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TWF - Tex Willer Forum

NuvolaRossa75

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  1. Ad essere sinceri, Santana, l'opzione Chibi Tex ( per chi non è appassionato di manga: "chibi" è la versione "baby" di un dato personaggio) non l'avevo considerata ... e in ogni caso (dite pure che sono cattiva), sempre meglio il Chibi Tex di SfiKit Willer...
  2. Oddio, "Trigun"... non me ne volere, Shin, ma secondo me è disegnato con uno stile più adatto a un videogioco che a un fumetto. Lungi da Tex!
  3. Ciao Shinoda, bel topic, complimenti. Premetto che i manga mi piacciono molto e penso che, almeno in Italia, sia un genere vittima di parecchi pregiudizi spesso infondati ma non so se un disegnatore giapponese potrebbe affrontare una sfida del genere. Non parlo tanto del tratto dei personaggi - ad esempio un Masamune Shiro (autore, tra l'altro, dei magnifici disegni di Ghost in the Shell ) quanto dei paesaggi: i giapponesi sono bravissimi nella ricostruzione di interni o in scenari fantascientifico-onirici, ma quando si tratta di paesaggi naturali esotici (per la sensibilit? giapponese, ovvio ), la resa spesso non è delle migliori. Uno degli esempi che mi viene subito in mente (forse perchè è uno dei pochissimi manga di ambientazione western) è Mayme Angel (in italiano Susy del Farwest ): anche se Yumiko Ikaragashi (la creatrice di Candy Candy tra l'altro) non è una sprovveduta, penso faremmo tutti fatica ad accettare una grafica di questo tipo, dopo Galep, Fusco e gli altri: Copyright immagine: www.ubcfumetti. com A proposito, colgo l'occasione per segnalare che Susy del Farwest è stato appena ripubblicato dalla Star Comics. Quasi quasi ci faccio un pensierino...
  4. La figura di Jim Colter è chiaramente ispirata a quella del celebre trapper e scout Jim Bridger, che in uno dei suoi almeno 3 matrimoni con donne native, sposè la figlia del famoso capo Shoshone Washakie, Mary Washakie. Curiosamente, Bridger e Washakie erano più o meno coetanei e il capo Shoshone sopravvisse di vent'anni al genero. Jim Bridger Washakie, capo degli Shoshone.
  5. Per l'invecchiamento di Custer, non so... forse Ticci, dovendo presentarlo con i capelli più corti (particolare storico anche questo ), ha pensato che la cosa dovesse influire sull'aspetto altrimenti giovanile del "Boy General". La cosa personalmente mi sembra abbastanza possibile, specie dopo aver visto le ultime foto di Custer qui:http://www.generalsandbrevets.com/ngc/custer24. htmPer altri personaggi, sono praticamente sicura che Ticci abbia preso spunto da altre foto (non ho usato quelle per il confronto perchè mi piacevano di meno): uno di questi casi è quello di Bloody Knife:http://accel6. mettre-put-idata. over-blog. c... loodyKnife2.jpge un altro è quello del generale Crookhttp://www.nps. gov/archive/foda/Fort_Davis... rret%20Peak.jpgPer quanto riguarda la storia, notavo un paio di dettagli che a mio parere sono degli evidenti ammiccamenti al film "Piccolo Grande Uomo" con Dustin Hoffman (1970) così come
  6. NuvolaRossa75

    Le Armi Nel Fumetto Tex

    Nelle sue memorie, il guerriero Cheyenne Wooden Leg distingue quattro tipi di frecce: Cheyenne, Sioux, Crow e Pawnee, non tanto per il tipo di piumaggio usato, ma per l'estremit? di impennaggio, la cocca e la forma della punta della freccia. L'unico riferimento storico che ho trovato circa la differenziazione di un tipo di freccia attraverso il tipo di piumaggio usato è nelle memorie del capo Crow Plenty Coups (Molti Trofei) che definisce i Cheyenne "Striped Feathers Arrows" i. e. "Frecce dalle Penne Striate", in riferimento alle penne di tacchino selvatico con cui i Cheyenne adornavano le loro frecce.
  7. Piccolo divertisseiment iconografico: divertiamoci a confrontare le realizzazioni grafiche di Ticci con le foto dei personaggi storici che compaiono in "Congiura contro Custer". Commenti aperti e graditi! I militari Generale George Crook Generale Alfred Terry Maggiore Marcus Reno Il protagonista della storia, generale George Armstrong Custer La bella del generale Elizabeth "Libbie" Custer Gli scout Charles "Lonesome Charley" Reynolds Bloody Knife (Coltello Insanguinato), Arikara Mitch Bouyer, mezzosangue Sioux, sposato a una donna Crow Curley (Ricciuto), Crow Hairy Moccasin (Mocassino Peloso), Crow, il primo ad avvistare il grande villaggio Sioux Il sopravvissuto Giovanni Martini "John Martin", il trombettiere italiano a cui Custer affid' l'ultimo messaggio per Benteen (di cui non ho trovato un disegno sufficientemente visibile nella storia) http://uptiki.com/images/obvlcgaty0g5b8p10qv.jpg Il grande capo indiano Toro Seduto http://i48.tinypic.com/2s6u9tg.jpg
  8. NuvolaRossa75

    [16] [Almanacco 2009] Capitan Blanco

    Come avevo detto ieri, la storia è carina ed è "distesa" bene sul numero di pagine a disposizione. Certo, come notato da altri, sarebbe stato bello un ampliamento dei sub-plot e una maggiore attenzione ai comprimari, specialmente . Una curiosità riferita al particolare notato da Shinoda nel suo messaggio: Detto questo, la "gabbia" delle 110 pagine era comunque un ostacolo insormontabile: non si può pretendere di saziarsi servendosi con uno stuzzicadenti, come non si può dipingere la volta della Sistina su un toppino di lycra. La qualità dei disegni, con il dovuto rispetto per gli autori, mi è sembrata invece molto bassa (questo Carson che ha meno espressioni facciali di Clint Eastwood...). La storia comunque l'ho apprezzata, letta tutta d'un fiato e non ho rimpianto i miei 5, 70 dobloni.
  9. NuvolaRossa75

    Nizzi: Lascia O Raddoppia ?

    Devo dire che fino a poco tempo fa non frequentavo alcun forum su Tex e quindi ignoravo la faida tra i nizziani e gli antinizziani che, ci tengo a precisarlo subito, trovo francamente esagerata e fuori luogo. Un autore è tenuto (anzi, se è intelligente lo fa motu proprio e soprattutto il prima possibile) ad allontanarsi da un personaggio o da un genere se proprio c'è un' incompatibilit? creativa di fondo. Non mi sembra sia proprio il caso di Nizzi, che ha scritto molte storie meravigliose e memorabili per Tex; ci sono state prove negative o "stanche", ma questo non giustifica un allontanamento definitivo, se non è frutto di una scelta mirata e indipendente (i. e. non provocata da critiche acostruttive). Non ho la presunzione di proporre dati e statistiche, ma non credo che lo stile di Nizzi abbia stancato (una cosa che ho constatato è che forse le storie di Tex "vecchio stile" riscuotono meno successo tra le nuove generazioni per evidenti mutamenti di sensibilit? o di gusto - ma qui sto andando off-topic). Il mestiere poi c'è e si vede anche nelle storie "minori": ieri ero alla stazione e dovevo ammazzare un po' di tempo, quindi sono andata in edicola e ho iniziato a sfogliare un numero di un fumetto Bonelli (non dico qual'? , meglio evitare polemiche) e "L'almanacco del West" in cui era compreso "L'ultimo squadrone". In poche parole: l'altro fumetto mi ha fatto lo stesso effetto di un surgelato andato a male (messo da parte tra il disgustato e il perplesso dopo poche pagine), la storia di Nizzi l'ho comprata, me la sono divorata in treno e, anche se sarà difficile che la rilegga nei prossimi mesi, m'? piaciuta e mi ha fatto passare un'ora appassionante. Che possiamo dire a un autore che scrive storie così? Che continui a scriverne!
  10. NuvolaRossa75

    [523/525] I Lupi Rossi

    Ho fatto una piccola ricerca iconografica ed è saltata fuori la foto (datata 1868) di uno scout Skidi Pawnee di nome... White Horse (Cavallo Bianco). Chi è interessato può divertirsi a cercare eventuali somiglianze con la realizzazione grafica (Font) del personaggio di Boselli.
  11. I lettori di gialli sono peluovisti (bel termine, migliore dell'"ammazzapidocchi" tanto caro a un mio amico ) per definizione e se una storia si presenta come giallo (anche se in salsa esoterico-alchemica) il setaccio se lo deve aspettare. Se accettiamo che Tex non abbia i fondamentali per arrivare alla soluzione del mistero, sarebbe però legittimo (e corretto) sapere almeno come il protagonista della storia (Carfax) arrivi a trovare il bandolo della matassa. La cosa qui rimane invece persa nelle nebbie delle paludi della Lousiana... speriamo che il tutto possa essere spiegato in un futuro, ipotetico "Omicidio in Bourbon Street 2" La figura di Mercedes continuo a ritenerla stucchevole e inutile: se aveva un senso mandarla come specchietto per le allodole nella bisca di Diamond Johnny, non capisco perchè un gangster che ha al servizio tutti gli avanzi di galera del quartiere francese debba mandare una signorina abbigliata alla Rossella O'Hara (e alla fine della storia non ha neanche un capello fuori posto, come nei bei filmoni western degli anni '50) in mezzo al fango, alle piante e ai Choctaw. Per "provarne la lealt?"? :s Siamo alla stregua di quelle storielle sui mariti pensionati che fanno tentare la moglie da un fustacchione per provarne la fedelt?. A questo punto dovrei rivalutare anche la governante di "Moctezuma", anche lei esperta Circe scioglitrice di legacci... certo, è fisicamente meno dotata... immagino che questo basti a far di Mercedes un personaggio più riuscito. haha Di solito non valuto le storie, perchè come ha detto qualcuno (Doudou, credo) mi sembra ingiusto sintetizzare in un arido numero il lavoro, le idee e l'impegno di autori e disegnatori. In questo caso però credo di poterlo fare, perchè tutti i 10 assegnati mi sembrano veramente delle iperboli: una buona storia, un buono spunto ma troppe imprecisioni nello sviluppo, caratterizzazioni non portate a termine e la parte grafica un po' disomogenea. Forse sarebbe stato meglio farne un texone: dando più tempo all'autore e ai disegnatori, sarebbe potuta uscire un'opera più coerente e sicuramente più memorabile. Il tempo, si sa, è tiranno... :indianovestito:Voto : 7,5 / 8- (alla fine ho votato 8 perchè i mezzi punti non sono previsti dal sistema)
  12. NuvolaRossa75

    La Biografia Di Tex Willer

    Le storie in cui compare Ely Parker ("Il complotto", "Attentato a Washington", "Una pallottola per il presidente" e "La collina della morte) dovrebbero essere tutte ambientate prima del 1871 (con l'incongruenza del "Complotto" in cui si parla della campagna presidenziale di Hayes nel 1876 e "Una pallottola per il presidente" in cui è in corso la campagna di rielezione di Grant) : nella realtà storica Ely Parker fu commissario per gli Affari Indiani dal 1869 al 1871. Lasciato l'incarico, si trasfer? a New York e, dopo aver perso un capitale in borsa, mor? nel 1895.
  13. Beh, pure in una telenovela che vedeva una mia zia anziana, c'era l'innamorato (mi pare) di Veronica Castro, figlio di una donna africana e colorito anemico... e da piccola già mi interrogavo sulla questione. Poi avendo conosciuto non una, ma diverse coppie multietniche (una mia amica è sposata con un giovane congolese e hanno 2 bimbi e negli anni in cui ho vissuto tra Cina e Taiwan di coppie sino/euro - americane con prole ne ho conosciute un bel po' ), posso assicurare che casi del genere non ne ho visti praticamente mai, anche perchè la percentuale non dipende solo dalla statistica ma dal fatto che un carattere fisico sia dominante o recessivo. Probabilmente Robinson ha avuto una botta di... fortuna (o di sfortuna, considerando quant'? brutto ), però, visto che con i Choctaw parla inglese e ha un fisico all-american, pardon all-canadian, io a posto dei Choctaw un dubbio sulla sua effettiva appartenenza alla tribù me lo sarei fatto venire ("ma chisto fusse davero uno 'e nui?")... Circa l'aspetto di Kit Willer, mi pare di ricordare almeno una storia ("I due rivali") in cui lo "sgamavano" subito come mezzosangue. Per lo spiegone: a me sarebbe piaciuto anche qualche particolare in più (adoro i finali di Rex Stout in cui Nero Wolfe convoca tutti a casa e spiega ai collaboratori babbasoni come ha fatto a risolvere il mistero). Buona serata!
  14. Questo è interessante - Robinson/Delouches era stato concepito fisicamente con tratti caucasici al 100%? Oppure si è deciso di non insistere graficamente su questo particolare?Visto che il fumetto è in bianco e nero, è ovvio che al lettore sfuggano particolari come la pigmentazione della pelle, ma ad esempio, anche se a un lettore che prendesse in mano per la prima volta un numero di Tex dove non venga esplicitamente citato il fatto non verrebbe mai in mente che Kit Willer sia mezzo Navajo, ai personaggi del fumetto il particolare non sfugge mai (Quanti "Sporco mezzosangue!" ecc. ha rimediato Kit dai cattivoni di turno?)Poi certo, l'autore può proporre al lettore un patto finzionale in cui il personaggio metà indiano sia fisicamente un bianco al 100%; a quel punto resta al lettore l'accettare tale patto oppure no. Quanto al fatto che Robinson parli Choctaw, difficilmente si poteva intuire visto che in una vignetta esorta i suoi ad "Ammazzare i cani bianchi" in inglese - penso che il messaggio potesse essere benissimo trasmesso nella lingua degli indiani. Forse (non lo so per certo, mi limito a fare un'ipotesi che può essere tranquillamente smentita) la cosa era pensata come "indizio" per il lettore, ma a quel punto si poteva far funzionare anche la situazione facendo riconoscere a qualcuno il timbro della voce del personaggio. Mi è rimasto a questo punto un dubbio: visto che, nel patto finzionale, non c'è alcun tratto fisico di Robinson che possa farne intuire l'origine Choctaw, come ha fatto Carfax a ricostruire la connessione Robinson/Delouchesè Poteva averlo visto da piccolo, ma crescendo la gente cambia... e, posto anche che Robinson fosse la fotocopia del padre, l'abbigliamento e i modi possono mimetizzare alla perfezione eventuali somiglianze (tra un pirata e un distinto studioso c'è la stessa distanza che corre tra un porporato e un venditore di caldarroste).
  15. Letto anche l'ultimo albo, ma confesso di aver dovuto tener sottomano anche i due precedenti perchè altrimenti mi sarei persa tra la folla di personaggi e i vicoli e cunicoli della trama (e mi sono ritrovata a rimpiangere una vecchissima edizione del "Dottor Zivago" che elencava minutamente personaggi e funzioni del romanzo in un'apposita pagina iniziale ) Ripeto quanto avevo detto tempo fa: il soggetto della storia è molto buono anche se probabilmente avrebbe funzionato altrettanto bene e forse meglio senza Tex, magari in una lunga graphic novel indipendente (e magari un detective meno granitico e più permeabile a tratti di ironia, un po' come il Johnny Depp di "Sleepy Hollow" - approfitto per dire che a me il gothic piace alla Tim Burton). In altre parole, sicuramente memorabile come storia, ma non come "storia di Tex": ricorderemo mai una parola, un gesto, una situazione gestita dal ranger in questi albi? Credo di no, mentre sicuramente ci verranno in mente Cairfax, Langrange, l'ambiguo Robinson e magari anche Doudou e Lin Yang (Mercedes proprio no, si è confermata ciò che prevedevo: il soprammobile con le concavit? haha ). Circa l'intreccio, considerando la storia da un punto di vista giallistico, devo dire che in un punto almeno sembra venire a mancare quella che in gergo si definisce la "lealt?" dell'autore nei confronti dei lettori (ossia l'indizio che potrebbe portare alla soluzione): I disegni, bellissimi al primo albo, sono scesi indubbiamente di livello: tra le cose più bizzarre, un Lin Yang con tratti quasi da afro-americano, un primo piano di Lagrange con un ciuffo che sembra sfrecciargli fuori dalla mascella come una specie di zanna e le espressioni di Cairfax perennemente con le labbrotte carnose sensualmente (o comicamente) semiaperte. Sempre molto belle invece le scene d'insieme, spettacolare quella ripresa dall'alto. Una piccola curiosità per gli appassionati di indiani: la tribù Choctaw, qui rappresentati nudi e cerbottano-muniti, un po' come gli Hualapai di Mefisto, erano in realtà una delle famose "cinque tribù civilizzate" e non furono mai in guerra con gli Stati Uniti: tra l'altro, il ramo della tribù rimasto nell'area del Mississippi (una parte emigr? invece in Oklahoma, in un "sentiero delle lacrime" affine a quello Cherokee) si un' alle truppe americane negli scontri contro quelle inglese (1813) e successivamente un grande numero di Choctaw si arruol' volontario nelle file confederate durante la Civil War (Jackson McCurtain, uno di loro, raggiunse il grado di tenente colonnello). Alla fine della guerra, la tribù fu largamente ignorata e talvolta dovette subire gli abusi dei residenti locali; contrariamente a quanto si vede nella storia di Tex, questi indiani si guadagnavano da vivere lavorando come mezzadri e facendo lavori di tessitura e artigianato. Ecco come appariva un villaggio Choctaw dell'area del Mississippi intorno al 1870: Notare come tutti indossino abiti di foggia occidentale.
  16. Questo l'avevo notato anch'io . Tornando al mio discorso originale, ribadisco che in Tex, più o meno in tutti gli autori, c'è la tipologia del "padre-padrone-paternalista" con gli indiani. Per quanto possa considerare la vita nel villaggio Navajo come la più congeniale a lui, è pur sempre, in tutti gli autori "una vita a modo suo"; non si trova bene tra gli indiani solo perchè ne condivide alcuni valori (quindi neanche tutti) ma perchè sostanzialmente può fare come gli pare senza subire l'autorit? di nessuno. Un'esemplificazione perfetta di questo ruolo la troviamo negli albi "Geronimo!" e "Il carro di fuoco". Tex prende il comando dell'operazione di liberazione degli Apache programmata dalla banda grande Geronimo con una disinvoltura assoluta: Basta che seguiate tutti i miei ordini e usiate più l'astuzia del serpente che la forza del bisonte paragonando così gli indiani alla manovalanza che fornisce la forza bruta, mentre lui adopera il cervello (e tra parentesi, privando gli Apache di quello che è una delle motivazioni principali delle spedizioni di guerra ossia la vendetta); il grande Geronimo risponde "Signorsè" e da protagonista diventa di colpo comprimario di lusso. Gli unici nativi che sfuggono a questa modalit? comportamentale sono Cochise (che però è suo fratello di sangue e quindi gli si può risparmiare anche un po' di sano paternalismo) e Nuvola Bianca. Il fatto che si tratti di un archetipo e non di un atteggiamento è costituito dal fatto che nelle storie di ambientazione indiana (e nei rapporti con i nativi, tranne le suddette eccezioni) le azioni di Tex sono sempre dettate da questa "forma mentis": chiamatelo "guida illuminata del popolo rosse" se volete, ma la sostanza resta fondamentalmente la stessa. Con Zagor ci possono essere delle similitudini, ma a mio parere (anche non ho letto tutte le storie ) non potranno mai essere troppo accentuate perchè i due personaggi sono stati concepiti da due menti diverse e hanno quindi essenzialmente nature diverse. Tex ha comunque bisogno di muoversi all'interno di un contesto sociale (bianco, rosso, giallo o che sia ) ben definito e lo dimostra anche la "camaleonticit?" fisica (nella riserva Navajo si mette wampum e camicia a frange, appena ne esce infila gli abiti d'ordinanza e si mette la patacca da ranger/la lettera del generale o del ministro di turno in tasca), mentre Zagor, con il suo costume così atipico e personalizzato, può muoversi in modo autonomo e disinvolto in contesti sociali o culturali diversi (euro-americani) . Zagor mi sembra quindi (ma potrei sbagliare perchè non mi sono dedicata a una ricerca approfondita del personaggio) incarnare tendenze più genuinamente anarchiche rispetto a Tex che, nel ruolo di giustiziere che fa riferimento solo e soltanto a un suo codice personale è durato pochissimo, e che diviene automaticamente asservito a certe convenzioni e codici nel momento in cui lo si è "agganciato" a un ruolo (ranger e agente dei Navajo e, ripeto, secondo me è questa , non quella di leader tribale, la vera natura del suo ruolo tra gli indiani).
  17. Allora, filologia per filologia (e tra parentesi, anche se nel primo posting avrei dovuto aggiungere alla "filosofia di Tex per quanto riguarda i rapporti con gli indiani", però, visto che nel resto del posting non si parla d'altro, credevo fosse sufficiente ) io non ho detto certo (n° ho attribuito quest'opinione a nessuno) che "Nolitta si preoccupa della scienza", ma che a Tex in Nolitta la scienza è indifferente, ma comunque non è associata in toto come una minaccia a valori di una cultura alternativa (gli indiani) e la caratterizzazione del Morisco ne è un esempio. Del resto, anche i suoi scienziati imbranati (quello di "Sasquatch" e quello di "Artigli nelle tenebre"), pur nella loro imprudenza, non sono personaggi negativi in assoluto, anzi, in "Artigli nelle tenebre" E questo ribadendo che le storie di Nolitta in generale mi piacciono molto (e la firma ne è una prova); per la "Strage di Red Hill" è un atteggiamento di Tex a darmi fastidio, ma trovo pienamente giustificato un finale che, nella sua amarezza, può invece turbare chi preferisce le storie in cui il bene finisce per trionfare. Lo stesso motivo per cui apprezzo anche storie come "Profondo Sud" (altro finale in cui Tex deve prendere atto del fatto che certe circostanze non si possono cambiare) e per cui non condanno a priori eventuali errori umani del ranger & co (ovviamente quando non sono proprio stupidaggini abnormi e poco credibili). Spero sia tutto chiaro ora.
  18. Veramente a Tex, almeno in Nolitta, della scienza proprio non importa nulla in senso assoluto: quando la missione del "Dio Azteco" finisce arrosto insieme il suo "scantinato delle meraviglie" che tanto faceva gola al Morisco, lui (ma anche Montales) non condividono neanche una lacrimuccia della disperazione dello "scienziato" El Morisco (le cui conoscenze però gli fanno comodo e non solo in questa avventura). Inoltre, nella stessa storia, non prende neanche in considerazione l'eventuale valore scientifico del codex Muller: l'unico valore che ha per lui è quello strumentale per la salvezza di Kit. Però in questo caso è il cuore di pap? a parlare... forse è il Morisco a far troppo lo scienziato cinico?
  19. Forse non mi sono spiegata bene: confrontavo Zagor e Tex essenzialmente nel loro rapporto con gli indiani e notavo come Tex, anche se apparentemente trae la sua autorit? dal fatto di essere "Aquila della Notte, il capo dei Navajo", in realtà la esercita come rappresentante dell'universo culturale e istituzionale euro-americano. A questo proposito, citando proprio una storia di Nolitta ("La strage di Red Hill"), vediamo Tex trattare con il capo Sioux secondo modalit? da vecchio politicante volpone, non certo da capo indiano (ed essenzialmente per servire i suoi scopi piuttosto che quelli degli indiani). Detto per inciso, mi pare che Nolitta tenda a utilizzare soltanto due tipi di caratterizzazioni per indiani e tribù indiane in "Tex" (escludendo naturalmente gli storici Tiger, Cochise e lo stregone del villaggio): o creduloni o beccaccioni. In questo senso forse c'è il parallelo con Zagor, che gli indiani locali ancora si ostinano a credere lo strumento di Manito...
  20. Ho letto pochissimo Zagor, ma non mi sembra che il suo stile di vita e la sua filosofia si possano paragonare con quelli di Tex: Zagor non è infatti inquadrato in nessun ruolo preciso nel sistema sociale euro-americano, mentre al personaggio Tex sono necessari degli inquadramenti istituzionali (agente per i Navajo). Detto tra noi, poi il modus operandi di Tex all'interno della tribù della moglie è molto più da funzionario del governo USA che da capo indiano: questi ultimi infatti, contrariamente al modello Tex, stavano bene attenti a consultare l'intera tribù anche solo per muovere uno spillo, perchè faide e contese per il potere erano praticamente all'ordine del giorno. Detto tra noi, poi io Tex non lo vedo affatto "integrato" all'interno della tribù - mi sembra piuttosto che siano stati i Navajo ad "adattarsi" ad averlo in giro. In questo senso potrebbe anche definirsi anche un quarto archetipo oltre ai 3 individuati da Jim Brandon: quello di "padre-padrone" delle tribù indiane. Stasera a casa cerco di rivedere qualche albo e trovare fatti e situazioni che corroborino questa tesi. , ma così, a memoria, mi pare che la figura di Tex agente/capo dei Navajo sia molto più simile a quella di James "White Beard" McLaughlin (l'agente indiano acerrimo nemico di Toro Seduto) che non al John Dumbar di "Balla coi lupi".
  21. In questo di youtube si può ascoltare la versione cantata della canzone tanto cara a Kit Carson in questa storia...
  22. Secondo me invece più che lo schema narrativo, Mefisto e Yama mettono sempre in atto alcune delle 31 sequenze (o funzioni) proppiane:investigazione: l'antagonista fa delle ricerchedelazione: l'antagonista riceve informazioni sulla sua vittima tranello: l'antagonista tenta di ingannare l'eroe connivenza: l'eroe cade nel tranello danneggiamento (o mancanza): l'antagonista reca danno a uno dei membri della famiglia mediazione: il danneggiamento o la mancanza vengono resi notia cui poi Tex reagisce con altre funzioni:reazione dell'eroe: risposta positiva dell'eroe trasferimento dell'eroe: l'eroe si trasferisce sul luogo dell'azione lotta tra eroe e antagonista: scontro con l'antagonista vittoria sull'antagonista: l'antagonista è vinto rimozione della sciagura o mancanza iniziale: si ripristina la situazione iniziale. Essedo "Tex" un racconto "fiabesco", poi è facile individuare questa o quell'altra funzione in tutte le storie, come è anche facile individuare gli archetipi-personaggio: * Eroe: Tex * Antagonista: Mefisto, Yama, Tigre Nera, ecc. (e tutti i cattivi occasionali) * Falso eroe o antieroe: ad es. O' Bannon in "Bande Rivali" o Galindez in "L'uomo con la frusta" * Mandante: Jim Brandon, Nat McKennett, agenti della Pinkerton * Mentore (che in genere d' risorse magiche o sovrannaturali): El Morisco, Nuvola Rossa lo stregone * Aiutante: Kit Carson e gli altri due pard, ma anche Gros Jean, Pat, Cochise e gli Apache * Sovrano: autorit? politiche e militari * Principessa: ... qui abbiamo solo Lilyth, che viene data "in premio" a Tex per ben poco tempo.
  23. NuvolaRossa75

    [229-232] Il Clan Dei Cubani

    L'unica pecca in questa storia secondo me è l'albo finale - una conclusione troppo affrettata, dopo il il labirinto di intrighi e scontri che l'hanno preceduta. In particolare, mi ha un po' deluso Un'altra perplessit?:
  24. A me il passaggio del testimone da GIolitti a Ticci invece ha turbato eccome! Per carit?, Giolitti è un grandissimo disegnatore, ha un tratto molto espressivo (a tratti, specie nella caratterizzazione di Carson, addirittura "esuberante" ) ma secondo me più adatto a commedie/lieti fini e non a un storia come questa, con un tono e un finale amarissimi. I siparietti ironici, le battute e le "facce" di Carson vanno bene per interrompere la tensione narrativa, ma si può risolverli senza iperboli grafiche e mantenendo la sintonia, anche nel disegno, con il tono generale della storia. Controllo poi se alcune di queste vignette sono già state pubblicate nel topic sulle "Facce basite di Carson" e, in caso contrario, le posto qui per evidenziare la differenza. Un appunto generale sulla storia: mi secca un po' l'atteggiamento di Tex nei confronti degli Oglala di Ska-wom-dee. Possibile che, con tutta l'esperienza che il nostro ha accumulato circa politicanti di Washington, scartoffie e beccaccioni vestiti a festa, non si faccia venire il minimo dubbio sul fatto che l'"incidente" di Fort Whoop-up potrebbe regalare alla Grande Nonna Bianca un pretesto d'oro per impacchettare e rispedire al mittente i poveri Sioux? Lasciando stare il fatto che nel finale più che Tex mi sembra Carson il più amareggiato dall'epilogo dell'intera storia...
  25. Una curiosità: il capo Ska-wom-dee (a proposito, la versione corretta del nome "Aquila Bianca"in Lakota-Sioux è "Wambli Ska" ) sembra una sintesi delle figure di due capi Lakota: l'Oglala Nuvola Rossa (che, come Ska-wom-dee, distrusse, dopo averlo praticamente messo sotto assedio, Fort Phil Kearny durante la "guerra Bozeman") e lo Hunkpapa Toro Seduto (che, dopo la vittoria di LBH, fu costretto a rifugiarsi in Canada, da dove poi dovette ritornare negli States). Sempre a proposito di Ska-wom-dee, mi sembra che Ticci abbia ripreso vistosamente il personaggio del Cheyenne Kento (a sinistra): Entrambi i personaggi mi ricordano poi un capo Lakota Brul' realmente esistito, di nome Yellow Hair: Qualcuno sa se Ticci nel suo lavoro si ispiri a foto storiche ben precise?
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