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Testa di Vitello

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Messaggi pubblicato da Testa di Vitello

  1. <span style="color:red">21 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Purtroppo non si farà. io l'ho proposto ma mi è stato irrimediabilmente bocciato. perché secondo Boselli è troppo simile a Tex. 

    Peccato...

    Non sono d'accordo : Yuma Kid ha un passato enigmatico, un carattere (da quel poco che ci è stato consentito di vedere) più ombroso, e un rapporto ambiguo con le sue "origini" pellerossa, che lascia intuire rifiuto e rancore latente. Insomma, un personaggio che, a riprenderlo, potrebbe dar vita a spunti interessanti.

  2. Riletto questo mio "personal cult", che ritengo a tutti gli effetti un classico (sottovalutato) del periodo d'oro Nizziano, di poco inferiore al capostipite GLBonelliano. E Nizzi qui guarda moltissimo ai classici del filone fantastico di GLB : non solo "Pueblo Bonito", ma anche "Diablero" (pesantemente omaggiato nello splendido incipit) nonché Mefisto a più riprese, e "Le Terre dell'Abisso", riecheggiate "alla lontana" nel finale sotterraneo. Ne risulta una delle poche storie apertamente fantastiche di Nizzi, sia pur di un fantastico sottile e allusivo : ma a prevalere, anche qui come in molte storie coeve, è il gusto per un'avventura dall'esaspertato esotismo weird, che affastella elementi eterogenei con felice e divertita creatività. Pantere nere assassine ammaestrate e controllate telepaticamente, Sinaguas primitivi che lanciano mazze con traiettorie a mo' di mortaio, un immaginifico villaggio-termitaio tra ponti sospesi, dedali di tunnel e caverne infinite in cui far esplodere il delirio dell'ultimo albo, coi Varani Verniani coronare il gran finale di una corsa esaltante a rotta di collo. Zhenda ne esce qui più che mai come figura tragica e sconfitta, persa nel suo sogno-ossessione di riscatto, e il buon Sagua, ora dalla fine, ha tempo di riscattare pienamente il suo onore. Immenso peso nella bellezza del tutto, i disegni di un Civitelli superlativo, ai massimi livelli : le atmosfere notturne iniziali, la nobile e feroce bellezza delle pantere, fino a scatenarsi letteralmente nel villaggio e mondo sotterraneo dei Sinaguas nell'ultimo albo, tra il dinamismo dell'azione e ambienti e chiaroscuri pazzeschi. Una bomba di storia. 

    • +1 1
  3. <span style="color:red">6 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

    Questa è una bella notizia. Quindi Rick Master, che presumo comparirà in un maxi, è alle porte?

     

     

    Concordo, e per me anche un crossover col tetro Yuma Kid ci starebbe bene.

    Però spero che la "fase storica" sia solo momentaneamente messa a riposo, per tornare quanto prima...ci sta dando molte soddisfazioni;)

  4. Letto "Assedio Disperato". Albo densissimo, secco e veloce che chiude alla grandissima una storia sontuosa. Le tre linee narrative principali giungono a conclusione, all'insegna di un'asprezza non-consolatoria che si pone come miglior sbocco possibile di una vicenda tragica che affonda le radici nel tradimento e nell'infamia.

    Tra le cose che personalmente più ho apprezzato :

    - Il "colpo al cappello" iniziale, abile e più credibile variazione sul "colpo di striscio alla tempia":lol:

    - la tortura di Tex : Tex torna ad essere in difficoltà seria, ferito nel corpo e vulnerabile, ma sempre indomito ! Come nelle prime storie di GLB : "Uno contro Venti", "Il Sindacato dell'Oppio". Come ne "La sconfitta", "In nome della Legge", o "La collera di Tex" di Segura. Qui lo vediamo in posizione fetale, perso nell'oblio del dolore.

    -Idquahon, mentre tortura Tex, confessandogli la profonda delusione del tradimento, mista alla stima che comunque prova per lui. Che gran personaggio ! E di contro i sensi di colpa di Tex per averne tradito la fiducia, pur essendo di poco sfuggito alla morte per mano sua. Una scena potente, che nella finezza delle sfumature riesce a restituire il purissimo senso dell'Onore di due grandi uomini posti su fronti opposti.

    -Il ritrovamento degli ostaggi torturati a morte dai Chiricahuas...a differenza della storia su Juan Cortina, dove aveva un po' glissato su questo aspetto, Boselli non arretra di fronte alle derive più aspre e controverse della vicenda...tra l'altro almeno uno dei cadaveri mi pare scuoiato ?

    - I due assedi, quello del ranch dato alle fiamme e-soprattuto- quello finale, estenuante, col trio di valorosi feriti nel corpo che resiste con metodo e tenacia sulla sommità del colle, e riporta alla mente tanti dei momenti più drammatici usciti dalla penna di GLB

    - De Angelis : solo applausi per lui. Penso che questa storia sia da annoverare tra le vette di quella che è una carriera mastodontica. La scena dell'assedio al ranch, con le fiamme che si uniscono al rosseggiare (anche se è in b/n) del tramonto, la sintesi tra cura dei particolari e resa atmosferico/emotiva è qualcosa di inumano.

    - Il finale : il più bello e giusto possibile immaginabile. Tex lascia la vendetta al suo Fratello di sangue. Non avrebbe potuto (e voluto) fare diversamente. Anche se lui l'avrebbe portata a termine con "modalità" diverse (ma questo non vuol dire che "non approvi"). Tex è quello che lascia un uomo ferito e disarmato a farsi sbranare dai lupi, mentre le anime delle sue vittime ne tormentano gli ultimi istanti. E che manda altri uomini su una canoa senza pagaie a sfracellarsi nelle rapide del Colorado. Ma di che stiamo parlando.

     

    A mio giudizio la storia più bella, fin qui, di "Tex Willer". Capolavoro.

    • +1 2
  5. Riletto. Se è vero che Nizzi ha frequentato poco e-tendenzialmente- male il fantastico puro, va anche detto che in quella "zona di confine" dell'avventura più esotica e "pulp", a base di società segrete e civiltà perdute, ha regalato alcuni gioiellini destinati a lasciare il segno : penso a "Thonga il Tiranno", "La Valle del Terrore", nonché al capolavoro "La Tigre Nera", per citare i primi che mi sovvengono. In questa storia abbiamo una tribù di Pima tossicodipendenti, a difesa di un veliero vecchio di due secoli spiaggiato in un canyon del deserto messicano, dalla cui cambusa si accede a un intrico di caverne che conducono ad una valle abitata da una comunità di cinesi che coltivano l'oppio, comandati da Vincent Price ! La storia è linearissima, e ha una progressione micidiale. La parte introduttiva ha ritmi dilatati, e toni atmosferici atti a far sedimentare l'atmosfera di minacciosa inquietudine in cui Tex e Carson penetrano dall'ingresso del Paesino di Riito (a tutti gli effetti l'equivalente del "paesino di Dracula" che preannuncia l'ingresso nella landa dei misteri). Nella seconda parte, il ritmo accelera vertiginosamente, e parte l'escalation dell'azione e delle invenzioni, culminanti nella fantasmagorica scena del fiume sotterraneo, che personalmente considero uno dei più grandi esempi di "ritmo visivo" visti su Tex. Villa qui è già perfettamente maturo, e indubbiamente grandissima parte dell'impatto della storia lo si deve alle sue meravigliose tavole, specialmente i suggestivi vignettoni che si aprono di tanto in tanto (penso alla prima rivelazione del villaggio cinese, bagnato dalla luce della luna), le sequenze notturne più atmosferiche, per non tacere dell'escalation finale nelle grotte infinite in balia dei pazzi gorghi del fiume, assoluto apice del capolavoro grafico. Tex e Carson dal canto loro, sono già a tutti gli effetti la versione da buddy-action Nizziana, e regalano momenti spassosi. Da segnalare anche il grandissimo numero di morti ammazzati (una strage di Pima) e gli insulti basatissimi che Tex e Carson elargiscono a Pima e Cinesi con gran generosità ("scimmiotto", "limoncini", "babbuini").  Gran storia !

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  6. Storia bellissima, rovinata da una striscia finale di sconcertante bruttezza. GLB, giunto a questo punto ha preso una confidenza con la serie-sicuramente anche forte del suo successo- che gli concede di potersi in parte svincolare dai rigidi schematismi del formato "a striscia" (scene d'azione continue, "obbligo" di chiudere con cliffhanger), e sforna una storia di rimarchevole fluidità e progressione, in cui la svolta importantissima di continuity finisce incastonata in maniera totalmente armoniosa. A maggior ragione stupisce il finale più che affrettato, proprio TRONCO, laddove le premesse lasciavano sperare in almeno un altro paio di strisce d'azione al fulmicotone...mentre invece la morte di Brawley liquidata in una vignetta con un triste fuori-campo è l'emblema dello sciatto disinteresse totale. Comunque assolutamente degni di nota :

    -Il basatissimo cuoco cinese Li-Wang, una delle impagabili macchiette GLBonelliane oggi addirittura impensabili

    -La furia di un Tex incazzatissimo che malmena e lancia come fossero sagome di polistirolo il barista e poi lo stesso Brawley

    -La scena del "Fuoco", appunto, quella con la mandria impazzita e la prateria in fiamme, dalla potenza molto cinematografica, esaltata da un Galep in stato di grazia

    -La PALESE tensione sessuale tra Tex e Signora Delaney nella scena del divanetto : il primo piano marpione di Tex a pagina 10 della striscia "La mandria in fuga dice tutto"-e onestamente con quel "mezz'ora dopo" io sono convintissimo che i due abbiano consumato...la ritengo la scena più "esplicita" in tal senso, dopo Tex vs. Marie Gold.

    -Tex che apostrofa il banchiere come "emerito minchione":lol:

    Per sintetizzare : tanta carne al fuoco (appunto)...ma che spreco !

  7. <span style="color:red">19 ore fa</span>, borden dice:

     

    Ma senza nulla togliere alla tua analisi, colpo di fortuna forse è, ma che non corrisponde né all'1. né al 2....;)

    E mi fa moltissimo piacere sentire ciò. Grazie Borden;)

    <span style="color:red">31 minuti fa</span>, laredo dice:

    La storia prosegue con buon ritmo e si prepara per un gran finale.

     

     

    ATTENZIONE SPOILER

     

     

    Però  secondo me "Missione di Sangue" ha un difetto,  e non di poco conto:

    Il giovane Tex si disinteressa del giovane Felix Ward, non cerca di salvarlo perché "non aveva tempo per lui"..la priorità è  salvare quelli del ranch "double t"..secondo me il nostro eroe poteva fuggire con Felix! Invece ha delegato la sorte del ragazzo a Delkay! 

     

    SPOILER

     

     

    Non è un supereroe Marvel...già prende un rischio immane ad allontanarsi dal campo. Dovendo scegliere, Tex, dà priorità all'evento più urgente e potenzialmente tragico : evitare una strage di innocenti in un Ranch. Per salvare il ragazzo ci sarà eventualmente tempo più tardi. Mi piace che venga raccontato un Tex eroico ma "possibile", a maggior ragione nel contesto di una serie dal taglio più realistico, quale Tex Willer.

  8. Letto "Missione di Sangue". Madonna cosa sta diventando questa storia. Mi pento e mi genufletto per aver dubitato e non aver capito, all'inizio. Qui si parte con un duello al coltello, e che duello ! Uno dei più belli visti negli ultimi anni, da far rosolare di invidia Ruju:lol: Poi la vicenda si snoda in un clima di tensione sotterranea crescente. Tahzay e Delkay assurgono al ruolo di coprotagonisti, e si approda in conclusione a un'annunciata doppia missione (il duo Chiricahua da una parte, Tex inseguito da tutti i Coyoteros, dall'altra) che in vista del prossimo-e conclusivo- lascia in sugo anzichenò. Ma l'elemento di maggior drammaticità è sicuramente garantito da Idquahon, ex amico tradito, destinato a tramutarsi in avversario traboccante risentimento.B) Come sempre la scrittura meticolosa di Boselli (la precisione circa tracce da seguire, appostamenti etc.), conduce nei territori della narrativa avventurosa più pura, portando a livelli massimi di immedesimazione e immersione. Quando il tuttofare del convento aveva apostrofato Don Santiago come "Chupacabra", avevo pensato facesse riferimento a qualche sua macabra caratteristica (fisica o comportamentale:D) mentre mi trovo a constatare che non ci sia nulla di tutto ciò. Poco male;) Invece, in tutto questo, l'unica nota per me davvero negativa, arriva nell'ultima pagina : in tutto il parlare che si è fatto ultimamente di "colpi di fortuna", gli unici due che, A ME, SOGGETTIVAMENTE, danno veramente fastidio sono :1) Tex che schiva un colpo di un agguato perché si abbassa/sposta all'ultimo secondo 2) Tex colpito di striscio alla tempia. Devo ahimè constatare che il secondo rimane sempre gettonatissimo, nonostante, a mio avviso, sia un escamotage narrativo ridicolissimo se usato una volta sola, addirittura stucchevole se reiterato qualche centinaio di volte come avviene su Tex. Pazienza, ormai so che è tornato prepotentemente di moda, e tocca farci l'abitudine.;)

    Capitolo disegni : De Angelis qui sforna, "semplicemente", uno dei suoi capolavori grafici più grandi di sempre ! L'uso dei chiaroscuri, negli ambienti e nei volti, è qualcosa di sbalorditivo, alcune delle vignette in "campo lungo" sembrano delle foto...

  9. E alla fine ho preso anche questo Maxi. Anche se mi ero detto : coi Maxi, basta. Ma qui c'è Alessandrini ai disegni. Alessandrini è una leggenda. Alessandrini che torna a illustrare Tex, non potevo proprio lasciarlo in edicola. Alessandrini col western ci sta dentro alla grandissima : sin dai tempi di Ken Parker...il suo stile spigoloso, che tende all'astrazione, ma al contempo conserva una sporcizia che ti fa respirare l'aria polverosa del sudovest. Coi suoi deserti irti di rovi e arbusti riarsi, le rocce e le alture che scivolano e si fondono in un cielo di nuvole senza soluzione di continuità. E la maestria dei colpi in arrivo...le vetrate e le lampade fracassate nella sparatoria al ristorante : non si vede così spesso, una tale maestria.

    Sono stato contento di averlo preso, anche per la storia : Nizzi si muove, come sempre in questa fase post-ritorno, su terreni a lui noti e confortevoli (le congiure dei politicanti di Washington, gli squadroni di giacche blu capitanate da palloni gonfiati a minacciare la pace nel Sudovest). Stavolta imbastisce un intreccio articolato, che col procedere della narrazione si ramifica : i pards si dividono, subentrano divagazioni/deviazioni (Kit aggredito dai predoni ; l'episodio di Miss Lola e "l'uomo che sussurrava nel sonno" in cui, a giudicare dai commenti, molti ci hanno capito pochino), e una gusto corale che regala personaggi secondari ma a loro modo "importanti" resi con pochi, vivaci, tratti (il capitano Morris, il vecchio Samuel). Aggiungendoci la fluidità del racconto, la felicità delle caratterizzazioni e dei dialoghi (dove si torna finalmente a respirare l'affiatamento e l'(auto)ironia tra i pards), devo dire di essermi sorpreso a trovare probabilmente il miglior Nizzi del dopo ritorno. E poi scene come quali quella nella redazione del giornale e lo sganassone al Colonnello. Quanto mancava QUESTO Tex.

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  10. Storia del filone "esotico", di cui avevo un buon ricordo. A rileggerla, invece, si è rivelata una delusione. Le premesse sono buone, e l'ambientazione (il vulcano spento, con la cittadella dei tiranni rialzata a dominare questo "mondo fuori dalla storia") è ottima. Purtroppo il tutto è sciupato in uno svolgimento pigro : I Figli del Sole si rivelano un branco di incapaci totali da far rivalutare gli "Uomini Pantera" di un paio di storie prima, l'azione è sempre un po' casuale, e raccontata con più didascalie del solito, col risultato di "ingabbiare" il dinamismo di Galep. Si riprende un po' giusto nella striscia finale, coi Figli del Sole spiaccicati da Tex, Yaqui e Kit che lanciano loro cose addosso. Il re dei Figli del Sole rimanda a un'iconografia "celtica" o comunque nordica, e c'entra nulla con l'immaginario delle civiltà precolombiane. L'impressione è che di questo "In Viaggio con Papà" di Tex & Kit nel Sud-Ovest, GLB non ne potesse ormai più. Dalla prossima storia si ricomincia a fare sul serio...

  11. Letto "Nel Covo di Don Santiago". Ma come prosegue bene questa storia. Adoro questa narrazione dilatata, attentissima ai particolari. Siamo davvero dalle parti della narrativa western più classica : e secondo me, anche azzardare paragoni con il fumetto western anni 70...a questo punto risulta limitante. Ho davvero apprezzato l'apparizione della giovane Lilyth -purtroppo spoilerata dalla preview del sito Bonelli- De Angelis dal canto suo è la perfetta controparte grafica alla scrittura di Boselli, nel dar vita a un Sudovest vivido, particolareggiato, e al contempo ammantato da una dolente atmosfera di tragedia imminente. 

    • +1 1
  12. <span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

    Abbi fiducia. Quale vicolo cieco? Non tutte le storie possono piacere a tutti.  Ne abbiamo  di ogni tipo in preparazione. 

    Perdonami Borden, oggi sono di umore pessimista.;)

    Sicuramente tra i "prossimamente" attendo con curiosità e aspettative : Tiger Jack, Wolfman, Passato di Tex e Tigre Nera...

    E soprattutto Barbanera...

     

     

  13. Letto "Le Creature del Buio". Si, concordo con il grosso dei commenti che mi hanno preceduto. Delusione su tutti i fronti, per il totale spreco dei tanti spunti interessanti accumulati nel primo bell'albo. Che sembrava alludere a scenari Lovecraftiani con creature antichissime che prosperano nelle viscere della terra, venerate da libri alchemici proibiti e terribili culti segreti. Mentre invece la spiegazione dei chupacabras è molto banale, e del tutto in linea con la "visione dominante" della contemporaneità che ha bandito il Sacro- vedi anche le orride derive "spiegazioniste" che ha preso la saga cinematografica di Alien da "Prometheus" in poi- Ma il soggetto in fondo è l'ultimo dei problemi, di una storia-l'ennesima- sviluppata senza pathos, senza senso dell'epico e del tragico (nonostante la scoperta finale) costellato di personaggi evanescenti (i fratelli Hewett) con cui i pards interagiscono come con ologrammi, e nonostante tutte le cose che possano capitargli non si va oltre il "buongiorno, buonasera". E in cui, ancora una volta, Tex e pards non sono mai veramente in pericolo (che l'accusa "Tex piccione" è dietro l'angolo, sia mai). In questo non voglio assolutamente buttare la croce su Burattini, che è solo l'ultimo arrivato a cimentarsi con un compito che farebbe tremare le gambe a chiunque...anche perché ormai credo di essermi fatto un'idea chiara del vicolo cieco in cui la serie sta infilandosi sempre di più. Riguardo a Rubini, disegni spaziali.

  14. <span style="color:red">18 ore fa</span>, Diablero dice:

    Ti pare che Nizzi abbia mai mostrato il minimo travaglio interiore nel mettere un origlione? :laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing:

     

    Io cerco di affogarti in una vasca d'acqua. Tutti i giorni, per anni. Quando ti chiedono come mai lo tolleri, rispondi "ma anche mia mamma ogni tanto mi dava da bene un bicchiere d'acqua? :laugh:

     

    Cosa c'è di così difficile nel concetto "non è l'uso, è l'abuso"? :rolleyes:

    Però io Nizzi non l'avevo nominato<_<

    Era per dire che certi cliché, oggi additati da molti alla stregua della peggio monezza narrativa possibile immaginabile, sono in fondo, mi pare, sempre stati connaturati ad una narrativa seriale avventurosa quale quella di Tex, che fin dall'inizio ha sempre favorito di certe ripetizioni e scorciatoie.

    E che lo stesso GLB non le disdegnasse affatto, soprattutto inizialmente.

    Certo poi il Nizzi post-crisi ne ha abusato a livelli inverecondi, siamo tutti d'accordo.

  15. Altra storia che avevo completamente rimosso, e infatti è insipida ed evanescente pure più della precedente. Continua il "viaggio di formazione" del giovane Kit per il sud-ovest, e continua il "taglio per ragazzi" che GLB si auto(?)-impone con esiti deludenti (gli unici due morti ammazzati, en passant, sono nell'ultima striscia). Non ci sono scene o dialoghi degni di nota : ad eccezione del diverbio col venditore ambulante sul treno (momento di umorismo fuori contesto ma gradevole) e lo squarcio atmosferico notturno col fuggitivo Ray alle prese con coyotes e serpenti a sonagli. Finale con diligenza che riprende per l'ennesima volta "Ombre Rosse" (vero pallino di GLB), e un Tex particolarmente magnanimo che lascia liberi due banditi su quattro, capendo d'aver a che fare con ladri di polli. Da segnalare lo sfacciatissimo origlione del mozzo di scuderia che sente e riferisce per filo e per segno dove sono diretti i tre banditi. Evidentemente GLB non viveva disperati travagli interiori nel servirsi di questi escamotages narrativi. 

  16. Il 4/3/2023 at 00:27, Diablero dice:

    In prima lettura l'articolo di Colombo su "Sentieri Selvaggi" mi ha fatto in####are, poi ripensandoci mi ha fatto ridere...  paragrafi dopo paragrafi a descrivere come è razzista Ethan e come è razzista quindi Ford. Insomma, quanto deve essere cattivo Boselli se ha messo come protagonista in un paio di storie Mefisto!  :laugh:

     

    Lo vedo un sacco di volte, e ogni volta incredibilmente continua a stupirmi: come tanti critici cinematografici guardino a cose come inquadrature, montaggio, etc e si pensano i punti fondamentali della STORIA che stanno guardando...

    Solitamente questi fascicoli li sfoglio velocemente per poi subito cestinarli, ma stavolta, visto che si parlava di uno dei miei film preferiti di sempre, ho pensato di leggerlo : era meglio che non lo avessi fatto..."Ributtante disprezzo razzista", "Catapecchia sperduta", "dopo aver combattuto tra le file degli schiavisti", "odiatori seriali" per culminare in un "overdose di immondizia ideologica" che secondo il prode Maurizio Colombo dovrebbe racchiudere il senso del film. Tra l'altro Colombo, dicendo che di Lucy "ritroveranno soltanto lo scalpo ramato" dimostra pure di aver capito poco della trama. Cristo...

  17. Letto "Sentiero di Guerra", e ha spazzato via le mie perplessità circa l'albo precedente come foglie al vento di un uragano impetuoso. Che gran numero ! La vicenda di Cochise e i suoi Chiricahuas alle prese con l'ottuso Tenente Bascom è raccontata con corrusca epicità e tensione crescente. La fuga dall'accampamento e conseguente dichiarazione di guerra mi ha genuinamente esaltato. Boselli è un Maestro nel raccontare la Storia tingendola di epica. Il finale, con la scheggia impazzita Goyathlay promette malissimo : quindi benissimo ! Tex dal canto suo è messo in una situazione di conflitto morale MOLTO interessante...che sono curiosissimo di vedere a cosa approderà, così come sono curioso di conoscere il "Chupacabra" Santiago Querquer. Infine una considerazione su De Angelis, che considero uno dei miei disegnatori italiani preferiti di sempre, ma pensavo fosse sempre stato, su Tex Willer, un pelo al di sotto del suo "momento migliore", che identificavo con i primi anni a Nathan Never. Ebbene, mi sono definitivamente dovuto ricredere. Quanto mi sbagliavo ! Il De Angelis che vediamo qui non ha assolutamente nulla da invidiare...anzi ! I suoi deserti, roccioni, colline pietrose hanno una pregnanza materica che ti scaraventa nell'Arizona riarsa, i suoi crepuscoli con le fiamme della sera e le ombre che si allungano. La prima vignetta in alto a pagina 19, coi soldati che procedono mesti verso la stazione di posta urla "John Ford" a squarciagola ! Maestro

    • +1 1
  18. Questa invece, oltre ad essere fondamentalmente un breve riempitivo, l'ho trovata poco ispirata (tant'è che l'avevo rimossa e non la ricordavo per nulla). GLB in verità mette sul piatto qualche idea interessante : la coppia di fratelli Comanche rinnegati sono un duo di villain di una certa presa, e l'idea delle pantere ammaestrate usate come armi non è affatto male. Siamo nel filone più ingenuamente avventuroso e "infantile", anzi, è questa una delle strisce in cui GLB più si avvicina al concetto di "fumetto per ragazzi" che gli è sempre stato un po' stretto. Qui c'è poca violenza, tanto ingenuo esotismo e ben due eroi-ragazzini ad aiutare Tex : il figlio Kit, e il comanche Piccolo Alce. La storia, per quanto semplice, però fa acqua da tutte le parti, e bisogna "venire a patti" con i guerrieri comanche più creduloni (basta una tipa vestita con pelle da pantera per bersi una storia totalmente campata in aria), imbelli e ignavi mai visti per accettare il tutto. Pure l'inganno di Lucky Sam, che si finge vittima di un agguato indiano stordendosi da solo, incappucciandosi e legandosi, sempre da solo, a dondoloni da una roccia, non sta obiettivamente in piedi. Per il resto, da segnalare poco o niente : l'abbigliamento di Mangas che confonde le tracce indossando zampe di pantera (a poche strisce di distanza dalla Banda degli Orsi), e la cattiva esotica (ovviamente bellissima) bardata da Pantera, che è una bella idea sprecata, sta in scena pochissimo e non fa praticamente nulla. C'è da dire che a fronte della povertà della storia, abbiamo invece un Galep in grandissimo spolvero, tra copertine (tutte meravigliose) e strisce in cui il suo stile è libero di giganteggiare, tra brulle ambientazioni rocciose riarse dal sole, e le magnifiche pantere cui dona slancio dinamismo e nobiltà. Da ravvisare inoltre l'uso, per il resto abbastanza infrequente di ombreggiature e retini, che aggiungono charme al tutto. Nel complesso, dunque : Galep strepitoso, storiella bruttina, ma ci sta.

  19. Come sempre complimenti a Ymaplas per il sondaggio stimolante e molto colto-a tratti pure troppo per il sottoscritto:D

    I miei voti :

    1 - Kit Carson

    2- Lena e Donna

    3 - Zoe

    4 - Figli della Notte

    5 - Rafael Guerrero

    6 - Yuma Kid

    7 - No interessato

    8 - No interessato

    9 - Nessuna : alcune di queste le amo alla follia (Terre dell'Abisso su tutte) ma penso siano difficilmente riproponibili

    10- Sette giorni : qua sono ignorantissimo, e sono andato a ispirazione, sette giorni consecutivi di battaglia mi sembravano una cosa figa:P

    11- Skinwalkers Navajo : anche se presenterebbe qualche affinità col Diablero

    12- Regina dei Gambler

    13-Guerra tra Indiani e Giacche Blu con ufficiale ottuso : se gestita bene, una situazione Sempreverde che non stanca mai

    14- Barbanera

    15 -Curioso (moderatamente) di leggere il seguito, ma non andrei oltre i tre programmati

    16- Tornuak

    17- Scetticismo...anche se sarebbe più corretto dire : "senza infamia né lode", anche se continuo a sostenere che "L'Odissea della Belle Star" è un gioiellino

    18- Da "Il passato di Carson" a "La Grande invasione"...periodo in cui non ha sbagliato un colpo...sarei stato tentato dal periodo attuale, considerando anche Tex Willer...ma qui        si parla solo della regolare

    19-Sono stufo. E' vero, non è nulla di catastrofico, ma graficamente rovinano la copertina, e si sta sfiorando il parossismo. Anche basta.

    20-John Thorton

    21-Ethan Edwards

    22-Brian Carswell

    23-Non importa, conta che siano belle storie

    24-Dopo il 1900 : abbiamo sondato diversi momenti del passato del personaggio...non sarebbe male fare una puntata nel futuro, con Tex stagionato ma sempre indomito.

    25-No

    Ok, non ha preso i miei voti...non capisco perché...

  20. Un albo che rafforza la mia convinzione : il "Cartonato alla Francese" è-al netto di incidenti di percorso tipo "Aguas Negras"- di gran lunga lo speciale Texiano più interessante, al momento, in circolazione. Un Boselli ispiratissimo narra le vicissitudini della "Lady Bandit" Pearl Hart con scanzonata empatia, recuperando quella sottile ironia che sa così ben maneggiare, ma che ultimamente, vuoi per la natura più "seriosa" delle storie, vuoi per altri motivi, era un po' venuta a mancare. Il risultato è qualcosa a metà tra il "romanzo-breve-di formazione", e quel western "sociale" (inteso come indagatore dei rapporti interpersonali e gerarchici nelle comunità dell'epoca...niente lezioncine moralistiche qui, grazie al cielo) che ebbe la sua stagione d'oro, anche fumettistica, negli anni 70. In tutto questo Tex e Carson hanno quasi ruolo di guest star...ma il "quasi" qui ha importanza macroscopica, in quanto ben due volte il loro aiuto ha un ruolo fondamentale nel risolversi della vicenda. Tra i momenti più memorabili, il processo è un gioiello di ironia adorabile, in cui Boselli mostra il "rovescio della medaglia" della società maschilista Ottocentesca, che Pearl sa-qui come altrove- sfruttare agevolmente a suo favore. Ne esce il ritratto di un'eroina volitiva, che tiene le redini della sua vita con le armi dell'astuzia e della "faccia tosta". E per una volta non sono invogliato ad andare ad approfondire quanto di vero e quanto di fiction-inclusa l'evasione da Yuma in quel modo- ci sia, perché sento che la storia che mi è stata raccontata "basta a se stessa", almeno per il momento. E come non dar ragione, una volta di più, alla massima Fordiana-stavolta restituita per bocca di Buffalo Bill- del finale. E a proposito : anche i fiori di cactus nell'ufficio del direttore di Yuma mi sono sembrati un richiamo-magari inconscio ?- a Liberty Valance... Bellissimi i disegni di Laura Zuccheri, ulteriormente valorizzati dalla colorazione di Annalisa Leoni (a quando anche il nome del colorista in copertina ?). Col suo stile classico ed elegante che calza a pennello alla storia : rispetto alla prova di "Doc" risultano nel complesso meno atmosferici (ma quella era una storia crepuscolare) ma nel complesso qui mi sono piaciuti di più. Complessivamente : un Cartonato magnifico, sicuramente nella top 5.

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  21. Primo albo piaciuto. Ha un soggetto molto figo...che va a parare sui Chupacabras, come avevo previsto (ma era facile arrivarci), ma con gustosissime vibes Lovecraftiane : l'antico enigmatico libro esoterico, il sottosuolo come labirintico mondo che apre porte su un "altrove" abitato da creature mostruose, e i culti misteriosi che si vengono a creare intorno a questi esseri. Bello anche come è costruita la storia, con le due vicende che si sviluppano parallelamente, destinate sicuramente ad incrociarsi. Ho trovato molto fastidiosi i dialoghi dei pastori a inizio storia, totalmente innaturali, fino a sembrare estratti di wikipedia copia-incollati in bocca ai personaggi. Ma da lì in poi fila tutto bene. Personaggi tutti ben delineati-anche se per il momento nessuno spicca, e nessuno "buca la pagina"- e bene come è descritta la banda di Madera, con gerarchie e scazzi interni. Particolarmente apprezzati :

    - Carson piccato quando lodano il magnifico terzetto, dimenticandosi di lui

    -I tocchi macabri, nel mostrare i rimasugli delle vittime dei Chupacabras, mi hanno portato alla mente il GLB fantastico

    -Le citazioni horror "non invasive" : lo sceriffo Bryan Stoker, e la statuetta del Friedkiniano Pazuzu che fa mostra di sé nello studio del Morisco

    Stupendi disegni di Rubini, che si conferma un grande ! Mi ricorda un mix tra il miglior Piccatto e il Casini prima maniera.

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