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TWF - Tex Willer Forum

ymalpas

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Messaggi pubblicato da ymalpas

  1. Si tratta di una storia di 32 pagine, di Nizzi e Ticci, apparsa sulla rivista Ken Parker Magazine nel 1995 ( ne vedi sopra la copertina ). Poster? a poco a poco tutte le pagine, anche se la qualità delle immagini non è eccelsa ( sorry ). Consiglio a tutti di procurarvelo, come dice Due, è una bella storiella, tutta azione, del Nizzi che fu ( cioè del grande Nizzi prima maniera )... L'albo contiene anche un interessante saggio sul Carson di Albertarelli, se non erro, di E. Dotti, autore di un piccolo libro su Tex ( intitolato Storia e storie di Tex ) che non dovrebbe mancare nella vostra biblioteca. Appena posso ne parlo nella discussione dedicata ai libri di Tex.

  2. Una recensione negativa come nello stile di UBC che è la bibbia... dei poveri di spirito! Chiaro che la storia non è eccelsa e Nizzi ne ha scritto di migliori, tuttavia è godibile e gli strafalcioni non sono poi così tanti e tali da determinare una bocciatura clamorosa, di quelle che si potrebbero avere per la sua ultima storia ( questa sè, pessima ). In realtà, quest'avventura si legge con piacere, personalmente non mi ha minimamente annoiato, vero è che se qualcuno decide di prendere di mira un autore e di "smontarlo" elencando solo le note negative ( perche per il signor Congedo, quelle positive non esistono proprio )... Vi propongo un gioco: ditemi un titolo a caso di una storia di Bonelli, vedete che se ci provo, con le stessse meschine armi usate da questo Congedo, qualche dubbio ve lo faccio venire!!!

  3. Per riprendere una vecchia frase di Gianluigi Bonelli: "Io sono un sognatore ma se mi mollano una sberla ne restituisco due".

    Una frase che definisce la personalit? dell'uomo Bonelli. Tu che lo hai conosciuto bene, puoi quantificare la sua identificazione col personaggio Tex ?

    Parlando delle storie in edicola negli ultimi anni, cosa pensi si sia definitivamente perso dello spirito del personaggio ( e dell'autore ) è

    C'è qualcosa che avresti voluto ereditare da G. L. Bonelli ?

  4. Anthony ho modificato il messaggio iniziale separando in maniera netta le varie serie: regolare, almanacchi, texoni e maxi. Credo che vada meglio così. Anche perchè sugli "speciali" si è osato di più ( credo ) che sulla serie regolare, quindi è meglio differenziare, anche per renderci subito conto se la presenza delle donne, sempre negli albi fuori serie, possa essere stata, quantitativamente e qualitativamente, in qualche modo diversa.

  5. La tua ultima storia, non so se qualcuno te lo ha gia fatto notare, ma credo di essere il primo si dimostra incredibilmente ricca da un punto di vista strutturale, sfruttando a fondo tutte le possibilità narrative sul tema: il cacciatore e la preda. Puoi leggere il breve articolo nel sito http://www.spazioforum.it/forums/texwiller...-1866. html#1866 e dirmi fino a che punto tutto questo è stato da te ricercato e se l'albo del prossimo mese manterr? tutte le promesse è In ogni caso, complimenti.

  6. Immagine postata

    Kit Willer, in una scenetta tratta da una vecchia storia di G. L. Bonelli.

    Caro Borden, noterai sicuramente la peculiarit? del linguaggio e la determinatezza di questo ragazzo, che con gli anni ha perso molto del suo carisma. L'arroganza e la strafottenza del carattere dei due Willer sono due cose, che come hai dichiarato in altre circostanze, non hai mai gradito. Ora un grande elogio va speso per l'opera di recupero del personaggio da te attuata nei confronti di Kit Willer, ma la domanda, provocatoria, te la faccio lo stesso.

    Leggendo l'ultima storia non posso non fare i conti con le numerose dichiarazioni di "dipendenza" psicologica del figlio nei confronti del padre, che a sua volta non si fida delle capacità del figlio, tanto da affiancarli due "angeli custodi". Ora, il Kit Willer di G. L. Bonelli era... un serpentello velenoso quanto il padre, insomma, aveva la stoffa vera dei campioni, come si suol dire. Il personaggio di oggi non d' questa impressione, tuttt'al contrario sembra che tu voglia differenziarlo dal padre proprio manifestando la sua "debolezza" ( detto tra virgolette )... Insomma, se mi sbaglio, dimmi quanto.

  7. La storia che presenta più characters femminili, dovrebbe essere Orrore! di Medda, seguita al secondo posto dalla sua prima storia. Da notare la presenza corposa di prostitute. Poi c'è qualcuno che ancora si chiede perchè Medda sia stato esautorato dall'incarico!!!Hombres, coraggio, diamoci da fare, sono sicuro che i dati che raccoglieremo saranno tutti molto interessanti!

  8. Immagine postata


    L'albo si apre sull'imponente Mesa dell'Aquila, nella riserva navajo, dove un ragazzo, Nehdi, sfida coraggiosamente l' imponente rapace nel suo covo, per dimostrare alla sua tribù che è ormai un guerriero. Questa introduzione, piuttosto slegata dal resto della storia, è molto utile per mettere in risalto un altro giovane navajo, quel Kit Willer, da tempo immemore dimenticato nella stanza accanto dagli autori di Tex.


    Immagine postata


    Lo stile di Boselli privilegia un impianto narrativo che trova la sua forza in una sceneggiatura rigidamente orchestrata e senza sbavature, ricca di personaggi tutti dotati ( e non sembra neanche vero ) di una personalit? ricca e ben definita, una doviziosa abbondanza che spesso gli è valsa le critiche di tanti lettori, che vedevano l'eroe Tex, letteralmente messo in ombra. Anche nella prima parte della nuova storia il granitico ranger del Texas ha un ruolo tutto sommato di comparsa. Ma Boselli, lungi dall'affidarsi a qualche nuova portentosa sua creazione, ha deciso stavolta di puntare le sue carte su Kit Willer ( per la gioia dei lettori ). E un Piccolo Falco d'annata, che spazza via la macchietta che ne aveva fatto Claudio Nizzi, per ricongiungersi idealmente al vecchio personaggio bonelliano degli anni sessanta e settanta. E la volont? dell'autore di pagare il suo tributo è evidente se pensiamo che egli sacrifica anche una delle sue creazioni più popolari, Bronco Lane, il quale finir? per affidarsi completamente alle intuizioni e alla destrezza del giovane Willer. E per la bravura dimostrata, il parallelismo con il piccolo Nehdi è del tutto evidente. Boselli punta cioè l'indice sull'affrancamento del personaggio, lo vediamo per l'appunto separarsi dai suoi due ?angeli custodi? navajo, Ahzay e Slide, e prendere in mano le sorti degli amici nella Black Valley.

    Qualcosa non quadra, diciamola tutta la verità. In effetti Piccolo Falco non ha bisogno di badanti e soprattutto di frasi in grassetto che ce lo ricordino. Boselli sembra quasi provarci gusto, ma il gioco non sfugge ai lettori più accorti. Innanzitutto quale è il suo ruolo nella storia è Non è una missione la sua, almeno inizialmente, come l'avremo avuta nella nizziana Morte di un amico, ma bensì il giovanotto ha ricevuto un modesto incarico, quello dell'acquisto di una manciata di cavalli, insomma una delle tante occupazioni di routine che in altri forum gli vengono spesso ferocemente contestate. Solo il caso riesce a fare in modo che si trovi al centro di una scoppiettante azione, dove tutte le sue virt? e capacità ( non ne dubitiamo, il ragazzo sente sul collo il soffio della morte ) vengono compiutamente messe in risalto. Ma ecco che il padre, con un'apprensione forse eccessiva, corre in suo aiuto e sono aperte le scommesse che riuscir? a strappargli il capestro dal collo all'ultimo istante. Se questo avvenisse dovremo con dispiacere segnare un punto in meno alla storia.


    Immagine postata


    Passiamo agli altri personaggi. Il cacciatore di taglie Wade Catlett è sinceramente ributtante. Un'avversione che ricalca in tutto quella di pap? Bonelli per i ?bounty hunter?. E in questo Boselli, considerato l'esiguo spazio a disposizione, si è rivelato un buon continuatore. Ma i complimenti, quelli più sentiti, ci sentiremo di farli allo sceriffo mormone Hugh Langdon, giudice e giuria, che impicca un povero mandriano senza uno straccio di prova. Crudele, disumano, insensibile, freddo, inesorabile. Come la morte. L'aggettivo più appropriato, se vogliamo osare qualcosa di più, sarebbe ?satanico?. Langdon merita tutta la nostra attenzione, perchè si rivela un personaggio di grande spessore, degno dei grandi ?antagonisti? di glbonelliani: se ne era perso lo stampo. A differenza di un Jack Thunder. una creazione che soffre troppo del suo status romanzesco, Hugh Langdon è una canaglia che, se sopravvive alla furia di Tex Willer, potrebbe lasciare una traccia molto profonda nella serie. In tanti si aspettavano qualcosa di più dal recupero di Bronco Lane, e con lui chiudiamo la galleria dei personaggi. Che dire è Il bilancio è finora non è del tutto soddisfacente, ma sospendiamo il giudizio in attesa di saperne di più.


    Immagine postata


    Capitolo Font. I disegni sono nella media. Niente di eccelso, dei nuovi disegnatori di Tex è quello che personalmente mi ispira meno, con i personaggi non ci sa fare, meglio, molto meglio, negli ambienti.

  9. Potrei risponderti laconicamenrte: io non sono il curatore di Tex. Ma faccio il bravo e aggiungo: ho fatto il MASSIMO che potevo nell'esclusivo ambito delle mie storie. Lena Parker e figlia sono tornate una volta, di più non credo mi sarebbe stato permesso. Ti dico la verità vera? io stesso non avrei comunque esagerato. Metto le donne nelle storie solo quando servono, come in Sulla pista di Fort Apache, gli Invincibili, Wild West Show - e come vedete si tratta sempre di comprimari femminili, non certo di protagoniste "pesanti".


    Capisco, ma non devi mollare :capoInguerra: .


    Adesso ho qualche disegnatore in più, ma me lo sono guadagnato anche perchè mi sono "normalizzato" un pochino.


    Peccato che non ci sia dato sapere di più sui "misteri" redazionali di via Buonarroti, anche perchè vedendo la "qualità" dell'ultimo inedito in edicola, stiamo davvero sfiorando il paradosso!

  10. Ciao Borden, prendo spunto da una tua recente risposta sulla, dicevi, contestata presenza delle donne nelle tue storie. Ho recentemente aperto una discussione per quantificare il numero e il "ruolo" delle donne nella serie e spero nel giro di qualche mese di trarne dei dati che siano altrettanti spunti di riflessione per tutti noi. Avremo modo di riparlarne. Nel corso dei decenni, la prolungata assenza di figure femminili di peso è stata una scelta editoriale assai discutibile, peraltro la comparsa di Lena e Donna nella serie è stata gestita malissimo. Senza una preparazione adeguata e soprattutto, una volta introdotte, si sarebbero dovute sfruttare meglio e di più. Mi spiego. Se quella di rivoluzionare il rapporto dei sessi in Tex, presentandoci Carson come un autentico "tombeur des femmes" ( pensiamo anche alla Mamie Smith di Nameless Town ), è stata una decisione condivisa a livello redazionale, anche Nizzi si sarebbe dovuto perlomeno adeguare e cercare con le sue storie ( dato che per anni, dal 500 in su tu hai scritto pochissime storie di Tex ), di creare una "continuity", cosa che non è stata fatta. Ci troviamo così con due Tex diversi. Quello di Boselli e quello di Nizzi. Insomma, come gestione del personaggio, non mi sembra proprio il massimo. Inoltre attuando una rivoluzione di questa portata ( per quanto mi riguarda hai fatto bene, quello che contesto, nel mio piccolo, infatti non sono le donne ma il tanto - miele - sparso come condimento ), una rivoluzione, dicevo, mezzo abortita, paragonabile cioè a un vulcano, che oggi sparge ai quattro venti lava e lapilli, e domani se ne torna beatamente a dormire, hai prima osato l'inimaginabile e poi ti sei bloccato. Le due signore o le facevi morire, oppure non ha troppo senso farle sparire per duecento numeri. Non vorrei sbagliarmi, ma si è fatto un passo indietro. Un'occasione mancata. No ?

  11. Gli amministratori mi concederanno questo tipico off / topic. Ieri ( sabato ) mi sono avvicinato dall'edicolante e gli ho fatto la domanda di rito. Mi ha risposto che l'almanacco ancora non era disponibile... Tutto sommato conviene farsi una risata, che cavolo! Che sia affondata la nave che li trasportava ?

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