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Accidenti ai correttori automatici. La parola era "cingere". Intendevo che a quei tempi la grandi città erano di quelle dimensioni. Tanto per fare un parallelo in Italia del nord c'erano i villaggi dei terramare al cui confronti Troia doveva sembrare imponente. O così credo io. La gran parte degli eventi o forse tutti è invenzione, però non si può escludere che oltre ai luoghi (e anche qui non è che c'è unanimità), anche il conflitto sia avvenuto e tra quei contendenti.
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Se non è OT. Omero narra gesta compiute alcuni secoli prima quindi, che da generazioni venivano riportate oralmente, quindi trattandosi di una vicenda che tanto aveva colpito generazioni, è quasi naturale che fosse qualcosa di straordinario anche per dimensione temporale. Che poi gli assedi durassero tanto non è così strano. Non è che gli eserciti combattessero ininterrottamente. C'erano tregue (i greci si sono inventati quella olimpica anche se non so se già in voga), c'era l'inverno, le carestie e le pestilenze e tanto altro, che imponevano delle sospensioni e può benissimo essere che il computo complessivo sia valido, ma le ostilità vere e proprie siano durate molto meno. Le dimensioni ridotte non sono in contraddizione perché al tempo Troia era una megalopoli del periodo miceneo. Era come cinese d'assedio una Parigi del 2023... Foss'anche tutto inventato, Omero dimostra che la fantasia è più affascinante della mera cronaca e vale la pena non essere troppo fedeli alla realtà se i risultati letterari sono questi.
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Sono d'accordo che Burattini sprechi i (pochii) buoni spunti. Non ha la giustificazione di essere un vero nuovo autore, non foss'altro perché conosce Tex e quindi aveva tutte le carte in regola per far bene. Fatte le premesse commette un errore che mi fa digerire le magagne. Dà una spiegazione strampalata che non convince nessuno e lascia involontariamente libero il lettore di pensarla come meglio preferisce. Era tempo che i vari sceneggiatori si dilettavano a puntualizzare, con un dettaglio degno di miglior causa, la razionalità del tal evento che era stato spacciato per 100 pagine come misterioso. Qui non si risolve l'enigma ed è la soluzione più vicina a quella classica bonelliana. Sarà ancora meglio quando lo pseudo "spiegone" sarà ridotto ai minimi termini non infastidendo la fantasia del lettore. Se ci mettiamo anche un po' più di adrenalina nelle pagine avventurose, magari e l'evitabile inconveniente di far parlare tutti come El Morisco, potrei anche divertirmi. Comunque sia, non si può essere troppo severi con un autore di passaggio...
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Risposta collettiva. Ringrazio Letizia per il link all'amata wikipedia in lingua italiana che frequento da oltre 18 anni , ma il problema, se di problema si può parlare, non è né nel termine, né che sia scorretto. Abituato a "sentire" parlare Tex come un italiano di cultura normale mi fa specie che non dica: "legge troppi romanzi" oppure "ha una notevole fantasia". Si sono sempre usate parole anche insolite che di norma erano accompagnate da un rimando a piè di pagina con una breve spiegazione, però con parsimonia. Che le dime novels (o i dime novels?) fossero conosciiute come genere letterario dal figlio di un allevatore texiano che non ha frequentato i college e che da essi discenda il fumetto western imho mi importa fino ad un certo punto. Quello che mi mette di cattivo umore è l'impressione che sia scritto per il lettore iniziato e non per tutti. Gli anglicismi in eccesso tipo cacciatori di scalpi ormai sostituito da scalphunters, il linguaggio troppo forbito in bocca a Tex e soci, e altro, stanno IMHO rendendo pedante e saccente questo fumetto, che proprio nei dialoghi corretti si ma popolari (nel senso migliore del termine) aveva uno dei suoi punti di forza. Poi capisco che possa piacere e non discuto l'appropriatezza dell'uso che ne ha fatto l'autore, la cui competenza non è in discussione. p.s. amo l'inglese pur non essendoci portato e i romanzi d'avventura quindi è una questione legata solo a questo specifico ambito.
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Comprato e sfogliato. Non letto perché aprendolo a caso nel primo baloon che leggo c'è Tex che parla di Dime Novels e qualunque sia il motivo per cui lo fa, mi ha messo di cattivo umore. Sui disegni e colori forse essere il primo Cartonato dopo il capolavoro di Gomez penalizza molto, però non sono granché soddisfatto ad un primo sguardo. Trattandosi di due autrici spero di poter ribaltare il giudizio al termine, tra l'altro la colorista è all'esordio su Tex quindi le faccio i migliori auguri per il proseguo, però il precedente pareva davvero di un'altra categoria...
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Forse non ho capito, ma le lunghezze d'onda dello spettro visibile sono un range ben preciso. Al di sopra, ovvero onde elettromagnetiche più energetiche, abbiamo l'ultravioletto, raggi X e Gamma, non percepibili all'occhio umano, ma con effetti che si posso rilevare (vedi es. l'abbronzatura per gli UV). Oltre il rosso, abbiamo infrarosso, microonde e onde radio, anche qui fuori portata, salvo per l'infrarosso con visori speciali. Oltre a queste frequenze non si va, quindi al massimo sono infinite le "sfumature" dal rosso al violetto per differenze infinitesimali d'onda, ma limitate a quell'estensione di nanometri.
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Ammazza... un trattato di letteratura disegnata sul tema colore e colorazione era meno appassionante. Concordo in toto con Diablero e tutta la vita vorrei (almeno) Tex solo in b/n a parte lodevoli eccezioni come l'ultimo Gomez che nonostante l'intervento del colorista non mi è dispiaciuto, però spero che Letizia risponda con ulteriori argomentazioni contrastanti perché il discorso OT si fa interessante.
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[Magazine N.9 - 2023] La palude del morto - La strada del male
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@Ombra SilenziosaLa mia risposta alla tua domanda imho non è quella che ti potresti aspettare. Non ci sono lettori "moderni" o "antichi". I gusti mutano ma ritenere che la complicazione degli affari semplici sia più apprezzabile è imho un errore. Uno straordinario racconto di GLB è il ritorno di Montales che è privo di soggetto e si basa solo sulla scrittura brillante e avvincente e sull'azione senza tregua. È sceneggiatura allo stato puro. Prova a proporre ad un ragazzino questo racconto oppure uno di quelli di Tex con soggetto complesso più recenti e chiedigli qual è quelli più avvincente e che vorrebbe leggere sempre. Io non ho dubbi... Quindi un grande sceneggiatore può usare per assurdo un soggetto con Tex e Carson che parlano su una panchina e divertire e convincere, anche se è evidente che mi aspetto che un autore di Tex presenti altre situazioni, mentre uno inadatto con un'idea originale e interessante invitare il lettore a distruggere l'albo -
[Magazine N.9 - 2023] La palude del morto - La strada del male
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Aspettando Godot semplificando sono le chiacchiere di due tizi in attesa di un terzo. È banale? No, perché è come viene raccontata che rende la vicenda "così interessante". Sarà che quando leggo il termine banale vicino al mio fumettista preferito, non importa che questa non sia l'intenzione voluta, divento subito di cattivo umore, ma l'esempio è imho errato, tranne per la constatazione è che è di GLB. È un po' OT, ma La dama di Picche è il fantastico perfetto texiano. Nessuna spiegazione superflua - sappiamo in pratica nulla di Madame de Tebe e assistente se non che sono stati orrendamente assassinati e che la donna non è una persona comune - e anzi tutto lineare e prevedibile. Perché l'idea geniale è che solo al lettore è concesso di conoscere tutta la storia. Tex e Carson sono dei messaggeri che consentono che giustizia sua fatta. In linea di massima non sono neanche i protagonisti, ma il lettore non se ne accorge. Tutto si regge sul "Sarà vero oppure è un'allucinazione collettiva" una domanda cui Tex risponde con un'alzata di spalle. La filosofia texiana del portare Giustizia, non importa neanche se la "richiesta d'aiuto" avviene con modalità insolite è ribadita. E i disegni un po' approssimativi di Muzzi la rendono ancor più strana e perciò affascinante. Quindi non c'è bisogno di effetti speciali o soggetti complessi lunghi come una sceneggiatura, basta saper raccontare e quel "ingenuo", "piatto", "trito" imho ci sta malissimo vicino a un gioiellino che è superiore a tutto quello che ho letto negli ultimi 10 anni. -
[Magazine N.9 - 2023] La palude del morto - La strada del male
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@PoeSolo una precisazione. Ti stavi riferendo anche ha me quando parlavi di consigli di lettura a Rauch? SOLO nel caso la risposta fosse positiva, ti pregherei di non mischiare gli utenti. E di non leggere più di quello che c'è scritto con malizia. Diversamente fai finta che non abbia neanche postato e scusami per il disturbo... -
[Magazine N.9 - 2023] La palude del morto - La strada del male
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@Leo se invitare qualcuno che deve scrivere Tex a (ri)leggersi il meglio è irrispettoso sarei sorpreso eccome. È possibile che Rauch l'abbia anche interpretata così, ma quel che mi interessa è che scrive di conoscere quei racconti a prescindere e non per dovere professionale. Non che sia impossibile scrivere un ottimo fumetto studiandolo ex-novo o fare danni conoscendolo bene, perché poi dipende da tanti fattori. Invece hai frainteso due cose. Non ho stroncato la storia verso cui non sono prevenuto. Non la leggerò perché non compro il Magazine e ciò dipende dal fatto che di nuove storie Mefisto per ora non ne voglio neanche sentire parlare. Ho solo aggiunti che è possibile per alcune affinità che sarei potuto essere insoddisfatto come Diablero, ciò non toglie che io e Diablero ci troviamo spesso in disaccordo. La seconda cosa è che non ho detto di non leggere gli altri autori. Non ci si può dimenticare di El Muerto o degli Eroi del Texas e persino, sorpresa, di qualche storia di Nizzi, perché qualcuna decente la trovo anch'io. Solo che io li consiglierei solo dopo... -
[Magazine N.9 - 2023] La palude del morto - La strada del male
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@Ombra Silenziosa mi fa molto piacere saperlo. Ti sembrerà strano ma leggendo storie di Tex scritte da fior di professionisti, non mi riferisco assolutamente a te, ho avuto la netta sensazione che la conoscenza del personaggio fosse più di facciata che reale. Il mio comunque era più un invito ad una rilettura che è sempre un piacere che io stesso mi tolgo ancora ogni tanto. p.s. ho consigliato quel periodo perché spero sempre che un autore abbia sempre quello come stella Polare... -
[Magazine N.9 - 2023] La palude del morto - La strada del male
Exit replied to MacParland's topic in Almanacchi
Non conosco Rauch come sceneggiatore d'altro oltre Tex e finora ha lavorato a poche storie, quindi non so valutare se sia adatto o meno a scrivere per il ranger. Per il poco che ho visto mi sembra che sia giusto dargli la possibilità di provarci, perché del buono imho cen'era, e anche di sbagliare. Conoscendo Diablero immagino che leggendo il racconto è possibile che rimarrei insoddisfatto. Aggiungo però anche un mio consiglio non richiesto. Se ti piace veramente questo fumetto rileggiti solo le storie di Gianluigi Bonelli fino a Gli eroi di Devil Pass e lasciati guidare dall'istinto. Era proprio un modo diverso di sceneggiare, ora ritenuto forse vecchio stile, ma credimi funziona sempre. Io aspetto di leggerti sulla serie classica se torneranno a pubblicarli lì e nel frattempo non ti preoccupare troppo delle critiche nostre. Chissà perché ma anche i texiani sono terribilmente esigenti e rompiscatole -
Siete favorevoli all'aumento costante delle uscite "fuori serie" di Tex?
Exit replied to Poe's topic in Sondaggi Texiani
L'esempio che fai imho non è quello giusto. Noi siamo i visitatori del museo. Al massimo possiamo dire di averlo già visitato o di aver studiato con più interesse l'arte pittorica. Quindi valiamo cone i centomila. Ma se non ci hai fatto caso le aziende e anche i musei spesso chiedono il gradimento dei visitatori. E pur potendo non tenerne conto, direi che non è logico liquidarlo con "non ha nessun valore perché molti non restituiscono il modulo compilato. È come se gli Uffizi, museo apprezzatissimo con milioni di accessi, da domani riempisse le sale di quadri di artisti meno quotati, finendo per relegare i capolavori in un cantuccio, solo perché crede che esponendo più opere tutti sono più felici e c'è sempre la possibilità che uno entri perché si trova un quadro di Exit! Un'azienda dovrebbe sempre saper ascoltare il cliente e se in un sondaggio libero si esprime una chiara preferenza per me dovrebbe far riflettere. E comunque liquidare il tutto con: "Voi non siete esperti di vendita di fumetti, in SBE si." mi fa un po' sorridere. Perché esistono esempi SBE. Mai letto MM però un tempo aveva collaterali. Che fine hanno fatto? NN era una selva di pubblicazioni. C'era stato anche uno spin-off (vedi Tex Willer ora) di discreto successo (Legs Weaver) e tanti albi speciali es. Agenzia Alfa che sono stati chiusi e non mi stupirei che la moria proseguisse. All'obiezione che Tex è un'altra cosa faccio notare la chiusura del Tre Stelle che era in edicola da decenni. E non vale la scusa che pubblicava storie troppo vicine alla serie inedita, altrimenti non si capirebbe perché le riproposizioni continua dal nunero uno (CSAC e il Classic) Per me è la qualità che fa la differenza. -
Siete favorevoli all'aumento costante delle uscite "fuori serie" di Tex?
Exit replied to Poe's topic in Sondaggi Texiani
Non è mai semplice fare scelte nette. La qualità e la quantità si influenzano a vicenda. Immaginiamo che tutte le uscite sia di ottima fattura, chi vorrebbe rinunciare ad averne una in più? Purtroppo però l'aumento senza freni di proposte è di per sé stesso un danno. Anche il cibo più prelibato dopo una certa dose non dà più la medesima soddisfazione. La regola è non strafare e semmai centellinare, chè tutte le cose di valore sono di norma rare e non comuni. Giudicando lo stato attuale io sarei per eliminare tutto, meno la serie classica e il Cartonato. La prima è la pubblicazione più amata del fumetto italiano e si può dire che è da tutelare come i monumenti e le bellezze naturalistiche. Il Cartonato oltre ad essere l'unico esperimento I technicolor pregevole, è adatto ad "ospitare" fumettisti d'eccezione, mentre il Texone non ha la stessa appetibilità causa il numero di pagine. Con queste due sole pubblicazione si potrebbe ridurre il parco autori, restituendo una certa uniformità di stile sia lato storie che disegni che ora è saltata. Un fatto alla fine positivo per chi resta. Infatti la scelta sbagliata dell'editore di lasciare in mano al solo Nizzi Tex è stata terrificante per me, ma ha "inventato" una nuova generazione di lettori - i nizziani - che è l'ultima. Ora non si riesce proprio vista l'eterogeneità delle uscite. -
Penso che imho oggettivamente non di può spiegare meglio di così cosa non funzioni con gli sceneggiatori. La sensazione che Tex sia una summa di elementi che si ritengono necessari. Qualcuno ha deciso che sono indispensabili per caratterizzare questo fumetto e vengono usati appena possibile. Es. Io quando leggo "beccaccione" per apostrofare un nemico ho attacchi di rabbia indicibili Quarant'anni senza il miglior GLB hanno fatto il resto.
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Ci si chiede come di fa a sapere che la tecnica utilizzata è "ho un ottima idea per il finale, devo costruirci una storia sopra?" Perché come tutti i bambini che hanno in pratica imparato a leggere con Tex (in realtà per primo c'è stato Topolino, ma giusto un annetto) con quello che io conosco, ho inventato decine e forse centinaia di storie mie. Un balcone era una palizzata di un forte, un dosso i monti Chiricahua, le foglie d'autunno una tormenta canadese. I nemici erano ferocissimi, pronti a tutto per mandarti all'inferno e tu con i colpi rimasti dovevi sperare che Tiger arrivasse coi Navajos giusto in tempo per salvarti. Il giorno dopo la stessa storia cambiava e tu (Tex) con i pards tentavate il tutto per tutto rischiando una sortita in mezzo ad un putiferio di pallottole che vi fischiavano a due dita dal cranio e nonostante una ferita di striscio alla spalla, che Carson affermava essere solo "un graffio", avanzavi facendo fuori il nemico. Passava un altro giorno e la scena si svolge di notte. Puoi cavartela ma non devi fare il minimo rumore, ecc. Pensate che fosse così solo per me? No, quando giocavi con gli amici era lo stesso, solo che di norma ci si accapigliava per decidere chi fa Tex, che poi era quello che narrava e si litigava se Tex e I pards non si conportavano nel modo che per ognuno era "naturale". Cosa significa tutta questa storia? Che allora la fantasia era contagiosa e non ci si doveva chiedere come concludere mettendoci dentro un finale preconfezionato e veniva spontaneo perché quando leggevi Terra promessa NON SAPEVI cosa sarebbe successo due pagine dopo. In questo racconto per esempio appena Tex e Carson fermano Artiglio d'Orso già immaginavo il duelli e cosa sarebbe accaduto. La chiusura poi senza Carson, cui stavolta Tex lascia quasi lo scranno del protagonista, doveva essere presente. Toglierlo imho è stata una sciocchezza (doveva farlo per Angela e per la donna pellerossa) che avrebbe distrutto per me l'idea più azzeccata. Questo Tex i ragazzini non lo leggono non solo perché c'hanno la Playstation e Tik Tok, ma perché non fa sognare..
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Se Tex fosse un'opera letteraria di un autore di alto spessore, che vuole dirci molte cose spesso non immediatamente intelleggibili e che richiede perciò uno studio approfondito, potrebbe essere vero. Ma si è scelto di farne un fumetto avventuroso che cone primo obiettivo dovrebbe ricercare di appassionare il fruitore, senza troppi secondi fini. Questo non significa che sia scritto in modo sciatto e che non contenga anche messaggi importanti, ma sempre con leggerezza. Se dunque è questo il fine, puoi persino permetterti di narrarlo senza avere un finale già scritto, lasciandoti trasportare dal personaggio. Qualche punto fermo c'è - es. il protagonista non può morire - senza che ti impedisca, nel numero di pagine a disposizione, di cambiare parte del programma se non ti sembra convincente. Credo che fosse un po' la tattica del creatore e forse Ruju non la sfrutta perché ha una conoscenza della materia abbastanza superficiale. Imho Ruju scrive, come dice Diablero, dalla fine perché non gli viene naturale sceneggiare Tex.
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Grazie per avermelo ricordato La scena era anche caruccia perché originale, ma non è riuscito a sfruttarla a dovere.
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Non mi pare una colpa non apprezzare una storia di un autore oppure no? Non avendo criticato nulla delle tue affermazioni non capisco perché ti riferisci a me in senso negativo. Per mia scelta personale su Tex solo i creatori e i disegnatori del periodo storico hanno il mio gradimento perpetuo, fatto di anni di letture avvincenti. Gli altri no. Questo non vuol dire che non ritenga per esempio diverse storie di Boselli degne del miglior Tex, mentre altre no e spero non ci siano problemi a dirlo. Per sgomberare il campo da equivoci. Ho conosciuto Ruju e ha tutta la mia stima. Persona squisita con cui si parla piacevolmente.
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In questa sono tanto significative come presenze che manco me le ricordo... A meno di pensare che la zuffa del primo albo sia paragonabile al pestaggio che ho indicato come riferimento: il poveraccio era così mal ridotto che dubito sia sopravvissuto per poi finire a spaccar pietre, guardare per credere. Gli ammazzamenti non li avevo menzionati perché se togli anche quelli siamo a posto. E comunque se sono alla stregua di molte stragi presenti in Nizzi e Faraci sono assai deleteri. Le donne non so cosa c'entrano. Metterle imho non è nè una nota di merito né di biasimo. A me piacciono solo come nemiche. Tolte queste, le altre che valeva la pena di incontrare le ha già messe GLB e sono soddisfatto così, poi sta agli sceneggiatori farmi ricredere.
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Non ho detto che ci sia una direttiva perentoria, ma a me pare che la sensibilità degli autori non prediliga più alcune scene. Da quando Tex non dà fuoco a un locale? Quando è successo di recente di vedere una scena di interrogatorio come in Un piano ardito? Invece è vero che qualche sigaretta e qualche bicchierino ogni tanto si vede, ma imho con più moderazione. O forse me le sono perse io...
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Non ho mai accennato all'epilogo che imho è evidente quanto non stia nè in cielo né in terra in ottica classico Tex. Io non ci vedo solo colpe di Ruju e vi spiego perché. Fino a qualche anno fa i pards se volevano far confessare un colpevole "estorcevano" la dichiarazione a suon di cazzotti. Forse sono solo io che noto che sono anni che questo modo di fare è stato dimenticato o molto ridimensionato. Secondo me c'entra il politicamente corretto. Nella realtà quotidiana il comportamento dei nostri eroi susciterebbe anche in me disapprovazione (eufemismo), ma in un'opera di fantasia no. Insomma a parte una predilezione di Ruju per il Tex agente di polizia, imho alcuni "metodi d'indagine" sono ormai off-limits. Anche l'omicidio sbrigativo di un tempo del nemico risulta meno gradito e allora giù con i duelli farsa o con l'intervento provvidenziale del fato (caso Kircher) - tra questi annovera chi moriva per altre cause - che prima era relegato alle signore oppure ai nemici cui GLB concedeva l'onore perché davvero speciali (es. Parker, Lucero) Mi confermano questa idea di anche altre cose. Tex che fuma e beve whisky sono un altro esempio. Kit maggiorenne al massimo può succedere che beva una birra. Un tempo era frequente ora non tanto. E le risse colossali al saloon? Non se ne vedono più. Le distruzioni di Ranch e proprietà, uguale. Imho agli autori attuali queste azioni sono ritenute socialmente sconvenienti e quindi devono ricorrere a metodi o stili di vita meno scorretti
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Credo che la parola possa essere "idrodinamica". Imho in un racconto ci si può affidare alla fantasia e immaginarsi, anche se nella realtà non è credibile che una canoa possa essere più veloce di un'altra. Comunque non è irragionevole che sia possibile perché la differenza di velocità dipende da molti fattori: materiali, forza dei rematori, correnti fluviali, conoscenza del percorso, masse in gioco, venti favorevoli o contrari e chissà che altro. Le spiegazioni pseudoscientifiche non tolgono che i pards si comportino da scriteriati e secondo me è l'unico elemento che conta. Vanno in pratica a sbattere contro un nemico senza avere un'idea sul da farsi e infatti finiscono sulla difensiva. Si può sbagliare, ma non per non aver predisposto almeno un piano sensato.
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Meglio chiarire un concetto. Ho preso in considerazione l'episodio dell'incendio solo per dimostrare che le magagne rimangono anche non facendo confronti con GLB. Mi è stato fatto notare che i tempi sono cambiati e c'è un po' il rigetto verso chi si ostina a volere un certo Tex. Se nel Tex classico dell'aderenza ad episodi reali non me ne fregava nulla perché il patriarca faceva un po' come voleva, con mia grande soddisfazione, qui è il racconto che viene presentato come legato ad un vero fatti di cronaca. I personaggi hanno i nomi delle persone coinvolte. Forse lo scopo era dare una patina di credibilità oppure per la stramaledetta, da me, moda di giocare coi lettori a chi è più bravo a trovare gli indizi. Cerco di adattarmi alle vostre indicazioni e mi si risponde che i fatti andarono in altro modo e che se non sono convinto è perché volevo una mega-spiegazione? Da vecchio lettore di GLB avrei alzato le spalle, da nuovo Rujiano sono molto perplesso. Sempre tralasciando GLB dico che ai salvatori di Vancouver chi poteva mai contestare la vendetta contro Artiglio d'Orso? Tex? Ma se è stato la causa del loro lutti e se in un primo momento non ha nulla da ridire in proposito. Il capo della polizia o i cittadini? Bella manica di irriconoscenti! Oltretutto sarebbero liberati da un pericoloso criminale. Dal governo canadese? E chi lo informerebbe? Però dopo che mi sono spogliato del pregiudizio bonelliano, mi si fa presente che il mio Tex talvolta preferiva fare tutti da solo. Peccato che in quei casi VERAMENTE chi era lasciato indietro rischiava se interveniva. Però la vera differenza è che i quei casi Tex non era debitore. Qui deve dimostrare a Capilano come farà giustizia perché glielo deve. Comunque basta decidersi. Ditemi su che base discutere e poi rimanete a vostra volta coerenti...