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Dix Leroy

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Messaggi pubblicato da Dix Leroy

  1. Penso che sia inevitabile che in una discussione tra fumettologi più o meno esperti scappi un po' di "nozionismo".

    Noto inoltre questa pagina si è riempita di cose interessanti avendo letto a malapena due tavole della storia!

    Fra pochi giorni potremo finalmente avere in mano l'albo e speriamo che Font abbia fatto tesoro delle critiche

    e si sia messo un po' più di impegno.

     

  2. La storia della SBE parla da sola:

    Nei primi decenni sono state prodotte serie anche notevoli, in cui nessuna pagina

    andava sprecata. Celebrati e rimpianti serial arrivano a malapena a riempire

    qualche albo "gigante" (Kociss, Mani in Alto!, I Tre Bill, Hondo, Sgt York), eppure

    le loro avventure semplici ma fulminanti restarono nell'immaginario, anche all'estero.

    Le cose cambiarono solo negli anni sessanta, con Sergio Bonelli che adorava

    le storie fiume e lo ha ampiamente dimostrato.

    Gli americani sono quello che sono, ma di fumetti non possiamo dire che non

    se ne intendono, visto la produzione colossale dai primi anni del '900 a oggi.

    E come chi se ne intende lo sa, fanno anche loro capolavori, spesso in 21 pagine

    (Will Eisner per tutti).

    • Grazie (+1) 1
  3. Mi tocca essere d'accordo con Carlo :D

    Ad "allungare il brodo" si rischia solo di annoiare, mentre se non si ha nulla

    da dire anche 32 pagine diventano troppe!

    Gli americani mal digeriscono i nostri fumetti proprio per la loro prolissità

    (Il texone di Kubert venne progettato come una miniserie ad episodi concatenati

    apposta per cercare di attecchire in territorio USA).

    E poi il primo Bonelli scriveva solo storie corte!

  4. Ben vengano anche quelli che cercano di rivendere fumetti che non hanno gradito,

    la storia torna in circolo per magari essere trovata da chi non lo prese in edicola.

    Non ha detto: "Penso che lo brucerò nel caminetto!"

    Penso che i vari tipi di fumetto vanno affrontati con il giusto spirito e anche io

    sfogliati certi celebrati e indiscussi capolavori, storco il naso e a volte neanche li finisco.

  5. Non potevo esimermi dal commentare questo albo che attendo da questa primavera,

    quando ero convinto che l'unico omaggio a Aurelio Galleppini fosse il cartonato

    "Gli Sterminatori", che ho apprezzato molto tanto da prenderne due copie.

    Sorbito a sorsi come un buon brandy, ho trovato immagini e aneddoti già sentiti,

    ma che è un piacere avere tutti assieme, stona un po' l'immagine di Rick Master

    talmente sgranata da sembrare scaricata da internet!

    La critica (che tocca solo la redazione e non gli autori che frequentano il sito, dato

    che non si occupano delle ristampe).

    Non è stato segnalato che le pagine de "Il libro della Jungla" apparivano in origine

    nell'ultima di copertina di ogni albo "Serie d'Oro Audace", stampate curiosamente

    in blu. Bene è stato fatto per la leggibilità trasformare i disegni in nero

    (il bordo giallo attorno però se lo potevano risparmiare!).

    La storia di "Occhio Cupo" presenta dei "retini meccanici" ovvero delle zone in grigio.

    Provengono dalla versione a colori di cui parla la Sig.ra Letizia?

    Una grossa tirata d'orecchi merita chi ha deciso di coprire con un testo la lettera della Sig.ra Tea

    a Galep. Quello che viene descritto come un documento importantissimo per la

    storia della casa editrice è stato usato come un semplice sfondo per la prima pagina!

  6. A differenza dell'ultimo Texone, questa storia ambientata nel passato senza l'uso del flashback

    non contiene praticamente nessuna didascalia di commento o descrizione, quindi a volte

    risulta complicato seguirne la trama e qualche volta ho dovuto fare "rewind".

    Poco male, le pagine sono poche e il divertimento dura di più.

    Ancora una volta la copia prenotata in edicola (ne sono arrivati solo sette a differenza

    dell'abbondanza con "Gli Sterminatori") è leggermente rovinata e quindi non potevo cambiarla.

    Non commento la storia (godibilissima), i disegni (a me piacciono) e i colori (ottimi),

    mentre faccio notare che il giovane Tex lascia al fratello un biglietto:

    la firma fatta presumibilmente con una matita è UGUALE al celebre logo della testata!

     

  7. Sono in bilico tra le due fazioni...

    Dopo tanti decenni di storie, effettivamente Tex ha fatto praticamente tutto quello che poteva fare:

    la sua vita (per ammissione del curatore) non può avanzare o evolvere e comincerà (o meglio: lo fa

    da un pezzo ormai) a compiere imprese simili ad altre già vissute.

    D'altra parte un Willer anziano potrebbe solo diventare capo dei rangers per mandare in missione

    i suoi allievi, e sarebbe tutto molto meno interessante.

    Invece, anche se con un futuro già scritto, il giovane Tex ha un sacco di possibilità da esplorare,

    anche sbugiardando con cautela certe cose che sappiamo (o crediamo di sapere).

    Si tratta di una resa? Forse si, ma per ora l'eroe scavezzacollo, sbruffone, vendicativo e

    baciato dalla fortuna sembra che funzioni mettendo un po' in ombra la granitica, inesorabile

    e spesso ingrugnata controparte attempata.

    Mi piace pensare che il buco temporale da colmare sia stata una scappatoia escogitata

    dallo stesso G.L. Bonelli per i suoi successori, anche se è ormai chiaro che il papà di Tex

    era ancora più istintivo del suo personaggio e che non gli passò nemmeno per la testa.

  8. Visto che avevo accennato alla questione anche io tempo fa, mi accodo alla domanda.

    Da quello che ho visto io, non solo ne proporrei una riedizione, ma anche proprio  di riprendere in

    mano il personaggio. Non dico in una serie regolare, ma credo ne verrebbe un bel romanzo

    a fumetti, espandendo le tante sottotrame passate sotto silenzio o date per scontate tra

    una tavola e l'altra. Il futuro della SBE potrebbe tovarsi nel suo prestigioso passato?

  9. Per quello che ne capisco io di Tex è che lui starebbe benissimo nella riserva

    a fare cose normalissime in santa pace. Il comando, gli amici in difficoltà, la

    Pinkerton o rivolte di altre tribù lo costringono ad agire. Non per via della

    "patacca"o del dovere, ma per il suo innato senso della giustizia che

    non può non assecondare.

    Non ha bisogno di regole o di verificare se quello che fa sia legale o meno,

    perché le sue azioni sono sempre giuste: merito dei tanti anni di attività

    del suo particolare passato e del suo… essere Tex Willer!

    Che voto ho preso?

     

  10. Claudio Nizzi è una delle grandi firme del fumetto italiano (non solo per Tex).

    Mi dispiace per lui che quando non è stato più nelle condizioni di scrivere

    sceneggiature all'altezza della sua fama non si è potuto (o voluto) metterlo

    "in panchina" e mettere al suo posto altri scrittori.

    In questo modo la sua carriera (e la saga del ranger) ne hanno risentito.

    Ora però sarebbe tempo di non rivangare il passato e vedere con serenità

    le sue nuove storie. Se non è più in sintonia con il personaggio si vedrà

    e ci si comporterà di conseguenza.

    Ma prima di dire che una storia è brutta o disegnata male, sarebbe meglio

    che prima esca e si possa leggere!

  11. Io compravo Alan Ford TNT Gold a 5,00 euro ormai parecchi anni fa,

    ed era una ristampa prodotta da un editore piccolo e una tiratura risibile.

    Ho smesso solo perché le storie cominciavano ad annoiarmi e la

    mia edicola faticava a farsi arrivare i numeri, specie quelli estivi.

    Capisco che non tutti possono fare sacrifici per una cosa in fondo

    non necessaria come un fumetto, ma spesso quelli che non accettano

    questi ritocchi al prezzo non rinunciano alle sigarette, al quotidiano,

    alla ricarica del telefono, al caffè al bar, al gratta e vinci...

  12. Nulla vale quanto tenere tra le mani un fumetto e un libro per leggere.
    Ma fra un centinaio di mesi (o forse meno se non libero la libreria di qualcos'altro)

    un abbonamento digitale a Tex sarà davvero l'unico modo per leggerlo.

    A meno che qualcuno mi insegni a comprare fumetti, leggerli

    ed abbandonarli da qualche parte. Ma in questo momento non ne sono in grado.

    Leggere fumetti sul tablet in treno?

    L'ho fatto, ma in effetti erano gli albori ed in fondo era solo per farmi notare...

    Era come portare a spasso la busta paga (tanto l'avevo pagato!).

  13. Fanno molto di peggio in America:

    Ad un certo punto decisero che i supereroi DC che combattevano i nazisti e quelli

    che agivano negli anni '70 provenivano da universi paralleli, dove erano nati in epoche diverse.

    Nel 1985 ci fu la "Crisi delle Terre infinite" e il "multiverso" divenne un "monoverso" dove

     Batman, Superman e Co cominciavano solo da pochi mesi a combattere il crimine

    e ovviamente erano nati vent'anni prima o poco più.

    Ma il guaio si ripropone quasi ad ogni decennio (in pratica le storie vecchie semplicemente

    non sono più valide).

    Per quello che mi riguarda Tex è nato al tempo del Far West e può combattere i fratelli

    Dalton, ridere di Pat Mac Ryan a bordo della Ford Modello T e aver combattuto la guerra

    di Secessione due volte.

    Quando è stato il periodo del Far West?

    Ma nel 1800, per tutti i diavoli dell'inferno!

     

  14. Se state attenti a queste cose Tex dovrebbe essere stato chiuso da anni!

    Non scommetto neanche: se andate a controllare tutte le storie scoprirete

    che Tex non può aver fatto tutte le cose che ha fatto (e che ancora farà);

    almeno non nel ristretto numero di anni in cui si vuole che si svolga la saga.

    Non siamo ai livelli di Topolino (che nel 1928 aveva la stessa età che ha oggi)

    o Superman che sbatacchia delinquenti dal 1938, insomma avete capito.

    Marvel e DC aggiornano le origini dei supereroi quasi ogni decennio,

    G.L. Bonelli ad un certo punto ha anticipato la nascita del suo personaggio

    (Le prime storie sono ambientate in un improbabile fine ottocento) e poi

    lo ha rifatto perché si era dimenticato di certe avventure.

    Mettere i fatti salienti in una cronologia sensata andava bene per il romanzo,

    ma nei fumetti… lasciate perdere e godetevi le storie.

    • +1 1
  15. C'è tanto da dire su come viene curata la parte grafica della Bonelli da qualche anno a questa

    parte. Corteggi aveva il suo stile, che poteva piacere o meno, ma oggi si salva davvero poco.
    Io me ne intendo un pochettino se avete delle domande. Ricalcare un disegno non è mai una

    soluzione ideale. Forse una volta mancando l'originale poteva essere una via obbligata

    (l'ho fatto anche io per farmi degli adesivi quando li stampavo) ma con i programmi che ci sono adesso...

    Purtroppo non è il software che fa la differenza, ma l'esperienza di chi è alla tastiera.

  16. Vorrà dire che rileggerò il primo numero della Collezione Storica a colori...

    Meglio ancora: tolgo dalla busta il "Numero Uno" in bianco e nero così gli faccio prendere aria…

    Purtroppo nemmeno quello contiene la parola "scagnozzi", ma non si può aver

    tutto. Se pensavano di fare  l'edizione digitale un pensierino lo facevo, ma fatto così "Tex Classic"

    non mi sa da minestra riscaldata, non mi sa proprio di niente!

  17. Mi ha fatto sorridere Gas Gas quando ha scritto che questa storia potrebbe

    averlo entusiasmato se l'avesse letta a 14 anni!

    Quando leggo Tex io invece di anni ne ho sempre 9 (quando ho cominciato)

    e mi sono divertito come non succedeva da un sacco di tempo.

    E un'altra cosa non mi succedeva da un sacco di tempo:

    me la dovrò rileggere, perché di Blacky e Yama che sono due distinte

    figure io non ci ho capito granché…
    Se me lo spiegate prometto che la rileggerò lo stesso.

    "Appunto" sulla pelata di Yama: io me lo ricordavo con la zucca più a punta,

    portasse il casco o meno. Ma con le tavole che ci ha regalato Civitelli

    gli perdono questo e altro.

    Riuscite a capire quanto "tempo" (del mondo di Tex) sarebbe passato tra questa avventura

    e il numero 501?

    In molte occasioni le storie di Mefisto e Yama sono seguenti (anche se tra

    una e l'altra ci sono un sacco di albi in mezzo).

  18. A me piacciono molte serie a fumetti. Alcune le colleziono, alcune le leggo e basta (poi me ne libero come le riviste).

    Spesso arrivo alla fine di un albo e se lo riprendessi tra una settimana nemmeno mi ricorderei la trama.

    Ma Tex signori è... Tex. Da sempre i suoi albi sono più curati (senza contare che hanno sedici pagine in più).

    Se su quasi settecento numeri ci fossero solo 30 o quaranta belle storie sarebbe già tanto,

    invece ce ne sono (e ce ne saranno) molte di più.

    Per non parlare delle copertine...

  19. Intanto un saluto a Carlo.

    Per quanto si dimostri sempre una spanna sopra a noi (leggi "me") semplici lettori, i suoi commenti sono sempre interessanti.

    Prendo atto della differenza tra "team up" del passato e quelli contemporanei e della differenza tra "team up" e "cameo".

    A me basterebbero i cameo, che sarebbero molto più semplici e si potrebbero estendere all'intera storia senza essere

    per forza degli eventi speciali (vedi lo speciale estivo Dragonero/Zagor).

    Cose "rilassate" per risparmiare di inventare personaggi che poi si dimenticano subito nati per svolgere la medesima funzione.

    Io ne sarei molto soddisfatto e gli autori scriverebbero con meno tensione e meno timore reverenziale.

    Anni fa scrissi a Sergio (che purtroppo non sapevo non stesse bene) e gli proposi delle novità per il mio amato Tex.

    Ebbene sono state TUTTE esaudite e così spero che chi di dovere non voglia rompere la tradizione! 

  20. Certamente la saga di Tex è fondata sul western leggendario (o fondato su fatti reali magari romanzati),

    ma G.L. Bonelli era un asso nel cavar fuori delle storie pazzesche sul sovrannaturale e il mistero.

    Le ultime incursioni di Mefisto e Co erano forzate (di troppi anni fa), senza mordente e ispirazione,

    ma finalmente Boselli si èdeciso e ha scritto un albo che per ora mantiene le promesse.

    Mi sembra di essere tornati ai bei vecchi tempi: quando finivo il libro "Tex contro Mefisto",

    aspettavo un paio d'ore… e poi me lo rileggevo!

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