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TWF - Tex Willer Forum

Dix Leroy

Ranchero
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Messaggi pubblicato da Dix Leroy

  1. Ci sono state molte "ultime storie" e non solo sulle testate Bonelli.

    Per me quando dovesse succedere, l'ultima avventura di Tex sarà

    uguale alle precedenti. Il ranger sconfigge l'avversario di turno e

    a bordo della vignetta la scritta "Fine dell'episodio".

    Di diverso ci sarà soltanto un riferimento nell'articolo a pag. 4.

    Tipo l'ultimo glorioso Tre Stelle, uscito l'anno scorso.

    Niente addii, niente smancerie.

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  2. Mi chiamo fuori.

    Se voglio un giallo mi compro un giallo. E una volta scoperto chi era il colpevole...

    chi si mette a rileggerlo?

    A me piace Tex perché lui vincerà e i cattivi no. E' il modo in cui vince che "avvince".

    Poi ogni tanto, per variare, come per esempio le storie misteriose, va bene anche un giallo.

  3. un paio di linee cinetiche sopra al braccio dell'avversario non sarebbero guastate.

    E il cinese sembra guardare il suo pugno e non Tex.

    Sembra proprio una foto dove i due si sono "messi in posa" perché in un frame

    di una scena del genere qualcosa sarebbe venuto mosso.

    Ah… ora ci arrivo! Dentro ci sono i disegno di Cossu. Bravo è bravo,

    ma ha quel difetto: che sembrano tutti fermi.

     

  4. Fu proprio per quello che in molte storie del suo passato, Tex venne raffigurato come al solito, solo con abiti leggermente diversi.

    Ma se facendo così l'eroe è riconoscibile, si tratta di una forzatura che  a molti (me compreso) non ha mai entusiasmato.

    Tex è quello in copertina al centro: ci si prepara psicologicamente… e si comincia a leggere la storia!

    (niente di diverso da quando si inizia un albo realizzato da un nuovo disegnatore).

  5. Davvero… davvero non capisco.

    Sul cartonato precedente non c'era scritto "continua nel prossimo numero"!

    E nella vostra vita da texiani davvero non vi è mai successo di avere un albo con la fine di una avventura

    ma non possedevate il precedente?

    Accetto il fatto di non leggere la storia finché non si colmerà il buco, ma non comprare proprio...

    Ho letto la prima storia di Mefisto praticamente quando c'era Yama a rompere le scatole a Tex,

    (ci sono riuscito quando ho finalmente trovato un numero 4!)

  6. Lasciate perdere, queste cose non hanno alcun senso.

    A parte le copertine, prese chissà dove, dentro ci troverete le storie che si trovano sugli originali.

    Se vi va bene si potrebbero trovare testi non censurati (se fotografati da copie che non lo erano).

    Recentemente ho anche visto in vendita tavole originali con particolari diversi dalla versione stampata.

    E' solo perché i disegni non erano buoni e quindi vennero corretti in redazione (quindi sistemati).

    E non aumenteranno di un solo euro il valore della vostra collezione.

  7. Allora per me serve tanta sfrontatezza, alta considerazione di sé, e Qlo.

    Di solito più sai e più sai di non sapere.

    Un patriarca (seppur del fumetto) non ha modelli a cui ispirarsi,

    traccia la strada e se ne frega dei commenti altrui.

    Bonelli era fatto così e ha fatto quello che ha fatto,

    ma prima anche lui aveva pubblicato romanzi che non vendettero niente.

    Un po' per rispetto, un po' per questo e un po' per quello

    è difficile seguire le sue orme senza peccare di presunzione.

    E una squadra obbligata a vincere entra in campo col piede sbagliato.

  8. La nazionale italiana con quella rosa e con tutti i problemi del calcio italiano non poteva

    fare di più. Al di là della delusione se c'è stato l'impegno non si poteva pretendere di più.

    Tutti vogliono vincere, scrivere capolavori, realizzare il disco perfetto. Quasi sempre

    qualcuno troverà qualcosa da obiettare. Anche in un semplice commento in un forum!

    Tranne in "The Producers" non ho mai sentito nessuno voler produrre di propria volontà

    un prodotto brutto.

     

  9. Come scritto da Boselli in "TuttoWest" i personaggi di G.L. Bonelli sono tutti dei "fratelli".

    Agiscono più o meno nello stesso periodo, si comportano praticamente tutti alla stessa maniera

    (forse solo  i tre fratelli Bill, agendo in trio hanno qualche caratteristica per diversificarli),

    ma in certe storie di Hondo, il Cavaliere Nero, Yuma Kid, El Kid, Rio Kid (e addirittura Judok)

    potrebbe benissimo esserci Tex e non non cambierebbe nulla.

    Eppure solo uno ha avuto successo, e il motivo forse è sfuggito anche al suo ideatore.

  10. Per Batman, il Joker torna a dispensare follia, sparatorie e rapine almeno un paio di volte l'anno.

    Luthor è perennemente una palla al piede per Kal-El. Se non c'è significa solo che trama nell'ombra.

    Pietro Gambadilegno potrebbe apparire in due storie di Topolino nello stesso albo.

    Mefisto appare nella saga di Tex in media una volta ogni quindici anni, a voler esser ottimisti.

    Tex non ha un nemico principale.

  11. Auguri per le feste, prima di tutto.

    Poi la premessa:

    Il Tex degli esordi era un vulcano (anche se non era l'unico personaggio di Bonelli

    con queste caratteristiche) e ha fatto storia.

    A me piace tantissimo, ma è solo una fase della sua vita editoriale

    che finisce molto in fretta. Il Tex che appare più o meno dal numero 100

    in cui si esauriscono le ristampe delle strisce è completamente diverso

    non solo da quello degli esordi, ma anche da quello appena precedente.

    Con le storie lunghe inizia una parabola che finisce nei primi anni ottanta,

    quando l'anziano sceneggiatore e i poco più giovani illustratori iniziano

    a mostrare la corda. Nizzi salva la baracca e traghetta prima con stile

    e poi solo col mestiere alla gestione Boselli.

    Quasi settant'anni di onorata carriera con storie che quando sono pessime

    sono una spanna sopra a tanta produzione Bonelli e della concorrenza.

    Si critica per passione e per esprimere il proprio parere, ma tanto di cappello

    a tutti. Provate a guardare con attenzione un qualsiasi film di successo e ci troverete buchi

    di sceneggiatura, errori madornali di tutti i generi. Ma in questo caso c'è una folla di persone

    coinvolte nel progetto (e non uno sceneggiatore e un disegnatore).

    Avevo già fatto gli Auguri?

  12. Non ne posso essere certo, ma sembra tanto una tavola realizzata appositamente,

    qualche fortunato riesce a farsele fare su commissione, alcune altre vengono stampate

    e distribuite negli stand Bonelli durante le manifestazioni. Poi in genere finiscono sui

    portfolio. Pensa che sollevazione popolare se degli affaracci del genere apparissero

    sul serio sul mensile (Tex non è mica il Signore degli Anelli!).

  13. Essendo uno dei pochi volumi che nel corso di questo 2017 sono stati dedicati specificatamente

    a Galep, più che a Tex, L'avventura Magazine 100 anni Galep DEVE apparire in ogni libreria di

    un vero appassionato. Il servizio arretrati della SBE credo lo spedisca come arretrato senza problemi.

    Aggiungo agli altri commenti letti che Kit Willer in origine doveva "nascere" sulla Collana del

    Tex per farsi conoscere, ma nelle intenzioni doveva avere una propria serie a fumetti, sulla falsariga

    dei vari "ragazzi del far west" che impazzavano nelle edicole.

    E oggi forse nessuno (tranne qualche archeologo del fumetto) si ricorderebbe più dei Willer...

  14. Puro Vangelo.

    La sig.ra Bertasi, Bonelli e Galleppini (che cominciarono alla fine degli

    anni quaranta un lungo e proficuo sodalizio artistico pur frequentandosi

    e incontrandosi relativamente poco) avevano molto a cuore il progetto

    "Occhio Cupo". Aurelio era ospite nella casa/redazione e praticamente

    nei primi tempi non poteva neppure uscirne.

    Alla luce del giorno sul tavolo da disegno nascevano le maestose

    tavole dell'avventuriero/corsaro, stampate poi in grandi e costosi albi

    bisettimanali.

    Finita la cena il tavolo da disegno diventava il teatro delle piccole

    strisce di Tex, realizzate quasi sempre senza le matite preliminari

    e con uno stile più frettoloso ma più libero, fino a notte inoltrata.

    E i piccoli lettori premiarono quelle storie, più in linea con i loro 

    gusti semplici e le tasche perennemente vuote...

     

    La prima volta che lessi questa "leggenda" era su un libro su Tex

    realizzato da Verger "E il sogno continua", ma poi è stata raccontata

    in molteplici occasioni solo con poche aggiunte, quindi la ritengo

    molto più che fondata.

  15. Il grande Alberto Giolitti faceva indossare anche a Carson un fazzoletto (che

    è un indumento indispensabile nel guardaroba di un uomo del West come

    spiegò bene lo stesso Boselli in TuttoWest). Comunque nella versione di

    Gilbert, Kit non lo indossa come una "cravatta", ma nel modo tradizionale.

  16. Sono passati troppi anni.

    Se nei primi albetti a striscia periodicamente  "uno" si aggiungeva a essere amico/pard/parente di Tex

    (e parlo anche di Gros-Jean, Montales, Brandon o il mitico Pat), oramai il cast è completo e chiuso.

    Nessuno di loro può andarsene e nessuno può essere aggiunto.

    E la seconda cosa mi dispiace, sia chiaro.

  17. Arrivo da ultimo perché (non mi vergogno a dirlo perché non mi capita di rado)

    Il nuovo Maxi l'ho letto tutto d'un fiato, ma solo ieri sera.

    Non ho potuto fare a meno di provare una sensazione strana nella scena

    dove Jim Bridger, tra la pagina 28 e la 35 deve sparare con un vero fucile dei 

    suoi tempi, con tutta la lunga e corretta procedura per caricare il colpo e affronta

    i comanches. Davvero molto diverse le cose tra la realtà storica e le sparatorie

    da film western (dove fucili e colt non si scaricano quasi mai)

    come siamo stati abituati noi...

    Poi nella canzone della rissa finale si cita Carson e lo si inquadra:

    ma insomma: il nostro vecchio cammello è quel Christopher Carson oppure no?

  18. Ecco una cosa che non vorrei vedere mai su Tex:

    fecero una serie di cartoni animati di "Dick Tracy". Il famoso poliziotto era diventato

    una sorta di caposquadra e i suoi assistenti facevano tutto il lavoro. Lui si limitava

    a sentire i loro rapporti e dare qualche consiglio con il suo orologio/trasmettitore.

    Se continuamo ad andare avanti con la cronologia di Tex lo vedremo con le tempie

    grigie che si lamenta dei primi acciacchi. Eterno quarantenne è un sogno per tutti,

    ma quante avventure puoi vivere se sono sempre ambientate nello stesso periodo?

    Almeno una volta si poteva entrare per sbaglio in una valle nascosta piena di

    dinosauri o affrontare minacce dallo spazio, discendenti dei conquistadores o

    tribù indiane mai esistite. Oggi molta gente storcerebbe il naso, perché è roba

    da Zagor!

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  19. Ribadisco WY, se le storie di Tex fossero completamente slegate l'una dall'altra, a volte lunghe

    mezzo albo, a volte di 10 pagine o 10 albi, con Tex che ne combina di tutti i colori, lega i banditi

    e per farli cantare gli mette i candelotti di dinamite tra le dita dei piedi (non semplici cerini) e

    molla un albo si e un albo no il corpo dei rangers farei i salti di gioia.

    Ma sarebbe solo il Tex che piace a me, non quello che è diventato in decenni di storia...

  20. Avesse ingerito il siero dell'immortalità e il buon G.L. Bonelli girasse ancora per i corridoi di Via

    Buonarroti vestito come un sachem indiano (e negli ultimi tempi lo sembrava davvero), oggi

    scriverebbe storie di Tex in maniera completamente diversa sia da Nizzi, da Boselli o da quelle che

    oggi tanto rimpiangiamo, chissà se ci piacerebbero oppure no.

    Gli anni cinquanta sono finiti da un pezzo e quelle storie che ci commuovono e ci ricordano

    la gioventù sono semplici, orchestrate grossolanamente, e non adatte ai nostri tempi.

    Nel frattempo la conoscenza della realtà storica è aumentata, tantissimi fumetti e film sul

    tema hanno segnato un confine e tornare indietro non avrebbe senso.

    Sono d'accordo con Wasted Years sul fatto che le vecchie storie (a noi) piacciono

    di più, ma è anche vero che tra un vecchio film col Duca e un nuovo western, probabilmente

    troppo cervellotico, senza un vero eroe e pieno di sesso e violenza gratuita,

     non c'è dubbio che entrambi sceglieremmo l'ennesima replica con John Wayne!

    Però un fumetto che esce da 70 anni e che vuole continuare a vivere deve per forza evolversi.

    E come ho già scritto non mi ricordo dove, la soluzione stà proprio nel riempire quei dieci anni

    che Bonelli aveva lasciato ancora da scrivere, ma con uno stile moderno!

  21. No, Carlo, ma grazie della dritta.

    Quel viso mi ricorda un attore di un film (western ovviamente) più recente, ma non ho più

    la memoria di un tempo. Bisognerebbe che lo trasmettessero in TV e per caso

    io sia lì a vederlo. Un evento sempre più raro ultimamente: mi ero inserito nella

    discussione "Un western al giorno", ma gli impegni e la stanchezza serale hanno

    sempre la meglio. E ora sempre di più preferisco un buon fumetto a un film

    così così...

    Thomas Haden Church in "Broken Trail".

    Me lo ha suggerito un tacchino che pascola per casa e non si fa

    mai gli affari suoi, ma per una volta ha aiutato un vecchio

    appassionato di western che però non ha più la memoria

    di un tempo (e qualcuno me lo rinfaccia sempre)...

    E' fortunato perché il Giorno del Ringraziamento è passato

    e non me lo sarei ricordato nemmeno se il film lo avessi rivisto ieri.

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