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TWF - Tex Willer Forum

Dix Leroy

Ranchero
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Posts posted by Dix Leroy

  1. <span style="color:red">5 minuti fa</span>, demetrio dice:

    non ci sono autori così umili da mettersi al servizio di Tex, oppure che le scuole di fumetto non formino nuovi sceneggiatori...

    Uno sceneggiatore è il creatore di un universo fittizio in cui i personaggi operano e parlano secondo i suoi dettami e il protagonista non è altro che una versione migliorata di sé stesso. Può mettersi al servizio di qualcosa di già creato per vari motivi, ma quasi mai per umiltà, la cosa più probabile è che in cambio dell'occuparsi di una testata storica ci sia l'occasione per varare una serie completamente ideata da lui.

    In America, almeno nei tempi passati, la serie di successo viene data in gestione a uno scrittore, che rilegge le parti salienti precedenti, e nella quasi la totalità delle volte riscriverà le origini secondo i suoi gusti, portando avanti la serie fino a che le vendite sono all'altezza delle aspettative. Poi la gestione passerà a un altro, che seguirà la stessa procedura, sbarazzandosi prima possibile dei personaggi e delle sottotrame del predecessore.

  2. 17 ore fa, demetrio dice:

    Vorrei chiedere a chi legge altri fumetti oltre Tex se ci sono in giro sceneggiatori che si potrebbero portare sul nostro fumetto preferito...

    Mi sa che è durissima da semplici lettori indicare anche solo un nome. D'istinto verrebbe da proporre uno scrittore americano, solo in teoria più adatto di un italiano per cultura e istruzione, ma appunto Chuck Dixon (che ho apprezzato in altri ambiti) ha fornito una prova del tutto insufficiente viste le aspettative. Tex non si può aggiornare, semplificare, adattare al proprio stile. E' l'autore che deve mettersi al servizio del personaggio e questo scarta già il 90% del parco esitente. Tra chi resta si deve scremare chi copia e incolla scene e situazioni già viste o chi usa Tex come sfondo per raccontare in realtà altro.

    Se questo autore esistesse non dubito sarebbe già stato assoldato e al lavoro sulle prossime storie.

    Se invece si vuol fare una parodia di Tex o proporre storie in cui ci sono versioni alternative, horror o derive supereroistiche, doppi universi, contaminazioni tra generi, team-up... allora penso che ci sarebbe la fila fino in strada!

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  3. <span style="color:red">4 minuti fa</span>, Mister P dice:

    Strano che Guido Nolitta e Donatelli, appena tre anni più tardi dalla pubblicazione a strisce di questa storia, rappresentino i Seminole nella prima storia di Zagor in cui compare Manetola in maniera corretta, mentre GLB nella quasi contemporanea Black Baron rimane ancorato a una iconografia tradizionale. Alle fonti poteva attingere solo Sergio?

    Tre anni sono tanti, in un tempo in cui le informazioni viaggiano con velocità e modi diversi rispetto a oggi.

    Ma io immagino Bonelli sr. che scrive una storia ambientata in Florida, consulta i suoi testi (magari un po' stagionati) alla ricerca del nome degli indiani più o meno residenti in quei territori e finita lì. A Galep arriva la sceneggiatura (lui neanche li possiede quei libri) e procede come suo solito. La storia ora è pronta e magari Sergio dà una controllata e solleva timidamente la questione. Non c'è né tempo né volontà per correggere e a posto così.

  4. 21 minuti fa, demetrio dice:

    Le cifre di cui parlano fanno paura... Ma è terrorismo pscicologico?

    Diciamo che a loro piace molto parlarne male. Poi che la crisi del fumetto popolare avventuroso ci sia non si può negare. Ma le soluzioni? Scimmiottare i manga? Prendere autori di destra invece che continuare a far scrivere autori di sinistra? Ma andiamo!

    Ora la situazione è questa, che Boselli sia ancora bravo o sia in calando resta l'unico che può gestire la testata e scriverne gran parte delle storie. Qualcuno può dargli una mano a fatica mentre nessuno sembra ancora in grado di sostituirlo. Se chiude Tex chiude la Bonelli e così prenderanno di mira la Panini, la Marvel e la DC (come già peraltro fanno).

    I manga leggeteveli voi, a me non piacciono per partito preso, piuttosto mi rileggo i classici dei supereroi o accendo la tv.

  5. <span style="color:red">54 minuti fa</span>, demetrio dice:

    Quanto è attendibile questo sito?

    Ha una storia lunga come un libro, e niente di cui andare fieri. L'appartenenza a una sfera politica (costantemente rimarcata) ne fa un osservatore sempre non imparziale.

  6. Per me Bonelli ci portava per mano (una mano rude e ferma ma noi ci facevamo trascinare volentieri) nel SUO West. Era un universo simile a quello dei film perché le basi erano le stesse, con l'addizione dei romanzi e libri in inglese anche non western a cui noi non avevamo accesso. Presto questo West si arricchì di personaggi e situazioni neanche ben definite perché col tempo le cose si modificavano e sempre a nostro favore, ma restava sempre una epopea prima di tutto sempre avvincente e con l'episodio successivo quasi nessun altro "bagaglio" ci si doveva portare dietro. Da un certo punto in poi la collezione o la lettura di Tex poteva iniziare con qualsiasi episodio, continuare con gli inediti o col recupero delle storie precedenti.

    A me piaceva molto che Tex poteva affrontare con disinvoltura rapinatori di banche, indiani in rivolta, faccendieri di città, sette segrete o popolazioni isolate in valli sperdute, passare la frontiera e trovarsi nell'assolato Messico o nel freddo Canada e trovarsi di fronte nemici totalmente inaspettati.

    Le didascalie e le mappe erano punti immancabili, i dialoghi mai banali e spesso (davvero) divertenti e ogni tanto una piccola "lezione di sopravvivenza" con la lettura delle tracce, dei segnali di fumo, dei piccoli indizi che notavano l'astuzia degli avversari a nascondere le proprie mosse o quelle messe in atto dai pards per venire a capo della faccenda.

    Tutti questi "ingredienti" sono presenti anche nelle storie non scritte dal creatore? Si e no, ma spesso di vede che sono messe a posta, come un dovere nei nostri riguardi, quindi manca quell'istinto, nota distintiva di chi un giorno ha iniziato la serie.

    A me piacevano anche le incongruenze, specie dei disegnatori, donando una originalità oggi completamente perduta per il dovere di mostrare tutto come deve essere. Questa ovviamente è nostalgia.

     

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  7. 37 minuti fa, Diablero dice:

    Indian Springs, sei iscritto da due settimane e hai postato SOLO link al blog di comixarchive, mi viene un vago sospetto...  :lol:

    Al terzo post non più sospetto lo leghiamo, lo rotoliamo nella pece e poi lo cospargiamo di piume.

    E pensare che per le feste volevo diventare più accomodante...

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  8. <span style="color:red">1 minuto fa</span>, Letizia dice:

    Poveracci gli Argentini che festeggiano il Natale agli inizi dell'estate!

    Se oggi fossero 35 gradi e avessi il condizionatore a palla lo spirito natalizio sarebbe sotto i piedi. Loro ci sono abituati e auguro loro un sereno pranzo di Natale con insalata di riso e cocco spaparanzati in spiaggia!

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  9. I personaggi elencati per una riproposta non accendono la mia curiosità, li ritengo tutti come serie che hanno completato il loro percorso e Nick Raider il suo ritorno lo ha già avuto. Le copertine viste di Mastantuono mi sono piaciute, forse accentrando lo sforzo in una unica immagine la resa rispetto a una storia intera ne gioverebbe. E poi tra i nomi dell'elenco mi sembra quello con più anni di "servizio". Probabilmente ho contribuito anche io in passato a discussioni estenuanti ai forumisti, ma pensavo a ogni mio nuovo intervento di dover difendere le mie idee da attacchi provenienti da più fronti e che sembravano più diretti alla mia persona che all'opinione che esprimevo. Quando vedrò che la mia opinione viene solennemente contestata mi limiterò a prenderne atto e passare oltre. Ovviamente Manara è un grande illustratore e non pongo veti a un suo Tex purché che rientri nel solco della tradizione. Per esempio il Tex di Serpieri, pur non canonico è stato realizzato con cura e rispetto, pur con forzature tutto sommato accettabili. Il Boselli dei tempi d'oro mi sa che ce lo siamo giocati, mentre il richiamo alle armi di Nizzi era giustificato dall'enorme mole di lavoro richiesta dall'editore e da Claudio non si poteva pretendere di più.

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  10. <span style="color:red">2 ore fa</span>, frank_one dice:

    Vi dirò, una storia "natalizia" di Tex ogni tanto non mi dispiacerebbe.

    Natale in Arizona non suona granché a noi europei, come quelli che festeggiano Natale in spiaggia per via della posizione sul globo terrestre. Poi comunque ci si abitua.

    Ma a meno di non dover compilare scartoffie o avere ogni giorno un giornale fresco da leggere, temo che il calendario ai tempi del far-west fosse molto meno importante che ai giorni nostri. Per esperienza quando sono in ferie già da giovedì (il quarto giorno) comincio a non percepire più l'esigenza e neanche l'interesse di sapere che giorno sia.

    La vita nel passato veniva scandita con eventi diversi (raccolti, semina, vendite di bestiame...). Però se si riuscisse a far coincidere Natale con trasferte in Canada o altri territori innevati...

  11. Buona idea quella di riprendere in mano lo speciale ad alcuni anni di distanza.

    E' stata una buona lettura in ogni caso (non contiene certo storie a tema natalizio, soltanto si volge in quel periodo dell'anno ed è uscito in quel periodo). Il fatto che non ricordo precisamente i fatti è a suo vantaggio. I fumetti più belli sono quelli che si possono rileggere e non scatta mai il "Ah, adesso mi ricordo!" che ci fa chiudere l'albo prima della conclusione.

    <span style="color:red">24 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Già che ci siamo, facciamo a gara a chi trova argomenti fuori contesto su Tex.

    Comincio io.

    Una donna che partorisce.

    Non urtiamo la suscettibilità di que lettori che credono alla cicogna.

    I personaggi che vanno in bagno a fare i bisogni per chi crede che agli eroi "non scappa".

  12. Da oggi le giornate cominciano lentamente ad allungarsi. Possa il Sole, Mitra o meglio Gesù Bambino illuminare i cuori di tutti noi e per il 2024 un po' più di serena accettazione delle opinioni altrui. Se non minacciano la nostra esistenza o mettono a repentaglio il genere umano hanno lo stesso valore delle nostre.

    Anche a me stonano storie di paura (quelle horror proprio le detesto) a Natale, trovo siano fuori contesto e a poco mi interessa che ci siano culture, tradizioni e letteratura a contestare la mia posizione.

    Ma anche Natale è fuori contesto su Tex!

  13. Il 19/12/2024 at 21:09, frank_one dice:

    Proviamo ad approfondire. Vorreste (nel senso che la comprereste davvero poi) una ristampa completa di tutti i 700 e passa numeri o vi fermereste prima? Tipo i primi 100 numeri.

    Una ristampa è... una ristampa. Un collezionista punta a recuperare gli originali, mentre chi non vuole spendere cifre folli si accontenta delle edizioni più vecchie che è riuscito a trovare (che è il mio caso).

    Se un albo proprio non ce l'avessi (o ne posseggo un originale in semidecomposizione) e scovo soltanto un Tre Stelle d'epoca ma conservato bene io provvedo alla sostituzione, fino alla prossima occasione, ovviamente.

    Una nuova riproposta delle prime storie di Tex dovrebbe avere un grande valore aggiunto che la rende preferibile agli originali e qui (come sempre) entrano in gioco gusti personali non oggettivi.

    Per me non basta che provengano dalle scansioni usate per la recente anastatica (strisce stampate semplicemente male a causa dei limiti dell'epoca), mentre se provenissero dagli originali usati oggi per i libri Scarabeo conterrebbero troppe correzioni. La Bonelli probabilmente considera "ufficiale" il contenuto che dalla Nuova Ristampa in poi è stato colorato per la collezione storica e oggi per Classic, cartonati e brossurati vari, che è ampiamente rimaneggiato, attualizzato e per qualcuno anche deturpato. Al momento niente potrebbe farmi buttare la collezione completata negli anni a favore di albi freschi di stampa, anche perché come tutti sanno per comprare un fumetto nuovo devo buttarne uno vecchio.

     

  14. <span style="color:red">5 minuti fa</span>, Tracce358 dice:

    Va bene, ma dico un'ultima cosa sugli apocrifi prima di chiudere: i Vangeli originali sono molto più antichi dei Vangeli apocrifi. Che furono realizzati secoli dopo i Vangeli originali, ed erano usati solo per certe sette segrete gnostiche ("apocrifo" significa snche "segreto"). La tradizione poi ha riconosciuto certi personaggi dei Vangeli apocrifi, senza per questo ritenerli veri. Fine OT.

     

    questo era un commento di Joe7 (solo per la cronaca)

  15. 8 minuti fa, joe7 dice:

    Va bene, ma dico un'ultima cosa sugli apocrifi prima di chiudere: i Vangeli originali sono molto più antichi dei Vangeli apocrifi. Che furono realizzati secoli dopo i Vangeli originali, ed erano usati solo per certe sette segrete gnostiche ("apocrifo" significa snche "segreto"). La tradizione poi ha riconosciuto certi personaggi dei Vangeli apocrifi, senza per questo ritenerli veri. Fine OT.

    Gli Elseworld! Posso far notare che uno dei personaggi più celebri del mondo legato al Batman odierno è Harley Quinn, nato sui cartoni animati e prima inesistente.

    Tex può venir rilanciato solo quando per qualche strano motivo tornerà di moda. E non sarà per merito della casa editrice, ma per esempio un film o un programma tv (o una serie Netflix) in cui bisogna aver letto il fumetto o conoscerlo molto bene per apprezzare il prodotto. Un paio di anni fa tutti erano alla ricerca del cd di Kate Bush per via di un frammento di canzone inserita in una serie (che non ricordo).

    "Lo chiamavano Tex Willer", al posto di Jeeg Robot

  16. 2 ore fa, Diablero dice:

     

    No, non è mai stata intesa "ultimate" in quel senso, proprio dalla Marvel prima di tutto. Non ha mai sostituito le serie classiche e l'intero universo ultimate è stato distrutto (e tutte le testate chiuse) qualche anno dopo.  "ultimate" in inglese significa sì "finale, ultimo" ma si usa per indicare una versione estrema, il top, "il non plus ultra", nessuno l'ha mai minimamente considerato un universo "definitivo", ma solo "alternativo".

    Questo è vero, alla fine elementi dell'universo Ultimate (completamente slegato da quanto avveniva nelle serie classiche) sono stati assorbiti dopo il collasso del progetto. Se invece le testate fossero andate bene, forse sarebbe accaduto il contrario!

    Il fatto che elementi del Tex Willer finiscono sulla regolare indica che questo "nuovo" passato è quello corretto mentre le storie vecchie non valgono più. Ma è normale, perché nel tempo ci sono stati troppi errori e noncuranze, mentre l'odierno curatore non solo è metodico e preciso, ma vuole sistemare per quanto possibile tutta la linea temporale e rendere coerente il passato e il contemporaneo. Poi non si può essere d'accordo come appassionati e le cose possono essere state fatte bene o meno bene.

    14 minuti fa, Magic Wind dice:

     

    Ma di quale opera sarebbe esattamente il remake Smallville? Della serie a fumetti? Del film? :rolleyes:

    Un remake è un rifacimento: Scarface di De Palma è il remake dello Scarface di Hawks, La cosa di Carpenter è il remake de La cosa da un altro mondo di Hawks, il Nosferatu di Herzog è il remake del Nosferatu di Murnau e via dicendo...

    I fumetti ambientati nel presente sono sempre difficili, specie se durano decenni, se ogni tanto non si ripulisce e si riparte (anche senza clamore inserendo ogni tanto oggetti e usi moderni e togliendo qualche abitudine diventata obsoleta).

    Superboy negli anni ottanta veniva "abolito", poi è tornato di moda. Supergirl e Flash erano morti, oggi nessuno se lo ricorda!

    Un libro preso per farne un film è tutto un altro discorso, e anche i film tratti da altri film possono prenderne solo spunto e raccontare la stessa storia da un'altra parte e in un altra epoca. I film di King Kong sono stati ambientati nel presente negli anni trenta e negli anni settanta, quello di Peter Jackson si rifà a quello originale e diventa "storico".

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  17. 28 minuti fa, joe7 dice:

    Mi ricordo bene quando presentavano la nuova serie "Tex Willer" come una serie "tappabuchi" per colmare i vari salti narrativi realizzati da Gianluigi Bonelli.

     

    Di conseguenza, avrebbero dovuto rispettare la narrazione di Bonelli, ma così non è stato, come conferma Diablero, ed è diventata una versione alternativa di Tex.

     

    Perchè, a questo punto, se consideri reale la nuova serie "Tex Willer"...la serie originale di Tex diventa ALTERNATIVA, quindi non vera.

     

    Quindi per ottant'anni abbiamo letto solo delle fregnacce, meno male però che è arrivato Boselli a svelarci la verità. 

     

    Io però preferisco il Tex che c'è sempre stato. Quindi mi sembra logico -  almeno per me - considerare "Tex Willer" un remake o una versione ultimate di Tex. Non certo il Tex reale.

    La serie in realtà non colma i "vuoti", semmai aumenta la distanza temporale tra una storia classica e un'altra. Quando rinarra gli episodi noti li riscrive, colmando si in queste occasioni, situazioni che non ci erano state raccontate o venivano soltanto accennate.

    Questo Tex è ambientato in un preciso momento storico (a differenza dell'originale che presentava diverse lacune, ripensamenti e veri e propri errori), e vive l'epopea di un Western di fantasia, ma in modo più aderente agli eventi realmente accaduti.

    Non è una serie "ultimate" che io tradurrei come "definitiva", ma una versione riveduta e corretta almeno non si può negare.

    Trovo alcune similitudini tra il Superman degli anni cinquanta e la riscrittura di Byrne, che attualizzava, semplificava e chiariva qualche aspetto che prima veniva spiegato o non spiegato in tutt'altro modo. Con tutte le differenze del caso.

  18. 19 minuti fa, Loriano Lorenzutti dice:

    Ma va bene tutto, ma questa proprio siamo, senza voler offendere nessuno, al masochismo texiano. :censored2:

    Io sono stato di questa fazione per due volte, la prima nella fase calante di Nizzi: prendevo l'albo mensile e semplicemente lo mettevo dopo quello precedente. Mi piacevano di più i supereroi americani, ma non intendevo rinunciare a collezionare le avventure del ranger. Poi ho mollato Marvel e DC e ho cominciato a rimettermi in pari con quello che avevo tralasciato. Ci ho messo due anni leggendo una avventura completa ogni settimana, spesso pentendomi di aver sprecato la serata!

    Poi le uscite texiane inedite si sono moltiplicate e mi sembrava di non aver altra scelta che prendere tutto, ma piano piano una collana dopo l'altra ho ricominciato a rallentare.

    Una volta esaurito lo spazio, ho buttato altri fumetti che sapevo non avrei più riletto, rinviando solo di poco l'inevitabile. Tutt'ora mi restano due tre annate di albi soltanto sfogliati. Magari sono anche belli, ma non ne ho ancora la curiosità.

  19. <span style="color:red">20 ore fa</span>, Diablero dice:

    Pur con tutte le differenze del caso, oggi siamo più vicini al 1948: pochi soldi, poco tempo. i formati dovrebbero tornare a "snellirsi", e lo stanno già facendo (il formato Tex Willer sta già venendo imitato). Penso che anche il Maxi in futuro dovrà "restringersi" se non vogliono superare la soglia psicologica dei 10 Euro.  Sarei favorevole se questo portasse ad un calo delle pagine prodotte (quindi ad una maggiore qualità) e a un risparmio per i lettori (che adesso sono "spremuti" a livello assurdo), ma temo che il risultato più probabile sia l'aumento delle pubblicazioni (cioè sempre quelle 4000 pagine ma spalmate su un numero maggiore di albi

    Sono molto d'accordo con questo pensiero, ma si scontra con gran parte dello "zoccolo" di collezionisti di Tex cresciuti a storie "fiume". Al varo della serie "Tex Willer" la comprai con entusiasmo (i primi albi in doppia copia per riporli nel mio personalissimo Box "Wanted"), ma presto mi accorsi che la narrazione era pressoché identica alla serie classica, soltanto spalmata in più albi, cosa di cui peraltro si lamentano in pochissimi.

    Le storie brevi non solo dimostrano che i lettori non gradiscono, ma anche che gli scrittori faticano a inserirci contenuti che vadano oltre un semplice aneddoto.

    A me piacciono molto i colori (tranne quelli del Classic e dei nuovi cartonati perché provengono semplicemente dalla CSR), e un fumetto a colori lo preferisco praticamente sempre a uno in bianco e nero, ma se quello è il solo ingrediente di interesse anche l'espediente dei "Color" trova il tempo che trova. Il primo color con la quasi scomparsa del vecchio cammello invece faceva ben sperare, anche se apparteneva al filone di storie che raramente poi si rileggono.

  20. 34 minuti fa, Diablero dice:

    Ma avete mai sentito dire da un bambino che preferisce stare a sedere piuttosto che Se un lettore dice che preferisce Nizzi perchè fa "meno fatica", dice che fa fatica a leggere SIA Nizzi SIA Boselli. Solo che con Nizzi ne fa meno. Cioè, fa fatica A LEGGERE TEX. Per me è un lettore che sta ormai comprando Tex per pura abitudine, per "collezionismo" se ha "la serie completa", ma non ha più voglia di leggerlo.

     

    Tra chi colleziona Tex (e sono ancora molti) e invece chi lo compra e lo LEGGE, c'è una grande differenza: l'editore concede al lettore al massimo una settimana, perché poi dovrà comprarne un altro, anch'esso da terminare il prima possibile per non prendersi indietro. L'altra fetta probabilmente è costituita da ex lettori che hanno già ceduto e non fanno altro che portarli a casa, forse perdono il tempo di imbustarli e li mettono via, sperando un giorno di trovarsi il tempo per vedere cosa c'era dentro.

    Un albo scorrevole contenente scene e dialoghi visti mille volte rende il compito più gradevole, disimpegnato e veloce da sbrigare. Non li posso biasimare, ultimamente più che leggerli davo una rapida sfogliata saltando le vignette dove non vedevo azione.

    Con gli ultimi Maxi che ho letto ogni tanto mi alzavo a sgranchirmi perché un intero pomeriggio chino e concentrato cominciava a essere pesante.

  21. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Tracce358 dice:

    @Dix Leroy no, perché perculato?... Personalmente non ho l'interesse che mi venga "spiegato" cosa ha fatto Tex ma che mi senta coinvolto in situazioni di un periodo che è per tutta una serie di ragioni _ storiche, biografiche _ assai più denso di potenzialità di quello della serie regolare "ingessato" in quel crepuscolo degli anni 80 dell'era della Frontiera.

     

    Aggiungo che, tenendo conto dei primi dieci numeri storici di Tex, spesso paragonare questi a quelli è fuorviante perché là i criteri con cui le storie venivano narrate e selezionate dovevano essere per forza di cose diversi. Un pò perché credo che a GLB non interessasse più di tanto _ ACHTUNG: non sto criticando GLB eh :old: dico solo quello che sembra abbastanza evidente, oggettivo _ un pò perché la storia del West a quei tempi non era ancora ricostruibile come lo è ora. Infatti la storia della Mano Rossa nel n 1 si dice che è nel 1899, cioè ben nove anni dopo il massacro di Wounded Knee che concluse le guerre indiane (una tragica coda in realtà, perché di fatto si erano già concluse da molto prima) e poi nei numeri successivi vediamo indiani sul sentiero di guerra, accenni alla guerra civile, vicende riguardanti le guerre contro il Messico e via dicendo.

     

    Per cui non so neanche quanto sia corretto continuare a paragonare le due versioni. Si parte da presupposti fondamentalmente molto diversi. Ciò non toglie che quel Tex sia una fonte di ispirazione iniziale davvero potentissima per chi, come Mauro Boselli, ha voluto e potuto cimentarsi in una operazione di riscrittura che propone UN TEX giovane possibile; non l'unico, non dogmatico.

     

    Finché coinvolge, finché appassiona, finché fa venire voglia di conoscere il seguito e di rileggere quanto già letto, per me va superbene.

    Una spiegazione esauriente, non posso che augurarti buona lettura.

    Da parte mia sono partito con aspettative probabilmente troppo legate a ciò che mi legava a quelle vecchie prime strisce  e dopo aver resistito quanto ho potuto ( anche questioni di tempo per leggere e spazio per accatastare gli albi) ho deciso che ne avevo abbastanza, perché non si tratta del Tex giovane che mi aspettavo.

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  22. <span style="color:red">11 minuti fa</span>, Tracce358 dice:

    Mi dai l'abbrivio per esprimere una mia posizione su quanto ho trovato su Tex dopo dodici anni di assenza, cosa veramente mi interessa e cosa secondo me non solo è superfluo, ma se non ci fosse sarebbe anche MOLTO meglio.

     

    Credo si sia capito se qualcuno mi ha già letto... la serie Tex Willer per me "spacca"; potrebbe durare ancora qualche anno (anche per motivi di narrazione... oltre un certo punto non si può andare!...) e se si puntasse al massimo per farle tenere i livelli mediamente alti che ha avuto finora, questa al momento sarebbe veramente l'unica carta vincente da giocare. Parlo di Tex perché altre cose della Bonelli non le seguo. E poi, ovviamente, la serie regolare, che essendo quella storica MERITA che vi si concentrino le migliori energie. Ma, per avere le migliori energie, occorre anche, talvolta, non disperderle...

     

    E a questo proposito... TROPPE RISTAMPE TROPPE RIEDIZIONI e compagnia cantante; confesso che a volte mi sento infastidito dal fatto che sembrano essere per la casa editrice la cosa più importante; col colmo che poi quando potrebbe uscire qualcosa _ forse, ma è tutto da verificare che si tratti di quello che spero e non di un altro riciclone _ di veramente interessante come "Il mio West" di Maurizio Colombo, ecco che di questa uscita improvvisamente non si sa più nulla e a provare a chiedere più che un laconico "appena avremo la scheda la pubblicheremo" non si riesce a sapere... sembra che stia diventando il mistero del Santo Graal ...

     

    Giusto perché il mio rinnovato entusiasmo nel seguire Tex dopo 12 anni di pausa, dovuto all'80% alla serie Tex Willer, possa essere, nel suo piccolo, una testimonianza di come qualcuno che è già stato lettore accanito ai tempi andati, percepisce la situazione attuale, cosa vorrebbe continuasse, come e di più, e cosa invece se ne farebbe volentieri a meno.

     

    In questo, dopo che quest'estate avevo acquistato almeno una ristampa di tutti i generi che uscivano che ancora non avevo capito bene il giro _ e non me ne pento perché almeno ho un "esemplare" di tutto _ ho smesso di prenderle e ora acquisto solo il numero mensile regolare e il Tex Willer più gli speciali. Il Tutto Tex ancora per poco poi probabilmente mi fermerò (fra l'altro è l'unica ristampa che secondo me è giusto che ci sia, come è sempre avvenuto ad esempio all'epoca del Tex Tre stelle di cui questa mi sembra la versione aggiornata).

     

    Quindi la mia "ricetta", sicuramente incompleta come non mai, però magari si va a ricomporre con idee altrui è la seguente:

     

    - puntate tutto su Tex Willer fino alla sua naturale conclusione, speciali compresi (magari rendendo più esaustiva la ventilata escursione non cronologica da un capo all'altro della continuity).

     

    - Mantenere la serie regolare su un livello medio-alto, senza troppi sbalzi qualititativi e possibilmente cercando di intercettare il gradimento dove si esprime e cercare di sviluppare nuovi spunti da lì.

     

    - Fare solo una ristampa regolare (anche su Tex Willer? fra un pò potrebbe rendersi necessario) e LASCIARE PERDERE TUTTO IL RESTO. Qui forse ci vorrebbe davvero un cambio di paradigma e non conosco abbastanza le dinamiche editoriali per poterci mettere becco, dico solo quello che si percepisce da fuori, anche in merito al ricordo di come era una volta. Adesso sicuramente i prodotti si presentano meglio, con rubriche etc. e questo va bene. La proliferazioni di riedizioni invece ................................................................. ehm!

     

    - Non seguo, premetto, ma mi sembra che ci sia tutto un settore editoriale che punta su prodotti di tipo audiovisivo. Il rischio forte è che sia tutta paccottiglia adatta magari per altri personaggi _ che per quel che mi riguarda non valgono un centesimo bucato rispetto a Tex _ 

     

    Su Tex avrebbe senso solo un mega film condotto da un regista del livello di un Ron Howard _ se penso che siamo fermi a quella boiata pazzesca con un irriconoscibile Giuliano Gemma mi si stringe il cuore _ oppure una serie tv della forza come minimo della prima (la seconda già era più scadente) della Conquista del West, ma con Tex si potrebbe fare molto ma molto di più. La domanda è: chi avrebbe mai la forza di proporre e mettere in cantiere un progetto del genere? Eppure dove lo trovi un altro personaggio e un'altra saga western della forza di Tex? 

     

    Va bè penso che questo non succederà mai...

     

     

    Se posso permettermi di chiederti una cosa, visto che a te la serie Tex Willer sembra piacerti molto. Avendo ripreso in mano Tex da poco a te manca l'oppressione della valanga di avventure da leggere senza tregua (come successo a me), anzi la tua situazione è l'esatto opposto e non vedi l'ora di rimetterti in pari.

    La domanda è questa: che effetto ti fa il fatto che il giovane Tex Willer abbia vissuto avventure importanti tra quella che noi sapevamo essere la sua prima storia di rilievo (Il totem misterioso) e la seconda (La Mano Rossa), che lo scrittore originale ci diede a bere come la successiva? E non si parla di avventure da poco, eppure sono saltate fuori dopo settant'anni!  Io da questa serie "prequel" mi sono abbastanza sentito perculato, dopo una vita intera passata a leggere Tex. In questo "passato perduto" non ci viene poi spiegato molto (continuo a pensare che oltre al Gunny, anch'esso conosciuto in retrospettiva ci devono essere stati altri "maestri" a formare il giovane fuorilegge suo malgrado). Per conto mio c'erano tante altre avventure da narrare "tra una storia e l'altra" invece di piantare la serie saldamente ancorata ai primissimi albi giganti.

    Non ho mai pensato un solo minuto che nei dieci anni saltati da G.L.Bonelli Aquila della Notte se ne sia rimasto quieto alla riserva ad occuparsi dei pannolini di Piccolo Falco o all'amministrazione/rapporti con il governo per le forniture di cibo e generi di conforto.

     

  23. 48 minuti fa, joe7 dice:

    Scusa, ma il titolo di questo thread è "Come rilanciare Tex".

     

    Invece di dire come rilanciare Tex, dici solo che, finchè il fumetto regge, va bene, poi chiudiamo in bellezza.

     

    E questo lo chiami "rilanciare"? :huh: 

    Non lo so come rilanciarlo. Ogni proposta che mi viene in mente otterrebbe o una tiepida risposta o una ondata di indignazione. Come detto oggi se le storie sono belle (e non sempre lo sono), non attireranno nuovi lettori, al massimo farebbero restare quelli vecchi. Una ricetta vincente non c'è, altrimenti la vedremmo in opera da anni.

    La colpa dell'emorragia di lettori può essere per le troppe uscite, non certo per i disegni, che non sono come ai tempi d'oro, ma a parte pochissime eccezioni (forse Dragonero ha il parco disegnatori più in gamba), le altre serie sono almeno due gradini sotto.

    Da parte mia vedo che le storie lunghe non sono sempre memorabili, quelle corte invece non sono né nelle corde degli attuali scrittori e nemmeno nei gusti del lettore medio.

    Il colore non serve, anzi spesso allontana l'acquirente (perché "copre" i disegni).

    Non mi arrendo solo io, c'è anche l'ordine dall'alto "Continuiamo così, finché dura"....

  24. Quelle poche volte che parlo con persone che non sono più lettori di fumetti (gli altri sentenziano che non è "normale" per un adulto comprare cose da ragazzini e se non mi vergogno della cosa almeno che non ne parli in giro), si meravigliano che "esca ancora Tex!". Sarebbe come dire che al cinema escano ancora film con Stanlio e Ollio, con altri attori che interpretano gli attori originali. Cosa che è anche successa, ma per uno di quelli che adesso chiamano "biopics".

    Tex ha fatto il suo tempo... da tempo e se la casa editrice si ostina a puntare tutte le carte su di lui è perché gli altri personaggi non sono alla sua altezza, e andrebbero pensionati pure loro!

    Quindi finché la cosa regge, tanto meglio. Poi è il caso di chiudere in bellezza e non pensarci più. Ottant'anni di uscite ininterrotte non è una cosa da tutti.

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