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Poe

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  1. Poe

    [765 BIS] Un covo di vigliacchi

    Sulla lunghezza delle storie di Tex: personalmente da estimatore di "Storia del West" e di "Ken Parker" non ho problemi con storie di un albo solo, ma vorrei ricordare a chi cita "Il tranello" che stiamo parlando dell' epoca degli albetti a striscia e che è stato lo stesso GL Bonelli successivamente a fare evolvere il modo di narrare Tex come lo conosciamo adesso, con gli albi giganti, ossia con tempi più "dilatati". Il suo periodo migliore, dal n. 100 al 200 è caratterizzato da capolavori che sono tutti di circa 3 albi (alcuni un po' più, alcuni qualche pagina in meno): El Morisco, Il giuramento, Chinatown, La legge del più forte, Tra due bandiere, Sulle piste del Nord, Il figlio di Mefisto, Terra promessa, Una campana per Lucero, Il laccio nero hanno tutti circa 300 pagine, poco più o poco meno. In più il capolavoro assoluto di "In nome della legge" è di 4 albi e mezzo. Certo in quel periodo ha scritto anche ottime storie di 2 albi circa o 1 albo e mezzo ("Massacro", "Gilas", "Diablero"), ma il meglio era di circa 3 albi. I successori di GL Bonelli hanno semplicemente continuato questa tradizione ottenendo anche loro i risultati più convincenti con storie lunghe ("Il passato di Carson", "Gli invincibili" oppure "Furia rossa" ecc. ). Si vuole cambiare tradizione e fare storie più brevi di 1 albo o 2? Secondo me è un falso problema: la qualità della storia non dipende dalla sua lunghezza: mi sembra chiaro che ci sono storie di 2 albi che sono brodi allungati e storie di 3 che, per le tante cose che narrano, hanno uno stile sintetico. Ci sono albi singoli che raccontano un mondo in sole 96 pagine e altri che annoiano da morire e si fa fatica a finire. Fare esempi che portano acqua al proprio mulino per dimostrare che sono meglio gli uni o gli altri è fin troppo facile. Per dire, Boselli ha ottenuto ottimi risultati sia con 3 albi , che con 2 ("Colorado Belle" , vari suoi Texoni) e anche con 1 ("Agente indiano", e numerose storie sul Magazine, tipo "Bad River" ecc.). Forse molti sono rimasti delusi recentemente da storie lunghe poco riuscite e sperano di trovare un miglioramento in quelle più corte. Mah... alla fine quello che conta - sarà banale dirlo - è l' ispirazione non il numero delle pagine.
  2. Poe

    [Texone N.40] Sierrita Mountains

    Che è quello che faccio sempre io, sto con gli occhi incollati alla pagina e rispondo con esempi e riferimenti precisi, indipendentemente dallo sceneggiatore, senza pregiudizi, in base a quello che leggo e penso. Critico sia le storie, sia le critiche che non condivido, caso per caso. Quindi di chi parli?... Non so neanche a quali squadre ti riferisci, io parlo sempre a nome mio. Semmai sei tu che di solito hai la claque, e in questo caso ti sei messo a fare l'avvocato di Joe7 facendo deragliare la discussione su cose di cui neanche aveva parlato nel suo post, sovrapponendoti a lui con i tuoi post chilometrici in cui devi rifare tutte le volte la storia dell'albo in questione e dei suoi - secondo te - tremila errori. Diablero, a questo punto comincio a pensare che tu sia in malafede e voglia fare solo della gran caciara. Perché: 1) Io ho già risposto nel merito in diversi post (vuoi che te li riproponga ancora? ANCORA??? ) 2) non ho mai detto "quando parla l'autore, tutti zitti" ho solo detto che la questione del modo di agire di Tex era già stata spiegata dall'autore (ma poteva essere anche pinco pallino) ben due volte con un paragone azzeccato che chiudeva la discussione. E ho invitato Joe7 ad andarsi a guardare "Assalto al treno". Una persona che non sia in malafede cosa capisce da questa mia frase? 1) Che io do sempre ragione a Rauch qualunque cosa lui dica? (E perché mai dovrei farlo, scusa???). Oppure: 2) Se leggi l'albo in questione capisci che le tue argomentazioni sono sbagliate e ha ragione Rauch (e tutti coloro che hanno letto il comportamento di Tex nella scena del saloon come normalissimo, visto che prima dell'intervento di Rauch se ne era già parlato a iosa). Quindi nessun Ipse dixit da parte mia ma il contrario: confronta gli albi e giudica con la tua testa! Mi fa un po' ridere questo tuo finale perché a fare fraintendimenti sei stato tu. E ad accendere flames in questo forum non sono certo io. Che rispondo con pazienza - come altri forumisti qui - anche a post ben poco simpatici...
  3. Poe

    [Texone N.40] Sierrita Mountains

    Caro Diablero, mi risulta difficile dialogare con te perché tu parti sempre con atteggiamenti sarcastici/supponenti del tipo "non avete capito un c. di quello che ho scritto", "ho scritto post troppo lunghi da leggere per voi? ve li riassumo?", "ho fatto un ragionamento troppo complesso per voi?", oppure - come adesso - ti metti a prendere per i fondelli perché secondo te ripeterei a pappagallo quello che dice un autore, credendoci ciecamente solo perché l'ha detto lui, IPSE DIXIT. Che mi sembra un atteggiamento - il tuo - oltre che supponente, anche un bel po' offensivo dell'intelligenza altrui. Di fatto è il contrario: 1) su questa scena del saloon io ero già intervenuto in altri post (che tu hai letto visto che in altre occasioni mi hai risposto, ma magari li hai dimenticati ) molto prima che intervenisse Rauch, portando altri esempi da "Assalto al treno" ma comunque facendo obiezioni alla tua lettura della scena (io come altri forumisti) senza bisogno di aspettare l'imbeccata dell'autore. Rauch ha semplicemente aggiunto il paragone con "Assalto al treno". E secondo me è un esempio calzante, non perché è lo sceneggiatore a dirlo (mi pare ovvio), ma perché ha ragione e basta. Chiunque egli sia. 2) delle tue obiezioni alla scena del saloon a me in realtà ha sempre interessato smentire solo un elemento, quello che "Tex non provoca sparatorie in un saloon dove potrebbero essere colpiti innocenti". Tutto il resto (la presunta tamarraggine, ecc.) l'ho sempre lasciata perdere (in quanto opinabile, ognuno la valuti come vuole), e anche il post di Jo7 a cui ho risposto era SOLO su questo aspetto della scena. Infatti Jo7 cosa scrive? Che l'atteggiamento di Tex, che non valuta abbastanza la presenta di innocenti che potrebbero essere colpiti, è da "pazzo furioso". A questo ho risposto, SOLO a questo! Ed è una sciocchezza OBIETTIVA (non opinabile)che vi siete inventati tu e lui (e che "Assalto al treno" smentisce platealmente). Come ho già detto: O se vuoi puoi leggerti anche questo: Ma su questo aspetto, siccome è un fatto OBIETTIVO che non puoi smentire (probabilmente ti sei accorto anche tu di aver detto una sciocchezza: capita a tutti, anche a te ), tu glissi e cosa fai? Parli del resto delle tue obiezioni (la presunta tamarraggine, il coinvolgimento dello sceriffo ecc. ecc.), e cominci ad assumere l'atteggiamento di chi purtroppo parla al vento perché nessuno capisce le sue complesse (e opinabilissime) analisi e poi tiri fuori i tuoi cavalli di battaglia di sempre: i nizziani che non vogliono vedere la realtà, ecc. ecc. ecc. Insomma: le tue analisi (che sono opinabili) le consideri come obiettive; la mia (che in questo caso è obiettiva perché suffragata da vari esempi), la ignori e passi oltre.
  4. Poe

    [Texone N.40] Sierrita Mountains

    Scusa ma non capisco perché vuoi aver ragione a tutti i costi quando ti è già stato spiegato ben due volte dall'autore che la scena della sparatoria nel saloon è uguale a una analoga in "Assalto al treno" di GL Bonelli. Questo avrebbe dovuto chiudere definitivamente ogni discussione e andare oltre, invece tu insisti... Appunto, confrontala con la scena di "Assalto al treno" e vedrai che ha ragione Rauch. E comunque di esempi simili ne troverai a bizzeffe nella serie, con Tex che spara nei saloons anche se ci sono innocenti o usa addirittura la dinamite di sua iniziativa, non perché vi è costretto. Se per te è "un pazzo furioso" forse sei tu che non hai capito Tex. E in ogni caso prenditela con chi ha creato il personaggio non con Rauch. Concludendo, i casi sono due: 1) o non leggi i post degli altri, tipo questo: 2) oppure li ignori volutamente perché ti diverti a fare polemiche inutili solo per il gusto di polemizzare.
  5. Poe

    [765/766] La collera di Falco Giallo

    E' vero, ma non è certo la prima volta che Nizzi fa così. Anche nel suo periodo migliore ci sono tante storie in cui Tex si fida ciecamente di qualcuno che poi lo gabba. Mi viene in mente "Nelle paludi della Louisiana" in cui Tex sa in partenza che c'è una spia (avendo subito un attentato durante il viaggio) ma nonostante questo prende per oro colato tutto quello che gli dice Stingo senza sospettare niente, mentre il lettore sa che lo sta ingannando. Persino nella primissima storia di Nizzi (anche se pubblicata per seconda) ossia "Il ritorno del Carnicero" Tex sbatacchia il proprietario di una locanda per avere informazioni sui banditi fuggiaschi e alla fine le ottiene, ma non si accorge che il tipo è un complice che lo sta ingannando e, quando Tex se ne va, la moglie se la ride definendolo "un pollo" (o qualcosa del genere, vado a memoria). E tra l'altro marito e moglie non verranno mai puniti. Nizzi ha sempre alternato un Tex alla GLBonelli (per esempio i primi Texoni) con uno alla Nolitta. A me della "Collera di Falco Giallo" ha fatto cadere le braccia il comportamento di Brazer e degli altri cercatori d'oro che massacrano gli Shoshones e poi (invece di nascondersi o rifugiarsi al forte) se ne tornano tranquillamente a dormire al Trading Post, come niente fosse, senza neanche mettere sentinelle. Col risultato che gli Shosones li trovano subito e li uccidono in quattro e quattr'otto. Che è come scrivere un poliziesco in cui dei rapinatori di banche (a volto scoperto) fuggono e si nascondono a casa loro! Anch'io non amo la commistione western/fantascienza e spero che questa sia l'ultima volta, però gli alieni erano già comparsi due volte sulla serie regolare e, secondo me, Boselli non avrebbe scritto il Monte Rainer se non ci fossero stati quei precedenti di GLBonelli. Quindi capisco il poco interesse per il tipo di storia, ma non la sorpresa e la "rabbia" suscitate. Perché Tex in due vignette spara con una pistola laser? La pistola laser nel West (e gli omini verdi) l'aveva già inserita GLBonelli ne "La valle della luna" e l'astronave aliena in "Un mondo perduto" senza che nessuno avesse mai gridato allo scandalo o si fosse strappato i capelli. E queste vignette sono più "stranianti" di quelle di Bocci. Più in generale, ci sono scene di storie fantastiche molto più insolite e "scioccanti" per un personaggio western. Tipo Tex contro i Granchi Giganti ("Le terre dell'abisso"). Chi non ha mai visto in un film western dei Granchi Giganti? Oppure il mitico Ahriman! Ma capisco anche che ognuno di noi ha i suoi gusti e un diverso grado di tollerabilità a certe scene!
  6. Poe

    [Texone N.40] Sierrita Mountains

    Puro vangelo! Magari gli autori partecipassero di più al forum! Ci sarebbero discussioni con punti di vista più interessanti e con informazioni di prima mano, e forse si ridurrebbero un po' anche i soliti battibecchi. Invece qui cosa si fa? Si fa scappare chi c'è, e appena fa capolino qualche sceneggiatore si cerca di mandarlo via! Grazie a Rauch per essere intervenuto in modo così preciso, dettagliato ed esaustivo! Io invece continuo a pensare che un maggior spessore caratteriale di Selina e dello Yaqui avrebbe giovato alla storia. A volte basta anche poco (qualche dialogo in più tra i due, qualche pensiero, qualche gesto) per meglio chiarire i personaggi e i sentimenti tra loro. Questo secondo me avrebbe aggiunto pathos alla vicenda e coinvolto maggiormente il lettore, ma capisco che non sia semplice in una storia di Tex in cui il rischio di dare troppo spazio agli antagonisti e ai comprimari, a scapito del ranger, c'è sempre. Bisogna trovare la via di mezzo tra la monodimensionalità e l'eccessiva caratterizzazione. Boselli però, nelle sue storie migliori, è un esempio di come sia possibile riuscirci, e così anche il Texone "L'ultima frontiera" di Nizzi, con il personaggio di Jesus Zane e dell'indiana di cui lui era innamorato. D'altra parte in una storia in cui, come dici, tu il soggetto è (relativamente) semplice, se non si punta su personaggi "forti" e non si è GLBonell il rischio è che non convinca abbastanza. Perlomeno questa è la mia impressione...
  7. Poe

    [765/766] La collera di Falco Giallo

    Appena preso, ho dato un'occhiata ai disegni di Ticci (sempre meravigliosi) e alla scena della rissa, vista in anteprima, che già aveva scatenato malumori e critiche, al punto da far dire che dopo una scena simile era quasi meglio non comprare l'albo. Ora, premesso che la storia non l'ho ancora letta, e che da Nizzi non mi aspetto granché, questa scena non ha nulla di scandaloso e anzi è divertente, se si legge la storia invece di giudicarla a priori. Per chi non l'ha ancora letta (e forse non la leggerà mai) la situazione è la seguente: Tex e Carson si sono divisi, Carson è rimasto in città e Tex, appena tornato, si ferma sulla soglia del saloon da cui vede volare bottiglie e sedie. E' in corso una rissa gigantesca in cui Tex si ficca senza pensarci, col sorriso sulle labbra, senza nemmeno chiedersi perché è scoppiata, solo per il divertimento di menar le mani. Vede un tizio dall'aspetto poco raccomandabile e gli dà un pugno. Ed ecco che c'è la tavola postata qui sopra, con Carson che gli spiega che quello "era dei nostri". Poi spiegherà anche che il responsabile era un baro che... eccetera, eccetera. Insomma, se si legge tutta la sequenza, l'intento di Nizzi non è quello di prendere in giro Tex, che non fa la figura dello stupido (non poteva sapere chi erano i buoni e i cattivi, visto che era appena arrivato), semmai di quello che si diverte nei free-for-all, dove allegramente tutti menano tutti, come si vede in tanti western di una volta. E' una scena simpatica e basta, e almeno in questa occasione (non ho ancora letto il resto dell'albo) non c'è nulla di scandaloso né di sbagliato, secondo me. Morale della favola: prima di giudicare le tavole in anteprima, è meglio aspettare l'uscita dell'albo...
  8. Poe

    [Tex Willer N.67/70] El Diablo

    Personalmente non ho perso la stima per Boselli. L'unico vero scivolone che gli imputo è stata "La cavalcata del destino", che comunque non mi ha impedito di dormire la notte. L'ho messo via, considerandolo un albo sbagliatissimo, e amen. Continuerò a leggere "Il giuramento" come se "La cavalcata" non esistesse e come facevo prima. Sinceramente le altre cosiddette "ret-con" presenti in altri albi per me sono insignificanti. Quella del Monte Rainer poi è addirittura migliorativa, rispetto a "Un mondo perduto" (una delle rarissime ciofeche di GLB). In generale, Boselli ha sempre mostrato il massimo rispetto per l'opera di GLBonelli, si è sempre considerato "un nano sulle spalle di un gigante" come dicevano i moderni riferendosi agli scrittori antichi (l'ha scritto anche di recente su "Tex Willer"). Le sue intenzioni e la sua buona fede, per quanto mi riguarda, non sono in discussione, anche quando può sbagliare. Piuttosto mi stupisce che chi continua a leggere Tex (nessuno ci obbliga a farlo) non abbia più la stima del suo principale sceneggiatore, nonché curatore, nonché frequentatore del forum per una quindicina d'anni. E anzi mostri un vero e proprio disprezzo nei suoi confronti (come di un po' di tutti gli altri sceneggiatori, mi pare). "Disprezzo= sentimento di chi ritiene una persona indegna della propria stima e considerazione" (da vocabolario). Mi stupisce ancora di più che nessuno replichi. Io sono nel forum solamente da tre anni e mezzo, non ho mai conosciuto Boselli, non sono nemmeno un suo fan, anche se apprezzo molto la maggior parte delle sue storie (e Dampyr), come apprezzo ancora di più quelle di GLBonelli e, in second'ordine, le migliori di Nizzi e Ruju. (Non sono fan di nessuno, a dir la verità, leggo e giudico tutto senza crearmi dei santini, neanche il santino di GLB, sbandierandolo ogni due secondi). Mi stupisce invece che chi lo conosce bene da tanto tempo, o semplicemente l'abbia sempre esaltato fino all'altro giorno, oggi non dica niente. Tutti zitti? Tutto normale? Tutti ormai assuefatti ai continui toni sprezzanti e derisori? La disistima nei confronti di Boselli (e non solo) è diventato un sentimento ormai scontato e condiviso da tutti i forumisti?
  9. Poe

    [49/51] I Figli Della Notte

    La storia ha qualche punto di contatto con "La gola della morte" di Mefisto, con le mummie viventi che proiettano a distanza la loro immagine per apparire a Tex, come accadeva con il grande illusionista, e con gli indiani Yaqui al posto degli Hualpai. Poi la trama prende una piega molto diversa. La bravura di GLBonelli era proprio quella di riuscire a inserire con naturalezza elementi fantastici e insoliti nel West di polvere e piombo di Tex, alternando momenti di mistero e sovrannaturale ai classici scontri a fuoco, con avvincenti scene d'azione. Il risveglio della mummia è un prologo davvero efficace: Immagino che sia piaciuta molto a Sergio Bonelli, che era particolarmente affascinato dal tema, visto che una delle sue scene preferite dei fumetti era il risveglio delle mummie in "Virus, il mago della foresta morta" di Pedrocchi e Molino. Questa tavola di GLBonelli è comunque ispirata a una sequenza analoga del film "La mummia" (1932) con Boris Karloff. https://youtu.be/VAp8WVZm3cc?feature=shared Sul versante, invece, del West nudo e crudo abbiamo qui uno dei massimi esempi di Tex "politicamente scorretto", con la distruzione della cittadina di Huerta. E' vero che i suoi abitanti messicani praticavano una sorta di razzismo al contrario verso gli americani, è vero che si erano resi complici degli Yaqui, ma Tex e Carson sono delle vere furie vendicatrici, radono al suolo a colpi di dinamite la cittadina senza fare tante distinzioni, riducendola a un cumulo di macerie e costringendo i superstiti con tutte le famiglie al seguito (donne, anziani e bambini) a sfollare altrove. Tex è anche questo... Di fatto tutta la storia ha momenti di crudezza, sia negli scontri a fuoco tra Navajos e Yaqui, sia nei combattimenti a Huerta e nella morte di alcuni avversari (lo yaqui Gayuma che muore cadendo su un chiodo di una trave che gli si conficca nella schiena), sino alla fine dell'incubo, con le mummie che si polverizzano come fossero vampiri al sorgere del sole. In pochi anni - dal 1957 al 1961 - più che in altri periodi, il western di Tex viene contaminato con altri generi e abbiamo così storie con: Vindex e i puma giganti, Mefisto, la città d'oro rimasta ai tempi dei conquistadores, lo scimmione tagliateste, la strega Mah-shai, i dinosauri, le mummie azteche, l'extraterrestre misterioso, senza contare Tex vestito da Uomo della Morte e il meteorite spugnoso del Lago scarlatto. Tutte storie insolite che forse oggi non attirerebbero come una volta. L'impressione è che i lettori attuali - ma anche quelli di vecchia data - ormai preferiscano di gran lunga le storie "realistiche" di Tex, di puro western, e apprezzino il lato fantastico solo nelle storie del passato, considerandole magari un po' ingenue, ma comunque divertenti. (Di recente ho ascoltato uno youtuber che addirittura sosteneva di aver fatto fatica a leggere persino "La gola della morte", secondo me una delle storie più avvincenti di tutta la serie! Mah! ) E secondo me Boselli questo lo sta un po' capendo, perché nella posta di "Tex Willer", in concomitanza con l'uscita della storia del Monte Rainer, si è affrettato a precisare che nella serie "Tex Willer" il fantastico non comparirà mai e vi saranno solo avventure "realistiche".
  10. Poe

    [Texone N.40] Sierrita Mountains

    Non ricordo bene "L'aquila e la folgore", spiacente ma non posso aiutarti. Comunque di scene in cui Tex mette la testa dell'avversario sotto l'acqua del fiume o di un abbeveratoio o di una tinozza ce ne sono diverse nella serie, ma di solito sono scene divertenti. Quella che dici tu mi sfugge. Purtroppo per tutti noi è difficile ricordare una serie di 764 numeri! Senza contare gli speciali. Magari Carlo Monni o Diablero se la ricordano... Se non l'hai mai scritta vuol dire che non mi riferivo a te. E infatti non ti ho mica citato. Il mio era un discorso generale su come a volte viene visto Tex da molti, non solo qui sul Forum. Di pestaggi lunghi nella serie ce ne sono parecchi, ora sono in vacanza e non ho i fumetti sotto mano per cui non ti posso citare gli albi esatti, ma credo che altri forumisti possono aiutarti a trovarle. Così a memoria in "Tucson" ce ne sono di fantastici, anzi lì addirittura Tex scaraventa un tipo dalla finestra e gli rompe l'osso del collo (praticamente un omicidio): puoi leggere anche la discussione qui sul forum nel topic apposito. Poi anche nella storia "Il clan dei cubani" Tex non scherza mica, oppure in "San Francisco", però se siano più di sei pagine così a memoria non te lo so proprio dire... Ma sinceramente non mi sembra così importante, la serie è piena di scene di questo tipo. Però - come ho già scritto - sull'argomento ho già detto la mia e continuare a ripetere le stesse cose non credo sia interessante per nessuno. Su questo Texone mi piacerebbe sapere piuttosto il parere di qualcuno sul personaggio di Selina, di cui nessuno ha finora parlato, argomento più piacevole dei pestaggi. Aspettiamo magari le recensioni di altri. Solo che ultimamente sul forum sono sempre gli stessi (pochi) che commentano. Non so se sia solo una mia impressione, ma una volta mi sembra che gli interventi fossero di più. E la mancanza di quelli di Boselli si fa sentire molto... Di sicuro Rauch non ci metterà più piede qui...
  11. Poe

    [Texone N.40] Sierrita Mountains

    Perché ritieni che il pestaggio non sia funzionale alla narrazione? Te lo chiedo perché finora la critica era che quella è una scena troppo sadica. Tu aggiungi che questo è solo un cliché inserito a forza, e senza vera necessità narrativa, ma a me non pare. Voglio dire, questa è una storia di inseguimenti e di solito Tex per acciuffare i banditi ha una serie di opzioni che alla fin fine non sono poi tantissime: 1) segue le tracce dei cavalli 2) riceve la dritta giusta da un informatore 3) estorce le informazioni a suon di sberle 4) segue un ragionamento astuto e capisce dove stanno andando 5) ha degli indizi precisi che trova lungo il cammino 6) ................... Non sono tantissime, mi sembra, e ognuna a suo modo è un cliché, che va usato bene, chiaramente. Qui Rauch usa l'opzione 3, poi la 2 (Long John che decide di collaborare per salvare la ragazza), poi ancora la 2 (il vecchio messicano che conosce il rifugio dello Yaqui). E forse non usa la 1 perché un indiano di solito è abile a nascondere le tracce. L'opzione "estorcere le informazioni" a suon di sberle è sempre stata una delle più gettonate. E Nizzi l'ha usata spesso in modo eccessivo (praticamente la trama andava avanti solo perché x, picchiato, ti portava da y che, picchiato, ti conduceva da z, ecc.) Però Rauch, almeno dal punto di vista narrativo, non mi sembra abbia fatto nulla di sbagliato o di inserito a forza. IMHO. Ancora?! Diablero, su questo ho già scritto anche troppo e non ho più nulla da aggiungere. Ti ho sempre dato ragione sul fatto che il contesto, e quindi anche il "come" sono importanti, e che GLB era un esempio inimitabile. Non ho mai scritto la frase "i pestaggi sono tutti uguali" che tu hai virgolettato. Mi sembrava di essere stato chiaro, ma evidentemente... Rimango dell'idea che a me la scena del pestaggio di Rauch non ha dato l'impressione di sadismo come invece ad altri (forse sono diventato cinico e insensibile alla violenza?). Ho solo fatto notare - ma evidentemente non so farmi capire - che per quanto GLB fosse bravo a farti odiare il bandito e persino a farti divertire spesso e volentieri, resta il fatto che il contenuto è ben poco politically correct, all'epoca come oggi, si sa. Per questo ho messo solo la seconda tavola, perché comunque è una scena "forte", pur con le premesse della prima. E anche perché qualcuno - e non mi riferisco certo a te che queste cose le sai - quando mi viene a dire che il Tex di GLB era un eroe senza macchia, che usa la violenza in modo sempre giusto e moderato, che sei pagine di pestaggi sono troppe (GLB a volte li faceva durare molto di più) e che Tex non ha mai avuto momenti di sadismo, be' mi fa un po' ridere (li ha avuti eccome, nei primi numeri censurati, nell'inseguimento a Fraser in "Massacro", nella morte di Brennan, ecc. in altre occasioni). Il che non vuol dire che sia un eroe sadico! Solo che non è un eroe puro e immacolato. Ovviamente tutto questo lo dico per amor di discussione, per ampliare il discorso, non per fare paragoni con la scena di Rauch e Palumbo che ognuno giudichi come vuole. Ma temo che questa mia precisazione non servirà a niente, e qualcuno distorcerà lo stesso quello che ho scritto dicendo: "ecco, si vuole paragonare certe scene di GLB che non c'entrano niente per giustificare il sadismo di Rauch! Ecco, qualcuno ha scritto che Tex è un eroe sadico!". Sì, vabbè... Comunque, aggiungo e concludo che questi secondo me sono dettagli secondari del Texone. I veri difetti sono ben altri: il fatto che questa è una storia "fredda" e tutta "di testa", con i due personaggi più importanti che non mantengono le aspettative (Selina e lo Yaqui).
  12. Poe

    [Texone N.40] Sierrita Mountains

    Diablero calmati, e rileggiti quello che hai scritto tu. Secondo te Tex non dovrebbe provocare una sparatoria in un locale affollato perché potrebbero andarci di mezzo degli innocenti. L'hai scritto tu, l'hai ripetuto più volte. Io ti ho risposto che invece capita spessissimo e nessuno se n'è mai lamentato. Ti ho fatto anche degli esempi concreti che riguardano SOLO questo punto specifico. Poi pensa quello che ti pare. Il resto della scena del saloon, se è bella o brutta, se poteva essere fatta meglio, se è colpa di Tex se lo sceriffo è stato ferito e bla bla bla bla... non lo so, dovrei rileggermela ma sinceramente mi sto un po' annoiando di fare le pulci a cose poco importanti. Per quanto riguarda il famigerato pestaggio, intervengo un'ultima volta. E' ovvio che conta anche il COME si racconta, ma è altrettanto importante, se non di più, il COSA si racconta. GLB sapeva raccontare meglio i pestaggi e renderli più "accettabili" al lettore, non c'è alcun dubbio e siamo d'accordo, ma resta il fatto che restano pestaggi su gente inerme (anche se delinquenti) che viene picchiata a sangue. A noi texiani doc non fa alcun effetto e ci sta bene così, ma magari a qualcuno non abituato a Tex invece sì. Lo posto ancora (ma c'è di molto peggio in GLB). Poi ognuno la pensi come gli pare.
  13. Poe

    [Texone N.40] Sierrita Mountains

    Un'altra critica a questa storia che non condivido: Tex nella scena della sparatoria nel saloon si comporterebbe da irresponsabile perché va a provocare i banditi in un luogo pubblico, mettendo a repentaglio l'incolumità della gente comune e innocente che è nel saloon. Questo sarebbe un atteggiamento sbagliato, non texiano e anche un po' da coglione. Il vero Tex - secondo questa critica - farebbe così solo in luoghi dove ci sono esclusivamente banditi. Ma quando mai?! Tex è sempre entrato in saloon sapendo che ci sono delinquenti, anzi spesso andandoci apposta per provocarli, facendosi spalleggiare dai pards, con Tiger magari che resta fuori a coprirlo dalla finestra. E il rischio che ci vada di mezzo un innocente c'è sempre. Poi GLB non è scemo e alla fine muoiono solo i cattivoni, è ovvio, ma il rischio di vittime incolpevoli c'è, eccome. Come fa anche Rauch. Direi anzi di più: Tex non solo spara in luoghi affollati, ma li distrugge da cima a fondo! Una tipica scena è quella quando sfascia bische clandestine e casa da gioco gestite dalla malavita locale (a volte cinese). Le distrugge con la dinamite ("Il laccio nero") o a suon di pistole, oppure gli dà fuoco. Sempre nel n. 38 "Sabbie mobili" che ho citato sopra (lo sto leggendo per cui lo ricordo bene ), prima storia a New Orleans, Tex a un certo punto decide di distruggere letteralmente il Savannah Club, locale con sala da gioco gestito dai delinquenti locali, quindi fa irruzione col figlio e Carson che cominciano a sparare ai lampadari, rovesciano i tavoli, prendono a pugni un croupier che si lamenta, sfasciano ogni cosa che trovano e quando i banditi tirano fuori ovviamente le colt li fanno secchi: naturalmente tutto questo in mezzo a una folla di gente comune, di cittadini che sono lì a giocare alla roulette e a farsi spennare come gonzi insieme alle mogli o alle entreneuse. Anzi sono gli stessi banditi che si dicono tra loro: "Attento a non sparare ai clienti!" Se volete controllare la scena è a p. 76 e seguenti. Tex e gli altri invece non si preoccupano minimamente, sparano e basta, sfasciano tutto come teppisti e la gente scappa via spaventata, rischiando di calpestarsi a vicenda. Scena bellissima e divertente! Puro GLB al meglio del meglio! Ogni lettore scommetto che se l'è goduta, senza stare a pensare. "Oddio, potrebbero esserci delle vittime innocenti!". Siamo in un fumetto, non nel mondo reale, e siamo in un fumetto di Tex, dove Tex non spara mai per sbaglio a innocenti e neanche ne causa la morte involontariamente. GLB non è mica scemo. P.S.: continuo a pensare che il pestaggio di Rauch e Palumbo è diverso nella FORMA (com'è ovvio che sia, se no sarebbe un plagio), ma nella sostanza, cioè nel CONTENUTO, è uguale a quello di GLB e Galep: in entrambi i casi Tex colpisce PER PRIMO un uomo INERME e seduto (mentre Tex è in piedi) in carcere, e in entrambi i casi lo fa con FREDDEZZA e con CALCOLO non con rabbia, con determinazione e violenza, ma lo fa a fin di bene, per far trionfare alla fine la giustizia, secondo la sua filosofia per cui il fine giustifica i mezzi. Filosofia che - piaccia o non piaccia - ha inventato GLB non Rauch.
  14. Poe

    [Texone N.40] Sierrita Mountains

    Non è così. Non ho voglia di postare l'immagine ma anche nel Texone la scena è costruita con un criterio: Tex entra in cella e chiede al delinquente di parlare dei suoi compari (delinquente che, non dimentichiamo, due pagine prima ha cercato di uccidere Tex), lui gli risponde "Vai all'inferno, ranger" e Tex per reazione gli dà uno sganassone. Scena perfettamente texiana e vista mille volte. Anche nella storia che ho postato sopra accade la stessa identica cosa. Il pestaggio serve a far abbassare la cresta al delinquente e a farlo scendere a più miti consigli, poi Tex gli dà lo zuccherino, una via d'uscita con lo sconto di pena. Come è accaduto altre mille volte. "Caccia all'uomo" è una storia sbagliata che citi continuamente tu come esempio negativo (hai ragione), ma che non c'entra assolutamente niente qui. Forse io non riesco a leggere, forse ho qualche problema di comprensione, ma la scena che ho postato per me è uguale a quella del Texone, con un Tex che picchia in cella un detenuto a sangue freddo per farlo parlare. Quindi il chi, il cosa, il dove, il come e il perché sono identici! Che poi il lettore si diverta o meno a queste scene è solo un fatto soggettivo: c'è chi le vorrebbe continuamente, chi le reputa politicamente scorrette e divertenti, chi invece le ritiene ormai superate e non più accettabili oggi, chi si sente a disagio e chi le considera un cliché a cui non fa nemmeno più caso. Io appartengo all'ultima categoria.
  15. Poe

    [Texone N.40] Sierrita Mountains

    Mah!... A me questa discussione sul pestaggio del delinquente che è scritto male, perché Tex sembra un poliziotto sadico mi sembra surreale. Tex ha SEMPRE fatto così e Rauch non ha fatto altro che imitare quello che ha sempre scritto GLB. Che poi GLB sapesse scriverle meglio queste scene è ovvio, è lui il creatore del personaggio, ma che sia una scena sbagliata... Boh! IlTex di GLB fa di molto peggio, riduce a stracci spioni che devono "cantare" mentre Carson sogghigna, fa volare per la stanza malcapitati che hanno avuto il solo torto di dirgli "Non è vero!", prende a pugni a sangue freddo odiosi delinquenti che se lo meritano, strapazza telegrafisti che non vogliono dargli un telegramma, "ammorbidisce" la testa di gente che non vuole capire, ecc. ecc. Sinceramente non so di cosa stiamo discutendo... Un esempio tra le centinaia che si possono trovare: da "Sabbie mobili" n. 38 Qui il delinquente minaccia Tex, nel Texone lo manda all'inferno, ma per il resto è uguale. Tex lo mena a sangue freddo. E per la cronaca dopo un altro paio di pugni, il tipo qui alla fine decide di accettare l'offerta di Tex di collaborare in cambio di uno sconto di pena. Come nel Texone.
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