Dix Leroy
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<span style="color:red">6 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:
E io ci aggiungo anche gli ultimi quattro albi di Mefisto
Se neanche così ti addormenti, devi ricorrere a un medico
L'ho pensato all'epoca e lo penso tutt'ora: Gli Uomini Giaguaro è stata scritta unicamente per garantire l'uscita puntuale del mensile. Una situazione di emergenza e nulla più.
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<span style="color:red">5 ore fa</span>, yama73 dice:
Ciao a tutti! Colto da nostalgia dei bei tempi e forse scosso dall'aver visto un Tex cestinato lungo la pubblica via, ho iniziato da poco a rileggermi i primi numeri (la mia collezione di Tex dal n.1 al n.465 è composta da albi originali, Tex 3 stelle, TuttoTex e Tex nuova ristampa).
Ho letto tutti i messaggi di questa discussione perché anch'io rileggendo le vecchie storie di Tex, mi sono posto molte delle vostre stesse domande riguardo alle tante figure femminili che ruotavano attorno al protagonista.
Personalmente mi sarebbe piaciuto tra tutte, rivedere Tesah in primis, ma anche Lupe, coinvolte in qualche altra avventura o anche come casuale incontro con Tex, sempre grate e legate a lui, ma nel rispetto del ricordo della sua Lilith.
I ritorni di gran parte di queste signore ci sono stati, qualcuno se ne è lamentato, ma forse perché apparse in un periodo editoriale con troppi seguiti, ma non è affatto escluso che a te invece piaceranno. Lupe "oggi" è una benestante possidente terriera, Tesah non sembra invecchiata di un giorno, mentre Lilith, grazie ai suoi avi sembra avere un minimo di conoscenze ultraterrene per interagire col mondo dei vivi. Marie Gold rivive (non del tutto pedissequamente) il suo incontro col giovane Tex, nella testata dedicata alla riscrittura delle origini.
Condivido la tua impressione sull'albo cestinato, ma almeno ha fatto rinascere in te la passione
Non abbandonate mai i fumetti e soprattutto non buttateli, ma qui penso che siamo tutti di questo parere!
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Per quanto mi riguarda se non ho storie da leggere (perché non le compro), ho ben poco da scrivere sul forum. Il perché non le compro è arcinoto e secondo me è lo stesso motivo per cui altri non commentano le storie e i commenti alle medesime. Non avendo più notizie di prima mano dalla redazione non ci sono neanche discussioni sugli albi ancora in realizzazione (e qui sicuramente il forum risparmia un bel po' di polemiche e discussioni). Restano le reazioni agli interventi degli altri, che infiammano i diretti interessanti, ma secondo me sono abbastanza noiose da seguire. Confido sia solo un periodo di stanca che potrebbe anche essere generalizzato. Da parte mia le strisce di Tex e Zagor arrivano col contagocce (gli unici fumetti che compro e leggo in questi mesi), per cui anche le mie impressioni non sono poi così impellenti da condividere.
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Ovviamente io non faccio testo, ma da lettore di Tex da quando ho imparato a leggere e che non aveva nessuna intenzione di smettere di comprarlo ho dovuto per questi motivi:
- le collane inedite di Tex sono troppe (e io non sono capace di scegliere cosa si e cosa no.
- spesso mi trovavo alla fine di una storia e sinceramente non mi trovavo entusiasta.
- in casa non ho più posto e non voglio buttare altre collezioni o scegliere che Tex buttare
- dopo mesi di mancati acquisti devo ancora mettermi in pari con gli albi non ancora letti
- pensavo di recuperare un "tesoretto" dai mancati acquisti, ma mi rendo conto che li devo spendere in altro e a fine mese mi trovo in bolletta tale e quale a quando compravo Tex.
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Modernizzare non significa far sposare uno (qualsiasi) dei pards.
Sappiamo bene che un amico sposato non può più fare la vita dello scapolo, anche se questo significa girare per tutta America in cerca di torti da raddrizzare.
Modernizzare il west di Tex significa snaturarlo e mettere i personaggi in un mondo che non è il loro. Qualunque cowboy messo davanti alla tecnologia che avanza inesorabile lo rende un perdente fuori contesto. Non è così che vogliamo vedere tramontare Tex e i suoi amici.
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Adesso, "Indio" Mac Kelly dice:
Tex e Carson in formissima, così come Nizzi e Ticci.
Gran bella storia!
Mi metto davanti, così non lo riempite di improperi.
Non c'è che dire pard, hai coraggio da vendere, quindi ti ammiro.
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Beh, leggendo gli ultimi interventi mi rendo conto di appartenere al regno animale, quindi ben venga un cartonato con protagonista un cavallo. Peccato che l'ho già letto quindi mi auguro che sia colorato come si deve.
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Adesso, joe7 dice:
Grazie, mi permetti di spiegare meglio quello che volevo dire. Il cavallo, come tu lo hai descritto, non è un amico: è un alleato (da "aligare", legare insieme). Infatti, un cavallo e il cowboy sono legati insieme: ma non sono amici nel senso vero che diamo a questa parola.
L'uomo può tradire, ma è anche l'unica persona che può esserti amico, è l'unico essere vivente col quale puoi confidarti e parlare o avere consigli, perchè è come te. Un cavallo questo non lo può fare, perchè non è un uomo, è un animale, per quanto prezioso e utile sia.
Puoi parlare al tuo cavallo, ma lui non ti risponderà mai, perchè i cavalli non possono parlare. Un cavallo, ripeto, è un animale, non è un uomo. E questo non è un insulto, è un dato di fatto. Solo accettando questo dato di fatto potrai rapportarti giustamente a un cavallo e gli vorrai davvero bene: perchè lo accetterai così com'è, e non come non è.
Si deve sparare al cavallo azzoppato, purtroppo, perchè non potrà mai più galoppare, e lo si fa con grande dispiacere, perchè è stato con te tutta la vita. Mi ricordo il momento terribile in cui il giovane Bill Adams, della Storia del West, quando era piccolo, ha dovuto sparare al suo amato cavallo Moro, perchè aveva la zampa rotta.
Ma non si potrà mai sparare a un uomo perchè ha la gamba rotta. E' una delle tante differenze tra uomo e animale.
Quindi, il cavallo è un alleato dell'uomo, è il suo compagno di avventure, ma non è il suo "amico": qui si travisa la realtà e si umanizza un animale.
E' un giudizio squalificante: in questo modo, può risponderti solo chi è proprietario di un cavallo, e solo in quel caso lo ascolteresti. A proposito, tu sei proprietario di un cavallo? Anche se tu lo fossi, ebbene, non saresti un buon proprietario, perchè considereresti il tuo cavallo come se fosse un uomo.
In fatto di non avere un cavallo non significa non capire che un cavallo è un cavallo. Non un uomo. Non c'è bisogno di possedere un cavallo per capire questo concetto.
PS: la persona che ha scritto la presentazione, dicendo di Dinamite che va a salvare il suo "amico umano", è proprietario di un cavallo?
Comprendo il tuo punto di vista. Io non ho mai avuto un cavallo. Ma credo di non aver mai confidato niente di serio a un amico.
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Secondo me il miglior amico di un cowboy era il cavallo, altro che amico/uomo!
L'uomo appena può ti scrocca soldi, ti porta via la donna e ci mette un attimo a spararti nella schiena.
Il cavallo intanto ascolta le tue confidenze e non le spiffera a nessuno, beve dal tuo cappello e spesso stramazza al suolo una volta che ti ha fatto seminare quei bei compagnoni che intendevano adornarti con una cravatta di canapa.
Non ti scrocca bistecche e patatine alte tre dita, ma una manciata di biada o se non c'è altro erba o fieno secco.
Ma guai a non strigliarlo a dovere quando (sempre a causa tua) si ricopre di schiuma umidiccia e puzzolente.
Occhei i ferri costano un occhio e qualche volta li perde, ma è un amico, Peste!
Io nei film quando sparano ai cavalli azzoppati mi commuovo di più di quando ammazzano la bellona di turno.
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Adesso, Ranger dice:
Mi spiace perchè era una bella collana sia come formato che da esposizione in libreria... per quanto riguarda i colori so che sono gli stessi identici della Classic, ma il confronto tra le due collane di cui parlavo si basava proprio sul formato e non appunto sui colori...questo intendevo come qualità superiore della CSAC rispetto alla Classic, visto che quest'ultima ha un numero di pagine troppo ridotto e, sempre a parere mio, questa cosa penalizza molto.
Guarda, il tuo rammarico è condiviso da tantissimi, almeno quelli che completarono la raccolta dei volumi, ma all'epoca è stato fatto il possibile e non era affatto scontato, visto che all'inizio l'opera era stata annunciata in 52 volumi.
Il pezzo forte della collezione storica erano innanzitutto le introduzioni e il fatto che ogni settimana uscivano 300 pagine di fumetto (una valanga).
Non sopportavo lo spezzettamento delle storie (con quei titoli neri a pag. 15) e ovviamente la paletta di colori davvero infelice e monotona, ma ricordo con piacere le serate domenicali in cui non accettavo nessun impedimento alla lettura integrale del volume della settimana.
Contraddice quanto ipotizzato prima, ma se la continuazione della collana storica fosse una esclusiva del Bonelli Digital Classic quanti di voi farebbero l'abbonamento?Adesso, Tex_Willer90 dice:E chissà dove saremo tra 39 anni sassarò
Tra trentanove anni saremo sempre qui, a lamentarci di qualcosa.
Chissà se internet ci sarà ancora invece...
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1 ora fa, Ranger dice:
Essendoci già la Classic che ripropone le storie della serie mensile non credo che utilizzeranno la Super una volta terminate le storie degli speciali.....avrebbe poco senso... la CSAC invece avrebbe attualmente materiale in abbondanza e, a mio parere personale, era nettamente superiore alla Classic come qualità.
I rapporti con il Gruppo Repubblica/Espresso e Sergio Bonelli Editore non mi sembrano così saldi com'era ai tempi della Collezione Storica. Sarebbe più fattibile una collana in collaborazione con la Gazzetta dello Sport, ma a mio avviso se era possibile lo avrebbero già fatto. Magari ci sorprenderanno questo autunno, ma mi permetto di dubitarne.
La testata TexClassic (sempre ammesso che le vendite siano floride e non ne sono convinto) è la riproposizione dello stesso materiale visto nella collezione storica, in teoria oggi è la sede ideale per avere tutte le storie di Tex a colori, ma se continua com'è ora vedremo per la prima volta storie a colori mai viste sulla CSAC tra molti anni.
SuperTex contiene le storie inizialmente pubblicate sulla Serie Tex Gold di Repubblica e esaurirà il materiale disponibile in più breve tempo rispetto alla Classic (il serbatoio si esaurirà col Maxi "Alaska", a meno che prima ci infilino le storie dei primi 29 texoni)
La mia supposizione si basa solo su un mio ragionamento, e sul fatto che colorare le storie costa (il costo non sarebbe più condiviso tra due editori) e comporta moltissimo tempo, pur dando risultati appena sufficienti.
Tengo a precisare che i file usati per la collezione storica e la classic sono gli stessi (cambia soltanto la carta e la dimensione). Stesso dicasi per il Tex Gold e il SuperTex e questa non è una mia supposizione, accettatelo come un dato di fatto.
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Secondo il mio parere, la collezione storica... ormai è storia.
Se la testata regge (vende), l'unico modo per leggere le storie del mensile a colori è su SuperTex, una volta esaurito il serbatoio fornito da Maxi, Almanacchi e Magazine.
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Ho trovato anche io questo albetto a una fiera (acquistato assieme a quello che raccoglie la storia di Bonelli/Galep della rapina al treno e all'anastatica del romanzo "Il massacro di Goldena". Storiella dimenticabile se non per il fatto che si tratta del primo Tex a colori e della prima storia disegnata da Uggeri. Ne esiste anche una versione a striscia prodotta da SBE e contenuta nel box Dinamite, anch'essa di modesta fattura. Per quanto riguarda le serie a striscia moderne nella Silver Star c'era l'esigenza di differenziarle nettamente dalle originali altrimenti l'acquirente poteva far confusione (in quanto sono stampate con la stessa carta anzi nello stesso foglio macchina), mentre quella in uscita in queste settimane (anche se in fumetteria non arrivano!), hanno volutamente tolto ogni elemento "vintage", a differenza di quelle dedicate a Zagor che prendono formato, foliazione, logo e grafica di quelle storiche. Ma il bel Tex a cavallo della "Silver Star" poteva almeno rimanere.
Una nota sulla copertina del "Campesino", il logo è di Galep mentre il disegno riprende chiaramente una vignetta interna, quindi almeno è da attribuire a Galleppini/Uggeri.
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Adesso, Diablero dice:
assenza di cose da dire sulla storia, anch'io parlo del redazionale, che invece mi è be così semplice ammettere che questo è ormai un vero e proprio Tex "alternativo", un "Tex secondo Boselli", ma sai che casino salterebbe fuori?
Un paio di anni fa queste tre righe avrebbero scatenato un vero terremoto, ma era un'altra epoca, che alcuni rimpiangono e altri molto meno.
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<span style="color:red">7 ore fa</span>, Diablero dice:
Se hai le anastatiche di Piacentini (o addirittura gli originali...) delle serie a striscia dalla "Leopardo Nero" in poi (per circa 4 serie), dovrebbe esserci tutta la storia "I tre marines".
Perfetto, lo terrò a mente. Ho diverse collane a striscia ma non mi ero mai interessato a quelle di Tex, visti i prezzi, la tanta roba che ho già, e il fatto che censure a parte le storie le conoscevo già. Invece anche le strisce di Tex hanno il loro perché.
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8 ore fa, Jeff_Weber dice:
Io penso che andranno "anche" su TuttoTex.
Impossibile no, ma potrebbe essere complicato, in fondo Tex (e le altre serie "bissate") mantiene la sua numerazione, mentre questi numeri in più appartengono a un'altra testata registrata. Una strada potrebbe essere di aumentare la foliazione una volta l'anno, ma spesso queste storie si intromettono durante una vicenda in più albi.
Una volta ancora mi permetto di consigliare l'editore: per me il posto migliore per ripubblicare queste storie è in SuperTex.
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Adesso, Diablero dice:
In realtà, come scrivevo qualche post sopra, nella prima edizione del 1962 c'erano "I tre Marines" scritta da SERGIO Bonelli (una delle prime storie che ha scritto). Il suo primo tentativo di "occupare" Tex, fastidioso come quelli di 15 anni dopo...
Si, Diablero ho letto quanto avevi scritto (in effetti questo particolare non lo conscevo). Io comunque intendevo le due storie che apparvero dopo e restarono anche nelle varie ristampe. Chissà se sulle "Storie Cult" questi episodi sparsi verranno ripescati. A me piacerebbe vedere come finivano quelle interrotte sulla serie albo oro Audace e proseguite su Ragno d'oro che è una delle anastatiche che non riesco a trovare. Anche questi "Tre Marines" cominciano a interessarmi!
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<span style="color:red">57 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:
Non so cosa immagini, ma mi ricordo bene quanto ero incavolato io, perché mi toglievano pagine del mio a,amato Tex, a quell'epoca avevo 10/11 anni!
Non sapendo che erano comunque di Bonelli Sr. ma avendo come unica giustificazione solo queste fantomatiche "esigenze editoriali" io mi immaginai Bonelli arrendersi davanti a gente a mano armata che lo obbligava a pubblicare quei fumetti! Penso che cominciai a sfogliare quelle pagine soltanto dalla decima rilettura, mentre alle precedenti chiudevo l'albo con disprezzo, davanti a un così grave sopruso!
Si trattava probabilmente di uno stratagemma per tardare la pubblicazione delle strisce senza dover aggiungere sequenze (cosa che poi in qualche caso venne fatta. Oppure per far cominciare una storia ritenuta importante a inizio volume o al contrario per non far finire una storia dopo poche pagine dell'albo successivo.
Queste storielle a tema libero probabilmente venivano dal serbatoio a cui la redazione attingeva per concludere gli albi della Collana Zenith prima che arrivasse Zagor, qualcosa venne usato anche nella Collana Rodeo (penso a "Anubi" o "Voudou"). -
Il frontespizio (da taluni chiamato "Splashpage", termine che non trovo corretto in quanto è un termine americano che indica una vignetta che occupa tutta la tavola oppure due, ma all'interno della storia) appare dal Tex Gigante seconda serie n. 47 intitolato "Le terre dell'Abisso". In tutte le ristampe successive (tranne il classic) accade la stessa cosa. Curiosamente questa novità non coincide con una riduzione del numero di pagine, che rimane a 134, copertina compresa, ma dona all'albo una parvenza di ordine, dando lo spazio che merita all'elenco arretrati. Nel numero 100 il frontespizio viene "pitturato" di giallo mentre il titolo diventa azzurro. Il frontespizio verrà colorato più accuratamente a partire soltanto dall'albo 500.
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Per il solo fatto che Tex ogni cinque anni festeggia un traguardo inarrivabile perché non accontentarsi di costruire (bene) una storia capolavoro nei dintorni di quella ricorrenza e non dico vivacchiare ma magari semplificare un po' le altre (certe storie contengono materiale per tre oppure per un seguito). Si creerebbe più attesa per l'evento invece di una sequenza di grandi storie però poco riuscite e che perciò si dimenticano in fretta.
Lo spreco di energie è pur sempre uno spreco.
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5 ore fa, frank_one dice:
Sono contento che ti piacciano. Sono quindicinali, giusto? Le avresti preferite settimanali come le strisce originali? Perché immagino che quelle 32 paginette ti durino pochi minuti.
Il ritmo della narrazione come lo trovi rispetto al Tex che prendiamo ogni mese in edicola?
Francamente ho letto il primo numero (2 volte), perché come mi succede con altre strisce c'è il pericolo che girando le pagine, se ne "salti" due. Infatti per questo tipo di pubblicazione è d'obbligo prima verificare il numero di pagina e poi passare alle vignette. Confermo che seguire un fumetto con didascalie che tolgono sequenze inutili o chiariscono meglio i passaggi è una cosa fondamentale per il mio modo di vivere l'esperienza.
La striscia "dura" cinque minuti perché essendo breve ti soffermi sui disegni (cosa che con la serie mensile non potevo più fare) ma a mio parere accadono più cose in 32 pagine che in mezzo albo della regolare. C'è un inizio drammatico, un rapimento e un arrivo dei pards troppo tardi per porre rimedio. Un riepilogo della storia precedente per collegare fatti e personaggi e il classico "continua". Avevo anche la seconda striscia, ma la cena era in tavola e nelle sere d'estate non leggo, quindi esperienza soddisfacente. Chiaro, non devi pensare che in cinque minuti ti sei "fumato" 2 euro e mezzo, ma ho portato a casa strisce di Roy D'Amy (anastatiche) a due/tre volte tanto.
Quindicinale è perfetto. Comprando anche quelle di Zagor le alterno ed essendo le storie semplici riesco a non confonderne le trame mentre aspetto i nuovi numeri. La "Collana Aquila" ha anche il "romanzo a puntate", quindi le storie sono addirittura tre!
Ecco, rispetto a ieri ora mi sento di consigliare le strisce a chi ha perso o sta perdendo l'emozione che si deve provare leggendo i fumetti. Fino a poco tempo fa provavo quasi ansia ad accaparrare tutto il materiale di Tex in uscita, sommata a quella di non riuscire a leggere tutto e (a volte) trovando le storie ingarbugliate o troppo lunghe per interessarmi veramente.
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Comprate questa sera sia la collana Vindex (1 e 2) sia la collana Aquila (solo n.1).
Due prodotti molto diversi pur se con dimensioni simili (ma non uguali!)
Liquido subito quella di Zagor che è in linea con le due precedenti collane, seppur i disegni stavolta un gradino sotto.
La nuova collana a striscia di Tex è realizzata molto bene, sulla falsariga di quella edita nelle prime uscite dell'anastatica,
ma con carta e copertina di tutt'altra qualità. Un piacere da tenere in mano e sfogliare, ma l'aspetto "vintage", almeno nel progetto grafico è del tutto assente (se non nei disegni di Torricelli, che però stavolta appaiono con più personalità e meno "ricopiati" da Galep. Per la storia preferisco aspettare qualche altro albo, ma l'atmosfera che si respira è molto, molto vicina ai fumetti che a me piace leggere. Ovviamente, come da molti ricordato tutto si riduce a uno sfizio per chi se lo può permettere e sinceramente non me la sento di invitare gli amici del forum di preferire queste strisce agli albi da edicola.
In fumetteria mi hanno detto che ci sono altri acquirenti e che a loro la cosa piace anche.
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Storia del West di Gino D'Antonio. Non occorre fare il giro del mondo per trovare autori che in 100 pagine
sapevano raccontare una storia completa con i suoi tempi e il suo ritmo e anche le esigenze editoriali
(tranne le scadenze, visto che per 75 uscite ci mise quasi quindici anni).
Oppure prendete Watchmen (la serie originale): racconta un universo alternativo mai visto prima e presenta
una marea di personaggi. Il libro che raccoglie i 12 episodi è più corto di un MaxiTex qualunque.
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<span style="color:red">22 ore fa</span>, frank_one dice:
Sono d'accordo con te, ci vorrebbero più storie da un albo. Per quelle con più ciccia si può pensare (e pensarci bene) di arrivare a due albi, i tre albi li lascerei a casi veramente eccezionali, massimo una volta all'anno, per storie-evento. In NESSUN caso arriverei a quattro.
E' che nel corso degli anni i lettori (e gli sceneggiatori) si sono abitati a "star larghi". Forse gli unici a pensarla diversamente sono i disegnatori, ma anche qui, se non sei proprio fisso in una testata ben venga una sola storia che dà un guadagno a lungo termine (e meno ricerche da svolgere). Ma io da vecchio cultore degli anni cinquanta alle vicende fiume non mi sono mai abituato, se non per grandi occasioni come "Tra due bandiere" o "Il ritorno di Montales", che non sono certo tra le più lunghe della saga.
Interviste a GL BONELLI e GALLEPPINI
in La Serie e i Personaggi
Posted
Kerry il trapper, apparso in appendice alla Collana Araldo (Il comandante Mark, insomma). Strano forte e completamente fuori contesto se non per il periodo storico. In una delle ultime storie il personaggio principale della testata appare come "Guest star" anche per giustificare un po' la presenza di questo singolare fumetto. Mi piacevano i disegni di Bianchini.