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  1. Immagine postata



    Editore: Mondadori
    Anno di Pubblicazione 1982
    156 pagine


    Tex Willer ci guida tra le tradizioni, usi e costumi del selvaggio west, ripercorrendo le strade insidiose delle carovane, che si intrecciano con la vita degli indiani e la loro cultura da un lato e con quella dei soldati americani dall'altro. In questo scenario ci sono anche cercatori d'oro, sceriffi e fuorilegge. Il Far West viene spiegato da un intenditore, che ci riveler? segreti che ci permetteranno di conoscere il mitico west in dettagli che i libri di storia certamente trascurano.



    Immagine postata


    I disegni, in questo volume, se non ricordo male, sono di Vincenzo Monti.

    Non sembrerebbe un libro su Tex ma sul West... se qualcuno di voi sa dire qualcosa di più su questo testo, ogni informazione è la benvenuta.

    Valore economico: venduto attualmente a 15 Euro.

  2. I primi commenti sull'inedito in edicola a marzo, postiamoli direttamente qui! Anche se sarei tentato di scommettere tutto sull'altra di Boselli, intitolata "L'alchimista" in edicola a ottobre, disegni di Bianchini e Santucci, questa dei "Buffalo Soldiers" può contare su più di un atout, dalla partecipazione straordinaria di Sergio Bonelli ai testi... per finire con i disegni dell'intramontabile Ticci. Mi convince di meno il soggetto, ma per il momento ne so troppo poco per esprimere giudizi lapidari. Inutile dirvi che l'aspetto con trepidazione!

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    Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta / Mauro Boselli
    Disegni: Giovanni Ticci
    Periodicità mensile: Marzo / Maggio 2008
    Inizia nel numero 569 e finisce nel numero 571 a pagina 65



    Nello Utah settentrionale, sulla pista di un feroce comanchero, Pablo Carrizo, cui danno la caccia da più di dieci anni, Tex e Carson ritrovano un vecchio amico, il sergente di colore Bill Johnson, che li aiuta contro una banda di Utes. I famosi Buffalo Soldiers, cavalleggeri di colore del Decimo Cavalleria, sono stanziati a Fort Duchesne e fanno da cuscinetto tra gli avventurieri e banditi di Destiny, cittadina sorta illegalmente nella riserva Ute, e gli Utes delle Uintah Mountains, comandati da Ouray, capo giusto e saggio, ma la cui irritazione è abilmente eccitata dagli uomini di Carrizo. Tex chiede l'aiuto di una pattuglia di Buffalo Soldiers per parlamentare con Ouray, ma lungo la strada i nostri sono costretti ad asserragliarsi nell'Agenzia indiana del White River, assediata dai comancheros e dai guerrieri ribelli.




    ©  Sergio Bonelli Editore

  4. Non temere Dany, come ho specificato sopra, si tratta di un caso UNICO, nato sull'onda di una letteratura che si era sviluppata nei primi anni settanta e morta nei primi anni del decennio successivo. E credo che per una volta, uno basti per tutti. Va comunque specificato che i quattro pards fanno nel complesso una più che dignitosa comparsa nel fumetto erotico. Certo che, data la tematica principale rappresentata, ovvero il sesso, credo sia praticamente impossibile ( e direi anche sconsigliata ) una lettura senza la dovuta serenit?, ovvero con una mente del tutto libera da preconcetti. Comunque va detto anche che in queste pagine, più che altrove ( cioè negli altri fumetti ), quello che si racconta, alla fin fine è identificato dal lettore per quello che veramente rappresenta: una semplice finzione nella finzione letteraria, una fantasiosa farsa!Kit Willer, dopo aver fatto la figura del "min***one" più o meno lungo il corso di tutta la storia, si riscatta pienamente alla fine ( leggi sopra ). Carson invece odia le donne e qui è chiaro che si ha un rovesciamento della realtà dovuto alla parodia. In compenso gli autori cercano di riabilitare la sua figura rendendolo 1) sessualmente molto dotato e 2) nelle pratiche sodomitiche, praticamente sempre attivo ( e sono dolori per gli avversari, cioè anche qui l'elemento parodico è sfruttato dagli autori fino ai limiti delle possibilità che offre ). Data la natura dell'opera e la presenza numerosa di minorenni in questo forum, non voglio comunque spingermi troppo in l' con l'analisi, anche perchè si finirebbe per sconfinare nei territori del "cattivo gusto", seppure umoristico.

  5. Immagine postata

    Ecco una delle rare tavole che mostra Tex intento a darsi una rinfrescata. La storia da cui è tratta, "Indian Agency", è ambientata da Nolitta nell'infuocata Valle della Morte ( Death Valley ).

    Il clima torrido e lo scenario desertico costituiscono un elemento essenziale ddella sceneggiatura e sono sapientemente sfruttati dall'autore nella costruzione della trama.

    Dopo una lunga cavalcata sotto un sole di fuoco, è naturale che Tex senta l'imperiosa necessit? di lavarsi nell'agenzia indiana di Mesquite Spring, dove il losco Glen Sparks lo accoglier? a bagno in una lussuosissima e costosa "tinozza"!

  6. Immagine postata


    In questa immagine tratta dal numero 33 "La valle tragica", albo che introduce nella serie il gigante irlandese Pat Mac Ryan, si fa riferimento alla tradizionale bevanda italiana: la gazzosa ( o gassosa ).

    Più che un anacronismo storico vero e proprio ( non so dirvi se nel tardo ottocento esistesse o meno ) si tratta semplicemente di una curiosa trasposizione di prodotti tipicamente italiani ( o mediterranei, si veda anche l'altra celebre esclamazione: nespole! ) nell'assolato west americano: i nostri eroi si trovano, in questo specifico caso, nella cittadina di Abilene.

  7. Letto anche il secondo albo.

     

    □ Il titolo.

    Tiro al bersaglio, rispecchia un episodio importante della storia, quello relativo alla dinamite fatta esplodere sulla main street di Greystone, che fa strage dell'intera banda di Lee Ramsey. Tex è uno specialista degli esplosivi, una cassa di candelotti e la partita è chiusa. Ma l'albo si sarebbe potuto intitolare Il volto del traditore.

    □ Liza.

    E' lei l'infiltrata. Comunica con un ingegnoso sistema tutte le mosse di Willer ai suoi complici, che scoperto il suo gioco, ne approfitta per preparare una trappola mortale per Lee Ramsey. Ha recitato bene la sua parte, ingannando i lettori con il suo fascino e la sua simpatia, ha gabbato tutti, tutti ma non il ranger. Tex non l'ha mai guardata negli occhi, ha fatto un semplice ragionamento che l'ha portato a un'ovvia conclusione. Complimenti a Nizzi e alla mano felice di Milano. Peccato per quell'ultima vignetta in terz'ultima di copertina del numero precedente, che ci ha rovinato la sorpresa.

    □ L'amore, secondo Nizzi.

    Mi dispiace deluderti mia cara, ma nel nostro rapporto l'amore c'entrava poco. Non è colpa mia se ti sei fatta delle illusioni. Per me eri una complice e basta. Lee Ramsey è un uomo crudele e sanguinario, la bella Liza scopre troppo tardi di non essere mai stata amata. La giovane è stata ingannata a sua volta, chi la fa l'aspetti. Andiamo Liza, certe cose succedono tra un uomo e una donna senza che debbano giurarsi eterno amore. La favola è quella della bella e della bestia a parti invertite, romanticismo e brutalità uniti in un legame incerto e contraddittorio che profuma di morte e non di fiori d'arancio.

    □ Caccia all'uomo.

    La seconda parte dell'albo ripropone il tema della caccia all'uomo. Nizzi omaggia il Gianluigi Bonelli di Massacro e ripropone la drammatica e intensa scena della foresta dove Jim Fraser aveva trovato la morte nel lontano 1973. Il paragone è impietoso, anche perchè Milano non è Ticci. La fine di Lee Ramsey non ha niente di epico, è una morte banale, una cronaca annunciata. E Tex in questa storia non è la mano del destino, il fantasma che si diverte a infierire sulla sua preda a pistolettate, anche perchè Lee, diciamolo, non vale Jim: Ramsey è una canaglia comune da consegnare al cappio del boia.

    □ Tex.

    Un Tex a cui tutto riesce bene, assolve metodicamente tutti i suoi doveri di protagonista della testata. Figura centralissima ( nel secondo albo tutti i co-protagonisti spariscono dalla scena ), organizza e prepara di piani della difesa, spia, spara, indovina l'identità del traditore, gioca con la dinamite e va a caccia del suo uomo...

    E poi Nizzi, come se tutto questo non bastasse, fa di lui anche l'origliatore principale della storia :D .

  8. Posto, con un certo ritardo, anche questo mio intervento relativo al primo albo della storia oggetto di questa discussione.


    La vignetta iniziale, nella splash page, è un perfetto esempio di rappresentazione delle polverose towns del west americano. Pochi artisti sono riusciti a far rivivere con questa intensit? l'atmosfera rarefatta di quegli ambienti. Un doveroso suggerimento per il maestro Civitelli, che con la recente ricostruzione della cittadina di Durango, non ha saputo fare altrettanto. Onore e merito dunque a Josè Ortiz.


    Da dodici anni un nuovo autore non si affacciava nella serie regolare di Tex. Gli ultimi erano stati Decio Canzio, Michele Medda e Mauro Boselli ( tutti nel 1994: i primi due nella primavera, il terzo sul finire dell'estate ). Non stupisce minimamente dunque il clima di grande attesa che nei mesi e giorni scorsi si è creato intorno al nome di Tito Faraci, che con quest?albo fa il suo vero debutto nel mondo del popolare ranger del Texas.

    Un tipo di scrittura nizziano o boselliano? Sul piano della tecnica narrativa, l'approccio è senz?altro di tipo lineare, come lo predilige Claudio Nizzi. Linguaggio e caratterizzazione dei personaggi principali strizzano l'occhio, ma non troppo, a Gianluigi Bonelli. Il sistema usato per l'evasione di Blount ricorda invece il vecchio Nolitta di Taglia: duemila dollari!.

    Vediamo innanzitutto la suddivisione delle scene nelle prime centodieci canoniche pagine:

    1 ) sparatoria a Southville e fuga di Frank Harter verso il Messico;
    2 ) ?caccia all'uomo? di Tex e Carson, che si dividono in prossimit? di un fiume, dandosi appuntamento al Brokstone Pass;
    3 ) Kit Carson sorprende la ?preda? appollaiato su una roccia intento a prendersi un bagno di sole ( subito etichettato col pomposo nome di ?Taiga Sunbath? :D ) e lo costringe a slacciarsi i cinturoni ( altro felice amarcord di un celeberrimo episodio dovuto sempre alla penna di Claudio Nizzi :evil: );
    4 ) arrivo del resto della banda è e scena interrotta sul più bello!
    5 ) Tex sulle tracce di Carson, scopre i quattro cadaveri e intuisce facilmente il rapimento del suo pard;
    6 ) Harter elimina il capobanda Gomez e elabora il macchiavellico ricatto per liberare Jacky Blount;
    7 ) la mattina seguente il ranger arriva alla fattoria e legge il messaggio;
    8 ) Tex alla volta della prigione di Agua Negra;
    9 ) scene di prigionia di Carson, scazzottata con Tod e Paco ( Quel che vorrei è avere le mani libere per mostrarti cosa sa fare un vecchio come me? ma sarebbe chiedere troppo a un lurido vigliacco della tua specie );
    10 ) il viaggio di Tex si interrompe davanti a ponte crollato, l'odissea continua con l' incontro con un puma, quindi il ritrovamento del cavallo pezzato dopo circa trenta minuti;
    11 ) prigione messicana di Agua Negra: Jacky Blount si presenta uccidendo un altro recluso;
    12 ) a una ventina di miglia dal confine messicano, due ladri sorprendono nel sonno Tex e gli rubano il cavallo e le armi;
    13 ) nella prigione intanto si erige una forca per quello che deve evadere :roll: ;
    14 ) il ranger ha raggiunto un ranch dove compra un cavallo e una vecchia pistola. Non resiste alla tentazione di fare lo smargiasso :D e prova l'arma a spese di un vecchio secchio di latta, lasciando strabiliato il povero fattore messicano che pensava di avergli rifilato un ferro vecchio con la canna storta;
    15 ) Tex arriva a destinazione. Nel cortile della prigione si presenta a ?modo suo? ( e qui lo stile glbonelliano si fa sentire non poco );
    16 ) breve colloquio col direttore Montero ( Qui in Messico usiamo metodi più pratici di voialtri americani! Non c'è bisogno di processo, giurie e inutili perdite di tempo' ) e successivo ammorbidimento della sua iniziale posizione reticente sulla prospettiva di liberazione del prigioniero ( metodi e sistemi di chiara origine ?yankee? portati a un livello di sublime perfezione da un certo Tex Willer :lol: );
    17 ) liberazione di Blount;
    18 ) inseguimento delle guardie, salto nel vuoto nel precipizio;
    19 ) flashback di Blount, che rivive nella sua mente l'omicidio perpetrato nei confronti di Marv;
    20 ) scoperta del cavallo pezzato? :D:D:D


    I personaggi. Tex, duro e deciso all'inizio, più umano nella parte centrale dove si fa sorprendere, rientra a pieno titolo nella categoria dei è tizzoni d'inferno è nelle scene finali dell'evasione e della fuga ( in attesa delle prime pagine col ?botto? del prossimo albo! :D ). Carson, vecchio cammello, con tante avventure alle spalle, si autocelebra nella scena della cattura di Harter ma d' il meglio di se quando cerca di approfittare dell'inesperienza di Tod e Paco ( come già ricordato sopra ) e per un pelo non ci riesce ( e se fosse riuscito a ?EVADERE? il valore complessivo della sua caratterizzazione, nonchè dell'albo più in generale, sarebbe senz?altro aumentato, o no è :evil: ). Consumato donnaiolo 8) con le due prostitute del saloon di Southville ( avremmo potuto offrire qualcosa a queste due belle signore? vorrei sapere cosa :roll: ), Carson recita in questa storia anche il quasi inedito ( per lui ) ruolo avuto in passato dalle tante giovani in difficolt?, spesso vittime di rapimenti, senza scordarci ovviamente di una certa peste con la faccia e il nome di Kit Willer? Di antagonisti ne abbiamo addirittura due: Harter e Blount! Non è un segreto per nessuno, si sa che si scaverebbero la fossa l'un l'altro solo a rivedersi ( acquisto del prossimo albo = loro incontro ) :D !


    Immagine postata


    The judgement. Questo primo lavoro di Faraci, seppure senza lode, è senz?altro positivo e di buon auspicio per quel che verr? in futuro !

    Certo qualcosa che non mi quadra c'è. E siccome è di questo più che altro che si deve parlare, parliamone.

    La fuga solitaria di Harter, la sua cattura, la successiva decisione di usare Carson come strumento di coercizione per spingere Tex a fare evadere Blount; il ranger che si piega al ricatto e con inspiegabile faciloneria abbandona la pista, con l'affanno di uno che ha l'acqua alla gola ( tanto che non si ricorda neanche di coinvolgere i due pards assenti :evil: ), per infrangere infine la legge messicana senza troppi tristi pensieri nella mente ( insaponate pure la corda, tanto Blount ve lo riporto prima della fine del secondo albo? insomma i tempi di Corte Marziale dopotutto non sono poi così lontani :( ), sa un poco ( o molto, dipende... ) di artificio nel racconto.

  9. Immagine postata


    - A volte non conviene fare gli eroi! Mio fratello Jim mor? da eroe? e io non voglio finire come lui!...
    - Ma per me hai corso un grosso rischio!
    - Ci mancherebbe altro! Tu sei il mio migliore amico!

    Pagina cinquantanove. Bronco Lane ha appena salvato Kit Willer con una mossa temeraria ed eroica, senza troppo riflettere sull'azzardo commesso. Langdon ha il fucile in mano e la sua corsa verso la salvezza si arrester? infatti un attimo dopo.

    Ho ripreso questa frase perchè mi sembra la più emblematica della storia, una di quelle capaci di donare il dovuto spessore a un personaggio. L'aspettavo con ansia da Boselli. Bronco Lane muore innocente, per un fatto non commesso, purificato dal suo stesso sacrificio per gli errori del passato.

    ? il destino comune degli uomini braccati dalla legge, anche se questa è rappresentata da personaggi sanguinari come lo sceriffo di Angel Rock.

    ? l'ennesimo amico che si spegne tra le braccia di Kit Willer. Una lista nera veramente interminabile.

    E' un cerchio che si chiude. Le ultime immagini, quelle che ci mostrano la caccia del puma e il nascere di una nuova amicizia tra Piccolo Falco e Nehdi, ci illustrano comunque anche il rinnovamento dei cicli della vita.

    Non per essere pessimista, ma se dicessi... corone di fiori anche per il piccolo cacciatore navajo? Visti i precedenti, la cosa non mi sorprenderebbe più di tanto 8)



    Qualche ( criticabile ) chiave di lettura?


    Nehdi e Bronco Lane
    Le prove di iniziazione che fanno di Nehdi un vero guerriero, capace di fronteggiare un' imponente aquila e di resistere alle più dolorose torture, prefigurano la morte di Bronco Lane sin dalla prima pagina. L'esile filo dell'amicizia non deve interrompersi. Boselli si preoccupa cioè di rigenerare i legami della fratellanza creando dal niente la figura del giovane navajo, che apre la storia con prove di bravura e coraggio e la chiude sostituendosi idealmente a Bronco Lane, dando così al lettore un'idea di continuit?, che rende più ammissibile il sacrificio dell'amico.

    Il tema del viaggio.
    Per una Morte nella nebbia così densa di avvenimenti, duecentoventi tavole sono effettivamente scarse, specialmente se teniamo conto dell'eccessiva dilatazione spaziale e temporale che assume la storia. Viaggio o odissea, stupisce il numero delle ambientazioni ( non è la prima volta per Boselli, basti pensare al suo texone ). Per questo motivo tutto sembra svolgersi sul piano del sogno piuttosto che della realtà vissuta. Servirebbe un maggiore dosaggio.

    Quemado
    Ai confini del deserto, la paradisiaca oasi di Quemado ricorda non poco la Heaven ( Helltown ) di Jack Thunder l'implacabile. Boselli gioca anche sul nome della città, come è stato già fatto notare in qualche post precedente. D'j? vu!

    Immagine postata


    Langdon
    Un altro punto di contatto con quella storica avventura è rintracciabile nella figura dello sceriffo Langdon, un furfante dalla psicologia spicciola, non troppo dissimile per malvagit? e crudeltà, dal già citato Jack Thunder. Fanatico integralista è Boselli non insiste troppo su questo atout, preoccupandosi in maniera per molti versi sommaria di insanguinare la pista. La violenza ( gratuita ) che questo antagonista degenerato riesce a sprigionare, alimenta la storia, ma, tutto sommato, fa perdere anche la scommessa con i lettori.

    L'ultima parte dopo la fuga di Langdon da Quemado è quasi tutta da dimenticare e neanche la scena del duello riesce a sopperire a certe sbavature. Se come si racconta Sergio Bonelli ha messo un veto sul ritorno di Jack Thunder, difficile ammettere che abbia lasciato anche solo una chance a Langdon. E Boselli sembra smarrirsi proprio nelle pagine finali, quando dovendo dargli una morte, non sa bene come districarsi.

    La morte di Langdon è fiacca.

    Molti lo avrebbero visto appeso a una solida corda insaponata, una morte però fuori dai canoni della tradizione. Il caso più eclatante che io ricordi è lo straordinario finale di Gli eroi di Devil Pass, con l'umiliante castigo inflitto da Tex a Cane Giallo. Nizzi si è servito talvolta dello stesso stratagemma degradando ad esempio qualche borioso ufficiale. Certo trovare il meritato castigo per lo sceriffo dello Utah non sarebbe stato oggettivamente facile, ma una carta da giocare pur restava a Boselli, ed era quello di farlo morire suicida. Non so se è gia stato detto.

    • +1 1
  10. Segura è stato bocciato come soggettista e sceneggiatore di Tex, e questo malgrado un nuovo maxi in arrivo con Ortiz ai pennelli. Per una volta non mi sento di dar torto alla redazione e a Sergio Bonelli. In effetti sono troppi gli elementi che si discostano dalla tradizione texiana. Oltre al già citato retrogusto splatter che avvolge tutta la storia, come non ricordare anche i crotali e il bacio di Tex è Una tale profusione di violenza e situazioni sempre estreme ( il messicano che uccide la sorella alla fine della storia è solo un esempio ) mal si adattano al personaggio creato da G. L. Bonelli.

  11. In una vecchia intervista Tito Faraci affermava di volersi riappropriare di queste mitiche espressioni verbali, tanto care ai vecchi lettori texiani. Appena si rif? vivo sul forum, gli suggeriremo di venire a curiosare in questa discussione. Complimenti a tutti per il lavoro di ricerca.@ WastedLa storia ?: "Il clan dei cubani"

  12. Vorrei abusare ancora una volta della pazienza del mitico Claudio per chiedergli se, disegnando le sue copertine, ha mai tratto qualche spunto ( situazione, inquadratura, personaggi, scenario ecc ) da altre copertine di serie non texiane, come Zagor, Mister No ecc Una cosa simile la consiglieresti ?Un'altra domanda: hai mai avuto momenti di crisi creativa è Se si, uanto durano è Valuto anche il fatto che per ogni copertina, in redazione, fai avere più di uno schizzo... Qual'? la copertina che ti ha fatto più penare non nel realizzarla ma nel pensarla, immaginarla ?Grazie per le risposte ( se arrivano :P )

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