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TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

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Messaggi pubblicato da ymalpas

  1. Immagine postata


    SAI NIENTE DI POLITICA ?

    SO SOLO CHE LA ODIO! PER IL POCO CHE NE CAPISCO SERVE A MOLTI FURFANTI PER SPADRONEGGIARE COME FALCHI IN UN POLLAIO E PER GABELLARE FURTI E PREPOTENZE COME LEGGI NECESSARIE AL PROGRESSO CIVILE!



    Queste tristi constatazioni potrebbero applicarsi benissimo all'attualit? contemporanea, in giorni dove in parlamento si discute animatamente ( eufemismo ) delle leggi contro le intercettazioni ( facili e non ) e la tutela delle alte cariche dello stato ( di cui qualcuna sotto processo )... mi vien da pensare a quanto diceva G. L. Bonelli venti o trenta anni fa ormai: ...leggi necessarie al progresso civile!

    Ebbene si, i tempi sembrano davvero non essere cambiati più di tanto!

    In questo topic si potr? discutere di politica e di Tex, anche se ormai è accertato che lui non è di destra, ne di sinistra, è un uomo giusto e basta!


    Tex è certamente un ribelle nei confronti del potere politico, militare, economico e anche un ribelle nei confronti della avanzata ?civilt?? tecnologica. è anche un certo progressista, ma essendo un uomo pratico, cerca sempre di ottenere il miglior risultato accettando anche molti compromessi e anche quei cambiamenti progressivi che i politici odierni definirebbero ?tempi lunghi?. Diciamo che più che un ?restauratore? è un ?mediatore? tra due mondi che si scontrano. Tex è anche un ?donchisciotte?, accanito difensore dei deboli e delle minoranze. Tex insomma è anche un mucchio di altre cose. In tempi passati di grande isterismo politico fu anche accusato di ?paternalismo? nei confronti dei suoi navajos, di razzismo e altre colpe.? Per concludere, io non ho mai pensato che Tex dovesse trasmettere importanti ?messaggià politici o sociali: io intendevo soltanto proporre un personaggio che offrisse una lettura divertente, stimolante, proponendo il modello ( assai semplice o se preferisce semplicistico ) di un uomo di buon senso, rispettoso di certi ?valori? fondamentali.

  2. Anche questo non si è più rivisto: si chiama Bill Connor, è un agente della Pinkerton, che lavorò con Tex quando anche lui ( vecchi tempi ) lavorava per il vecchio Pinkerton ( vicende tutte ancora da raccontare ) che incontra Tex a Washington nell'albo "Requiem per una canaglia"... Sembra un grande amico, cena con di due pards al White Elephant, viene quindi impiombato ( ma non mortalemente)... non lo rivedremo comunque più! E di misteriosi Connor, nella serie sterminata delle avventure texiane, ce ne sono tanti, tali da assicurare una seria continuity delle vicende, senza necessariamente dover provvedere ogni volta a creare nuovi personaggi ad hoc...
     

  3. Si, infatti, Wasted, il mio post non era accusatorio ma svolgeva esclusivamente il compito di moderazione. D'altronde sono il primo a non discutere la cultura texiana di Boselli ma a contestarne la sua interpretazione di certi aspetti... la prospettiva cambia e lo testimonia un mio recentissimo post in un'altra discussione! I forum texiani, che sono seguiti in via Buonarroti ( anche se la casa editrice non è particolarmente stimolata a publiccizzarli ), esercitano una funzione di critica costruttiva fondamentale nella riabilitazione del personaggio, e spero col tempo di vederne i frutti... l'importante è di stare ben attenti ( tutti noi ) a quello che si scrive!

  4. Palla di neve ???



    Giovanni Luigi Bonelli da sempre poco attento alle problematiche razziali, come solo i giusti possono permetterselo ( e lui lo era ), non manca di riproporre negli albi del suo Tex alcune frasi o esclamazioni che oggi, tempi moderni, suonerebbero false e contradditorie per i buonisti della porta accanto e dell'ultim'ora:


    Immagine postata



    Il processo di revisionismo che porter? al "buonismo" boselliano/nolittiano inizia paradossalmente con una storia di Claudio Nizzi, dove Tex Willer è affiancato da un pard di eccezione, addiritttura un negro, che alla fine della storia, si sacrificher? per un ideale di libertà che il Sud rinnegava e di cui lui aveva preso finalmente coscienza solo grazie alle parole e ai fatti del grande personaggio che lo affiancava...


    Immagine postata


    Quel che sembrava destinato a restare un "unicum", tra l'altro giustificato dall'economia della trama, prende piede e si sviluppa in maniera voluminosa e ingiustificata nella recente storia di Boselli/Ticci intitolata "Buffalo Soldiers". In questa storia il rapporto Tex - negri risulta fin troppo esaltato, cosa che va di pari passo con la politica della "correctness" intrapresa dalla casa editrice negli ultimi decenni, ma che è tutto sommato sommato in aperto contrasto con le posizioni del padre creatore del ranger, vale la pena di ribadirlo, nonostante certe frasi e azioni ad effetto del suo personaggio ( che oggi sono del tutto scomparse, sic ), anti-razzista nell'animo!


    Immagine postata

  5. @ Wasted... io l'immagine riesco a vederla tutta, se hai problemi, forse dipende dal tuo pc o probabilmente da imageshack. us... ti consiglio dunque di aspettare qualche giorno... generalmente tutto si risolve.@ Jim Brandon... sai quanto si è divertito il Sergione quando fu pubblicata!!!

  6. Borden ha già spiegato il no alla tequila di Kit Willer, il quale è sempre stato ( anche con Giovanni Bonelli ) astemio. Borden ha anche parlato de "I due rivali" mettendo in evidenza l'atipicit? della storia, difficilmente si potrebbe ipotizzare che se ne sia ispirato per personalizzare il suo Kit Willer, io almeno non lo credo. Questo va detto e ribadito. Borden è il migliore conoscitore di Tex Willer che oggi si potrebbe trovare in Italia, ne è un suo fedelissimo lettore, e non dobbiamo dimenticarci che per anni, nelle veci di segretario, ha convissuto e collaborato direttamente con il grande G. L. Bonelli. Se avesse il tempo e la voglia di intervenire con maggiore regolarit? in questo forum, smentirebbe più di una persona... statene certi! il problema di fondo, secondo me, sta nel suo tentativo di imporre un'impronta personale ai personaggi e di adattare le sue storie ai dettati della casa editrice e della società contemporanea ( ciò che spiega forse in larga misura il suo "buonismo" ), cose di cui G. L. Bonelli si infischiava nella maniera più assoluta ( e questo mi suggerisce di aggiornare al più presto la discussione relativa alle peculiarit? del suo Tex! )

  7. Claudio mille grazie per le risposte, aspetto febbrilmente settembre per l'albo del sessantennale.... anche bagnando :P la cotenna regolarmente al mare per rinfrescarmi, i bollori proprio non passano, quindi quando tutta l'Italia parler? di Tex, sarebbe proprio un bel regalo vedere la genesi di questa copertina... ti funziona lo scanner ?

  8. A proposito, dal blog di Raul questa chicca:


    Immagine postata


    Un'anteprima succosa delle tavole... e dobbiamo aspettare minimo sei mesi prima di poterle assaporare come meritano. Queste storie montane, tra la neve, i lupi, uomini tutti d'un pezzo, sono tra le mie preferite.

  9. La "Zero Press" era una casa editrice, nata da poco, che conobbe una fama decisamente passeggera nella seconda metà degli anni novanta con albi parodici come "Dilan Blob", "Nathant Neuter - Agente speciale Vaffa", "Lazaron Lord - La vera identit?", "Parabolik - Crimini e misfatti S. p. A.", "Martyn Clyst?re - Italiana Jones e l'ultima parola crociata", "Zugar - Lo spiritoso con l'accetta", "Kenshemo il guerraiolo", "Dottor Pulp e Anale" e "Dragor Pall"...

  10. Immagine postata



    Massimiliano Leonardo, in arte "Leomacs", disegnatore romano classe 1972, attualmente al lavoro su una storia di Tex, realizza nell'ottobre 1996 per la catanzarese "Zero Press" una parodia texiana intitolata "Fax palle in canna" sceneggiata da Stefano Nocilli.


    Immagine postata


    Carson che prende l'insulina... Tiger con la sveglia al collo e il cellulare... Tex con il tatuaggio di Topolino... insomma grandi risate assicurate!!!


    Il fumetto purtroppo non è più disponibile presso l'editore ( capita talvolta di imbattersi in qualche inserzione su ebay ), chi ne ha notizia... ne parli dunque!

  11. Sergio Bonelli si era scusato per l'errore a pag. 2 del numero 318 intitolato "Imboscata al Black Canyon":

    Cari, amici, il multiforme e ingannevole Proteus ci ha giocato, nel numero scorso, un brutto tiro: in copertina è apparso il titolo "L'inafferrabile Proteus", mentre sul frontespizio e in prima pagina il titolo era "Proteus l'inafferrabile". Si è trattato di un errore, del quale ci scusiamo con tutti voi e con Tex. In ogni caso il titolo che dovete tenere per buono è quello di copertina, cioè "L'inafferrabile Proteus". Nelle prossime ristampe provvederemo a rimediare al malfatto.

  12. Dopo una veloce rilettura del tre stelle in edicola da pochi giorni e intolato "Posto di Blocco", mi soffermo su alcuni punti meritevoli della nostra attenzione.


    Nel piccolo porto di Button Bay, il commandante del locale avamposto di giubbe rosse, entrato in Marina per puro spirito di avventura, redige invece quotidianamente noiosi rapporti e inutile scartoffie... Tanto basta a Claudione Nizzi per imbastire la psicologia di questo personaggio che non rivedremo ricomparire mai più sulle pagine di Tex. L'uomo ha appena ricevuto il telegramma nel quale è stata promessa una lauta ricompensa ( e una promozione ) a chi riuscir? a intercettare la Golden Arrow di Larouche, Tex e Jim Brandon! la fronte gli si illumina all'improvviso ed eccolo subito dopo alla ricerca dell'equipaggio, che... dorme della grossa!!!


    Immagine postata


    Questa scena semi-umoristica strappa il primo sorriso ai lettori del fumetto. Non sarà l'unica! Qualche pagina dopo il nostro aitante comandante avrà modo di mostrare tutta la sua furbizia.... eccolo che a bordo della sua nave vedetta ha appena intercettato un piccolo peschereccio, il Seagull, dal quale spera di trarre qualche utile indicazione sulla Golden Arrow...


    Immagine postata


    Il capitano con la barbetta è il vecchio Fusky, marinaio di Larouche, e a bordo del Seagull si trovano annidati tutti i piccioncini ( Tex, i suoi pards e Jim Brandon ) che nel frattempo hanno abbandonato la Golden Arrow nelle mani del padrone del peschereccio, il contrabbandiere capitano Clagg... Il nostro uomo, senza sospettare che i ricercati sono proprio l' a due passi, ringrazia e si lancia in una falsa pista alla ricerca della Golden Arrow. Notate la sua espressione non appena scopre di essere stato giocato da Tex ( Fusco inimitabile nel dipingerlo ):


    Immagine postata


    Questo è l'umorismo nizziano che prediliggo e che manca nelle sceneggiature di Boselli.

    Ma è anche un Tex spigliato, inafferrabile e deciso. Una volta ad Ottawa, nelle pagine finali dopo aver fatto prigioniero il senatore Sidney, eccolo prendere possesso anche della carrozza... notate il gesto, texiano al 200 %:


    Immagine postata


    L'albo e la storia si conclude con la commovente riabilitazione del colonnello Brandon, che fa da controparte alla sua iniziale degradazione e chiude perfettamente il cerchio. C'è in questa storia imperfetta in molti punti e forse tirata via ( sarebbe servito almeno un altro albo ) tutto un concentrato di emozioni che il buon Nizzi è maestro nel regalare al lettore!


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  13. Inizialmente Tex era il durissimo...

    Ora invece abbiamo un Tex prudente e pragmatico ...

    Se (Kit Willer) rimanesse scavezzacollo supererebbe il padre diventando agli occhi dei lettori, verosimilmente, il nuovo Tex.

    Analisi lucida che condivido perfettamente. Il problema non è il Kit scavezzacollo, ma la progressiva trasformazione di Tex. Leggendo il texone di D'Antonio mi sono venute le lacrime agli occhi pensando che ha scritto in un solo albo quello che da un secolo non leggevo più in una storia di Tex, quello che da un secolo i nuovi e vecchi sceneggiatori texiani non scrivono più. E a suo dire il grande D'Antonio pensava di non aver capito il personaggio, se questo Tex non era nelle sue corde...
  14. Questo topic non poteva sfuggirmi dato anche il fatto che il picco di Perdaliana" non è molto distante da casa mia.


    Nella sua autobiografia Galep parla diffusamente dei paesaggi di Tex...

    Ho scritto che quando dovetti creare i primi sfondi di Tex, mi ero rifatto al paesaggio sardo e ciò si può anche riscontrare nelle prime storie.
    In seguitro attinsi a fotografie del paesaggio americano, stampate su libri e riviste che mi procurai diligentemente. Mi tornarono utili anche gli scenari di molti film di John Ford. Ma l'aiuto più consistente mi venne più tardi, quando conobbi il Trentino Alto Adice.
    Ne rimasi entusiasta, tanto è vero che è diventato il luogo preferito delle mie vacanze, e da 28 anni trascorro la mia villeggiatura a Levico.
    Le dolomiti per la loro conformazione ricordano i canyon americani, ma quello che più conta per me è di poterli disegnare dal vero; perciò sono diventate la meta preferita delle mie passeggiate, durante le quali traccio schizzi di roccioni, piante, rustici, animali e così via. Molti di questi elementi catturati dalla matita, sono finiti poi nelle tavole di Tex.

    Olivi e greggi al pascolo sono finiti spesso nelle primissime vignette di Galep, l'immagine sottostante ricorda molto il paesaggio sardo...



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