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Ma non ti sei ancora accorto che ti sto prendendo per il mulo?
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Io spero che Borden in questa nuova serie faccia incontrare Tex con Giulio Cesare, ovviamente nel Texas. Poi se qualcuno farà notare che costui è morto il 15 marzo 44 AC e manco sapeva cosa fosse il Texas, gli spiego io come rendere l'episodio perfettamente credibile e cronologicamente esatto.
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Cos'è, un'autocritica?
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E' un'autocritica? Dove hai letto che il soggetto è Tex? Secondo me ti limiti a interpretare quello che gli altri dicono seguendo i tuoi parametri. Ti assicuro che, in questo caso, la percentuale di errore è prossima al 100%.
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Non so se ricordo male, ma credo che qualcuno abbia detto che, per poter intervenire su un argomento, bisogna prima documentarsi. O qualcosa di simile. C'è qualcuno qui che ha letto qualche storia della serie "Tex Willer"? Il tempo. Lo sanno tutti che non esiste un tempo universale. La guerra di secessione è durata solo pochi mesi per uno che se la dava a gambe levate alla velocità prossima a quella della luce.
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Tomo? Le tigri dell'Atlantico? I fratelli del silenzio? Il crociato nero?
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Il 1888 è stato un anno bisestile. Il 29 febbraio di quell'anno era mercoledì. Borden, usa questa informazione in una storia di Tex. Chissà quante persone farai felici.
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Tex ora ha circa 45 anni. Nella sua prima avventura ne aveva 20. 25 anni di avventure. Se poi partiamo dal momento in cui vediamo Kit (quindicenne?) che impara a sparare, gli anni si riducono a 10. 25 x 365,25 fa 9.131 giorni e 6 ore. 10 x 365,25 fa 3.652 giorni e mezzo. Mi dite come diavolo ha fatto un povero cristiano a vivere tutte le sue avventure in così pochi giorni? Tex sarebbe una contraddizione vivente se non fosse di carta. Spero che queste considerazioni chiudano definitivamente il dilemma della cronologia.
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[696/699] L'ombra del Maestro
Letizia ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in Le Storie dal 601 al 700
Le offese mi pare hai cominciato tu a farle. Ti faccio cadere le braccia e non conosco Pratt? E poi ti lamenti se qualcuno ti fa notare che dici un sacco di amenità. A me pare solo che di argomentazioni ne ho portate a sufficienza e tutte con la massima cortesia, argomentazioni cui non ho avuto risposta se non quella del 1948/49. Ritieni che Pecos Bill sia tutto quello che hai detto e poi mi vieni a dire che hai letto solo qualche passo? Io li ho letti tutti decine di volte, li ho studiati, ho esaminato le differenze tra le due edizioni Mondadori. Sono un'esperta (almeno credo). E tu cosa sei? Un catalogatore? E poi cosa vuoi dimostrare con tutte quelle citazioni? Che solo tu sei capace di letture "impegnate"? Gli altri cosa leggono? Fanciullerie? Sii un pochino più modesto e tratta gli altri con più rispetto, se vuoi essere rispettato. -
[696/699] L'ombra del Maestro
Letizia ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in Le Storie dal 601 al 700
Caro Ken, non leggi con attenzione. Il Pecos Bill di Fasani è una vera ciofeca per persone con la bocca buona. Un estimatore di Martina non si sarebbe mai abbassato a leggere una simile porcheria. E poi un esperto di Pecos Bill non farebbe mai questi errori: - Pecos Bill non è del 1948 ma del 1949 (il primo numero esce a dicembre '49) - I primi autori sono Martina e Paparella, De Vita appare solo nel n. 4 "Le due frecce" in collaborazione con Paparella - L'edizione degli anni '60, sempre della Mondadori, è stata pesantemente censurata: sono state eliminate alcune scene cruente e altre poco "caste" (avete mai visto Tex baciare qualcuna? Ebbene Pecos Bill bacia ben due ragazze, Sue e Jane) e addirittura nell'ultimo fascicolo doppio "La pietra nera" è stato addirittura cancellato il figlio di Pecos Bill. Infine non credo proprio che Pecos Bill sia né eccessivamente fantasioso (almeno non più di Tex) né adatto solo ai fanciulli. Sono d'accordo con te nel dire che Pecos Bill è un fumetto poetico (che è tutt'altro che un difetto) e che Tex è un fumetto dai toni forti (che non è necessariamente un pregio). Se vuoi altre precisazioni su PB, non devi far altro che domandare. Me ne intendo abbastanza. -
[696/699] L'ombra del Maestro
Letizia ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in Le Storie dal 601 al 700
Se hai letto anche l'edizione Fasani, si vede proprio che di Pecos Bill te ne intendi poco. E quindi capisco benissimo critiche come ingenuità ed edulcorazione. Ti invito a informarti un po' su Martina e sui suoi capolavori quali "L'inferno di Topolino". Di Pecos Bill sono usciti solo 165 albi con un numero di pagine uguale a quelle di una cinquantina dei Tex attuali (molti di meno se consideriamo i primi giganti di Tex): come doveva evolversi? E' vero, poteva diventare capo degli Apache dopo la morte di Cervo nero. Se hai bisogno di consulenza sul personaggio, chiedi pure e sarò felice di darti qualche dritta (gratis naturalmente). Naturalmente anche su Oklahoma. A proposito, ho tutti i 165 Albi d'oro di Pecos Bill (ho anche i 117 albi di PB) e i tutti i 30 di Oklahoma. -
[696/699] L'ombra del Maestro
Letizia ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in Le Storie dal 601 al 700
Come al solito non capisci o non vuoi capire. Tex deve essere rigidamente coerente con la Storia e tutti gli altri possono fare quello che vogliono? Bellissimo, mi piace. E poi non è vero che a quell'epoca non c'era possibilità di documentazione. Conosci Pecos Bill? No? Non ti interessa? Se ti va di fare uno sforzo, cerca di leggere qualche albo. Nella seconda di copertina dei primi 65 numeri c'è l'elenco di tutti i testi che l'autore Guido Martina ha consultato per documentarsi. Poi ha fatto un Davy Crockett pancione che risulta vivo 12 anni la "propria morte" e una Jane Calamity che nasceva solo 4 anni dopo la "fidanzatina" di Pecos Bill. E allora? Martina ha fatto finta di leggere la documentazione elencata? No, perché ci sono numerosissimi richiami a eventi poco noti ai più. Diciamo allora che se ne è fregato e ha fatto quello che gli pareva. Ha creato un'opera d'arte che non va per nulla d'accordo con la Storia. Tra parentesi (non me ne vogliano gli estimatori di Tex) il Pecos Bill di Martina è, naturalmente secondo il mio modesto parere, il miglior fumetto che abbia mai visto la luce, di gran lunga più bello del nostro Tex Willer. -
[696/699] L'ombra del Maestro
Letizia ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in Le Storie dal 601 al 700
Qualcuno ha visto il film Troy? Se l'avete visto e se conoscete l'Iliade vi sarà venuto un mezzo colpo. Vogliamo parlare di tutte le incongruenze o sorvoliamo perché è comunque un bel film? E non mi si venga a dire che non si tratta di incongruenze cronologiche: un'incongruenza è sempre un'incongruenza. -
I Nuovi Libri Sbe
Letizia ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in "Fuori Serie"
Perfetto. Devo solo controllare la tonalità del rosso. Poi conosco una tecnica di "fusione" che non si nota l'applicazione neanche al microscopio. -
I Nuovi Libri Sbe
Letizia ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in "Fuori Serie"
Se non riuscirò a trovare il volume con l'errore, provvederò a falsificare la copia corretta sostituendo la D con la G. Se farò un buon lavoro, chissà quanto varrà la copia in mio possesso. -
I Nuovi Libri Sbe
Letizia ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in "Fuori Serie"
Cosa vuoi che siano due milioni di dollari? Non sono neanche due milioni di euro! Ovvio poi che si tratta di iperbole. Ma il principio resta. Anche se il prezzo fosse stato mille dollari, il concetto rimane quello. Sempre meglio la beneficienza. -
I Nuovi Libri Sbe
Letizia ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in "Fuori Serie"
Scusa, Carlo, ma permettimi di dissentire. Ma non sulla questione del collezionismo. Ci sono certi limiti che non andrebbero mai superati, anche per un'opera d'arte come la Gioconda, se fosse possibile acquistarla. Se tu hai due milioni di dollari da "buttare via", non usarli in modo così sconsiderato (anche l'eventuale acquisto della Gioconda è sconsiderato). Fai della beneficienza: sapessi quanta gente c'è che ne ha bisogno (specialmente bambini del terzo mondo). E se poi mi rispondi: "L'ho già fatta e in misura 10 volte tanto", la risposta può essere una sola: "Se aggiungi i due milioni, avrai dato 11 volte tanto". Niente può valere di più della vita di un essere umano. E se con questo mio commento avrò convinto anche una sola persona di voi a donare anche un solo euro, non sarà stato tempo sprecato. -
Il Mercato Di Tex
Letizia ha risposto nella discussione di TexFanatico pubblicata in La Serie e i Personaggi
Ahimé non ha lasciato il forum, ha solo smesso di scrivere. -
[696/699] L'ombra del Maestro
Letizia ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in Le Storie dal 601 al 700
Ken, forse non ci siamo capiti. Chiedere un po' più di precisione tra la fantasia e la realtà, almeno quando nella fantasia si inseriscono personaggi realmente vissuti, non serve a far sembrare le storie più belle e neanche più verosimili. Ely Samuel Parker (noto anche come Donehogawa), da te citato e come ho più volte fatto notare, è stato capo dell'Ufficio Affari Indiani fino al 1871 e quindi non lo era più quando viene inserito nelle avventure di Tex. Davy Crockett muore nel 1836 e Jane Calamity nasce solo nel 1852 e non potevano assolutamente partecipare alle avventure del Pecos Bill (che iniziano nel 1848) di Guido Martina. Ma chissenefrega (chissà quante volte l'ho ripetuto). Io non guardo la coerenza storica, guardo la bellezza della storia (e delle tavole). Di Tex preferisco una bella storia inverosimile piuttosto che una brutta cronaca di fine '800. -
[696/699] L'ombra del Maestro
Letizia ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in Le Storie dal 601 al 700
Benissimo. Ma chi ti dice che il Ned Buntline di Tex sia quello storico? -
[696/699] L'ombra del Maestro
Letizia ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in Le Storie dal 601 al 700
Senza contare Kit Carson che è morto il 23 maggio 1868. -
[696/699] L'ombra del Maestro
Letizia ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in Le Storie dal 601 al 700
Io mi ricordo che, l'ultima volta che sono stata a New York , sono passata per Milano. -
Ma certo che lasciamo stare, Mauro. La mia era solo una provocazione, una presa in giro molto bonaria per tutti quelli che cercano il pelo nell'uovo (spero sempre di essere perdonata per questo mio vizio). Mi viene in mente il bellissimo film "Il caso Thomas Crawford" in cui lo stupendo Anthony Hopkins, dovendo scartare le uova difettose, le scartò tutte perché in ciascuna aveva trovato un difetto, ancorché minimo. Se vogliamo trovare dei difetti in ogni cosa, sai quanti ne troviamo! Non paragoniamo i ranger di Tex con i Texas ranger storici e perdoniamo eventuali inesattezze o veri e propri errori. Tex è perfetto in altre cose e se ne infischia delle incongruenze storico-cronologiche perché troppo occupato a difendere deboli ed oppressi dalle vessazioni dei malvagi.
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Ormai siamo quasi a tiro e potremo ammirare presto le altre splendide tavole e finalmente potremo goderci la storia. Ma... Vogliamo essere un po' pignoli e parlare delle incongruenze della gioventù di Tex? L'unica tavola di anteprima ne contiene già una (oppure due?) Andiamo bene! Quanti erano i ranger a quei tempi? Carson dice molti. Eppure Tex prende la stella n. 3. Già perché allora erano solo due: Carson, Arkansas e Jeff. E quindi Tex era... il terzo? Ma, non vorrei ripetermi, chissenefrega. Ma non pretendiamo troppa coerenza. Tex va bene anche così.
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Per la tavola qualsiasi aggettivo solo un po' meno che splendida è un insulto all'arte. Ma avete visto la ricchezza dei particolari? Gli oggetti sulla scrivania, la cassettiera, gli intarsi sulla poltrona di Marshall, per citarne solo tre. E' vero, i dialoghi di una tavola non bastano per giudicare la bontà di una storia, ma appena 5 vignette sono più che sufficienti per giudicare la grafica un vero capolavoro.