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Letizia

Ranchera
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Tutto il contenuto pubblicato da Letizia

  1. Letizia

    Il Tex di Boselli è veramente Tex?

    A me la birra piace poco. Cosa mi offrite? Non volete mica lasciare a bocca asciutta una signora?!? E niente alcool perché non lo reggo e poi chissà come va a finire.
  2. Letizia

    Il Tex di Boselli è veramente Tex?

    Citare cose o persone per ultime non sempre è sintomo di ordine preferenziale. Ad esempio in un elenco lunghissimo l'elemento che ricordiamo di più è l'ultimo, il dolce che mangiamo per ultimo è il più buono, ecc. Si dice la donna della mia vita e non certo il Tex della mia vita. Anderville non piace neanche a me e la Signora, se vince sempre, ci sarà un motivo. Mi son fatta due nemici anch'io (e forse di più). In compenso mi son fatta un amico e, forse, anche un'amica. NW, fagileli leggere invece questi commenti alla donna della tua vita: le farà piacere.
  3. Letizia

    Il Tex di Boselli è veramente Tex?

    Per carità! A me Zagor non piace per niente.
  4. Letizia

    Il Tex di Boselli è veramente Tex?

    Vorrei dire solo due parole sul "saltare di palo in frasca". Non è stato certo Boselli a inventare la tecnica della sospensione. La usava moltissimo l'Ariosto che, se non ricordo male, fu il primo ad adoperarla nel suo Orlando Furioso. Essa consiste nell’abbandonare la trama principale, mantenendola, appunto, “in sospeso”, sviluppando trame secondarie che possono apportare nuovi elementi a quella primaria. In questo modo si stuzzica la curiosità del lettore, che non vede l’ora di scoprire cosa accadrà ai protagonisti, ma nel frattempo diventa ingordo di informazioni e di spunti di riflessioni per capire meglio, ad esempio, le situazioni della storia. È quindi un’ottima tecnica di narrazione, da utilizzare soprattutto nel caso di romanzi gialli (ma si adatta bene in tutti gli altri generi), poiché genera suspense. Questa definizione, a onor del vero, non è la mia ma è solo una citazione. Inoltre vorrei dire che, per scrivere Tex, è indispensabile conoscere a menadito le sue caratteristiche, doti, pregi, difetti, comportamenti e cioè tutti quegli elementi che fanno di lui l'eroe che conosciamo. Poi lo possiamo ficcare in qualsiasi avventura, basta che lo facciamo comportare come Tex e che l'avventura sia coerente e che la cosiddetta sospensione dell'incredulità non sia esagerata. Non coinvolgiamo Tex in un paradosso spazio-temporale per salvare la vita a Kennedy a Dallas, per intenderci.
  5. Letizia

    [Texone N. 36] La vendetta delle ombre

    Se sono una carogna, che mi frega se sono solo sospetti, io faccio un'altra strage e via.
  6. Letizia

    [Texone N. 36] La vendetta delle ombre

    Non volevo intervenire perché a me il Texone non è piaciuto. Ma il motivo non è perché scritto male o sono presenti difetti o argomenti poco credibili. Non mi è piaciuto perché non amo storie del genere, anzi mi piacciono le storie fantastiche e suggestive con fenomeni più o meno paranormali, ma non trovo simpatia per il filone "dark" o horror. Ma la storia di Boselli fila e non ha esagerazioni (per me). La premeditazione della seconda strage non è per niente esagerata. Ovvio che a Leo è sembrata esagerata: lo è infatti. Ma è esagerata per i "bravi cittadini" che l'hanno architettata? Quei quattro straccioni indiani zingari, che hanno invaso le "loro" terre, disturbato la loro quiete, risvegliato in loro ricordi passati cui non vogliono più pensare, il diavolo se li porti. E, se non se li porta lui, ci pensiamo noi a mandarli a quell'inferno che si meritano. Pensate che quelle "brave" persone siano incapaci di simili nefandezze? Non è possibile che siano così mostruosamente malvagi? Non esiste gente che cerca di sopprimere i "diversi" con la stessa facilità con cui schiacciano uno scarafaggio? Forse oggi no, ma... Oggi no? Siamo sicuri?
  7. Letizia

    [Texone N. 36] La vendetta delle ombre

    Beati i lettori italiani residenti in Argentina che se lo sono fatto mandare dall'Italia.
  8. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Beh, a me Tex uccisore di poveracci, bianchi, rossi, neri, gialli, verdi e blu, piace poco. Ma forse non sono stata abbastanza chiara. Non ho detto che è un difetto della storia, ma solo, fatemi controllare, piccole stonature. Volete che vi dica di più? Sapete quanti hualpai ho fatto uccidere a Tex e Co. nei miei racconti? Una barca. Non è che mi piacesse tanto. Ma era un'esigenza narrativa che la piccola stonatura (che ammetto) era necessaria. Ma i miei racconti hanno stonature molto più grandi, enormi oserei dire. Kit che si sposa e che ha due figli, Tex che s'innamora, una guerra sanguinosa con migliaia di morti tra navajo e giacche blu, Gallup rasa al suolo, i 4 pard che diventano 3, ecc. Non vi avevo detto che sono matta? Le mie non starebbero né in cielo né in terra se fossero contestazioni a ciò che considero difetti. Cosa che non ho mai detto. Vi siete scaldati per nulla.
  9. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Tex è fratello di Cochise, amico degli indiani, considera ingiusta la guerra con i seminole che in realtà sono degli oppressi, se deve mandare al creatore qualcuno, lo fa solo con i malvagi e, se deve difendere la propria vita e se l'avversario non è malvagio, si limita a ferire. Imbastire una storia dove Tex non è così, vuol dire raccontare le avventure di Tom Smith, ma non certo di Tex. Il Bos aveva, per me, due alternative: - non scrivere questa storia perché dipinge un Tex che non è Tex - trovare una tra le mille soluzioni per raccontare il vero Tex. La storia è bellissima e merita di esser raccontata e, con un Tex meno "sanguinario", sarebbe stata stupenda. Non è un punto di vista difficile da capire (scusa, non è un'offesa): lo si può non condividere ma si deve accettare il diritto altrui di pensarla così. Il Bos è anche bravissimo a controbattere l'interlocutore cercando di metterlo in difficoltà in tutti i modi possibili, evita di confutare le argomentazioni punto per punto e preferisce attaccare che difendersi. Ma credo che preferisca critiche costruttive piuttosto che sperticate lodi. Se hai occasione di sentirlo, digli che c'è una sola Letizia (due sarebbero veramente di troppo) e, se ha fatto distinzione tra la Letizia spaccamarroni e la Letizia scrittrice, potrebbe significare che ha letto (e magari apprezzato) i miei racconti.
  10. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Io arrivo sempre in ritardo, ma non ho mai perso il traghetto per la Sardegna. Sarà perché non l'ho mai preso?😜
  11. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    E fai bene. Anch'io finora non ho fatto altro.
  12. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Io sarò anche una spaccamarroni e una pignola, ma non raccontarmi inesatteze. Tra Corpus Chisti e Galveston ci sono quasi 200 miglia (lo dice Tex) e il nostro le fa in 7 giorni, il che vuol dire che le 150/160 (e non 200 come mi fai notare tu) miglia fino al confine messicano le avrebbe fatte in meno di una settimana Può prendere qualsiasi direzione da ovest a sud (ripeto per 90 gradi) e potevano trovarlo solo con un miracolo. Invece di fare la cosa più sensata, va a Galveston con il rischio di non fare a tempo a prendere il battello e infatti, se fosse arrivato con un minuto di ritardo, l'avrebbe perso. Non scomodarti a chiedere una giuria: se scappare in Messico è irrealistico e se è questo il tuo metro per misurare la sospensione dell'incredulità, sai quante cose irrealistiche trovo nelle storie di Tex? La prima cosa poco credibile, con tale metro e solo con tale metro, è la posse che segue Tex come se, invece di essere formata da piedidolci raccattati durante il cammino, lo fosse da indiani navajo (migliori di Tiger Jack) che seguono, senza mai perderla, la pista di un fuggitivo che lascia una scia di briciole di pane per farsi prendere.
  13. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Cerchiamo di fare chiarezza. Corpus Christi è a 161 miglia da Brownsville, a 151 miglia da Laredo, a 152 da Zapata, tutte località in riva al Rio Grande (io avevo detto 200 chilometri). Le distanze sono calcolare con Google maps e seguono le strade oggi esistenti: sicuramente il linea retta sono di meno. Laredo è a ovest e Brownsville a sud e quindi ci sono ben 90 gradi di direzioni che Tex può prendere (c'è un territorio immenso ampio un quarto del cerchio con centro Corpus Christ e raggio di 150 miglia fino al confine messicano. Tex potrebbe andare dove vuole, anche a piedi, e non lo troverebbero neanche con gli elicotteri. Orlando c'era a quel tempo? Forse no, ma qualcosa c'era sicuramente e, se non proprio lì, sicuramente nei paraggi. E sono solo 84 miglia. Ma, a meno di 100 miglia da Tampa, chissà se c'erano almeno un paio di villaggi da poter raggiungere senza andare in Canada. E' una causa persa? La mia o la vostra? Ho solo fatto notare qualche stonatura, definendola anche piccola e quindi non di errori gravissimi e ho scatenato l'inferno. Tra l'altro ho anche detto che la storia mi piace e, non l'ho specificato ma era chiarissimo almeno perché non l'ho contestato, che non trovo nulla da ridire né sul racconto a Cochise né che il sachem si sarebbe addormentato o si doveva meravigliare della strage di seminole. Ho solo detto che, nei punti da me specificati, e solo in quelli, non ci vedo molto Tex. Ed è solo una mia opinione. E devo sentire anche "è una causa persa" che, potrebbe significare anche "lascia stare, con certa gente non ci si ragiona"; correggetemi se sbaglio. Ho ribadito anche che non ce l'ho messo io in una situazione (ce l'ha messo il Bos) in cui è stato obbligato a fare strage di seminole, certo per salvare la propria vita e anche quella dei commilitoni, ma è proprio l'aver messo Tex in quella situazione che io avrei evitato. Tex che si arruola io, e sottolineo io, non ce lo vedo. La pagina in cui il sergente dice a Tex chiaro e tondo io, e ripeto io, non l'ho trovata. E' la pag. 43? E Tex se la fa sotto per dei sospetti? Andiamo. Ai fini della storia, Tex doveva andare in Florida; ai fini della storia, Tex si doveva arruolare; ai fini della storia Tex doveva essere un formidabile soldato ammazzaindiani; ai fini della storia doveva essere così come è stato dipinto. Sarebbe bastata da parte del Bos una risposta così e io avrei tenuto la bocca chiusa.
  14. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Quando Tex si è arruolato non sapeva che Payne sospettava di lui e non aveva alle calcagna l'esercito degli Stati Uniti. Poteva semplicente andare dove voleva e hai voglia di cercarlo in mezzo a milioni di persone tra il Messico e il Canada. In realtà, quando Tex si trovava a Corpus Christi, invece di prendere il battello per Galveston e Tampa, poteva tranquillamente andare in Messico che dista solo 200 chilometri, nessuno glielo avrebbe impedito. Esatto. E' quello che dico io. Questo è Tom Smith. Che poi diventerà Tex, speriamolo.
  15. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Boselli ha creato la situazione in cui Tex fa strage di seminole. E' una sua scelta che a me non piace soprattutto perché il Bos poteva sviluppare l'azione in altro modo. Tex uccisore di indiani, colpevoli solo di difendere le proprie terre e famiglie, scusatemi ma a me non piace. Vi ricordate l'eleganza con cui affronta l'esercito americano in Sangue Navajo? Il fatto che allora era saggio e maturo e invece qui è un giovane scavezzacollo non giustifica il suo comportamento. Tex era amico degli indiani, soprattutto addirittura di Cochise anche da giovane, e il fatto che ora sia stato messo dall'autore in una situazione totalmente diversa da quello che lui stesso fa notare a pag. 52, alle mie orecchie stride parecchio. Certo, ma non facendo il gambler professionista (anche se per brevi periodi). E non mi è piaciuto neanche lì. E tra l'altro, nella guerra di secessione Tex non si è arruolato. Sentire Tex Willer dire "Agli ordini, capitano", non suona un po' strano? Insomma, io continuo a pensare che il protagonista sia Tom Smith.
  16. Letizia

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Peccato. Peccato perché questa avventura, anche se ci avevo trovato qualche piccola stonatura, mi piaceva proprio. E il bello è che continua a piacermi. Le piccole stonature riguardano determinati comportamenti di Tex che lo allontanano dalla sua "essenza" più che settantennale. Mi riferisco alla sua "professione" di gambler, stortura derivata dall'originale destrezza (anche nel barare) di Tex, e alla presenza eccessiva di donnine compiacenti e di bell'aspetto. Cose mai viste in settant'anni. Stonature a cui ora se ne aggiungono un altro paio. Avete mai sentito Tex che racconta a qualcuno di essersi arruolato nell'esercito americano e di aver fatto una rapida carriera? Eppure non è una cosa da nulla. Ma naturalmente si dirà che siamo noi che non lo abbiamo mai saputo, ma tutti gli altri lo sapevano eccome: Carson, Tiger, il figlio Kit, Cochise, ecc. Ma, a mio avviso, Tex non si sarebbe mai arruolato, specialmente per sfuggire au un accanito agente federale (sarebbe stato più facile e intelligente attraversare il Rio Grande e il bravo agente sarebbe rimasto con le pive nel sacco). La seconda e ben più grave stonatura è la carneficina di seminole falciati dai dodici colpi delle sue colt. Seminole che hanno avuto l'unico torto di reagire con la forza e rendere occhio per occhio a tutto quello che l'invasore bianco, ladro delle loro terre, ha loro inferto in cinquant'anni. Oh certo, Tex non fa altro che proteggere la sua gente dai crudeli indiani uccisori di inermi coloni. Tutto questo però stona con quello che Tex stesso afferma nelle pagine precedenti: - pag. 41 arruolarmi dalla parte sbagliata - pag. 52 non ero lì per massacrare i seminoles ... consideravo gli uomini rossi miei fratelli. Scusatemi, ma a me questo non sembra Tex. Chiudete gli occhi, immaginatevi un qualsiasi cowboy del Texas, ricercato dalla legge per omicidio, ma che sia ovviamente un eroe buono e generoso, chiamatelo Tom Smith ed ecco, questa è una delle tante avventure di Tom Smith (ed è, come già detto, una bellissima avventura perché Boselli è molto bravo).
  17. Letizia

    [716/719] Netdahe!

    Potresti sempre dire sospensione della credenza.
  18. Letizia

    [716/719] Netdahe!

    Per me hanno improvvisato.
  19. Può essere. Sta di fatto che questo è l'unico Tex che assomiglia spudoratamente a Gary Cooper, che ha ispirato Galep.
  20. Letizia

    [511/512] Ritorno A Culver City

    Si può dire la stessa cosa della copertina originale. Ma chi diavolo è quel tipo con la camicia rosa?
  21. Il disegno è firmato e, se noti, l'immagine postata si chiama Tex-Manara.jpg. Ho voluto solo condividere una magnifica tavola.
  22. Letizia

    [511/512] Ritorno A Culver City

    Su un paio di pantaloni arancio così chiaro, ci sta bene solo un colore scuro e il verde è l'ideale.
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