Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

Collaboratori
  • Contatore Interventi Texiani

    8406
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    165

Messaggi pubblicato da ymalpas

  1. Abbozzo questa discussione che cerca di essere un'analisi su un fenomeno che è comunemente attribuito al solo Claudio Nizzi: la presenza nelle storie di Tex dell'elemento "giallo" poliziesco.

    C'è molto "giallo" in tutte le prime storie di Nizzi fino alla Miniera del Terrore.

    Nella fascia del 400 sono invece pochissime le storie che potremo ricollegare a questo filone. E questo, di per se, è già un "giallo" più interessante di quelli proposti dalle ultime storie di Nizzi.

    Nell'ultimo anno c'è stato infatti una sorta di "revival" che ha dato risultati a dir poco deludenti... In tutte le storie si capiva infatti fin dall'inizio ( o quasi ) qual'era il bandolo della matassa.

    Ne "Il villaggio abbandonato" la colpevolezza di Liza era quasi evidente sin dal primo numero.

    L'albo "Il killer misterioso" è quasi ridicolo nella sua ingenuità.

    Più degno di nota, ma comunque complessivamente insufficiente, anche il "giallo" presente su "Soldi sporchi".

  2. Si, l'ho detto anche io che la storia non è per niente memorabile. Tra l'altro la trama ricorda un poco quella del numero 200 e non regge il confronto. Neanche i disegni d'Aurelio Galeppini sono più quelli di una volta. Il confronto con le storie di Nizzi del periodo mette forse ancor più in evidenza i difetti della sceneggiatura bonelliana che manca di brio e colpi di scena. Mi sono affidato dunque alla memoria, al ricordo che ho di questa storia letta con gli occhi di un giovanissimo adolescente, al suo significato interiore...

  3. Fusco, sempre e comunque. Letteri ( quello delle prime storie ). Ticci ( sempre bello da vedersi, ma insuperabile anche lui nelle prime storie ). Villa e Giolitti ( i loro disegni sono arte ). Dell'ultima generazione, su tutti, i fratelli Cestaro ( sono loro il futuro di Tex ). Sperando di non aver fatto torto a nessuno... il che è molto difficile perchè sono (quasi) tutti davvero bravi... questi sono quelli che preferisco.

  4. Sono trascorsi esattamente ventidue anni da quell'ottobre 1985, quando usc? il trecentesimo numero della serie di Tex. Il ricordo di quei giorni è ancora vivido in me. Tex raggiungeva una vetta che ci sembrava impensabile. C'era la grande attesa per il numero speciale a colori, che a quei tempi, era un evento da festeggiare. Ricordo le due, forse tre copie che ero riuscito ad accapparrarmi. Ricordo l'alta pila di fumetti accatastati in edicola, il doppio o più di quelli che generalmente l'edicolante riusciva a vendere nella sua piccola edicola. Ricordo la storia letta e ammirata pagina dopo pagina proprio per i colori, una delle ultime di G. L. Bonelli, che nell'occasione si era fatto aiutare da Tiziano Sclavi e nessuno di noi lo sapeva. Non sapevamo niente neanche dell'esistenza di Claudio Nizzi a dire tutta la verità. L'avremo scoperto solo tre anni dopo. Una storia che non è passata alla Storia di Tex, come tutti i numeri centenari che si rispettino. E' anche una delle poche, che per un motivo o per un altro non sono più riuscito a leggere da vent'anni. Apro questo topic in un momento di crisi per il forum, forse è l'occasione giusta per parlarne.

  5. Qb++TX5BKAW8d85v--.jpg

     

     

     

    Soggetto e sceneggiatura : Giovanni Luigi Bonelli
    Disegni: Aurelio Galeppini
    Periodicità mensile: Ottobre 1985
    Numero unico: 300




    Secondo una leggenda indiana, il Grande Spirito separò il giorno dalla notte e cre? la vita scagliando sulla Terra una magica Lancia di Fuoco. E l'oggetto, sacro per i pellerossa e preziosissimo (è decorato con oro, rubini e avorio), viene custodito nel museo di Phoenix. Alcuni malviventi e un indiano rinnegato hanno la bella pensata di rubare l'amuleto, attratti soltanto dal suo valore materiale? e un povero guardiano Hopi perde la vita nel tentativo di sventare l'infame furto! Quando i quattro pards si mettono sulle loro tracce, i gaglioffi hanno le ore contate!



    © Sergio Bonelli Editore

  6. Letto, anzi divorato, "cannibalizzato" anche il secondo albo. Ce ne fossero altri... Storia che si mantiene sempre su alti livelli, seppure inferiore alla precedente "Morte nella nebbia". Due appunti per la sceneggiatura che mi hanno fatto storcere il naso:1 ) Quando i cinque abbandonano Tecopah, tirandosi dietro i fucili e lasciano i cavalli ai rurales ( che quindi ricompaiono subito dopo, sulle loro tracce, con dei nuovi fucili ) sembra una leggerezza tipicamente nizziana.2 ) Quando Tex e Carson, durante l'assedio, aspettano l'alba e sono salvati in extremis solo dall'arrivo dei mescaleros di Calvado, sembra ancora una volta un imperdonabile leggerezza, che Carson mette bene in evidenza quando si lascia sfuggire dalle labbra la frase... "non sapevo che esistesse un'altra via per arrivare in alto senza essere visti".

  7. E' un sondaggio che nasce per far sentire la vostra opinione su un eventuale ritorno di Lena e Donna Parker, che sono state le indimenticabili protagoniste di due tra le più acclamate storie di Mauro Boselli.

    Entrambe sono sopravvissute a quella che potrebbe definirsi "la maledizione di via Buonarroti", che ha colpito tanti altri personaggi femminili... Boselli ha lasciato intendere che senza una storia che ne giustifichi pienamente la presenza, non le riutilizzer? più!

    Anche la redazione non sembra tanto interessata al problema della "continuity", forse pesa l'opinione contraria di Sergio Bonelli, che ha dichiarato molte volte di non gradire la presenza femminile su Tex. Eppure sarebbe lui, l'attuale patriarca del fumetto italiano, la persona più indicata per scrivere una nuova storia con Manuela Montoya ( che fu dopotutto un "suo" personaggio ), dopo quel bruciante addio di quasi trent'anni fa.

    Lo stesso Nizzi potrebbe ripensare a una nuova storia che coinvolga Linda Colter... e Kit!


    Immagine postata

    Immagine postata

  8. <div align="center">
    I GHOST ARTISTS





    <div align="justify">Questa discussione presenta in ordine alfabetico tutti i disegnatori che hanno contribuito, a vario titolo, alla realizzazione delle tavole delle storie di Tex e il cui lavoro sulla testata, ufficialmente, non è mai stato del tutto accreditato dall'editore.




    Angelo Corrias

    <div align="justify">
    Angelo "Tatano" Corrias, artista nato in Sardegna a San Gavino Monreale, conosce Aurelio Galleppini nella Cagliari del secondo dopoguerra. Sotto la sua guida, Corrias studia e si applica con una costanza tale che presto diventa assistente del suo maestro. Inchiostra le matite di Galep praticamente dall'inizio, forse addirittura dall'avventura "Il totem misterioso" ( n° 1 ) e fino all'episodio "Uno contro venti". Avrebbe inoltre fatto anche le matite di trentadue pagine della storia "La croce tragica", per la precisione, le pagine da 3 a 34 del n° 23, presumibilmente con chine di Galleppini. In seguito Corrias è stato pubblicitario e fotografo per l'agenzia di Armando Testa, oltre che illustratore e disegnatore.




    Franco Bignotti

    <div align="justify">
    La partecipazione grafica di Franco Bignotti su Tex inizia negli anni cinquanta e si estende almeno fino al periodo 1964 / 1965. I suoi interventi interessano soprattutto le copertine della Prima Serie Gigante e della Seconda Serie Gigante fino alla numero 53. La formula usata per queste copertine era quella di riprendere un vecchio disegno di Galep, in genere la figura di Tex tratta dagli Albo d'Oro. Bignotti si occupava quindi del completamento della tavola. In alcune di queste copertine il suo intervento è davvero minimo, in altre invece la lavorazione agli sfondi è piuttosto rilevante.

    Gli interventi di Bignotti sulle copertine dei primi numeri 27 numeri della serie:

    La Mano Rossa - scrive il titolo dell'albo.

    Uno contro venti - rif? il pezzo di terreno in basso a sinistra sotto i cavalli e scrive il titolo.

    Fuorilegge - disegna il manifesto della taglia e scrive il titolo.

    L'eroe del Messico - aggiunge qualche ombra e un pezzo della gamba di Tex. Forse suo il titolo.

    Satania - interviene sulla gamba destra di Tex.

    Doppio gioco - scrive il titolo dell'albo.

    Due contro cento è disegna tutto lo sfondo attorno alle due figure e scrive il titolo.

    L' ultima battaglia è aggiunge la parte posteriore del cavallo dove in origine appariva un indiano e scrive il titolo.

    Il tranello ? crea lo sfondo compresa la nuvoletta della pistola e scrive il titolo.

    Il segno indiano è irrilevanti interventi.

    Il figlio di Tex è realizza la tavolozza con il titolo.

    Tex l'intrepido è disegna lo sfondo e scrive il titolo.

    La gola segreta - forse scrive il titolo.

    La montagna misteriosa è disegna lo sfondo e scrive il titolo. Restano dubbi sull'attribuzione di Tex e dell'altro personaggio, che non sembrano completamente galleppiniani.

    Il fuoco è interviene sugli stivali di Tex e sul villaggio che brucia. Forse scrive anche il titolo.

    Gli sciacalli del Kansas è parte dello sfondo e il titolo sono di Bignotti. Gli indiani sono di Galep. Il Tex di questa copertina non è stato disegnato da Galeppini.

    Dodge City è forse disegna solo la cornice di case attorno a Tex. La figura di Tex e il cavallo sono di Galeppini.

    La fine di Lupo Bianco è scrive il titolo. Il Tex di questa copertina è di dubbia attribuzione.

    Un piano ardito è ritocca qualche piega delle camicie. Forse scrive anche il titolo. Anche il Tex di questa copertina è di dubbia attribuzione.

    Yampa Flat è disegna tutta la copertina e scrive il titolo. La figura di Tex non è di Galeppini. Qualche segno sulla camicia potrebbe forse ricondurre a Uggeri, anche se gli stivali sono diversi da quelli che in genere lui era solito disegnare.

    Piutes è disegna le teste degli indiani, il manico della scure e parte del braccio destro di Tex. Suo anche il titolo.

    L' enigma del feticcio è interviene su piccoli particolari della figura di Tex e realizza un nuovo sfondo. Suo il titolo.

    L'agguato è suo il titolo e il volto di Tex. Nel disegno dell'Albo d'Oro sul cavallo c'era Kit Willer.

    Frecce nere è disegna un nuovo sfondo. Suo il titolo.

    Assedio al posto n° 6 - disegna un nuovo sfondo ed esegue qualche ritocco sull'indiano a cavallo. Suo il titolo.

    I numeri successivi prevedono un intervento di Bignotti assai più misurato. Tracce del suo lavoro si riscontrano, come già annunciato precedentemente, sino all'albo n. 53 per lo più riferite alla scrittura dei titoli e poche altre cose.


    Uno dei primi interventi di Bignotti sulle strisce di Tex è databile intorno all'anno 1955 ed è da ricondurre all'episodio ?La caccia di Grosso Serpente? ( n° 21 ) dove, tra la striscia 26 e la striscia 32, completa delle vignette, ritocca molti degli sfondi ed esegue anche figure complete come quella che appare nella striscia 30, quadretto 1. Nell'episodio successivo ?Kit gioca la sua carta? aggiusta invece qualche sfondo: si veda ad esempio il quadretto della sedicesima striscia. Dall'albo n° 21 e fino al n° 64, Bignotti non interviene mai disegnando delle vere proprie sequenze, ma solo correggendo alcuni disegni e realizzando talvolta qualche quadretto completo. Di indubbio interesse resta la figura a lui attribuibile del pistolero Gunning Crane, che appare nell'albo n° 48 intitolato "Duello a Laredo". Ha sicuramente aiutato Galep nell'avventura "Squali" realizzando parte delle matite e delle chine. La sua mano è evidente da pag. 24 a pag. 34 del n° 62. La redazione affid' inoltre a questo prezioso collaboratore di casa Audace ( poi Araldo ) la revisione di molti disegni che dovettero essere corretti per la famosa questione delle censure. Siamo agli inizi degli anni sessanta. Certamente una delle modifiche più emblematiche è rappresentata dal volto della bella Marie Gold che appare nella prima striscia del n° 2.




    Jesus Blasco

    <div align="justify">
    L'artista spagnolo aveva tre validi collaboratori nei suoi tre fratelli, Alejandro, Pili e Adriano, il cui lavoro non è mai stato accreditato. La presenza di due fratelli ( uno dei tre infatti era morto intorno alla metà degli anni ottanta ) deve essere sicuramente stata notevole nell'ultima storia disegnata da Blasco, intitolata "Bande rivali", portata a termine nei momenti della sua malattia che l'avrebbe portato alla morte l'anno dopo la pubblicazione di questa avventura.




    Fabio Civitelli

    <div align="justify">
    Ha inchiostrato alcune delle pagine del n° 500, intitolato ?Uomini in fuga?. Nella redazione di via Buonarroti c'era la forte preoccupazione che Ticci non riuscisse a rispettare le scadenze, fu chiesto quindi a Civitelli di inchiostrare le matite del maestro senese, da pag. 67 a pag. 79. Poco tempo dopo Ticci si sent? in grado di finire senza aiuti e riprese ad inchiostrarsi da solo. Nell'inchiostrare le pagine a lui affidate, Civitelli non ha usato il suo solito stile, ma si è rifatto integralmente a quello di Ticci, al punto da essere virtualmente indistinguibile da lui.




    Raffaele Cormio

    <div align="justify">
    Quest'artista prematuramente scomparso nel 1981 all'età di quarant'anni, esordisce come inchiostratore delle matite di Galleppini intorno alla metà degli anni sessanta, probabilmente con la storia "Mano Gialla", inchiostrando le figure di Tex e Carson che in quella avventura, per il resto disegnata da Gamba, sono invece disegnate dallo stesso Galep. Sicuramente è presente nell'avventura "Pueblo Bonito". La sua mano è riconoscibile a partire almeno da pag. 10 del n° 71. Nella stessa avventura inchiostra anche matite di Gamba ( per esempio a pag. 37 del n° 72 ). Da allora in poi inchiostra tutte le storie a firma Galep sino all'avventura "Terrore sulla savana" ( almeno sino a pag. 84 del n° 93 ). Assiste inoltre anche Virgilio Muzzi nelle avventure "Pony express", dove realizza probabilmente di una parte delle chine e "Giustizia", dove oltre alle chine, corregge anche alcuni volti di Tex e realizza alcune pagine interamente da solo. Si vedano ad esempio le pag. da 73 ad 82 del n° 92.




    Luigi Corteggi

    <div align="justify">
    Modifica tutta una serie di copertine di Galep, a partire da quella dell'albo "Caccia all'uomo" ( n° 183 ), dove disegna il volto di Andy Wilson ( la faccia, il cappellaccio e un pezzo di gilet dell'antagonista di Tex ). Il resto del disegno è di Galep. Nella fascia 300, suoi sono i tanti aggiustamenti alle copertine di Galep.
    Con una tecnica non troppo dissimile da quella usata da Bignotti per i primi cinquanta albi della serie, aggiunge tutto lo sfondo della copertina dell'albo "La miniera del terrore" e forse quello de "I predatori del grande Nord". Ridisegna il volto di Tiger Jack nella copertina della storia "Tempo di uccidere" e il volto di Tex in quella del numero 400 nonchè parte dello sfondo, come il roccione davanti al sole.
    Altri interventi redazionali, anche se non sempre riconducibili a questo prezioso ghost artist, riguardano le copertine di "La taverna sul porto" ( dove sparisce una sedia dalle mani di Tex ), "Bersaglio Tex Willer" ( l'originale disegnato da Galep aveva un quadro sopra la spalla destra di Tex ), "Il mulino abbandnato" ( la casa in legno sullo sfondo, ma la pioggia è di Galep ), "Abissi" ( nell'originale non c'era il teschio tra le spire e mancano le spire stesse ), "Il covo della palude" ( il battello e l'albero a sinistra non sono di Galep, sicuramente attribuibili a Corteggi le felci ai piedi di Tex ). Di Corteggi potrebbe essere infine lo sfondo dell'albo "la fortezza malese" e anche il volto di Tex nella copertina "Una lama nel buio".
    Corteggi aggiusta anche alcune copertine di Villa ( si tratta in genere di interventi sulle proporzioni, con particlari della copertina che vengono per esempio ingranditi ). L'intervento di maggior rilievo è portato sull'albo numero 506 intitolato "A sud del Rio Grande", dove sparisce un lazo dalle mani di Tex! La corda era ancorata ad un cavallo, anche lui poi eliminato nella versione finale della copertina.




    Francesco Gamba

    <div align="justify">
    Inizia affiancando il cugino Pietro nell'inchiostratura delle avventure "Impronte misteriose" ( n° 19 ) e Un piano ardito" ( n° 20 ). Di quest'ultima avventura realizza anche le matite almeno da pag. 24 seconda striscia a pag. 66 del n° 20, su chine di Galeppini. Successivamente realizza interamente le matite delle avventure "L'enigma del feticcio" e "Frecce nere" con chine di Galleppini. Lo ritroviamo ancora nell'avventura "Old Pawnee Bill", dove realizza le matite da pag. 77 ultima striscia sino a circa pag. 130 del n° 30 e da pag. 3 a pag. 45 seconda striscia del n° 31, sempre con chine di Galeppini. Successivamente, realizza le matite di parte dell'avventura "Sabbie mobili". Sono identificabili come sue, ad esempio, le matite da pag. 88 seconda striscia a pag. 98 del n° 38, stavolta con chine di Virgilio Muzzi. Lo ritroviamo ancora nell'avventura "Pueblo Bonito", dove realizza parte delle matite del n° 71 su chine di Galep, ma soprattutto di Raffaele Cormio. Nell'intervallo, oltre a realizzare da solo ben cinque storie ( nelle ultime tre delle quali, comunque, le figure di Tex e dei suoi pards sono disegnate sempre da Galep ), si affianca al solito Galeppini realizzando interamente alcune strisce di cinque storie comprese tra i numeri 33 e 49, non accreditate. La sua ultima storia come "ghost artist" di Galep è l'avventura "Sulle piste del Kansas" ( n° 73 ), dove stavolta inchiostra le matite di Galep. Molti anni dopo ritroviamo Gamba come matitista di Erio Nicolo, per il quale realizza le matite delle avventure: "La cella della morte" da pag. 83 a 114 del n° 144 e da pag. 5 a pag. 114 del n° 145; "Il tiranno dell'isola" da pag. 112 a pag. 114 del n° 157 e da pag. 5 a 48 del n° 158 e ?Lo sceriffo di Durango? da pag. 49 a 114 del n° 158, da pag. 5 a pag. 114 del n° 159 e da pag. 5 a pag. 93 del n° 160. Gamba ha inoltre quasi sicuramente fatto parte delle matite di altre storie attribuite al solo Nicol'. In questo senso, sono sicuramente individuabili le avventure: ?Il mistero della miniera? dove la seconda striscia di pag. 110 del n° 188 e la prima di pag. 5 del n° 189 sono realizzate interamente da Gamba. Lo stesso accade nell'avventura ?Il cowboy senza nome? con la prima striscia di pag. 21 del n° 203 e nell'avventura ?Taglia: duemila dollari? con la terza striscia di pag. 112 e la prima striscia di pag. 113 del n° 227. Tutti casi in cui è lecito presumere che Gamba abbia realizzato le matite di altre pagine delle storie citate. Nulla invece prova che Gamba abbia realizzato le matite di altre storie firmate da Nicol' pubblicate sino al n° 247, tranne l'avventura ?Il figlio di Cochise? in cui, addirittura, Gamba subentra totalmente a Nicol', presumibilmente a causa dei problemi di salute di quest?ultimo, a partire da pag. 34 del n° 247. In tutte le storie citate, Gamba ha sempre e solo realizzato le matite e Nicol' le chine, mai il contrario.




    Pietro Gamba

    <div align="justify">
    Cugino del più noto Francesco. Si affianca a Mario Uggeri nell'inchiostrazione delle avventure "Il tranello" e "La banda degli Orsi" ( n° 11 e n° 12 ) e poi, a partire da "Il figlio di Tex" sino all'avventura "Traccia tragica" ( n° 25 e n° 26 ), rimane come inchiostratore fisso delle matite di Galeppini. Il suo stile pulito rispetta al massimo le matite di Galleppini con una presenza decisamente molto discreta.




    Lino Jeva

    <div align="justify">
    Il celebre artista di "Jimmy Jet" o "Ghibli", storiche serie de "Il Monello" e de "L'intrepido", si affianca a Pietro Gamba nell'inchiostrare le avventure "Dramma a Pecos City" ( ad esempio si veda la pag. 142 del n° 13 e le pag. 60 e 61 del n° 14 ), "La corona dai sette smeraldi" ( n° 15 ) e "L'enigma dell'ippocampo" ( n° 16 e n° 17 ). Successivamente realizza le matite dell'avventura "Gli sciacalli del Kansas" da pag. 152 seconda striscia a pag. 162 del n° 17 e da pag. 3 a pag. 88 prima striscia del n° 18, con inchiostratura di Galleppini, tranne alcune pagine non bene identificate che inchiostra personalmente. Il resto delle pagine sono di Galleppini e Pietro Gamba.




    Vincenzo Monti

    <div align="justify">
    Esordisce su Tex come assistente di Giovanni Ticci, per il quale realizza le chine degli sfondi ( in coppia con Alfio Ticci ) ed una buona parte delle matite delle avventure: ?Gli eroi di Devil Pass" ( forse le pag. da 66 ad 80 del n° 236 ) e ?Il solitario del West?. Da notare che l'ultima pagina del n° 252 è interamente di Monti. Disegnatore polivalente, a lui sarebbero da attribuire anche diverse fisionomie presenti ne "Il marchio di satana", storia disegnata da Fusco ( si veda in particolare la seconda striscia di pag.106 del numero 248 ) e diverse vignette della storia "Uragano a Skagway" ( n° 340 e n° 341 ) che vanno ad integrarsi a quelle disegnate da Guglielmo Letteri. Qualche suo intervento è forse ipotizzabile anche nella prima storia disegnata da Fabio Civitelli "Fuoco incrociato" e in quella dello spagnolo Jesus Blasco, intitolata "Il ritorno della Mano Rossa". Corregge alcuni volti del ranger anche nell'ultima storia della serie regolare di De La Fuente e nel texone di Colin Wilson.




    Virgilio Muzzi

    <div align="justify">
    Il ben noto disegnatore texiano esordisce in realtà inchiostrando le matite di Galleppini già nell'avventura "La morte aspetta nel buio" e prosegue poi con tutte le successive attribuite a Galeppini sicuramente sino a "Sabbie Mobili", ma forse anche oltre, almeno sino al suo esordio come disegnatore completo, con l'avventura "Contrabbando". La presenza di Muzzi sarebbe riconoscibile soprattutto per l'uso dei "neri", ovvero di chine più pesanti di quelle tradizionali di Galep, che comunque esegue le chine della maggior parte dei volti di Tex e degli altri pards. In seguito aiuter? ancora Galeppini realizzando matite e chine di alcune pagine de "La sconfitta", sicuramente sono da attribuirgli le pag. da 30 a 44 del n° 99.




    Miguel Angel Repetto

    <div align="justify">
    Repetto non è un ghost artist e figura di diritto in quest'articolo semplicemente perchè nella realizzazione delle tavole della storia "La sentinella" si è fatto aiutare da un collaboratore più giovane, che gli ha disegnato alcuni sfondi.




    Alfio Ticci

    <div align="justify">
    Fratello di Giovanni Ticci. Il suo primo apporto a Tex è nell'avventura ?La mesa degli Scheletri?, in cui assiste il fratello nell'inchiostrazione. Sue sono probabilmente le chine delle prime 33 pagine della storia ( su schizzi di Giolitti e matite di Todaro ) ad eccezione dei volti di Tex, chiaramente di Giovanni Ticci. Nel resto della storia, oltre a collaborare alle chine, è possibile che abbia realizzato le matite di alcune pagine. Da allora in poi è stato sicuramente assistente alle chine di tutte le storie disegnate dal fratello ( realizzando le chine degli sfondi, ma quasi mai dei personaggi ), sino a ?Il ragazzo selvaggio?. Dopo tale storia avrebbe cessato la sua collaborazione a Tex. Secondo almeno una fonte, avrebbe realizzato anche parte delle matite dell'avventura ?Le terre calde?, probabilmente le pagine da 64 a 67 del n° 264, poi inchiostrate da Vincenzo Monti.




    Giovanni Ticci

    <div align="justify">
    Questo sommo artista, che solitamente si è giovato dell'aiuto di - ghost artists - per la realizzazione delle sue storie, interviene modificando alcuni volti di Tex nella lunga avventura disegnata da Fusco e intitolata "Il clan dei Cubani". Realizza anche qualche pagina per Vincenzo Monti.




    Angelo Todaro

    <div align="justify">
    Todaro è tra i disegnatori dello Studio Giolitti che realizzano le matite delle prime 33 pagine dell'avventura ?La mesa degli Scheletri? ( cioè da pag. da 72 a 105 del n° 188 ) su layout e schizzi di Alberto Giolitti. Gli studi erano molto in voga fino ai primi anni sessanta specialmente negli Stati Uniti. Si trattava sostanzialmente di un lavoro di equipe in cui tutti i membri contribuivano al lavoro. Normalmente il titolare dello studio approntava i layout, cioè degli schizzi sommari con la divisione in vignette; uno o più allievi poi realizzavano le matite finite. Se nello staff c'era qualcuno specializzato ad esempio nel disegnare i cavalli o le case, a lui incombeva il compito di completare i disegni relativi. Altri ripassavano a china ed infine interveniva di nuovo il titolare a realizzare le chine dei personaggi o almeno dei loro volti e provvedeva a fare le correzioni necessarie. Nelle storie che Giolitti ha disegnato a partire dal 1989 la presenza dello studio è di secondaria importanza ( sostanzialmente si tratta di una semplice assistenza alle chine degli sfondi ). Su precisa richiesta di Sergio Bonelli, Giolitti ha invece realizzato praticamente da solo le tavole della sua ultima storia "La strage di Red Hill". Angelo Todaro ha abbozzato le matite anche di una quarantina di tavole di una storia di Giovanni Ticci: i suoi interventi riguardano la parte finale dell'avventura.




    Manlio Truscia

    <div align="justify">
    Collaboratore di Erio Nicol', china le matite di questo artista nella sua prima storia intitolata "dramma nella prateria". Siamo nel 1964.




    Mario Uggeri

    <div align="justify">
    L'artista inchiostra le matite di Galep a partire dall'avventura "La banda di Kid Billy" iniziando con gli sfondi ( sarebbe riconoscibile sin da pag. 54 del n° 2 ) ed arrivando pian piano ad inchiostrare anche le figure, escluse perlopiù le facce di Tex. La sua collaborazione continua sino all'avventura "La banda degli Orsi" ( n° 11 e n°12 ). Se escludiamo Corrias, Mario Uggeri è il primo vero collaboratore di Galeppini, seppure l'artista, che non si capacitava del successo editoriale di Tex, abbia vanamente cercato di circoscrivere la sua partecipazione alle sole avventure accreditategli dall'editore, quelle cioè che ha disegnato da solo: "L'ultima battaglia" e "Il Mistero delle Montagne Lucenti".




    Claudio Villa

    <div align="justify">
    Aggiusta almeno una delle ultime copertine di Galleppini, quella dell'albo "Una lama nel buio" dove disegna la mano che si vede in primo piano.




    Guido Zamperoni

    <div align="justify">
    Nell'avventura "Il patto di sangue" realizza le matite delle pagine da 131 a 162 del n° 7 e da 1 a 120 prima striscia del n° 8 su chine di Galleppini ( il resto della storia vede, ovviamente, le matite di Galleppini e le chine di Uggeri ). La presenza di Zamperoni si nota soprattutto grazie alle pose dei personaggi ed alla foggia dei cappelli. Dall'avventura successiva, "Il dio puma", si torna alla collaborazione Galep / Uggeri, quest'ultimo sempre alle chine.






    ? TEX WILLER FORUMFREE. ORG - Articolo a cura di ymalpas, Corvo59 e Carlo Monni.

  9. Bella discussione. I disegni di Torricelli, come dicevi, sono straordinariamente simili a quelli di Galeppini. Quello che mi lascia perplesso è la decisione della SBE di permettere una cosa simile, non è nello spirito di Sergio Bonelli, che se non sbaglio si era liberato di Della Monica proprio per questo motivo ( in pratica lui copiava Ticci ). Comunque io sono felice della presenza di Torricelli nello staff dei disegnatori texiani, sarà un ritorno al passato. Spero che la faccia di Carson suia quella del periodo d'oro e non quella invecchiata della fine, come mi sembra dalla tavola da te postata. Se avete altre immagini potete magari verificare e rendercene conto. Non è il caso comunque di cambiare il titolo intestando la discussione all'artista ?

  10. Ho già raccontato che mi sono avvicinato ai fumetti intorno ai mesi estivi dell'anno 1981.

    Mio fratello aveva una bella collezione di Tex, ma allora ero più attratto dalle storie di Zagor, per intenderci quelle con il vampiro, Hammad l'egiziano ( mi chiedo poi che fine avrà fatto è ) ecc

    Tex ho incominciato a leggerlo seriamente all'epoca delle prime di Nizzi. Solo qualche anno dopo quindi. La vera passione era nata con I dominatori della valle di Nolitta, ma ricordo anche Luna comanche una storia che mi aveva allora favorevolmente impressionato. Venne quindi Fuga da Anderville!

    A quei tempi tutti i ragazzi collezionavano i fumetti, almeno quei pochi che giungevano nel piccolo paese di montagna: Tex e Zagor naturalmente, il Comandante Mark e Mister No ( di questi ultimi le copie in edicola si potevano contare sulle dita della mano ed erano quindi rarissime ). Erano i tempi dei primi Martin Mystere, Akim, Bella & Bronco, Gil e dal 1986, Dylan Dog... albi che erano tutti quotati nei nostri scambi un terzo rispetto a quelli di Tex e Zagor. Immagino che il loro valore oggi sia notevolemente aumentato, ma a quei tempi ricordo che mi ero "liberato" di almeno una o due copie del primo DD!!!

    Mi ricordo che alcuni tra i più audaci di noi si erano specializzati nel collezionare fumetti "porno" ( la sorveglianza dei genitori doveva essere molto limitata, anzi diciamo che certi padri vedevano anche la cosa di buon occhio, """mio Dio che tempi!""" :indianovestito: ). Fu in quegli anni che mi prestarono una copia del famoso ( e rarissimo ) Tex Miller che trovate recensita da qualche parte in questo forum.

    Alla fine del 1985 era iniziata la ristampa del TuttoTex, del quale cercavo di accapparrarmi i numeri che mancavano, collezione che ho portato avanti per anni, anche dopo che mio fratello si era venduto gli originali :soldaton: . Avevo del tutto abbandonato Zagor, che giudicavo troppo bambinesco e ancor oggi riesco a stento a digerirlo.

    Devo dire che dal 2001 al 2005 avevo smesso di leggere Tex... per questioni che poco hanno a che vedere col fumetto.

    Negli ultimi anni ( dal 2005 ), mi sono procurato una collezione di Tex originale in condizioni da edicola, che convive con i vecchi TuttoTex. Collezione che da vent'anni mi ero ripromesso di avere. Eh si, l'idea l'ho covata almeno per vent'anni e alla fine posso dire che ho mantenuto la promessa con me stesso.

    Ritornando in topic, la prima storia di Tex che ricordi di aver letto? Forse il tre stelle di Tortura o La rupe nera, oppure l'originale di Sentiero senza ritorno, sempre nei primi anni ottanta, ovviamente.

  11. Fino a qualche tempo fa si parlava del colonnello Drake a capo di un corpo speciale.

    Oggi sappiamo che non è mai esistito nessun Drake in questa sceneggiatura, che c'è un certo capitano Duchamp e che il corpo è la legione straniera.

    Insomma come anticipazioni abbiamo toppato alla grande.

    Dopo questo indispensabile preludio passiamo al commento della storia. Un'approfondita recensione sarebbe infatti tempo sprecato.

    Non fraintendetemi, la storia questa volta è sufficiente. Ci sono infatti numerosi passi interessanti, c'è ritmo nell'azione, un p? di violenza e qualche scena di umanit? che non guasta la lettura.

    Sulla scia delle ultime di Nizzi, la sceneggiatura non regge ad un esame approfondito, e non parlo delle solite incongruenze e della scrittura piatta e ridondante a cui ci ha abituato l'autore negli ultimi anni. Parlo invece di un soggetto che non ha ne capo ne coda: un capitano di ferro circondato dal rispetto e dal fanatismo delle sue truppe, che altro non è che un vile arrivista, militare dal regolamento spietato e lui stesso disertore della sua patria e degli alti ideali di cui dovrebbe fregiarsi, complotta con un oscuro burocrate messicano ( che appena si intravede nella storia ) per la poltrona di governatore dello stato di Chihuahua. La storia è tutta qui e non regge.

    Nizzi pretende troppo dall'accondiscendenza dei suoi lettori, dimentico che occorre anche guadagnarsela con qualche fiammata, che in questa storia proprio non c'è. Faccio un esempio. Pensiamo a quando Tex viene smascherato nel tentativo di liberare Carson. la sorpresa è di breve durata e il tutto viene velocemente liquidato con una sola frase. Qualcosa come... nel forte c'era qualcuno che vi ha descritto come i più rognosi serpenti del sud - ovest... niente di più, Nizzi non si preoccupa neanche di dare un volto al traditore!

    La missione di Tex e dei suoi pards è quella di scoprire la tana del nemico: Fort Sahara. Nelle ultime pagine scopriamo però che il grosso del lavoro l'hanno fatto i rurales di Montales. Certo c'è l'esplosione finale della polveriera, ma anche questa avviene tra gli sbadigli del lettore. Tutto molto prevedibile insomma.

    Come dicevo la storia a una lettura semplice e disinteressata può apparire comunque godibile. Vive di alcuni buoni momenti, come ad esempio quello relativo all'arruolamento di Tex e Kit Willer nelle fila dei legionari.

    Quello che guasta, in fondo, sono i soliti disegni inguardabili di Diso. Mi chiedo come si può affidare Tex in codeste mani. C'è forse il fatto dell'amicizia, della riconoscenza come volete chiamarla, di Sergio Bonelli, ma se questa storia l'avesse disegnata Mastantuono, forse certi errori sarebbero stati meno visibili. I quattro pards a livello grafico comunque sono assolutamente delle controfigure.

    Per il resto, molte delle critiche che leggevo negli altri forum mi sono parse per fortuna ingiustificate... a partire dal salto dal treno, che ci stava eccome, così come la mattanza a cui alludevo nel post sopra, compiuta da trenta soldati, pardon legionari ( quindi un corpo speciale ) a cui Tex e soci assistono inermi... certo non è una bella scena da vedere ma i nostri non potevano certo agire diversamente!

  12. Nessuno ha letto il maxi ?Dalle mie parti ancora non se ne ha notizia... mi diletto quindi a leggere i vari commenti sulla rete e a quanto pare l'affiatata coppia Nizzi & Diso ne ha fatta un'altra delle sue!!!Nelle prime pagine pare sia contenuto un viaggetto in treno bruscamente interrotto da un ponte... fatto saltare in aria dai legionari, che poi si divertono a fare una calorosa mattanza dei sopravvissuti, sotto gli sguardi allibiti ( e impotenti ) dei quattro pards ( perchè si, ci sono tutti e quattro! da tempo Nizzi non ci regalava più azioni corali... )Detta così sembriamo proprio messi male anche questa volta, tuttavia aspetto di leggere il maxi, qualcuno che gli ha dato ( coraggiosamente ) la sufficienza c'è stato.

  13. Apro un topic sulla morte di Manfred Sommer, già annunciata da Zeca col suo intervento nella discussione dedicata a questo autore texiano.


    Immagine postata


    A Sommer sono da attribuire un texone e una storia della serie inedita.

    Dal 2005 stava lavorando su una storia di un albo e la malattia gli aveva impedito di portarla a termine nei tempi previsti.

    Le ultime notizie, non ufficiali, dicevano che l'aveva quasi conclusa. Difficile dire oggi se Bonelli affider? le restanti tavole a un 'altro artista o se decider? di far ridisegnare la storia... molto dipende ovviamente dalla qualità dei disegni!

    E' un artista che non ha lasciato una grande traccia nella serie di Tex, merita comunque il nostro ADIOS, AMIGO!

  14. Rileggendo i vecchi Tex non posso fare a meno di notare l'evoluzione del segno grafico di disegnatori come Civitelli e Villa per citarne due... E' evidente che si tratta di una lenta maturazione, ma potrebbe anche trattarsi di scelte volute, dettate dalle circostanze ( Villa nel suo topic ha ad esempio parlato della volta in cui si era "innamorato" del segno dell'autore X... ). Puoi dirci se prevedete una qualche evoluzione nel vostro modo di disegnare? La domanda è un po' ingarbugliata, non so se capisci cosa voglio dire... la riformulo così: se deve esserci cambiamento è perchè in fondo sentite la necessit? di cambiare, cioè migliorare alcune cose che non vi soddisfano pienamente nelle vostre tavole... insomma a me sembrano già perfette così come sono, ma volendo cambiare, magari "rubando" qualcosa a qualche altro artista, cosa scegliereste ?

  15. Lo scopo del sondaggio non è votare il miglior autore di Tex dopo Bonelli. Bensì quello di votare le storie ( o la storia ) migliori e poco importa se ci sono autori che ne hanno scritto una, due, tre... vanno valutati per quelle storie e basta, così come di Nizzi e Boselli vanno considerate esclusivamente le loro migliori. Attenti quindi a non dare il voto all'autore, perchè il sondaggio vi chiede tutt'altra cosa.

  16. Il mio voto voglio darlo a Berardi e al suo maxi Oklahoma, una storia paradossalmente tra quelle meno riconducibili ( da un punto di vista stilistico ) al Tex di G. L. Bonelli.

    Certo è assai probabile che se quest'autore avesse continuato su Tex non sarebbe mancata qualche critica da parte dei lettori più tradizionalisti.

    Però secondo me abbiamo perso tutti qualcosa quando ha abbandonato il personaggio.

  17. bonelli.jpg


    Giovanni Luigi Bonelli ha scritto una delle pagine più importanti del fumetto italiano, creando un personaggio amato da generazioni di lettori.

    Negli anni ottanta, ormai vecchio e stanco ha deciso di passare la mano. Negli ultimi due decenni dieci autori si sono avvicendati nel compito di scrivere le nuove avventure di Tex, cercando di inserirsi nel solco della tradizione bonelliana certo, ma come è logico aspettarsi, dando il via anche ad un'azione profonda di rinnovamento, che ha tendenzialmente modificato alcuni degli aspetti originari dell'eroe, i cui caratteri fondamentali sono stati parzialmente corretti.


    nolitta.jpg


    Di Sergio Bonelli è stato detto tutto e il contrario di tutto. E' un autore che lo stesso Gian Luigi riconosceva molto dotato per la scrittura, seppure con uno stile diverso dal suo. Le sue storie: Caccia all'uomo, El Muerto, I ribelli del Canada, Sasquatch, Il segno di Cruzado, Giungla Crudele, I dominatori della valle, La strage di Red Hill, per citarne qualcuna... hanno tutte lasciato il segno, anche se spesso piuttosto controverso. Il suo Tex è molto diverso dall'originale, più umano, meno infallibile, più vicino alla realtà insomma, calato in avventure che sono diventate dei classici indimenticabili.


    nizzi.jpg boselli.jpg
     

     

    Nizzi ha scritto grandi storie come Fuga da AndervilleGli strangolatoriGli spiriti del desertoLa leggenda della vecchia missioneI predatori del grande NordLa congiuraSiouxL'uomo con la frustaLa Tigre NeraFuria Rossa, L'uomo senza passato?

     

    Boselli non gli è stato da meno: La minaccia invisibileIl passato di CarsonGli invincibiliBufera sulle Montagne RoccioseSulla pista di Fort Apache, I sette assassini, MatadorLa grande invasioneNei territori del Nord OvestI lupi rossiColorado BelleMorte nella nebbia Spedizione in Messico?

     

    Nizzi ci ha dato una versione dell'eroe che è essenzialmente dura e ironica, Boselli ne ha acuito la carica umana e il senso del dovere, incrementando la portata epica e sentimentale delle sue storie. Se Nizzi si mostra più rispettoso della tradizione assicurando al ranger sempre la centralità nell'azione, Boselli è stato capace di ricreare atmosfere uniche, inventare personaggi di grande spessore e azioni corali di notevole impatto, mostrando un abilità nel tessere intrecci che certamente è agli antipodi delle trame lineari scritte da Nizzi. Il quale forse si merita la palma di miglior soggettista?


    medda.jpg

    Gli altri autori hanno contribuito alimentando la serie con un insieme di storie il cui impatto sui lettori è stato generalmente positivo. Ho deciso di inserirli nel sondaggio, perchè nonostante le bocciature redazionali ( per alcuni di loro ), le loro avventure hanno lasciato un vuoto tale da farceli rimpiangere spesso e volentieri negli ultimi anni...
    Cosa sarebbe stato Tex con Michele Medda accanto a Nizzi e Boselli ? Non lo sapremo mai. Ma il talentuoso scrittore sardo prometteva davvero bene... Due sono le sue storie: Bande Rivali e Orrore!, due storie che sono tutto sommato una bella eredita!


    berardi.jpg


    E che dire dell'autore del primo maxi Oklahoma è Berardi è un grande e questa sua storia rappresenta certamente una delle pietre miliari del dopo Bonelli. Forse la migliore... L'autore non si discute. Sergio Bonelli aveva giudicato la sua storia molto atipica, tanto da pubblicarla come un numero speciale ( e straordinario ), tanto temeva le reazioni del pubblico. Si sbagliava. Se Berardi avesse continuato a scrivere altre storie accanto a Nizzi e Boselli, oggi avremo sicuramente un Tex diverso, indubbiamente migliore. Un'occasione mancata e ce ne dispiace.


    segura.jpg


    Segura è autore solo di albi speciali, maxi per la precisione. Il cacciatore di Fossili, L'oro del sud, I due volti della vendetta... per molti è nei suoi albi che vanno ricercate invece le pagine del miglior Tex degli ultimi vent'anni. Per Sergio Bonelli la consacrazione di un autore o di un disegnatore avviene col suo passaggio alla serie regolare: è un battesimo che lo spagnolo non ha ancora ricevuto, segno che dalle parti di via Buonarroti non lo si ritiene ancora degno di entrare a far parte pienamente dell'olimpo degli autori texiani.


    ruju.jpgmanfredi.jpg


    Canzio, Ruju, Manfredi e Faraci hanno scritto troppo poco per essere oggettivamente giudicati. Raccoglieranno pochi voti in questo sondaggio, ma è una cosa normale. Il loro apporto tuttavia non è stato dei minori e non dimentichiamo che gli ultimi due rappresentano pur sempre il futuro del ranger, sperando che siano una scelta vincente!


    La scelta, questa volta nostra e non dell'editore, è difficile e forse anche ingiusta. Secondo voi le storie migliori dopo Giovanni Luigi Bonelli chi le ha scritte ?

  18. Claudio pensi che in futuro potrai ritornare alla normale attività di disegnatore è Sono in molti i "Nostradamus del malaugurio" a scommettere che anche per la fascia 600 ci dovremo accontentare di una tua sola storia... Per quale anno ipotizzi la pubblicazione di Eagle Pass è E' possibile che si vedano i due albi in edicola a ridosso del numero 600 è parliamo ovviamente solo di ipotesi... Terza e ultima domanda. Il numero 575 di Nizzi e Civitelli vedrà il ritorno di Lylith... come ti immagini la copertina è trattandosi di un albo celebrativo, come quello del 455, ci può stare un bel primo piano di Tex con Lylith che niente abbia a che vedere con la storia? Ci hai già pensato o pensi che finirai per affidarti alla trama della storia e alle indicazioni della SBE ?

×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.