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Testa di Vitello

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Messaggi pubblicato da Testa di Vitello

  1. <span style="color:red">18 ore fa</span>, Claude dice:

    Essendo l’albo tutt’ora in edicola (il nuovo numero uscirà settimana prossima) probabilmente non è ancora disponibile per gli arretrati. Nel caso rivolgiti ad un altro edicolante.

    Grazie Claude !;)

    Ho provato tutte e tre le edicole del mio paese, ma l'hanno esaurito.

    Però il fatto che potrebbe non essere disponibile sul sito, in quanto non ancora uscito il successivo, mi dà un po' di speranza...

  2. Una domanda, per chiunque sarà in grado di aiutarmi : ho "lisciato" l'ultimo albo di questa storia (La Sconfitta delle Aquile).

    Anche in questo caso, non per colpa mia- ne erano arrivate poche copie all'edicola cui avevo chiesto di tenermelo:wacko:

    L'edicolante ha assicurato di recuperarmelo, ma a un mese di distanza ancora nisba.

    La domanda è : ma come mai sul sito della Bonelli non è ancora disponibile per il carrello ? Che sia già totalmente esaurito quest'albo, e dopo aver letto tutti i 5 precedenti resto senza finale ?

    Grazie a tutti.

  3. <span style="color:red">21 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

     

    Da decenni ormai viene da piangere a leggere Martin Mystère  ... nato dalla brillante idea di Castelli per un fumetto che fondesse insieme la tradizione dei comics americani anni Trenta con la divulgazione storica e scientifica, prima della moda televisiva in tale direzione.

     

    Quindi un fumetto nato originale, ma finito miseramente per essere un carrozzone informe di banalità e discorsi logorroico per l'incapacità a rinnovarsi. E pensare che quei fumetti ai quali si era ispirato continuano ad essere ancora godibili in termini di sceneggiature e graficamente.

     

    Che tristezza, soprattutto per Castelli !

     

    Uh, "da decenni", che esagerazione ! Certamente viene da piangere a leggere le storie di MM in edicola attualmente (poche delle quali, però, ormai scritte da Castelli). E certamente la serie è calata a picco come un cadavere zavorrato con le scarpe di cemento, negli ultimi 5 anni. Infatti è dell'Agosto 2017 l'ultima grande storia di MM : "Le porte dell'immaginazione" di Beretta e Alessandrini/Espostio Bros.

    Ma sicuramente la definizione che ne dai è estremamente limitativa della serie MM (probabilmente il fumetto italiano più innovativo degli anni 80, tra le altre cose), e per quanto mi riguarda considero Castelli uno dei più grandi sceneggiatori italiani di sempre. Poi, certo, il fatto che negli ultimi anni pure lui sforni storie ai limiti del leggibile, non fa altro che accomunarlo ad altri prolifici Grandi della scrittura che sono andati incontro a parabole discendenti dopo anni di produzione ad altissimi livelli. Da qui ad usarlo come pietra di paragone per una cattiva scrittura : si potevano trovare altri esempi, suvvia;)

  4. <span style="color:red">16 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

     Continuo a non capire come @borden si sia incartato in tutto questo guazzabuglio che consiglierei di rinnegare come proprio, summa dei peggiori albi di Castelli, Burattini, Faraci e Gualdoni messi insieme. 

    Castelli usato come metro di paragone negativo...adesso le ho viste veramente tutte...mi viene da piangere:(

    • +1 2
  5. <span style="color:red">43 minuti fa</span>, Jeff_Weber dice:

     

    Penso che @borden ricordi bene cosa successe negli USA e nel mondo quando nel celeberrimo serial Dallas, un'intera stagione fatta da 31 episodi trasmessi per circa 6 mesi, fu cancellata perché sogno di Pamela Barnes, vedova di Bobby Ewing. Il marito se lo ritrovò una mattina al risveglio, all'interno della doccia. Non era mai morto e non erano accadute decine e decine di altre vicende. Il pubblico diserto' il programma sentendosi preso in giro e gli ascolti precipitarono. Non potrà accadere su Tex ...

    Speriamo !

    p.s.

    volevo dire "mi fanno discretamente ribrezzo"..."fare obbrobrio" suona come le unghie sulla lavagna...

  6. Comunque si sa bene che questa storia si gioca tutto nel capitolo finale, per il quale io ho due ipotesi :

    Spoiler

    1) Sull'onda della suggestione per le parole di Carson : Tex e Carson sono ancora prigionieri di Mefisto a Bedlam, e quella che vediamo è tutta un'unica, lunga allucinazione in cui sono tenuti prigionieri, che si conclude con l'eliminazione a uno a uno dei pards e il "Trionfo di Mefisto" ;salvo che poi arrivano Kit, Tiger, Devlin etc. a liberarli e insieme sconfiggono Mefisto

    2) Assistiamo alla drammatica eliminazione di tutti i pards, uno dopo l'altro, e il conseguente "trionfo di Mefisto" ; salvo poi scoprire che si tratta di un'unica, lunga allucinazione generata da Padma, in cui sono tenuti prigionieri Mefisto, Yama e tutti gli altri, che rimangono fisicamente in stato catatonico (magari venendo rinchiusi a Black Mountain Asylum), anche se nella loro mente continueranno a regnare sul mondo ormai prostrato ai loro piedi, pur essendo di fatto innocui.

    Ovviamente entrambe queste soluzioni mi fanno discretamente obbrobrio, quindi spero che Boselli si sia inventato qualcos altro per il finale, e in grado di spiazzarmi positivamente...

  7. Letto "Nel Deserto di Altar". Mi pare che questa storia vada leggermente migliorando albo dopo albo. Lo spiegazionismo che zavorrava i due albi precedenti rendendoli pachidermici quanto un panzer che avanza su un tappeto di catrame vischioso, qui è sempre presente, ma in dosi assai più diluite, e il tutto scorre meglio. L'unica scena davvero grottesca è l'attacco delle mosche di Belzebù-che però sembrano vespe e PUNGONO come vespe- sventato da Padma con la spada de foco. Suggestivo il passaggio in cui

     

    Spoiler

    Carson riflette tra sé e sé l'eventualità che potrebbe essere tutta un'allucinazione, e loro ancora nel manicomio.

     

  8. Altra storia brevissima e, in qualche misura, "riempitiva", in attesa dei fuochi d'artificio annunciati ripetutamente anche nella terza di copertina delle strisce.;)

    Questa storia si regge su un canovaccio molto classico (già al limite della maniera al momento della sua uscita, tante volte erano state riproposte situazioni simili) e ha un andamento abbastanza random, con anche spunti e situazioni interessanti appena accennate (il tizio che spara all'avviso di taglia, il suggestivo sepolcro indiano, il cavaliere mascherato che, quando se ne disvela l'identità, non è stato quasi neanche accennato). 

    Tuttavia le ultime due strisce sono un concentrato di azione indemoniata a rotta di collo che guardano, fin dal titolo, ai fasti di "Uno contro Venti"...e pur senza raggiungere  certi livelli di selvaggio fomento balistico, bastano da sole a dare dignità a una storiellina altrimenti dimenticabile.

    Sul fronte gnocca, da segnalare solo la messicana con frangetta aiutata da Tex (che tornerà nel finale), e che per forza di cose rimanda un po' a Lupe.

    Disegni di Uggeri parecchio tirati via, probabilmente a causa dei frenetici ritmi di lavoro dell'epoca.

  9. <span style="color:red">23 ore fa</span>, Winchester73 dice:

    Si potrebbe aprire un nuovo sondaggio? 

    Come città la prima a venirmi in mente è New Orleans... "Il clan dei cubani"?!

    Miglior storia gialla invece "La locanda dei fantasmi"

    A me il sondaggio pare una buona idea, ma così, a naso, direi che interessa solo a noi due:D;)

  10. Ho riletto la mia risposta che detti tempo fa su questo topic e, sebbene le storie scelte siano fuor di dubbio dei capolavori, adesso le cambierei, e farei una nuova top 3...che sicuramente cambierei ancora in futuro, a seconda delle sensazioni e ispirazioni del momento:D

    Davvero troppo limitante, sceglierne solo 3...

    Invece trovo interessante quanto scritto da Winchester73...che indica una storia per ogni "sottogenere"...quella potrebbe essere una cosa interessante da fare.

  11. Questa non me la ricordavo proprio...storia cortissima e in un certo senso "riempitiva" ? Ma non è male, anzi, è proprio carina. Fa parte del filone indiano del primo periodo e, per forza di cose, è "ignorantissima", ma sta anche lì il suo fascino esotico e "pulp" con questo villaggio Yaqui (o Vaqui) che diviene luogo astratto di truci superstizioni e barbarico primitivismo. Velocissima come una fucilata, ha nell'ultima striscia il suo climax di fosca epicità...e stupisce vedere Tex giungere alla conclusione in uno stato di demoralizzato cinismo, e disgusto verso l'ottusa superstizione degli Yaqui che avrebbe voluto aiutare. Sicuramente una delle storie più ciniche e pessimiste della prima fase...a parte questo, la lotta col puma è chiaramente il momento clou, la megera Yauka anticipa forse un po' la figura di Zhenda, e anche in questa storia non può mancare, come in-quasi-tutte le prime, la pin-up Galeppiana, qua rappresentata dalla milf Minoba.

  12. Riletto. Fa parte del ciclo con cui Boselli apriva la strada a "Tex Willer", assieme al texone "Il magnifico fuorilegge", e il precedente cartonato "Il vendicatore", col quale forma un dittico che va a costituire, di fatto, un'unica storia. Tra i due, però, "Il vendicatore" mi è piaciuto di più. Qua abbiamo un susseguirsi di regolamenti di conti, alternati a inseguimenti e depistaggi, che richiamano la struttura di molte delle primissime storie del GLB a striscia. Però in questo caso trovo la conclusione un po' tronca, con l'escamotage di minacciare Mason che chiude istantaneamente le ostilità. E soprattutto trovo tremenda l'ultima pagina con il centomillesimo colpo di striscio alla testa di Tex (praticamente all'epoca delle sue storie sulla regolare non dovrebbe più avere cuoio capelluto tipo Lee Marvin nei "Comancheros"), e Tex che si sente in dovere di giustificarsi col cadavere di quello che voleva ucciderlo...

  13. <span style="color:red">12 ore fa</span>, Diablero dice:

     

    Non solo, introduce il fatto che Lilyth sia morta. È il primo grande "salto" nella continuity texiana.

     

    Sulla gestione della banda Dalton arei molto da dire, ma in un thread apposito che per adesso non avrei il tempo di seguire...  :rolleyes:   Per me questa storia non solo non è per niente "minore", ma rappresenta una texianità oggi scomparsa, e un idea di "cattivi" molto più sfumata e tridimensionale di quella attuale, e quindi non più adatta al superficialissimo "umetto moderno"

     

    Ma ne parlerò in seguito...

    Si, quando i Dalton consentono a Tex e Tiger di recuperare il ferito, è un momento in cui palesano un proprio codice d'onore...e in generale, tutta la prima parte della storia è seguita molto dal loro punto di vista, ma questi spunti interessanti si perdono nella seconda parte della storia, e la resa dei conti finale non mi è parsa all'altezza.

    L'annuncio della morte di Lilyth era già stato dato nella didascalia al termine della storia precedente, ma è anche vero che in tutte le ristampe "giganti" di questa storia la didascalia era segata via, quindi si veniva a sapere della dipartita di Lilyth proprio da qui...

  14. Storia che parte alla grande, con la galleria lombrosiana dei veri fratelli Dalton (grande Galep !), poi la rapina nella bisca e la crudele, tragica fatalità durante la fuga nella via. Sembrerebbe preludere ad una storia dal taglio asciutto, realistico e financo crudo, e invece da lì in poi comincia il tracollo, che culmina nel deserto di Gila, ove prende il sopravvento il nonsense più totale, con momenti quali : la famigerata scena di Dinamite che disseppellisce Tex a zoccolate...e, soprattutto, Tex che sta fermo in piedi a farsi impiombare da Eugenia Moore (altra notevole pin-up Galeppiana) perché lui non spara alle donne !

    Per me proprio brutta, tra le peggiori del primo periodo...ma comunque importante, in quanto introduce Tiger Jack e, en passant, il fatto che Tex si sia riprodotto. 

    • Confuso (0) 1
  15. Letto "Il Ritorno di Padma" : un po' meglio dell'albo precedente.

    Continua a non convincermi l'approccio troppo "razionalista" e "meccanico" alla magia, che la porta nella zona delle "capacità" e superpoteri delle Marvelate. Inoltre mi sembra che stia prendendo un po' la mano la tendenza ad alzare troppo l'asticella dei suddetti superpoteri, tra immagini proiettate a distanza con la facoltà di maneggiare oggetti, e il riportare in vita anime defunte come si cambia una gomma buca alla macchina. Ma stiamo a vedere...

    Bruttissima la scena in cui Padma proietta il suo spirito a casa del Morisco, per annunciare il loro arrivo : mi ha ricordato l'uso della Forza nei nuovi film di "Guerre Stellari", quando proiettano la loro immagine per comunicare ad anni luce di distanza, tipo videochiamata.

    Però, rispetto al numero precedente, meglio di dialoghi. Sempre caratterizzati da un certo "spiegazionismo didascalico", ma fluidi, vivaci, e divertenti. Tutti i Pards ne escono ben caratterizzati, con menzione speciale per un Carson a briglia sciolta, al massimo del suo sarcastico pessimismo e spaesamento, in una situazione di magia nera e forze infernali, ove si trova a suo totale disagio.

    Molto carina la parte che precede la seduta spiritica, con Padma che spiega come il Morisco, Tex e Carson, siano tutti a loro modo dei "sapienti"-anche se la spiegazione della sapienza di Carson non so quanto sia lusinghiera:D

    Bene anche il rapporto tra Mefisto e la rediviva, milfeggiante Lily, e le prime frizioni con l'infermiera Ruth:D

    La piega che sta prendendo il tutto, mi porta a ipotizzare alcuni sviluppi "buonisti" sul prosieguo della trama...ma su questi, spero di sbagliarmi.

    Capitolo disegni : per quanto bravi fossero i Cestaro (almeno sui primi due albi), Civitelli è di un'altra categoria, e i toni elegantemente tenebrosi e "noir" con cui ammanta il tutto sono degni di un Maestro qual è.

    Riguardo la storia, ovviamente, giudizio sospeso.

  16. Riletta. E oltre a ribadire che è una storia poderosa... e a ricordarmi che Leomacs è uno dei migliori disegnatori Texiani degli ultimi anni (e un maestro nel disegnare i colpi in arrivo come pochi)... mi è venuto da considerare quanto mi manchi "questo" Boselli sulla serie regolare. Soggetto puramente western e ultra-classico. Nessuna smania di continuity o ripescaggio di personaggi dal passato. Il tutto però sviluppato da Dio : avventura, tragedia, ironia, sparatorie-non troppe, ma esaltanti- Tempi perfetti. Una galleria di personaggi grandiosi (ok Mondego, il killer dal codice d'onore...ma la palma del migliore della storia per me se la guadagna la sociopatica Bethanie, che corre incontro alla morte col sorriso sulle labbra, tutta contenta di "avere vinto"). 

    E che dialoghi tra Tex e Carson, di un'ironia pazzesca...e poi ben QUATTRO scene conviviali a base di bistecche alte tre dita e patate (più una colazione con lardo e patate)...forse il record, in una storia ?

    Da quando ci stanno i custodi dell'Ortodossia Texiana col fucile spianato, pronti a criticare qualsiasi accenno di alleggerimento, di Carson brontolone, di bistecche & patate, queste cose sono state drasticamente tagliate.

    E mancano...molto...

    p.s.

    Certo, poi, Boselli ti sfodera la storia delle Navi...per me una delle più belle di sempre e in assoluto, e allora che vuoi dirgli ?

    • +1 2
  17. Letto, e apprezzato. Delle dissertazioni circa la presunta "non specialità" e "non texianità" della storia, me ne sbatto le balle (cit. Gervasoni). Ruju torna a battere i sentieri, a lui più congeniali, del western-crime-intimista-minimale, e sfodera la sua storia migliore da "La seconda vita di Bowen". Chiaro e palese che qui tutta l'attenzione sia focalizzata sulla tormentata e traumatizzata Gillian, a ricordarci che : si, ve bene i personaggi femminili emancipati e indipendenti, ma nel SudOvest del Milleottocento ci stavano anche le donne che passavano vite miserrime, sottomesse alla brutalità maschile. 

    Tex q

    Tex qui è molto in versione "Shane". Anche se in realtà poi il tutto finisce più per rievocare l'Eastwoodiano "Cavaliere Pallido".

    Se devo trovare un difetto : Ruju avrebbe potuto e dovuto spingere un po' sulla tensione ertoico-sentimentale sotterranea che si sarebbe potuta venire a creare tra tex e Gillian in una situazione simile...ma è anche vero che con uno zoccolo duro di lettori Texiani iper-sessuofobi ad aspettare al varco, è mica facile approcciare certe cose.

    Freghieri qui un po' discontinuo, alcune tavole sono un pochino tirate via, ma per lo più sfoggia la consueta Maestria.

  18. Letti "La Ley de Fuga" e "Fort Phantom" : questa storia è sempre più bella, praticamente un condensato della migliore Bosellianità. Un "romanzo" d'avventura esaltante, arioso, corale, piacevolmente intricatissimo. Tex viene catturato e mazzuolato (come spesso nel primo G.L.B.)...lo spirito rimane indomito e sprezzante, ma il corpo ne risente, e i lividi rimangono per un po' (NON come nel Tex-G.I. Joe di Giusfredi). Gala sempre più una grande, un mix tra sara Montiel di "Vera Cruz" e "Lupe la Messicana". Pedro idolo indiscusso, e finalmente fa qualcosa anche Miguel. Tantissima carne al fuoco per il prossimo e-purtroppo- ultimo albo, e si preannunciano climax drammatici per tutte le sotto-trame.

  19. <span style="color:red">13 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

    Quello che ho trovato assolutamente poco azzeccato é che Mefisto, dopo aver fatto di tutto per catturare Tex e i pards non solo nella precedente storia ma in quasi tutte le precedenti, accetti di privarsi del piacere di torturarli e farli morire con le sue stesse mani, lascando il "lavoro sporco" a una volgarissima masnada di comuni mortali, pur ipnotizzati.

    E' come se io, con l'irresistibile spray erotizzante che attira le donne (cit.), riuscissi a portare in camera mia Miss Universo ma poi lasciassi il "lavoro sporco" a mio nonno dopato e imbottito di viagra...

    C'è anche da dire che la situazione è cambiata, Mefisto non è più in posizione di superiorità, ma in piena fuga accompagnato da pochi scalcagnati sodali...insomma, cerca di arrangiarsi come può...

  20. Storia di epocale importanza e primo vero punto di svolta della saga. Arrivano Lilith e Freccia Rossa, con tutto il fiero popolo Navajo (anche se per il momento vivono in tepee e agghindati come Lakota). Arriva il leggendario (e troppo dimenticato) cane Satan. Arrivano anche Brennan e Teller, che ruolo centrale avranno nel capitolo più tragico della vita del Nostro. Soprattutto, è l'inizio del Mito di Aquila della Notte. G.L.B. qui è di una creatività vulcanica, e imbastisce una storia dai ritmi indiavolati, e contemporaneamente dal respiro epico. Tex mascherato come un eroe da feuilleton, fughe e sparatorie a go go, un duello indiano al coltello, un tentativo di Ley de fuga (il primo ?), incendi (due saloon, un ufficio postale, l'ufficio dei trafficoni bastardi), assalti al treno, un arrogante gallonato tramortito, un'epica sparatoria due-contro-cento ! Alla fine, scoraggiato dalla burocrazia e i tentennamenti dei politicanti, Tex rassegna le dimissioni (per la seconda volta) come Callaghan quando scaglia il distintivo.

  21. <span style="color:red">15 minuti fa</span>, Barbanera dice:

    il Quarto centinaio ha avuto il merito di riportare Tex QUASI ai livelli dell'originale glbonelliano...pur con le dovute differenze stilistiche e caratteriali tra Nizzi e Bonelli Senior

    le storie del Filone Messicano di Nizzi, iniseme alle storie indiane, sono un apporto direi FONDAMENTALE per la serie: dopo un lungo sonno viene ripreso Montales. La ripresa dei dialoghi spumeggianti tra Tex e Carson è il miglior lascito di Nizzi a Tex.

    Nel quarto centinaio, oltre a tanti "ritorni" dovuti alla necessità di Nizzi di ricreare una continuity, assistiamo alla nascita di nuovi personaggi maiuscoli, come Cobra Galindez, Olivera e soprattutto la Tigre Nera.

    sono d'accordo, strano :lol:, con Virgin...il secondo Centinaio di Glb è stato il periodo d'oro di Tex, periodo che MAI è stato eguagliato in seguito da nessun altro autore...In questo centinaio assistiamo alla "crescita" del nostro beniamino. le storie sono una più bella dell'altra. In ogni storia GLB ci mette letteralmente l'anima, con spunti originali ben calibrati...TUTTE LE STORIE SONO CAPOLAVORI, memorabili senza alcun dubbio: la magia che ancora a distanza di anni aleggia pagina dopo pagina in una qualsiasi delle storie del centinaio in questione non riesco ancora a spiegarmela, se non con il fatto che GLB viveva per davvero le storie di Tex, e riusciva a creare atrmosfere avvolgenti e inebrianti...io ancora ricordo con un misto di compiaciuto divertimento e tensione le memorabili scazzottate  dei nostri con i gambler della "maschera di ferro" e la corsa a rotta di colla della carrozza pubblica a New Orleans, con torme di seguaci del Vodoo che inseguono i Nostri e poi cingono d'assedio la casa di Nat Mac Kenneth...ritmo frenetico, dialogo spumeggiante, humour virile, finale apparentemente "scontato" che non cerca la sorpresa  ma che rimane un esempio lampante che una storia per essere bellissima e memorabile non ha bisogno del Coup de theatre cercato ad ogni costo, con il rischio di banalizzazione ...la scena della vasca per conciare le pelli in cui Tex e Carson finiscono ne "Sulle rive del Pecos", l'umilizione di Cane Giallo ne "gli Eroi di Devil Pass", la partita di poker "nell'Ultimo poker", la stretta di mano dopo la scazzotata tra Tex e Rocky il minatore ne "Kento non perdona"...epicità incredibile, tensione e magia in storie dalla trama solo APARENTEMENTE SEMPLICE ma perfettamente costruite.

    personalmente il quarto centinaio merita a mio fallace giudizio, per carità di Dio, il secondo posto sul podio della produzione texiana. In questo centinaio le storie sono quasi tutte ottime, con diversi capolavori e moltissimi episodi memorabili. Nizzi qui era ispirato alla grande, si era molto documentato non solo sulla scrittura di Tex ma anche sul genere Western...e ancora sorrido di gusto quando Tex prende a calci nei denti Zoro in cella, bloccando la frusta dell'aguzziono con un braccio...:D

    Quoto tutto...il secondo centinaio è insuperato e insuperabile...ha elevato il Mito di cui tutt'ora rifulge la serie...probabilmente la cosa più bella del fumetto italiano ever...ma il quarto centinaio viene subito dopo...capolavori e semi-capolavori a getto continuo, Nizzi qui era in grazia di Dio.

  22. <span style="color:red">17 ore fa</span>, borden dice:

     

     

    E' Testa di Vitello che lamenta l'assenza di sparatorie, Ma non è il solo, mi sembra di capire.

     

    In quanto alla magia, beh, si tratta di Mefisto e Yama, dopotutto. Capisco che non ti piaccia il genere, ma questo è.

    Ma in questo caso, più dell'assenza di sparatorie, è il fatto che l'unica sparatoria (ovviamente imho) l'ho trovata spompa e bruttina...sarà che quando i pards si trovano contro gente "innocente" o "in buna fede"-in questo caso ipnotizzati- e devono sparare per disarmare o ferire lievemente...mi da sempre un senso di candore naif un po' eccessivo...anzi, spero che nel prosieguo della storia non ci sarà un susseguirsi di sparatorie a persone ipnotizzate a cui "non dovere far male";)

  23. Letto "Sierra Nevada". Nel complesso non mi ha fatto impazzire... Sarà anche che dopo la storia precedente mi aspetto che Mefisto da un momento all'altro faccia una qualche vaccata che butti tutto alle ortiche (e infatti anche Marzedhek lo prende per il culo). Un paio di Marvelate (il combattimento tra i Lama coi raggi di energia, e il momento "fan service" con tutti i Mefisti). Una sola sparatoria a base di pistole che saltano di mano. Un Padma troppo onniscente nel finale. Il discorso "dialoghi" è complesso, e meriterebbe un approfondimento a se. Civitelli maestoso, il vero punto di forza. Il "Manicomio" era cominciato immensamente meglio, anche se poi è finito malissimo.

    • +1 1
  24. <span style="color:red">23 ore fa</span>, KitWiller dice:

    @Testa di VitelloClassico per me non è sempre sinonimo di piatto e banale, ma neanche sempre di "epico", nel caso specifico ho notato delle analogie ovvero:

    1 Entrambe le storie sono definibili "classiche"

    2 Ad entrambe le storie manca un guizzo creativo, quel qualcosina in più per non essere "la solita storia" ; il che non è per forza negativo le definisce solo come "storie di routine" all'interno di una collana fantastica come il Texone (per essere pignoli Tex speciale)

    Claro;) Il "qualcosa in più" a mio avviso è : nella storia di Nizzi la cappa tragica e opprimente del pregiudizio e dell'odio che irradia da quasi tutti i personaggi. In quella di Manfredi, la coralità, la narrazione "a incastro" e il contrasto tra il lirismo dei luoghi e il cinismo degli uomini. Poi si tratta di due storie molto minimali, quello sicuramente.

  25. <span style="color:red">19 ore fa</span>, KitWiller dice:

    @Testa di Vitello Anche io l'ho paragonato a Il soldato comanche nel topic ad esso dedicato.

    Sono andato a leggere.;)

    Ok, ma tu ne parli in senso negativo : ma "classico" non è mai sinonimo di "piatto e banale", e a mio avviso, sia nel caso del "Soldato Comanche", che in quello dei "Due fuggitivi" ci troviamo di fronte ad una scrittura solida che fa dei ritmi dilatati scelta precisa e consapevole, e ha nella cura dei particolari la sua forza (aggiungerei poi che la storia di Manfredi non è neanche tanto lineare). A me questo modo più asciutto realistico e "adulto" di raccontare Tex piace, e mi fa piacere trovarlo di tanto in tanto.

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