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Dix Leroy

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Messaggi pubblicato da Dix Leroy

  1. Io sono abbastanza convinto che esistono autori in grado di proporre nuovi fumetti e mi rifiuto di credere che le nuove generazioni non sappiano farlo. E' che si tratta di persone che il western non lo sopportano proprio o quando lo fanno è per distruggerne o rivoltarne il mito.

    Personalmente non conosco nessuno sotto i cinquant'anni che conosca i film western e che intenda vederne anche solo uno.

    Il problema in questo caso è che Tex è un personaggio difficilissimo da scrivere, e opera in un genere (che è un certo tipo di western) che pochi autori vogliono affrontare e in retrospettiva le magre figure di chi ha provato non sono certo di auspicio.

     

  2. La prima domanda che mi viene in mente è: perché istruire un computer a costruire un fumetto?

    Le risposte che mi vengono sono: perché vogliamo che queste storie assomiglino a cose fatte in passato

    oppure perché queste nuove avventure non vengano realizzate da persone che vogliono essere pagate per la loro opera?

    In ogni caso, l'uso di una macchina è una sconfitta e probabilmente anche una umiliazione, sia per chi ora c'è dietro a Tex

    sia per chi l'albo lo compra, anche per chi non fa distinzione tra l'uomo e la macchina (se la storia è bella).

    Ormai in un mondo in cui gli autori di fumetti sono superiori al numero dei lettori non sarebbe impossibile a un giovane chiedere di scrivere "alla Bonelli" o disegnare "alla Galep", e magari non costerebbero neanche tanto, ma non è questo

    che vogliono i lettori (e presumibilmente neanche gli editori). Però a me i nuovi albi di Asterix non dispiacciono e ai pennelli sembra di vedere il miglior Uderzo.

    <span style="color:red">12 ore fa</span>, PapeSatan dice:

    Mi pare di ricordare che tra le prime avventure di Tex ve ne fosse una ottenuta montando vignette prese da avventure precedenti, ora non ricordo esattamente.

    Ne abbiamo parlato più volte di "Avventura a Cedar Miner" contenuta nel n. 21 della serie Gigante (II), e il risultato è semplicemente brutto.

    E' un pasticcio pubblicato soltanto perché altrimenti ci sarebbe stato un buco. Anche da bimbetto mi accorsi che qualcosa non andava e non vedevo l'ora di finirla. In generale non mi piaceva che Tex non venisse realizzato da Galep, ma questa soluzione era molto peggio di vedere i disegni di Uggeri, Gamba o Muzzi (che comunque ancora non era arrivato, mi sembra).

  3. <span style="color:red">4 minuti fa</span>, Mister P dice:

     

    (questo tuo intervento mi fa propendere per la superiorità morale dei collezionisti :P)

     

    No, p. 129: prima striscia inedita, la seconda e la terza sono l'allungamento di un'unica striscia.

    Probabilmente sono io che sono incapace di farmi capire. Non interverrò più su questa discussione.

  4. 18 minuti fa, Mister P dice:

    Rileggi il mio messaggio di testa.

    E non capisco cosa c'entri Vendetta Indiana, che per di più fu aumentata di due strisce.

    Ho riletto: è perfettamente logico che le storie siano state adattate, cosa che si fece sempre, anche solo per togliere i titoletti e i riassunti.

    Se la storia fosse stata allungata di venti pagine o sforbiciata sarei d'accordo con te, ma si tratta di una cosa modesta e magari l'intervento era stato fatto prima (per la stampa su striscia!). Comunque la prima vignetta di Vendetta Indiana contenente solo il titolo è evidente sia stata fatta apposta perché nelle strisce non era mai stata fatta una apertura del genere, mentre nella seconda vignetta nella parte sinistra è evidente l'intervento per allungare il disegno cancellando il titolo originale. Ma ce ne sono a centinaia di esempi del genere, prima e dopo la chiusura della serie a striscia. Il formato non andava più, tutti i lettori seguivano la ristampa nella "gigante" e non aveva più senso proseguire in quella maniera.

    La sospensione della striscia avvenne anche per dare fiato ai disegnatori: le storie lunghe sono più impegnative da realizzare.

    "La sconfitta" è stata scritta/realizzata prima o dopo "Fort Apache"?

  5. 2 ore fa, Gunny dice:

    Voglio dire: dal 1948 al 1967 Tex uscì solo a striscia

    Questo non è esatto: la serie a striscia è uscita in quegli anni, mentre la "gigante seconda serie" viene varata dieci anni dopo la prima striscia. E comunque prima c'erano già le raccoltine, gli albi d'oro e la prima "gigante".

    Quindi nel periodo 1968/1969 la ristampa degli episodi finisce e poco prima del numero 100 cominciano le storie inedite scritte per quel formato. Forse le edicole erano più intasate da Tex di adesso, ma almeno erano sempre le stesse avventure, per cui uno poteva concentrarsi sulla collezione che più gli interessava. Molti vennero convinti a fare la "Tre Stelle" in quanto  pubblicizzata come "L'edizione definitiva"... magari!

  6. Nel Tex ideale, le storie "fiume" (o evento) dovrebbero intercalarsi con avventure più leggere (e corte), in modo da accontentare tutti gli appassionati, che giustamente hanno i propri gusti. Se ogni storia di Tex deve per forza protrarsi per mesi, buttando a ogni nuova uscita nuova carne sul fuoco e ambire a diventare quella più lunga, elaborata e complessa, io mi trovo costretto a salutare e concentrarmi su altre letture, se invece la collana diventa una collezione di episodi fatti "col pilota automatico" con un determinato numero di pagine e osservando scrupolosamente un "decalogo" di regole fisse, sicuramente alla fine ne avrò a noia (vedasi la lunga fase calante di Nizzi).

    Nel periodo che io definisco "d'oro" c'erano entrambi i modi di raccontare Tex, solo che si riusciva a dosare meglio gli ingredienti; per cui nelle storie epiche non mancavano mai i momenti divertenti e in quella di fascia medio-bassa c'erano ugualmente sequenze interessanti e da ricordare.

  7. La "latitanza" di storie nuove di Tex in edicola venne ricordata per anni, ma non ricordo nessuno che rimpianse le strisce,

    anche perché erano veramente pochi quelli che le conservavano, per cui comprare i "giganti" per molti non era rileggere, ma leggere per la prima volta le storie, invece di accontentarsi di puntate sparse e raccattate qua e là...

  8. <span style="color:red">22 ore fa</span>, PapeSatan dice:

    La critica costruttiva e circostanziata è sempre legittima, fornisce punti di vista differenti e aiuta a migliorare le cose.

    Però, fuori dall'analisi razionale, per me il fumetto rimane un piacevole viaggio nella fantasia, mi fa sentire eterno ragazzo. In un mondo sempre più tecnologico e computerizzato, spersonalizzato e omologato su fattori ludici spesso effimeri, provo una sempre piacevole sensazione andare in edicola, comprare e leggere Tex in tutte le sue uscite inedite.

    Non dimentico mai che quello che per me è svago nasce dall'impegno e dalla passione di riconosciuti professionisti della narrazione e del disegno, ciascuno con i suoi caratteri tipici e i suoi stili, che possono piacere di più o di meno. Tutto creato a mano (e non al computer) su carta che si tocca, si annusa, si sfoglia e si conserva gelosamente! 

    Perciò, non smetto mai di ringraziare chi, dopo 75 anni, mi fa ancora leggere le storie di una serie a fumetti che adoro da quando comprai quel primo albo (il nr. 248) che mi folgorò. Certo, ci sono alti e bassi, storie più o meno riuscite per il mio gusto, ma vi assicuro che se Bud Spencer & Terence Hill, l'Ispettore Derrick, George & Mildred, Happy Days, Agente Speciale e tante altre storiche serie, da me amate, continuassero ancora oggi non me ne perderei una puntata, ben sapendo che non sempre potrebbero raggiungere i fasti più alti.

    Tex è come la squadra di calcio per cui si tifa: può avere alti e bassi, si applaude o si fischia a seconda dei casi, ma si ama per quello che è e ti trasmette, anche se oggi si gioca il triplo di partite di 40 anni fa e i biglietti costano uno sproposito di più rispetto ai fantastici anni '80 (se ce lo si può permettere si va ogni settimana allo stadio, altrimenti si riducono a malincuore le presenze).

     

    Meno male che in un sito di appassionati è legittimo criticare. Come è comprensibile l'autore se ne risente, ma non porterei avanti la mia "crociata" anti-lungaggini se non fossi convinto di non essere il solo a pensarla così e per far sapere a chi realizza Tex che è possibile correggere il tiro e realizzare qualcosa di ancor migliore. Per rispondere a PapeSatan dico che meno male tanti serial siano terminati, altrimenti non avrebbero più quell'alone di leggenda che li accompagna. I vecchi Bud Spencer e Terence Hill in "Botte di Natale" mi fecero una tristezza infinita (e il sapere che Girotti riprenderà i panni di Trinità mi ha fatto rizzare quegli ultimi e radi capelli che conservo ancora!). Tex è sopravvissuto per una serie di motivi spesso non condivisibili (e molto spesso puramente commerciali) e per noi affezionati è stata sia una fortuna che una sfortuna.

     

    <span style="color:red">20 ore fa</span>, ElyParker dice:

     Condivido, anche a me sovente capita di riassaporare emozioni di 22 anni fa durante la prime letture di Tex. E poi non posso certo non menzionare l'attesa dell'uscita delle storie: anch'essa un piacere.

    Io mi reputo incapace di provare invidia, ma confesso di ammirare come riesci ad apprezzare le storie vecchie e le storie nuove allo stesso modo.

    Io non ci riesco e faccio comunque sempre un distinguo, anche se ci sono vagonate di vecchie storie che non rileggo più perché mi ricordo come vanno a finire e quindi non ho più lo stesso piacere nel rileggerle. Ma capita in molti settori dei miei interessi, che siano fumetti, libri o film.

  9. <span style="color:red">20 minuti fa</span>, Jeff_Weber dice:

     

    Beh ... allora è una tua prerogativa.

     

    Devo ammettere che le narrazioni in tutti i media stiano diventando sempre meno sintetiche, ma bisogna fare dei distinguo.

     

    Ad esempio, fino agli anni Cinquanta i romanzi raccontavano storie di vario genere, nei quali i dialoghi erano funzionali al racconto. Adesso si può andare avanti per centinaia di pagine di dialoghi senza che succeda nulla d'interessante.

     

    La cosa è davvero fastidiosa nei fantasy che per definizione dovrebbero mostrare ambientazioni e raccontare storie.

     

    Riguardo a Tex, possono esserci storie allungate di proposito, mentre su Tex Willer @borden rende essenziali anche decine di pagine che in un remoto passato non sarebbero state neppure concepite anche per la presenza di corpose didascalie e per molte cose ... non dette.

     

    Il risultato però a mio parere è stato finora sempre vincente.

    Quello che dici è giusto, soprattutto per i fumetti (io i libri di 2000 pagine non li compro neanche a un euro e ne vendono diversi).

    Le odiate e vetuste didascalie riducevano i tempi e spiegavano in poche righe avvenimenti che accadevano ma non era necessario mostrare.

    E con l'occasione glorifico Borden che non ha più fatto dire a Carson "Ora ripetetemi quanto è accaduto fino ad ora, perché non ho capito niente".

    Se il lettore non ci ha capito niente fa prima a tornare all'inizio dell'avventura!

  10. 15 minuti fa, borden dice:

     

     

    Padrone di non apprezzare. Ma quel che hai detto prima è ben diverso, e sbagliato, e cioè  che quelle pagine non portavano avanti la storia. Forse  portano avanti una storia che tu trovi troppo complessa e dunque per te noiosa. Ma fanno tutte parte della trama e riempitivi non ce ne sono (tipo sparatorie ad libitum tra le rocce, gente che bussa alla porta, apre chiude cammina lungo corridoi , bussa, apre un'altra porta etc, o che senza dialoghi cavalca su e poi cavalca giù e poi cavalca di traverso- tutte scene frequenti nelle storie di un altro autore che NON è GLB).

    Allora se mi sono espresso male ti prego di scusarmi. Si tratta solo che io non sono un lettore colto (lo ammetto), ma smaliziato si, perché di fumetti ne ho letti tanti. Quindi mi accorgo presto del meccanismo realizzato a posteriori composto da troppi ingranaggi e non mi godo lo svolgersi di cento eventi per sbrogliarne uno. Per dirne una quando mi presenti la camerierina messicana so già come andrà a finire: vuole aiutare Tex, farsi apprezzare e se possibile appiccicarsi come una cozza allo scoglio, poi farà una cretinata e si farà scoprire dai cattivi. Poi Tex è costretto a difenderla, uccidere qualcuno e doversela filare alla svelta, sotto gli occhi del giuda di turno.

    L'altro autore (che si sappia) non gode assolutamente della mia approvazione, anche se ne riconosco il mestiere almeno agli inizi del suo lavoro per Tex (tutti i suoi "Il ritorno di", mi facevano venire voglia di lasciare in edicola l'albo anche allora)

  11. 19 minuti fa, Jeff_Weber dice:

     

    Scusami, posso capire che ci si faccia i conti in tasca prima di spendere per il cosiddetto "superfluo" (bruttissima parola), ma essere arrabbiato se un film anziché durare 90 minuti sia più lungo ... questo francamente non lo capisco. Si tratta di uno svago, hai pagato soldi sudati e se non si tratta di una porcheria, perché preferisci uscire dal cinema con così tanto anticipo?

    Capiti giusto a fagiolo amico Jeff. Sono appena andato a contare velocemente le pagine de "Il passato di Tex", che da giovane avevo atteso con trepidazione e alla fine trovai appagante sul mistero della giovinezza dell'eroe e anticipa e fa da fondamento alla nuova collana.

    Beh, con quella storia di Bonelli padre, che però reputavo lunga per i miei standard da ragazzino si riempirebbero solo tre albi di "Tex Willer" e si trattava di una storia "evento", quasi uno speciale e comunque fuori dalla consueta narrazione.

    Come anche nei film, ora tutto deve essere un evento epocale, e come vedo, molti vedono il rapporto "prezzo-quantità" come un qualcosa di positivo. Io per dire "Il buono, il brutto e il cattivo" non l'ho mai finito, pur se continuano a riproporlo in tivù. L'impianto è ottimo, la storia avvincente e i personaggi riusciti, ma la narrazione ha il potere di farmi disinteressare piano piano a tutto.

    Bonelli mi aveva abituato a un altro modo di leggere Tex. La storia cominciava praticamente per caso, i cattivi sembravano spuntarla e invece arrivava Tex che ne inventava una delle sue, risolveva in quatto e quattr'otto e poi se ne andava per i fatti suoi.

    Quelle storie mi piace ancora leggerle.

  12. <span style="color:red">2 ore fa</span>, borden dice:

    Non diciamo gratuite stronzate! (e se volete bannarmi bannatemi!). TUTTO in quegli albi porta avanti la trama! E che ne sai della trama, se nemmeno hai letto la storia completa? Io non scrivo mai nulla che non porti avanti la trama, sia della singola storia che della saga complessiva (a quest'ultimo caso appartiene per es la recente apparizione di Lilyth nell'ultimo albo uscito). Se vuoi portare avanti la tua tesi dicendo falsità, sappi che io non sto zitto e non perdono chi dice balle.

    Per prima cosa che a nessuno venga in mente di bannare Borden per un commento a un mio commento.

    Poi, come sempre dico quanto ho scritto è semplicemente la mia impressione dopo la lettura di quanto ho potuto.

    Già da tempo non leggevo più "Tex Willer" perché non mi divertivo più, trovando le storie sempre troppo intricate e lunghe da finire. Ho ripreso dopo quella (spossante) dei Seminoles e se la trama può anche essere interessante (pur se narrata in cento occasioni è la vendetta di Tex contro gli assassini della sua famiglia), tutto lo trovo allungato. La scena dei Rangers, quella del viaggio di Tex e Jimmy, le scene a El Paso, la fuga dei due dopo l'incidente alla stalla, lo spione, l'interrogatorio dei militari... insomma alla fine posso dire che mi sono stufato e voglio vedere come diavolo va a finire?

     

  13. 1 ora fa, Diablero dice:

    (io quando ho iniziato a comprare Tex spendevo 200 lire al mese, che era circa il costo di un litro di latte. Farmi dare i soldi per comprare un Tex al mese non era un problema, ma comunque già gli pareva una spesa inutile, figurati se gli dicevo che mi servivano più di 4 ore della sua paga al mese.... )

    Esatto: la lettura di un fumetto deve essere uno svago, se invece diventa un lusso costoso o un impegno (tipo non ho più un mese per leggere la storia altrimenti... mi prendo indietro!) allora passo ad altro. Per esempio con questi ultimi film che richiedono almeno quattro ore del mio prezioso tempo (magari dopo dieci ore di lavoro alle spalle), ho abbandonato senza scrupolo alcuno anche le sale cinematografiche e i loro biglietti da capogiro.

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  14. <span style="color:red">6 ore fa</span>, Diablero dice:

    Già così sono TRENTASEI uscite (tre tex al mese...) cioè CIRCA 4000 PAGINE e 209 Euro (l'anno scorso erano 184 Euro). Più appunto le strisce inedite (se sono 6 da 2,50 sono altri 15 euro e 42 uscite in totale)

    Gli aumenti dei costi purtroppo sono inevitabili e le trovate di marketing sono oggettivamente concepite male, ma quello che spicca è altro.

    Reputo inconcepibile che un appassionato di Tex DEBBA sorbirsi una tale quantità di pagine all'anno da leggere. Anche se a uno piace leggere molto, ha il tempo e il denaro. Ma si costringe molti lettori a SCEGLIERE (una cosa orribile, nel caso di un collezionista/completista), dividendoli poi in schiere che appoggeranno una proposta piuttosto che l'altra. In questi giorni ho provato a riavvicinarmi alla lettura dei tanti volumi comprati nell'ultimo periodo e ne ho letti due per me inediti (Tex Willer 26 e parte del 27), rendendomi conto, ancora una volta, che anche dalla parte produttiva è evidente l'esigenza di prendersela estremamente comoda, allungando il brodo (il tempo della narrazione) all'inverosimile.

    Delle ottanta/novanta pagine prese in esame, ce ne saranno forse una ventina che effettivamente portano avanti la trama e la tentazione di saltare qualche dialogo è venuta diverse volte. Sono molto contrariato al fatto di pensare che non vale più la pena appoggiare il mondo del fumetto, almeno quello che mi viene proposto oggi.

    • +1 1
  15. <span style="color:red">11 ore fa</span>, borden dice:

    Per la verità De Angelis è stato entusiasta di questa storia sino alla fine. Ciò non toglie che quando ha ricevuto la seguente non vedeva l'ora di iniziarla. Idem Brindisi. Gomez mi risponde entusiasta via mail ogni volta che legge una scena che gli piacerà disegnare. 

     

    Sicuramente l'impazienza nel vedere la fine delle storie è una mia mancanza e uno degli svariati motivi per cui (nonostante i riscontri avuti nel mostrare ciò che sapevo fare) ho deciso che fare il "fumettaro" non era proprio la mia strada. Poi adesso con l'avanzare dell'età la situazione è ulteriormente peggiorata, anche da semplice lettore: mentre ancor oggi adoro le vecchie trame compresse e "spicce" sia italiane sia americane (Stan Lee/Jack Kirby su tutti ovviamente), provo sempre maggior insofferenza per le storie tirate fino all'ultima tavola disponibile, magari con l'aggiunta del volume "defadicante" in attesa del prossimo mega-mattone (o per quanto riguarda i comics, dell'ennesimo tediante crossover). Ed è lo stesso con i telefilm: riguardo volentieri le serie anni settanta/ottanta (pur con i loro difetti) mentre non riesco a farmi piacere quasi nulla sia stato prodotto in questo millennio.

    Per dire anche "La Mano Rossa" alla fine stroppia, perché in fondo si tratta di un'avventura e del suo sequel all'interno di una singola storia. L'eliminazione della banda riformata per me avrebbe dovuto essere pubblicata in seguito.

  16. <span style="color:red">41 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Casomai non vedeva l'ora. Siamo già al quarto albo e se i tempi di consegna sono quelli consueti, le tavole del sesto ed ultimo albo saranno già sul tavolo di Boselli da fine gennaio.

    Chissà a cosa sta lavorando adesso De Angelis.

    Esatto. Peccato che i disegnatori non se la sentano di scrivere sul forum, per mia esperienza personale (anche se non in maniera professionistica), il brutto di disegnare fumetti è che anche la miglior sceneggiatura dopo un po' viene a noia e si vorrebbe aver finito per passare alla prossima. La cosa peggiore è fare le matite e anche le chine (la noia al quadrato!).

  17. Secondo me bastava spalmare l'iniziativa in due mesi e la cosa si sarebbe risolta con neanche metà delle critiche. Alla fine gli albi da comprare per avere tutte le "plastichette" sarebbe stato lo stesso, ma i collezionisti non avrebbero avuto nemmeno un albo doppio.

    Oppure limitare la raccolta alle copertine dei numeri uno, che in genere sono tutti bei disegni così valeva anche la pena sforzarsi e prenderle tutte.

  18. Ci sono varie tipologie di lettore, ma negli anni passati la singola serie "Tex" riusciva ad accontentare tutti: da quello che doveva avere tutto, indipendentemente dalle storie pubblicate e quello che comprava saltuariamente, magari invogliato da una copertina più suggestiva o dai disegni all'interno. Oggi ci sono troppe collezioni e questo mette in difficoltà sia quello che prende tutto, venendo letteralmente inondato e quello che vorrebbe prendere ma non sa più bene cosa. Le saghe infinite che si protraggono per mesi e mesi o gli allegati non aiutano in tal senso, almeno per quanto mi riguarda. Ho salutato con immenso piacere l'avvento degli albi a colori e speciali, anche della serie parallela, ma quando tutto è diventato una spesa aggiuntiva e in costante aumento (uscite e euro da sborsare) oltre a una minaccia all'integrità degli scaffali, la scelta è stata sofferta, ma imperativa: la collezione (di Tex e quindi di tutto ciò che esce) è terminata.

    • +1 1
  19. <span style="color:red">8 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

    Giusta precisazione, poichè suppongo che, anche se non può ammetterlo, Mauro non fa i salti di gioia dinanzi a queste "trovate di marketing", che con la qualità degli albi e la storia della saga, hanno poco a cui spartire.

     

    Anzi è lodevole che ci metta la faccia in simili lidi con i lettori, cosa che i piani alti non fanno da tempo.

    Ovviamente nei panni di curatore non può andare contro l'azienda, ma credo che nessuno di noi ignori che le responsabilità siano altrove.

    E' esattamente il mio pensiero. Voglio anche aggiungerne un altro: oggi il lettore è di fronte a un bivio e deve fare una scelta: appoggiare il personaggio (o la collana), aiutando in questo modo i seri professionisti che lo realizzano, oppure sabotare le iniziative dell'editore speculatore (e non parlo solo delle "plastichette" ma anche della esagerata proliferazione di speciali)? Di questi tempi non è cosa da poco.

     

  20. <span style="color:red">17 minuti fa</span>, borden dice:

    Non "raddoppiano" gli albi. Escono solo con diverse minicopertine. L'albo è sempre lo stesso, quindi  non raddoppia. E nessuno è obbligato a comprarli entrambi. Quindi, con tutto il rispetto,  davvero non capisco certe prese di posizione. 

    Stavolta la figura dell'ingenuo la fai tu. Se la Bonelli ha aumentato le tirature è lampante che si aspetta che i lettori comprino DUE copie dello stesso albo per avere entrambe le "plastichette". Poi si aspetteranno anche che i lettori di Tex prendano anche due volumi dei Tre Bill per completare la mini collezione delle copertine centenarie. E quelle di Zagor no? E quelle allegate alla Storia del West no? 

    L'unica cosa giusta è che non si è obbligati, però ammettiamo anche che fanno di tutto per "invogliarti", che fa pure rima con "imbrogliarti"...

    Notare il "fanno" e non "fate".

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