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[196/199] Gli Scorridori Del Rio Grande
una discussione ha risposto a Condor senza meta in Le Storie dal 101 al 200
Rileggendo le storie di fine secondo centinaio, si nota la lieve involuzione dello stile compositivo del grande Gian Luigi Bonelli. Anche "Gli scorridori del Rio Grande" rimarcano questa tendenza, a mio avviso, e lo spunto di soggetto che poteva essere alquanto interessante, scivola via danneggiato lungo una prolissa sceneggiatura che alla lunga rischia quasi di annoiare. Erano passati pochi anni dai celebri capolavori "Il grande intrigo", "Terra promessa", "Una campana per Lucero", "Lotta sul mare" eppure confrontando gli esiti delle prove sembrava che fosse corsa molto più acqua sotto i ponti. Come dicevo nell'introduzione, l'idea delle orchidee misteriose che producono pillole allucinogene, utili alla coppia di villain per soggiogare i banditi della loro banda e intimorire i nemici durante gli assalti a banche e villaggi, non è affatto male, così come si rivela una location alquanto interessante il castillo sulla laguna e tutta la sequenza del geyser vulcanico che contribuisce alla vegetazione della strana pianta. La banda di delinquenti, accumunati da baffi e abiti eleganti da nobili messicani, si avvale pure dalla preziosa collaborazione degli indiani Yaqui agli ordini di Quemado e solo la fuga del "disertore" Tonito (cugino di Eusebio) che tradisce l'organizzazione spifferando tutto a Tex e il Morisco, sconvolto dalla morte del fratello, mina le fondamenta di questa pittoresca e cinica organizzazione criminale. L'episodio comunque pecca di ritmo e spesso anche i dialoghi sono troppo prolissi. Alcune sequenze vengono dilatate oltremodo, altre si fanno più accattivanti e originali (vedi la sequenza del geyser), ma per il resto la trama non viene sviluppata del tutto come si deve e sul finire si assiste a un concentrato di azione e sparatorie, che di fatto incanala la prova verso questo filone, sciupando in parte l'atmosfera particolare e misteriosa del soggetto. Bonelli mantiene la sua grande e sconfinata fantasia, ma si comincia a evidenziare una maggiore difficoltà nel gestire le sceneggiature, soprattutto quelle più estese, e l'amalgama della trama visto che alcune scene e sequenze sembrano un po' legate con forza e non con i dovuti equilibri narrativi di ritmo e scorrevolezza. La sufficienza dell'episodio è comunque garantita anche grazie al contributo di Letteri, sempre sul pezzo e abile a divincolarsi fra i tanti fili narrativi della trama. Ho notato una particolarità: mai come in questo episodio l'autore romano firmò tante tavole e vignette. Mi ha un po' incuriosito la cosa, visto che già l'artista aveva eseguito decine di storie per Tex prima, come mai solo in questa sentì l'esigenza di mettere in calce la sua firma? Era particolarmente soddisfatto della sua prova o c'è altro dietro? Chiudo con alcune curiosità che la mia mente ha elaborato durante la lettura: - in primis l'idea del fiore misterioso che provoca allucinazioni mi ha ricordato un misto fra "Il fiore della Morte" e la mistura che Mitla preparava per il suo "Diablero" entrambi storie scritte da Bonelli per Letteri; - Il grande Gian Luigi non perdeva il fascino per gli anagrammi, visto che ci presenta Quemado e Maquedo due componenti della banda, con nomi che sono uno l'anagramma dell'altro (nella miglior tradizione mifistofelica); - curioso l'errore di ballon che fa dire a Tex ciò che presumibilmente doveva essere dialogo del figlio Kit, visto che è alquanto improbabile che il nostro eroe, sebbene molto acuto e intelligente, abbia mai studiato a scuola cosa sia un geyser. - Per finire, la scena della dinamite che bloccando la bocca del geyser provoca poi il terremoto distruttivo che porrà la definitiva parola fine al Castillo e la banda, probabilmente ha ispirato Nizzi nella sua "Il risveglio del Vulcano", in effetti sembra un'idea bella e pronta che l'autore di Fiumalbo ha copiato per la fine del suo modesto episodio. Il mio voto finale è 6 -
[776/777] New Hope
Condor senza meta ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in Le storie inedite
Non insisto, ma rimango dell'idea che la tavola sia troppo sfoglia di neri. Quasi monodimensionale. Le anteprime postate anche qui delle altre tavole, mostrano uno stile molto diverso e più canonico per il B/N. P.s. La sceneggiatura può essere stata ridimensionata già col disegnatore all'opera, di certo non camminano di pari passo i due autori, ma posso benissimo sbagliarmi, d'altronde ha poco importanza, era solo un pour parler, mica un'accusa. -
[776/777] New Hope
Condor senza meta ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in Le storie inedite
La splash page iniziale, caratterizzata da una "linea chiara" marcata, dimostra come all'inizio del lavoro Gomez impostasse le sue tavole pensando alla successiva opera del colorista. Caspita comunque quanto è bravo! Mi allineo al pensiero di Diablero; è una fortuna per noi lettori goderci l'opera di Gomez nel classico B/n. E' quel tipo di artista che va ammirato senza colorazione invadente come quella piatta del Color. -
[774/775/776] Rick Master, Detective
Condor senza meta ha risposto nella discussione di Sam Stone pubblicata in Le storie inedite
Con netto ritardo sono riuscito anch’io a ultimare la lettura dell’albo finale del tanto atteso team up di Tex e Rick Master. Ammetto che è stata una sorta di tortura quella di dover stare lontano dal topic per evitare gli spoiler, mentre la discussione prometteva scintille e di farsi interessante. Magari la dieta del capo della Tong, mi sarebbe servita come punizione visto l'incipiente pinguedine, ma mi son dovuto accontentare di girare al largo, per recuperare solo oggi la lettura della lunga sfilza di commenti che hanno popolato questo post. Non è mai una buona idea leggere i commenti prima della recensione personale, poiché il rischio di essere influenzato a destra e a manca è sempre alto. Cercherò nel possibile di rimanere ancorato alle mie impressioni provate dopo la lettura, sorvolando sulle tante argomentazioni che sono state sfoderate in queste pagine. Come già accennato nel primo commento di due mesi fa, la storia si è mostrata subito interessante e il sottoscritto questo interesse lo ha mantenuto intatto fino all’ultime tavole. Per meglio godere il totale, ho riletto in sequenza i primi due albi prima dell’epilogo del terzo e credetemi, che questo stratagemma è stato indicato nell’occasione. Piccola digressione personale: non mi pento di aver scelto proprio il primo albo della prova per farmelo autografare direttamente da Mauro a Etnacomics, in compagnia del celeberrimo “Il passato di Carson” (quello si imprescindibile nonostante ingiallito da tre decenni di riletture), poiché, a mio avviso, sebbene non del tutto esente da difettucci, l’episodio in questione è destinato a divenire un autentico classico dei tempi recenti e di certo la migliore storia di Mauro sulla regolare dai tempi dell’epopea sull’Artico. Rick Master non lo conoscevo, quindi mi fido della caratterizzazione fornita da Mauro, comunque mi è sembrato subito simpatico e pieno di carisma e merita la vetrina di prestigio accanto a Tex. Molto ben calibrata la prima parte con le due indagini parallele che finiscono col confluire nel secondo albo e da allora il ritmo esplode e la storia diventa davvero al cardiopalma. Master e collaboratore giapponese non rubano la scena a Tex e Carson, ma si ritagliano comunque una buona fetta di peso specifico nell’economia della storia. L’organizzazione che agisce in estorsioni e rapimenti promette fin dall’inizio di dare filo da torcere alla squadra dei buoni e gli indizi seminati dallo sceneggiatore, preparano il vero incedere della sceneggiatura. Fra le critiche mosse nei commenti che mi hanno preceduto, ho fissato in particolar modo quella che definisce troppo semplice e “pilotata” l'indagine che porta subito i nostri sulla strada buona. Può anche darsi che Borden abbia un po’ forzato sulla casualità e sospensione dell’incredulità per sciogliere alcuni passaggi, ma ho avuto come l’impressione che più che altro all’autore premesse mettere in mostra il parterre di onore di protagonisti che il giallo o l’indagine vera e propria. Il simbolo della giacca come vessillo da indossare dai capi sezione può essere stato pur un vezzo di Mauro e mi ha lontanamente ricordato la bandana rossa della banda innocenti. Ma come, un’associazione simile vorrebbe agire nella segretezza e anonimato e si lascia alle spalle tracce così compromettenti? Dunque, come ogni opera, un diverso punto di vista non per forza finisce con l'essere assoluto, quindi se da un lato le osservazioni di Diablero possono anche non essere campate in aria, dall’altro anche i pareri opposti, fra cui quello dell’autore hanno il loro valore. Oltre al fatto che in simili centri abitati non era scontato risalire da una giacca nera, sebbene preziosa, all’identità dei caporioni dell’associazione, fornisco un altro punto di vista che finora non è stato evidenziato, ma che sta pur in piedi come gli altri due già esposti e dibattuti: in fondo chi l’ha detto che all’associazione a delinquere premesse passare del tutto inosservata? Come le varie mafie, spesso i componenti sono noti ai più, ma per omertà, collusione o paura, la gente comune finge di non conoscerli, se non addirittura rispettarli. E se anche in California accadeva questo? In fondo l’associazione è potente e ramificata e anche gli investigatori potrebbero aver evitato di indagare oltre ai misfatti, fino all’arrivo di Tex e Carson che danno il loro coraggioso contributo a Devlin. Il non far conoscere fra loro i capisezione può essere stato un espediente di Miss Dark per impedire eventuali dispute o tentativi di combutta ai suoi danni. Non vi convince? Magari avete ragione, ma la stessa cosa può accadere al sottoscritto leggendo le osservazioni di tizio e caio, quindi... Per il resto, molto bella la sequenza della liberazione della giovane cinese, così come si mostrano molto avvincenti le sparatorie che vedono i nostri pard in grande spolvero. Ho trovato molto ben pensata anche la location in cui si svolge la battaglia finale e quelle chicche storiche cittadine che Mauro non disdegna mettere nelle sue storie per ammodernare le sequenze quali il servizio di posta prioritaria, il tram a fili, il telefono e l’ascensore dell’albergo lussuoso. Capitoli dialoghi: lo stile di Mauro è ormai noto e la presenza corposa di frasi nelle sue conversazioni sono un marchio di fabbrica. In passato ci sono state storie più verbose che mi hanno infastidito (vedi il ritorno della Montoya) qui tutto sommato li ho trovati meno pesanti e la storia scorre meglio rispetto ad alcune recenti prove. La fuga in mongolfiera di Miss Dark, il mistero sulla sua identità (che sta popolando il topic creato ad hoc) e l’imminente ritorno dell’arcana villain, sono un tocco in più di Mauro (scelte narrative che possono piacere o meno ma denotano comunque il desiderio di non essere mai ripetitivi o banali) anzi mi chiedo se l’idea di lasciare il finale aperto sia nato al momento in cui è stata dirottata sulla regolare la prova o Borden intendeva usarlo pure nel caso in cui la collocazione dell’avventura fosse stata quella originaria, ovvero un maxi. Non so se Mauro vorrà rispondermi, peccato non averlo saputo prima che glielo chiedevo di persona durante il nostro incontro o in conferenza, tuttavia mi sento di porgergli i miei complimenti, visto che la storia mi è davvero molto piaciuta e attendo con trepidazione il seguito. Chiudo spendendo alcune parole di elogio per il comparto grafico impeccabile di Michele Benevento. Bravo, bravo, bravo! Già nelle prove passate mi aveva appassionato, qui l’artista si supera, con tavole curate, dettagliate (che goduria gli interni perfetti con tanto di carta da parati elegante), ma pur sempre leggibili e dalla giusta atmosfera e dinamicità. La sequenza tra la nebbia non ha tanto da invidiare a quella perfettamente resa dal maestro Villa nella “Congiura”, le fattezze dei nostri eroi sono armoniose e piacevoli. L’atmosfera cittadina resa alla perfezione e anche la rappresentazione di China Town e le sue tong mi ha convinto. Di certo ci toccherà aspettare un po’ per l’immancabile sequel, ma abbiamo la certezza che graficamente Benevento non ci deluderà, anzi sono pronto a scommettere che alzerà ulteriormente l’asticina della qualità, ben stimolato da Borden che sa come curare i talenti affidati alle sue mani. Il mio voto finale è 9 -
Toto-Nome personaggio misterioso storia "Rick Master, detective"
Condor senza meta ha risposto nella discussione di Doudou pubblicata in Sondaggi Texiani
Niente, ma visto la natura del topic, tiriamo nel mucchio per fare polvere. -
Toto-Nome personaggio misterioso storia "Rick Master, detective"
Condor senza meta ha risposto nella discussione di Doudou pubblicata in Sondaggi Texiani
Ma il dubbio cresce ulteriolmente se intende sviarci. Se non è la figlia di Satania, chi può essere Miss Dark? Lily Dickart la escluderei, quindi chi puo' essere questa donna (presumibilmente giovane) capace di mettere su questo teatrino e così assetata di vendetta con Tex e Carson? Una nuova vedova della lista o qualche sorpresa del passato? Che colore di occhi aveva la dottoressa compagna di Curtiss? -
Toto-Nome personaggio misterioso storia "Rick Master, detective"
Condor senza meta ha risposto nella discussione di Doudou pubblicata in Sondaggi Texiani
Vedendo l'esito della tavola partorita dall'AI, credo tu abbia risolto il problema del disegnatore (con il sottoscritto avresti fatto poca strada), ma rimane comunque il problema di convincere Diablero ad avallare il lavoro, e la vedo dura (giustamente in questo caso!) 😂 Il problema mio non sarebbe nemmeno tanto lavorare gratis (basta che non mi chiedi pure soldi eh! 🤣) piuttosto il fatto che conoscendo la tua certosina precisione cara amica @Letizia, su tre tavole me ne faresti rifare sette 😝🤣. Tornando in topic, ho finito ieri di leggere l'ultimo atto dell'episodio (spero di recensirlo al più presto nell'apposito topic) comunque l'identità di Miss Dark sembra alquanto scontata, ma chissà se Mauro non si sia divertito a sviarci. A saperlo prima, glielo chiedevo di persona, ora mi tocca attendere qualche annetto per avere la risposta. 🤣 -
Toto-Nome personaggio misterioso storia "Rick Master, detective"
Condor senza meta ha risposto nella discussione di Doudou pubblicata in Sondaggi Texiani
Come affossare una serie gloriosa di 80 anni, in poche settimane -
Toto-Nome personaggio misterioso storia "Rick Master, detective"
Condor senza meta ha risposto nella discussione di Doudou pubblicata in Sondaggi Texiani
Credo che il nuovo curatore sia il nostro Diablero e il suo assistente Nizzi. 😝😂 -
[193/196] Trapper!
Condor senza meta ha risposto nella discussione di Pedro Galindez pubblicata in Le Storie dal 101 al 200
Ho appena finito di leggere questa lunga storia di fine secondo centinaio. Purtroppo la rilettura è stata frammentata per motivi di tempo e questo non mi ha aiutato. Episodio a due facce: una prima parte avvincente e ritmata, molto brillante e a tratti spassosa. Particolare pure lo spunto di soggetto con la guerra accesa fra compagnie di Trapper e i nostri che, capitati casualmente nella contesa, si impegnano fin da subito per aiutare i "buoni" dalle mire del villain di turno, quel tal Jackson che non guarda per il sottile pur di divenire il padrone incontrastato del commercio di pelli. Fra indiani bellicosi, carovane, trappole, catture, piani e rituali come "la corsa della freccia", la prima parte scorre bene, purtroppo la storia perde quota nel proseguo e il ritmo si dilata e anche i dialoghi si fanno molto più pesanti. Ammetto che la seconda sessione mi ha un po' annoiato e soprattutto si palesa la tecnica dello sceneggiare "a braccio" di Bonelli, anche se a volte ciò porta qualche punto meno positivo. Di colpo spariscono dalla storia personaggi importanti come il capo della compagnia vessata, Pat continua a rimanere solo un oggetto di contorno, poco attivo e per nulla collaborativo con i suoi muscoli o vitalità a tratti distruttiva, e in fondo l'autore chiude l'episodio senza nemmeno mostrarci la doverosa punizione di Jackson che sparisce anche lui dalle tavole, dopo una solenne scazzottata. La trama si sposta fra la carovana e i Dakotas, dopo che Tex ha dovuto affrontare gli Snakes che lo hanno fatto sudare freddo e personaggi interessanti come Shady Bill, finiscono con incidere meno di quello che avrebbero dovuto. (Nizzi prese spunto da lui per il suo Snake Bill?) Tutto sommato la storia è valida e ci mostra un Bonelli in forma accettabile, ma non riesco a fare a meno di notare che gli albi che sto rileggendo non fanno più parte della fase più dorata della saga. Un incipiente calo qualitativo si comincia a riscontrare e visto la quantità dei personaggi schierata e la tante carne a fuoco messa per l'occasione, lo sviluppo poteva (e doveva!) essere migliore e più calibrato, così l'improvvisazione ha portato Bonelli a lasciare alquanto cruda parte della pietanza posta sulla brace. Disegni di Nicolò, puliti ed eleganti come al solito. Episodio lungo e non facile da realizzare. Mi sembra di individuare il contributo di Gamba in alcune vignette (verosimilmente alle matite) ma non ho certezza in ciò. Mi convince poco Pat, realizzato più mingherlino del solito (fra rappresentazione grafica e non adeguata partecipazione donatagli da Bonelli, sembra davvero di vedere un altro personaggio). La valutazione generale rimane comunque positiva, ma la seconda parte che ho trovato soporifera, mi induce a far scendere di parecchio il voto. Il mio voto finale è 6 -
[776/777] New Hope
Condor senza meta ha risposto nella discussione di natural killer pubblicata in Le storie inedite
La magnificenza di Gomez ai pennelli (artista immenso e in costante crescita qualitativa) è il giusto tributo di commiato al grande Gianfranco Manfredi. Sarà dipeso pure dalla logistica della pubblicazione, ma trovo che spostare sulla regolare questa storia, sia stata una scelta azzeccata e doverosa. -
[270/271] Bandoleros!
Condor senza meta ha risposto nella discussione di Pedro Galindez pubblicata in Le Storie dal 201 al 300
Personalmente ritengo che il grande Bonelli va cercato e ammirato altrove, non in questi episodi alquanto sfilacciati e anonimi (rimontati praticamente da altri per poter essere in qualche modo pubblicati) dove ormai tutti i segni di decadenza si palesano e si amplificano e le storie si fanno fiacche e onestamente noiose da leggere. (Per non parlare di refusi gravi come la presenza della cavalleria in Messico, cosa se capitassero oggi come minimo porterebbero alla richiesta di noi lettori della testa dell'autore!) Ovviamente la soggettività di giudizio è sacra, ma sebbene adorando Gian Luigi Bonelli, storie così non mi sento di elogiarle. Nella mia permanenza nel Forum ho sempre cercato di essere il più possibile obiettivo e onesto con me stesso e nei giudizi, di conseguenza ammettere che anche il grandissimo Bonelli, in maniera del tutto fisiologica e comprensibile, abbia vissuto una mesta via crepuscolare non è, a mio avviso, lesa maestà. -
[Texone N. 21] Il Profeta Hualpai
Condor senza meta ha risposto nella discussione di due pubblicata in Texoni
@Jeff_Webernon rileggo il texone in oggetto da anni, quindi non ho alcun tipo di ricordo della storia. Al momento sto rileggendo i classici bonelliani a cavallo del numero 100-200, appena finirò la regolare, magari programmo una rilettura dei texoni e una serie di recensioni a tappeto degli stessi. Ma non mi sbilancio sulla data. Grazie comunque per la considerazione pard. -
[354/357] La Congiura
Condor senza meta ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Le Storie dal 301 al 400
Ma finiscila dai, ma quale violenza, è una semplice questione di bon ton. Se a un richiamo del moderatore (perartro sacrosanto visto che esiste un regolamento) tu rispondi fuggendo, non stai dimostrando di essere una vittima, ma un ragazzino dispettoso dell'asilo. -
[191/193] Il Tesoro Di Victorio
Condor senza meta ha risposto nella discussione di Pedro Galindez pubblicata in Le Storie dal 101 al 200
Sulla storia del Color di Nizzi, caro Diablero hai ragione da vendere: quella scena è sbagliatissima e indigesta, figurati se potessi mai difenderla. Così come concordo con te che in tante altre situazioni (soprattutto nel suo crollo d'ispirazione) le sue scelte narrative sono pessime e lesive per il personaggio. Non ti credere, almeno il sottoscritto cerca di essere obiettivo e parecchie delle tue osservazioni le trovo calzanti e sul pezzo. Di solito non mi trovo invece in perfetta sintonia con te quando affermi che tutta la produzione di Nizzi su Tex sia da buttare, poichè nel centinaio d'oro io ci trovo storie di valore, ma ovviamente è inutile cercare di imporre il proprio punto di vista. Tornando in topic, lo so perfettamente che non hai mai affermato che il Tex di Bonelli sia infallibile, sei un utente molto acuto per poterlo pensare. La storia in questione noto che divide molto la platea, poichè a parecchi piace e altri meno. Di certo è una storia atipica e poco texiana. Se Tex in Goldena commette un errore, lo rimedia, qui non fa assolutamente nulla. Tu dici che il dottore non poteva sfuggire, e chi lo garantisce? La giovane prostituta non corre il rischio di essere uccisa nel delirio del villain? Ovviamente ciò non succede, poichè l'autore ha già in mente la maledizione dello stregone, ma i nostri lo sanno? Sia chiaro è narrativa e come tale lo scrittore fa evolvere gli eventi come meglio crede e il lettore ci mette la sua sospensione dell'incredulità, ma analizzando tutte le storie allo stesso modo, qualcosa si trova e pure in Bonelli soprattutto al tramonto. Con questo non sto paragonando Bonelli con Nizzi, non ha senso. Che poi io adoro Bonelli che è un fuoriclasse indiscusso. -
[354/357] La Congiura
Condor senza meta ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Le Storie dal 301 al 400
Ahahahah mi fai cosi "cretino"? Tanto per rimanere in tema (sebbene Off topic!) -
[354/357] La Congiura
Condor senza meta ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Le Storie dal 301 al 400
Ok cara Letizia, ma si dà il caso che la "battuta" venga usata per sbeffeggiare un'opera che non piace. Come se io invece di "Due amori" il tuo bel romanzo, usassi il termine "Due ciufoli" se volessi screditarlo. Non ci resteresti male? -
[191/193] Il Tesoro Di Victorio
Condor senza meta ha risposto nella discussione di Pedro Galindez pubblicata in Le Storie dal 101 al 200
Un po' ho marcato la mano visto le discussioni attuali , però anche questo denota ciò che ripetutamente anche tu hai sostenuto finora: ogni valutazione è soggettiva. Per me il fatto che Tex si rechi al ristorante e non subito dal dottore, magari facendogli smaltire la sbornia a suon di sganassoni o con una brocca d'acqua in testa, è un errore e ti potrei postare le immagini a mo' di prova della mia tesi. Tu la vedi diversamente. Quindi cosa ne deduci? -
[354/357] La Congiura
Condor senza meta ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Le Storie dal 301 al 400
Trovo inqualificabile però che si continui a sbeffeggiare il titolo con quel tono denigratorio. Così come è ingiusto che Nizzi si appigli a quel passo falso (uno dei pochi di Mauro in quasi trent'anni) per sfogare il suo astio contro l'ex collega. Non biasimo Mauro se gli girano le palle dinanzi a questo reiterato atteggiamento poco rispettoso: la storia può non piacere (sono uno di quelli che la reputa sbagliata e non nelle mie corde) ma la critica deve essere sempre confinata nel rispetto ed educazione e quell'appellativo è offensivo da qualunque punto lo si guardi. Discorso valido pure nelle valutazione su Nizzi, Ruju, Nolitta o Faraci. Ma comincio a pensare che sia fiato al vento... -
[191/193] Il Tesoro Di Victorio
Condor senza meta ha risposto nella discussione di Pedro Galindez pubblicata in Le Storie dal 101 al 200
Prime avvisaglie (ancora molto sfumate) del calo del grande Bonelli. Il vecchio leone riuscirà ancora a ruggire negli episodi seguenti, ma in storie come questa si cominciano a delineare alcuni difetti che caratterizzeranno le opere del tramonto dell'indimenticato sceneggiatore. "Il Tesoro di Victorio" in pratica è una storia di Tex senza Tex. Cosa rara nel repertorio bonelliano ma non unica, tuttavia ho avuto la netta impressione che se non ci fossero stati i due pards nelle pagine in questa prova, non sarebbe cambiato nulla e questo con Bonelli è rarissimo. In pratica Tex e Carson non incidono minimamente negli eventi e la loro caccia si rivelerà del tutto inifluente, visto che non solo non riescono a salvare Nana, ma non toccherà nemmeno a loro punirne i carnefici, visto che ci penserà la "maledizione dello stregone" a fare giustizia. In pratica una passeggiata nel deserto come spettatori a distanza. Può starci in fondo che in alcune storie i pards siano un tantino defilati ma così inoperosi a mio avviso no. Il soggetto prende spunto da un episodio storico, ovvero l'uccisione del ribelle Victorio e la ricerca del suo fantomatico tesoro. Appena entrano in scena i due villain, ovvero l'infido Cratte e il medico ubriacone Haring (non certo due nemici memorabili a dire il vero) assistiamo a un grave errore di Bonelli che in pratica rende inverosimile ben tre quarti della storia: se Haring ha appreso al forte che il mitico tesoro si trova in un punto delle White Sand, che senso ha l'utilizzo continuo del Pentothal di diabolika memoria per estorcere il segreto a Nana? E' vero che il deserto è sconfinato e occorrevano indicazioni precise per individuare il prezioso nascondiglio, ma per pagine e pagine di tortura il medico non chiede i dettagli, bensì il luogo generico del tesoro. Ma non lo sa gia? Refuso notevole di Bonelli, che pesa ancor più visto che il ritmo centrale della storia è compassatissimo e le scene ripetitive, come se Bonelli prendesse tempo per farsi venire l'idea giusta. Personalmente trovo pure alquanto forzato che Victorio lasciasse un così ricco bottino in una caverna spalancata come le vetrine della Rinascente all'ora di punta: ok che le White Sand erano poco frequentate, ma nemmeno fossero la luna; come essere sicuri che mai nessuno potesse capitare di là anche per sbaglio? La storia migliora decisamente nel finale, dove Bonelli con un bel tocco di soprannaturale crea una giustizia metafisica molto a effetto. Ma in tutto questo Tex e Carson cosa fanno? Nulla! Arrivano in paese dopo che Cratte è schiattato per un colpo al cuore, alla vista dello spettro vendicativo di Nana, e in pratica si perdono il dottore solo perchè lo sanno ubriaco, andando dal cinese a mangiare il pollo con le mandorle in attesa che smaltisca la sbornia! Haring in preda al delirio rischia di uccidere la prostituta innocente e avrebbe pure potuto tagliare benissimo la corda, quindi anche qui l'azione dei due pards è criticabile e irriconoscibile. La vendetta doveva aspettare alla maledizione di Nana, evidentemente, ma in pratica così Tex non si comporta da Tex e con Bonelli questo è davvero raro, sembra più una scena di Nolitta o del peggiore Nizzi. Storia a mio avviso insufficiente, mitigata solo dall'epilogo e i disegni robusti e continui di Letteri. Il mio voto finale è 5 -
[354/357] La Congiura
Condor senza meta ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Le Storie dal 301 al 400
Sulla scena dei cinesi mi trovi d'accordo cara Letizia, poteva benissimo essere evitata. Mi sembra quasi un prologo comico come quelli che usa Nolitta con Cico in Zagor. Però da ammettere questo, a dire che tutta la storia è da buttare, ce ne vuole. O meglio ci sarà chi lo crede ed è liberissimo di farlo, ma non tutti concorderanno o sono costretti a sentirsi "patentati" se non lo pensano. -
[354/357] La Congiura
Condor senza meta ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Le Storie dal 301 al 400
Perdonami Joe, ma perché trasformare una discussione in una gara a chi l'ha dura la vince? Tu e Diablero avete la vostra idea (rispettabilissima e con tanto di spiegazione con vignette fatta da Diablo, visto che tu oltre che condividere ciò che lui sostiene, hai fatto poco per arricchire la discussione). Magic Wind ha espresso chiaramente il suo pensiero, per non parlare di Laramie che è stato ancora più diretto. i giovani come Grande Tex e Mac hanno un punto di vista più marcato a favore di Nizzi, condivisibile o meno , va comunque rispettato e mostra come alcune cose dipendano dal salto generazionale. Quindi che facciamo? Vuoi che ti ci si dica "bravo hai vinto?" Se è così, te lo dico io, basta che si torni a un confronto più consono. 🤣 Non me ne vogliate, ma questa discussione ha preso una strada davvero fastidiosa: di fare lo scolaretto babbeo che si subisce i sermoni solo perché gradisce la storia o ha un'idea diversa mi ha stufato. -
[354/357] La Congiura
Condor senza meta ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Le Storie dal 301 al 400
Ok. Tex farà una figura da ebete, e magari lo sono pure io che apprezzo questa storia. Ma potremo discutere all'infinito, continuerà a piacermi anche se c'è chi ne dice peste e corna, di certo me ne infischio dei giudizi di tizio e caio, "posso ammettere che forse sono più bravi di me a giudicare un episodio" ma onestamente poco mi importa. Istituiamo un premio della critica e tutto è risolto. 😝🤣 Ciò che detesto che si finisce sempre col beccarsi sul personale, partendo da punti di vista diversi e non capisco che senso abbia. Se ci fosse Nizzi sul forum potreste dirlo direttamente a lui che amava affossare Tex, ma quando si accusa un lettore che magari lo ha apprezzato, che senso ha? Vi saluto, buon proseguimento. -
[354/357] La Congiura
Condor senza meta ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Le Storie dal 301 al 400
Figurati cara Letizia, anche se può capitare (come in questo caso) di non condividere le stesse opinioni, la stima e il rispetto rimangono intatti, di fatto non ti reputo minimamente una rompimaroni, anzi... La storia non sarà texianamente perfetta, avrà le tinte della commedia come dimostrate con i vostri esempi calzanti, ma al netto della scenetta dei cinesi iniziale che trovo sia una forzatura anch'io, ha un bel ritmo, presenta una congiura interessante, per non parlare di scene molto adrenaliniche come la fuga da Alcatraz, con la nebbia sulla baia a fare da padrona o l'inseguimento in altomare per libera Devlin. Il tutto reso celebre dai pennelli di Villa che raggiunge livelli stratosferici (la caccia alla balena è una capolavoro della saga!). Mi piace parecchio pure il senso di amicizia che lega Tex a Devlin e anche Barbanera (sebbene non del tutto bonelliano) si mostra un personaggio simpatico e di parola che conquista il lettore. La scena finale al tavolo del ristorante è un bell'epilogo che suggella l'amicizia di questi uomini duri ma leali. Tex e Carson commettono degli errori, a volte si salvano con fortuna, ma nell'insieme l'episodio mi appassiona e si mostra molto diverso rispetto allo stile di Nolitta che aveva caratterizzato il passaggio nel periodo critico del calo fisiologico del padre. Poi le storie possono piacere o meno, e se non ci si trova d'accordo come in questo caso con te e con Diablero, mica facciamo "bisticcio" come i bambini! -
[354/357] La Congiura
Condor senza meta ha risposto nella discussione di ymalpas pubblicata in Le Storie dal 301 al 400
Che poi in fondo è la cosa più importante per un lettore di fumetti e non. Immergersi in una lettura che lo appassioni e lo aiuti a rilassare i pensieri. Fra una bella storia, magari un po' fuori dai canoni e una più convenzionale e noiosa, io preferisco di gran lunga la prima, per quanto se ne dica. Non condivido minimamente il punto di vista di Mac su Bonelli, ma le opinioni sono soggettive, così come in parte riconosco anche le critiche di Diablero, ma rimango dell'idea che la storia in questione sia una gran bella storia e questo mi basta.