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Poe

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  1. Poe

    [548/549] Documento D' Accusa

    Di questa storia è stato appena pubblicato il cartonato a colori, come fosse un classico da omaggiare, mentre invece è una fra le tante storie mediocri del periodo peggiore di Nizzi (la fascia 500). A parte la ovvia considerazione che c'erano decine di avventure migliori di questa da rieditare, stupisce che venga riproposta una delle più anti-texiane, in cui il nostro ranger non sembra nemmeno lui tanto è inerte, capace solo di assistere impotente prima alla tragica fine di una famiglia apache e poi alla fucilazione di Santos (che giustamente si è vendicato dell'uomo che ha ucciso i suoi genitori), in una delle peggiori pagine della serie. Per tutti e due gli albi Tex non ne fa una giusta, si fida degli ufficiali quando non dovrebbe, sbaglia spesso (e lo ammette lui stesso), non prova nemmeno ad aiutare Natay al momento della sua morte inseguito tra le rocce, sbaglia a valutare molte situazioni e così via. E' soprattutto un Tex incapace di assicurare il vero colpevole (il maggiore Leland ) alla giustizia, lasciandolo libero per vent'anni e, visto che la storia avviene quasi tutta in un lungo (e prolisso e ridondante) flash-back, il fatto risalta maggiormente: in tutti quegli anni Tex non ha fatto nulla per arrestare un uomo che sapeva essere un criminale assassino di indiani, costringendo così Santos a farsi giustizia da solo. Sembra persino impossibile che lo sceneggiatore di questa storia sciatta, di una drammaticità un po' fasulla, sia lo stesso che ha scritto "Furia rossa". Voto: 4 P.S. nel cartonato c'è anche l'errore di mostrare in copertina un Tex brizzolato, mentre la scena riproposta è ambientata nella giovinezza di Tex (visto che la storia è in flash-back), nel periodo successivo alla morte di Lilyth. A meno che quella sui capelli non sia neve!
  2. Poe

    [Texone N. 32] Il magnifico fuorilegge

    Per me “Il magnifico fuorilegge” è un vero e proprio capolavoro, sia per testi che per disegni. Un western avvincente, emozionante, divertente. Una girandola di inseguimenti, agguati, duelli, fuorilegge, indiani, colpi di scena, tranelli e sparatorie, che vuole recuperare il ritmo e l’atmosfera delle prime storie delle origini, aggiornandolo chiaramente a un linguaggio espressivo più moderno. E riuscendo nell’impresa. Restituendo così al lettore un magnifico giovane Tex irruento, spericolato, scanzonato, ancora parzialmente inesperto, ma spavaldo. Come ne “Il passato di Carson”, Boselli in questo “passato di Tex” volge lo sguardo all’indietro non per semplice nostalgia, ma per ricavarne un maggior vigore e slancio per affrontare le sfide del futuro, come fanno i suoi personaggi non per rimpiangere qualcosa di ormai trascorso e definitivamente perduto (come se il tempo non passasse), ma per vivificare il futuro, sempre mutevole, con la memoria delle esperienze giovanili. Ne viene fuori un Texone pieno di vitalità ed energia, che personalmente, in un'ipotetica classifica, metterei al secondo posto dopo “Patagonia”. Un grandissimo omaggio a GLB e ai vecchi indimenticabili western di un una volta.
  3. Poe

    [248/249] Il Marchio Di Satana

    Questo chiude definitivamente la discussione sui presunti interventi di Nolitta. Quelli che con troppa sicurezza hanno riconosciuto in questa storia degli "evidenti dialoghi in stile nolittiano" si erano sbagliati di grosso! Magari in futuro bisognerebbe stare più attenti a fare simili ipotesi, perché si rischia di mettere in giro dicerie prive di fondamento che poi qualcuno prende per verità assolute, danneggiando anche GLB (visto che si dice che il tal dialogo non è il suo). Che Decio Canzio abbia fatto invece delle correzioni è possibile, ma restano solo supposizioni (anche se plausibili e motivate) che purtroppo nessuno potrà mai confermare. In questa storia gli unici interventi sicuri al 100% sono quelli operati da Monti sui disegni di Fusco.
  4. Poe

    [248/249] Il Marchio Di Satana

    Ok, adesso è più chiaro cosa volevi dire. Forse ho frainteso... Ma se permetti la tua frase iniziale sul comportamento di Tex lasciava pensare che tu attribuissi alla presunta mano di Nolitta tutta la scena (e non solo i dialoghi). Comunque, chiarito questo, resto della mia idea : nelle liti con lo stalliere e col barman non ci vedo tanti rimaneggiamenti esterni. E non sono neanche d'accordo (non lo faccio apposta, te lo assicuro ) con la tua ipotesi secondo cui la frase di Tex che nel paese non ci sono donne sia un'aggiunta della redazione. Ora le ipotesi sono due: 1) L'idea di fare un paese abitato da soli uomini è di GLB e la vignetta di Fusco con una donna e un bambino è una svista del disegnatore (questa è stata l'ipotesi più credibile finora, tanto che nelle ristampe la donna è sparita. Ed è anche la mia idea) 2) GLB non si è posto il problema delle donne in una città di satanisti che verrà distrutta dal fuoco e il balloon con la frase "ci sono solo uomini" è stato aggiunto dalla redazione per dare una spiegazione alla mancanza di donne nel grande incendio finale (questa è la tua nuova ipotesi). Ipotesi suffragata dal fatto che, secondo te, Fusco non poteva essere così distratto dall'aggiungere una donna poco dopo la fatidica frase. E però contemporaneamente tu dai dei super-distratti a quelli della redazione che non correggono Fusco. Nell'ipotesi 1 era distratto Fusco, nell'ipotesi 2 era distratta la redazione. Ma cosa mi fa propendere per l'ipotesi 1? Il fatto che PER 160 PAGINE FUSCO NON DISEGNA MAI UNA DONNA. Se fosse vera la tua ipotesi che GLB non vi dava importanza e quindi non aveva dato nessun tipo di indicazione al disegnatore, perché nelle scene all'aperto in cui Tex e Carson attraversano più volte il paese non si vede mai e poi mai una donna? Di solito quando un disegnatore rappresenta una tipica cittadina del West e descrive il via vai dei passanti si vedono persone di ogni genere, no? Invece Fusco per 160 pagine non disegna donne. Poi compare la vignetta in cui Tex nota che ci sono solo uomini a Quemado e dopo due pagine ecco che invece appare proprio una donna col bambino. E' sicuramente un fatto curioso. Ma a me sembra più semplice spiegarlo con una distrazione di Fusco, che con un intervento a posteriori della redazione. Questo nel mondo reale e logico. Nel mondo della fantasia un paese di soli uomini dediti al culto di Satana che rapiscono solo donne giovani ha un suo perché e un suo fascino macabro, nonché simbolico. Oltre che pessimistico. Tutta la città alla fine è condannata senza speranza, nessuno escluso, e anche Tex e Carson non riescono a salvare che se stessi. Tu dovresti fare il moderatore, Condor. Saresti perfetto. Anche se nessuno purtroppo ti ascolta.
  5. Poe

    [248/249] Il Marchio Di Satana

    Secondo me, Diablero, fai post troppo lunghi e poi non ti ricordi più che cosa hai scritto. Rileggiti: L'hai scritto tu che la scena in cui Tex litiga con lo stalliere e poi quella in cui si scontra col barman sono state scritte da Nolitta e non da GLB, che non si riconosce la sua "mano". Io non ho fatto nessuna parodia del tuo pensiero. Quindi tu non hai parlato solo di piccoli ritocchi ai dialoghi qua e là, ma proprio di due scene che, messe insieme, più o meno durano 7-8 pagine, e che oltre ai dialoghi prevedono anche il comportamento di Tex (per esempio, in quella col barista Tex gli fracassa la bottiglia che ha in mano con la pistola). Secondo te questo Tex "attaccabrighe" è nello stile di Nolitta, ma a me non pare proprio. E poi mi sono anche chiesto - ammesso che tu abbia ragione - perché mai Nolitta avrebbe dovuto fare simili rimaneggiamenti: GLB non le aveva scritte bene? Voleva rendere Tex più simile al suo di "Caccia all'uomo"? E perché mai? Insomma, se prima tu parli di comportamenti di Tex modificati (quindi di scene) e poi te lo scordi, non ti incavolare con gli altri...
  6. Poe

    [248/249] Il Marchio Di Satana

    Ma queste sono solo supposizioni. Non si possono trasformare nostre ipotesi, per quanto probabili, in certezze assolute, rischiamo di far passare cose che forse non sono vere per fatti ormai assodati da tutti. Può darsi benissimo che ci siano stati interventi redazionali, io non dico di no, ma non ne siamo sicuri. Chi l'ha detto che il dialogo che ho postato più sopra non l'abbia scritto proprio GLBonelli? Solo perché non ci piace? E, se nel caso l'avesse riscritto qualcuno in redazione, a quale scopo? Se GLBonelli l'aveva scritto bene, perché cambiarlo, per peggiorare i suoi dialoghi apposta? Nolitta si divertiva a peggiorare i dialoghi del padre per fargli dispetto? Diablero scrive: Qui Diablero si può incazzare quanto gli pare ma la sua ipotesi è assurda, perché vorrebbe dire che non solo Nolitta avrebbe cambiato qualche dialogo ma addirittura tutta la scena dello stalliere e quella successiva del barman (altro che piccole modifiche, sono diverse pagine), e per che cosa? Per far diventare più antipatico Tex? A parte che la cosa non avrebbe senso, qui non è Tex ad essere antipatico e attaccabrighe, ma sono lo stalliere e il barman che hanno un comportamento gretto, da strozzini attaccati ai soldi e poco ospitali con gli stranieri. E Tex reagisce da par suo. Io tempo fa avevo fatto un'altra ipotesi su queste scene, scusate l'autocitazione: Tra l'altro, è la tipica situazione di molti horror (e non solo) quando l'eroe arriva in uno sperduto paesino di provincia e tutti lo guardano male solo perché è uno straniero, e non vedono l'ora che se ne vada... Io non ci vedo nulla di nolittiano. Concludo, parlando per l'ultima volta (sarà davvero l'ultima! ) della scena di Tex e Carson che sparano alla schiena di uno che fugge SENZA ARMI IN MANO (il fatto che abbia un fucile nella sella non vuol dire niente, perché non lo sta usando e soprattutto non lo può usare, visto che il braccio destro è ferito). Scena per me non da Tex (al massimo, come dice giustamente Magic Wind, da Tex dei primissimi numeri). Tex di solito "scalda la schiena" agli avversari quando loro hanno armi in pugno e gli sparano, oppure non sparano ma sono comunque pericolosi perché in superiorità numerica (indiani o gruppi di banditi che fuggono ma che potrebbero tornare indietro o uccidere innocenti che incontrano). Ma qui Tex e Carson sono due contro uno e il tipo non può più nuocere ad anima viva. Inerme e innocuo. Per me la scena è equivalente a uno che sulla main-street spara a Tex, il quale poi gli fa saltare via la pistola e lui, pur avendone un'altra nella fondina, scappa e, mentre dà le spalle, Tex gli spara alla schiena. Non si fa...
  7. Poe

    [248/249] Il Marchio Di Satana

    Mmm... Diablero, ti stai arrampicando sugli specchi come un fan di Nizzi qualunque. Praticamente le cose che non funzionano in questa storia, secondo te, sono tutta colpa della redazione o di altri, senza che tu abbia uno straccio di prova per quello che dici... Mah! Ora, la vignetta che ho postato è chiarissima e parla da sola: Tex e Carson uccidono un ragazzo sparandogli alle spalle. Il ragazzo è ferito al braccio destro, sta scappando, si vede benissimo che non ha nessun'arma in mano, non è più un pericolo né per loro né per nessun altro. Il ragazzo ha cercato di ucciderli, è vero, ma non c'è riuscito e ora si limita a fuggire verso il paese dove i due rangers non avranno difficoltà ad acciuffarlo (il paese è piccolo, lui è ferito e farà fatica a nascondersi, lascerà tracce, e comunque qualcuno lo noterà no? Non dimentichiamo che i rangers non sanno ancora che in paese sono tutti complici tra loro). Qui Tex e Carson lo vogliono chiaramente uccidere! Non è solo il ballon della vignetta precedente, è tutta la scena che lo fa capire, per esempio sparano sempre al corpo del ragazzo e non al cavallo. Insomma, qui Tex fa lo sbirro, il giudice e il boia allo stesso tempo (per un accusa di tentato omicidio di un tizio che neanche conoscono e non sanno cos'ha fatto). A me sembra un evidente atteggiamento non-texiano (anche se lo ha scritto GLB). Sospettano di Crandall ma si fanno fregare facilmente da lui. Capita anche a Tex, per carità, ma non mi venire a dire che in un paese di pochi abitanti come Quemado Tex sa che ci sono dei satanisti che usano la croce di Lorena come simbolo e il capo della setta non ne sa nulla? Non è ovvio che sia lui il mandante? Il paragone che hai fatto con il Ku Klux Klan e il parroco non c'entra niente: Tex se in un paese si scontra con alcuni membri del Klan non è che sospetta del parroco del paese per via della croce fiammeggiante, ma sospetta piuttosto del capo del Ku Klux Klan locale come mandante, no? E magari cercare di incastrarlo o sbatacchiarlo, piuttosto che seguirlo con la guardia abbassata come fa qui... Se vogliamo fare i pignoli, poi, c'è un altro aspetto della trama che lascia un po' a desiderare... I satanisti che bruciano la chiesa nei cui sotterranei ci sono i cadaveri delle squaw. Be', così facendo non fanno altro che alimentare i sospetti di Tex, invece di sviarli, e infatti Tex si mette a cercare tra le macerie e trova la botola, che senza l'incendio forse non avrebbe nemmeno cercato... Non molto furbi questi satanisti... Resto comunque dell'idea che le imperfezioni di cui sopra non la rovinano, il giudizio dev'essere globale e nell'insieme questa è veramente una bella storia.
  8. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Ma se tu e Joe7 avete commentato la scena con le frasi - parole testuali - "Carson va a puttane", "Carson va a letto con donne come fa un vecchio porco" "questo Carson fa schifo". E meno male che non ci si scandalizza... Le storie non sono fatte solo di elementi che servono necessariamente alla trama, "all'economia del racconto", ma anche di tanti piccoli dettagli, particolari, scene e scenette slegate dalla vicenda, che servono a dare maggiore realismo alla storia, oppure a darle vivacità e brio, oppure a delineare meglio i caratteri dei personaggi, oppure a rendere anche la quotidianità di tutti i giorni, oppure come intermezzo tra una scena madre e l'altra. Quante volte abbiamo visto Carson che andava a vedere le ballerine nel saloon, senza nessuno scopo ben preciso. Anche quelle mica servivano "all'economia della storia". Oppure lamentarsi perché mangiava fagioli da giorni e aveva fame o dialoghi e battibecchi tra i pards o siparietti vari... Neppure quelli servivano "all'economia della storia", servono a rendere la narrazione più piacevole e divertente, o a dare l'illusione di una maggior "realismo". Carson ha una storia (appena accennata) con una ristoratrice che conosce da tempo? E allora? Dai dialoghi si intuisce che non è la prima volta che si frequentano (lui la chiama "vecchia amica", "la vecchia Rose", lei gli dice che "dovrebbe venire più spesso a trovarla", lui le confessa che "le è mancata" (parla della sua cucina ma si capisce dagli sguardi che sta in realtà riferendosi a lei). Ruju oltretutto non ci fa vedere Carson che entra subito da lei, o sale le scale per andare nella sua stanza o cose simili, le vignette a p. 33-34 ci fanno vedere Rose che alla fine della serata sta spazzando la soglia del suo ristorante e lui che rimane lì fuori a chiacchierare con lei allegramente, in attesa della chiusura: è una scena di familiarità, che ovviamente prelude ad altro, ma che ha una sua finezza. Non stiamo parlando nemmeno dell'avventura di una notte, ma di due persone adulte che si conoscono bene e da tempo ("vecchia amica"). Se per voi lei è una puttana, o una donna di facili costumi, e lui un porco, andiamo bene... Viva il 1948... Quando i vestitini succinti di Tesah NON servivano "all'economia del racconto"...
  9. Poe

    [248/249] Il Marchio Di Satana

    Rileggere “Il marchio di Satana” è sempre un grande piacere. La storia, d’altra parte, è apprezzata un po’ da tutti, basta dare un’occhiata ai commenti dei forumisti qui sopra, senza eccezione largamente positivi, se non entusiasti. Per me è una delle migliori della fascia 200 e l’ho sempre vista come l’ultima avventura significativa di GLBonelli (siamo nel 1981), anche se GLB continuerà a scriverne ancora altre di discrete. Nella rilettura si scoprono sempre cose interessanti, come il fatto che a p. 8 del primo albo il canto lugubre dei satanisti che stanno per sacrificare la giovane squaw è tratto dal "Paradiso riconquistato" di John Milton. La traduzione in italiano è: "Belial, lo spirito più dissoluto che cadde, il più sensuale, e dopo Asmodai l'incubo più carnale", che lascia facilmente intuire come le squaw non venissero solo uccise... Subito dopo avviene la decapitazione della ragazza, in una scena tra le più orrorifiche della serie. Oltre ai pregi (di cui ho già scritto in un post poco più sopra), si notano però anche diversi difetti, che in parte ha già segnalato il sempre attento Condor : Sono d’accordo: le imperfezioni non influiscono sull’ottimo esito della prova, ma ci sono e - a voler essere pignoli - non sono difetti da poco, anzi… Il più grave, come fatto anche notare da Condor, è quando i satanisti per spaventare Tex piantano nottetempo davanti alla porta della camera d’albergo una croce di fuoco (la croce di Lorena) che è identica al simbolo cucito sul petto del tetro padre Crandall: mossa poco astuta che rivela a Tex chi è il mandante dell’intimidazione, ma che - con grande sorpresa del lettore - non gli impedisce di continuare a fidarsi di padre Crandall e di farsi catturare in modo un po’ troppo ingenuo. Anche affidare a Prescott (personaggio fortemente sospetto) il ferito Grady, consegnandolo di fatto ai suoi carnefici, è un errore di valutazione non da poco per Tex. Ancora più grave, a mio parere, il comportamento del nostro ranger quando SPARA ALLE SPALLE a un bandito in fuga e disarmato. È vero che il delinquente aveva precedentemente cercato di uccidere i due pards, ma ormai era ferito e innocuo (la pistola gli era caduta in precedenza), e nonostante questo Tex e Carson, per fermarlo (ma tanto era ferito e l'avrebbero acchiappato lo stesso), GLI SPARANO ALLA SCHIENA coi fucili, uccidendolo. [scusate la qualità delle immagini non eccelsa] Se questa scena la scrivesse oggi qualcun altro non oso immaginare il fiume di critiche per settimane e settimane… Altro aspetto discutibile sono alcuni dialoghi un po’ troppo ripetitivi e in qualche caso un po’ assurdi, per esempio questo: Insomma, Carson sta chiedendo a Tex se è sempre deciso nel voler continuare a cercare gli assassini... Ma che domanda è? Sono settimane che danno la caccia ai rapitori di squaw e ora che finalmente hanno trovato una traccia (i cadaveri vicino al paese) Carson chiede se è il caso di continuare?!? E Tex gli risponde con una frase altrettanto assurda: "Mi sentirei un verme se non lo facessi", "non devono sfuggire alla giusta punizione". Ma c'era bisogno di dirla, una simile ovvietà... Sia chiaro: il giudizio globale rimane inalterato: “Il marchio di satana” è e resta una storia stupendamente tenebrosa, piena di atmosfera e di suspense, una grande prova di Fusco e ormai un classico della serie. Eppure, un classico con qualche imperfezione di troppo.
  10. Poe

    [93/95] Black Baron

    Il difetto di questa mitica storia è il finale, che tronca bruscamente la vicenda deludendo in parte le aspettative del lettore che s’immaginava un assalto al castello da parte di Tex e dei pards, con tanto di scontro all'ultimo sangue con Mefisto, pregustando sparatorie e spettacolari scene di magia nera o voodoo. Invece tutto si risolve con un patto tra i militari e i Seminoles, l’incendio un po' sbrigativo della foresta, un colpo di cannone che fa saltare per aria il castello, e Tex e i pards che fanno più gli strateghi che i combattenti. Così com’è, in effetti, “Black Baron”, pur essendo un'ottima storia (le ho dato voto 8) sembra un po’ quei film che terminano lasciando nello spettatore la sensazione che non tutto quello che poteva essere raccontato è stato narrato, e che per farlo occorrerà necessariamente un seguito. La Bonelli ha pubblicato in un volume brossurato questa storia insieme a “Spettri”, ma in realtà avrebbe dovuto rieditarla insieme a “Il figlio di Mefisto” con cui è legata strettamente (e che non a caso ne riprende pari pari il finale con il famoso: “RICORDATE?” dello scheletro narratore). Di fatto le due avventure, se unite insieme, più che l’una il seguito dell’altra sembrano un’unica lunga meravigliosa storia di 5 albi e mezzo. Ed è un caso unico, nella saga di Mefisto/Yama, perché tutti gli altri episodi sono a se stanti, con pochissimi collegamenti l’uno con l’altro (tranne ovviamente la presenza di Mefisto o Yama). L’unità di “Black Baron” + “Il figlio di Mefisto” è data dai molti personaggi in comune (Loa, Yampas, i Seminoles, i seguaci del voodoo, ecc.), dalla stessa ambientazione in entrambi (il castello medievale, le paludi della Florida, il viaggio via mare dei pards, la città di Tampa), da tematiche appena accennate nella prima avventura e poi riprese nel seguito (la magia nera tanto evocata da Mefisto in “Black Baron” ma attutata solo da Yama, la vendetta di Loa contro Yampas e, ovviamente, la morte di Mefisto). L’unità delle due storie è poi nei disegni di Galep, meravigliosi, evocativi e tenebrosi come non mai in entrambi gli episodi (anche se migliori nel secondo), diversi invece dallo stile di “Spettri”, ma anche da “Il ritorno di Yama”. Letta insieme a “Il figlio di Mefisto”, “Black Baron” ci guadagna: così tutto fila perfettamente, per esempio la lunga disquisizione iniziale di Tex con il direttore del manicomio che spiega nei dettagli cos’è il voodoo ha un maggior senso perché ne vediamo la realizzazione pratica solo ne “Il figlio di Mefisto” (in “Black Baron” di magia (nera o voodoo) ce n’è ben poca, se non le solite proiezioni a distanza di Mefisto); oppure il personaggio di Loa, un po’ in ombra in mezzo ai tanti comprimari introdotti (Jean de Lafayette, Otami, Dambo, Yampas), che avrà la sua realizzazione completa solo nel seguito insieme a Yama. L’unità delle due storie è poi data soprattutto dall’atmosfera di decadenza, follia e morte che GLB e Galep riescono a creare dall’inizio alla fine: un castello in mezzo alle paludi da cui proviene una musica d’organo e una sinistra risata, misteriosi guerrieri neri giganti a sua protezione, battelli sul mare pieni di pericoli, magia indiana, magia vooodoo e nera, e successivamente morti viventi, sotterranei e trappole tra le macerie del castello, persino un vascello fantasma a concludere l'avventura. Insomma, il consiglio è quello di leggerle una dopo l’altra. Altre considerazioni: il Mefisto di “Black Baron” dal punto di vista grafico è nettamente migliore di quello di Nizzi e Villa. Qui, pur essendo un pazzoide sempre sull’orlo di una crisi di nervi, mantiene comunque una sua lucidità e “credibilità malvagia”; con Villa invece siamo sempre al limite della caricatura, anzi spesso siamo proprio nella caricatura piena. Basta fare un confronto: GALEP VILLA Infine, ci sono due imperfezioni: è abbastanza assurdo, all’inizio, che il caso della morte misteriosa di tre militari avvenuta in Florida finisca sul tavolo del comando dei Rangers di Phoenix in Arizona (e perché mai?), i quali affidano la missione - guarda caso - proprio a Tex, ossia l’unico che dall’amuleto di ferro con la M ritrovato possa capire che dietro c’è lo zampino di Mefisto. All’opposto, è ancora più strano che nessuno per due anni abbia avvisato Tex che il suo pericoloso nemico è fuggito dal manicomio di Flagstaff, in Arizona e che nemmeno il comando dei rangers ne sappia niente, tanto che devono mandare un telegramma per venirlo a sapere. Incongruenze che una volta si accettavano senza troppi problemi, mentre oggi sarebbero additate come gravissimi difetti, sintomi di imperdonabile sciatteria.
  11. Poe

    [Romanzi A Fumetti 19] Dinamite

    Boselli e Gomez non sono riusciti a finire in tempo il loro cartonato (che uscirà invece a febbraio 2025) ed evidentemente non ce n'era un altro pronto per sostituirlo, quindi hanno dovuto ripiegare sulla riedizione di una vecchia storia. Personalmente la cosa non mi turba, vista la quantità eccessiva di Tex inediti che escono in un anno. Speriamo piuttosto che i ritardi siano dovuti al fatto che Boselli e Gomez abbiano voluto curare con grande attenzione questa storia e che ne venga fuori un capolavoro. Contrariamente a chi vede tutto nero, cerco di essere ottimista...
  12. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Non hai letto bene quello che ho scritto o non mi sono spiegato io. Non ho scritto che tutto va bene. Ho scritto che è vero che le vendite di Tex, in generale, stanno calando, quindi non sto negando niente. Però io stavo parlando esclusivamente della serie regolare e da molte parti si dice che si aggiri ancora sulle 140.000 copie al mese (lo scrive persino Comix Archive, che di solito gioca al ribasso, non vedendo l'ora che la Bonelli chiuda). Anche qui sul forum un anno fa si ipotizzava una cifra attorno alle 140.000-150.000 copie. Naturalmente nessuno di noi può saperlo con certezza, sono solo ipotesi. Sappiamo solo che alla Bonelli le vendite sono calate negli ultimi due anni, questo è sicuro, ok, ma l'ipotesi più probabile - almeno per me - è che, oltre ad altre serie bonelliane ormai alla canna del gas, siano calati soprattutto gli albi collaterali di Tex (Maxi, Color, Almanacchi, ecc.) e non tanto la regolare. D'altra parte è logico: i lettori storici fanno come noi qui nel forum (quasi tutti), piano piano smettono di acquistare gli speciali che non interessano più, o che magari interessano ancora ma costano troppo (non dimentichiamo che il costo della vita negli ultimi due anni è aumentato e la gente taglia persino le spese sanitarie e le vacanze, figurati i fumetti). Insomma, chi è che compra tutti gli inediti di Tex? Un po' alla volta la gente si stufa di prendere tremila numeri extra, di qualità non eccelsa, e si limita alla serie regolare e poco altro. Probabilmente sono calate anche le ristampe di Tex e Zagor, visto che è molto più economico procurarsi i vecchi numeri usati. Invece sul calo della serie regolare di Tex ho i miei dubbi: contrariamente a te ho una percezione diversa. E' vero che stanno chiudendo molte edicole anche nella mia città, ma quelle che restano vendono più copie, e così anche i supermercati che tengono i fumetti, dove si trovano sempre in bella vista un sacco di Tex (serie regolare). Anche quando vado in giro per l'Italia e mi reco in edicola, sia che siano città grandi che piccoli paesini di montagna, gli albi di Tex sono sempre presenti e in abbondanza. Naturalmente queste considerazioni soggettive valgono quello che valgono... Ma se fosse vero che Tex mensile vende ancora intorno a 140.000 copie (cifra notevole che nessun altro fumetto italiano si sogna) vorrebbe dire solo due cose: o i lettori (contrariamente a te) apprezzano ancora Tex, oppure lo comprano solo per collezionismo senza neanche leggerlo. In quest'ultimo caso che la qualità delle storie ultimamente sia peggiorata o migliorata non si ricava dal venduto, visto che ai completisti non importa se sono belle o brutte.
  13. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Da come la vedo io, Boselli s'è stancato del forum non perché è stato criticato aspramente, questo è capitato anche nei 15 anni precedenti (basta andare a rileggersi le discussioni di vecchi topic, anche pesanti), ma perché negli ultimi periodi ha percepito una crescente mancanza di rispetto e di fiducia (anche se non generalizzata) nei suoi confronti (o solo nei confronti del suo lavoro). Nessuno nega la libertà di critica, è ovvio, anche le critiche che Boselli riceveva una volta erano dure, ma il tono, il linguaggio, le parole usate, l'atmosfera che c'era nel forum erano di rispetto dei lettori, di stima e di considerazione per autori che tra mille difficoltà cercavano comunque di mantenere una qualità medio-alta a un fumetto in edicola da 76 anni, a volte riuscendoci, a volte no. Nonostante la delusione per una storia o una scena che non era piaciuta per niente, non si insisteva "sadicamente" a rigirare il coltello nella piaga per settimane e settimane, si guardavano anche le cose che funzionavano, non solo i difetti. Da un anno, un anno e mezzo a questa parte si respira un'altra aria, e a volte più che un forum di Tex questo sembra un forum di gente che ormai gli sta sulle scatole Tex ma continua a comprarlo per abitudine, per noia o masochismo. Se non cogliete questo cambiamento rispetto al passato, che per me è evidente (e che non c'entra con le storie peggiori o migliori), è inutile che insista a spiegarlo. Quindi direi che Boselli, Rauch e Ruju dal loro punto di vista fanno bene a non partecipare. Se non intervengono, però, la responsabilità è dei lettori del forum, incapaci di fare una discussione critica "sana", non della loro "permalosità". E in parte è responsabilità anche dei moderatori - spiace dirlo -, che in certi casi potevano essere più solleciti nel far rispettare le regole comuni. Almeno, io la vedo così. ---------- P.S.: dire che le vendite dimostrano la scarsa qualità di Tex oggi è un controsenso perché Tex vende ancora ben 140.000 copie al mese, quindi vende ancora tantissimo, è ancora il fumetto più diffuso in Italia. Idem per Tex Willer con le sue 30.000-40.000 copie, che di questi tempi è oro. Sì, però sta calando, è l'obiezione. E' vero. Però sta di fatto che 140.000 persone lo comprano ancora ogni mese. Sono tutti dei fessi che leggono una cosa che fa schifo?
  14. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Bravo Condor , condivido tutta la tua analisi, tranne sui flashback che a me sono parsi tutti e tre funzionali, non fini a se stessi (o spiegazionistici), che Ruju inserisce con lo scopo di rendere meglio il dramma che hanno vissuto le vedove, l'attaccamento che avevano ai loro mariti e quindi il perché del loro forte desiderio di vendetta. E intanto che ci siamo, rileggiamoci i classici, sempre intramontabili, quando anche Tex non era da meno di Carson. Da "Uno contro venti", Tex che "si apparta" con Mary Gold:
  15. Poe

    [767/769] Le quattro vedove nere

    Mah... questa frase potevi anche risparmiartela. Io invece ho l'impressione che tu ti sia accorta di aver preso una cantonata grande come una casa e, invece di ammetterlo, la butti sul personale. Basterebbe dirlo: "Mi sono sbagliata, ho letto in fretta e mi è sembrato che "Carson andasse a puttane", ma non è così, sorry". Ma quale permissività? Carson ha sempre avuto numerose fiamme, si sa, non è una novità. Erano tutte puttane anche le altre? Cos'ha di diverso questa Rose? Come ho scritto: Sinceramente, non so proprio di cosa stiamo parlando...
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