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TWF - Tex Willer Forum

Exit

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  1. L'esempio che fai imho non è quello giusto. Noi siamo i visitatori del museo. Al massimo possiamo dire di averlo già visitato o di aver studiato con più interesse l'arte pittorica. Quindi valiamo cone i centomila. Ma se non ci hai fatto caso le aziende e anche i musei spesso chiedono il gradimento dei visitatori. E pur potendo non tenerne conto, direi che non è logico liquidarlo con "non ha nessun valore perché molti non restituiscono il modulo compilato. È come se gli Uffizi, museo apprezzatissimo con milioni di accessi, da domani riempisse le sale di quadri di artisti meno quotati, finendo per relegare i capolavori in un cantuccio, solo perché crede che esponendo più opere tutti sono più felici e c'è sempre la possibilità che uno entri perché si trova un quadro di Exit! Un'azienda dovrebbe sempre saper ascoltare il cliente e se in un sondaggio libero si esprime una chiara preferenza per me dovrebbe far riflettere. E comunque liquidare il tutto con: "Voi non siete esperti di vendita di fumetti, in SBE si." mi fa un po' sorridere. Perché esistono esempi SBE. Mai letto MM però un tempo aveva collaterali. Che fine hanno fatto? NN era una selva di pubblicazioni. C'era stato anche uno spin-off (vedi Tex Willer ora) di discreto successo (Legs Weaver) e tanti albi speciali es. Agenzia Alfa che sono stati chiusi e non mi stupirei che la moria proseguisse. All'obiezione che Tex è un'altra cosa faccio notare la chiusura del Tre Stelle che era in edicola da decenni. E non vale la scusa che pubblicava storie troppo vicine alla serie inedita, altrimenti non si capirebbe perché le riproposizioni continua dal nunero uno (CSAC e il Classic) Per me è la qualità che fa la differenza.
  2. Non è mai semplice fare scelte nette. La qualità e la quantità si influenzano a vicenda. Immaginiamo che tutte le uscite sia di ottima fattura, chi vorrebbe rinunciare ad averne una in più? Purtroppo però l'aumento senza freni di proposte è di per sé stesso un danno. Anche il cibo più prelibato dopo una certa dose non dà più la medesima soddisfazione. La regola è non strafare e semmai centellinare, chè tutte le cose di valore sono di norma rare e non comuni. Giudicando lo stato attuale io sarei per eliminare tutto, meno la serie classica e il Cartonato. La prima è la pubblicazione più amata del fumetto italiano e si può dire che è da tutelare come i monumenti e le bellezze naturalistiche. Il Cartonato oltre ad essere l'unico esperimento I technicolor pregevole, è adatto ad "ospitare" fumettisti d'eccezione, mentre il Texone non ha la stessa appetibilità causa il numero di pagine. Con queste due sole pubblicazione si potrebbe ridurre il parco autori, restituendo una certa uniformità di stile sia lato storie che disegni che ora è saltata. Un fatto alla fine positivo per chi resta. Infatti la scelta sbagliata dell'editore di lasciare in mano al solo Nizzi Tex è stata terrificante per me, ma ha "inventato" una nuova generazione di lettori - i nizziani - che è l'ultima. Ora non si riesce proprio vista l'eterogeneità delle uscite.
  3. Exit

    [745/747] Vancouver

    Penso che imho oggettivamente non di può spiegare meglio di così cosa non funzioni con gli sceneggiatori. La sensazione che Tex sia una summa di elementi che si ritengono necessari. Qualcuno ha deciso che sono indispensabili per caratterizzare questo fumetto e vengono usati appena possibile. Es. Io quando leggo "beccaccione" per apostrofare un nemico ho attacchi di rabbia indicibili Quarant'anni senza il miglior GLB hanno fatto il resto.
  4. Exit

    [745/747] Vancouver

    Ci si chiede come di fa a sapere che la tecnica utilizzata è "ho un ottima idea per il finale, devo costruirci una storia sopra?" Perché come tutti i bambini che hanno in pratica imparato a leggere con Tex (in realtà per primo c'è stato Topolino, ma giusto un annetto) con quello che io conosco, ho inventato decine e forse centinaia di storie mie. Un balcone era una palizzata di un forte, un dosso i monti Chiricahua, le foglie d'autunno una tormenta canadese. I nemici erano ferocissimi, pronti a tutto per mandarti all'inferno e tu con i colpi rimasti dovevi sperare che Tiger arrivasse coi Navajos giusto in tempo per salvarti. Il giorno dopo la stessa storia cambiava e tu (Tex) con i pards tentavate il tutto per tutto rischiando una sortita in mezzo ad un putiferio di pallottole che vi fischiavano a due dita dal cranio e nonostante una ferita di striscio alla spalla, che Carson affermava essere solo "un graffio", avanzavi facendo fuori il nemico. Passava un altro giorno e la scena si svolge di notte. Puoi cavartela ma non devi fare il minimo rumore, ecc. Pensate che fosse così solo per me? No, quando giocavi con gli amici era lo stesso, solo che di norma ci si accapigliava per decidere chi fa Tex, che poi era quello che narrava e si litigava se Tex e I pards non si conportavano nel modo che per ognuno era "naturale". Cosa significa tutta questa storia? Che allora la fantasia era contagiosa e non ci si doveva chiedere come concludere mettendoci dentro un finale preconfezionato e veniva spontaneo perché quando leggevi Terra promessa NON SAPEVI cosa sarebbe successo due pagine dopo. In questo racconto per esempio appena Tex e Carson fermano Artiglio d'Orso già immaginavo il duelli e cosa sarebbe accaduto. La chiusura poi senza Carson, cui stavolta Tex lascia quasi lo scranno del protagonista, doveva essere presente. Toglierlo imho è stata una sciocchezza (doveva farlo per Angela e per la donna pellerossa) che avrebbe distrutto per me l'idea più azzeccata. Questo Tex i ragazzini non lo leggono non solo perché c'hanno la Playstation e Tik Tok, ma perché non fa sognare..
  5. Exit

    [745/747] Vancouver

    Se Tex fosse un'opera letteraria di un autore di alto spessore, che vuole dirci molte cose spesso non immediatamente intelleggibili e che richiede perciò uno studio approfondito, potrebbe essere vero. Ma si è scelto di farne un fumetto avventuroso che cone primo obiettivo dovrebbe ricercare di appassionare il fruitore, senza troppi secondi fini. Questo non significa che sia scritto in modo sciatto e che non contenga anche messaggi importanti, ma sempre con leggerezza. Se dunque è questo il fine, puoi persino permetterti di narrarlo senza avere un finale già scritto, lasciandoti trasportare dal personaggio. Qualche punto fermo c'è - es. il protagonista non può morire - senza che ti impedisca, nel numero di pagine a disposizione, di cambiare parte del programma se non ti sembra convincente. Credo che fosse un po' la tattica del creatore e forse Ruju non la sfrutta perché ha una conoscenza della materia abbastanza superficiale. Imho Ruju scrive, come dice Diablero, dalla fine perché non gli viene naturale sceneggiare Tex.
  6. Exit

    [745/747] Vancouver

    Grazie per avermelo ricordato La scena era anche caruccia perché originale, ma non è riuscito a sfruttarla a dovere.
  7. Exit

    [745/747] Vancouver

    Non mi pare una colpa non apprezzare una storia di un autore oppure no? Non avendo criticato nulla delle tue affermazioni non capisco perché ti riferisci a me in senso negativo. Per mia scelta personale su Tex solo i creatori e i disegnatori del periodo storico hanno il mio gradimento perpetuo, fatto di anni di letture avvincenti. Gli altri no. Questo non vuol dire che non ritenga per esempio diverse storie di Boselli degne del miglior Tex, mentre altre no e spero non ci siano problemi a dirlo. Per sgomberare il campo da equivoci. Ho conosciuto Ruju e ha tutta la mia stima. Persona squisita con cui si parla piacevolmente.
  8. Exit

    [745/747] Vancouver

    In questa sono tanto significative come presenze che manco me le ricordo... A meno di pensare che la zuffa del primo albo sia paragonabile al pestaggio che ho indicato come riferimento: il poveraccio era così mal ridotto che dubito sia sopravvissuto per poi finire a spaccar pietre, guardare per credere. Gli ammazzamenti non li avevo menzionati perché se togli anche quelli siamo a posto. E comunque se sono alla stregua di molte stragi presenti in Nizzi e Faraci sono assai deleteri. Le donne non so cosa c'entrano. Metterle imho non è nè una nota di merito né di biasimo. A me piacciono solo come nemiche. Tolte queste, le altre che valeva la pena di incontrare le ha già messe GLB e sono soddisfatto così, poi sta agli sceneggiatori farmi ricredere.
  9. Exit

    [745/747] Vancouver

    Non ho detto che ci sia una direttiva perentoria, ma a me pare che la sensibilità degli autori non prediliga più alcune scene. Da quando Tex non dà fuoco a un locale? Quando è successo di recente di vedere una scena di interrogatorio come in Un piano ardito? Invece è vero che qualche sigaretta e qualche bicchierino ogni tanto si vede, ma imho con più moderazione. O forse me le sono perse io...
  10. Exit

    [745/747] Vancouver

    Non ho mai accennato all'epilogo che imho è evidente quanto non stia nè in cielo né in terra in ottica classico Tex. Io non ci vedo solo colpe di Ruju e vi spiego perché. Fino a qualche anno fa i pards se volevano far confessare un colpevole "estorcevano" la dichiarazione a suon di cazzotti. Forse sono solo io che noto che sono anni che questo modo di fare è stato dimenticato o molto ridimensionato. Secondo me c'entra il politicamente corretto. Nella realtà quotidiana il comportamento dei nostri eroi susciterebbe anche in me disapprovazione (eufemismo), ma in un'opera di fantasia no. Insomma a parte una predilezione di Ruju per il Tex agente di polizia, imho alcuni "metodi d'indagine" sono ormai off-limits. Anche l'omicidio sbrigativo di un tempo del nemico risulta meno gradito e allora giù con i duelli farsa o con l'intervento provvidenziale del fato (caso Kircher) - tra questi annovera chi moriva per altre cause - che prima era relegato alle signore oppure ai nemici cui GLB concedeva l'onore perché davvero speciali (es. Parker, Lucero) Mi confermano questa idea di anche altre cose. Tex che fuma e beve whisky sono un altro esempio. Kit maggiorenne al massimo può succedere che beva una birra. Un tempo era frequente ora non tanto. E le risse colossali al saloon? Non se ne vedono più. Le distruzioni di Ranch e proprietà, uguale. Imho agli autori attuali queste azioni sono ritenute socialmente sconvenienti e quindi devono ricorrere a metodi o stili di vita meno scorretti
  11. Exit

    [745/747] Vancouver

    Credo che la parola possa essere "idrodinamica". Imho in un racconto ci si può affidare alla fantasia e immaginarsi, anche se nella realtà non è credibile che una canoa possa essere più veloce di un'altra. Comunque non è irragionevole che sia possibile perché la differenza di velocità dipende da molti fattori: materiali, forza dei rematori, correnti fluviali, conoscenza del percorso, masse in gioco, venti favorevoli o contrari e chissà che altro. Le spiegazioni pseudoscientifiche non tolgono che i pards si comportino da scriteriati e secondo me è l'unico elemento che conta. Vanno in pratica a sbattere contro un nemico senza avere un'idea sul da farsi e infatti finiscono sulla difensiva. Si può sbagliare, ma non per non aver predisposto almeno un piano sensato.
  12. Exit

    [745/747] Vancouver

    Meglio chiarire un concetto. Ho preso in considerazione l'episodio dell'incendio solo per dimostrare che le magagne rimangono anche non facendo confronti con GLB. Mi è stato fatto notare che i tempi sono cambiati e c'è un po' il rigetto verso chi si ostina a volere un certo Tex. Se nel Tex classico dell'aderenza ad episodi reali non me ne fregava nulla perché il patriarca faceva un po' come voleva, con mia grande soddisfazione, qui è il racconto che viene presentato come legato ad un vero fatti di cronaca. I personaggi hanno i nomi delle persone coinvolte. Forse lo scopo era dare una patina di credibilità oppure per la stramaledetta, da me, moda di giocare coi lettori a chi è più bravo a trovare gli indizi. Cerco di adattarmi alle vostre indicazioni e mi si risponde che i fatti andarono in altro modo e che se non sono convinto è perché volevo una mega-spiegazione? Da vecchio lettore di GLB avrei alzato le spalle, da nuovo Rujiano sono molto perplesso. Sempre tralasciando GLB dico che ai salvatori di Vancouver chi poteva mai contestare la vendetta contro Artiglio d'Orso? Tex? Ma se è stato la causa del loro lutti e se in un primo momento non ha nulla da ridire in proposito. Il capo della polizia o i cittadini? Bella manica di irriconoscenti! Oltretutto sarebbero liberati da un pericoloso criminale. Dal governo canadese? E chi lo informerebbe? Però dopo che mi sono spogliato del pregiudizio bonelliano, mi si fa presente che il mio Tex talvolta preferiva fare tutti da solo. Peccato che in quei casi VERAMENTE chi era lasciato indietro rischiava se interveniva. Però la vera differenza è che i quei casi Tex non era debitore. Qui deve dimostrare a Capilano come farà giustizia perché glielo deve. Comunque basta decidersi. Ditemi su che base discutere e poi rimanete a vostra volta coerenti...
  13. Exit

    [745/747] Vancouver

    @Poe Per la questione realismo spero ti basti la risposta a Valerio. in quanto all'altta osservazione riguardante Capilano. Boh. Dopo la prima frase ammazzano persino il canoista, i suoi uomini diventano i salvatori della città è non si capisce perché debbano correre rischi a partecipare - perché poteva andare in aiuto senza macchiarsi di nulla - alla cattura di un assassino che i cittadini immagino abbiano in odio. Perché punire Artiglio d'Orso e il suo vice può causare problemi ai pellerossa io non riesco a capirlo...
  14. Exit

    [745/747] Vancouver

    Se ti ho dato la sensazione che critichi la storia perché poco realista, mi scuso con te. Non mi sono spiegato bene. A me della fedeltà al reale in Tex interessa davvero poco. Altrimenti non potre considerare capolavori Il figlio di Mefisto o Diablero che sono racconti fantasy. Mi divertivo un mondo nel vedere quel satanasso di Tex colpire un cinque di cuori (o un altro seme delle carte) giusto nei microscopici disegni, che nella realtà è una sciocchezza. Quindi in linea di principio potrei anche accettare la sospensione dell'incredulità persino di fronte alla Vancouver priva di natanti. Tutto questo se il resto del racconto fosse entusiasmante o se Ruju avesse offerto una spiegazione accettabile, per esempio l'incendio aveva colpito il porto e diverse imbarcazioni. Con questo non intendo un lungo pippone dettagliato, ma una semplice vignetta con il capo della polizia e un sottoposto che dicono. "Dobbiamo requisire le navi attraccate" "Non è possibile, capo. L'incendio ha già circondato il porto e molte imbarcazioni sono già divirate dalle fiamme." Ma il vero problema è che una scena potenzialmente drammatica come un incendio devastante mi sia sembrato noioso. Una pratica burocratica. L'atmosfera che si "respira" non è asfissiante. E se non riesci a farmi provare le emozioni che una tragedia del genere dovrebbe causare, imho hai fatto un pessimo lavoro...
  15. Exit

    [745/747] Vancouver

    Mi sono convinto. Non ha più senso paragonare le storie in edicola con GLB che ha smesso di scrivere, in pratica, negli anni ottanta. Ebbene alla sola luce della modernità, il giudizio non migliora. Che senso ha che il comandante della polizia di Vancouver venga estromesso dalla cattura del criminale che ha distrutto la città? Dovrebbe essere suo dovere categorico! Che poi non vale per Kirchner che dovrebbe essere colui che potrebbe causare i problemi che Tex menziona come motivazione per scoraggiare l'intervento e non Artiglio d'Orso che è solo un assassino. Invece accade l'esatto contrario, infatti al gran finale il piedipiatti partecipa eccome, mentre lì viene estromesso Carson (per non parlare di Kit e Tiger) che avrebbe dovuto essere presente per onorare le varie promesse ad Angela. E Capilano? Ad un certo punto afferma che nulla lo tratterrà dalla giusta vendetta e poi si convince a rinunciare? O straparla prima solo per dare fiato ai polmoni, oppure fa la figura dell'inetto che non mantiene la parola dopo. Non è neanche chiaro come sia stato possibile che una città affacciata sul mare non disponga di una imbarcazioneeche sua una, neanche una zattera e per salvare quasi tutta la popolazione, l'evacuazione da un incendio avvenga su comodissime canoe che potranno portare, oltre ai vogatori 2 o 3 persone alla volta per non affondare. Sono solo alcuni esempi tratti di scene che non sono sensate anche se mi limito a valutare questo albo come un racconto a sé stante. si vede che sono rimasto al caro catenaccio all'italiana e non mi adatto al possesso palla inconcludente del calcio moderno...
  16. Exit

    [745/747] Vancouver

    Gli invincibili di Boselli è un capolavoro fatto e finito. Si può dire che non abbia molto in comune con quello di Gianluigi Bonelli, eppure ci va per molti versi vicino. Quindi ritengo possibile per altri fare altrettanto bene... Ruju è uno sceneggiatore imho molto meno dotato del papà di Tex, a cui attribuisco come "colpa" quella di non saper cosa fare del personaggio protagonista e perciò di ficcarlo in situazioni sbagliate. In Massacro Tex involontariamente finisce per sentirsi responsabile, lo mostra con evidenza, della tragedia che si abbatte su Goldena. Eppure ha agito come da par suo evitando un linciaggio: inoltre non conosceva così bene Fraser da sospettare cosa avrebbe potuto combinare, ma soprattutto si accanisce contro lui e gli apaches con una violenza inaudita per punirli del crimine commesso. Dal punto di vista del lettore, almeno per me, il solo finale con i fantasmi delle vittime che tormentano il loro carnefice, dimostra che si può mettere Tex anche in situazioni davvero spinose se sai come tirarlo fuori ancor più eroico. Qui Tex è oggettivamente responsabile dei lutti che colpiscono i Klamath (spero sia giusto) e il colpevole finisce i suoi giorni dopo una serie di circostanze quasi impalpabili. Nessuna punizione esemplare. Un finale quasi da pratica da sbrigare. Quindi la questione non è tanto che siamo nel 2023, che tutti nel tempo cambiano, che non si può chiedere a Ruju di fare le veci. Il GLB del Tranello sarà pure diverso da quello de Gli eroi di Devil Pass, ma si tratta di elementi secondari che non intaccano l'unicità del mondo del protagonista. In questa storia il tizio che risponde al nome Tex non è neanche lontano parente di quello di allora. È un alieno.
  17. Exit

    [745/747] Vancouver

    La prima parte del tuo messaggio è quello rilevante. Se il riferimento al personaggio creato da Bonelli senior è ormai diventato una seccatura per molti non ho nulla da obiettare. Salvo che sarebbe corretto modificare anche il nome in copertina, così da non ingenerare fraintendimenti. Ma temo che se ci mettessero altro non venderebbe altrettanto bene ed è questo il motivo che non ci si capisce tra di noi...
  18. Exit

    [745/747] Vancouver

    Se non ci fossero state centinaia di storie pessime di Tex scritte da parte di tutti i suoi successori, avrei scritto le stesse cose. Ormai mi sono rassegnato al fatto che non solo gli autori si sono dimenticati del creatore di Tex, come era già successo per Galep e i quattro storici cui, tranne Ticci, nessun nuovo disegnatore si ispira, ma purtroppo i lettori. O perlomeno molti. Ruju, come Nizzi, è straevidemte che non conosce Tex e non ha alcuna affinità col personaggio. Fa proprio quello che dici. Trova un'idea che gli piace e poi a forza ci caccia dentro Aquila della Notte. Per non scontentare qualcuno gli fa compiere alcuni "gesti" che immagina caratterizzino la serie. Se si vuole Nolitta che ha fatto grandi danni, aveva almeno una sua visione, distrortissima, e la seguiva, mentre chi è arrivato dopo non sa proprio cosa farci con i pards. Qui Ruju fa combattere Artiglio d'Orso con tutti i pards! In sequenza: Tiger sconfitto Kit: pareggio? Carson: fregato come l'ultimo dei fessi Tex. Quindi quattro eroi per far fuori un solo nemico! Si dovrebbe gridare allo scandalo solo per questo. Senza contare che come osservi si comportano da bulli al bar. Eppure i commenti sono per lo più favorevoli. Aldilà del fatto che non c'è nulla di male perché i gusti sono gusti, leggendo qui Ruju troverà conferme. Sa che è quelli che i lettori vogliono e di sicuro non cambierà registro.
  19. Exit

    [745/747] Vancouver

    La scena con Kit che prima afferma che fermerà il trippone e poi se lo fa sfuggire è il momento più tragicomico dai tempi di Ukazi. Anche quattro pards che devono occuparsi "da soli" di tre nemici sopravvissuti è un incarico degno di loro... Come spesso accade, Ruju scrive le storie a contrario e come unica attività creativa inserisce scene tamarre ogni due pagine. L'andazzo sempre peggiore pare confermato.
  20. Exit

    [Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise

    In effetti hai ragione. Perché dire in un forum di Tex che questo TW non c'entra con il fumetto che dovrebbe rappresentare? Era un commento come altri, a te non interessa, però non è detto che a qualcun altro forse si. Io non li leggo mica tutti, molti li salto a seconda di chi li posta. Quelli di Diablero li leggo sempre, i tuoi li by-passo e infatti non li cito mai. E francamente che qualcuno si chieda se sono sparito me ne frega nulla, giusto per rispondere al tuo quesito.
  21. Exit

    [Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise

    Il titolo non dava adito a dubbi, però la testata si chiama Tex Willer e potevo pensare andasse diversamente. Scottato dai troppi "Passati" che almeno a me hanno stancato, non ho comprato l'albo. Però un mio caro amico più tollerante con l'andazzo degli ultimi anni, mi ha prestato l'albo assicurandomi che ne valeva la pena. Sarà. Ma arrivato a pagina 30 ho chiuso e restituito il volume. Non fa per me. Tex spettatore no. Si dirà che non contano il numero delle pagine in cui è protagonista, ma che lasci il segno. E come fa a incidere se la storia è di un altro? Cochise non è un pard, su questo non concordo con Diablero che mi pare equipari il capo apache sulla base del frontespizio (o come vogliamo chiamare la tavola con il titolo incorniciato) a Carson, Tiger e Kit, che peraltro con Gianluigi Bonelli non hanno mai oscurato il loro leader. In un albo speciale forse potrei soprassedere, ma ormai l'albo speciale è quello con Tex unico protagonista. Quello che non capisco è come si possa paragonare questo Tex Willer con quello della Mano Rossa. Il ritmo è persino più compassato che nella serie classica. Mentre nel '48 sparava e ammazzava, pestava e distruggeva edifici, qui non fa nulla! A parte ascoltare e parlare. Uno che non sprecava mai fiato è diventato logorroico. E non riesco a capacitarmi dell'entusiasmo per tutto questa ricerca di realismo e conformità a fonti storiche. Tanto vale leggersi un bel manuale, così da gareggiare a chi trova più richiami. Lasciarsi andare alla fantasia come ai bei tempi, quelli si davvero divertenti e entusiasmanti, no. Con TW ho chiuso senza troppi rimpianti. Magari leggerò solo le storie scritte da autori nuovi sperando in un miracolo. Divertitevi pure voi...
  22. Exit

    [Tex Willer N. 47/49] Ai confini della Louisiana

    Dire che è una storia stile GLB è una forzatura, perché c'è un evidente scarto persino tra le storie minori del papà di Tex e questa. Prendiamo Dugan, il bandito. Gran bella storia che non viene mai citata e che quindi posso prendere come esempio di episodio minore del periodo d'oro. Eppure basta la scena delle fire-ant con la morte del povero navajo per renderla imho inarrivabile per tutti gli sceneggiatori attuali. E la presenza di un personaggio che sarà involontario protagonista del capolavoro dei capolavori la trasforma in episodio imprescindibile. Uscisse adesso, da astemio, festeggerei con una sbronza colossale Tolti quest'equivoco imho Rauch ha fatto un discreto lavoro. Vederci solo un spara-spara alla Faraci non è condivisibile. La storia è si semplice - tante volte mi domando perché la semplicità è per forza in aspetto negativo - che si legge con "piacere". I nemici non sono delle macchiette messe solo lì per farsi ammazzare stupidamente e talvolta sorprendono come il tizio del finale che dimostra una sua "etica" inaspettata eppure credibile. Io senza gridare al miracolo, dico che non mi dispiacerebbe vedere Rauch alla prova con qualcosa di più "impegnativo" perché mi sembra abbia più affinità col personaggio di un Ruju, tanto per fare un nome. Il disegnatore mi sembra faccia parte della schiera dei nuovi che finiscono su Tex perché sta vampirizzando tutte le altre testate. Tuttavia ho la sensazione che possa migliorare a differenza dei Danubio e dei Cossu. Spero sia così.
  23. Exit

    [741/744] Sierra Nevada

    Le cause del declino sono tante e non tutte dipendenti dal personaggio o dagli autori. C'è un fatto significativo piuttosto datato, con cui forse @Diableroconcorderà. Fino ai primi anni '70 c'è stata una crescita tumultuosa che si è più o meno stabilizzata ai tempi di Terra promessa. Fino ad allora le nuove leve sostituivano le uscite, perché anche ai bei tempi i giovani passavano ad altro. Arrivati all'apice, fino a Caccia all'uomo tutto stabile, poi cominciano le magagne. Si perché per chi c'era, e io ho letto in diretta la prima storia di Nolitta, fu la PRIMA vera sorpresa negativa, di cui non si capiva la causa anche se credo tutti pensarono non fosse un lavoro di GLB. Poi sembrò un errore perché altre storie continuavano a essere quelle che ci si aspettava, senonché pian piano se ne trovano altre che stonano. Io ho distrutto Il segno di Cruzado per la rabbia tanto per dire. Imho il calo di Bonelli senior e le storie di Nolitta hanno invertito la rotta. Poi ci sono stati un paio di momenti, se non di ripresa, almeno di rallentamento dell'emorragia. Le primissime storie di Nizzi che imho non entusiasmavano, però erano meno devastanti di quelle del Sergione e soprattutto gli albi tra il 400 e il 500 di Boselli. Voglio dire che il cambiamento di registro, la cd. umanizzazione del personaggio operata da Nolitta, la parodia, non commedia, di Nizzi e la complicazione di affari semplici e la progressiva marginalizzazione di Tex visibile anche in questo racconto opera dell'attuale sceneggiatore principale, ha azzerato la credibilità costruita in tanti anni. Se anche un ragazzo leggesse Sulle piste del Nord, capolavoro inarrivabile per qualunque successore, e se ne innamorasse, decidendo di comprare il nuovo numero in edicola e si trova Ruju - mi pare tocchi a lui - che speranza c'è che prosegua? Profetizzo. Nessuna. Questo non vuol dire che non sia possibile invertire la rotta. Certo la scelta di moltiplicare le uscite abbassando ancora più il livello generale non aiuta.
  24. Exit

    [741/744] Sierra Nevada

    Mi spiace continuare un OT e lascio ai moderatori valutare. C'è un problema generazionale? Indubbio. In media i lettori di Tex ormai hanno almeno l'età di Carson se va bene. Questo spiega in parte perché GLBonelli vende ancora molto di più. Tuttavia non spiega tutto. La verità è che se leghiamo a una sedia dei dodicenne di oggi e li costringiami a leggere storie ritenute "capolavori" dei diversi sceneggiatori, ci sono molte possibilità che preferiscano quelle classiche. Certo dipenderà molto dai gusti personali, ma quattro generazioni di bambini/ragazzini conquistati tra gli anni '50 e '80 sono la prova. Poi ci sono le eccezioni in positivo tipo il successo, quasi unanime, ottenuto dal Passato di Carson o più recentemente di Patagonia che ci dice che con la storia giusta un Tex un po' diverso che non rinnega quello storico può funzionare. In sostanza non dobbiamo cadere nell'errore del "non sono più i tempi di una volta". Per esempio si pensava che i ragazzi non amassero più la lettura e la Rowling con Harry Potter vende centinaia di milioni di libri. Non solo a loro, però molti si. Si dice che i ragazzi non amino più i fumetti e poi vedi le file per comprare My Hero Accademia. L'autore giusto, ispirato e aggiungerei rispettoso può persino invertire la tendenza del declino.
  25. Exit

    [741/744] Sierra Nevada

    Il creatore di un personaggio può commettere degli errori e infatti capita anche ai migliori. Dylan Dog era un bellissimo fumetto scritto, perlopiù, da un eccellente autore. Ad un certo punto qualcosa si è rotto e io l'ho giudicato fuori dai miei interessi e l'ho mollato. Questo non toglie che è io non penso che scriva fesserie, solo che non le sue storie sono non sono più di gradimento. Grazie per quello che mi ha regalato e amici come prima. Certo che se su un libro di fisica mi trovo scritto che le leggi di Newton non valgono sulla Terra penso che sia una fesseria. Poi magari scopro che se un buco nero si avvicina un po' troppo al nostro pianeta è possibile che la mela vada da un'altra parte perché è soggetta anche alla sua attrazione e quindi potrebbe anche ipoteticamente accadere. A prescindere da casi improbabili, in un racconto di fantasia - Tex non è reale - può succedere senza che mi scandalizzi. Altrimenti tutta QUESTA storia è un'immensa fesseria. C'è qualcuno che crede che di possa tornare dagli inferi? Oppure che ci si possa materializzare a distanza come teletrasportati? Cosa c'è di più assurdo rispetto alla mela che non precipita verso il suolo? Il pesce rosso e poi è blu? Effetto doppler? E lo stesso che spiega l'allontanamento delle Galassie... Daltonismo? Non si riesce più a vedere alcune frequenze... Sono tutte cose possibili, perché no? Sono molto meno accettabili gli stravolgimenti del carattere, del modo di essere dei personaggi. Il loro mondo. Ma anche questi in linea di massima sono nelle mani dell'autore. Tex è cambiato anche con GLB, ma i lettori hanno decretato che erano arricchimenti, premiando nelle vendite. Questo perché imho sono stati ritenuti coerenti. Altrimenti come per me con Sclavi, adios amigo. Ma io sono d'accordo sul fatto che ci siano stati errori/refusi. Anche clamorosi Io mi immagino GLB a cui viene improvvisamente un'idea. Scrivo un racconto con Tex e due amici durante la Guerra di secessione. Ne viene fuori, imho, una gran bella storia che ho riletto con piacere tante volte. Poi Sergio lo chiama al telefono e gli dice: "Santa polenta. Padre, in Un piano ardito, Tex, Carson e Kit hanno a che fare con due militari sudisti in missione?" E GLB. Una scollata di spalle. Quella espressamente come "una fesseria" ha venduto da sola più copie di intere serie. Vorrei farne tutti i giorni anch'io, se i risultati sono questi... La "fesseria", mi scuso con Nizzi se prendo in prestito il termine, l'ha imho commessa il successore con Fuga da Anderville perché contraddice platealmente un capolavoro...
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