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Ahmed Jamal

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Tutto il contenuto pubblicato da Ahmed Jamal

  1. Ahmed Jamal

    [Texone N. 31] Capitan Jack

    1- Non sono più un giovanotto, mi dispiace 2- Trovo il Tex di Breccia, dalla punta degli stivali al cappello passando ovviamente per il naso, semplicemente monumentale.
  2. Ahmed Jamal

    [Texone N. 31] Capitan Jack

    E' la sproporzione che colpisce, tra un particolare, tra l'altro opinabilissimo e tutto sommato secondario, e una prova grafica chiaramente maiuscola. Magari si potrebbe chiedere a Boselli di fornire a Breccia della buona vecchia carte ricalcante in modo che non incappi più in questo imperdonabile errore.
  3. Ahmed Jamal

    [Texone N. 31] Capitan Jack

    Ma se son tre pagine che, di fronte a un fumetto che graficamente offre ben altri spunti, continuate con sta storia del naso? Sarebbe come se uno criticasse Maradona perché in una partita dove ha fatto 2 assist e un goal non ha battuto un calcio d'angolo come andava a voi.... Poi con quel "forumisti" indicavo la categoria in generale, cioè gente che su qualunque argomento non fa altro che passare il tempo a cercare il pelo nell'uovo e se non lo trova allora comincia a smaronare gli zebedei perché il lavoro di un artista non appaga il loro particolarissimo gusto personale.
  4. Ahmed Jamal

    [Texone N. 31] Capitan Jack

    Storia: Decisamente buona Disegni: Eccezionali La storia mi è piaciuta e Faraci ha fatto complessivamente un buon lavoro, pur con qualche incertezza e imbarazzo, puntando giustamente sull'atmosfera da cupa tragedia della vicenda e ho particolarmente apprezzato come sia riuscito a discostarsi dall' ingombrante ombra dell'indimenticato e obiettivamente inarrivabile capolavoro di GinoD'Antonio - Sangue di Guerriero su Storia del West n.54- Come ammette lui stesso se la storia sarà ricordata il merito principale va però al mirabile lavoro fatto dal grande Enrique Breccia che mette insieme una serie di tavole magnifiche per esecuzione tecnica e capacità evocative, e se sulla bravura del maestro argentino non potevano esserci dubbi, l'impegno evidente e il grande rispetto con cui si accostato al nostro ranger merita un ulteriore, caloroso plauso Veramente erano anni che non si vedeva un texone di questo livello grafico. P.S.1 Colpisce comunque che davanti al magnifico lavoro di un grande maestro come Breccia l'unica cosa su cui si riesce a discutere è il naso troppo adunco di Tex.....colpisce ma non stupisce visto che è cosa ben nota l'ormai inarrestabile trasformazione di molti forumisti in acide, incontentabili zitelle. P.S.2 Mio padre legge Tex da 60 anni e ha trovato la storia un capolavoro con disegni favolosi e incredibilmente non ha fatto alcun cenno allo strano naso di Tex.
  5. Ahmed Jamal

    [Texone N. 31] Capitan Jack

    A me Breccia sembra ispiratissimo, potrebbe piazzarsi lassù assieme a Magnus...
  6. Io ricordo che nelle loro prima storia in assoluto per Tex sia Villa che soprattutto Civitelli ci davano dentro col sangue alla grande e la cosa mi piaceva molto, poi purtroppo li hanno abbastanza stoppati. Resta comunque il fatto che il Tex degli anni d'oro era considerato in ogni caso e nonostante le censure ben più violento e adulto della media dei fumetti dell'epoca, e a me sinceramente dispiace che questa caratteristica si sia via via persa a favore di un'eccessiva normalizzazione e istituzionalizzazione del personaggio. Del resto mi sto sempre più rendendo conto che il livello di mummificazione dei lettori e dei critici texiani è ormai irrecuperabile.
  7. Se Tex facesse sempre le stesse cose e si comportasse sempre alla stessa maniera come pretenderebbero certi utenti penso avrebbe già chiuso da un pezzo. Già in un personaggio così caratterizzato e di così lunga militanza è difficile trovare nuove trame e situazioni interessanti ma che siano i lettori che dovrebbero sempre essere affamati di novità e sorprese a richiedere questa sterile coazione a ripetere mi sembra veramente sconfortante. Che poi veramente nel Tex di Manfredi non mi sembra proprio di vedere alcun tradimento visto che è il Tex ironico e sbruffone visto più volte soprattutto nelle storie di GL e Nizzi, un'indole che fa perfettamente parte del personaggio e tra l'altro particolarmente adatta a questa storia, visti gli antagonisti non certo sveglissimi che si trova ad affrontare. Poi veramente resto sempre stupito come molti utenti abbiano trasformato nella loro testa il personaggio sicuramente giusto e onesto ma anche scatenato, violento e anarcoide creato da Bonelli in un triste sbirro che si limita a consegnare i delinquenti alla giustizia perché abbiano un giusto processo.
  8. Su D'Antonio e Nolitta (che secondo me è probabilmente il più grande scrittore di fumetti italiano di sempre) sono d'accordo ma la qualità della produzione di Bonelli è ben superiore a quella di Berardi che è uno sceneggiatore sicuramente validissimo ma che non tiene sulla lunga distanza (vedere anche Julia per esempio) pur rientrando comunque in quelli che considero i 7 grandi della storia della casa editrice e cioè.: GL Bonelli, Nolitta, D'Antonio, Berardi, Castelli, Sclavi e Boselli. Per quanto riguarda gli sceneggiatori di Tex direi che la scelta dovrebbe però limitarsi principalmente ai tre che hanno avuto l'onere e l'onore di portare la serie sulle loro spalle, quindi nell'ordine GL, Nizzi e Boselli. Per me al momento vince ancora Bonelli padre ma il buon Borden non è poi molto distante ed è tuttora in grande attività e pieno di idee quindi magari tra qualche anno potrebbe raggiungere il suo maestro. Nizzi è stato spesso un ottimo scrittore anche se non a livello degli altri due ma bisogna tener conto la produzione complessiva e qui purtroppo i suoi ultimi anni pesano come un macigno.
  9. Ahmed Jamal

    [651/653] Luna Insanguinata

    Certo che fa tutto questo ma in un'ottica prettamente bianca secondo me. Anche quando vede il ragazzo rapito dall'alto dice qualcosa tipo: " sembra in tutto e per tutto uno di loro, ma è solo apparenza", che mi sembra sottolinei una certa distanza tra il ranger e gli indiani buoni o cattivi che siano. Capisco che è questione di sfumature eh, ma per dire GL e Nolitta mi sembrano avessero una partecipazione e una comprensione più istintiva della parte per così dire "indiana" di Tex.
  10. Ahmed Jamal

    [651/653] Luna Insanguinata

    Storia molto buona, ben giostrata e con passaggi di grande fascino. Non un capolavoro perché verso la fine un po' si incarta e perde quel minimo di mordente che l'avrebbe resa memorabile. Infatti il finale pur efficace mi è sembrato a conti fatti un po' troppo a tarallucci e vino, normalizzando eccessivamente le dinamiche tra i personaggi e ridimensionando di conseguenza le sofferenze, le ossessioni e i dubbi e cos' ben descritti da Boselli sino ad allora nel corso della narrazione. Insomma sarà che a me piace il Borden che rompe gli schemi sollevando gli strali dei tradizionalisti ma la conclusione in questo caso mi è sembrata un po' troppo leggera e tradizionalista. Un'altra piccola critica e una notazione a margine: - Ancora una volta Boselli eccede un po' troppo nelle lodi che i coprotagonisti rivolgono al nostro ranger, il più delle volte secondo me basterebbe il comportamento di Tex senza bisogno di sottolineature pleonastiche che un po' inceppano la narrazione. - Non vi sembra che il Tex di Boselli sia più "bianco" di quello del suo creatore? Io ultimamente ho notato diverse sue storie che vanno in questo senso, dove, nonostante figure anche azzeccatissime come Silent Foot e lo stesso Charvez , gli indiani sono spesso relegati a comparse un po' folkloristiche o al tradizionale ruolo di cattivi mentre lo sguardo di Tex si identifica sempre più spesso con quello dei pionieri, degli allevatori e della società bianca in generale. Anche in questa storia il fatto che viva con i Navajos e abbia un figlio mezzosangue non viene sottolineato da nessuno dei suoi compagni, non genera nessun sospetto e nessuna suggestione aggiuntiva alla storia e del resto lo stesso Tex nel corso della caccia si dimentica completamente la sua parte indiana e si comporta e pensa in tutto e per tutto come un bianco. Mi sembra insomma si sia perso un po' quel misto di orgoglio/rimpianto derivato dall' essere un outsider al di fuori della società bianca dominante, quel suo stare dalla parte sbagliata della Storia che GL sapeva trasmettere così magistralmente con poche pennellate. E' probabilmente anche una tendenza un po' generale che dopo la stagione filoindiana degli anni 70 nel cinema e nella letteratura western ha rimarginalizzato ancora una volta la figura dei nativi americani ma a conti fatti quello recente mi sembra un Tex più inserito, istituzionalizzato e decisamente più a suo agio con i bianchi che con gli indiani. Voi che ne pensate?
  11. Senza vena polemica ma solo per capire, a me l'idea di far incontrare un Kit Willer anziano con un Bonelli mi pare più fattibile dell'escamotage trovato con il Carson/non Carson, perchè a te pare strampalato ? Perchè il far incontrare Kit Willer anziano riporterebbe automaticamente a un livello più realistico la storia e di conseguenza a far cadere tutta la ragnatela di echi e rimandi messa mirabilmente in piedi da Serpieri, e la storia, che si basa sul mito di Tex più che su Tex, perderebbe di conseguenza tutto il suo fascino. Senza tener conto ovviamente che la cosa porterebbe inevitabilmente a fare i conti con la cronologia ufficiale del ranger con conseguenze sicuramente molto discutibili. Poi sinceramente a me un Piccolo Falco anziano e credibile chiuso in un ospizio mi avrebbe veramente messo addosso una gran tristezza contrariamente al Carson/NonCarson ideato da Serpieri.. Prima che mi dimentichi: Grazie a Pallino e Ymalpas per gli apprezzamenti. Troppo buoni, veramente.
  12. Piccolo OT: ma non si può correggere i post una volta inviati? Purtroppo scrivo spesso di fretta e mi accorgo poi degli errori commessi...
  13. Si infatti, non è la stroncatura in sé a essere fastidiosa ma proprio la pochezza dei contenuti oltre a ovviamente quel tono indisponente da maestrino con la penna rossa in mano. Per esempio la sparata sulla casacca di Tex non sta ne in cielo ne in terra, penso che chiunque mastichi un po' di narrativa popolare sappia quanto sia importante la vestizione dell'eroe nell'ambito delle grandi saghe, che siano letterarie, cinematografiche o fumettistiche poco importa. La cosa ovviamente risulta ancora più fondamentale se parliamo di un omaggio a più livelli come quello di Serpieri, in cui l'abbigliamento del nostro ranger è uno dei topoi su cui l'autore basa il suo raffinato viaggio all'interno del mito di Tex. A tal proposito consiglierei al recensore di leggere qualcosa del saggista Joseph Campbell, magari servirebbe a dare una base un po' più solida alle sue argomentazioni. Tralascio invece di infierire sullo strampalato consiglio finale che tira in mezzo Kit Willer, che oltre a togliere ogni senso all'operazione di Serpieri, avrebbe creato questo sì gravi problemi sulla cronologia ufficiale del nostro ranger. Ma che Loi abbia capito ben poco dell'opera che recensisce penso basti l'inutile scheda allegata con le incongruenza rispetto all'universo texiano classico, insomma non ci troviamo esattamente di fronte a delle volpi.
  14. La storia è anomala ed è stata correttamente pubblicata in un albo fuori serie ad hoc, quindi non vedo il problema. Poi capisco che possa non piacere ma mettere in dubbio l'opportunità della sua pubblicazione mi sembra veramente una cosa furoi dal mondo. Leggere certi commenti pervasi da un furore inquisitorio degno di miglior causa mi lascia sempre interdetto , gente che si mette sul pulpito e in base a non si sa bene quale investitura cerca di imporre agli altri la loro visione di Tex cupa e immutabile, fatta di paletti e dosi prestabilite, neanche stessimo parlando di un medicinale. E visto che qui tutti tirano in ballo GL Bonelli a sproposito sono convinto che davanti alle loro critiche petulanti lui li avrebbe apostrofati con un "Piantatela! Non sapete fare altro che ripetere le stesse parole! Vi pagano molto per balbettare delle cretinerie?"
  15. Sulla Repubblica ho letto un articolo in proposito che comincia con "È appena uscito in edicola ma già sta battendo ogni record di vendite." Notizia ovviamente da accogliere con la giusta cautela visto che l'attendibilità dei grandi quotidiani quando si tratta di fumetti è quella che è...
  16. E' quello che dico anch'io e questo approccio funereo, censorio, ipercritico e integralista proprio non riesco a capirlo soprattutto se applicato al fumetto che dovrebbe essere il territorio della libertà, della fantasia e dell'immaginazione per eccellenza. Seguo vari forum e siti da un bel po', pur senza intervenire, e ormai siamo veramente all'assurdo, gente che vivisezione l'album per trovare la più minima incongruenza, altri che dicono che una storia fa schifo per colpa di un'espressione di Tex secondo loro sbagliata, altri ancora che vorrebbero che le storie fossero realizzate col misurino secondo una (ovviamente loro) ricetta perfetta... E ovviamente tutta questa gente rimpiange il Tex dei bei tempi andati che faceva provare tante emozioni, non rendendosi conto che forse più che essere cambiato Tex sono cambiati loro e se quelle emozioni che tanto rimpiangono non riescono più a provarle magari è perché il fumetto, come e più del cinema e della letteratura, è una specie di magia: perché funzioni bisogna crederci almeno un po'.
  17. Pallino Guarda, leggo Tex da più di 30 anni ma ho sicuramente bisogno del tuo aiuto per inquadrare il personaggio. Io la storia l'ho acquistata, l'ho letta e ho dato il mio giudizio quindi direi che quel "preventivamente" che mi attribuisce è assolutamente fuori luogo, soprattutto quando qui dentro c'è gente che dice tranquillamente che l'albo non l'ha letto ma gli fa comunque schifo. Io ancora non riesco a capire come l'opera di un grande autore come Serpieri possa essere venire accolta con tale astio, con utenti che sperano che l'albo sia un fallimento o che addirittura dicono che non doveva essere pubblicato. Certo sono per fortuna una minoranza ma mi lasciano sinceramente abbastanza basito. Cavolo, è' un fumetto d'avventura, può legittimamente non piacere, ma sicuramente non fa del male a nessuno.
  18. Ma se non l'hai letto come fai a dire che è un altro Tex? Come fai a sostenere che "la libertà concessa a Serpieri è andata di molto oltre a quella consentita a sceneggiatori e disegnatori di grande storicità sulla testata del Tex e questo è indiscutibile?" O che "Sergio Bonelli, come il padre, non avrebbero mai e poi mai pubblicato tale storia". Premettere di non aver letto l'albo e poi dare giudizi così netti e inappellabili magari un sorriso lo strappa eh. Poi va se le mie sono difese d'ufficio, le tue critiche al buio cosa sono? Mi dispiace ma per me una critica seria a questa storia è per esempio quella di Pecos, anche se ovviamente non la condivido, ma le tue date le premesse è difficile anche solo prenderle in considerazione.
  19. E allora onore a Serpieri, Davide Bonelli e a Marcheselli.
  20. Chiunque abbia preso la decisione di pubblicarlo ha tutta la mia stima e penso di tutti coloro che amano l'arte del fumetto. Che anche davanti all'opera di Serpieri ci si debba sorbire la solita tiritera degli autonominati puristi del nostro ranger, che somigliano sempre di più una specie di santa inquisizione applicata a Tex mi mette sinceramente un po' di tristezza, ormai ci manca solo che si mettano a fare roghi con i fumetti blasfemi o a mettere all'indice gli autori non canonici. Anche se devo dire che quella della pubblicità ingannevole mi ha strappato un sorriso, fatta poi da uno che non ha neanche letto l'albo è il massimo. Rilassatevi ragazzi, e magari fatevi una risata ogni tanto.
  21. Mah, a me sembra come andare a vedere un film horror e poi lamentarsi perchè fa paura. Poi le critiche all'opera in se stessa sono tutte legittime per carità, anche se quelle sui disegni mi sembrano un po' difficili da sostenere sinceramente.
  22. Il senso dell'operazione mi sembra sia stata spiegata più volte, se la si considera inutile o insensata basta non comprare l'albo secondo me. Ma mettersi a disquisire sul lavoro di Serpieri come fosse un ragazzo alle prime armi (dire addirittura che i suoi disegni mancano di congruenza anatomica ) mi sembra sinceramente un po' fuori dal mondo.
  23. Storia stupenda e c'è poco altro da aggiungere. Se sui disegni era difficile avere dubbi (ma il maestro veneziano supera comunque se stesso, curando ogni particolare in maniera certosina e alternando perfette sequenze ultradinamiche a splendidi paesaggi nei quali si riesce quasi a respirare l'aria tersa della prateria.) i testi sono veramente una piacevole sorpresa e riescono a trasmettere in maniera mirabile un western sporco e realistico, selvaggio e affascinante. Mi duole sinceramente che davanti a un omaggio così sentito, non solo al nostro Tex ma alla tradizione Bonelli in generale, da parte di un autore che il mondo ci invidia ci siano ancora lettori fermi a discutere sulla tediosa questione di "tex non è tex" (e da parte mia ho trovato anche pleonastiche le spiegazioni in tal senso del buon Boselli nella presentazione dell'albo, non vorrei che le risibili polemiche sollevate da pochi integralisti avessero in qualche modo fatto breccia sul nostro curatore ) In questo caso poi la discussione è ancora più inutile visto che è evidente sin da subito che quella di Serpieri non è una storia DI Tex ma una storia SU Tex. Ed è una storia memorabile, con l'unico difetto di essere troppo corta. Promosso a pieni voti anche il nuovo formato, elegante e di grande qualità, se diventasse l'opportunità per ospitare grandi autori spaventati dall'affrontare l'impegno di un texone sarebbe la perfetta quadratura del cerchio. Voto:9/10
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