto situazioni ancora meno verosimili. Però è la seconda storia consecutiva con diversi, numerosi, attori non protagonisti e da qui alla conclusione ci si aspettano sorprese suoi ruoli. Una storia "sporca", nel senso di particolarmente dura e non solo nel penitenziario, ma anche nel paese in cui Carson - anche qui, seconda volta consecutiva - agisce da solo e in maniera tutto sommato efficace, in buona sostanza. Perplessità per le dimensioni del fucile di Tex in copertina, rafforzate dal confronto con quello del Texone proposto in quarta.
  8. il livello qualitativo di questa serie si conferma altissimo. E sento quasi un'aria nuova di entusiasmo per un personaggio più che ringiovanito, rinnovato. La trovo in chi scrive e in chi disegna, come se ci fosse più libertà di espressione, minor tradizionalismo e soprattutto meno rischi di confronto con la leggenda. Arrivo a dire (o addirittura oso'?) che si tratta quasi di un personaggio diverso e scomodo un paragone impegnativo. questo Tex sta a quello adulto come il Ringo di "Ombre rosse" sta all'Ethan Edwards di "Sentieri selvaggi". Davvero complimenti.
  9. Riletti il primo e il secondo albo, do un ulteriore giudizio. Avvio un po' macchinoso, ma storia in crescendo e con diversi colpi di scena. Quasi (quasi, eh!) come in Twin Peaks nessuno è come appare. E per fare un'altra citazione (Totò) specola morte è una livella. Gli Yaqui sono una quantità, non una qualità. Spaventano perché nella storia sono un elemento accessorio, ma è curioso che con un pericolo incombente in alcuni la faccia invece da padrone la cupidigia per quel sacchetto di pepite che in realtà è poco più di un pugno di dollari. I due pard: Tex appare come mai prima un po' bolso, vista la data di uscita del secondo numero deve forse smaltire ancora pranzi e cene delle feste (battuta, consentitemela), ma anche presuntuosetto. Carson invece si rivela individualista e decisionalista come poche altre volte; vuol fare e fa di testa sua e alla fine si rivela come il vero attore protagonista della vicenda. In conclusione, una storia insolita e inattesa. Migliore della precedente, molto più scontata.
  10. Seconda puntata con molti colpi di scena, in un crescendo di conferme e smentite sui personaggi. Ottima sceneggiatura di Nizzi, proprio perché non c'è nulla di scontato. Anzi. Senza spoilerare niente, sottolineo solo un'autonomia decisionale di Carson inattesa e che alla fine si rivela risolutiva, con un Tex difensivista per quesi tutto il numero. Mi piace il tratto di Filippucci, secco e arcigno con dei chiaroscuri molto equilibrati, con pagine 48 e 49 magistrali nella descrizione visiva dei cavalli spaventati.
  11. So bene che nel contesto generale delle storie, le feste comandate hanno un significato secondario e direi terziario se non corressi il rischio di scivolare nella geologia, ma qualcuno sa ricorda se nel corso delle avventure dei nostri pard si sia mai fatto riferimento ad un Natale, ho detto Capodanno ma giusto perché scrivo il 31 dicembre e in fondo questa è una maniera per fare gli auguri a tutti. Naturalmente non considero lo speciale Tex Willer appena uscito, il cui titolo "Fantasmi di Natale" è più allusivo (e Dickens non c'entra nulla) che reale. Buon 2020 texiano a tutti.
  12. Chiedo scusa anche per la sovrapposizione/confusione nelle risposte ma oggi il mio computer ha deciso di andare in ferie a momenti alternati. Beh, Buon Natale a tutti! Ho come l'impressione che postura e fisionomia dell'indiano all'attacco sulla copertina del numero di gennaio siano molto simili a qualcuno/qualcosa visto molto di recente, diciamo a novembre. Qualcuno ha avuto la mia stessa impressione? Ah, Buon Natale a tutti
  13. Caro Carlo... Ehm, ehm, sono uno studioso della Costituzione, lo sapevo, ma visto che siamo sotto Natale vado fuori tema e vi racconto una storia - vera - che pochi forse conoscono ma che la dice lunga su quel periodo. Preciso e preannuncio: faccio nomi di politici, ma erano quelli della Costituente, non esiste alcun nesso con il 2019. Storia che ho riferito in un intervento durante un corso del mio Ordine, quello dei giornalisti, alla vigilia del referendum dl 2016. Primi giorni di dicembre del 1947. Palmiro Togliatti chiede che i lavori si fermino, perché il testo già concordato venga proposto ad un esperto linguistico e poi, dove nel caso, doverosamente reso e trasformato perché sia il più chiaro possibile, a tutti. L'assemblea, tutta, approva e si ferma una settimana per dare modo al professor Concetto Marchesi, parlamentare e insigne linguista, di limare e semplificare il testo.Che entra in vigore l'1 gennaio 1948 Chiedo scusa per la digressione, ma è una vicenda che mi è piaciuto ricordare
  14. Articolo 140. Ah, l'anno è lo stesso e non a caso: 1948
  15. Beh, a proposito della baracca e di chi la abita in quel momento non ci discostiamo molto da quanto visto al cinema in "The Hateful Eight".
  16. Ottimi disegni. Storia con qualche probabile deja vu, ma con interrogativo di fondo su chi sarà il vero cattivo di fondo e di concretezza e sostanza
  17. Caro Carlo, ho un'età alla quale ho sviluppato molti anticorpi contro la permalosità (mia). Però mi dà fastidio il classico "Se non ti piace non comprarlo", quando ho precisato benissimo che l'avrei comprato, l'ho comprato, e solo dopo averlo letto ho espresso un giudizio negativo. Che sia quasi l'unico ad averlo espresso, mi fa essere certo in minoranza, ma non mi fa cambiare idea. Come avrei potuto esprimere il mio gradimento, non lo avessi appunto comprato e letto? Ecco, quella contestazione capziosa a prescindere non l'ho digerita. Finendo con il prezzo, ho dichiarato che, per professione ormai antica, di logiche editoriali me ne intendo, dunque non dico che siano sbagliate ma che a me possono piacere il giusto. Non sono un uomo di conti, ripeto che alla maturità ho preso 2 in matematica - è vero - e per fortuna che mi sono rifatto con il tema di Italiano e con l'orale di Storia, dunque alzo le mani e passo oltre. E' stato comunque un ottimo 2019 per Tex, ogni tanto uno scivolone -a mio giudizio - ci sta e te lo dice uno juventino il giorno dopo la partita con la Lazio. Non crocefiggetemi per il mio endorsement calcistico...
  18. La chiarezza è la buona educazione di chi scrive, io devo essere stato maleducato e allora ci riprovo. Tengo distinta la qualità del prodotto dal prezzo. Se all'epoca il Texone di Magnus me lo avessero fatto pagare 100.000 lire, le avrei spese comunque. Questo speciale non mi è piaciuto e il prezzo mi ha lasciato perplesso, sentimento che ho visto essere condiviso da altri. In quanto alle logiche editoriali, 32 anni di giornalismo - e quasi dodici di direzione - qualcosa mi hanno insegnato. Come il diritto di critica. Riassumendo, spero definitivamente: l'albo mi è parso essere costoso e la storia non mi è piaciuta. Penso che questo sito sia un luogo di confronto e io ho espresso un'opinione.
  19. Come a dire che se mangi in un ristorante il 12 luglio e il 15 agosto paghi due prezzi differenti per le stesse cose che hai ordinato. Metti su l'etichetta "Speciale" e sei autorizzato ad aumentare il prezzo: perché? Soprattutto in rapporto al Color. Poi, se mi dici che la trama l'ha scritta Papa Francesco e i disegni sono di Bansky, posso anche capire. Così no e non perché la sceneggiatura non mi sia piaciuta, avrei sostenuto la stessa tesi anche in presenza di un capolavoro come il Texone di Magnus. Metti un'etichetta e aumenti il prezzo; senza ragione e senza rispetto. Contando sull'affezione e, un bel po', sfruttandola. Poi se è perché necessario per tenere in piedi e in vita la struttura, capiamo e ci adeguiamo anche perché, parlo solo per me, conosco bene certe logiche editoriali essendo stato direttore di tre riviste a diffusione nazionale per dodici anni.
  20. Un'accozzaglia di storie varie assemblate, e come risultato , per me, la peggiore produzione SBE texiana da diverso tempo a questa parte. Un pessimo modo per finire (quasi, mancano ancora due uscite) il 2019 del nostro. Senza spoilerare nulla, mi è sembrato un albo con una storia a metà fra Zagor (vedi l'ultima uscita speciale) e Dylan Dog; più che fantasmi di Natale, spettri e sospetti che ormai per Tex si vada a volte un tanto al chilo pur di aumentare la produzione e diversificare l'offerta. Questioni economiche, immagino, che non mi riguardano, ma io esercito un diritto di critica per un acquisto da 6,90 euro che - ribadisco - ho contestato in modo preventivoal di là della qualità del prodotto. Pollice verso e comunque auguri di Buon Natale a Borden che nel suo pistolotto iniziale cita anche la "calda parlata" della mia Bologna. Dico Sorbole e non quell'altra più famosa espressione felsinea che inizia sempre per S.
  21. Tex mensile: 116 pagine comprese le quattro di copertina a 3,90 euro. Che fanno 0,03362069 euro a pagina. Tex Willer: 68 pagine a 3,20 euro, ovvero 0,04705882 a pagina Speciale Tex Willer: 132 pagine a 6,90 euro, cioè 0,05227273. Ripeto, 6, 90 euro, solo uno in meno del Maxi Tex che di pagine ne propone 340, cioè due volte e mezza in più rispetto a “Fantasmi di Natale” al prezzo di 0,02323529 l’una. Come avrebbe detto il Frengo interpretato da Antonio Albanese, ci sarà un “Why e un because”, ma a me sfugge. Mi si potrà dire: per via della bicromia. Ribatto: a mio parere inutile, soprattutto se comporta questo prezzo. Ad un altro post, per il giudizio, dopo che avrò visto e letto tutte le pagina che costano 0,052 euro e rotti ciascuna. Aggiungo che costa esattamente come il Color Tex di 164 pagine e vi risparmio il calcolo. Anzi no: Fa 0,04207317 per ogni pagina "realmente" colorata.
  22. La storia di Teton Pass è quella che cattura la maggiore attenzione per l'esplicita attrazione reciproca fra Carson e la Signora Burdette (parente dei cattivoni in "Un dollaro d'onore"?). Dobbiamo stare qui, non abbiamo la televisione, anche se mio marito è morto da poco, insomma, chi è morto giace e chi è vivo si dà pace. Noto che finisce con una sorta di tacito "C'eravamo tanto amati, grazie, ciao" e che nel finale Tex non fa commenti sull'evidente attività del vecchio reprobo, né gli chiede nulla, fedele alla linea che "Il gentiluomo gode e tace". L'ho messa un po' sull'ironia, ma la storia mi è piaciuta anche se il mio Carson preferito in versione playboy rimane quello giovane con Maria Pilar nel primo Tex Magazine.
  23. ConseQuentia, non ConseGuentia
  24. Copertina molto bella, con un ma e qualche altra impressione. Copertina: le frecce per essere piantate su un muretto a secco mi fanno presumere che sullo stesso sia stata messa della terra o sia spuntato del muschio; in entrambi i casi, boh? Tex, non so perché, visto di profilo (e capita raramente di essere disegnato così) mi ricorda Fausto Leali. Copritemi pure di insulti. Ed è comunque la rappresentazione di un Tex "maturo", nel senso che dimostra più anni del solito. Il personaggio alla sua sinistra, al volo mi ha evocato John Wayne in "Sentieri Selvaggi", sempre senza un perché: tu chiamale, se vuoi, impressioni. E ho citato uno dei miei tre film preferiti. Gli altri due non sono western. Ah, Filippucci al top, degno erede della "Ligne Claire", oserei dire. Tanto è bravo Ticci nel rendere il Grande Nord delle foreste, tanto è bravo lui a dare l'idea della solarità delle Terre del Sud. Direi che questo 2019 è stato, nel complesso, un gran bell'anno, molto migliore del 2018 da anniversario, ma anche con qualche caduta; lieve, senza troppe conseguenze.
  25. Due svarioni che mi lasciano molto perplesso sulla cura dei dettagli per quello che riguarda i testi. Pagina 8. Ala domanda se Tex lo abbia mai battuto Makua risponde: «Sì, andò così ma non HA VOLLE prendere la mia vita». Pagina 42, attacco indiano. Carson dice: «Sono in SEI». Tex risponde: «DUE A TESTA». Facciamo TRE, ma come voto massimo, in Aritmetica alle Elementari?
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