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TWF - Tex Willer Forum

Condor senza meta

Ranchero
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Messaggi pubblicato da Condor senza meta

  1. Premessa necessaria: sarà dura essere imparziale stavolta, visto che non capita tutti i giorni d'incontrare l'autore e farsi autografare l'albo, dopo aver piacevolmente scambiato quattro chiacchiere. Pasquale è davvero una persona squisita, simpatica e molto disponibile e quindi le sue dediche sull'albo faranno sì che io rimanga sempre molto legato a questa storia. Ci proverò a essere obiettivo, ma non garantisco. :P:D

     

    Che poi la vita è strana, infatti non è un mistero che alla sua apparizione sulla saga il personaggio di Wolfman non mi aveva appassionato. La storia in questione mi aveva lasciato freddo e, se non ricordo male, forse non aveva raggiunto la sufficienza nel mio giudizio. 

     

    Anche nel suo ritorno il villain conserva quelle caratteristiche che poco mi avevano convinto; aldilà della sua ferocia è sempre dura accettare che un uomo solo possa assediare una cittadina di svariate centinaia di anime e con Tex e Carson fra le file.

    Il soggetto della prima storia non mi ha mai fatto impazzire e quando appresi che il feroce Wolfman sarebbe ritornato, non feci salti di gioia. Anche il suo salvataggio necessita molta sospensione d'incredulità, ma di certo non è il primo e nemmeno ultimo caso di salvataggio ai limiti.

     

    Comunque, sapendo di andare un po' controcorrente rispetto ai commenti di chi mi ha preceduto, leggendo il sequel l'ho nettamente preferito al capitolo precedente.

    Sono annebbiato nel mio giudizio? Forse! Tuttavia il fatto che Wolfman sia relativamente usato più come pretesto che reale fulcro nella storia, ha fatto sì che la sua riproposizione non sia una semplice copia dell'episodio di anni fa. 

     

    La sua pericolosità diviene anche più "umana" visto che, sebbene con qualche gatta da pelare, Tex riesce a scalfire il "mito della sua invunerabilità", prima disarmandolo del suo temibile Sharp e poi spaccandogli il naso nella montagna. In effetti il duello finale ha avuto poco pathos, ma pazienza, il clou della storia ormai era indirizzato alla soluzione del giallo, imbastito da Ruju per arricchire la trama. So bene che le trame gialle su Tex non sono del tutto amate da alcuni lettori e dal curatore, ma di tanto in tanto, a mio avviso, non stonano per variare le tematiche della serie, a patto che siano ben concepite.

     

    Quella che Ruju ci confenziona, è accettabile, grazie soprattutto a una presentazione di comprimari funzionale, fra cui brillano sempre le figure femminili (dalla vedova di Mc Griffin a Jody, passando alla tata Hope e Tara).

     

    La trama scorre piacevolmente e sebbene l'intreccio sia più semplice della consueta media boselliana, il livello si mantiene su buoni livelli.

     

    Una piccola precisazione: il sottoscritto nei commenti tiene più conto delle sensazioni che la lettura mi dona, rispetto alle caratteristiche tecniche di stile e narrazione, di conseguenza se una storia mi appassiona e non mi annoia, la promuovo anche se può contenere errori veniali o imprecisioni. Qualsiasi sia l'autore, è ovvio.

     

    Chiusa la parantesi, posso riassumere dicendo che la storia mi è alquanto piaciuta e, sebbene non raggiunga apici di qualità da pietra miliare, la si apprezza volentieri.

     

    Del Vecchio rimane uno dei disegnatori della "giovane leva" che apprezzo di più. Stile elegante e pulito, adatto per certe tematiche e adattissimo al grande Nord. Contrariamente a quanto detto da altri, mi piace davvero tanto la sua rappresentazione di Tex, sia junior che senior. Per ciò che riguarda la linea chiara, è una sua prerogativa, anche in passato autori come Letteri la adottavamo con eccellenti risultati. Non me ne voglia Cossu (altro artista da ligne clare), ma Del Vecchio è di tutt'altro spessore. (Imho ovviamente).

     

    Stavolta forse un po' la fretta ha inciso sul suo lavoro complessivo, visto che alcune vignette e campi lunghi sono meno curati del solito, ma il risultato è sempre soddisfacente e non lo reputo tanto "inadeguato" se confrontato alla prova di Font. Non era facile riprendere una storia del maestro iberico, visto la differenza marcata di stile e caratteristiche, eppure per me la missione è stata compiuta con merito. Non a caso Pasquale (Ruju n.d.a.) ha ampiamente elogiato le qualità del collega disegnatore durante la nostra chiacchierata. :) Il mio voto finale è 7

    • +1 1
  2. Il 10/8/2023 at 08:08, Exit dice:

    Exit deriva da una canzone capolavoro degli U2, non che fosse importante dirtelo ma non c'entra con Tex.

    Anche se non c'entra nulla con Tex e siamo O.T., lasciami dire che sono perfettamente d'accordo con te: "Exit" è una canzone che ho sempre adorato della band di Dublino. Da oggi mi sei ancora più simpatico. :D

  3. Ciao @Bob Rock, in primis ti ringrazio per aver sottratto parte del tempo della tua vacanza per riscrivere una risposta smarritasi nella "Zona del Crepuscolo", purtroppo a volte capita ed è fastidioso. Lo apprezzo, perchè il confronto è importante sia su un forum che altrove. 

     

    Come già detto precedentemente, non ho affatto nulla contro di te, ci mancherebbe, avevo solo espresso una mia considerazione su quel post che, a mio avviso, tirava in ballo una percentuale da editto bulgaro che mi ha suonato male.

     

    Cerco di spiegarmi meglio: legittimo dire che uno stile di scrittura può risultare ostico secondo i propri gusti, oppure che la si pensa in maniera diversa rispetto a una maggioranza che quella storia l'ha apprezzata. E' logico e sacrosanto, mica si può essere tutti sulla stessa frequenza d'onda o uniformati a un unico pensiero. (Ti confido che non sono mai riuscito a finire "Moby Dick" di Melville, eppure è un capolavoro della letteratura e ha appassionato milioni di lettori, ma a me non prende e finisco col mollare la lettura ogni volta che ci ritento).

     

    Fin qui, nulla da eccepire, anzi ho trovato pure interessante la tua recensione "fuori dal coro". Però ho gradito meno il riferimento sarcastico alla minori capacità intellettive dei pochi che non considerano questa storia un "capolavoro" rispetto a una massa di utenti che si spella le mani per elogiare Boselli a prescindere. Son certo che tu fossi in buona fede, ma tra le righe si potrebbe intendere che il 90% degli utenti loda la storia solo perchè Borden legge i commenti. Bada bene, il 90%, quasi tutto il forum.

     

    Che qualche lettore possa lodare a prescindere, può pur essere e onestamente non mi interessa più di tanto saperlo, ma sostenere che il 90% lo faccia, capisci bene, che è un'esagerazione ingiusta e non veritiera. Tutto qui! 

     

    Tengo a precisare che l'eventuale enfasi usata dal sottoscritto nei commenti non è un'esclusività delle storie di Borden, infatti, se avrai avuto modo di leggermi, l'ho usata ogni talvolta che l'episodio ha colpito la mia sensibilità, sia esso scritto dal grande Bonelli, Nizzi, Ruju o chi altro. Inoltre permettimi di correggere un'altra inesattezza: il rapporto di Mauro col sottoscritto è uguale a quello che può avere con te. :D

     

    Direi di ritornare in O.T. e sigillare la chiusura del malinteso con una bella birra fresca. :D

     

     

     

     

  4. Storia liscia come un bicchiere d'acqua e di fatto ideale per una lettura d'evasione sotto l'ombrellone.

    O meglio, beati coloro che se la son goduta sotto l'ombrellone, visto che il sottoscritto, ancora alle prese col lavoro, si è dovuto accontentare di una lettura notturna in mezzo al caldo e all'insonnia. :D

     

    Trama abbastanza lineare, con qualche buon spunto; cattivi non idilliaci ma compensati da un'adeguata performance del mio caro Carson, per l'occasione ferito, braccato e all'opera parallelamente al pard più giovane. Sceneggiatura senza grandi sbavature e abbastanza scorrevole. Per la prima volta Zamberletti mi è apparso sicuro, evidentemente, dopo un periodo di rodaggio, ha cominciato a prendere le misure e questo è un buon segno per il curatore che, come un allenatore di un team calcistico impegnato su più fronti in stagione, deve riuscire a garantire un buon turnover.

     

    Unico appunto che mi sento di fare, le sparatorie non mi hanno appassionato e forse necessitavano maggiore cura nella composizione. In effetti proprio le sparatorie, così come gli agguati, essendo scene molto ricorrenti in ogni episodio del ranger nella sua lunghissima vita editoriale, suppongo presintino molte difficoltà per un autore. Stupire il lettore non è impresa ormai facile e occorre molta fantasia e immaginazione per montare una sceneggiatura adeguata per la sequenza d'azione. Purtroppo anche questo aspetto (molto ben curato dal grande Bonelli, che era palese di quanto si divertisse a ideare strategie e piani d'azione) risulta molto deficitario in alcuni frangenti e forse troppo sottovalutato da alcuni autori. 

     

    Per il resto, storia leggibile che ben figura nel format estivo, leggero e senza eccessive pretese (a esclusion fatta dell'Agente Indiano, albo d'esordio della collana bis, proverbiale eccezione che conferma la regola) e prestazione incoraggiante per Zamberletti, autore di cui finora nutrivo qualche dubbio di resa sulla serie ammiraglia.

     

    Su Scascitelli si è dibattuto in lungo e in largo. Il mio punto di vista è che il disegnatore non appaghi più di tanto il palato dei lettori attuali anche per via di uno stile grafico classico e un po' demodè. Magari dico una boiata, ma in alcuni aspetti mi ricorda il Tarquinio sulla "Storia del west".

    Personalmente mi piacciono molto i tratteggi, puliti ed eleganti e con un tocco di classicità che non guasta. Ho trovato molto belle le scene notturne, con un contrasto molto sbilanciato in favore dei neri, soprattutto nelle tavole 84 e 85, che in alcuni dettagli mi hanno ricordato il primo Ortiz. Mi sbaglierò ma il disegnatore sembra proprio averlo voluto omaggiare. Dove però l'artista perde parecchio, a mio avviso, è nella dinamicità delle sue figure e sulle fattezze dei nostri. Come fatto notare da altri utenti, il gioco alle citazioni di attori famosi è appurato nelle vignette, ma più di questo, ciò che mi ha dato un senso di maggiore insoddisfazione è la resa grafica di Carson (simile a quella di Cossu) e un Tex atipico e primi piani fuori stile, che a tratti paiono frutto di correzioni redazionali. Le figure appaiono poco dinamiche, come già accennato e molto ingessate e anche il panneggio degli abiti è troppo abbozzato e poco accattivante. Non una prova da bocciatura, ci mancherebbe, l'esperienza accumulata negli anni da Scascitelli è tanta, tuttavia in me prevale ancora la convinzione che sia un'illustratore prestato al fumetto e più abile nel primo settore che nel secondo. Il mio voto finale è 6

  5. 46 minuti fa, Bob Rock dice:

    Astenersi dalla lettura seriosi e poco inclini allo scherzo:D (altro brevetto Bob Rock)

    Se tu mi confermi che eri semplicemente ironico quando davi dei lecchini e fan acritici all'80% degli utenti che hanno apprezzato il texone, posso anche non astenermi dalla lettura.:P :D

     

    Non penso che tu avessi cattive intenzioni, mi sei sempre stato simpatico, però, a essere onesti quel post appare un po' provocatorio e non stupisce che qualche risposta fuori dalle righe ci sia stata, al netto del tuo "brevetto" attenuante. :)

     

    Sono stato spesso anch'io una voce fuori dal coro in alcune storie di Boselli e non, ma il fatto che un'episodio che piace alla moltitudine non piaccia a me, non mi autorizza a credere che tutti quelli che lodano la storia lo facciano per ruffianeria.

     

    Anche nell'ipotesi che qualcuno possa pur esserci (e in fondo anche questo non è da arresto,ognuno ha il diritto di avere il suo carattere), dare una percentuale dell'80-90% significa screditare quasi per intero il forum.

     

    Prendi anche il mio commento come post certificato polemic-free :D, anzi ti dirò, sebbene abbiamo opinioni diverse sulla storia in questione, ho trovato comunque ben scritta e degna di nota la tua recensione.

     

  6. <span style="color:red">45 minuti fa</span>, Poe dice:

    Forse non hai colto che il mio post era ironico... :lol: Le regole che ho scritto sono assurde: ognuno scrive quel che gli pare.

    Tranquillo pard, anche il mio intervento non voleva essere perentorio o infastidito (se ha dato questa impressione, mi scuso!) e sopratutto non era rivolto al tuo decalogo di "regole" (ehm realmente sono solo otto ma fa lo stesso :D) che in fondo sono pure valevoli e sacrosante. D'altronde, non per piaggeria, fin dall'inizio ti ho stimato come utente e riconosco che i tuoi contributi sono stati sempre un valore aggiunto alle discussioni.

     

    Più che altro mi è venuto naturale esprimere un parere personale, alla luce della bozza di polemica sterile che è nata di recente sul post in questione. Ciclicamente escono fuori queste dispute e classificazioni: nizziani, ruffiani di Boselli, Lettori di serie A e di serie B che, a mio modo di vedere, poco hanno a che fare con lo spirito inclusivo e di cooperazione di un bel forum tematico come il nostro. Battute a volte anche leggere o involontarie, che però possono innescare reazioni impreviste.

     

    Magari non dico che tutto sia infondato, ma si può anche smussare gli angoli ed evitare alcune puntualizzazioni; in fondo, così come le storie a fumetti, anche i commenti non possono piacere a tutti. :)

     

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, Poe dice:

    A me sembra che qui tutti (tu soprattutto) si sforzino di essere obiettivi nei commenti, pur in base ai propri gusti personali,

    Grazie, ma non è facilissimo, a volte, anche inconsapevolmente, può accadere di non riuscirci. Non è mai molto semplice controllare le emozioni. 

    • +1 1
  7. Le regole esposte da @Poe sono valide per ogni storia e ogni autore e in qualche modo, in parecchie di queste mi rispecchio e ho sempre cercato di attenermi nei miei commenti, tuttavia reputo che non sia il caso di ingigantire la cosa, ognuno deve essere libero di scrivere quello che vuole (sempre in rispetto delle regole di base del forum), poi valuta l'utente cosa vale la pena leggere e cosa no. 

     

    Ci stanno pure le recensioni di "pancia", magari edulcorate di iperboli eccessive partorite al momento, così come è naturale che la presenza di un autore del calibro di Borden possa incutere una sorta di timore reverenziale in alcuni. 

     

    Ripeto cosa penso: siamo qui per passione e amore per il personaggio, non per scrivere saggi da Nobel, poi ovviamente alcuni commenti sono più interessanti di altri, capita in ogni settore della vita, basta decidere cosa voler leggere e commentare e cosa no. Poi se tizio o caio vuole fare il ruffiano con tale autore, sono affari suoi, scrollo e vado avanti. :) 

    • +1 1
  8. <span style="color:red">11 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

    Se mi è capitato di tornare indietro è stato per controllare qualche nome ma questo dipende dalla mia cronica incapacità di ricordare i nomi di chiunque, cosa che mi ha messo in imbarazzo più di una volta.

    Hai mai letto miei post precedenti? Ti sei accorto che non cito quasi mai i nomi dei personaggi delle storie? Ecco, ora sai perché.:lol:

     

    Mi rincuora, non sono il solo allora. :D Quando scrivo i commenti devo avere sempre l'albo sottomano per verificare i nomi dei personaggi e spesso sbaglio lo stesso.

     

    Ricordo quando commentai in passato la storia boselliana dei "Due Nemici", e per tutta la recensione chiamai uno dei due coprotagonisti "Colpo Fortunato" anzichè "Colpo Coraggioso". Mi fu fatto notare la cosa e appurai di aver fatto una figuraccia :D

  9. In estate dovrebbe aumentare il tempo libero, di conseguenza, negli anni, la produzione di albi inedita si è incentrata in questo periodo, proprio per permettere più letture sotto l'ombrellone. Tuttavia il sottoscritto, a suo malgrado, è costretto a usare il condizionale, visto che ogni anno per "camurrie" e scadenze varie si ritrova a correre freneticamente e dover rimandare pure la lettura degli albi, che si accumulano minacciosamente sulla scrivania. <_<

     

    Con notevole ritardo, sono riuscito a leggere lo speciale in questione e rimandare alla prossima settimana la lettura del bis (sperando di poter staccare e andare in ferie). Mi ritrovo così a commentare una storia già abbondantemente dibattuta dagli utenti e temo, come altre volte, di non aver tanto da aggiungere a quanto già detto.

     

    Premetto che il format non mi ha mai troppo preso, anche per via di storie minori come quella di Ruju e Recchioni e di certo non ho fatto i salti di gioia alla notizia che la redazione lo rendeva semestrale.

     

    Il team-up con Zagor ha acceso le curiosità (come era da apettarsi visto la straordinarietà dell'evento) e l'idea particolare del primo albo, con giochi cromatici a secondo delle sequenze di fantasmi, si distingueva rispetto alla moltitudine di uscite "speciali". Mi sono approcciato così alla lettura senza eccessive apettative, ma stavolta Borden, senza incantare più di tanto, è riuscito a coinvolgermi e rendere piacevole la fruizione di una testata che continuo a non amare particolarmente.

     

    Lo spunto è originale e coraggioso e la band che compone il "Minstrell show" si fa apprezzare per umanità e generosità nei confronti del povero Joey. Un netto contrasto con l'odio e il razzismo imperante nel Sud, ben riassunto dall'odioso atteggiamento dell'avventore del saloon. Contrariamente a quel che si poteva credere dalle anticipazioni, il fulcro della trama si sposta presto verso la missione di Tex e i rangers contro i sinistri piani di banditi del calibro di Arch Clement e lo storico "Jesse James".

     

    Non manca l'azione e la consueta costruzione discreta di sceneggiatura, rende l'episodio leggibile e "digeribile" senza eccessivi patemi. Sempre attenta e plausibile la caratterizzazione dei personaggi e dei banditi, tuttavia, a mio avviso, il voler assolutamente far ravvedere il corpo dei Rangers (storicamente schierato col Sud schiavista e di conseguenza poco consono agli ideali di Tex e Carson) porta ad alcune situazioni e dialoghi che potevano essere tranquillamente sorvolati.

    Più di una volta i nostri ripetono che si sono immolati per riscattare il Corpo speciale, ma in fondo non erano necessarie tante spiegazioni, che spesso appesantiscono le sequenze. Voler rimettere a posto tutte le tessere del puzzle lasciate volutamente fuori posto da Bonelli, a volte rischia pure queste controindicazioni.

     

    Per il resto, prova discreta e piacevole che si caratterizza pure con un forte colpo di scena che servirà a Mauro come preludio a un ritorno del bieco Jesse James.

     

    Marco Ghion si riconferma un disegnatore consono alla saga; un tratto lineare e abbastanza espressivo che accompagna senza difficoltà il lettore durante lo svolgimento narrativo della trama e non risente di cali durante il proseguo delle tavole. Comparto grafico funzionale e da me approvato! :D Il mio voto finale è 7

     

     

     

     

  10. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Juan Ortega dice:

    Arrivare alla fine è stata una lunga faticaccia e alla fine mi sono rimasti anche diversi punti non chiari.

    Il texone va meglio apprezzato a una seconda lettura. A primo acchito il tutto sembra molto aggrovigliato e complesso, anche a causa dei troppi personaggi che affollano le pagine, ma, rileggendo la storia (a mente sgombra di pensieri preferibilmente!) il tutto appare più chiaro e si gusta meglio.

     

    Lo stile di Mauro è questo: le trame sono elaborate e annodate e richiedono particolare attenzione, ma bisogna dargli atto che riesce sempre a trovare spunti nuovi per ravvivare una saga che rischierebbe di impantanarsi dopo quasi ottanta anni di pubblicazioni. Ovviamente non tutti i lettori apprezzano episodi così "impegnativi", non a caso il curatore sceglie di intervallare opere simili con storie più basilari e semplici affidate per lo più ai suoi collaboratori.

     

    Sul fatto che la presenza dell'autore sul forum possa influenzare le recensioni di alcuni utenti, posso anche essere d'accordo ma personalmente poco mi importa. Qui scriviamo per passione e amore per Tex, non per lucro o lavoro, di conseguenza se alcuni giudizi mi sembrano troppo ruffiani, li scrollo e via e di certo son conscio che anche altri utenti possano fare lo stesso con i miei. 

     

    Il sottoscritto ha spesso elogiato Mauro quando l'ho ritenuto necessario (senza abusare del termine capolavoro, sia chiaro, poichè se ogni storia è un capolavoro evidentemente il giudizio non funziona), ma non ho mai avuto problemi a muovere le critiche quando alcune cose non mi andavano. Storie come "Morte nella nebbia", "Giovani assassini", "Winnipeg" che ad ampie percentuali di utenti piacevano eccome, io le ho bocciate cercando di motivare le mie osservazioni (giuste o errate che siano). Non nascondo che su Tex Willer la storia di Cortina alla lunga mi ha stremato e un po' avrei snellito anche quella di Cochise, che tuttavia reputo più riuscita della precedente. Anche a Mauro non tutte le ciambelle riescono col buco e su Mefisto ha pagato un po' di farragginosità narrativa, tuttavia si cimenta su prove ambiziose e impegnative e di certo non può accontentare tutti i palati. 

     

     

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  11. <span style="color:red">5 ore fa</span>, PapeSatan dice:

    Sicuramente Letizia comprerà un buon numero di copie per offrirle come omaggio agli amici, quindi compenserà abbondantemente le copie lasciate in edicola dai "negazionisti" del Color storie brevi. :D

     

    Possiamo chiederle di comprare anche qualche copia in più da regalare agli amici del forum :D

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  12. Credo che Letizia stavolta non fosse ironica e realmente attenda con ansia l'uscita del Color Storie brevi, visto che uno di questi conterrà la storia col suo soggetto. :)

    Come ammesso da Mauro, non avremo la certezza di quale sia, visto che la nostra pard desidera non firmarla, ma suppongo che ci abbia dato un indizio e presumibilmente sarà Ruju a sceneggiare il suo soggetto. :D

     

    Se anche dovessi sbagliarmi, torno in topic, dicendo che sono molto restio a comprare il color estivo stavolta, ma so già che finirò per cedere alla tentazione dell'acquisto come ogni anno :D

  13. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

    Un cartonato alla francese sarebbe forse un'opzione più realistica.

    Come foliazione e possibilità di una realizzazione in tempi ragionevoli mi trovi d'accordo Carlo, tuttavia un artista come Sicomoro è meglio "assaporarlo" nel classico B/N. La colorazione, per quanto ottimale di un cartonato, rischierebbe di "imbrigliare" i suoi notevoli chioroscuri.

     

    Ti dirò di più, fosse per me, studierei ad hoc uno speciale su cui pubblicare una sua storia solo ed escusivamente a matita, senza inchiostrazione. Bruno è un asso con la grafite. Le sue illustrazioni sono strabilianti.  

  14. Storia che assolve in pieno il compito con cui è stata commissionata.

     

    In una serie molto particolare come "Tex Willer" in cui l'ambizione compositiva del creatore e l'interessante continuity rappresentano il nucleo del successo, gli episodi filler (minori e slegati dalla cronologia per permetterne il libero posizionamento nella saga alla bisogna) ci stanno e servono pure per "spezzare un po' il ritmo" e far tirare il fiato ai lettori.

     

    Episodio breve, dalla trama lineare e poco complessa, ma piacevole nella sua dinamica leggerezza.

    Rauch, a mio avviso, si riconferma un autore preparato e molto utile alla causa. Trovo le sue sceneggiature calibrate e scorrevoli e una media realizzativa finora dignitosa, tutto grasso che cola per Borden che può disporre di materiale valido per alternare le sue corpose opere e coprire il numero sempre più ampio di tavole annuali inedite da dover pubblicare.

     

    Mi piacerebbe poter vedere Jacopo all'opera anche su storie più ambiziose e di punta, ma suppongo che al momento il suo impegno su Zagor non glielo permetta. Le carte in regola per farlo non gli mancano.

     

    Noi lettori siamo sempre molto esigenti (come è pur giusto che sia), ma scrivere Tex non è certo una bazzeccola e non va sminuito il valore di una buona routine. Mica è così scontata mantenere un'accettabile media qualitativa!

    • +1 1
  15. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

    Ma possibile che dopo questo thread a nessuno sia venuta voglia di leggersi "la ballata del Mare Salato" originale? :rolleyes:

    Nel mio caso si tratterebbe dell'ennesima rilettura.

    Ma un simile capolavoro merita sempre "l'ennesima lettura + 1". :wub:

  16. Ancora è presto per esprimere un giudizio complessivo sulla storia, mi toccherà attendere almeno la lettura del secondo numero, comunque credo fin da adesso che rimarrò particolarmente legato a questo albo: non capita tutti i giorni di trovarsi la dedica dell'autore sul frontespizio. :)

    E' stato davvero un piacere incontrare Pasquale, un autore gentile e molto disponibile.  

    IMG20230723164556.jpg

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  17. <span style="color:red">7 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

    Che dire ogni volta è un piacere leggerti. :ok:

    Grazie Loriano :)

     

    <span style="color:red">4 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Anche a me ha ricordato la stessa cosa.:D

    In effetti le similitudini ci sono.

    Un tocco di sana leggerezza che ben sta in mezzo a una trama così tesa e drammatica.

  18. L'attesa è stata il punto cardine di questo notevole texone.

     

    Già le firme (e l'innata qualità) dei due autori all'opera, contribuivano a stuzzicare la curiosità dei lettori.

    Attesa resa ancora più viva grazie all'anteprima della copertina di Dotti, molto bella ed efficace: ulteriore conferma del valore dell'artista nei panni di copertinista, già mostrato in crescendo sulla serie Tex Willer.

     

    Per il sottoscritto la pazienza è stata ancor maggiore, visto che ho dovuto attendere quasi una settimana per trovare l'albo in edicola e un'altra per poter trovare lo spiraglio giusto di tempo per potermelo leggere e goderlo adeguatamente.

    Come se non bastasse, il lungo black out del forum, occorso nei giorni scorsi, mi ha costretto a un'attesa aggiuntiva, per poterlo commentare in questo topic. 

     

    Dopo una simile premessa, la domanda che sorge spontanea è la seguente: tutta questa attesa è stata ripagata?

    Assolutamente sì, e dopo la lettura di questo valevole volume è cresciuto pure il rimpianto per aver mancato di un soffio (un solo giorno!) l'incontro a Etnacomics con Dotti, autore che albo dopo albo è entrato nella lista dei disegnatori da me stimati, e non aver potuto inoltre incontrare nemmeno Borden, che purtroppo ha dovuto declinare l'invito alla fiera.

     

    Prendendo spunto da un fatto storico avvenuto in Texas durante la guerra civile, Mauro è riuscito a tirar fuori una storia molto bella e coinvolgente, facendo leva su una sceneggiatura ben calibrata e una trama complessa ma tutto sommato scorrevole e con un'ottima opera di rifinitura, che ha permesso all'autore di annodare tutti i fili dell'intricata matassa con i giusti tempi narrativi e con sequenze molto ben scritte e dal sapore aulico.

     

    Anche stavolta Tex narrerà al figlio (e a noi lettori) un episodio della sua gioventù, ma stavolta il racconto sarà a due voci, visto che anche Carson parteciperà alla stesura verbale dei ricordi, creando un'originale e ben riuscita trovata di sceneggiatura.

     

    Il bell'episodio che riguarda la rocambolesca azione dei nostri per salvare un gruppo di immigrati tedeschi texani fedeli all'unione, si fa apprezzare per ritmo, azione e la consueta ricchezza di comprimari e comparse. Mauro come sua attitudine pone sulla scacchiera ottimi personaggi e mischia con molta bravura fantasia e storia propriamente detta, e lo fa così bene che una sola lettura non permette di godere appieno il valore del complesso intreccio. Una seconda lettura è doverosa e, personalmente mi ha impressionato come, quasi per incanto, tutte le tessere del puzzle sono andate al suo posto ed eventuali punti meno chiari si sono appianati mostrando il valore di una grande opera.

     

    Si è parlato molto del record raggiunto da Mauro con il presente albo, ma visto la freschezza e l'ottima fattura del texone, sorprende che un autore riesca ancora a mantenere così alta la sua qualità dopo il numero enorme di 50.000 tavole in carriera. Oltre al talento indiscutibile, è la passione per il fumetto (e Tex in particolare) il carburante che spinge il nostro inossidabile Borden a tenere così alto il suo livello, appunto per questo, come scrivevo di recente in un altro topic, sarà davvero proibitivo per la Bonelli un domani (il più lontano possibile!) sostituire un artista di questo calibro.

     

    Tornando alla storia, la presenza di personaggi come Damned Dick e Kate Warne rende ancora più stuzzicante l'appetitosa pietanza e oscura alcuni dialoghi un po' verbosi in alcune sequenze (già individuati ed esposti da alcuni forumisti prima di me), davvero piccole inezie in un complesso molto corposo e funzionale di un texone bello, che meritava alla grande le attese.

     

    I disegni di Dotti sono perfetti per la storia: secchi, espressivi, ben bilanciati e molto validi in termini di narrativa di immagini. Oltre a una costante e possente miglioria stilistica dell'artista e ben palese l'assoluta affinità con lo sceneggiatore e non è un caso che ogni collaborazione fra i due, porti a risultati memorabili.

    A tratti mi viene da pensare che con Dotti, Mauro abbia trovato il degno sostituto del compianto Marcello per creare il magico tandem, alla base di ottime storie e piccoli capolavori della saga.

     

    Piccole curiosità che mi è parso di notare: Damned Dick in alcune espressioni mi ricorda proprio Dotti: che abbia preso spunto da se stesso per la caratterizzazione del pard creato decenni fa da Gianluigi Bonelli?

    L'abitudine di Tex e l'amico Konrad di "salutarsi" a suon di sganassoni mi ha lievemente ricordato la medesima originalità usata da Zagor e il trapper Rojas a ogni loro incontro. Un caso? :D

     

    L'attesa è stata lunga per molti aspetti, ma se l'esito è sempre così, ben venga. Un texone da ricordare a lungo. Il mio voto finale è 9     

    • Grazie (+1) 1
    • +1 2
  19. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Lucero dice:

    E pure il mio... grazie @Condor senza meta. Ho particolarmente apprezzato la tua descrizione delle ultime tre pagine.

    "vero capolavoro di Mauro sono le ultime tre tavole, in cui ci mostra con un pathos e una malinconia immensa l’ultimo saluto, avvenuto tanti anni prima, fra Tex e Glenn. Una sequenza narrativa altamente poetica che si incastra perfettamente con la storia di un decennio fa e commuove il lettore, che già conosce il triste (e ingiusto) destino dell’ex guerrigliero del Kansas. Non so come spiegarlo, ma reputo simili scene delle vere perle compositive del curatore che arricchiscono oltremodo la saga che amiamo. Classe sopraffina al servizio del personaggio, e grasso che cola per gli appassionati che non possono che essere entusiasti di una tale gestione che ridona lustro alla serie. Mastantuono contribuisce alla grande alla riuscita dell’episodio, con il suo stile claustrofobico adattissimo alla tematica."

    Grazie a te Lucero :)

  20. Sostituire Mauro nei panni di curatore sarà una bella gatta da pelare per la Bonelli.

     

    Tuttavia è fisiologico che, considerando il lavoro immane svolto in questi anni su più fronti, un professionista senta l'esigenza di tirare il fiato. Spinto dall'inesauribile passione il nostro Borden non si è affatto risparmiato ma la stanchezza si accumula ed è umanamente impossibile viaggiare sempre a un numero di giri altissimi.

     

    Comunque se la sua "pensione" prevede il proseguimento nei panni di autore e sceneggiatore, noi lettori di Tex possiamo piangere con un occhio. Se sostituirlo come curatore è complicato, come sceneggiatore principe della saga è quasi drammatico. :D   

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