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TWF - Tex Willer Forum

Condor senza meta

Ranchero
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About Condor senza meta

  • Birthday 09/06/1979

Profile Information

  • Gender
    Maschile
  • Real Name
    Antonio Barreca

Me and Tex

  • Number of the first Tex I've read
    311
  • Favorite Pard
    Kit Carson
  • Favorite character
    Jim Brandon

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Condor senza meta's Achievements

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Mentor (12/14)

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  1. Queste votazioni/sfide mostrano (se ce ne fosse bisogno) che contro Gian Luigi Bonelli non c'è partita. D'altronde non potrebbe essere altrimenti, visto che TEX E' LUI! La continuità della qualità delle annate e i suoi classici non temono confronti, per quanto i suoi successori abbiano fatto abbastanza bene e mantenuto a galla per i decenni seguenti la sua creatura fumettistica in edicola. Le mie preferenze vertono tutte appannagio del vecchio leone, fatta esclusione per quella del 1988, che aldilà del merito di Nizzi, la voto per motivazioni personali visto che coincide col periodo in cui, "picciriddu" mi accingevo alla lettura del mio amato ranger (Che poi desumo che capolavori come "Diablero" e "In nome della legge" l'avrebbero comunque spuntata, se il mio giudizio fosse stato razionale e non sentimentale!) Riassunto preferenze: 1971 - 1988 - 1973 - 1969
  2. Ed è una vetrina che merita, visto che "La grande invasione" è uno dei capolavori di Mauro su Tex.
  3. Vero, anzi proprio in questi giorni sui social, lo stesso Frisenda ha dichiarato di aver concluso e consegnato le tavole dell'opera.
  4. Ma non si potrebbe indire una raccolta firme sul forum, per chiedere la reintegrazione di Mauro? In effetti si sente molto la sua mancanza.
  5. Grazie per l'interessante precisazione Carlo; sempre molto preciso e prezioso il tuo contributo.
  6. In effetti avevo scritto il messaggio "di pancia" dopo la lettura dell'albo e la visione dell'anteprima del prossimo mese. Come da te detto, le date non collimano e credo che io abbia preso un granchio "tropicale" Un trono che gli spetterebbe maggiormente rispetto agli usurpatori europei e vedendo con quale devozione viene seguito dai suoi sgherri cinesi e malesi, mi azzarderei rispondere di sì. La ferocia fuori patria della Tigre Nera è anche dovuta all'ingiustizia subita ed è soprattutto rivolta alla razza bianca, che ha causato il suo umiliante esilio. Vedremo dove Mauro andrà a parare con questo interessante sequel. Anch'io son convinto che la nave portoghese nasconda più "scheletri nella stiva" di quello che vorrebbe far credere la simpatia del suo giovane capitano. Kit rischia grosso, a mio avviso, ma come accennavo nel mio precedente commento, mi son fatto una certa idea, magari del tutto errata: nulla sarà quello che sembra nel proseguo, magari all'inizio la ciurma dei compatrioti di Yanez sarà nemica, ma non so perchè, una vocina mi dice che ben presto, i nostri finiranno con l'allearsi, per fronteggiare il Rajah Bianco, che sia James Brooke o un suo emulo.
  7. Appena finita la lettura del secondo albo. La storia prende decisamente il volo, e il ritmo serrato dell'inseguimento è avvincente. Mauro si sta divertendo a mischiare bene le carte, mantenendo un velo di mistero sulla reale identità dell'equipaggio che prenderà in consegna la famigerata Tigre Nera. Un'idea me la sono fatta e vedrò nel proseguo se è esatta, così come si ipotizza nel prossimo mese l'apparizione di un "personaggio storico" che arricchirà l'epopea avventurosa di questa interessante quadrupla. (Il nipote scalcinato ce lo mostrò Nolitta in una storia sbilenca, ma lo zio altisonante promette ben altro) Peccato che Mauro non interverrà nella discussione per stroncare o caldeggiare le eventuali ipotesi, comunque prevedo ulteriori doppi giochi e scintille: i nostri che finiranno con lo schierarsi a fianco dell'acerrimo nemico, contro l'usurpatore bianco che anche Salgari usò in alcune delle sue opere, mettendo da parte la vecchia ruggine (anche solo temporaneamente) per una causa etica maggiore quale la libertà e l'indipendenza dalla sopraffazione straniera. Comunque, esatte o sbiellate che siano le mie teorie, è certo che l'episodio mi sta prendendo tantissimo e finora ci si può complimentare con Borden per l'esito funzionale ottenuto. Spero che i due successivi albi mantengano le scoppiettanti attese.
  8. Ovviamente se questa è la tua decisione Mauro, non la contesto e la rispetto (anche sa a malincuore), ma ti prego di ripensarci appena sbollita la rabbia. La tua presenza sul forum è sempre stata preziosa, poichè per ogni lettore è davvero un onore poter interagire e confrontarsi (che siano complimenti o critiche costruttive) con l'autore principe della saga che ama; oltretutto ha sempre denotato la tua immensa passione per questa testata e il rispetto da te portato ai tuoi fans. Di certo non possiamo costringerti a tornare suoi tuoi passi, ma la tua defezione renderebbe molto più povero e di scarso interesse il forum. Come giustamente asserisci, se alcuni utenti hanno una visione rigida (leggittima per il principio della libertà di pensiero ma non sempre condivisibile) non significa che tutto il forum la pensi alla stessa maniera e un tuo eventuale abbandono andrebbe a colpire proprio coloro che non c'entrano nulla con la causa della tua reazione. Sarebbe davvero un grande peccato e un brutto colpo per questa bella comunity. Perdona la mia intrusione, ma ci tenevo a esprimere questo mio pensiero.
  9. Però addesso ci ha incuriositi Carlo! Dai sbottonati un po' e dacci le risposte... P.s. Potrebbe venirci la tentazione di torturarti con un fiammifero tra l'alluce e il melluce per costringerti a parlare!
  10. Il grande Bonelli qui la fa da padrone. Di certo il 1973 riceve la mia prima preferenza (periodo d'oro fu quel lustro per il papà di Tex!). Ho titubato, poichè anche 1949 fu un anno di spessore, ma il 1967 alla fine mi ha convinto di più, grazie al capolavoro "Vendetta indiana", l'ottima "Terrore sulla savana" e le buone storie "Giustizia" e la "Carovana dell'oro"
  11. Giovanni Freghieri? E' veloce, molto bravo come artista e perfetto per la realizzazione delle figure femminili. Ci ho visto giusto?
  12. Dopo il maestro Montanari e Luigi Piccatto, un'altra colonna di Dylan Dog ci lascia. Ho sempre reputato Carlo Ambrosini un autore molto raffinato ed elegante; uno stile personale e incisivo, dotato di un'ottima fantasia che lo ha portato a sfornare personaggi di spessore della risma di Napoleone e Jan Dix. Ma il mio cuore è particolarmente legato a quel grande capolavoro malinconico e poetico che è "Il lungo addio", un episodio di Dyd che si è conquistato una fettina di anima e sarà impossibile dimenticare. Che la terra ti sia lieve Carlo, è stato un onore ammirarti e leggerti nei tuoi splendidi albi che hanno accompagnato la mia infanzia, e anche averti avuto fra i miei contatti di Fb per tanti anni. Ci mancherai.
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