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TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

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Messaggi pubblicato da ymalpas

  1. Dalla guerriglia all'uso della dinamite, Tex è sempre stato considerato un MAESTRO. La sua strategia è molto spicciola, aspetta gli avvenimenti e si regola di conseguenza. Sempre con successo. Altrimenti non sarebbe Tex! Qualche volta il vecchio Kit Carson lo provoca: quale sarebbe il tuo piano ?Risposta: che tazzo ne so ?Repplica: figuriamoci!Conclusione: aspetta e vedrai, vecchio brontolone!... e questa, si rivela sempre un'ottima strategia!

  2. Ringrazio Jim Brandon per le tre interviste che mi ha inviato ( tutto ok Ale! ). Attualmente nel file ho inserito 16 interviste per un totale di circa 150 pagine. C'è ancora tanto lavoro, ma vi prometto che tra qualche settimana il file sarà online qui sul forum!Se trovate dell'altro materiale, specie se cartaceo, rinnovo l'invito a contattarmi!

  3. BILL BAXTER, allevatore disperato, cede alla tentazione di rapinare il vagone postale di un treno, contenente 50.000 dollari!

    Inizia così la storia di Nizzi e Monti intitolata "Gli uccisori", numeri 430 e 431 della serie.

    Come spesso accade Tex Willer e Kit Carson, trovandosi a poche miglia di distanza dal luogo dove è avvenuta la rapina, si mettono sulle tracce dei malviventi e come due autentici mastini, in capo a un paio d'ore, raggiungono gli improvvisati rapinatori, i quali sono stati giocati dal banchiere che aveva proposto il colpo ( la cassetta era vuota! ).

    Sulla falsariga de "La mano nella roccia" oppure de "La grande rapina" ( texone di Ortiz ) si sarebbe da aspettarsi uno scambio di fuochi d'artificio in piena regola, in realtà mister Baxter si rivela essere un vecchio amico del ranger, che fulminato dalla sorpresa, vediamo quindi bivaccare poco dopo, in assoluta tranquillit?, accanto ai mandriani autori della rapina.

    Sulla psicologia del Tex "sbirro, duro e implacabile" c'è da discutere e questa storia sembra fatta apposta per inculcare qualche sano dubbio nella mente del lettore. Per quelli che si ricordano del finale vergognoso de "I fucili di Shannon" c'è da restare proprio a bocca aperta: per Baxter non ci saranno infatti le manette ai polsi! Anzi, Tex si propone addirirttura di aiutarli a far sparire le loro tracce...


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    Tratta da "Yukon selvaggio", splendido titolo e spendido albo ( vorrei dire anche splendida storia ma non posso ), che contiene al suo interno tutta una serie di gemme a livello di idee, degne del miglior Nizzi ( e non mi si venga a dire che anche qui Nizzi giostrava male i personaggi ). Nella tavola sopra è illustrato il classico battibecco tra i due affiatatissimi pards, è chiaro che si stuzzicano a vicenda, però le frasi sono interessantissime lo stesso per valutare il rapporto padre-figlio-zio!

  5. Fa piacere rivederli tutti quando capita l'occasione, anche il vecchio Morisco ( dieci anni ormai che è scomparso dalla scena ) che mi sono dimenticato di includere nella mia lista! Altro personaggio che rivedrei volentieri è il vecchio Cochise. Sarebbe ora invece di eliminare il fedelissimo quinto pard delle storie recenti di Nizzi: la Dea bendata!!!

  6. In un altro topic dedicato a Kit Willer parlavo dell'albo "I due rivali" nel quale l'augusto padre è letteralmente costretto a chiedere la mano della bella Manuela al borioso hidalgo messicano don Montoya! E' stato uno dei pochi doveri di padre che è costato a Tex una fatica d'inferno! Tutta da ridere...

  7. Il mio commento anche a questo texone di Ticci. Non è un capolavoro, come è stato già detto più volte in passato c'è indubbiamente di meglio, ma è pur sempre una storia dignitosa del buon Nizzi, allietata dalle spendide tavole del maestro senese. Voto 7. Il tema è classico: la caccia al tesoro, che in questa avventura coincide con le ricchezze dei gesuiti, nascoste in fretta e furia in un antico e sperduto pueblo anasazi. Il tema della cacciata della Compagnia di Gesè nel 1767 dall'America Latina, per ordine di sua maest? il re di Spagna, è stato probabilmente suggerito a Nizzi dallo splendido film ( datato 1986 ) "The Mission". Tutte da vedere le immagini di Ticci che illustrano il flashback. Su Tex i tesori nascosti non abbondano, la storia di riferimento ?, togliamo pure il forse, "Il tesoro di Victorio". Per stessa ammissione di Nizzi, è quasi sempre la saga del ranger ( ovvero i passati lavori di G. L. Bonelli ) a fornire la materia prima per le sue nuove storie. La trama ha un impianto classico, si tratta per i due pards di inseguire e raggiungere nel finale il gruppo di bandidos, seminando degli ostacoli lungo il percorso. Non è che brilli di fine inventiva l'autore, ma ha pur sempre qualche colpo in canna che sorprende positivamente il lettore, evitando gli sbadigli altrimenti immancabili. Mi riferisco ad esempio al supplizio del messicano Montoya a cui un apache ha tagliato le palpebre, oppure alla sentinella solitaria del pueblo perdido, per finire con i trabocchetti lungo i cunicoli del portano al tesoro. Ticci le donne le disegna sempre uguali, anche quando dovrebbero essere delle bellezze sono in realtà appena guardabili. E pur sapendo che sono il suo punto debole, Nizzi ne mette una che ha un ruolo da co-protagonista per circa un centinaio di pagine. Verrebbe quasi da dire, le stranezze della vita...

  8. Cari amici, approfitto di questa discussione per parlarvi di un progetto che con la collaborazione del gran capo Tiziano spero di sviluppare presto in questo forum. Eh si, a breve sarà online una nuova sezione o sottosezione dedicata agli articoli in formato pdf ( acrobat reader ) del Tex Willer Forum, che potrete scaricare e stampare comodamente a casa vostra. Attualmente sto lavorando a un file che conterr? decine di interviste ad autori texiani, tratte da internet e da vari libri. Finora e sono solo agli inizi, ho messo già solo una cinquantina di pagine ma si annunciò davvero una gran bella cosa!Chiedo però il vostro aiuto. Postate in questa discussione i links a tutte le interviste ( rigorosamente texiane ) che trovate su internet... qualcuna potrebbe infatti essermi sfuggita. Postate anche tutto il materiale cartaceo, che trovate su libri, riviste, giornali, qualunque cosa è ben accetta... soprattutto se si tratta di interviste a Galep e G. L. Bonelli!Grazie!

  9. Quando ero piccolo non c'erano tutte queste ristampe in edicola... ( hanno iniziato solo nel 1985 con la collana TuttoTex ) gli albi letteralmente non si trovavano ( eccetto il ***Tre Stelle*** che comunque solo cinquanta numeri separavano dall'inedito ), non parliamo poi degli allora cosidetti "numeri bassi"... E si fantasticava tanto su questa mitica figura femminile, della bella Lilyth tanto sentita nominare e mai vista... C'è in me la stessa tensione di allora, quando puntavo a entrare in possesso del numero sette. La volta che misi le mani su "Il tranello" ( che di numero fa dieci ), lo aprii velocemente con la speranza di poterla ritrovare tra quelle pagine... delusione infinita, era già morta lasciando spazio a un piccoletto, già allora rompib***e!!! Il mito che si è creato intorno a Lilyth passa anche per questa incerta strada. E forse è questo che spiega la sacralit? di questa figura, che negli anni nessuno ha voluto più avvicinare. Ho grandi speranze per settembre, ma anche timore.

  10. Nei TG serali di sabato 2 gennaio 1999 e sui quotidiani del giorno seguente, si fa strada la notizia che il Codacons ha chiesto il ritiro del numero 458 di Tex intitolato "Sulla pista di Fort Apache".

    L'albo nelle edicole nel mese di dicembre del 1998, conteneva alcune vignette che secondo l'associazione dei consumatori costituirebbero un'istigazione al fumo e all'alcol.

    Il riferimento esplicito era agli articoli del Codice Penale che vietano di "somministrare ai minori tabacco e alcool".

    Queste sono le tavole incriminate:


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    Fumare distenderebbe i nervi... L'alcol aiuterebbe a riflettere meglio.

    Le sfortunate frasi contenute in queste due pagine ( la sceneggiatura è di Mauro Boselli ) conterrebbero effettivamente una vera e propria istigazione al fumo e all'alcol, visti come meccanismi per far fronte allo stress. L'innocenza del personaggio fantastico è tutta da discutere. Se Tex è un eroe positivo che trasmette ai giovani degli alti valori, è vero anche che il suo "machismo" si fonda però, almeno in parte, sul consumo di prodotti gravemente deleteri per la salute.

    Fabrizio Gallerani metteva a fuoco in quei difficili giorni quello che si profilava come un rischio reale per il fumetto più popolare in Italia: "Non credo che questa cosa in Bonelli non lasci nessuno strascico. Forse non ce ne accorgeremo neppure, quando nelle prossime storie, Tex eviter? di accendersi la sigaretta e di chiedere un bicchierino al saloon. Ci sembrer? soltanto che i personaggi abbiano perso un po' della loro personalit?".

    Proprio mentre infuriava la polemica innescata dal Codacons, nel gennaio del 1999 usciva l'albo "Mescaleros" con una copertina nella quale era riprodotto il Ranger intento ad accendersi una sigaretta! Una semplice casualit? o una precisa strategia dell'editore ?


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    Da allora il tema della "Politically Correctness" applicata al fumetto è diventata un serio problema per tutte le testate Bonelli. Poco importa se molti degli accusatori erano solo degli ipocriti buonisti e perbenisti, paladini di una non meglio specificata etica e promotori di un'educazione giovanile che sembrava configurarsi come un vero e proprio integralismo dell'informazione.

    Quel che è più grave, il tema della censura, o meglio dell'autocensura, si poneva inevitabile nelle scelte editoriali di via Buonarroti. Quali sono i diritti di un autore e quali i doveri di un fumetto storicamente seriale e popolare ?

    La modernit? di Tex, di cui già si parlava in un altro topic, passa immancabilmente anche attraverso i tormentati avvenimenti di quell'inverno del 1999. In questa discussione mi piacerebbe analizzare a fondo tutti i cambiamenti subiti dal personaggio in seguito a quella vicenda.

    Sono passati ormai quasi dieci anni e gli effetti sono stati abbondantemente disastrosi, se solo si pensa al ripugnante finale de "I fucili di Shannon".

  11. Un gran bel texone che si segnala soprattutto per i disegni del Maestro Giolitti. La storia invece la valuterei al massimo buona, un gradino sotto il texone di Buzzelli e quello di Ortiz e molto lontano dai capolavori di Magnus, Parlov e Font. Il soggetto è un po' sottotono rispetto agli altri del periodo, la sceneggiatura la salva solo qualche colpo di scena ben orchestrato. La trama è troppo lineare e si capisce sin dalle prime pagine quale ne sarà il finale. Per il resto me la ricordo poco, pur avendola riletta di recente. Tutte le storie dello stesso Giolitti disegnate sulla serie regolare sono migliori di questo texone e se avesse portato a termine l'ultima di Nolitta, oggi ne parleremo come di un capolavoro ( non che l'allievo Ticci sia meno bravo, ma solo il fatto di avere una storia disegnata a quattro mani, basta a rovinarla! ).

  12. Un'altra domanda: su che piano mettiamo anche il diverso modo di scrivere che può avere un autore per un determinato disegnatore?Sappiamo che ogni storia deve essere anche un po' adattata al tipo di disegno(non a caso a volte nascono coppie fisse tra disegnatori e scrittori) non può aver creato un po' d' influenza sulla revisone delle storie anche questo aspetto? forse minimo, ma da considerare.

    Nizzi ne ha parlato ampiamente nel quinto volume della serie Cavalcando con Tex:[...] Altre storie mi venivano suggerite dallo stile di ciascun disegnatore e dalle esigenze della serie. Dovendo scrivere una storia per Ticci mi balzano subito alla mente le cose che lui sa fare meglio e quelle che gli vengono meno bene. Penso a sconfinati paesaggi, a gruppi di cavalieri in movimento, a furiose galoppate, a scene di azione. Non penser? mai a storie urbane o che includano una forte presenza femminile (da lui è come disegnatore è non gradita). Inoltre devo tenere conto dell'episodio che ha appena finito di disegnare, e se era ambientato nel Grande Nord, non posso rifargli un'altra storia con la neve, lo stesso dicasi con il Messico e i messicani o con gli apaches e il deserto [...] Ma può accadere che uno sia persuaso di avere scritto la storia giusta per il disegnatore giusto e invece, a un certo punto, si accorge di essere scivolato su una buccia di banana. Cercher? di spiegarmi meglio con un paio di esempi che riguardano Fabio Civitelli. Il quale è quel bravissimo disegnatore che tutti conosciamo, ma che non riesce a fare personaggi ?brutti, sporchi e cattivi?, così come non riesce a disegnare ambienti lerci e disordinati. è più forte di lui, non ce la fa. La gente gli viene tutta bella e gli ambienti tutti ordinati. Nella storia ?I cospiratori? ( # 304 / 07 ) Tex e Carson si imbarcano sull'Ensenada, che doveva essere un lurido veliero che fa la spola da Corpus Christi a Matamoros. Descrivo a Fabio questa lercia carretta dei mari, quando vedo i disegni resto di sasso: l'Ensenada è più lucida della nave scuola dell'Accademia di Livorno! Secondo esempio. In ?Zhenda!? ( #346 / 49 ) ci sono degli indiani, i Sinaguas, che vivono nelle profondit? dei canyon e dovrebbero essere perfidi e immondi come i cattivi Hualpai. Il soggetto prevedeva che, alla fine, dopo essere sfuggito alle loro grinfie, Tex avrebbe fatto strage dei Sinaguas. Una sorte analoga doveva toccare alla terribile Zhenda. Perfidi e immondi i Sinaguasè Fabio Civitelli me li ha disegnati così docili e bellini che se solo Tex li avesse sfiorati con un dito i lettori sarebbero sorti in loro difesa. Terribile Zhenda? Ma se alla fine sembrava una cara vecchietta! Avendo visto i Sinaguas e Zhenda in corso d'opera, cambiai il finale abolendo la strage e introducendo i lucertoloni. Detto questo la mia stima per Fabio resta immutata e la nostra amicizia ben salda [...]
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    Gianluigi Bonelli, Aurelio Galleppini

    a cura di Mauro Paganelli e Sergio Valzania
    Collana L' autore e il fumetto ; 6
    Montepulciano, Editori del Grifo, 1982.
    143 pagine illustrate in b/n
    Dimensione: 22 cm


    Un rarissimo saggio. Conversazioni con Gianluigi Bonelli e Aurelio Galeppini, con foto, disegni, schizzi, sceneggiature e tanto altro rarissimo materiale riguardante i creatori di Tex Willer e la loro personale storia editoriale (dagli albori).

  14. Claudio, non vorrei sembrare estremamente critico in questi ultimi tempi però c'è qualcosa che non mi piace nella colorazione della copertina dell'albo in edicola:


    Immagine postata


    Mi riferisco al cappello di Rhonda Carpenter.

    Queste sfumature realizzate al computer dovrebbero essere dosate meglio.

    Insomma, a vederlo, c'è proprio da chiedersi di che materiale è fatto.

    Cosa ne pensi ?

    Non era meglio la colorazione che avevamo un tempo è Si è iniziato con i pantaloni di Tex ( anche qui, che stoffa è ? ), a poco a poco si stanno invadendo anche i piccoli dettagli della copertina.

    Con che risultato ?

    Qualche volta molto piacevole per gli occhi, le copertine risaltano di più ( vedi anche il discorso legato alle vendite in edicola, dove il prodotto deve essere promosso al pubblico ), ma tutto sommato mi d' un'idea di irreale, artificiale.

    Molti contestano le colorazioni antiche, vedi il giallo improbabile della copertina di "Grand Canyon", corretto ora nella ristampa, ci msono i pro e i contro, ma devo dirti che preferivo quelle. Sarà anche un discorso legato alla nostalgia, non so dirti, tu cosa ne pensi di tutto questo è Il tuo parere di vecchio lettore è quello di "tecnico".


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  15. A settembre uscir? la storia del sessantennale di Tex che coincider? col numero 575 della serie. L'evento sarà celebrato da un albo di Claudio Nizzi e Fabio Civitelli interamente a colori. La storia narrer? di antiche vicende che si perdono nella memoria del passato, protagonisti il Ranger e la giovane moglie Lilyth. Quest'ultima è stata poco più di una meteora nell'universo texiano, ma ha lasciato una traccia molto profonda, una pista facile da seguire per ogni lettore che si rispetti. Mi sembra doveroso dedicarle una discussione ora che si appresta fugacemente ad essere di nuovo tra noi.


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    Rapidamente liquidata da G. L. Bonelli dopo una manciata di avventure dove aveva cavalcato dignitosamente accanto all'eroe, come un'ideale spalla ancor prima dell'avvento di Kit Carson, viene ripresa dal pap? di Tex in una successiva, epocale storia, che rende tributo e onore al suo mito, brutalmente stroncato anni prima: "Il giuramento".


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    Per molti versi la bella e dolce Lilyth resta però ancora una figura enigmatica, quasi mistica, e lungo il corso di tutti questi anni sembra essere rimasta avvolta in un velo di pudore, tanto da diventare un tab? per gli autori di casa Bonelli. Nizzi è stato il primo sceneggiatore a riprendere in mano un personaggio tanto delicato. La storia, che da qualche mese è possibile leggere in anteprima nelle varie fiere e mostre aperte in tutt'Italia per festeggiare il sesantennale, è stata giudicata dai più in maniera positiva. C'è spazio anche per un appassionato bacio tra i due coniugi, che per una volta romperò la tradizionale misoginia in seno alla redazione di via Buonarroti.

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