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Red Arrow

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Messaggi pubblicato da Red Arrow

  1. On 29/11/2019 at 07:45, Leo dice:

     

    El Muerto è una grande storia. Ma c'è anche Mingo il ribelle, bellissima anche se non è una storia texiana. Ma per me il capolavoro di Nolitta è Il Colonnello Watson, che ritengo tra le storie più belle dell'intera saga. 

     

    Ruju sa scrivere Tex. Si è calato subito nelle atmosfere del nostro e ha il linguaggio e il piglio giusto. Ma non ci ha ancora regalato capolavori. Anch'io sono fiducioso comunque

    Meglio uno/due capolavori o una media elevata e costante? Preferisco la seconda, e preferisco Ruju a Nolitta, e al momento Nizzi (quello buono!) a Ruju

  2. <span style="color:red;">4 ore fa</span>, Satan dice:

    Dopo aver riletto la prima storia e poi il ritorno di Lupe non riesco a trovare difetti alla storia. Non capisco le critiche. Viene portata avanti la storia originaria riportando sulla serie personaggi dimenticati e viene ricostruita la vita di Lupe lasciando aperta la porta a possibili storie future. Poi perché mai Tex dovrebbe per forza aver avuto interesse o aver avuto un legame amoroso con Lupe. Tex non è "Vivere" o "centovetrine".  Tex è pura avventura ed è l'avventura la sola protagonista in tutte le storie con Lupe.

    Se posso parlare io invece di altri più qualificati, perché il rapporto fra Lupe e Tex -soprattutto visto da parte di quest'ultima- non è stato uguale a quello di tanti altri protagonisti delle avventure di Tex, donne comprese

  3. On 24/4/2017 at 21:20, Leo dice:

     

     Ma davvero non ci si può lamentare di Ruju, e se anche continuasse così, andrebbe benissimo.

    Infine, un commento su Faraci: la sua scomparsa come autore di testi di Tex è una definitiva bocciatura? Una resa di Boselli di fronte a prove non esaltanti? Non ci saranno altre chanches per lui? Se così fosse, ne sarei dispiaciuto,

    Sono doppiamente contento, per la presenza massiccia di Ruju, che a mio avviso manterrà il livello raggiunto e potrà anche migliorare, e per la bocciatura di Faraci, che a differenza di Leo non mi dispiace per niente perché, sempre a mio avviso, ha ormai dimostrato più volte, pur mettendoci impegno, di non riuscire a entrare nello spirito di Tex

    • +1 1
  4. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, paco ordonez dice:

     

     

    Ecco, io un Nizzi del genere non lo voglio più vedere: e per questo la notizia del suo ritorno mi lascia un po' interdetto. La speranza è che Boselli tenga fede anche con Nizzi alla sua fama di curatore severo. 

    Non vedo perché non dovrebbe esserlo così come con tutti.

    Piuttosto mi chiedo se una eventuale nuova storia di Nizzi avrebbe qualcosa da aggiungere rispetto a quanto già visto nelle sua enorme produzione, oltre a far contenti i suoi estimatori e rinnovare le critiche dei detrattori:huh:

  5. Bella storia, con inizio scoppiettante -a mio avviso la parte migliore-, una seconda parte un po' lenta e un finale interessante. Se devo trovare un difetto direi che il dovere attenersi alla storia di Bad Hand ha un po' limitato le opzioni e alla fine Tex è rimasto un po' troppo al traino degli eventi. I disegni mi sono decisamente piaciuti. 

  6. Arrivo per ultimo a commentare questa storia che sono riuscito a leggere soltanto oggi. In breve, devo dire di non essere uscito pienamente soddisfatto dalla lettura, anzi un tantino annoiato: si tratta di una storia a mio parere mediocre, senza dubbio ben scritta ma priva di guizzi che tengano accesa l'attenzione del lettore, in alcuni punti un po' scontata - insomma, una volta riposti gli albi nello scaffale sarà presto dimenticata. I disegni sono molto buoni, puliti e precisi come nella tradizione di Tex, anche se forse manca un po' di personalità.

    Per i pochi che non hanno ancora letto i due albi, ci possono essere SPOILER nelle righe seguenti :)

    Vado un po' più nei dettagli, partendo dalle note positive: finalmente una soggetto di Faraci più complesso e strutturato di quelli a cui ci eravamo abituati. Tante volte avevo criticato l'autore per la "pochezza" dei suoi soggetti, intesa come eccessiva semplicità e linearità. Qui invece ci sono diverse linee narrative che si intrecciano (la ricerca del giovane soldato in fuga, gli indiani, l'arrivo dei due affaristi da Chicago), che forse si potevano sviluppare ulteriormente in una storia di lunghezza maggiore.

    La critica maggiore che muovo a Faraci in merito a questa storia è però che, a fronte di un soggetto sufficientemente corposo e promettente, la sceneggiatura si rivela piuttosto piatta, senza profondità: mi sembra che le scelte dell'autore siano dirette verso una semplificazione estrema delle scelte narrative. Un esempio su tutti, per spiegarmi meglio: l'attacco dei soldati al campo degli indiani è davvero troppo semplice, senza nessuna tattica o strategia da entrambe le parti, con gli indiani a cui basta nascondersi fra gli alberi per mettere in scacco i soldati. Forse le poche pagine a disposizione hanno condotto a questa scelta, che però mi sembra eccessivamente semplicistica. Da lettore mi aspettavo qualcosina in più, che mi sorprendesse o mi interessasse.
    Questo è il maggior difetto della storia secondo me, che non la fa andare oltre una sufficienza. Un soggetto come questo, che non è per nulla originale (tutte situazioni viste e riviste), ha bisogno di una sceneggiatura spumeggiante, con idee originali, in grado di sorprendere il lettore, di farlo esclamare: "Ah, ma guarda cosa si è inventato Faraci qui!" Invece questo non accade, non ci sono sorprese, tutto scorre su binari già percorsi innumerevoli volte: chi si è sorpreso nel vedere Tex e Carson che trovano il giovane soldato in fuga?
    Scrivere Tex non è facile perché, oltre alla solita questione del rispetto del personaggio (ma qui credo che Faraci sia esente da critiche, perché il suo Tex è il vero Tex, su questo non ho dubbi), c'è una difficoltà ancora maggiore: quella di riuscire sempre a sorprendere il lettore. Se le trame, spesso, non possono che essere ripetitive, allora l'autore deve riuscire a trovare situazioni originali, per mantenere vivo l'interesse.

    Concludo con una nota sul finale, che invece ho trovato interessante e coraggioso (al di là del modo banale in cui si arriva ai soldati accerchiati nel campo). Secondo me è riuscito bene, diciamo da pagina 100 in poi: esce fuori tutto il carisma di Tex, e non mi sembra né forzato né fuori luogo. Il problema, per me, è quello che succede prima.

    Ah, dimenticavo: i titoli dei due albi. Pessimi, insignificanti, sbagliati.

    Complimenti per l'analisi, chiara e accurata; rispecchia perfettamente anche il mio pensiero -eccetto il giudizio sul finale che come ho già scritto a me non eè piaciuto.

  7. Il problema, a mio avviso, è che se il nemico di Tex è mediocre, come tu stesso dici, e degli altri personaggi importa poco per la storia -concordo-, anche la storia risulta mediocre, non onesta e ordinaria. Infatti quali altri spunti interessanti ci sarebbero al di là dello scontro con Duncan, che praticamente non avviene? Per questo mi sono piuttosto annoiato.

    Quante storie di Tex con avversari mediocri e storie certo non ordinarie. El Supremo è un avversario assolutamente mediocre in una storia ssolutamente eccellente. Il Nick Calavera della prima storia di Canzio è un signor personaggio in una buona/ottima storia. Il Mefisto di Nizzi è un personaggio assolutamente strapazzato in una storia mediocre.

    Alla fine dei conti è SEMPRE la sceneggiatura a dettare le classifiche, mai il personaggio. Questa storia è sufficiente tendente al buono, un 6 
    ½, come emerge anche dal sondaggio con una quindicina di votanti.

    sono d'accordo con te tranne che sul giudizio della storia, che per me non è sufficiente. El Supremo è una storia emozionante, dall'inizio alla fine, perché appunto la sceneggiatura è di gran livello. Qui la storia secondo me è piuttosto piatta, tutto punta un po' stancamente verso lo scontro finale che poi... non c'è. Da qui nasce il senso di noia di cui parlavo. Se la storia contenuta nell'albo e mezzo che ha portato fino a quel punto vi è piaciuta, buon per voi, secondo me solo uno scontro con un avversario degno di Tex poteva risollevarla e questo non è avvenuto.
    con ciò concordo pure con Leo quando dice che una storia può essere onesta anche senza un gran avversario: però ci vuole almeno una buona sceneggiatura!

  8. Duncan è il personaggio con cui confrontarsi: la sua "inconsistenza" (riprendo da te) è ontologica al personaggio, che era stato pensato così: un bastardo che sa far male, uno che rende succube il proprio comandante, ma in fin dei conti un mediocre, non certo un gigante che può rivaleggiare con Tex. Non era questa una storia pensata per l'epica, concepita per un avversario degno di Tex. E' una storia onesta, ordinaria, il Sergente Duncan è il mediocre che doveva essere. Ed è lui che bisogna annientare; degli altri (importanti come pretesto, ma nella sceneggiatura praticamente ininfluenti), francamente mi importa poco. 

    Il problema, a mio avviso, è che se il nemico di Tex è mediocre, come tu stesso dici, e degli altri personaggi importa poco per la storia -concordo-, anche la storia risulta mediocre, non onesta e ordinaria. Infatti quali altri spunti interessanti ci sarebbero al di là dello scontro con Duncan, che praticamente non avviene? Per questo mi sono piuttosto annoiato.

  9. Dichiarazione di voto:
    sceneggiatura: non sufficiente. Temevo che sarebbe andata a finire male... e non mi sbagliavo, ahimè. Non voglio mancare di rispetto a chi cerca di svolgere al meglio il suo lavoro ma la dichiarazione di Tito di avere cercato di non essere banale non la capisco proprio, è questo finale che mi sembra scialbo.
    disegni: buoni. Forse più tendenti all'ottimo che al discreto.
    miglior personaggio: non ho votato nessuno perché avrei scelto il meno peggio: nessuno mi ha particolarmente impressionato.

  10. Io per anni ho letto il Tex di Nizzi, che di fantastico ci metteva poco o nulla.. e sono tra quelli che non lo gradiscono particolarmente... preferisco le storie concrete come questa di Faraci francamente. Ma la varietà va bene eh.

    Non sono fan di Nizzi ma anche a me piace di più il western puro e duro. Ogni tanto una variazione ci sta bene, se diventasse troppo frequente penso che mi stuferei. Ci sono già tanti di quei comics incentrati sul fantastico...

  11. volevo fare notare un altra cosa anche se sono ot . Questa storia quella di dotti , la successiva di ticci e anche la storia di biglia sono storie con indiani . Non so di cosa tratti la storia di seijas e non voglio essere ultra critico però mettere per un anno intero storie con trama indiana mi sembra eccessivo 

    Questa non mi pare proprio una storia indiana, almeno finora. Siamo nel West quindi gli indiani ci sono ma non sempre sono protagonisti. Poi io più storie indiane leggo e più contento sono!

  12. Riguardo alla trama, non sarà il caso di aspettare di vedere come si sviluppa (intricandosi)?
    Metà storia è un po' presto...

    Indubbiamente non si può dare una valutazione su metà storia. 
    Riservandomi quindi il giudizio al termine della vicenda, noto soltanto che in questa prima parte sono stati messi i pezzi sulla scacchiera in un modo forse un po' troppo razionale, senza molto pathos. Ben lieto se ci sarà un'accelerazione il prossimo mese.

  13. Tex finirà quando non varrà più la pena produrlo.... Personalmente, non mi preoccupa quando, ma come finirà..probabilmente assisteremo a un sistematico snaturamento del personaggio adattato di volta in volta alle mode del momento..spero di sbagliarmi.

    Speriamo di no. Comunque al momento non credo ci sia da preoccuparsi per la chiusura di Tex quanto per quella delle tante altre serie. 

  14. Giudico molto molto positiva la performance di Nespolino. Speriamo di vederlo spesso in futuro su questi lidi.
    Invece la sceneggiatura non mi ha per niente soddisfatto. Solita caccia all'uomo, solito sergente arrogante, solito maggiore imbelle, nessun colpo d'ala. Nulla di particolarmente stonato, ma anche niente di rilevante. E non sono tanto fiducioso per il prosieguo.
    Mi consolo godendomi i bei disegni.

  15. Giudizio positivo sul Magazine, mi piacerebbe però che venisse implementato con qualche rubrica tipo "la posta dei lettori", oppure inchieste/sondaggi, giusto per far sentire 
    L' "incontro" finale tra il giovane Carson e Maria Pilar é, in definitiva, tutto meno che morboso e sensuale; anzi, a ben vedere, infonde tanta tristezza. Da una parte, un giovane e baldanzoso Ranger che, pur avendo concluso positivamente la sua missione, beve da solo, pensando malinconicamente ad una bella, coraggiosa ma "inavvicinabile" ragazza, e per questo ancor più conscio della sua solitudine; dall'altra, una ragazza che, resa fragile dalla perdita del padre, ed alla disperata ricerca di un nuovo punto di riferimento cui aggrapparsi, vede sfuggirgli inesorabilmente anche quest'ultimo, fino al punto di doversi offrire a lui con la "maschera" della meretrice, pur di suggellare un addio amaro e quanto mai lontano da qualsiasi intento gratuitamente allusivo alla sfera sessuale.
     

    Complimenti sinceri per l'accurata e profonda disamina psicologica

    Mi hai convinto con questa riflessione, in origine mi pareva una scena un po' fuori contesto ma in effetti può essere come dici tu.

  16. quale abisso con le storie del passato, e non è questione di stile è questione di volerle scrivere certe cose. E soprattutto non come Manfredi che vuole essere ironico e riesce a diventare assolutamente grottesco in "Oro nero". Ci vuole anche il senso della misura. E poi buone idee da raccontare che è l'ottanta per cento del lavoro.

    Stavo giusto pensando a Oro nero mentre leggevo questa discussione. Ci sono anche cose buone in quei due albi, però il registro ironico là presente era secondo me inadeguato a una storia di Tex, benché l'ironia abbondi in tanti comics moderni. Penso sia possibile ritrovare nei dialoghi e nelle situazioni quel Tex scanzonato delle origini, senza per questo voler ritornare al passato. Con un approccio più coerente col personaggio di quanto visto in quella storia di Manfredi.


  17. Per la storiellina del 1950, di GLB, che dire? E' un divertissement. E' una vera sorpresa, per molti appassionati. Però, se si paragona la performance del giovane Kit Carson in questo Duello a Cactus City, con le imprese che GLB fa compiere a a Tex, che dire? si resta un po' insoddisfatti. Insomma: se Tex affronta da solo 20 avversari (albo n. 2), Carson ne affronta due (e a fatica). Ad ogni modo, non è per trovare il pelo nell'uovo, perchè è senz'altro un'ottima cosa l'averla trovata e ripubblicata. Diciamo che conferma l'idea che Bonelli padre aveva della gerarchia dei personaggi.

    Boh, avendola già letta col vecchio file pdf non ci trovo un gusto particolare a trovarmela nell'albo. Mi sembra la classica storiella anni '50, apprezzabile come "reperto" più che come storia in sé. Mi fanno anche tenerezza certe espressioni usate nei balloon. Ma non mi sembra indicativa di un "pensiero" del vecchio Bonelli sul personaggio Carson, anzi fosse stato Tex il protagonista non sarebbe cambiato nulla.

    Non è che state diventando tutti un po' troppo filologo e puristi della lingua? Tex mica parla così!:lol:

    Peste!  Hai ragione.....

    Ma continuate pure con le analisi filologiche, sono interessanti pure quelle! Come lo era la faccenda della pronuncia delle tribù native, ad esempio, su cui anche Borden si è pronunciato.

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