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San Antonio Spurs

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Messaggi pubblicato da San Antonio Spurs

  1. Trovo che la qualità complessiva intera sceneggiatura possa essere simbolicamente e/o sinteticamente giudicato grazie alle pagine da 49 a 63.
    Corvo Rosso sa che Tex è sulle sue tracce e fa di tutto per confonderle o nasconderle prima di consegnare Elly Parker ai suoi custodi, però eseguito il compito se ne torna indietro cavalcando allo scoperto e senza preoccupazioni, come se andasse a fare una scampagnata. I pard lo intercettano e lui si nasconde in un canyon, dove si infilano tutti e quattro i suoi inseguitori. Secondo logica, almeno uno avrebbe dovuto aggirare la montagna per presidiare l'altro lato, invece mentre il pirlone si infila nella gola, Tex dice: "Dobbiamo tagliarli la strada", quando l'altro è a dieci metri dall'imbocco del canalone e infatti la battuta successiva è "E' in vantaggio su di noi". Ma va?
    Poi, Kit sta per essere aggredito alle spalle e Tiger, da una roccia più in alto, anziché estrarre al volo la Colt  spicca un balzo e coltello alla mano atterra sul ribaldo. Ne nasce una collutazione, con Kit che non interviene pensando che sparando rischia di colpire l'amico. Poi ci ripensa, ma da due metri non pensa a colpire Corvo Rosso alla mano che brandisce un coltello, ferendolo e disarmandolo, ma lo uccide pentendosene subito dopo e facendo la faccia mogia temendo la sculacciata del padre, che invece lo difende. Mi aspettavo gli desse cinque dollari per comprarsi dello zucchero filato al trading post di Kayenta.
    Nel complesso i quattro fanno la figura dei fortunelli che beccano per caso un cretino, pensano di catturarlo cavalcando Varenne e i suoi figli mentre Corvo Rosso è sul nipote del somaro di Sancio Panza, giocano alla caccia al puma sulle rocce l'unico a sparare lo fa nervoso, seguendo un istinto.
    Era dai tempi de "I forti di Forte Coraggio" che non vedevo protagonisti così sprovveduti.

    • Grazie (+1) 1
  2. Mi era sfuggita un'altra genialità, quella relativa alle "placchette magnetiche adesive offerte in omaggio agli acquirenti di alcuni albi", secondo le parole di Davide Bonelli in seconda di copertina (quella prevista delle geremiadi sull'aumento dei costi e di conseguenza dei pressi). Se vuoi attaccare la minicopertina allegata al mensile, ecco che la SBE sul Maxi te ne regala un'altra con - rullo di tamburi - "4 magneti adesivi".
    Nota a parte, non è che Villa abbia volato alto sulle ali della fantasia nel ritrarre Tex sulle copertine dei due albi citati: c'è in pratica solo il cambio pistola-fucile e il fazzoletto che sventola in due direzioni opposte. Ma è come lamentarsi dell'acqua minerale dopo la pasta scotta e la bistecca bruciata.

  3. Ho preso le mie singole copia di ogni uscita senza guardare le minicopertine.
    Nessun cliente ha chiesto di scegliere e si è preso la prima copia che ha trovato esposta o che gli ho dato io dall'interno dell'edicola.
    Giudico squallida l'operazione di pubblicare una doppia minicopertina sperando di raddoppiare (parte de)gli acquisti e  il farlo contemporaneamente all'aumento di prezzo. Già che c'erano potevano predisporre edicole ambulanti come quelle dei ciarlatani venditori di pozioni e unguenti.

    • +1 1
  4. Ormai Tex viene rappresentato spessissimo con il fucile in mano e in posa statica. Questa ricoerda quella del numero 600, che era poi un omaggio al John Wayne di "Sentieri Selvaggi", ma l'abbinamento dei due colori la appiattisce in maniera eccessiva. Bordem cita "Segretissimo", ma là il fondo è mero e probabilmente con un cerchio bianco ne sarebbe venuta fuori una copertina decisamente più gradevole..

  5. Delusione condivisa per un finale deludente e senza pathos, per una storia che se merita la sufficienza è per i disegni. Non concordo con chi sostiene che sia la conferma di un declino prolungato di Tex, perché come ricordato da qualcuno nel recente passato ci sono stati episodi importanti e memorabili come la saga artica,  poi anche la corposa e articolata vicenda di Vancouver e naturalmente i sette albi con Mefisto a tutto possono far pensare fuorché a creatività e originalità in declino. Quella di Tex è una lunga strada con molte diramazioni, l'ultima alla fine non è piaciuta a molti; la considero una delle tante occasioni non sfruttata a dovere. Non un'occasione persa, nessuna mai lo è, in 70 anni di Tex ce ne sono state di altrettanto riuscite in tono minore.

  6. Se la domanda è già stata posta, chiedo scusa: perché venne scelto Claudio Villa come copertinista dopo Galep?
    Non mi interessano e non sarebbe opportuno farlo citare le alternative dell'epoca. Scelta azzeccatissima, peraltro, anche perché ritengo che sa stato bravo nel dare continuità e rinnovamento a quella che è una sorta d vetrina del prodotto.

    • +1 1
  7. <span style="color:red">1 ora fa</span>, PapeSatan dice:

    Un semplice giochino per tutti, più facile per quelli della mia generazione.

    Cos'altro vi fa venire in mente il cognome (acquisito) di Pearl?

    Non si vince niente, solo la mia ulteriore stima e un like al primo che indovina cosa ho in mente. 😉

    L'attore William Hart, famoso nei western dell'epoca del muto?

  8. 19 ore fa, Loriano Lorenzutti dice:

    9 minuti di nulla, tra voce roca, tosse, eeeeeh, pause. 

    Per dire cosa poi, di aspettare che esca nei mercatini a metà prezzo. 

    Non so che seguito abbia questo signore ma... 

    Vabbè contento lui:laughing:

    Non mi va di riascoltarlo, ma mi pare di ricordare che a un certo punto dice che lo ha solo sfogliato, non letto tutto dopo averlo comprato. Giusto per dare spessore al suo intervento...

    Ribattezzerei il video "Quanto parlano esticazzi".

  9. <span style="color:red">14 ore fa</span>, Poe dice:

    Visto video-recensione su youtube, dal titolo "Mi spiace davvero", che stronca "Pearl" con le seguenti motivazioni:

    1) è troppo verboso :blink:

    2) ci sono troppo testi per questo formato :huh:

    A parte che il punto 2 in pratica dice la stessa cosa del punto 1 e quindi chi è senza peccato, sulla verbosità, scagli la prima pietra...

  10. Il 10/11/2022 at 11:00, Magic Wind dice:

    Storia nel complesso molto buona per me. Prolissa e verbosa, sicuramente, ma mai noiosa.

    Sfrutto questo parere non per riprendere la discussione in sé, ma per ampliarla, visto che il presunto o reale problema della verbosità ricorre anche per storie passate (da molto tempo) e lo spunto me lo dà l'iniziativa della Gazzetta di proporre i grandi classici del fumetto americano. Le prime due uscite riguardano il Flash Gordon di Dan Barry (testi, matite e chine!), quindi inizio anni 50, quelli in cui Tex compie il definitivo salto di qualità e lo fa non solo grazie ai disegni di Galep ma soprattutto alla verve di GLB che regala storie molto ben ritmate. Cè un largo uso di didascalie, ma dialoghi non troppo prolissi e rallentati, diversamente dall'esempio portato, che riproposto porta male i suoi 70 anni: eccellenti e curati i disegni, ma testi lunghi fino all'esasperazione che spezzano troppo l'avanzamento della lettura nel suo complesso. Mi piacerebbe conoscere l'opinione di altri che possono aver letto i due volumi finora usciti dell'esempio portato.

  11. <span style="color:red">1 ora fa</span>, juanraza85 dice:

    Un altro elemento che mi piace considerare un ulteriore indizio in tal senso, l'assenza nella storia di Kit

    Kit c'è, manifesta interesse e viene rimproverato da Carson che conosce bene i flop sentimentali del figlioccio. Certo, è solo una fugace apparizione e quindi il tuo discorso resta valido. I quattro pard insieme hanno un senso nelle storie lunghe.

  12. Ho apprezzato l'albo nel suo complesso, quindi complimenti a chi lo ha sceneggiato, disegnato e colorato ottenendo un prodotto equilibrato e in grado di trasmettere, come non sempre avviene - anzi - una forte emozione nei confronti di quella che alla fine è la protagonista, una Pearl della quale si comprende la vita agra, per dirla alla Bianciardi. Uno splendido ritratto, se vogliamo, di un West diverso, altre volte solo accennato, qui quasi tangibile. Narrazione mai sopra le righe, pard mai sottotono per una volta che la fanno da coprotagonista. Ho gradito anche la scelta di Laura di "riempire" le pagine con molte vignette, che non hanno spezzettati la rama, ma hanno arricchito un albo che è come se avesse un terzo, calcolo approssimativo nemmeno fatto, di un terzo di pagine in più, e l'ottima colorazione.
    Non do voti, perché non siamo a scuola e perché gli insegnanti sono Boselli, Zuccheri e Leoni (quest'ultima alla prima "cattedra").

    <span style="color:red">19 ore fa</span>, PapeSatan dice:

    Contrariamente a quanto sostenuto da altri, trovo che il formato "alla francese" abbia contribuito significativamente a rendere quest'albo una gemma, sia perchè "veste" il racconto con un abito degno di tanta poesia, sia perchè, con il suo numero ridotto di pagine ma con l'ampia superficie sfruttabile mediante le "gabbie" bonelliane, asseconda la narrazione fatta di tanti piccoli episodi concatenati ma densi di contenuti che perciò richiedono spazio (leggi vignette) sulla pagina.

    Che poi, qualche "licenza" Laura se la prende, vedi la prima scena dell'assalto alla diligenza.

    <span style="color:red">22 ore fa</span>, borden dice:

    Prendo atto, ma ormai da quarant'anni o più neppure i titoli dei film popolari vengono  tradotti!  :) Va bene essere vintage, ma non si può esagerare! Un tempo c'era chi traduceva RANGERS in CAVALIERI. Anche in questo GL è stato un MODERNISTA. Vogliamo essere come lui o no?;)

    Ah, e poi c'è stata anche la Daim Press...

  13. Sono pessimi i disegni ed è criticabilissimo ll finale della storia con i il pupazzone che non sta in piedi, comunque la si voglia intendere. Pulviscolo in una storia di 75 anni. Poi chiamatele scivoloni, crisi di ispirazione, deleghe sbagliate. La soluzione migliore è non parlarne più. In fondo anche Dino Zoff sbagliò la partita con l'Olanda ad Argentina '78, ma chi gliela imputa oggi?
    P.S. Il riferimento è all'italiano curatore di Tex, non certo agli argentini "ad mentulam canis" nello specifico.

  14. Storia vivace e originale, certamente ben disegnata, quindi un buon esordio di Burattini sulla regolare che spero venga confermato dallo sviluppo. Un po' troppo statico Tex in copertina, sì e nemmeno somigliantissimo; però nel suo complesso una bella "vetrina".
    In quanto al linguaggio forbito de pastori, è chiaro che si tratta di laureati esodati che per campare si sono dovuti riciclare in guardiani di greggi, lasciando gli uffici per  pascoli, ma continuando a inviare curricula.

    • Haha (0) 3
  15. Aspetto proposte sulla precisa data di nascita di: Pat, El Morisco, Gros Jean, Jim Brandon, Tesah, Montales, Lupe, Manuela Montoya, Eusebio, Generale Davis, Lena Parker, Donna Parker, Mike Parker, Bingo, Angelo, Juan Raza, Loa, Manuel Doberado, Big Cisco, La Tigre Nera, Nat Mac Kennet, Rita Duchesne, Tom Devlin,  Lefty Potrero, Zhenda e Capitan Barbanera, El Muerto, Ruby Scott.  

    • Haha (0) 2
  16. Storie molto diverse, ma entrambe godibili anche per come sono state illustrate. Penso che di Mefisto leggeremo ancora altro - più avanti - perché resta ancora qualche buco da colmare, ad esempio e mi ripeto quello del passaggio da personaggio per così dire "cittadino" a santone degli Hualpai. Ma immagino che in questo caso si tratti di un espediente per avvicinarsi a Tex e colpirlo. Poi c'è un "ma: riguarda Mefisto che sviluppa i suoi poteri in un carcere che non immagino disponesse di una biblioteca piena di libri di magia, dunque mi rimane il dubbio su come Steve Dickart abbia potuto evolversi in quel modo già "efficace". Poi, Mefisto va al Nord anche pensando alla sorella, dunque nella narrazione ci sarebbe l'altro buco della sua uscita dal carcere e dal momento che Lily è rimasta in vita potrebbe darsi che un altro capitolo della saga riguardi il suo ritorno in scena con un flash back sull'episodio del suo ritorno in libertà e del suo matrimonio con il nobile russo.

  17. Perché continuiamo a discutere sui gusti e sulle scelte, quando è evidente che l'assioma "Mi piace, lo compro, non mi piace (più) lo lascio" è ormai una regola consolidata? Parafrasando, ognuno è fabbro delle sue scelte e mi pare accertata l'impermeabilità della SBE alle opinioni, tantomeno su misura ridotta come nel caso di questo forum, per altre strategie e programmano che riguardano i numeri di vendita. A qualcuno l'aumento della produzione non piace e ne fa un discorso di qualità. Bene discutiamo sulla qualità e non sulla quantità, io aborro alla Mughini un campionato di calcio di Serie A con così tante squadre, ma se ne devo parlare giudico i risultati delle singole squadre, non mi perdo a contarle. Poi, cambiando sport, la NBA a 23 squadre era molto più affascinante dell'attuale, ma la regressione non riguarda solo la dilazione delle franchigie ma il gioco in sé. Io credo che il patrimonio di sceneggiatori e disegnatori della Bonelli possa reggere lo stato delle cose attuale, posso contemporaneamente credere che alcuni contenuti extra potrebbero essere dirottati sul mensile, ma sulle strategie di marketing non sono in grado di poter dare un giudizio attendibile. Altro discorso, e concludo, è quello di chi dice che per ragioni che vanno dallo spazio al costo, si limita nell'acquisto. Ci stana allora nel merito c'è una sicura vena di tristezza per l'impossibilità o la scelta obbligate.

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