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TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

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Messaggi pubblicato da ymalpas

  1. STILE...


    Scrivere non è mai una cosa facile. Lo è ancor di più scrivere un fumetto come Tex Willer. Si deve possedere oltre che un'ottima capacità inventiva, uno stile di scrittura tutto particolare, che potremo definire semplicemente con un aggettivo: glbonelliano. Per tanti anni è stato uno dei punti di forza di Claudio Nizzi che è riuscito a cammuffare il suo stile, riprendendo e riportando in auge il verbo, un po' offuscato, di casa Bonelli. La scrittura di Mauro Boselli è molto più originale, più ricercata, più moderna. Lo stesso Boselli l'ha riconosciuto in una vecchia intervista rilasciata a uBC, rendendo merito a Nizzi. E' una scrittura comunque quella di Boselli, texiana se non al 100 %, almeno al 99 % ! Che dire della scrittura di Medda è Troppo moderna, poco sciolta, cioè dallo stile un p? ridondante ( vedi la vignetta sotto ) e ricca di luoghi comuni e citazioni. Che su Tex stonano.


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    Il personaggio dello sceriffo Nebraska sembra estrapolato da qualche vecchio spaghetti western magari targato Bud Spencer & Terence Hill. Quanti ne abbiamo visto su Tex ?

  2. SESSO, BORDELLI E PROSTITUTE...


    Due storie, due locations davvero insolite, se escludiamo "Il tesoro di Victorio" ( di G. L. Bonelli ) e il quarto texone di Zaniboni ( testi di Nizzi ). La vecchia prostituta che vedete sopra non è certamente un oltraggio alla morale pubblica, ma basta a indignare qualche lettore fin troppo puritano. Sergio Bonelli è un grande estimatore del fumetto erotico, ma deve cedere all'opinione pubblica scandalizzata dalla presenza di tante donnacce!


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  3. LA SCRITTURA CINEMATOGRAFICA DI MEDDA...



    Analizziamo questa sequenza, che è una delle tante che costellano gli albi di Michele Medda.


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    Sarebbe difficile trovarne qualcuna di simile negli albi di Claudio Nizzi o di Gianluigi Bonelli. Ne ho scovato peraltro una nell'albo "Grand Canyon", testi di Nolitta, ma sembra solo un esempio isolato:


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  4. 1992. Anno della crisi di Nizzi. Servono delle nuove sceneggiature. Tra gli autori che provano a cimentarsi per la prima volta su Tex, si ricordano Mauro Boselli, Decio Canzio e il sardo Michele Medda. Quest'ultimo scriver? solo due storie di Tex:[ 403 / 405 ] Bande Rivali[ 410 / 411 ] Orrore!Medda si sente poco adatto a Tex. Le due prove non hanno convinto la redazione, che rimprovera all'autore di essersi calato nelle vesti di sceneggiatore texiano con un spirito sbagliato. Un approccio troppo moderno, che ha travalicato determinati limiti imposti da una tradizione quasi cinquantennale. Sergio Bonelli confessa nella posta di "tuttoTex" di aver ricevuto delle lettere di protesta da parte di qualche lettore scandalizzato. In questa discussione vorrei analizzare tutti gli aspetti di una scrittura tanto originale quanto fuori dagli schemi, che hanno determinato una bocciatura forse troppo prematura.

  5. Immagine postata



    Vita e miracoli di Ho-Kuan.

    Venduto dai suoi ai missionari di Saskatoon che gli diedero una buona educazione, scapp? da loro a quindici anni per seguire un ciarlatano che campava alla faccia dei gonzi esibendosi con trucchi da prestigiatore... Poi fin° in un circo americano da cui se ne and' dopo molti anni per tornare tra la sua gente, presentandosi agli irochesi come uno stregone capace di strabilianti prodigi ( ... tanto che numerosi guerrieri e cacciatori delle altre tribù accorrevano anche da lontano pur di vederlo e ascoltarlo! ).

    Ho-Kuan, lo sciamano con il corvo sulla spalla che appare nella mitica Sulle piste del Nord, è in realtà un autentico furbone pieno di trucchi, che sfrutta la sua abilità di ventriloquo e l'esperienza acquisita, per alimentare più che i sogni di ricchezza, quelli della gloria e della fama personale, segnato com'? dalla tragica e bruciante esperienza dell'abbandono.

    Le sue doti attecchiscono tra l'ignoranza e il fanatismo della sua gente, la sua frustrazione si trasforma in arroganza e ambizione, la sua perfidia si sfoga nel macabro rito delle croci, una strana fusione di cristianesimo e paganesimo che convive in lui dai tempi in cui i missionari lo allevarono, educandolo ma anche sottraendolo al suo mondo.

    Segnato da una profonda ingiustizia, Ho-Kuan, come Lucero anni dopo, rinnega la religione dei bianchi, senza più riavvicinarsi ad essa, tanto che nel suo aspetto fisico ( vedi il suo abbigliamento e la su fisionomia ) ci appare come un perverso e diabolico monaco ( con le sataniche corna del suo copricapo in bella evidenza ). Per questo motivo anche la sua morte è meno violenta e emblematica di quella di Lucero, lo stregone infatti non è mai stato plasmato nella sua anima dalle idee cristiane che i missionari hanno cercato di inculcare in lui, mostrando precocemente una mente aperta invece al crimine.

    E' un antagonista di tutto rispetto per il ranger, che emana un aura di magia e cattiveria nel suo ghigno irriverente.

    Tratteggiato con una grande maestria da G. L Bonelli e graficamente da uno stratosferico Giovanni Ticci, Ho-Kuan è un personaggio unico per la sua atipicit? nella lunghissima saga texiana....

    ... tanto che è stata davvero una grave perdita quella che noi lettori abbiamo subito in quel lontano mese di febbraio del 1971!

  6. Complimenti anche per la copertina n° 570 intitolata "Decimo Cavalleria", una delle migliori dell'ultimo periodo. Quando a novembre sarà creato il sondaggio sulla "migliore copertina di Villa per l'anno 2008", sarà un problema sceglierne una.

    Immagine postata

    Toglimi una curiosità... La copertina del numero 571 rappresenta un tema della storia di Ticci o di quella di Seijas ( visto che dopo tanti anni ritroveremo una nuova storia che inizia a circa metà albo ) ?

    Se la risposta è Ticci, visto che hai ripreso la stessa ambientazione desertica ( magnifica ) di "Buffalo Soldiers", ci sarà qualcosa di simile anche nella terza copertina ?

    Spero che tu possa rispondere a queste domande.

  7. Ma era per la concorrenza di capitani Miki e del piccolo ranger, oppure soltanto per dare il suo spazio a Kit, oppure per "collocare" Gamba in una sua serie ?O meglio, è noto perchè tale collana fosse stata progettata, oppure siamo nel campo delle ipotesi?

    Il progetto esisteva, Sergio Bonelli ne parla nel suo libro "Come Tex non c'è nessuno" ricchissimo di notizie e aneddoti: se non ce l'hai, procuratelo!Perchè è per dare spazio a Kit, che nelle storie di Tex ormai rubava quasi la scena al padre. Ma anche perchè, come giustamente facevi notare, gli eroi "bambini" godevano di uno straordinario successo in quegli anni cinquanta!Non hanno dato vita al "Kit Willer" ma hanno finanziato "Il piccolo Ranger".
  8. Ma... Wasted... che dire:1) fino a poco tempo fa Nizzi era pressoch? l'UNICO autore texiano.2) credo che abbia ancora qualche colpo in canna.3) si è preso un'ampia pausa di riposo. Forse si può sperare ancora in qualcosa di buono, ma deve riappropriarsi delle vesti di "servo" e non di "star". Nel mio messaggio precedente dicevo questo, consapevole di dire ( forse ) delle grandi baggianate. Solo il tempo potr? illuminarci sull'argomento a dir poco spinoso...

  9. Si sappiamo tutto il lavoro che c'è dietro le copertine, sono tante, tanto il tempo quanto grande è la fatica per realizzarle, ma perchè tutto questo lavoro ricade nelle tue mani è Credo di conoscere già la risposta, ma resto sempre fiducioso in attesa di qualcosa di nuovo all'orizzonte. Tutti gli onori al grande Civitelli, ma la storia del sessantennale disegnata da te...

  10. Non torner? il Nizzi di prima ?La mia opinione è che abbia volontariamente cambiato alcuni schemi narrativi, volontariamente abbia donato una connotazione diversa a dei personaggi che dopo tanti anni ha finalmente sentito come suoi. E' questo che gli rimproverano in tanti, tacciando quella che è una scelta personale, come scelte di un autore ormai "fuso". In realtà Nizzi conosce Tex più di noi, conosce il suo Tex, ma anche quello di Nolitta e prima di lui, G. L. Bonelli. Probabilmente sarebbero queste le parole che userebbe lui stesso se ci leggesse e scrivesse in questo forum. Scrive ottimi soggetti, che personalmente considero anche più interessanti di quelli dello stesso Boselli, scrive da 25 anni sceneggiature e ritiene che sia meritata l'impronta personale che d' al personaggio, cedere alle critiche equivarrebbe per lui ammettere che finch? copiava lo stile di Bonelli ( e la cosa gli riusciva benissimo ) tutto ok, perfetto... mentre appena ha aggiunto le sue idee tipo quella di un eroe "imperfetto" .... ecco le infinite polemiche dei lettori. Per questo motivo vedo molto difficile un suo passo indietro, se non saltuario come nel caso dell'ultima storia in edicola. Come autore, comunque, dovrebbe restare fedele se non al creatore di Tex, almeno al personaggio. E qui possiamo contestarlo come e quanto vogliamo!

  11. Direi di si, ti sei persa qualcosa Daniela! Nizzi ha incominciato a firmare le sue storie solo dal numero 338, ma le scriveva già da alcuni anni, esattamente la sua prima storia risale al numero 273. Rileggiti l'incipit della discussione "ghost writers", anzi leggitela tutta... Quindi consulta la sezione autori texiani del sito www.sergiobonellieditore.it dove ogni storia è attrinuita al suo reale sceneggiatore.

  12. La maestria di GLB in questa storia ha un suo carattere particolare, anche se è insolita come trama... più da Dyd e Mystere che da Tex, comunque piacevole e coinvolgente, tiene con interrogativi fino alla fine!solo un particolare: anche qui ... Tex e Carson vengono salvati dal morire avvelenati... da un gatto!

    La storia è di Claudio Nizzi! Un giallo ben orchestrato. Bellissime le prime pagine del temporale, l'arrivo alla locanda, l'atmosfera "noir" dove è latente la tensione e... la paura, per quello che si sospetta stia per accadere. Un gradino sotto le migliori storie di Nizzi del periodo a mio parere, godevole comunque nel suo intreccio, abbastanza dinamica, il mistero tiene inizialmente in sospeso il lettore ma alla lunga risulta prevedibile, anche se fino alla fine non si arriva mai a sospettare della ragazza. Mesi fa avevo aperto una discussione sul giallo e Tex, colpevolmente lasciata a un punto morto. Serve tempo per scrivere, mannaggia! però dovr? per forza riprenderla...
  13. Bravo Jim, la discussione è stata aperta proprio per questo. Anni f? discutevamo sulla casa di Kit Carson in non ricordo proprio quale popolosa città ( è noto il fatto che lui non viva stabilmente nella riserva, almeno così la pensava G. L. Bonelli ). Chi ci arriva per primo, posti la vignetta e inserisca anche il numero e titolo dell'albo ( credo appartenga al primo centinaio ).

  14. Immagine postata


    In una vecchia discussione ci interrogavano sul successo sessantennale del mitico quartetto, chiedendoci quali caratteristiche ne avessero fatto un fenomeno unico nel panorama fumettistico nazionale e internazionale.

    Rileggendo i vecchi Tex, quelli di G. L. Bonelli, emerge prepotentemente quella che è l'alchimia verbale prestata ai quattro pards dal loro pap?, parole solari anche nelle situazioni più funeree, che nascondono a stento una vitalit? che rompe a dir poco tutti gli schemi.

    Uno dei punti fermi della scrittura glbonelliana sono gli eterni battibecchi tra Tex Willer e Kit Carson.

    In questa discussione poster? qualche tavola esemplificatrice. Per il momento, godiamoci quella che vedete riprodotta sopra: solare e frizzante, ci strappa un sorriso!

  15. Immagine postata


    1) L'interpretazione del West americano è un'interpretazione univoca ?

    2) Oppure ognuno dei disegnatori texiani, tralasciando alcuni elementi di base in comune, ce ne ha offerto quella che ne è la sua visione... storica ( Civitelli ), romantica ( Ticci ) oppure puramente artistica ( tanti altri ) ?

    Io propenderei per la seconda ipotesi.

    Il West di Galleppini è ad esempio solo un ovest di fantasia... qualche vecchia foto, qualche vecchio film, il paesaggio dolomitico, le montagne della sua Sardegna!

    Il grande Giolitti prese invece il malloppone della sceneggiatura nizziana per il secondo texone e vol' in America, per documentarsi sul posto.

    La prospettiva cambia. Inevitabilmente.

    Di tutti i disegnatori texiani, si dice che sia il senese Giovanni Ticci il più abile maestro nel disegnare gli incantevoli scenari nordamericani. Ne vedete una prova nell'immagine sopra riprodotta.

    In questa discussione vorrei postare tutta una serie di immagini e commentarle con voi... una piccola analisi semiseria del Tex Willer Forum per tutti i suoi lettori.

  16. Immagine postata


    Qualche volta, rileggendo i vecchi Tex, affiorano alcune cose, mettiamo i segnali di fumo, che negli albi in edicola oggi sono letteralmente scomparsi ( o quasi ).

    Mi assale l'atroce dubbio che una lettura superficiale possa indurmi in errore: quanto tempo è che non li vediamo più sulle pagine di Tex ?

    Si parla tanto del fumo, delle sigarette, e quasi ci si dimentica delle allegre nuvolette che si innalzano nel cielo.

    In questa discussione potrete elencare tutte le cose che da un giorno all'altro sono state cancellate inspiegabilmente dal vostro fumetto preferito.

    Il mio prossimo capitolo sarà dedicato alla... dinamite! Dossier altamente esplosivo!

  17. <img src="http://img100.imageshack.us/img100/5905/brujagp1.gif" width="95%">Ricordate quella volta che Tex ricord' al vecchio cammello quanto gli aveva predetto la vecchia bruja ?Sono piccoli momenti della vita texiana, che sono rimasti impressi nella memoria dei lettori. In questa discussione, che col tempo sarà una ricca discussione, riporter? mano a mano che li ritrover?, alcuni dei momenti salienti della saga texiana. Non lasciatemi solo. Ah... dimenticavo! le due vignette che vedette riprodotte sopra provengono direttamente dall'albo... "L'oro del Colorado".

  18. (x Boselli: certo che si è preso una bella libertà a fare quel che ha fatto... segnali di qualche passaggio di testimone?)

    No, non direi. Se leggi sopra, è lui il primo a non volerne sentir parlare. Hanno scagliato la pietra e ritirato la mano. Per la SBE Donna è e rimarr? la "figlioccia" di Carson, motivo per cui oggi si possono permettere anche di non parlarne più. Comunque mi riservo di mettere mano allo scanner: molto hanno influito i disegni di Marcello nel creare una certa atmosfera da famigliola americana. Non appena Mauro Boselli uscir? dal letargo ( a marzo è primavera, dovremo esserci :indiano: ) non mancher? di fargli LA domanda.
  19. Cara Daniela, mai sentito parlare di attrazione, di amicizia è Se prendiamo la coppia Carson - Lena ai tempi dei "Fuorilegge del Montana" nessuno dei due pensa all'altro in termini di matrimonio, voglio dire neanche Lena. C'è reciproca simpatia. Stop. Con gli anni le cose fanno un passo in avanti. Lena è diventata la madre di una ragazza che ha un pap? di nome... Kit Carson!Boselli, in una vecchia intervista, si è lasciato sfuggire un segreto: Carson sa di avere una figlia. Quando Kit e Lena si rivedono, tanti anni dopo, è normale che non possano comportarsi come due estranei: la presenza di Donna funge da elemento catalizzatore tra i due.

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