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TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

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Messaggi pubblicato da ymalpas

  1. Questa è la discussione ufficiale per porre le nostre domande a Jacopo Rauch, "Ombra Silenziosa" su questo forum.

     

     

    JacopoRauch_small.jpg

     

     

    Nato a Siena nel 1970, ha cominciato la sua collaborazione con Sergio Bonelli Editore nel 1999, anno in cui ha scritto le sue prime storie di Zagor (Delaware! e I naufragatori), pubblicate nel 2002. Dopo alcuni anni di pausa, nel 2006 ha ripreso a scrivere continuativamente per lo Spirito con la Scure per poi iniziare a lavorare anche su Tex.

     

    Ha esordito sulla serie regolare nel 2020 con la doppia "I forzati di Dryfork" realizzata graficamente da Prisco. Per il ranger ha sceneggiato anche per il Color Tex la breve "Il mescalero senza volto" del 2013, disegni di Bocci e la lunga "Gli amanti del Rio Grande" del 2020, disegni di Scascitelli; mentre per il Tex Magazine ha realizzato le brevi "Raccolto insanguinato" del 2019, disegni di Poli e la recente "La palude del morto" del 2023, disegni di Mastantuono.

     

     

     

    Innanzitutto benvenuto all'autore su questo forum e un ringraziamento per la sua iscrizione che ci permette di avere un confronto con lui.

     

    La prima domanda è un po' d'obbligo: ci sono altre storie di Tex che stai (ci diamo del tu, come con tutti gli altri autori?) scrivendo o che ti prepari a a scrivere? Conti di essere più presente su Tex nei prossimi anni?

  2. Un po' di storia editoriale:

     

    N.80 Spettri (con posterino allegato): nessuna pubblicità.

    N.100 Supertex: vistoso bollino in prima di copertina che pubblicizza l'evento con le pagine a colori.

    N.122 Sulle piste del Nord: vistoso bollino in prima di copertina che annuncia il poster in omaggio.

    N.200 la copertina di Galep, censurata, è sostituita da un'immagine che riproduce un disegno ideato precedentemente come logo, una scorta di bollino gigante. Scritta: tutto a colori in prima di copertina

    N.243 Il segno di Cruzado: pubblicità del portachiavi in omaggio in 4 di copertina a tutta pagina, nessun bollino.

    N. 300, 400, 500, 600 e 700 presentano scritta poco invasiva tutto a colori.

    N.681 Tabla sagrada: omaggio di carte in omaggio senza bollino in copertina.

    N.695 ripresenta più o meno la stessa impostazione della copertina del 200.

    N.696 primo di una lunga serie di bollini, stavolta un triangolino nell'angolo superiore a destra della copertina, dell'era airoldiana che deturpano le copertine.

     

    Ho dimenticato niente?

  3. Il passato di Font ha forse qualche motivo di interesse, di quello di Giusfredi penso che non freghi niente a nessuno, comunque aspettiamo di leggere l'albo prima di giudicare se no dicono che non ci va bene mai niente.

  4. ThsQc81.jpg

     

    TEX WILLER MAGAZINE 21

     

    Questa volta ci sono voluti quasi due anni di lavorazione e il risultato dei nostri sforzi è tutto in queste pagine che da sempre offriamo gratuitamente ai lettori del nostro forum, a pensarci su da ormai quasi quindici anni. Starà a voi giudicare, come sempre, della bontà del nostro lavoro.

     

    I lunghi tempi ci raccontano di una realizzazione travagliata per la pandemia, una naturale stanchezza, la difficoltà di sempre che è stata quella di reperire delle buone penne che si aggiungano al nucleo ormai storico e coeso della nostra redazione che è andato formandosi in quest'ultimo lustro. In quest'occasione, per questo numero 21, abbiamo però avuto dei ritorni eccellenti, come l'esperto di matite e chine Mario Cobuzzi (che ci parla delle tavole del Texone di Boselli e Villa) e l'avvocato Carlo Monni, che tutti conoscete (e che prospetta nel suo articolo il futuro di Mefisto, avvolto ancora come sapete in dense nubi).

     

    Per il momento non è previsto un numero 22, motivo per cui il nostro Direttore Filippo Galizia, (autore di quattro tra i più interessanti articoli contenuti nel Magazine) non conclude il suo editoriale con il suo consueto arrivederci alla prossima uscita... In effetti, per noi, sempre più oneroso e dispendioso di energie è diventato ormai il compito di garantire delle nuove uscite che siano all'altezza dei precedenti, molto apprezzati, nostri numeri. Come quello di Mefisto anche il futuro della nostra rivista non ci è ancora del tutto chiaro.

     

    L'edizione del numero 21 beneficerà anche questa volta di una edizione cartacea, in numero limitato e a un costo come sempre comprensivo delle spese materiali di produzione e spedizione, che i nostri lettori interessati possono già da questo momento prenotare scrivendo al nostro indirizzo mail magazine@texwiller.ch  dove sono benvenuti anche i vostri commenti e le vostre osservazioni.

     

    Il numero 21 troverà presto spazio nel forum nella sezione dei downloads dedicata proprio alla rivista ufficiale del forum, per il momento, in attesa del suo caricamento, è disponibile con un click sul sito che ci ospita da sempre di mediafire dal quale è scaricabile semplicemente con un click. L'indirizzo per poter scaricare la rivista è il seguente:

     

     

     

     

     

    Ancora una volta voglio concludere questo mio messaggio con un invito a tutti voi di esprimere liberamente le vostre opinioni, anche quelle negative, che saranno ovviamente per noi per l'ennesima volta una fonte di miglioramento per i lavori del futuro.

     

    Dalla redazione del Tex Willer magazine, a nome di cui parlo, vi auguriamo buone feste e una buona lettura in compagnia di Tex e del nostro:

     

     

    sV1irk5.jpg

     

     

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  5. <span style="color:red">18 ore fa</span>, Diablero dice:

    Si fa:

    1) un osservazione estetica: queste patacche e questi bollini sono BRUTTI e danneggiano l'estetica delle copertine.

     

    2) Un osservazione sulla politica attuale della Bonelli che mira a trovare qualunque scusa possibile per metterli in copertina, come se non avessero gli occhi per vedere che pacchianate sono.

     

    Cos'è questo 1-2...   critica e commento su quello che pubblicano e commento sulle politiche editoriale...  mi sembrava di averlo già visto....  ODDIO! MA È LO SCOPO DEI FORUM SUI FUMETTI!!!!!!!!!   :blink:

     

    Discorso da incorniciare. La patacca non è un problema in se, anche se pacchiana e brutta da vedersi, il vero problema è il proliferare dei bollini che da eccezione stanno diventando la regola per autocelebrarsi e glorificarsi. Ah i tempi quando un albo bonellianio si vendeva perché era una garanzia di sana e divertente lettura. 

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  6. Spostati i messaggi, almeno gli ultimi, in una nuova discussione. I prossimi off topic in questa discussione saranno cancellati senza preavviso. 

     

    IL RITORNO DI LILY DICKART

    Lily Dickart ha raggiunto la città di New Orleans con l'intenzione di fare ritorno a Parigi come vedova Leonov. Ma qualcuno si oppone alla sua partenza con uno dei velieri che fanno rotta verso la Francia. E intende far leva su Tex Willer e i pards per evitare che ciò accada. E sulle tracce della donna sono anche i fanatici del Baron Samedi che intendono sacrificarla ai loro demoni perché Mefisto, che può fare ancora sentire da molto lontano la sua flebile voce, possa avere ancora una chance di vendetta contro i quattro pards! Chi è il diabolico personaggio che tesse le sue manovre oscure?

     

    Storia in tre albi riassunta in cinque righe.

     

    Bianco salta a 🐎 e fa 🔥 con la sua 🔫 mentre va verso gli 🌳 🌴

     

     

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  7. <span style="color:red">31 minuti fa</span>, Diablero dice:

    . Fa un po' ridere il fatto che nei dialoghi si sottolinei chiaramente che Carson è rimasto tutta la sera a PARLARE con Angela. Di nuovo l'ombra di Capitan Miki...  :rolleyes:

     

    Dai c'è stato anche il resto, solo che Carson è un gentleman e non lo dice.

    Certo che ha una predilezione particolare per donnacce come le cantanti e ballerine di locali poco famati, se non direttamente con le tenutarie di postriboli come nel texone di Zaniboni. Per fortuna ci sono anche le Annie Oakley!

     

     

  8. Ho letto anche io il primo albo, senza spoilerare, una storia che merita, dal ritmo nizziano, cioè del miglior Nizzi, con in più  personaggi cui anche questa volta Ruju è riuscito a dare compiuta forma, dalla bella Angela, a Joe Capilano (personaggio reale), al capo della polizia Stewart (altro personaggio storico), per finire con il cattivo, un grassone di cui già pregusto i calci nel fondo schiena di cui leggerò nel mese di gennaio con il terzo albo in mano!

  9. <span style="color:red">5 ore fa</span>, borden dice:

    Invece ai tempi (anni Sessanta, Settanta, Ottanta) io c'ero e Poe ha ragione. Le discussioni erano accesissime, su ogni cosa, ma solo tra chi si conosceva di persona.  Questo non vuol dire che Tex non piacesse e non vendesse. Ma si discuteva eccome!! E alla casa editrice arrivavano lettere su lettere di ogni tenore.

     

    I rompimaroni ante litteram, hi hi hi...

  10. <span style="color:red">3 ore fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

    Poi deve spiegare come Yama è fuggito dal luogo dell'ultimo scontro narrato da Bonelli padre

     

    Ma anche chi se ne frega! Quello che chiedo da una storia è un sano e appassionato divertimento, non devo farmi seghe mentali sul raggio di Padma che annichilisce Yama o altro, sono poteri e basta e in una storia con Mefisto ci stanno. Ma ve li immaginate i lettori anni settanta che chiedono a GLB come fa un fantasma a mettersi in contatto con il figlio materializzando il suo volto in una sfera di cristallo, quando e dove uno che in vita è morto divorato dai ratti possa aver contratto con le potenze infernali i poteri soprannaturali per compiere la sua vendetta. E GLB a dare spiegazioni su un patto che non si è nemmeno sognato di inserire nella sua sceneggiatura. Con questo metro si stronca qualsiasi capolavoro letterario.

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  11. Comunque qual autore oggi sulla scena italiana sarebbe capace di mantenere alto l'interesse per ben sette albi consecutivi e giungere a un finale extra che rappresenta la classica ciliegina sulla torta? Mi chiedo quali aspettative potesse nutrire quella fascia di lettori che dal ritorno di Mefisto si aspettava un'arcimegaepicagalattica storia ? Per molti versi questa storia è un capolavoro. D'altronde mai in queste pagine Boselli si è spinto a dire che riponeva molte delle sue speranza su questa storia, ben al contrario si è chiesto come il pubblico avrebbe accolto quest'operazione che su Tex non ha precedenti. Certo il battage pubblicitario della casa editrice è stato imponente, ma qui le ragioni sono puramente di marketing. E solo dati alla mano, cioè numeri di vendita per i mesi del 2022, in termini negativi, possono corroborare tesi disfattiste e ripensamenti che se fossì nell'autore sarei lontano dall'avere.

     

    E sul "trionfo" di Mefisto, grandioso e effimero, appagante quanto beffardo, che segna il ritorno del negromante all'inferno, non c'è solo l'unica soluzione possibile per rispedircelo (cioè Narbas e la formula recitata al contrario) ma anche la pena del contrappasso, per un nemico che si è sempre servito dell'illusione, della magia, quindi del non vero, del non tangibile, che assapora un successo che come la sua arte e i suoi poteri è artefatto, illusorio, e che nella realtà dei fatti è invece un totale fallimento: perché invece di vedere morire Tex e i suoi pards è lui alla fine che si ritrova nell'aldilà. Questo era tutto da scrivere e, soprattutto, non era facile da scrivere.

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  12. <span style="color:red">9 minuti fa</span>, Diablero dice:

    L'amore (per Nizzi) acceca....

     

    Vorrei vedere che reazioni ci sarebbero state se alla fine de "L'Ombra del Maestro - Manhattan" Nick Castle l'avesse fatta franca, dopo aver preso in giro e ridicolizzato Tex facendosi persino aiutare da lui (come fa Mefisto al termine della Mefistolata) e Tex quando lo scopre se ne torna alla riserva dicendo "sono ragazzate, ci manderà una cartolina, chissenefrega di quello che farà adesso..."

     

    Ma non è che Nizzi accarezzasse l'idea di una seconda storia che poi non è stata scritta perché Sergio disse no? Vuoi per i tempi lunghi di Villa (sette anni, allora) vuoi per le critiche a cui si prestava la prima storia e che allora non mancarono?

  13. Ineccepibile! Qualcuno avrebbe colto l'occasione per accusati di plagio 😂. La verità è che con Mefisto mettere d'accordo tutti è un'impresa titanica, anche considerando che ci sono voluti quattro lustri per rivederlo in azione. Per me in molti, col tempo, rivaluteranno le loro posizioni: davvero difficile scrivere di meglio, davvero difficile evitare certe cadute, la materia da trattare scottava, per me te ne sei tirato benissimo, con un finale tra i migliori che tu abbia mai scritto. Ma sono il solo a vederla così?

     

    E nessuno che parla di Padma, un gigante in questa storia, un altro personaggio da prendere con le pinze, che tu hai migliorato, gli hai dato un'anima. Peccato che non lo rivedremo più.

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  14. Chiedo a Boselli se ha mai pensato almeno all'inizio a un finale ambientato nel castello diroccato in Florida dove tutto, in fondo, è cominciato. L'ambientazione era più affascinante, vuoi nostalgica, con Mefisto costretto a fare i conti con gli spettri del proprio passato, un luogo in cui il risveglio di Yama sarebbe stato con ampi richiami al passato, con i negri del voodoo e Loa di Tampa, forse più tosti degli indiani dell'isola di Tiburon. 

  15. È il problema dei forum in generale. Puntare il dito su certi aspetti di una storia che non sono in sintonia con la nostra visione (siamo tutti allenatori della nazionale) e una storia di sette albi presta il fianco molto di più di una storia di due albi. Io da qualche anno mi concentro sugli aspetti positivi, sulle trovate dell'autore, sui pregi della storia e questa ne ha vendere, però qui sul forum prevalgono sempre le critiche negative. Chissà perché poi. Mefistronzata? Tecnicamente non lo è: trova una falla a questa storia e ne discutiamo. Puoi dirmi che è noiosa, che è un lungo polpettone, più o meno digeribile della nolittiana storia ''Il segreto del Morisco''. Ma i primi tre albi sono indiavolati. Il seguito civitelliano ha momenti di stanca, ma sono funzionali alla narrazione. Ci stanno e sono compensati da un finale da incorniciare, non il solito finale tirato via, che avrebbe necessitato di qualche pagina in più, un finale questo, ragionato, finanche nelle virgole, tanto è vero che Boselli ha strappato all'editore 16 pagine in più. Di storie orribili e penose di Tex ne abbiamo letto fin troppe, per giudicare mediocremente questa, sapete, non vi meritate Boselli. Che si scusa dei sette albi di fila, ma io non sono d'accordo, la storia andava letta tutta d'un colpo. E a chi non digerisce Mefisto dico che è  un problema suo. Boselli ama raccontare degli anni della sua giovinezza quando la serie di Tex era intervallata dai periodici ritorni di Mefisto che erano attesi dai lettori e GLB li accontentava. Mi sa che con queste critiche saranno accontentati quelli che la pensano come la pensava Nolitta, che a Nizzi aveva chiesto di non scriverne (di storie magiche). Lasciamo lavorare l'autore in santa pace, di storie di Tex che assomigliano a compitini svolti ne abbiamo anche fin troppi e su questi dovreste concentrare la vostra artiglieria.

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  16. Quale futuro per Mefisto? E per Yama!

     

    Il sipario sembra davvero essere calato su questi due tra i più tragici nemici di Tex.

     

    Quale storia, infatti, tirare fuori dal cilindro che non risulti una stanca riproposizione delle vecchie avventure?

     

    Yama la cui ragione vacilla, non più per gli errori materiali commessi che lo vedevano mentalmente relegato negli abissi dell'inferno, questa volta è davvero un paziente psichiatrico a tutti gli effetti. Su di lui pesa la colpa più grande, il peccato di presunzione alla base del salvataggio di Parma che lo mette per la prima volta in aperto contrasto con il padre (e la zia) e apre alla disfatta finale.

     

    La sconfitta di un Mefisto irresistibile fino alla fine inizia proprio dal tradimento del figlio e della sorella poi, mente fragile anche la sua, che sembra l'unica destinata a incrociare di nuovo la strada del Ranger. Ma in quale vece?

     

    E Mefisto condannato dagli inferi stessi a regnare negli eoni successivi tra i demoni, pare aver bruciato tutte le sue carte. Paradossalmente la presenza di Padma al suo fianco garantiva però un custode fuori dal comune, con Padma di nuovo nel mondo dei vivi viene a mancare una persona che vegli su di lui e gli impedisca dal tornare a nuocere.

     

    Diciamolo però, le possibilità che dall'inferno possa dettare al figlio o alla sorella nuove strategie di vendetta appaiono oggi decisamente improbabili. Lo rivedremo però, giovane e più malleabile, fronteggiare un giovane Tex Willer. E saranno fuochi d'artificio!

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  17. Il trionfo di Mefisto, effimero e illusorio come i poteri del negromante, punito in maniera catartica con le sue stesse armi, un personaggio che non poteva morire ( di nuovo), dopo l'immaginifica dipartita che gli aveva impartito GL Bonelli nei sotterranei del castello popolati dai famelici ratti. Boselli non poteva non rispedirlo all'inferno nello stesso modo con cui lui era tornato nel mondo dei vivi. Questo albo ci consegna uno dei finali più straordinari e belli dell'intera serie. Anche perché i pards sono impotenti davanti alla magia nera e l'autore non può più servirsi dei bracciali che potevano funzionare quarant'anni fa e che oggi sarebbero apparsi stucchevoli. E si serve dunque di due santoni dell'Est asiatico, il vincitore assoluto è infatti Padma, e ancora solo nel momento in cui decide di affidarsi nuovamente alla via della mano sinistra. Alla fine ridicolizza Yama, furoreggia con gli assedianti e sovrasta infine lo stesso Mefisto, che davanti a lui si riconosce vinto. Senza, in tutto questo, che Tex ne esca ridimensionato, anzi Boselli ce lo consegna come eroe puro e senza macchia, capace di salvare dall'inferno lo stesso Padma, come nella letteratura arturiana solo il cavaliere Galaad si era rivelato il solo degno di accedere al sacro Graal. Gli echi presenti in queste pagine sono tanti e chi parla di scrittore imbolsito e scrittura raffazzonata, dovrebbe rileggere i quattro albi con la campanellina che apre e chiude la storia, che ci dice tutto su un autore che scrive a braccio ma è capace di chiudere il cerchio. Capolavoro dunque.

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