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TWF - Tex Willer Forum

Kershaw

Cowboy
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  1. Vi ringrazio per le precisazioni. L'importante è che sia chiaro che io, come immagino tutti gli aderenti al forum, ho a cuore il destino di Tex nella speranza che abbia la vita più lunga possibile. Fermo restando che nel prosieguo, ogniqualvolta mi capitasse di riscontrare imprecisioni, incongruenze e/o errori non mancherò di segnalarli. Borden e soci non me ne vogliano!
  2. Per Borden: grazie per le delucidazioni in merito agli sceneggiatori, comunque non pensavo di certo che avessi aperto una scuola di scrittura. Stando così le cose, faccio voti che non ti venga mai neppure il raffreddore. Per Pecos: vorrei capire bene che funzione hai, visto che sono nuovo. Moderatore, azionista di maggioranza, buttafuori? Lanci anatemi, diktat, out out, occorre avere la tessera del fan club per poter esprimere la propria opinione? Troll mio nonno! Fino a pochi giorni fa non mi sono mai iscritto ad alcun forum, e visto l'andazzo che c'è su questo credo di aver fatto bene. Per Pistolero da baraccone: cos'è fai il controcanto a Pecos con la facenda del troll? Tu hai postato il tuo pensiero sui dettagli e io ti ho risposto con l'estratto di un articolo del 1969 che verteva sull'argomento, e lo spunto mi era stato suggerito dall'incontro di Borden con i lettori l'8 marzo. Poi se a te non importa alcunché della precisione nei nomi, nelle citazioni o nel linguaggio padronissimo, io la penso diversamente e ci faccio caso. That's all Folks!
  3. Borden, ma tu ci sei o ci fai? Io mi sono limitato a rispondere, utilizzando uno spunto tuo, al forumista Pistolero da baraccone. Poi non so cosa facevi in redazione quando ti hanno assunto nel 1984. Però l'articolo risale al 1969, quando magari correvi dietro alle sottane come ogni giovane che si rispetti e non credo pensassi già a quello che avresti fatto da grande.
  4. L’8 marzo, nel corso del suo incontro con il pubblico, Boselli ha ricordato l’articolo «Il Bonelli», di Ferruccio Alessandri (in «Linus West», Supplemento al n. 56 di «Linus», Milano, Milano Libri Edizioni, Novembre 1969, pp. 90-91), in cui si può leggere, a p. 90, un passo che spiega perfettamente l’importanza e la funzione dei dettagli nelle narrazioni a fumetti.A proposito delle sceneggiature di Gianluigi Bonelli, scrsse Alessandri:« […] E i testi sono un capolavoro di chiarezza, dove nulla è gratuito, tutto è spiegato, ogni cosa ha una concatenazione logica con le altre. I ragazzi a queste cose ci badano.«I professionisti si notano da certi particolari non necessari, da certi puntigli sul loro lavoro, come quell’attore che aveva dichiarato soddisfatto di aver finalmente trovato l’intonazione soddisfacente per una battuta in una commedia in cui recitava da un anno e che, a chi gli faceva notare che era ormai l’ultimo giorno di repliche, rispondeva orgoglioso: “Ma c’è ancora questa sera!”. Be’, una volta ho trovato il Bonelli appiccicato a una grande carta degli Stati Uniti, a far calcolo delle distanze e a rilevare la geografia tra due punti, tanti chilometri, tanti fiumi, un altopiano, qui si possono fermare per la notte, il tutto per determinare se Tex e Kit Carson ci mettevano tre o quattro giorni per andare da lì a lì a cavallo, e finalmente tornare trionfante alla scrivania a scrivere: “Tre giorni dopo giungono…”. Pignoleria? No, professionismo in questo paese di dottori e dilettanti, regno del pressapoco.«Il professionismo ha fatto diventare il Bonelli un esperto del West. […]»Seguono due esempi dell’interesse che Gianluigi Bonelli aveva per la storia del West e degli Indiani, e della conoscenza che ne aveva.
  5. Probabilmente non ho capito bene le regole d'ingaggio del forum. Dalle parole di Pecos mi pare chiaro che vige l'Ipse Dixit, quindi guai a criticare l'operato del Boselli nazionale. Non mi pare di avere usato epiteti nei confronti dei partecipanti o di essere stato maleducato, in compenso mi sono visto dare del saputello, fenomeno, malignetto che fa discutibili e penose illazioni. A Borden rispondo così: "Quando parlano di te non devi capire chi sei tu, ma chi sono gli altri". Sei un esperto in filosofia, quindi sai chi è l'autore. Un consiglio spassionato: riposa, perché hai l'aria stanca (nell'incontro hai fatto la battuta su una tua prossima pensione, no?) e ti vedo sull'orlo di una crisi di nervi. Quanto a Pecos: se la citazione fosse stata corretta non l'avrei di certo segnalata. In compenso mi è parso di capire che a te nonché ad Andrea67 "La Storia del West", una delle migliori serie che la Bonelli abbia mai editato con uno sceneggiatore da urlo, D'Antonio, non sia piaciuta. Peccato! Per WY: non ho dato seguito alla faccenda dell'errore in "Morte nella neve" perchè non vorrei che dopo avermi dato del fenomeno anche tu mi tacciassi di essere un saputello, senza peraltro sapere chi ci sta da questa parte. Comunque non ho alcun problema a segnalartelo: a pag. 146 dell'edizione di Repubblica in due vignette si parla di "Deal Charley" personaggio realmente affiliato alla Wild Bunch. Trattasi di O.C. Hanks (Orlando Camilla Hanks aka Charley Jones) il cui nickname era "Deaf Charley" visto che era sordo da un'orecchia. Svista di GLB, refuso del letterista? Quien sabe!
  6. Quindi non se ne è accorto, ma non è importante ai fini di questo topic. Invece ci terrei a sentire la sua opinione in merito alla situazione sceneggiatori, oggetto di discussione proposto da Paco Ordonez.. Stante le sue entrature nella casa editrice magari se ne è fatto un'idea più precisa.
  7. Dovrebbe dirmelo lei se ha trovato un errore nella storia!
  8. Grazie signor Monni della doverosa precisazione. Da come è stato scritto nella storia: Generale Tippecanoe senza Old e senza virgolette non si capiva bene il riferimento. Per quanto riguarda la faccenda del saputello so che lei è uno che ricorda tutto di Tex, anche quando in una vecchia avventura c'erano di mezzo i quaccheri piuttosto che altra confessione religiosa. Vuol dire che casomai fossi in difficoltà con le citazioni farò riferimento alla sua cultura enciclopedica. A questo proposito mi chiedo se si sia accorto di un errore dovuto forse a GLB o al letterista nell'avventura con la Wild Bunch, che non è mai stato emendato nelle successive ristampe.
  9. Cos'è sei a libro paga di Boselli per fargli da portavoce? Chi li dovrebbe educare i futuri sceneggiatopri se non lui che si è fatto le ossa con GLB? La mia segnalazione era in generale, poi se non interessa va bene così. Non capisco perché tiri in ballo Wikipedia, forse ti ci documenti tu. Quanto a me vedo che non sei stato attento a cosa ho scritto: io ho parlato di Storia del West! Per Dix Leroy La risposta che ti ha dato Boselli mi ha lasciato basito: ma come, detesta la cultura indiana? E allora tutte le storie di Tex che vedono le diverse tribù che fanno da cooprotagoniste al nostro Ranger preferito? Io che condivido il tuo interesse sarei contento se ogni tanto ci fosse qualche approfondimento in merito.
  10. Per Borden. Non capisco davvero perché parli di università o di cultura generale, mi sarei aspettato invece un qualche commento sugli appunti che ti ho mosso. Inoltre parti da una posizione avvantaggiata, io sono l'ultimo arrivato sul forum e non ho certo intenzione di farmi buttar fuori per direttissima per reato di lesa maestà. lo so bene che quando qualcuno ti accarezza contropelo ti inalberi subito. Ma nel mio caso non credevo che mi avresti degnato di una risposta. Per restare in tema del topic una domanda è doverosa: come può essere che dopo una vita passata alla Bonelli non sei riuscito a tirar su degli sceneggiatori validi che in futuro potrebbero raccogliere da te il testimone, come tu hai fatto con GLB? Succedeva la stessa cosa anche dove ho lavorato per decenni: chi aveva un qualche incarico di responsabilità si circondava immancabilmente di collaboratori mediocri perché aveva paura che qualcuno gli facesse le scarpe! Freddo ai piedi, Borden? Per finire segnalo un'altra citazione errata in Nueces Valley, pag. 37: non esiste alcun generale Tippecanoe che ha combattuto contro Tecumseh. Infatti quello è il nome indiano della battaglia svoltasi il 7 novembre 1811 tra le truppe guidate da William Henry Harrison e gli Shawnee al comando di Tenskwatawa (il Profeta) fratello di Tecumseh (ho tutta la raccolta della Storia del West di D'Antonio e come vedi l'ho letta a fondo).
  11. Buon per te che ti va bene quando un professionista par suo prende lucciole per lanterne, fa parlare i Comanche usando l'idioma apache (Nueces valley) e scomoda perfino Hegel mettendo in bocca a Tex una frase come: io avrò già steso una dozzina di voi "anime belle" (Il magnifico fuorilegge). Ti ricordo che Tex notoriamente non è certo un tipo colto (nell'avventura con Dona Manuela Guzman si fa spiegare dal figlio cosa sia un ippocampo) ergo non può parlare come un laureato alla Sorbona. E proseguendo con la stessa storia, a pag. 44, prima tesse le lodi di Carmencita e nella vignetta dopo dice al marito che l'ha pescata in un "pulcioso" pueblo di Yaquis. E prima che magari ti metti in testa che io ce l'abbia con Boselli, che peraltro ho solo visto ad un paio di mostre, considero "Patagonia" un capolavoro assoluto, probabilmente quanto di meglio sia stato fatto extra GLB. Seguito a ruota dal "Passato di Carson", "La grande invasione", "I sette assassini" e "I cercatori di piste". Però se uno se ne esce con delle fregnacce che si chiami Boselli o Luis l'Amour, io se me ne accorgo non posso non segnalarlo.
  12. Nella cover di Mastantuono nessuno ha notato che ci sono delle cose che non quadrano? L'ombra della manica di Tex come fa a esserci con il sole alle spalle? Il fucilino striminzito, come quelli che ci portava Santa Lucia nelle mani di Dan Bannion. E le pistole di Tex che sembrano così diverse l'una dall'altra. In più come fanno ad usarle con quegli spessi guanti da lavoro che ricoprono le loro mani, quelli per intenderci che Kit Willer dovrebbe ma non usa quando cattura con il lazo lo stallone selvaggio ne "La prigioniera derl deserto" con Tiger che gli dice che rischia di rompere l'osso del collo all'animale? Vogliamo scherzare, vero? E la fondina con pistola di Jim Callahan dove appoggia? Sembra essere sospesa per aria. A Pag. 21 Bannion sembra avere mezzo volto coperto dalla maschera di Zorro. In più in certe inquadrature il volto del giovane Tex mi sembra alquanto caricaturale (Pag. 10-11-16-17).
  13. Oggi ho raccolto l'invito di Boselli e mi sono sbadilato tutta la conferenza per presentare il cartonato di Mastantuono, quella per intendersi dove i lettori, parole sue, avevano apprezzato la storia cinese di Ruju. A parte che erano presenti quattro gatti, per tutta la durata dell'incontro non si è affatto parlato di quella storia. Forse glielo hanno confidato in camera caritatis. Però quello che mi ha colpito è la prestazione di Boselli che ha fatto la parte del leone sciorinando le novità del 70°. Più di una volta ha rimarcato che non ricordava bene questa o quella cosa, per cui ha sbagliato le citazioni, confondendo David Carradine con suo padre John, non ricordando neppure il titolo del Texone "I Rangers di Finnegan", o non sapendo chi è l'autore della short story "Hondo" da cui fu tratto il celebre film con John Wayne, ascrivendola a Borden Chase (da cui immagino abbia preso in nickname per il forum) o in alternativa a Ernest Haycox. Però ci ha tenuto a rimarcare che porta avanti ben 15 trame per personaggi diversi contemporaneamente, che poi quando deve riannodarne i fili se le rilegge tutte più volte, che ha dei collaboratori che lo aiutano (se è vero fanno un editing ben scarso!) e così via. Per concludere uno sceneggiatore che scrive tanto come lui, come può riuscire a mantenere un livello medio buono per le sue storie e in più correggere quelle degli altri? Non mangia e non dorme e non si diverte mai? Quindi non c'è da stupirsi se poi sdogana brutture come la "Città Nascosta" o quella dei cinesi. Sinceramente non condivido la pia speranza di Ymalpas che nella sua lista delle storie che verranno mette in prima fascia ben 10 works by Boselli. E pensare che leggendo i suoi interventi non mi ha dato certo l'idea di essere uno sprovveduto. Comunque signori Ordonez, Havasu e WY sono pienamente d'accordo con voi su quanto avete evidenziato. Mi meraviglio invece che a questo topic, che mi sembra così interessante e importante visto l'argomento su cui verte, partecipino così pochi forumisti, quando per discutere sulle sfumatutre di colore delle storie si sono alternati in molti di più. Ma forse la claque boselliana, che è molto presente nel forum, preferisce non esprimersi in merito.
  14. Buongiorno, sono appena iscritto al forum e pur seguendolo da qualche tempo, è stato il topic di Paco Ordonez che ha attirato la mia attenzione, stante il fatto che da tempo nutro le stesse apprensioni e perplessità non tanto sulla serie mensile, ma su dove sta andando Tex in generale. Segnalo che sono un texiano dalla fine degli anni '50 e che nel corso del tempo ho acquistato tutti gli inediti usciti fino ad oggi. Tanto per essere chiaro fin da subito: il Tex ammazzasette di Faraci, che col western non ha alcunché da spartire, non me gusta. Ruju è un altro che col West ha poco da spartire, basta vedere le ultime sue prove. Al contrario di tanti utenti del forum la storia di Wolfman non mi è piaciuta, con quelle notazioni inverosimili tipo i due compari che corrono nella neve fresca senza le ciaspole, o il finale in cui Carson lancia un Bowie (notoriamente arma da duello stante il peso e la bilanciatura) dietro un cavallo in corsa riuscendo a tranciare di netto le sacche della sella di Wolf Cry. Peggio ha fatto nella storia dei cinesi, scarsa sotto ogni profilo. Cossu non è da Tex, fermo restando che ogni lettore è titolato ad avere i propri gusti. Per quanto concerne la sceneggiatura come è possibile la dinamica della morte del Maori (dovrei credere agli asini che volano!) o quel finale con il colpo da biliardo di Tex contro l'arciere che da la stura ad una serie di reazioni incredibili. Se questo è il trend delle storie che usciranno nel 70° ne vedremo delle belle. Non voglio dilungarmi ma un'annotazione sul Magazine mi pare doverosa. Lo considero una pubblicazione obsoleta e frusta, storielle da saldi di magazzino e l'articolo di Colombo sulla figura del gambler degno della serata del dilettante. L'autore, che si presenta come esperti di film, sbaglia le citazioni e crea un background inverosimile per quanto riguarda la figura di Carradine/Hatfield in Ombre Rosse. E non è nuovo a topiche del genre sui precedenti magazine. Sarà la prima pubblicazione di Tex che lascerò in edicola da ora in poi. Spero che questo topic riesca a raccogliere le opinioni di tutti i forumisti.
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