
Exit
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Dire che si è stufi di leggere storie ambientate nel passato, ha la stessa valenza di dire che se ne vogliono altre. Sono scelte che riguardano i gusti. Io la vedo come loro e per quanto mi dispiaccia per i disegni di Dotti, passo. D'ora innanzi leggerò storie di questo tipo solo se capitano sulla regolare e temo che capiteranno spesso se continua questa moda, mentre altrove ne farò a meno. Anzi ne approfitto per chiedere di relegare, se possibile, solo il presente sul Tex classico, così facciamo contenti tutti.
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Leggo Tex da sempre posso dire. Sono passati decenni e ho sempre accettato le scelte che ha fatto (che GLB gli ha fatto fare). Lasciare Fraser alla mercè dei fantasmi o del suicidio, massacrare di botte Crandall fino a farlo delirare, radere al suolo Huerta, lasciare morire di sete (e stenti) Higgins, distruggere proprietà, commettere furti, incendi, barare, pestare testimoni. Uccidere centinaia di nemici senza battere ciglio. Con un'unica eccezione. In una storia bellissima e amatissima: L'idolo di smeraldo. Il ricordo è legato all'indianina senza nome, uno di quei grandiosi personaggi creati da GLB di cui nulla si sa eppure è impossibile dimenticarsi, anche grazie ai disegni di Fusco, disegnatore mai amato che però era un fenomeno nel rappresentare le belle donne. Ricordo il dolore - quasi reale - provato per la morte della ragazza e la soddisfazione per la strage di Hualpai. Ma, ed ero un bambino, rimasi scioccato dall'immagine della deportazione di donne, vecchi e bambini che si vede alla fine. Almeno questi ultimi sicuramente innocenti e Tex per me non può nuocere agli innocenti. Si potrà dire che uccidendo nemici avrà lasciato orfani e vedove, ma noi non lo sappiamo. Qui invece si capisce che la vendetta colpirà anche chi nulla c'entra e questo mi ha lasciato l'amaro in bocca. Con questo voglio dire che per quanto sia duro e talvolta spietato, capace di fare spallucce davanti al cadavere di un impiccato, anzi di scherzarci sopra. In grado di non fare una piega davanti alle grida disperate di Brennan, Tex imho non supera mai alcuni limiti. Spesso cammina sopra i bordi del confine dei suddetti, che non sono definiti, questo si. Le scene come quella dei cacciatori di scalpi, ma anche quella di Lupo Bianco o i capoccia del Ring (spero di ricordare bene), vanno benissimo. Ma Tex è solo spettatore. Fosse presente mi aspetterei che intervenisse. Magari ponendo fine alle sofferenze sparandogli ai disgraziati. Questo non significa che proverebbe dispiacere per la loro dipartita, ma un uomo giusto la tortura non può digerirla senza problemi. Può insomma condividere che Querquer subisca la vendetta degli apache, senza che questo significhi che sia indifferente alle modalità. p.s. per favore con citarmi assieme a Zagor perché lo detesto e preferisco dimenticarne persino che esista
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Quindi il Tex di Sangue Navajo è schifosamente politicamente corretto perché inizialmente dice a Alce Nero di credere nella Giustizia dei bianchi e va a Fort Defiance a pretenderla? Doveva consigliargli di preparare un barbecue...
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Siamo OT. Non credo che si possa confrontare un tizio qualsiasi che Putin neanche conosce e che non potrebbe, neanche se volesse, intervenire, con un altro presente sul luogo e amico fraterno di Cochise. Nella realtà, e non nella finzione fumettistica, molto meglio rompere le scatole che lasciare torturare qualcuno. Se non ci fossero stati uomini come Cesare Beccaria che in tempi non sospetti mostrava l'assurdità di tortura e pena di morte forse sarebbero ancora pratiche accettate in molti più stati...
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Non la vedo così. Tex decide sempre. Si assume la responsabilità di quanto avviene in sua presenza. Non fa lo scaricabarile. Quindi - è qui parlo con un esempio- se Cochise gli dice: "Tizio morirà scuoiato al palo della tortura" a prescindere dalle ragioni e/o torti e Tex non discute la situazione è "corresponsabile" dell'atto. Quindi tutto dipende dal singolo lettore, se ritiene questo accettabile. Dico solo che a me questo non andrebbe bene (parlo dell'esempio fatto non dell'albo). Di certo non vorrei vedere Tex in preda ai sensi di colpa, che non è da lui. Io e te sappiamo bene che Tex non parlerebbe mai così, quindi non vale
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Io sono d'accordo. Il problema, se un problema c'è e tu lo puoi sapere meglio di me avendo letto l'albo, è che Tex non dovrebbe assistere alla tortura di un uomo senza battere ciglio. In alcuni casi GLB lo faceva arrivare a cose fatte, in altre ci andava molto vicino, come quando minacciava i prigionieri per farli parlare e iniziava il rito, sapendo però che non si sarebbe arrivati a tanto. In altri la punizione che infligge è durissima, come con Higgins o Brennan, ma non accende falò sotto le loro teste o li spella vivi. Mi sembrano situazioni non identiche. E in ogni caso le libertà che lui si "concede" tende a non lasciarle agli altri. Non mi sconvolge che Cochise uccida in questo modo, non discuto che Tex possa accettare, a cose fatte, che così si sia vendicato. Tex non è certo un cherubino, anzi. Mi sembra sbagliato che non faccia una piega se ciò avviene in sua presenza. So che non avrebbe senso che si metta a questionare con Cochise, ma imho sarebbe bastato presentare la scena in modo differente. Spero d'averti chiarito meglio le mie perplessità. Torno a lasciarvi lo spazio per i commenti.
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Infatti non l'ho giudicata. Parlarne si può, sulla base degli elementi che vengono dati come corretti e nessuno mi pare abbia detto che la scena non è presente. Se si dovesse parlare solo delle pagine lette il forum si dimezzerebbe (per esempio le anteprime sarebbero da bandire). La scena di Brennan citata da @Poenon è compatibile con tortura e morte di un prigioniero. Che Tex ammazzi in modi spicci o lasci morire un nemico non è in discussione. Quando un avversario è a rischio di subire una pena terribile come la tortura di solito interviene. Salva Fraser dagli abitanti di Goldena o Clayton dalla fustigazione. La scena di Vigilantes devo rivederla perché in questo momento mi sfugge, la memoria, ma da com'è descritta è diversa. Una folla inferocita lincia un criminale. Posto che Tex di solito impedisce i linciaggi (come nei casi precedenti), qui si trova davanti a sconosciuti, qui c'è Cochise. Può cercare di fare qualcosa per impedire la tortura. Il fatto è che si poteva evitare un simile epilogo, facendo morire in altra maniera il tizio. Il discorso di Letizia non mi convince. Tex si comporta alla Ponzio Pilato. Potrebbe intervenire per alleviare una crudeltà che è comprensibile lato Cochise, ma imho indigeribile per Tex. Provare pena non vuol dire niente. Tex sarà anche d'accordo che muoia e lo ritenga un fatto anche dovuto, è le modalità che non ci sta. Poi se i lettori di TW la pensano diversamente mi sta bene. È una vostra lettura e deve piacere a voi, mica convincere me a riprenderla.
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Non ho letto la storia ed è giusto che non mi esprima su questa. Però davvero non posso credere che Tex lasci TORTURARE A MORTE qualcuno, ma se lo dici tu che sei molto preciso e puntuale nelle osservazioni devo ritenere che sia successo. Se davvero arriva a tanto, questo Tex Willer per me è qualcosa di molto diverso dal personaggio che ricordo e mi sembra strano che una questione etica di simile portata sia passata quasi inosservata. Mi sembra, e ne sono quasi certo, che con GLB non sia mai successo...
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Ok. Avrei preferito non citarli, ma visto che insisti. In questi ultimi mesi ho visto esordire sulla serie inedita, Zamberletti, Rauch e Burattini. Quest'ultimo è probabile che sia di passaggio, ma gli altri? E non è che i loro esordi siano stati proprio esaltanti. Quindi penso che man mano che le altre serie chiuderanno, perché chiuderanno e che l'unica che moltiplica le uscite è Tex, qualcuno finirà per forza qui. D'altronde è già successo con i disegnatori, con risultati ottimi (De Angelis, Brindisi) o pessimi (Cossu, Diso).
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Rispondo. Un autore imho è Nizzi. Un altro per me è Ruju. Il primo si potrà dire che ormai si è allontanato ma ha ancora alcune storie che sembra usciranno in futuro, l'altro mi pare in piena attività e imho da diverse storie non fa che peggiorare. In effetti Nizzi non è un fuori uscito in senso stretto, semmai un rientrato. Ruju invece proviene da DD e altro, quindi è più corretto.
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Da nessuna parte. Idea personalissima. Non frequentando via Buonarroti mi baso solo su sensazioni personali. Poi meglio se sbaglio di brutto.
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Il curatore non è in discussione, però è un fatto che ha richiamato Nizzi, che secondo me vuol dire che gli albi da sceneggiare sono tanti e gli autori non sufficienti. Il fatto stesso che il soggetto sia stato proposto da un non professionista (con tutto il rispetto) è un segnale di crisi di candidati. Quindi penso che il curatore non possa essere eccessivamente esigente. Anzi mi domando quanti via libera abbia concesso incrociando le dita. p.s. Zerocalcare non ce lo vedo su Tex, però è un grande autore, molto più dotato di diversi che firmano Tex, quindi non mi sconvolgerei certo se ci provasse...
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Il fatto che un autore collabori con la Bonelli mica lo fa automaticamente adatto a scrivere qualsiasi fumetto della casa editrice. Tex e DD p.e. sono molto diversi e uno scrittore potrebbe trovarsi bene col primo e malissimo col secondo. Quest'idea che in mancanza di meglio (perché liberato da testate chiuse o perché non ciò sono volontari disponibili) chiunque possa realizzare Tex è il male e sta mandando a signorine un fumetto ultrasettantennale.
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Io non trovo sbagliato che si dica che le storie di GLB erano "semplici". Va bene, perché la semplicità è tutto sommato una grande dote, non un difetto. Non mettere orpelli inutili e spiegare tutto, non sprecare tempo per rendere credibile un'opera di fantasia con riferimenti per iniziati e fregarsene di seguire trovate alla moda come la "continuity", io lo approvo. Non è un problema la cena al ristorante, né lo è neanche un albo pieno zeppo di sparatorie. Piuttosto, e qui concordo, lo è come lo si racconta In Terra promessa i discorsi tra Kit, Tex e lo straordinario sceriffo senza nome avvengono durante un pranzo e sono uno dei vertici assoluti di Tex. Ne voglio 100 così in ogni albo. Sono i dialoghi che rendono speciali e uniche quelle pagine, che solo GLB poteva condurre così brillantemente. E la grandinata di piombo e di morti ammazzati del ritorno di Montales è la dimostrazione che si può fare un semplice "bang bang" e far divertire come matti i lettori, perché le pagine che raccontano le orde di messicani che si assaltano in maniera scriteriata la fazenda di Montales sono fenomenali. I danni - IMHO - li fanno la convinzione che Tex sia una specie di prodotto farmaceutico che prevede 2 abbuffate, 2 sparatorie e 4 peste, beccaccione o vecchio cammello ogni 110 tavole (alla Nizzi, ma anche alla Faraci o Ruju) oppure l'inventarsi una carta d'identità e una biografia puntuale dei personaggi per ficcarli dentro contesti Storici precisi e raccontare ogni singolo dettaglio degli stessi non lasciando spazio alla fantasia del lettore (come uso e costume dell'attuale sceneggiatore principale).
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Cosa sarebbe stato il post-400 se si fossero lette di seguito le storie da Il passato di Carson agli Eroi del Texas senza gli intermezzi nizziani? Se non è esistita una "silver age" di Tex è perché dopo la qualità della serie regolare è stata, nei momenti migliori, altalenante. Con l'autore giusto e con poche uscite sarebbe ancora possibile. Invece abbiamo un'alternanza continua di scrittori (e il discorso vale in parte anche lato disegni) con stili molto diversi. E purtroppo, secondo me, non all'altezza. In questa storia si capisce che Tex e Carson sono, come spesso accade con Ruju, di troppo. Quando entrano in scena non colpiscono il lettore. Le pagine su cui si concentra l'autore sono quelle che riguardano Sanders e moglie e la crisi esistenziale del vice, perché se potesse credo che solo di questo parlerebbe, invece gli tocca mettere quei due ranger perché è prescritto dal medico. Non è la prima volta, né sarà l'ultima che accadrà con lui. La questione non è che i bei tempi sono finiti e non torneranno più. E che Tex e noi lettori ci meritiamo solo il meglio...