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Dix Leroy

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Messaggi pubblicato da Dix Leroy

  1. <span style="color:red">17 minuti fa</span>, Mister P dice:

    I discorsi di Frank_one e Dix Leroy sono assurdi a dir poco.

    Io parlavo di librerie e fumetterie, FrankOne di edicola.

    Probabilmente voi vivete in città più civilizzate. Se il gestore di un edicola guarda divertito gli acquisti dei clienti probabilmente è perché magari è il solo esistente in giro e i suoi proventi provengono da altre pubblicazioni.

    Se la mia fumetteria ha una clientela di adolescenti e studenti che bigiano la scuola è perfettamente comprensibile che vedano in un attempato signore che compra "Storia del West" un perfetto estraneo. Le librerie della mia città (in quartiere non ce ne sono) sono legate a una unica famiglia che piano piano se le è acquisite tutte. I fumetti li vendono poco e male, mentre danno ampio risalto ad altre cose che probabilmente vendono e costano di più. Considerate le esperienze di tutti, che magari sono più "normali" rispetto a realtà diverse ma magari da metropoli o luoghi di maggior cultura/turismo/tradizione ecc...

  2. <span style="color:red">1 minuto fa</span>, Diablero dice:

     

    (che un edicolante che ride di chi compra Tex per me è ben strano, roba da manicomio... ma avete idea di cosa vende normalmente un edicolante? Fra riviste per massaie, giocattoli, tabloid scandalistici, e se non ha iniziato l'altro ieri vendeva riviste con VHS porno, riviste per scambisti, pornazzi di ogni tipo e genere, Le Ore insieme a Famiglia Cristiana...)

    Okay, sarò più chiaro: i fumetti sono stati prodotti per bambini o ragazzetti. Purtroppo o per fortuna quei bambini/ragazzetti sono cresciuti ma non hanno cambiato passione. Chi è passato dalla normale trafila "Corrierino/Topolino/Tex/Playboy/GazzettadelloSport/TSToday" ha qualcosa che non va!

  3. <span style="color:red">1 minuto fa</span>, Diablero dice:

    Certo, poi magari scontano il fatto di non conoscerli e ti mettono Maus o Persepolis vicino a Topolino...  :rolleyes:

    Non cambia di molto il discorso. Loro sanno che li vendono, ma compatiscono comunque chi li compra. In fumetteria le cose non sono diversissime: sono fumetti, ma da vecchi e allora sono anche i clienti (giovani appassionati di manga e giochi di ruolo) a chiedersi cosa ci fate li!

  4. A questo punto si. La storia, incompleta e ovviamente senza lettering, come da noi (SAPPIAMOTUTTONOI) ipotizzato è stata completata nel 2024 grazie alla sceneggiatura completa (Boselli avrebbe saputo farlo anche senza). Allora esce in libreria, perché è fuori continuity per una svista dell'epoca. Roba da matti...

    Certo, abbiamo fatto anche altre decine di ipotesi, ma fuorviati dalle false piste lasciate da chi non approvava la nostra disapprovazione.

    Come a inizio discussione mi convinco che poteva benissimo essere messa nell'albo mensile tra una storia e l'altra e avrebbe venduto migliaia di copie in più, con miglior introito anche per il signor Tarquinio, aggiungo!

    Essendo il seguito ufficiale di "Pueblo Bonito" per me ha più ragione di stare sulla regolare che mai.

    16 minuti fa, frank_one dice:

    Senza voler risultare antipatico, ma è così difficile entrare in una libreria?

    Se entri in libreria a comprare I FUMETTI ti guardano male. Cioè... li vendiamo, ma almeno compra qualcos'altro di impegnato!

  5. <span style="color:red">27 minuti fa</span>, marco6691 dice:

    se un amico ci chiedesse una storia finita tra quelle che abbiamo in collezione per cominciare a leggere Tex?

    Un neofita deve capire se gli piace Tex con "Vendetta Indiana". Se non gli piacerà quella storia non è il suo genere, se gli piace potrà trovare di meglio (raramente), di simile o di peggio. Se 120 pagine per una sola storia (ma che storia!) in bianco e nero gli sembreranno troppe, allora è meglio che si dedichi ad altro.

    • +1 3
  6. <span style="color:red">30 minuti fa</span>, Exit dice:

    Si vede che non erano rudi uomini...

    Succede e succedeva anche nel mondo del lavoro, della scuola, nel cortile sottocasa.

    Il problema di questi casi limite (che esistono nessuno lo nega) è che il bullo riesce sempre a individuare la sua preda e nessuno si accorge e si prende la briga di dargli la lezione della vita. Certi "nonni" che giravano per le caserme andavano invece portati in un'isola deserta o meglio in un deserto (senza pistola e senza borraccia).

    Le vittime invece andavano individuati molto prima (tipo alla visita militare) e impegnati anche loro in corsi di autostima e autodifesa.

    Ma si sa, gli uomini devono fare esperienza sulla propria pelle.

    • Mi piace (+1) 1
  7. Per lavoro ho avuto occasione di avere per le mani tre volumi della Marvel Italia (uno del Punitore, uno di Spiderman e uno di MoonNight).

    Delle cose davvero impressionanti (nel senso proprio brutto del termine): pesano quanto una suocera e dentro c'è da leggere per un anno.

    E costano anche come una suocera: illuminatemi voi perché io non ne capisco il senso, non capisco a chi sono dedicati, non capisco come venga voglia di comprarne uno e mettersi a leggere tutta quella roba, considerando che raccolgono i famosi albetti da 32 pagine!

    Sono fatti anche bene, quindi poi è un peccato buttarli nel cassonetto, per me questa deriva fa soltanto male al fumetto, che dovrebbe essere una cosa popolare, semplice da gestire, collezionare e scambiare...

     

  8.  

    <span style="color:red">40 minuti fa</span>, Diablero dice:

    Con questo non dico di fare scandalo con Tex che diventa gay, a parte che quello ormai sarebbe "seguire la TV", con trovate simili vendi il doppio un mese e la metà tutti i mesi successivi. Ma cercare (come già un po' fa e per quest per me comunque regge) di fare un tipo di "estern classico" che non fa più nessun altro funziona.

    Certo, Tex non deve dare "scandalo" nei i suoi contenuti, ma soltanto essere definito non adatto ai giovani o alla loro formazione, perché poi il fenomeno si sgonfierebbe da solo. I giovani non sono scemi come a volte siamo portati a pensare, soltanto non vogliono fare le stesse cose dei "grandi".

  9. E' un discorso molto complicato e a dir la verità non può esserci un'unica ricetta.

    Insegnanti illuminati degli anni settanta ci volevano far piacere la musica classica: ci radunavano in una stanza (guai a chi parlava) seduti per terra con un giradischi (guai a chi lo toccava) e ci "deliziavano" con Bach, Vivaldi e Mozart.

    Alle medie eravamo costretti a comprare un quotidiano (occorreva mettersi d'accordo perché non erano tollerati doppioni) per leggere le notizie e commentare i fatti del giorno, di cui a noi interessava solo la pagina dello sport, che ovviamente ci toglievano.

    Al giovedì c'era la lettura di un classico della narrativa (dal Manzoni al Fogazzaro, al diario di Anna Frank al Sergente della Neve)

    E a distanza di mezzo secolo dimentico quanto era irritante la cosa e penso a quelli che non hanno avuto neanche questa possibilità.

    DI sicuro era più divertente il "sottobanco" con gli albi Corno o le audiocassette copiate di AC/DC, Kiss, ma anche Pink Floyd e Dire Straits.

    Il fatto è che il fumetto è passato da letteratura d'evasione a basso costo e larga diffusione a qualcos'altro, che i giovani vedono come le riviste di cinema d'autore o le collezioni filateliche o di arte moderna.

     

    Secondo la mia esperienza per invitare a leggere Tex occorrerebbe vietarlo per decreto legge. Si creerebbe interesse e gusto del "proibito" e andrebbe a ruba.

     

    "Chi mi tocca la collezione gli sparo seduta stante!" e vedrai che il ragazzetto appena il padre esce di casa...

  10. <span style="color:red">6 minuti fa</span>, marco6691 dice:

    Purtroppo mi sa che le retribuzioni siano più alte che in Italia, peccato dopo tanti anni alla Bonelli.

    E qualche pagina in meno da consegnare...

  11. 42 minuti fa, marco6691 dice:

    Ieri sono passato in fumetteria vicino casa, i 5 avventori attempati, come me, cercavano Tex e Bonelli, qualcuno Paperi, l'unico giovane che è entrato nell'oretta che mi sono fermato ha chiesto e comprato dei manga, ora dire che i disegni dei manga che ho sfogliato ieri siano belli mi sembra veramente esagerato, al massimo si possono definire particolari, inoltre copertina a parte sono in bianco e nero, quindi il problema potrebbe essere il genere e la qualità della storia. Certo è che i ragazzi leggono meno i fumetti e i libri, credo che Bonelli dovrebbe spingere di più sul digitale.

     

    Evidentemente i fumetti giapponesi sanno rivolgersi ai giovani. Nei manga io non trovo nulla che mi incuriosisca, mentre un giovane che sfoglia un fumetto Bonelli non trova storie che lo appassionino. Le vecchie generazioni volevano qualcosa che li facesse sognare terre sconosciute e avventure memorabili, immagino che oggi si preferiscano personaggi di fantasia che però vivano nel nostro presente con i problemi quotidiani (o una loro allegoria nel caso di fantasy e fantascienza). Un fatto oggettivo è che (almeno il lettore italiano) mal sopporti personaggi italiani che vivano in Italia (in qualsiasi epoca). Per qualche strana alchimia tutti i media si sono o si stanno spostando in ambiente digitale (io stesso anche per guardare la tv generalista preferisco affidarmi allo streaming), tranne i fumetti.

  12. 14 ore fa, ilpadronedelvapore dice:

     

    Comunque secondo me la storia sarà pubblicata anche in uno dei prossimi Avventura Magazine. Pubblicano altre cose vintage tipo I tre Bill, figurati se rinunciano a un Tex.

    E' auspicabile. E se una collana "non tira" quale miglior espediente per aumentare le vendite?

    Ricordo una certa "Nueces Valley" che andò a impreziosire una collana in declino chiamata "Maxi Tex" (poi giustamente ripubblicata in un volume di pregio) oppure la storiella ritrovata con protagonista Kit Carson, che fu uno dei motivi che mi fiondarono in edicola a prendere il Tex Magazine, dopo anni di sonnacchiosi almanacchi. Chi di voi sarebbe stato felice di leggere il Texone di Villa soltanto sul mega cartonato con la copertina rossa? Non parlo delle varie "Limited", ma del librone standard che, con il peso e il formato che ha valeva molto più della quarantina scarsa di euro con cui veniva venduto.

    La Bonelli passa dalle tattiche accontenta tutti all'esatto contrario, dalla limitata subito e l'economico dopo alle edizioni limitate continuamente ristampate. Ora provano con "questo oppure niente"!

    Bah.

  13. 25 minuti fa, Carlo Monni dice:

     

    Avevo 11 anni ancora da compiere quando ho letto "El Morisco"  e non avevo mai visto prima  il personaggio che dà il titolo alla storia , avrei letto "Il tesoro del tempio" solo l'anno dopo ma non ho avuto difficoltà a seguire la storia. Idem per "New Orleans" letto prima di  "Sabbie mobili "

    Io ne avevo 9 quando ho letto la seconda storia di Mefisto. Non avevo i primi albi (a dire il vero avevo l'uno e il cinque). Per la narrazione era solo necessario sapere che Mefisto odiava Tex e voleva fargliela pagare. Io avrei dato un braccio per leggere perché ce l'aveva così tanto e non sono stato bene finché ho recuperato quei dannatissimi primi volumi. Ammetto che dopo aver letto l'esordio di Steve Dickard mi aspettavo qualcosa di diverso, ma era un desiderio che andava appagato.

    Di altri ritorni magari ricordavo qualcosa, ma quando appariva (e appare) la didascalia "vedi Tex n. ...." devo mollare tutto e andare a fare un ripasso. Quando quell'albo non ce l'avevo la storia nuova la lasciavo da parte e cominciava la caccia al volume perduto.

    20 minuti fa, Doudou dice:

    Anche la ristampa delle storie di Rick Master vide, alla fine, le tavole in anteprima della nuova storia, che però uscirà sul Maxi Tex. Va bene che non ne sarà il seguito, ma ciò non toglie che potrebbe trovare posto, se non sulla regolare, sul Tex Magazine.

    Sono albi da edicola. Un domani (purtroppo ottimista) il ragazzo che vorrà leggere tutte le storie di Tex si troverà un buco. Questo cartonato in uscita a novembre non lo recupererà. In tempi non sospetti mi lamentai che a seguito/corollario del Maxi con i Tre Bill non uscisse nulla su di loro (sulla collana I grandi Personaggi Bonelli, proponevo). Mi si rispose che non era possibile. A distanza di qualche anno la ristampa venne fatta e bene. Con Rick Master hanno fatto il contrario: prima la riproposta e poi l'incontro con Tex. Ma queste cose andrebbero fatte in contemporanea, Peste!

    Fecero le cose perfette (e molti si lamentarono ugualmente) con "Tex Incontra Zagor": speciale da edicola, due bei volumetti con le storie pregresse e infine un bel cartonato da libreria. Presi quello che mi interessava e fui uno di quelli che ringraziarono senza una riga di maldicenze e imprecazioni per la discussa didascalia.

    Il Texone uscì per i quarant'anni di Tex non per i cinquanta, ancora una volta devo scusarmi.

    Giusto per la cronaca stasera ho avuto da parlare con l'anziano genitore.

    Si tratta di uno che nel 1948 non ha comprato le prime strisce di Tex, ma ha letto avidamente quelle fine anni cinquanta, per poi passare con passione alla Tre Stelle, che ha collezionato fin quando sono arrivato io e gli ho rubato il tempo che dedicava ai fumetti.

    Gli ho spiegato di questo inedito ritrovato e come lo vogliono far uscire. E' stato zitto una decina di secondi e poi ha fatto un vistoso diniego con la testa: "TEX (non Bonelli, badate bene), non lo avrebbe fatto!".

    Non sono mai stato più d'accordo con lui che stasera.

  14. 8 minuti fa, Letizia dice:

    Hai (quasi) ragione.

    Tex aveva 160 pagine nel 1962, ma nel 1968 ne aveva solo 128 (numerate da 5 a 132).

    Imperdonabile errore da parte mia. Chiedo scusa per la clamorosa gaffe alla signora e a tutto il popolo texiano. A una certa età è sempre meglio non fidarsi della memoria e andare a controllare e mi è già stato consigliato più volte.

    14 minuti fa, Carlo Monni dice:

    Ammesso che sia un seguito riconoscibile come tale. Se Boselli si è limitato a prendere un personaggio o qualcos'altro di quella storia senza legarlo direttamente ad essa , non ci sarà bisogno di averla letta.

    Ha senso questo? Davvero? Mi sembra davvero di essermi svegliato da una ibernazione.

    Cosa serve scrivere un seguito che però non serve aver letto l'antefatto? Io non capisco!

    Ci saranno le tavole in anteprima sul cartonato!

    Sarà un seguito, è necessario aver letto la prima storia!

  15. Faccio un esempio del mio pensiero (che a moltissimi sembra assurdo), in modo che almeno qualcuno comprenda il mio punto di vista e non ci sia il solito assedio a Forte Alamo.

    Vi ricordate il cinquantesimo anniversario di Tex? Quanto ci siamo svenati e quanto abbiamo dovuto girare per librerie o fumetterie prenotando questo o quello per avere tutto?

    Uscì tutto in edicola, a un prezzo normale (tranne il primo Texone che per forza di cose costava un pochino di più) e tutti sono stati contenti.

    Quando è uscito l'albo con allegato il romanzo di Bonelli "Massacro a Goldeena" quanto ci siamo arrabbiati perché era la versione "censurata", ma quanto siamo stati contenti che il volume fosse ben fatto, a colori, con splendide illustrazioni e di un formato identico all'albo a cui era gratuitamente allegato? Poi alla fiera ho trovato l'anastatica dell'edizione originale, e ho comprato anche quello. Se il rivenditore mi avesse chiesto il doppio di quello che l'ho pagato gliel'avrei dati più che volentieri.

    Perfino la biografia di Tex è uscita cartonata e in seguito in brossura.

    Indovinate? Ho le due versioni e ho comprato su iTunes Store anche l'ePub.

  16. 8 minuti fa, Letizia dice:

    Non mi pare che la sceneggiatura sia stata realizzata a strisce, anche se non lo si può escludere.

    Il fatto che la storia non sia di 110 pagine non significa nulla (tra l'altro in quell'anno gli albi avevano 160 pagine) perché non sarebbe la prima volta che GLB realizza delle storie di lunghezza variabile e inferiori alle 100 pagine.

    È probabile che il Bos abbia pensato a un sequel solo perché gli è venuto in mente un seguito che valesse la pena di essere pubblicato.

    Staremo a vedere.

     

    A quell'epoca Tex Gigante era già a 112 pagine, apparterrebbe alla sequenza appena precedente a SuperTex. Se è stata realizzata nel 1967 si può presumere che sarebbe stata pubblicata nel 1968/'69.

  17. <span style="color:red">1 minuto fa</span>, Diablero dice:

    Dissento nella maniera più totale. Quella che proponi è "l'editoria alla Maria Antonietta" (o alla "parodia di briatore fatta da Crozza", cioè:

     

    1) Edizione scrausa senza sceneggiatura "per i povery"

    2) Edizione completa rimpinzata di boiate per bimbomi##ia sparata a prezzi da speculazione, al grido di "vuoi la qualità? Allora paghi anche i ciappini idioti di cui non te ne frega nulla in edizione numerata e paghi un rene"

    Anche io dissento dalla tua osservazione: posso limare la mia osservazione sull'edizione da bimbiminchia, che di sicuro sarà balenata brevemente in vista di Lucca.

    L'edizione da libreria ha un prezzo onesto, ma a me non serve un cartonato enorme, non è la veste per cui questa storia è stata realizzata. Capisco che gli si voglia dare importanza, ma è l'impossibilità di scegliere che non accetto. Per tutte le altre storie speciali ci sono state varie edizioni e io ho deciso quale andava bene per me. L'inclusione dell'anteprima della storia sequel è un qualcosa di mai visto e che a parer mio davvero non si può vedere. Come sarà pubblicato questo seguito? In un altro cartonato esclusivo da libreria?

    • +1 1
  18. <span style="color:red">3 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

    La sceneggiatura è completa, la storia è completa e Boselli ne ha scritto il seguito Il seguito non è  il completamento di una vecchia storia, è una nuova.

    Da quel poco che è emerso questi sembrano essere i fatti. La storia è completa, mancava soltanto del lettering (che dalle anteprime è vistosamente moderno).

     

  19. Questa iniziativa per me perde colpi a ogni nuova rivelazione, altro che...

    Bonelli e Tarquinio pensarono questa avventura per la pubblicazione in edicola, se non a striscia almeno nel consueto formato. Non si vuole inserirla nella collana regolare (la sua unica destinazione)? Perfetto, si doveva metterla nel Tex Magazine. Oppure fare un albo senza numerazione e copertinarlo come la collezione book di Dylan Dog. La sceneggiatura originale soltanto per i puristi che vogliono l'edizione deluxe numerata con allegato anche un pezzo della macchina da scrivere di Bonelli.

    La copertina è brutta, il titolo non è fatto "alla Corteggi", e qui mi fermo, per ora.

    • +1 1
  20. Se avessimo potuto vedere Lilith in più albi (cosa che probabilmente accadrà) avremo capito con quanta frequenza alternasse chiamare il marito Aquila della Notte oppure Tex. La sua istruzione e educazione la rendeva particolare, anche se per me "stona" che chiami Kit il proprio figlio.

    Piccolo Falco possiede anche un nome bianco, mentre il padre ha ottenuto per merito un nome indiano.

    Ho sempre pensato che Tiger sia stato costretto a chiamare il suo fratello di sangue Tex, più che altro per esigenze editoriali (non creare confusione nel lettore occasionale). Il Tiger degli esordi era un Navajo tutto d'un pezzo, addolcito nei modi e nel carattere a "metà carriera" e oggi probabilmente reso nuovamente "selvatico". Certi dialoghi moderni non hanno più il sapore scherzoso e in lui vedo spesso una malcelata violenza istintiva, tenuta a freno con molta difficoltà.

    • +1 1
  21. Il 9/10/2023 at 01:10, frank_one dice:

    Eppure non riesco a giustificarne un mio acquisto. Troppi numeri rispetto alla controparte in bianco e nero della serie gigante, il costo mensile dato dall'uscita quattordicinale (€3,90x2 sono pur sempre €7,80) e il fatto che mi viene il dubbio che certe storie forse farei meglio a leggerle nella versione originale senza colori.

    Così mi son fatto l'idea che ne recupererò solo i primi numeri. Magari i primi 100, o forse proprio 137, quando spariscono i numeri delle strisce. O forse molto prima, non so. C'è secondo voi un punto ideale della storia editoriale di Tex in cui si può compiere una cesura tra quelle che possiamo considerare come (per disegni o per sceneggiature) "prime storie ancora acerbe" (e che quindi potrei tranquillamente leggere a colori) e l'inizio del ciclo di "storie più serie" (che andrei a recuperare nel formato in bianco e nero tramite vecchi numeri di Nuova Ristampa o Tutto Tex)?

    Scrivo due/tre pensieri: non sono consigli perché ognuno ha la sua opinione in proposito (ci sono gusti diversi e diverse disponibilità economiche e di tempo).

    Dando per scontato che le storie di Tex nascono in bianco e nero, se ti vanno bene a colori sei sicuro che non convenga recuperare i volumi della collezione storica di Repubblica?

    Il formato è più grande, i colori sono i medesimi e ogni tomo conta 300 e passa pagine, con interessanti articoli a corredo.

    Magari adesso non si troveranno più ma io ai mercatini ne vedevo a quintali e costavano quasi niente.

    Sorrido al termine "prime storie acerbe" perché secondo me quello è il vero Tex (quello che rileggo con più piacere), ma aggiungo che quelle contenute nel Classic (così come nella Tre Stelle e nel Tutto e nella Nuova Ristampa) sono rimaneggiamenti dei testi e nei disegni. La versione non restaurata e non censurata la trovi nell'anastatica a strisce, che è anche il formato editoriale con cui vennero pensate.

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  22. Un consiglio da "fratello maggiore": Gerry, ti stai ficcando in un ginepraio in cui uscirai con le ossa rotte. Anche io, che non sono certo enciclopedico e non conosco a memoria ogni gesta di Tex potrei sotterrare le tue affermazioni sulla storia del personaggio. Lo conosci in maniera troppo grossolana e ti ricordi molto male le storie. Se vuoi vendere gli albi ti fai una pessima pubblicità, se ti metti contro chi ti ha già dimostrato di saperne molto di più (LO SCRITTORE PRINCIPALE!!!)... dai, non ne vale proprio la pena.

    Padronissimo che non ti piaccia il personaggio, ci mancherebbe altro, ma piuttosto dicci che ti sta antipatico a pelle. Poi se in questo modo ti diverti sono affari tuoi, ma non ci fai una gran figura.

    Per dirne una Tex non è ranger perché "gli tocca". Ha buttato la sua "patacca" sulla scrivania del comando un sacco di volte. E alla fine lo convincono sempre a rimetterla nel taschino. Ai Rangers Tex SERVE. Eccome!

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