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TWF - Tex Willer Forum

Diablorojo82

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Messaggi pubblicato da Diablorojo82

  1. <span style="color:red">47 minuti fa</span>, valerio dice:

    Non leggo Tex Willer. Altrove, in genere, da al massimo un cazzottino e poi cantano subito. Tempo fa doveva rifargli la dentiera prima di farli cantare.

    Dovrei riprendere gli ultimi albi e fare una statistica. Però queste sono cose alla Diablero 😉😄

    <span style="color:red">44 minuti fa</span>, borden dice:

     

     

    Hai pessima memoria.

     

     

    E fai anche male a non leggere Tex Willer.

    Sulla seconda parte concordo al 100% 😄

  2. <span style="color:red">3 minuti fa</span>, valerio dice:

    Qualcuno mi sa dire perchè, a meno che non scriva Nizzi, Tex non prende più a cazzotti nessuno?

    Domanda seria.

    Ha abdicato al pugilato?

    Io ho una pessima memoria ma ad esempio su Tex Willer, nella storia di Cortina, ci sono belle scazzottate. Se risfoglio gli ultimi albi per credo di trovarne.

     

  3. <span style="color:red">31 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

    Letto solo stamattina perché un malloppo di 330 pagine, qualunque esso sia, va gustato sdraiato ancora nel letto dopo il risveglio, in pigiama, al calduccio, quando non si ha nient'altro da fare o per la testa. Stamattina era appunto il momento giusto.

    Trama classica, un'eliminazione in successione, da parte dei nostri, di 4 uomini che se non fossero diventati degli avidi affaristi nessuno avrebbe biasimato per aver fatto fuori una carogna che comandava un campo di prigionia alla stregua di un campo di concentramento. Anzi no, l'eliminazione é solo di 3 uomini, perché il quarto, già condannato a morte dalla natura, non poteva essere ucciso da Tex: ed ecco che spunta dal nulla il deus ex machina a farlo fuori, togliendo dagli impicci Tex (o dovrei dire il suo sceneggiatore?).

    Gli ingredienti classici (diventati stereotipi) nizziani ci sono tutti: l'origlione (ben due, il vecchio alla stazione e il fidanzato della rapita), bistecche, patatine fritte e torte di mele come se piovesse (stavolta pure col menu della colazione di Carson a base di mezza dozzina di uova distese su un letto di pancetta abbrustolita, accompagnata da pane e innaffiata da una pinta di caffé nero bollente), lo sceriffo codardo o prezzolato, la solita masnada di delinquenti che in ampia superiorità numerica e appostati di nascosto riescono a farsi uccidere tutti da Tex e Carson che se la cavano senza neanche un graffio (pure su una barca senza ripari in mezzo al fiume), con l'immancabile superstite che va ad avvertire il prossimo anello della catena per innescare lo step successivo dell'azione. Se si traducesse la trama in un flowchart grafico, si vedrebbe chiaramente la concatenazione dei passaggi e dei personaggi, come se lo sceneggiatore avesse attinto ad un suo manuale di programmazione non informatica ma letteraria. Però se la si legge con il gusto di svagarsi, la storia é solida e coerente, scorre via bene, anzi benissimo, cattura e coinvolge empaticamente, i dialoghi sono concisi e diretti e si vede un Tex che finalmente torna a prendere a pugni chi non gliela conta giusta.

    Menzione a parte per gli straordinari disegni di "Giampo" Casertano, sapientemente caricaturali, dal tratto spesso e potente, fortemente contrastati nel chiaroscuro: in pratica, come piacciono a me.

    I miei voti:

    soggetto: 6,5

    sceneggiatura: 7,5

    disegni: 9

     

    Eh sì...Dipende molto con che approccio la prendi questa storia. È un "bignami" nizziano. Una vecchia gloria, un ex calciatore che gioca una partita, mostra i suoi vecchi colpi e mostra anche i vecchi difetti.

    Suerte

  4. <span style="color:red">58 minuti fa</span>, valerio dice:

    Ymalpas, come spesso accade la verità sta nel mezzo. I 7 albi non sono piaciuti affatto alla maggioranza, se devo giudicare dai giudizi che vedo in giro e non solo qui, molti parlano della sua conclusione come una sorta di liberazione. Questo non può certo dirsi un successo. Di contro, a te o a pochi altri è parso quasi un capolavoro.

    Non è nè una ciofeca nè un capolavoro. In questo seguendo le sorti del ritorno precedente di una ventina di anni fa.

    Sono quelle storie che è come scherzare col fuoco. Mefisto sarebbe meglio lasciarlo dove sta, a giudicare dagli esiti e dalle reazioni soprattutto, delle ultime sortite del personaggio.

    Bonelli ne concluse ingloriosamente la sua personale saga, e forse sarebbe stato bene comprenderne i cattivi auspici.

    L'unico consiglio che mi sentirei di dare a Boselli è di inventare personaggi nuovi e lasciar perdere i vecchi, che gli riesce molto meglio, e soprattutto le aspettative sono troppe.

    Ok, ora arriva anche la Tigre Nera, boh, speriamo bene.

    Per il resto, torniamo con fiducia al western e spero che ci sarà ancora da divertirsi.

    Concordo sulla "pericolosità " do certi personaggi. Si scherza con il fuoco. GLB già aveva dato questi nefasti segnali.

    Comunque io ho apprezzato il tentativo del Boss.

    <span style="color:red">2 ore fa</span>, valerio dice:

    Mah, alla fine pur concordando sul fatto che non rientra tra i tre più importanti sceneggiatori di Tex della storia (e però è di importanza vitale nelle sue diverse cariche), devo dire che trovo abbia un suo perchè...

    Opere come la strage di Red Hill, El Muerto o i ribelli del Canada, se si chiude un occhio su certa "originalità" (chiamiamola così...) texiana e ammettiamo che esistano vari Tex, sono sceneggiature formidabili.

    Comunque nè Ruju, nè Manfredi, nè tantomeno Faraci hanno mai scritto nulla di paragonabile su Tex.

    Concordo.

  5. <span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

    È il problema dei forum in generale. Puntare il dito su certi aspetti di una storia che non sono in sintonia con la nostra visione (siamo tutti allenatori della nazionale) e una storia di sette albi presta il fianco molto di più di una storia di due albi. Io da qualche anno mi concentro sugli aspetti positivi, sulle trovate dell'autore, sui pregi della storia e questa ne ha vendere, però qui sul forum prevalgono sempre le critiche negative. Chissà perché poi. Mefistronzata? Tecnicamente non lo è: trova una falla a questa storia e ne discutiamo. Puoi dirmi che è noiosa, che è un lungo polpettone, più o meno digeribile della nolittiana storia ''Il segreto del Morisco''. Ma i primi tre albi sono indiavolati. Il seguito civitelliano ha momenti di stanca, ma sono funzionali alla narrazione. Ci stanno e sono compensati da un finale da incorniciare, non il solito finale tirato via, che avrebbe necessitato di qualche pagina in più, un finale questo, ragionato, finanche nelle virgole, tanto è vero che Boselli ha strappato all'editore 16 pagine in più. Di storie orribili e penose di Tex ne abbiamo letto fin troppe, per giudicare mediocremente questa, sapete, non vi meritate Boselli. Che si scusa dei sette albi di fila, ma io non sono d'accordo, la storia andava letta tutta d'un colpo. E a chi non digerisce Mefisto dico che è  un problema suo. Boselli ama raccontare degli anni della sua giovinezza quando la serie di Tex era intervallata dai periodici ritorni di Mefisto che erano attesi dai lettori e GLB li accontentava. Mi sa che con queste critiche saranno accontentati quelli che la pensano come la pensava Nolitta, che a Nizzi aveva chiesto di non scriverne (di storie magiche). Lasciamo lavorare l'autore in santa pace, di storie di Tex che assomigliano a compitini svolti ne abbiamo anche fin troppi e su questi dovreste concentrare la vostra artiglieria.

    Concordo. Il Boss è ambizioso e non cerca mai qualcosa di banale. Io sono globalmente soddisfatto di questa cavalcata. Ho preferito la prima parte ma anche la seconda è godibile. La tematica era spinosa ( il ritorno di Mefisto e Yama), doveva far quadrare la situazione precedente e darci qualcosa di sfizioso. Per me obiettivo raggiunto.

    <span style="color:red">1 ora fa</span>, Barbanera dice:

    mi sembra di ricordare che sono state scritti giudizi ben peggiori e offensivi su un altro autore mesi fa....io penso che l'idea di mettere una "toppa" alla storia di Nizzi precedente (che non era certo peggiore dell'ultima storia con Yama di Glb, anzi) sia stato già un vulnus iniziale...e abbia inficiato la prova di Borden, che ha dovuto "appesantire" la trama con citazioni spiegazionismo etc... rendendola francamente bell'ultima parte soporifera...

    Morisco è tornato come ha notato Poe con una motivazione valida (d'altra parte, il Brujo di Pilares non è un personaggio facilmente riproponibile).

    Nizzi ha dato un suo sviluppo ad una storia che ho letto una sola volta, a differenza di molte sue altre...e che non mi è piaciuta, non solo perchè c era Mefisto. Però "correggere" ciò che ha scritto un altro sceneggiatore mi sembra una cosa poco elegante...piuttosto diciamo che Con Mefisto ritornato vivo, bisognava capire come farlo ritornare nei Sette Infrerni, e Boselli ha colto l'opportunità di farlo (ma chi glielo ha fatto fare, in fondo? :lol:...aggiungo io). 

    non è questione di Falla...la dicotomia Yama/Mefisto è stata una scelta obbligata da parte di Boselli per ripresentare in una stessa storia due super cattivi insieme, cercando di innovare qualcosa...ma come avevo già scritto altrove, Yama sta a Mefisto come Kit Willer sta al padre...cercare di "oscurare"il genitore in una storia in cui i veri avversari sono i due padri, è un tentativo che non funziona a prescindere. Personalmente un bel duello tra Tex e Mefisto nel finale, al di là di tante critiche giuste o presunte tali, lo avrei preferito in fin dei conti i protagonisti della storia sono loro due...

    Eh sì...Si è andato a mettere in una posizione spinosa. Però Boselli non si tira indietro e ci prova.

    Come per riscrivere la giovinezza di Tex...

    Il curatore ha huevos letterarie.

    😉😄

  6. <span style="color:red">6 minuti fa</span>, borden dice:

     

    Trovo la discussione ora più interessante. Non son d'accordo per nulla con Diablero sul Trono di Spade. Ho letto i romanzi. TUTTO vi è spiegato sino al più inverosimile dettaglio TRANNE gli zombi dei ghiacci ma l'effetto, per me, è contrario quello che prova Diablero. L'Autore spiega TUTTO e NON il motore principale della saga. Secondo me, sic et simpliciter, perché non ha idea di che cacchio vogliano dire :laugh: e lo dimostra il fatto ahimè che non ha mai finito che non finirà mai che NON SA finire. Grande delusione. Son capaci tutti di andare avanti all'infinito e complicare complicare senza saper tirare le fila.

     

    Tornando alla citazione di cui sopra, sono capace anch'io di scrivere fantasy col "non detto". Appunto, nella storia del Carnival mi furono criticati i poteri delle due streghe, la vecchia e la bella, perchè inspiegati. Ma ne ne sono fregato perché, in QUELLA storia, a me andava bene così

     

    Questa è diversa. Non piace a molti A) solo perché è magica e ad altri B)B)B) perché la magia è spiegata?...Ok.questi sono GUSTI. Ho fatto SCELTE (non errori dal punto di vista puramente tecnico) che a molti non sono gradite.

     

    (I difetti della storia, dunque, non sono questi ma altri. Forse lentezza in certe parti, forse spiegazioni e dialoghi eccessivi, talvolta ,ma NON certo la spiegazione delle pietre sopra la botola, quello è una deduzione e un dialogo normali:laugh:).  

     

    Ripeto, ho sbagliato, più che a scrivere,  a PRODURRE una storia così, e avevo in effetti i miei dubbi sul sequestrare i lettori per sette mesi, perché ho letto male l'interesse della maggioranza, il momento storico, tante cose... Ma a me basta che non ci siano veri errori narrativi (veri errori, non preferenze) e, a parte i legacci di cuoio mal disegnati (effetto di una correzione redazionale che a posteriori non dovevamo fare), non ricordo quali altri "buchi" veri mi siano stati segnalati.

     

    Mi sento dunque a posto con la mia coscienza di autore anche se la torta era un po' pesante. Ma insipida  o velenosa. questo no. :P

     

     

    Dopo aver visto la serie TV sto leggendo i libri di Martin e sono a metà del secondo e il vecchiarello le cose le spiega.

  7. <span style="color:red">7 ore fa</span>, Poe dice:

    Sì, l'avevo capito, ero anch'io ironico. :)

    E comunque, non sarai uno sceneggiatore - come tutti noi - ma almeno sai disegnare bene! Io neanche quello!

     

    Da Lily Dickart, invece, penso che Boselli potrebbe tirare fuori una buona storia. Ci vuole una idea interessante, ovviamente, ma il personaggio potrebbe ispirarlo. In fondo Bethanie, ne "I sabotatori" è stata un'ottima dark lady e ricordo che molti lettori all'epoca erano un po' dispiaciuti della sua precoce dipartita, perché ritenevano potesse essere riutilizzata. 

     

    I maghi saranno anche di moda, ma non va tanto di moda il western + la magia, perché è di questo che si parla, non dei maghi in generale.

    E non credo che siano solo i nizziani a preferire storie realistiche (o non troppo fantastiche). Di fatto anche Boselli ci ha abituato più a storie western che a storie sovrannaturali (anche se ne ha scritte diverse), tanto è vero che tutti i suoi capolavori sono realistici, da "Il passato di Carson" a "Gli invincibili" a "Patagonia", "Nueces Valley" ecc. e nelle classifiche di gradimento di Boselli non c'è quasi mai una sua storia fantastica.

     

    Personalmente penso che il sovrannaturale in Tex vada benissimo, ma dosato, non troppo esibito (meno si vede meglio è), e meno naif di uno stregone come Mefisto che invoca demoni oscuri nascosto in un antro sperduto. Come ho scritto più sopra, preferisco - tra le storie più recenti - "Omicidio a Bourbon street", "La cavalcata del morto", "Colorado Belle", dove il fantastico è più ambiguo e amalgamato col western.

    Non tutto del passato può essere riproposto anche oggi. Uno scimmione con una scimitarra che cavalca tagliando teste, per esempio, oggi sarebbe meno accettato rispetto ai tempi de "La voce misteriosa" (storia che tra l'altro a me piace molto).

    La stessa terna di Mefisto disegnata dai Cestaro è stata più interessante proprio perché si distaccava da quelle classiche, a partire dalla location in un manicomio.

    E in ogni caso ormai Mefisto è all'inferno (si spera per sempre) ed è inutile discuterne (almeno per me).

     

    Di sicuro Tex può fare benissimo anche senza di lui. D'altra parte è vissuto più che bene senza arcinemici per tanti anni fino a "La gola della morte".

     

    Sul fantastico in Tex... Secondo me sarebbe interessante discutere su quale tipo di fantastico oggi è più adatto a Tex, senza rifiutarlo a priori oppure volere che sia uguale identico a quello del passato.

    Vedremo come saranno le storie previste in futuro: ho un po' di timore per quella degli extraterrestri sul Monte Rainer (anche perché non mi è piaciuta la prima di GL) e quella di Burattini sui Chupacabra. Ma visto che la filosofia che va di moda adesso è quella di non farsi troppe illusioni per non rimanere delusi, non mi aspetterò niente.:lol:

    No, in realtà sono d'accordo in questo con Diablero:

    E questo vale per qualunque cosa... 

     

    Concordo. Mistero, magia, secondo me acchiappano sempre però dipende dalla costruzione della storia, dai personaggi, dell'ambientazione.

    L'ultimo Texone di Boselli ad esempio lo trovai molto bello, il carnival e i freaks raccontati con sapienza.

    Se però mette in mezzo maghi e maghi devi stare attento (vedi la strega di Ruju).

    Sperare sempre in una storia bella secondo me è la base...

    • +1 1
  8. <span style="color:red">8 ore fa</span>, valerio dice:

    Mah...leggo cose giuste e cose meno giuste.

    Dire che moltissimi hanno abbandonato con Nizzi non credo sia corretto. Per molti che hanno abbandonato molti altri ne sono arrivati. Credo ci sia una intera generazione che considera il Tex di Nizzi il vero Tex, per motivi anagrafici o per motivi di gusto. Ancora oggi, se leggete sui gruppi FB o Insta, Nizzi pare avere un seguito eccezionale quando escono dei suoi lavori.

    Ha detto una cosa giusta Diablero quando dice (magari ironicamente), che ci sono vari Tex e il tutto sta nell'ammetterlo e dirci quale di questi ci piace di più.

    Ci si chiede come sia possibile preferire Sioux a Sangue navajo eccetera...io credo che si possa preferire per un motivo semplice: è più moderno.

    Nizzi, venendo dopo, è una lettura che può essere peggiore o migliore, ma è certamente più vicina a noi. Un ragazzo penso preferirebbe un Nizzi a un GLB.

    Mi sto rileggendo tutte le opere Bonelliane e spesso ne sono entusiasta confermando la grandezza, ma nondimento molte appaiono oggi datatissime e se mi metto nei panni di un ragazzo di oggi, non credo che potrebbe essere adeguatamente apprezzato.

    Questo ovviamente non gli toglie un grammo quanto a storicità e grandezza, ma letto oggi può risultare talvolta pesante e vecchiotto.

    Poi si, non è corretto confrontare il GLB al top con il Nizzi bolso, semmai si confrontino nei rispettivi periodo buoni o cattivi, che GLB pure ha avuto un lunghissimo periodo di appannamento in cui personalmente lo trovo quasi illeggibile (fascia 200 inoltrata fino ai suoi ultimi lavoro).

    Concludo dicendo che io so apprezzare i vari Tex. Quello originale di GLB, quello un pò diverso di Nizzi, quello modernissimo di Boselli, persino quello pieno di insicurezze e umanissimo di Nolitta talvolta. Penso che, tenuti certi paletti inviolabili, considerare Tex come una entità immodificabile sia poco intelligente. Ogni autore ci mette dentro anche la sua sensibilità e il suo carattere, e io trovo persino divertente andare a scovare queste differenze che rendono immediatamente riconoscibili i vari sceneggiatori.

     

    Standing ovation per te.😉👌

  9. <span style="color:red">52 minuti fa</span>, Exit dice:

    Grande Tex qui non ti seguo proprio. Se non ti piace quella storia e non hai come sceneggiatore preferito Gianluigi Bonelli non sei un lettore di Tex. 

    Chi ha fatto grande Tex è il suo creatore, che ha scritto quasi tutti gli episodi significativi.

    Apprezzarlo poco e trovare passabile questo Nizzi mi fa sospettare che leggiamo due fumetti diversi.

    Il tuo - imho - è qualcosa che non meriterebbe il diritto di fregiarsi di questo nome.

     

    Constatato questo, vi lascio alle vostre considerazioni sul Maxi della discussione. Buona continuazione.

    "Se non hai come sceneggiatore preferito GLB allora non sei un lettore di Tex"...Su questo forum allora ce ne sono molti di "non lettori di Tex".

    <span style="color:red">4 minuti fa</span>, Diablero dice:

    Se il mio spirito fosse quello di "passare un paio di orette in relax" avrei smesso di comprare Tex da anni.

     

    E come me il 99% dei lettori.

     

    E tu non scriveresti più Tex, la Bonelli ti avrebbe già sostituito un qualche ragazzino sottopagato che riempie pagine e pagine di Tex che mangia bistecche e patatine. Perché pagare uno bravo se la qualità non conta?  :P

     

    Ma tornando alle storie e al "relax", dimentichi che Angelo1961 è, per sua stessa ammissione un dinosauro che sta lontano da ogni aspetto della modernità (a parte stranamente i forum, se non ci fossero manco quelli sarebbe tipo un amish), non segue serie TV moderne, non gioca ai videogiochi, etc.

     

    Per tutti gli altri, dal punto di vista del "relax" il fumetto non è più concorrenziale da 40 anni!

     

    (figurati poi quelli di Nizzi, che non mi hanno mai fatto rilassare, semmai incazzare e mettermi di cattivo umore)

     

    Sono 40 anni che se voglio "rilassarmi due orette" ho la scelta fra DECINE di canali TV (oggi, CENTINAIA) che trasmettono a nastro varietà, film e telefilm, oppure posso andare online e leggermi MIGLIAIA di fumetti online (senza manco ricorrere alla pirateria, altrimenti sono centinaia di migliaia).

     

    Se pensate di cavarvela offrendo solo "due ore di relax" vi ritroverete presto solo con Angelo, pochissimi altri amish, magari quelli che lo comprano senza leggerlo perchè "hanno la collezione", mentre tutti gli altri saranno a guardarsi serie TV (o fumetti, per quanto oggi rarissimi) che offrono avventura, azione, dramma, ironiae divertimento, e non due vecchietti rincitrulliti che mangiano patatine in continuazione...

    Bah...Affermazioni discutibili. Personalmente cerco una buona storia (accattivante come minimo), disegni evocativi e belli per passare un paio d'ore di relax.

    E i fumetti si affiancano ad altre mie forme di relax come film, serie TV, letture e partite di calcio.

     

     

     

  10. Allora...Questa storia e questo Nizzi mi danno la stessa impressione di quando vedo un calciatore a fine carriera.

    Il gioco lo conosce, ogni tanto si vede qualche tocco (i dialoghi tra Tex e Carson), ogni tanto qualche sprint (le ultime pagine con il colonnello Hamilton), ogni tanto una sciabolata morbida.

    E rivedi il calciatore di un tempo però vedi anche l'affanno ( storia lineare), i vecchi difetti( i soliti origlioni/guide), il corpo che non risponde più (personaggi, tranne forse Hamilton, non incisivi).

    Globalmente siamo davanti ad un vecchio filibustiere con una storia per me non brutta ma veramente con nessun guizzo.

    Casertano...Casertano...A tratti sembra che disegni sempre lo stesso personaggio cambiandogli pettinatura. In altre vignette è pulito e preciso.

    Alla fine un lavoro valido seppur non esente da difetti.

    Il 11/10/2022 at 17:15, juanraza85 dice:

    Personalmente, ho trovato questa storia appena sufficiente, nulla di più. Nulla contro Nizzi, come ho più volte detto e ribadito fino ad nauseam, ma davvero ritengo che ormai Nizzi non abbia più nulla da dare come autore, e questa storia all'insegna della prevedibilità e piena di situazioni uguali a sé stesse - o almeno piuttosto simili tra loro - ne è lapalissiana dimostrazione.

     

    Tacendo del primo incontro col capostazione, quando seppure dinanzi all'evidenza delle tracce che il carro con i cani aveva lasciato sul terreno Tex e Carson si bevono le balle rifilate loro dall'omuncolo andandosene via come nulla fosse (e tornando indietro per interrogarlo più energicamente solo dietro imbeccata di un simpatico perdigiorno), quel che più mi ha colpito in negativo sono stati gli incontri casuali col vecchio amico ingegnere prima e col boscaiolo poi (quest'ultimo, in particolare, oltremodo fortunoso per Nostri), incontri che permettono ai due pards di avere la meglio sugli avversari (tutti messi sull'avviso prima del loro arrivo sui rispettivi luoghi). Ho notato inoltre la sequenza del rapimento della ragazza spiccicata nelle modalità e nelle finalità a quella del rapimento della pulzella in Tex il grande!: un po' di fantasia in più non avrebbe guastato.

     

    Per cui, mi spiace ma decisamente ho letto di meglio.

    Concordo.

    • Mi piace (+1) 1
  11. <span style="color:red">27 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

    I fatidici sette mesi mefistofelici sono volti al termine.

     

    Un arco di tempo considerevole, che denota pure un discreto coraggio del curatore a proporre una scelta cosi "rischiosa".

    Poichè il rischio di stancare la platea era davvero alto e credo che una buona fetta di lettori, appassionati del magico o no, hanno faticato a reggere la lunga distanza (rincarata da uno special estivo di cui forse non se ne sentiva del tutto il bisogno).

     

    Qualcuno potrebbe chiedere dopo la premessa, se anche il sottoscritto rientra nella lista degli "affaticati". La mia risposta è NI'! :D

     

    Mi spiego meglio: da lettore che non disdegna il gotico e l'esoterico su Tex, la lunga cavalcata poteva pure starci, ma ammetto che dopo una partenza molto a effetto, con i primi due albi ambientati a San Francisco, Mauro nel proseguo mi ha dato impressione di perdere fluidità, dilatando oltremodo alcuni tempi e rendendo pesanti alcune sessioni.

     

    Continuo il commento sotto la funzione spoiler per non guastare il gusto della lettura agli utenti ritardatari (o i fondisti che hanno aspettato sette mesi per farsi tutta una tirata all'uscita dell'ultimo albo)

     

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    Ci avevo visto giusto alcuni mesi fa, quando ipotizzavo che alla fine Narbas recuperava il suo corpo, rispedendo negli inferi Mefisto! Non mi vanto troppo in fondo, poichè la soluzione era prevedibile e plausibile, visto che la resurezione di Mefisto andava revisionata, era una macchia da rimuovere sulla tela texiana.

     

    Mauro ben conscio di doverci mettere una pezza, recupera personaggi altisonanti come Padma e Lily, per rendere l'ultimo capitolo un autentico scontro fra "All Stars".

     

    Tuttavia la seconda parte, sebbene svaria molto sia geograficamente che come ambientazione, a mio gusto personale, è meno accattivante (e meno riuscita!) della sessione di San Francisco.

     

    Una lunga fuga, fra trucchi, falliti agguati e visioni, per poi raggiungere la consueta isoletta sperduta, dove l'arcinemico riesce a sciupare tutto e si mostra incapace di far valere la sua autorità sullo stuolo di alleati.

     

    Da Lily a Yama, da Ruth a Mandip, Mefisto finisce col vedersi voltare le spalle da tutti, anche dal demone che lo prende per i fondelli facendogli vivere la gloria di un illusorio trionfo, che prelude alla sua totale sconfitta.

     

    Ovvio che Mefisto per perdere deve sbagliare, ma nell'epilogo non ne azzecca una e mi suona strano che un potente stregone come lui, ben addentrato nei cieli neri, sia incapace di sentire la presenza di Narbas nei dintorni e non preveda il piano degli avversari.

     

    Ormai i tempi sono troppo cambiati e simili personaggi, temo abbiano fatto il loro tempo. 

     

    Nel tentativo di arricchire i campionari magici e la suspance di alcune scene, Mauro ha in parte trasformato i poteri del villain, rischiando di andare fuori dal seminato. Non so come spiegarlo: personalmente mi è piaciuto poco l'idea della "mancanza di segnale" che impediva al mago di seguire le azioni di Yama e Narbas. Così come non mi hanno fatto fare salti di gioia i duelli a colpi di raggi e "bacchette magiche". Bisognava escogitare qualcosa di nuovo, è vero, ma il confine tra originale e banale, quando c'è di mezzo la magia, è alquanto labile.

     

    Il quarto albo è indubbiamente scritto bene, con i giusti tempi e stacchi ottimali che incrementano la suspance, ma non è mai riuscito ad appassionarmi del tutto. Un esempio: il reiterato duello fra Yama (a proposito, che grande recupero quest'ultimo, che passa dal citrullo di San Francisco a quasi mattatore in Messico) e Padma; per quanto originale e adrenalinico, l'ho trovato al limite. Forse è cambiata la mia sensibilità di lettore, ma alcune scene magiche ho faticato a digerirle. 

     

    Ma forse il problema è a monte, visto che dopo l'inarrivabile capolavoro del "Figlio di Mefisto" sarebbe stato meglio chiudere la sfida, visto che lo stesso Bonelli fin da allora non riuscì più a essere all'altezza, figuriamoci chi quei personaggi non li ha creati e ha dovuto rintempretarli. 

     

    Riassumendo, storia non da bocciare ma che a mio avviso non va oltre la sufficienza.

    Anche l'aver lasciato quasi tutti in vita, con l'eccessivo buonismo del salvataggio di Padma (qui sia io che Diablero abbiamo sbagliato la previsione in secco mi sa!) suona come il desiderio di non osare oltre il limite e ridursi a sistemare il pasticcio della resurezione di Mefisto, senza alterare troppo gli altri equilibri.

     

    Se ci saranno altri sequel, lo ignoro, ma visto l'esito della lunga sfida attuale, spero davvero di no. La tematica è satura!

    Mauro d'altronde è un asso, ma dà il suo meglio su altri temi e soggetti (per me la storia della "Terror" è nettamente più appassionante di queste lunga sfida mefistofelica) quindi chi potrebbe far meglio di lui? Chiaverotti? :P:D (Scherzo eh, non linciatemi!) 

     

    Civitelli una garanzia, ma sui temi gotici non riesce a sfruttare appieno le sue caratteristiche di stile.

    Ho pure notato che i chiaroscuri sono stati alquanto ridotti e semplificati, temo per via della fretta realizzativa (o incipiente stanchezza?). Tuttavia rimane sempre uno dei miei maestri di riferimento. Un autentico fuoriclasse delle nuvole parlanti. Il mio voto finale è 6

     

     

     

    Concordo su Civitelli. sulla speranza di una chiusura del cerchio e sul buonismo.

  12. <span style="color:red">50 minuti fa</span>, borden dice:

    Anche se vado off topic vi svelo un retroscena, che già dovreste sapere.  Tex Willer è un lavoro che mi è stato chiesto di fare. Chiaro? La mia prima reazione ,e ho tenuto duro un mese, è stata: non intendo riscrivere le storie di GL Bonelli, non se ne parla!

     

    Ma mi è stato chiaramente detto che se non l'avessi fatto io lo avrebbe fatto qualcun altro.

     

    Forse Serra, forse Eccher, forse Gualdoni? E che ne so? 

     

    Avrei potuto lasciar fare a loro. Contenti tutti.

     

    Ma io sono aziendalista e tengo a Tex, e ho pensato che  in fin dei conoscevo il personaggio UN POCHINO meglio di altri, questa è stata la mia hubrys,  e alla fine ho detto di sì, dicendo però che avrei scritto per la maggior parte storie NUOVE. 

     

    Il prossimo che dice o insinua che l'ho fatto invece per sostituirmi al mio amico, maestro e vate GL Bonelli, se me me lo dice di persona, gli metto le mani addosso!

     

     

    A posteriori credo tu abbia fatto bene a cambiare idea perché su Tex Willer ci stai facendo divertire tanto.

    Credo che non sia solo un giudizio personale ma anche di altri lettori.

     

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  13. 1 ora fa, juanraza85 dice:

     

    Su quest'ultimo aspetto sono anche io a concordare, almeno in parte. Nel senso che nemmeno io mi sarei aspettato che potessero rimanere in vita (e dunque pronti ad eventuali riproposizioni) tanti avversari, sia Yama che Lily o anche Ruth, o anche che potessero giungere incolumi alla fine della vicenda sia Padma che Narbas (il lama tibetano, in particolare, mi sarei aspettato di vederlo morire per aver adempiuto alla propria missione di ricacciare Mefisto donde era scappato).

     

    Forse in futuro Boselli riproporrà qualcuno di questi personaggi, o forse no, l'importante è che ci sia alla base un'idea di sceneggiatura "forte".

    Sicuramente. Comunque direi che siamo usciti da questi 7 albi con Mefisto entrambi globalmente soddisfatti. Ci metterei la firma per dirlo ogni 7 pubblicazioni.😉😄

  14. <span style="color:red">23 minuti fa</span>, Betta 53 dice:

    La storia mi è piaciuta e rimette a posto cose che erano troppo "fuori posto"
    Ovvero aver fatto ritornare Mefisto dal regno dei morti, circa 20 anni fa, era una cosa troppo irreale, anche per un fumetto che ha nella irrealtà la sua sostanza.
    Bene ha fatto Boselli a chiudere il cerchio, nell' unico modo possibile : il ritorno di Mefisto all' Inferno e il recupero di Narbas del suo corpo.
    Questa volta non sono i pard a mettere fuori gioco Mefisto e Yama, ma i loro alleati Padma e Narbas che devono "ristabilire" l' ordine su quello che prima avevano fatto "alterando" l' ordine naturale (Padma salvando Mefisto e Narbas cercando di resuscitarlo)

    Il compito di Tex e pard è portare questi alleati, uomini non di azione, ma di scienza, seppur occulta, a contatto con Mefisto e Yama.

    Mefisto non poteva essere "ucciso" una seconda volta in quanto sarebbe stata la morte fisica del corpo di Narbas, è stato solo ferito e Narbas si è ripreso il suo corpo.

    Il "trionfo" di Tex è "essere giusto" con i mezzi degli uomini (le armi) per questo può assecondare il soprannaturale a salvare Padma.
    L' Essere Supremo ha chiesto un uomo giusto per salvare Padma, che aveva usato mezzi "sinistri" (non leciti) per fermare un male ancor più grande, e Tex era l' uomo giusto al momento giusto.
    I 2 Dickart viventi, sono rimasti in vita, seppur sconfitti e  al momento sono inoffensivi. Per il futuro si vedrà, ma saranno scontri credibili, tra "viventi" armati in modo diverso, tra magia, illusioni e la realtà del "piombo caldo" e degli sganassoni.

    Futuro nel quale non mi interessa rivedere Yama, ma eventualmente una coppia di nemiche (Lily e Ruth) che non usano la magia, ma la cattiveria, l' astuzia,  per cercare la loro vendetta.

    Mmm...Io avrei preferito la sopravvivenza di meno personaggi. Però capisco tenere una porta aperta su Yama e Lily. Poi Ruth viene di conseguenza con questi due.

    Dipenderà da che tipo di sceneggiatura sarà costruita.

    Comunque sono facezie. 

  15. <span style="color:red">6 ore fa</span>, Poe dice:

    Non mi ha convinto del tutto. "Sierra Nevada" nel complesso è una buona storia, ma molto meglio la trilogia dei Cestaro (ottima nonostante il terzo albo non eccelso). Anche il finale, per quanto ben orchestrato e pieno di suspense, non mi ha entusiasmato. Qualche forzatura, e ancora una volta il personaggio di Yama che non convince...

     

    SPOILER SPOLIER SPOILER

    SPOILER SPOILER

    SPOILER

     

    La scelta di non uccidere Padma solo per far dispetto al padre e carpire i segreti del lama tibetano non è molto credibile, sembra un po' forzata, solo un espediente per non farlo morire e permettere a Tex di vincere (un po' come il coltello arroventato a due centimetri da Tex, nella storia dei Cestaro). E di fatto è questa "trasgressione" di Yama che fa fallire i piani di Mefisto, che altrimenti - senza Padma - avrebbe partita vinta su Tex e gli altri.

     

    Dispiace anche che Yama sia sopravvissuto, è un personaggio che non ha più nulla da dire, secondo me, anche piuttosto ridicolo, meritava di finire la sua strada qui, come avvenuto a suo tempo con Proteus. Spero comunque che non venga mai più ripescato.

    Però non sono d'accordo con Dario63.

    Che doveva fare Tex se non mandare un pazzo, anche se pericoloso omicida, in un manicomio criminale?!

    Cercare di farlo impiccare a tutti i costi? Esiste una legge e Tex la applica: quanti pluriomicidi, o responsabili di stragi, Tex ha consegnato alla giustizia nel corso delle sue avventure? A suo tempo anche Mefisto è stato rinchiuso in un manicomio criminale: si spera che siano bravi a non farlo fuggire! Tex fa quello che ha sempre fatto.

     

    Il "trionfo" di Mefisto era prevedibile e alla fine il titolo dell'albo, invece di suscitare sorpresa (chi mai poteva pensare che Tex perdesse?), ha dato un indizio su come sarebbe finita la storia.

    La vera sorpresa, invece, è stata la non-morte di Padma. In extremis si salva, mentre tutto lasciava pensare il contrario, ma anche qui il modo non mi ha convinto. E non l'ho neanche capito bene: perché Padma, "usando il male per sconfiggere un male più grande viene dannato" e invece Tex è "il giusto" che gli permette di tornare in vita?

    Non ha senso, sia perché Padma ormai è morto (al massimo Tex poteva salvare la sua anima), sia perché Tex è sì un giusto, ma anche lui non usa forse le armi per sconfiggere il male? Non è mica San Francesco. Quanti nemici ha ammazzato, anche se per far trionfare la giustizia? Che differenza c'è tra il "giusto" Padma che utilizza la sua arma segreta, il dorje, contro il male e il fucile del "giusto" Tex che sfoltisce gli avversari? Non mi è chiaro quest'aspetto "filosofico". (Senza contare che Tex non è proprio un'anima "pura" perché sappiamo bene che in passato ha ucciso anche per vendetta.) Ma forse sono io che non ho ben capito.

     

    Alla fine si torna a una situazione simile a com'era prima della Mefistolata di Nizzi: Mefisto nell'aldilà e Yama fuori di testa.

    Si salvano anche Lily e Ruth. Sono bei personaggi, ma se torneranno spero che avvenga in un contesto senza più Yama e Mefisto.

     

    Belli i disegni di Civitelli, ma non sempre, e secondo me non del tutto adatti per questo genere di storie: i limiti si vedono in certe scene fantastiche, per esempio i demoni e gli angeli neri del finale, che a me non sembrano il massimo.

     

    Nel complesso, quindi, una buona avventura, memorabile (ma non un capolavoro), che però evidenzia il fatto che le storie di Mefisto a mio parere hanno fatto il suo tempo. Andavano bene in passato, negli anni '60-'70 (e ci hanno regalato autentici capolavori), ma ora non più: un arcinemico simile, con poteri così immensi, con tali elementi demoniaci e di magia nera, alla fine stride con Tex e company, che infatti sono costretti a servirsi di tutta una serie di comprimari magici (Padma, Narbas, El Morisco) per avere la meglio, facendo un corso accelerato di esoterismo e occultismo. 

     

    Non mi dispiace il fantastico in Tex, ma diverso da questo (o dalla strega col pistolero vudù!:pianti:).  Meglio storie come "Omicidio a Bourbon Street" o il Texone "La cavalcata del morto", o il fantasma di "Colorado Belle".

     

    Concordo su alcune cose ma soprattutto sull'ultima parte. Quelle storie fantastiche che hai citato le gradisco molto di più.

    Allora...Ieri non sono andato a letto finché non ho concluso l'ultimo albo di questa cavalcata con Mefisto. Ho riletto i precedenti tre albi per avere la memoria fresca e devo ammettere che il Boss ha costruito sicuramente un'opera valida ed ambiziosa. La materia da maneggiare non è facile.

    SPOILER SPOILER SPOILER 

     

    La cosa che non mi è piaciuta, forse l'unica, riguarda tutto sommato la "sopravvivenza " di tutti. Tranne Mandip e tecnicamente Mefisto, si salvano Ruth, Yama, Lily, Padma e Narbas. Io speravo in una pietra tombale almeno sui cattivi.

    Il "salvataggio " di Padma è stato arzigogolato ma tifavo per lui. Ho gradito molto meno Ruth e soprattutto Yama e Lily. 

    Il "trionfo " di Mefisto sapevamo sarebbe stato illusorio, la trovata della "formula al contrario" di Narbas ha il sapore dei film anni '80.

    Mi sembra di aver capito(chiedo conferma) che l'idea sia venuta a Padma e che sia stato fondamentale il "rapporto " nel percorso con il carro tra il tibetano e l'indu. Dove il tibetano ha dato istruzioni all'arma segreta.

    I disegni di Civitelli, tra i miei disegnatori preferiti, hanno mantenuto uno standard buono. Ho gradito di più i Cestaro ma loro erano perfetti per quella sceneggiatura, Civitelli mantenendo il suo stile si è difeso egregiamente.

    Credo che in futuro rileggerò questa lunga saga di Mefisto, già ad una seconda lettura degli albi precedenti ho rivalutato positivamente alcune cose che ad una prima lettura suonavano.

    Comunque il Boss ci ha regalato una corposa e non banale epopea mefistofelica. Troppe(per i miei gusti) porte aperte o socchiuse per lui, i Cestaro e Civitelli mi hanno regalato qualcosa di gustoso seppur con sbavature.

     

    <span style="color:red">16 ore fa</span>, juanraza85 dice:

    Fresco di lettura dell'ultimo albo della saga di Tex vs Mefisto, non posso che dirmi entusiasta sia della storia nel suo insieme che, soprattutto, del finale che Boselli ci ha regalato. Non grido spesso al capolavoro, ma stavolta potrei farlo.

     

    Evitando come al mio solito di scendere in particolari, mi limiterò a lodare il Bos per la gestione pressoché impeccabile dei comprimari e, ancor di più, della masnada di antagonisti, riuscendo ad evidenziarne le sfumature psicologiche e le divergenze. Ed aggiungo solo che non poteva esserci trionfo più ad hoc per Mefisto.

    Concordo sulla gestione dei personaggi, le divergenze e le sfumature. Il Boss è stato molto bravo.

    Non trovi Juan che però "abbia buttato via poco"?

    Cioè che abbia lasciato qualche porta socchiusa di troppo?

    • +1 1
  16. <span style="color:red">19 minuti fa</span>, Jeff_Weber dice:

     

    Gioco di cortesie reciproche nel video di Giusfredi e Gomez, quasi una gara a chi fosse il più simpaticamente umile.^_^

     

    Altra immagine rispetto a quella più pragmatica di @borden quando da solo presenta le sue novità cercando di sorridere a 32 denti. :P

     

    Lo sguardo di Giusfredi è infatti quello di un satiro furbetto dall'accattivante inflessione toscana, mentre Gomez da quasi sosia di Lucio Dalla nelle foto di alcuni anni addietro, adesso appare come la ieratica trasfigurazione del Salvator Mundi attribuito a Leonardo che parla con la voce di papa Francesco.:lol:

     

    Comunque tutte ottime notizie quelle riguardanti la collaborazione di Gomez con la Bonelli, anche per una ulteriore internazionalizzazione del personaggio di Tex. :ok:

    😄

  17. Allora...Ci sono delle vignette che sono dei quadri dove Gomez e Vattani sono stati eccelsi. Sono rimasto incantato a tratti. La storia scorre in modo scorrevole, e anche un po' scontato, con diversi scontri ed alcune strizzatine d'occhio (citare gli innocenti). Giusfredi mi era piaciuto di più nel cartonato precedente però questo non è male. In questi formati però sono i disegni che bucano lo "schermo". L'unico difetto forse un eccessivo uso delle vignette piccole.

    Il 25/9/2022 at 11:09, Letizia dice:

    Appunto.

    Gomez è bravissimo (vi ricordate Verso l'Oregon)?

    E apprezzo molto le sue tavole.

    Ma quella di Vattani è pura magia.

    Se vedi su youtube il video Giusfredi/Gomez, il disegnatore argentino riempie di complimenti Vattani.

     

     

    Il 25/9/2022 at 18:17, Diablero dice:

     

    Grazie della segnalazione!

     

    In realtà ce n'è una sola, ma per fortuna è una di quelle poi postate dalla Bonelli a calori. Ecco qua la tavola "prima e dopo" per confronto:

     

    1641916006438.jpg--disegno_di_carlos_gom

    1659452110992.jpg--.jpg?1659452111000

     

    Qui andiamo ovviamente nel campo delle opinioni e del gusto estetico personale, ma ma la versione in b/n mi comunica maestosità, grandezza, bellezza. La colorazione la "restringe". Spinge l'occhio a concentrarsi al centro ignorando il resto, e in generale, non aggiunge NULLA: si limita a COPRIRE il disegno, riducendone l'impatto.

     

    P.S.: visto che sono sempre alla caccia di idee per pubblicare altre insulse variant, pubblicare invece una variant in b/n di questi cartonati avrebbe invece un senso (almeno estetico, non so se ce l'ha commercialmente)

    Concordo...Una variant in b/n sarebbe interessante ed avrebbe senso estetico. Concordo sulla maestosità del b/n in questa vignetta. In altre invece probabilmente il colore dà una nuova vita alle vignette di Gomez (lo dice anche lui nell'intervista con Giusfredi).

    A livello di marketing...Secondo te come potrebbero "venderla" una versione in b/n?

    Visto che ci stanno inondando già di prodotti...

  18. Allora...Riletta dopo anni...Storia molto bella e varia. C'è l'ambientazione metropolitana di New York con le sue novità tecnologiche, le sue gang, i bassifondi, i palazzi di lusso. Il tutto splendidamente rappresentato da Dotti. Poi c'è il mistero, c'è il Maestro, ci sono i cinesi, gli irlandesi, gli italiani. Tanti personaggi con i quali Boselli si sbizzarrisce. Nick Castle e il suo fido aiutante gigante, Pat, l'ispettore Byrnes, il corpo di polizia, inseguimenti, scontri, incontri di pugilato. Grande ritmo e grande altalena di emozioni. Quasi tutto perfetto tranne forse il finale un po' troppo rapido (mi stavo divertendo molto). Comunque per me tra le migliori storie, se non la migliore, del centinaio 600/700. Superiore per me al "El Supremo" ad esempio.

    Boselli e Dotti eccelsi.

  19. <span style="color:red">1 ora fa</span>, valerio dice:

    Si, discorso che fila, probabilmente quella di Boselli ha qualcosa in più, appunto perchè è azzeccato Mefisto e molto azzeccata la location.

    Ma non è azzeccato Yama, mai così bischero e ridicolo, l'ultimo albo è molto molto deludente e pure la scena di Kit che si fa fregare così la trovo molto indigesta e non troppo dissimile da quella del Tiger Nizziano.

    Diciamo che tra le due è un pò meglio quella di Borden. Comunque continuo a ritenerle entrambe più che sufficienti pur presentando parecchi errori e ingenuità e un prosieguo (in Nizzi più lungo) non all'altezza delle premesse.

    Concordo. Secondo me sono entrambe valide (6,5 almeno) con sbavature e difetti.

    • Confuso (0) 1
  20. Il 21/4/2022 at 11:50, juanraza85 dice:

    Già all'epoca dell'uscita e della prima lettura scaglionata, avevo espresso la mia opinione secondo cui questa storia era destinata ad entrare nel ristretto circolo dei capolavori texiani. Inutile dire che, dopo l'ennesima rilettura, la mia sensazione è ancora più forte, e posso anzi sostenere sia ormai divenuta una certezza acquisita. A questa storia, del resto, non manca davvero nulla: la sceneggiatura di Mauro Boselli è di amplissimo respiro, parte dal deserto di Altar per poi passare da San Francisco e concludersi nella nebbiosa isola di Cedros al largo della Baja California, si avvale del coinvolgimento di una larga fetta dei più cari amici di Tex (Montales, Tom Devlin, Mike Tracy, Lefty Potrero ed la combriccola della palestra Hercules) e da un nuovo alleato d'eccezione come Donen, è contraddistinta da continui colpi di scena e, ultimo ma non meno importante aspetto, è impreziosita dalla superlativa prova di esordio di Maurizio Dotti ai disegni (eccellente caratterizzazione dei personaggi, grandissima cura dei dettagli, superba illustrazione dei teatri d'azione).

     

    Tantissimi elementi, dunque, e tutt'altro che semplici da assemblare armonicamente insieme, eppure Boselli ha saputo dipanare una trama impeccabile applicando una certosina soluzione di continuità, procedendo a ritmi ben scanditi ma al tempo stesso senza mai concedere agli eventi di risultare stantii, neanche per una singola vignetta. Per tacere, poi, della caratterizzazione delle canaglie con cui Tex ed i pards hanno dovuto confrontarsi: militari corrotti ed infedeli, politicanti senza scrupoli, mercenari spietati ed opportunisti, aspiranti dittatori. Se c'è in realtà poco da dire su gente come lo scout Larsen, piuttosto che il maggiore Keegan o il capitano Collins, o anche come il colonnello Hunting ed il senatore Shawcross (il Bos, giustamente, ha ben pensato di non sprecare troppe sequenze per approfondire la bassa statura morale di canaglie del genere), altrettanto non si può dire per il generale Reynaldo Casamayor, aspirante dittatore di Sonora e Baja California e per hobby allevatore di squali ghiotti di carne umana, talmente egocentrico e megalomane da essersi voluto ribattezzare El Supremo (ed i suoi scherani, in particolare il tirapiedi Escudero, nulla fanno perché il suo ego sia meno smisurato), eppure nella sua lucida follia capace di ordire un complotto internazionale contorto ma poggiato su basi concrete (con il sostegno di politici e militari sia americani che messicani), così come risultano ben caratterizzati i mercenari Nick Castle, belloccio, dotato di un cervello sopraffino e del tutto privo di scrupoli, ed il più funereo Muggs, forzuto e di poche parole, di fatto gli avversari - soprattutto Castle, invero - che, più di qualsiasi altro, creano problemi ai Nostri e li costringono a sbattersi da una parte all'altra del sudovest nordamericano.

     

    Dal canto loro, tuttavia, Tex ed i quattro pards (egregiamente supportati da Montales e dagli amici di Frisco, per tacere del soldato Donen) non solo non si lasciano mai trovare impreparati, ma rispondono puntualmente colpo su colpo a qualsiasi mossa degli avversari. Soprattutto, benché sia come sempre Tex ad assumersi l'onere di coordinare le operazioni, tutti e quattro i pards risultano ben funzionali all'azione, e nessuno di loro corre mai il rischio di vedersi messo in secondo piano, grazie anche ad una saggia divisione dei compiti. La parte più rischiosa, una volta tanto, non tocca a Tex bensì al giovane Kit, che insieme al soldato scelto Donen (nonché ex aspirante cospiratore poi ricondotto sulla retta via) si infiltra tra le truppe del Supremo, asserragliate nella roccaforte dei cospiratori presso l'Isla de la Niebla, ossia Cedros, quasi inespugnabile per via dei tanti fiordi rocciosi che la circondano e della fitta nebbia che la avvolge quasi costantemente. Una sorta di anticamera dell'inferno, che tuttavia non impedisce ai Nostri riescono a trarre in salvo la bella e coraggiosa figlia dell'onesto senatore Aldergate e, col supporto della marina messicana condotta sul posto da Montales, di acciuffare l'ex aspirante dittatore El Supremo, ponendo fine ai suoi sogni di guerra e di gloria.

    Juan...Non trovi un po' troppo veloce la parte da quando Donen è sopra gli squali? Cioè soprattutto le repentine apparizioni di Kit Willer prima e poi di Tex al cospetto del Supremo? Sono cose di rilievo minimo...

  21. Il 6/1/2020 at 00:25, Diablorojo82 dice:

    Storia gustosa. Vari scenari, personaggi ben delineati, sia i "cattivi" (Castle) che gli ibridi (Donen). Belli i disegni di Dotti. Ho trovato la parte finale però troppo veloce. Boselli ha dato troppo gas per me.

    Riletta dopo più di due anni...Confermo la bontà della storia e i disegni di Dotti (tranne qualche vignetta con Kit Willer) evocativi e belli. La questione del "troppo gas" alla fine riguarda soprattutto le "apparizioni " all'improvviso di Kit per salvare Donen e Tex nella sala da cena con El Supremo. Un po' stonate secondo me. Al netto di queste sbavature la storia è di buon livello.

  22. <span style="color:red">5 minuti fa</span>, borden dice:

     

     

    Non ti offendere, ma chi ti capisce è bravo. Se ti spieghi meglio, forse posso darti una risposta. Quale piano? Quale segreto? Che cosa non capisci, nonostante le "eccessive spiegazioni" che mi sono state imputate da altri, della faccenda del carro etc?

    Ehm...Assodato che vogliono nascondere Narbas per non farlo vedere a Mefisto, mi ero fatto l'idea che ci fosse dell'altro. Tipo che Padma è Narbas stessero mettendo a punto qualcosa nel carro da tirare fuori nell'ultimo albo. Semplicemente questo.

    Spero di essere stato chiaro.😁

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