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TWF - Tex Willer Forum

Condor senza meta

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About Condor senza meta

  • Birthday 09/06/1979

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    Antonio Barreca

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  • Favorite Pard
    Kit Carson
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  1. Nella mitica storia di Bonelli, Barbanera viene lasciato in balia dell'uragano con le vele del Black Shark danneggiate, dopo lo "scherzetto" di Tex che ha voluto così punire il capitano per aver portato a spasso Kit per l'Oceano. In fondo Tex ha gradito il fatto che Drake sia stato di parola e non ha scaraventato il figlio ai pesci (cosa che poteva benissimo fare dopo aver salpato da Frisco) e si limita a lasciarlo in panne senza portarlo con sé per consegnarlo alla legge. L'uragano complica le cose e difatti Bart discutendo con Tex nell'episodio seguente collegato, dubita che Barbanera possa essersi salvato visto le condizioni in cui ha dovuto affrontare il tifone. Nizzi recupera il personaggio nella sua storia, facendoci sapere che Drake non solo è riuscito a cavarsela grazie alle sue indubbie capacità sul mare, ma addirittura è tornato a Frisco dove invano ha cercato di nascondersi per fare calmare le acque. Una volta scoperto, la polizia lo ha messo dentro per la vecchia storia di Kit, Tom Devlin evidentemente non ha dimenticato le sue responsabilità nel rapimento del figlio dell'amico, ma può darsi non abbia avvisato Tex. Non c'era internet a quei tempi in fondo. 🤣 A distanza di tempo Devlin viene rapito e Drake in carcere ha informazioni grazie ai suoi vecchi contatti con la malavita e decide di usarle per potersi liberare. Non trovo che la cosa sia così tanto forzata.
  2. Eh sì, mi ricordo che era l'inizio del 1990 quando acquistai la "Tre Stelle" di quell'albo. Dopo Topolino e Diabolik che leggevo già da qualche anno, arrivò il primo Tex e da allora non l'ho più mollato
  3. Sarebbero meglio , è vero. Ma invece di avventurarmi a ricerche dell'usato sul web, con il rischio di beccarmi albi in pessime condizioni e numerosi doppioni, mi accontento dei cartonati che l'editore ha deciso di ristampare. Un'anastatica l'avrei preferita, ma purtroppo mica decido io! Vero, il problema c'è ed è fastidioso. Ma chi come me ha deciso di sostituire in toto tutto il blocco iniziale della collezione, lo nota meno, visto che i nuovi acquisti occuperanno i ripiani più alti dello scaffale della libreria. Ci si organizza come si può. In fondo sono pure un pugno nell'occhio le costine della Tutto Tex e della Nuova Ristampa. Il prezzo è più alto? No problem! Lo ammortizzo non acquistando più i maxi e i Color. Il gioco è fatto!
  4. La mia intenzione è quella di colmare i pochi buchi di collezione e sostituire tutti gli albi Tutto Tex e Nuova Ristampa presenti sulla libreria. Vedremo come procede.
  5. A dire il vero non condivido affatto nemmeno l'appellativo. Una storia può piacere o meno, essere valida o no, ma quando la si giudica bisognerebbe comunque usare il massimo rispetto anche nei termini usati.
  6. Io l'ho già preso ieri e come già precedente detto, continuerò a farlo per i primi due centinai, sempre sperando che l'operazione duri tutto questo tempo. Purtroppo al giorno d'oggi non è così scontato.
  7. Storia particolarmente insolita. Uno di quei casi in cui si palesa con margini netti di come Bonelli amasse "sceneggiare a braccio" sviluppando alcune volte episodi lunghi che danno l'impressione di esulare da un vero e proprio spunto di soggetto. Di fatto ci troviamo un unico episodio che sembra ricucire due trame slegate, unite parzialmente solo dalla presenza di Chris Trenton, un villain notevole con un bel po' di pelo sul cuore. Quella che a primo impatto sembra una classica storia indiana, con congiure e trappole per creare una rivolta Comanche ed infiammare gli animi, dopo l'intervento dei nostri e i nativi, che decimano le bande di criminali, con tanto di vendetta allo "sfregiato" messicano che si macchiò le mani del sangue dello stregone, prende un registro alquanto inatteso, visto che Trenton, fugge e si lecca le ferite e trovando nuovi alleati, parte all'assalto della carovana di Sammy Durango, per impossessarsi dei ventimila dollari viaggianti su un conestoga, ricchezza appresa da una missiva trovata sul corpo del Pony Espress ucciso nelle prime pagine, nell'intento di accusare gli indiani e creare la su citata scintilla di guerra. La storia è lunga ma tutto sommato si fa leggere con piacere, grazie a tanta azione, dialoghi ottimi e un buon ritmo. La prima parte è più avvincente rispetto alla seconda, piuttosto trovo un po' troppo accelerata la fine di Trenton e co. che non trovano di meglio che rifugiarsi dietro il carro delle munizioni durante una sparatoria. Capisco la concitazione del momento, ma da Trenton che fino ad allora si era dimostrato un duro pericoloso e col cervello fine, un simile errore stona un po'. Piacevole la presenza di Sammy Durango e la sua guida, anzi mi chiedo come mai due simili personaggi non siano più stati usati in qualche nuovo episodio con carovane e avventura pura. Tex e Carson, sempre sul pezzo, si rivelano due mastini da caccia coriacei, che non lasciano nulla d'intentato prima per scongiurare una guerra indiana e poi per mettere il sale sulla coda all'infido Trenton. Il comparto grafico affidato ai pennelli sicuri di Letteri è di ottima fattura e ho apprezzato una chicca grafica quasi unica nella saga, ovvero un'arcobaleno monocromatica che spicca attorno alla residenza di Ben l'Irlandese. Buona la resa delle scene d'azione e del viaggio della carovana con piogge torrenziali, fiumi in piena e cavalli lanciati al guado; in effetti non era certamente una storia semplice da reliazzare ma l'artista romano se la cavò alla grande, dimostrando tutto il suo valore e affidabilità artistica. Il mio voto finale è 7
  8. A mio avviso, l'effetto scuro del cielo funziona molto, ma solo nel disegno in bianco e nero. Aggiungendo la colorazione, appesantisce la cover e si crea uno squilibrio fra chiari e scuri cromatici. Reputo che la scelta di alleggerire l'effetto del cielo con l'aggiunta della tinta violacea sia stata corretta nel caso specifico. Ciò che purtroppo non si può avere per ovvi motivi economici-logistici è una colorazione finale più vicina alle sfumature manuali ottenute dalle ecoline di Villa, ma essendone consci dobbiamo farcene una ragione.
  9. I cacciatori di taglie erano una categoria (giustamente!) odiata da Gian Luigi Bonelli, di fatto, ogni talvolta che ne appariva qualcuno nella saga, non perdeva occasione per dipingerli negativamente e indurre il lettore a una sorta di empatia al contrario. Emblematico è il caso di Sam Garner che rappresenta l'antagonista di questa breve ma avvincente storia. Un personaggio infido, cinico, alquanto pericoloso ma sopratutto caparbio, caratterizzato molto bene dall'autore e che in parte (caso raro nella narrativa bonelliana) ruba la scena ai nostri e diviene il fulcro dell'episodio. Ovviamente, per evitare fraintendimenti, Bonelli fa sì che i banditi a cui il bontyhunter dà la caccia, siano degli uomini tutto sommato a posto, costretti dagli eventi e dai postumi della guerra a scendere dalla parte sbagliata della barricata per rivalersi dei torti e ingiustizie subite. La sceneggiatura è molto ben calibrata e per lunghi tratti fa a meno di Tex e Carson, alla barba di chi sostiene che Bonelli fosse molto texcentrico nelle sue opere, e fin dalla prime pagine spicca l'odioso cacciatore di taglie che è disposto a tutto pur di incassare il corposo compenso offerto dalle autorità per la cattura dell'unico bandito sopravvissuto all'avvincente scontro al fuoco del prologo. Garner non si "tira indietro" nemmeno a picchiare a sangue un piccoletto dinanzi alla madre per farsi spifferare il nascondiglio del fratello e quando finalmente Tex gli dà una meritatissima lezione, scopriamo che invece di disperdersi, il cacciatore come un segugio rimane sulla pista, denotando una caparbia notevole. Memorabile la scena dell'azzoppamento del cavallo, usata da Bonelli per mostrare una volta in più di quanto Garner sia duro e spietato, visto che risparmia pure una miserabile oncia di piombo pur di non alleviare le pene dell'ormai spacciato animale. Come è giusto che sia, un simile villain non può cavarsela e difatti sul finale l'autore gli dona una mesta fine, sotto il piombo di un qualsiasi ragazzo amico della sua preda, evitandogli pure "l'onore" di un confronto diretto con Tex. Si potrebbe avere da ridire sulla poca incisività dei nostri nella storia, in quella che a tratti sembra quasi una storia stile Boselli per ciò che riguarda la caratterizzazione e il peso delle comparse che popolano la trama, ma tuttavia, almeno personalmente, non disturba affatto nell'economia della lettura questa considerazione, soprattutto alla luce dei fatti che molto raramente capita e ci sta qualche piccolo strappo alla regola. Tuttavia Bonelli ne approfitta per darci un'importante informazione sulla lealtà di Tex, poichè il nostro eroe palesemente serve la reale giustizia e non quella degli uomini che a volte è cieca dinanzi l'evidenza. Il ranger sa che il ragazzo in fondo è colpevole delle rapina ma sa leggere benissimo nei cuori e comprende di non trovarsi dinanzi a uno spregevole bandito da punire senza pietà, dunque si prodiga a salvarlo dall'infido "collega" e lo convince a restituire il denaro della rapina per riscattare in parte la sua posizione e permettersi un cambio vita in California. Pare poco ma è proprio questa caratterizzazione fantastica di Tex che ce lo fa amare. Un uomo duro con chi se lo merita, ma magnanimo verso chi una seconda occasione deve averla. Un raddrizzatorti con cervello ma sensibile, che non si comporta come un ottuso uomo di legge, ma segue l'istinto e il cuore e non ci pensa due volte anche a schierarsi contro la legge che si è impegnato a difendere, quando si accorge che non collima con giustizia. Che dire: tanta roba quindi non stupisce il perchè un simile personaggio ha sempre fatto breccia nei cuori dei lettori. Comparto grafico affidato a Muzzi con il consueto ritocco facciale di Galep. Sempre molto lineare e classico lo stile, che accompagna piacevolmente l'utente lungo lo svolgersi della serrata vicenda. Muzzi non era di certo l'autore più amato in casa editrice ma il suo onesto contributo è innegabile e a mio avviso merita un riconoscimento postumo anche da parte di noi lettori. Il mio voto finale è 7
  10. Ma fuori del fortino quanti lettori becchi? Tex è un personaggio ben definito (non avrebbe avuto un simile successo quasi secolare se no) e se i giovani di oggi non hanno intenzione di leggerlo, non ha senso snaturarlo, lo uccideresti comunque. Noi giovani di ieri lo abbiamo amato, oggi le nuove generazioni no, ma chissà se domani rigira nuovamente la ruota, d'altronde parliamo di un fumetto che dovrebbe costantemente morire e vende tutt'ora più di centomila copie dopo ottant'anni di vita editoriale, pensa te. Che poi non è affatto vero che autori come Borden non hanno negli anni rimodernizzato parzialmente la saga, mantenendosi comunque fedele ai dettami di Bonelli. Capolavori come il "Passato di Carson" sono l'esempio. Per non parlare della maggior coerenza storica e gerghistica sui nativi e il west. Ripeto: rispetto il tuo punto di vista ma continuo a non condividerlo. Uno dei primi passi che occorre fare, a mio avviso per rilanciare il personaggio, è tornare a puntare sulla qualità e non sulla quantità a tutti i costi. Qualche innovazione grafica può pur starci, ma impoverire i dialoghi e il lessico no. Già è dannosissimo il politicamente corretto che impone gli autori a imbrigliamenti carpiati, figurarsi altro. Poi non ho affatto intenzione di convincerti, in fondo potrei benissimo essere io nel torto e non mi va di passare per arrogante.
  11. L'unica estinzione che qui si chiede è quella della lingua italiana, mi sa. Se battute come "Losco figuro" o "Hai inteso mai parlare di Tex Willer" vengono viste come "una tortura per i palati raffinati dei giovani lettori di oggi" mi cascano le braccia onestamente. Se fossi un autore e mi venisse suggerito di scrivere dialoghi poveri e banali per venire incontro a una platea sempre meno capace di leggere e comprendere un testo in italiano, cambierei mestiere, onestamente.
  12. Scusami cosa intendi per un italiano che non si usa più? Se il lessico delle nuove generazioni si è impoverito per colpa delle chat e via dicendo, per andare incontro a questa deriva, mandiamo in vacca la madre lingua e anche nei fumetti usiamo termini come "ke fai? O "Bro, come ti butta?" Il problema che al giorno d'oggi al secondo rigo, la gente smette di leggere o comprendere e scrolla avanti, per modernizzare il fumetto dunque basta togliere i dialoghi e siamo a posto. (specifico che sono ironico, poichè ho notato che la suscettibilità sul Forum ultimamente ha preso il sopravvento e non intendo offendere nessuno!) Rispetto il tuo punto di vista ma non lo condivido affatto; non reputo che le soluzioni che tu indichi possano minimamente risolvere la questione, anzi porterebbero al crollo delle vendite, visto che nessun lettore storico potrebbe accettare una simile regressione stilistica.
  13. Io trovo che la storia sia molto Gbonelliana, sia come atmosfera, ambientazione e costruzione di sceneggiatura. I dialoghi che in passato hanno in alcuni casi penalizzato un po' Borden, sono di buona fattura e snelli il giusto. Ripeto: episodio davvero molto appetitoso!
  14. Penso che sia inutile da parte nostra fare previsioni di vendita o presunte profezie di fallimento senza avere nessun dato ufficiale. Ognuno di noi matura la propria idea in proposito, ma all'atto pratico è aria fritta. In fondo non è compito nostro fare valutazioni di marketing e chi di dovere farà le dovute valutazioni considerando le vendite. Tuttavia, siamo poi così sicuri che la scrittura di Gianluigi Bonelli non venda ancora? Il successo iniziale della CSAC e la riproposta di questa ristampa dopo il Classic sembrerebbe indicare il contrario. Ovvio aspettarsi al giorno d'oggi vendite di 500.000 copie è utopia, ma se anche in cartonato da libreria si continua soventemente a ristampare classici bonelliani, chi stabilisce che il suo stile sia vetusto e invendibile anche tra i giovani? Passatemi una similitudine (non so quanto azzeccata ma la faccio): i vinili non vendono più come gli anni 70 ma nelle cifre attuali continuano a vendere i mostri sacri come Pink Floyd e Beatles, non certo Achille Lauro. Che valga lo stesso per i fumetti?
  15. Auguri di una serena Pasqua a tutti voi, cari pards

    2025-Buona-Pasqua.jpg

    1. Black Jim

      Black Jim

      Grazie! 

      Buona Pasqua (un po' in ritardo, temo)!

    2. Condor senza meta

      Condor senza meta

      Grazie Black Jim, per gli auguri e i pensieri gentili non è mai troppo tardi :)

       

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